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Consulenza previdenziale: non è mai troppo presto
5 mesi fa
Intervista ad Angelo Martinez, Agente Generale Zurich a Locarno

Come muta lo scenario della previdenza nella prospettiva del pubblico ?

 “Vi sono tendenze diverse ed a volte divergenti. Pandemia, precarietà del mercato del lavoro,  elementi di incertezza, inclusi quelli finanziari, con cui tutti ci confrontiamo, aumentano la sensibilità e la consapevolezza anche nei confronti della questione previdenziale. In parallelo aumenta anche la comunicazione di diversa provenienza su questi temi. D’altro canto, però, l’interesse rimane sovente ad uno stato embrionale, quasi statico, e non si passa all’”azione”, oppure le scelte risultano tardive. Ecco quindi l’esigenza, da parte nostra, di azioni che vadano al di là della mera sensibilizzazione, ma che assumano la forma strutturata di una vera e propria consulenza in grado di anticipare una pianificazione pensionistica in linea con la situazione, e soprattutto con le esigenze future della persona. Rinviare può risultare controproducente, come lo è rimandare la visita dal dentista od il check-up sul proprio stato di salute. Al momento di uscire dalla fase professionale attiva, si rischia di pagare questi ritardi, in termini sia finanziari che psicologici. E’ importante conoscere la propria situazione, le opportunità da sfruttare, gli scenari che si possono aprire al momento del pensionamento. Noi, come Agenzia Generale, ci stiamo muovendo attivamente su questa strada, diventando un vero e proprio “centro di consulenza”, con strumenti tecnologici, eventi mirati a pubblici selezionati, fino ai contatti personali da parte di specialisti. In ciò otteniamo un riscontro estremamente favorevole”.

 

Come si sviluppa la vostra iniziativa ?

 “Una consulenza in questo settore parte da un’analisi previdenziale, cioè dalla “fotografia” della persona, inserita nella famiglia e nella sua realtà professionale, individuando tutti quei fattori determinanti sull’arco di tempo che va dall’”oggi” all’uscita del mondo del lavoro, all’età canonica di 65 anni ma non necessariamente. Vi sono elementi cui la persona ha pensato ed altri su cui noi sollecitiamo una riflessione che può essere sfuggita. Pensiamo ad esempio a come il quadro previdenziale può essere influenzato dal matrimonio o da una qualunque variazione, dal divorzio alla nascita di un figlio. Un tema importante è quello dell’acquisto dell’abitazione e dell’accensione della relativa ipoteca, un impegno di lungo tempo che deve fare i conti con tante variabili, non solo finanziarie. Sono da considerare i possibili vantaggi fiscali da cogliere e, al contrario, le lacune previdenziali che potrebbero emergere in questa fase temporale, a causa di malattie, di infortuni, invalidità, incapacità di guadagno quale che ne sia la causa, o decesso, per non dire di situazioni avverse legate alla carriera, fino ad una eventuale perdita d’impiego o prepensionamento imposto. 

 

Questa è tuttavia la sola prima parte della consulenza ?

 “La seconda parte è altrettanto importante e complessa, in quanto si tratta di realizzare le soluzioni finanziarie ottimali per assicurare lo standard di vita futuro della persona e della sua famiglia, senza che essi vadano incontro a sorprese negative. Questa pianificazione si svolge a diversi livelli, partendo dal piano pensionistico in atto o da avviare in forma integrativa, colmando eventuali lacune, dalla situazione finanziaria prevedibile a 65 anni e dalle altre condizioni specifiche del soggetto. Un tema classico è quello della scelta fra capitale e rendita della cassa pensione, incluso il tasso di conversione prevedibili, nonché i risvolti fiscali, che possono diventare ancora più interessanti con un pensionamento parziale o con incassi di capitale frazionati nel tempo. Al contrario si può valutare se esistano le condizioni finanziarie per un pensionamento anticipato, ad esempio in presenza di altri flussi di entrate di cui la persona beneficia, quali redditi da immobili o da attività finanziarie. Anche la sostenibilità dell’ipoteca con l’avanzare del tempo è un elemento importante da valutare. La consulenza assume contorni ancora diversi quando il soggetto interessato è ad esempio un imprenditore, un titolare d’azienda od un manager dal percorso previdenziale particolare. Ed a tale riguardo va anche considerata la situazione di chi, passando da una posizione dipendente, decida ad un certo punto di mettersi in proprio. Oggi, una situazione frequente è quella di chi svolga più lavori a tempo parziale, di cui alcuni con remunerazioni al di sotto della soglia per accedere al secondo pilastro, o della donna che, ad un centro momento, rientri nel mercato del lavoro a tempo parziale con una situazione lacunosa dal punto di vista previdenziale. Gli interventi eventuali per sopperire a queste lacune rappresentano elementi importanti della nostra consulenza e, ancora una volta “non è mai troppo presto” per discuterne ed affrontare la situazione”. Si tratta dunque di una consulenza più dinamica e “proiettata” rispetto alla prima parte, realizzata in profondità e tale da fornire al cliente un elevato valore aggiunto, tanto che oggi viene giustamente remunerata. E’ il cliente stesso ad accettare tale remunerazione come prova di impegno ed elevata professionalità da parte nostra”.

 

  Gian Luigi Trucco