Il commento
Swisscom vuole acquisire Vodafone Italia, Terlizzi: "I rischi ci sono, ma l'operazione ha senso"
Redazione
2 mesi fa
Secondo il giornalista economico Lino Terlizzi, Swisscom "è alla ricerca di un punto d'equilibrio per essere forte sia in Svizzera sia a livello all'estero".

Swisscom punta a espandersi ulteriormente in Italia attraverso una maxi-acquisizione: il gigante elvetico intende rilevare per 8 miliardi di euro Vodafone Italia per poi fonderne le attività con la propria controllata Fastweb. Si tratterebbe di una maxi acquisizione che dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno. Come leggere questa mossa? Ticinonews ne ha parlato con Lino Terlizzi, giornalista economico.

"Swisscom vuole trovare un punto di equilibrio"

"Swisscom è un gruppo troppo piccolo a livello mondiale, ma troppo grande dal punto di vista svizzero. Da qui l'esigenza d trovare un punto di equilibrio che consenta di essere forte all'interno della Confederazione e di espandersi all'estero. Non stupisce, quindi, che dopo l'acquisto di Fastweb ci sia la possibilità di espandere ulteriormente le attività in Italia. La sfida sarà cercare di non togliere servizi, presenza e attività sul territorio elvetico, cercando allo stesso tempo di diventare competitiva a livello internazionale".

La reazione dei mercati

"Per il momento non c'è entusiasmo, bisognerà vedere come procederanno le cose. Finora sappiamo il prezzo dell'operazione, di circa 8 miliardi di euro. Si tratterà di capire se è troppo elevato, ma anche quali sono i dettagli dell'operazione, qual è la situazione reale di Vodafone Italia. Insomma, si attendono maggiori dettagli per capire quale può essere il rendimento economico di questa operazione".

I rischi dell'operazione

"Un rischio esiste in questa operazione, non si può negare. D'altro canto bisognerebbe anche mettersi d'accorso su cosa si vuole, perché se vogliamo un gruppo che non punta a queste espansioni, si andrà verso un ridimensionamento di Swisscom. Il mercato svizzero è interessate, ma ha delle dimensioni forzatamente ristrette e non può reggere un'espansione, ma forse neanche i livelli raggiunti finora da Swisscom. Se, viceversa, vogliamo un gruppo a questi livelli, allora bisogna concedere la possibilità di espandere le proprie attività. Ampliare ulteriormente le attività in Italia può avere senso, anche se un certo rischio esiste, ma quando una società si muove deve calcolarlo".

Il rischio eventuale per i contribuenti

Swisscom per il 51% è di proprietà della Confederazione, se l'operazione dovesse andare male quali sarebbero i rischi per i contribuenti? "Per la Confederazione l'aspetto principale, così come per gli azionisti privati, è che ci siano degli utili da distribuire e fino ad ora ci sono stati. Per capire meglio il senso dell'operazione bisogna avere maggiori dettagli. Dal punto di vista aziendale ed economico l'acquisizione ha senso, ma ora bisogna aspettare i numeri".