Ticino
È deceduto Flavio Cotti
Foto CdT
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Redazione
4 anni fa
L’ex consigliere federale ticinese era ricoverato alla Clinica Santa Chiara di Locarno per complicazioni dovute al Covid

Il Ticino piange uno dei suoi esponenti politici più importanti. Si è spento questo pomeriggio all’età di 81 anni l’ex consigliere federale Flavio Cotti. Era ricoverato alla Clinica Santa Chiara di Locarno per le conseguenze del Covid. Ne dà notizia La Regione. Nato a Prato Sornico il 18 ottobre del 1939 e membro del PPD, è stato Consigliere federale dal 1987 al 1999.

La sua lunga carriera
Cotti ha frequentato il Collegio Papio di Ascona e il liceo dei benedettini di Sarnen. Nel 1962 ha conseguito la licenza in diritto all’Università di Friburgo, per poi aprire uno studio di avvocatura e notariato a Locarno. La sua carriera politica inizia nel Consiglio comunale di Locarno (1964-1975), per poi approdare in Gran Consiglio nel 1967, dove resterà fino al 1975, quando entrerà a far parte del Consiglio di Stato, a soli 36 anni. Qui ha presieduto il Dipartimento dell’Economia pubblica, giustizia e militare e per un breve periodo anche il Dipartimento dell’interno. È stato presidente del Governo cantonale nel 1977 e 1981. È stato inoltre presidente del PPD ticinese (1981-1984) e del partito svizzero (1984-1986). La sua elezione al Consiglio nazionale avviene nel 1983. Tre anni più tardi viene eletto in Consiglio federale, dove succede al dimissionario Alphons Egli. È il settimo ticinese a ricoprire tale carica. Ha diretto il Dipartimento federale dell’interno (1987-1993) e quello degli affari esteri (1994-1999). Per due volte ha ricoperto la carica di Presidente della Confederazione svizzera (nel 1991 e 1998), celebrando 700 anni di confederazione e 150 anni di Stato federale. Come presidente, ha fatto visita a Nelson Mandela a Città del Capo nel 1998.

Quale capo della diplomazia elvetica, ha assunto nel 1996 la presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Un anno che ha coinciso con l’attuazione degli accordi di pace di Dayton (che misero fine alla guerra civile jugoslava), le prime elezioni in Bosnia e gli sforzi di pace nel Caucaso. Ha inoltre dovuto negoziare i primi accordi bilaterali con l’UE, fino alla loro conclusione nel dicembre 1998.

Cassis: “Il nostro incontro a Bellinzona un bel ricordo”
Ignazio Cassis, successore di Cotti come rappresentante ticinese in Governo, ha espresso il suo cordoglio via Twitter, ricordando l’incontro avuto con Cotti a Bellinzona nel 2017 in occasione dei festeggiamenti della sua elezione in Consiglio federale. “È con profonda tristezza che ho appreso della scomparsa di Flavio Cotti. Il nostro incontro durante le celebrazioni a Bellinzona rimane un bel ricordo. Il suo spirito politico aleggerà per sempre nel Dipartimento degli affari esteri. Le mie sincere condoglianze alla famiglia”.

Un grande statista che ha lasciato il segno nella politica svizzera
Tante le dimostrazioni di affetto e rispetto che stanno giungendo in queste ore per un gigante della politica. “Una persona affabile e di grande sensibilità” scrive il presidente del governo cantonale Norman Gobbi, ricordando l’ultima volta, cinque anni fa, che Cotti partecipò all’incontro degli ex Consiglieri di Stato ticinesi. “Un pensiero di gratitudine per il servizio da lui reso al Paese e ai famigliari per la perdita”.

Anche il collega di partito e già consigliere di Stato Paolo Beltraminelli ha reso omaggio al “grande statista”, che era “nato per fare il consigliere federale”. Beltraminelli lo descrive come una persona “dalle capacità lavorative incredibili”, che ha “lasciato un grande segno nella politica svizzera”, in tempi politici “molto diversi rispetto ad oggi”.

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