Con questo mio contributo vorrei cercare di riflettere sull’importanza di essere, prima di tutto, imprenditori di se stessi in qualsiasi cosa facciamo, e perché no, in secondo luogo, anche essere l’ideatore di una nuova invenzione commerciale o industriale di successo. Molte volte grandi idee sono nate da uno scantinato o da un garage, con pochi mezzi a disposizione e, a volte, risedendo in una regione periferica o non immediatamente in prossimità di una città.
Prima un breve preambolo. Oggi giorno tutti noi, a qualsiasi fascia di età apparteniamo, siamo vieppiù confrontati con diversi impegni, i cui termini si susseguono in modo ravvicinato e sempre più pressante. Sin da giovani si è nella necessità o nell’opportunità, dipende dai punti di vista, di organizzare e pianificare precisamente e nei dettagli la propria giornata. Si imparano così qualità quali una sana disciplina e un po’ di resilienza. Nella vita però, per avere un mix esplosivo e di successo, ci vogliono anche una buona dose di creatività e ingegno, senza dimenticare una grande sete di sapere in generale e di conoscenze scientifiche in particolare, ma non solo. Per avere tutto ciò e avere successo non è necessariamente indispensabile vivere in centro a Zurigo, per citare la capitale economica a livello nazionale, o a Lugano, principale centro finanziario cantonale.
A conferma soprattutto dell’ultima parte del preambolo, vorrei citare un esempio di idea imprenditoriale nata in un piccolo paese della provincia di Varese che ha poi conquistato una fetta di mercato importante in un determinato settore in grandi Paesi lontani, se non di interi continenti. Avrei voluto prendere a esempio altri casi, principalmente di matrice cantonale, ma questo è quello che più mi è rimasto negli anni impresso nella mente perché relativo alla produzione di biciclette, mezzo di locomozione a me caro. Il tutto è cominciato quando dei fratelli, provando e riprovando a lavorare del legno con un tornio che si trovava nella falegnameria ormai dismessa del padre andato da poco in pensione, sono riusciti, dopo mesi di tentativi andati a vuoto, a trovare quella particolare forma di telaio, dal design accattivante e dalle qualità tecniche indiscusse, che ha poi presto conquistato fette considerevoli in un segmento specificatamente importante del mercato delle biciclette in tutto il Nord America. La sede amministrativa, ma anche quella produttiva, sono sempre rimaste in loco, perché si è data particolare importanza al controllo e alla qualità della stessa. Solo per la distribuzione ci si è poi dovuti rivolgere a rivenditori già presenti nei Paesi in cui la bicicletta viene venduta.
Rapportando quanto precede alla realtà locale di Biasca vorrei qui lanciare un messaggio di fiducia, positività e anche di motivazione, soprattutto nei confronti dei nostri giovani, per mai smettere di sognare e di voler pensare in grande, anche partendo o risedendo in una zona periferica. Ci sarà chi non avrà voglia di allontanarsi troppo inizialmente e vorrà formarsi in loco per poi magari fare le prime esperienze lavorative sempre vicino a casa o, al contrario, via lontano dal luogo di nascita. Ci sarà chi andrà via prima per studi e poi, dopo le giuste esperienze fuori dai nostri confini cantonali, vorrà tornare per far crescere per esempio la propria famiglia nel luogo in cui è nato. Questi giovani devono e dovranno poter avere il sentore che in qualsiasi momento potranno tornare nel proprio comune o nella propria regione perché anche lì, se lo vogliono e se lo vorranno, ci sono e ci saranno le premesse per portare avanti un loro progetto o una loro idea. Dovranno avere la sicurezza di poter disporre delle risorse finanziarie e non, delle strutture e delle infrastrutture, degli impianti e dei macchinari, delle collaborazioni e delle sinergie adeguate e mirate atte alla realizzazione e concretizzazione finale del loro grande lavoro preparatorio.
Biasca dispone di buone strutture e infrastrutture per accogliere attività di tipo innovativo, sia industriale sia artigianale, ma anche commerciale. Possiamo pensare che qualcuno arriverà ancora dall’esterno per insediare una propria attività o linea di produzione. Si possono implementare sicuramente, come d’altronde è già stato ben fatto, regole e misure di ingaggio per fare in modo che chi arriva, poi non scappi dopo poco tempo. Ma il vero valore aggiunto e che potrà rinvigorire il tessuto economico-industriale, artigianale e commerciale e che potrà poi attrarre più facilmente anche imprenditori non indigeni, saranno le iniziative locali, ideate e portate avanti da chi ha più a cuore le sorti della propria regione e del proprio Comune. Questa dinamica sarà, a mio modo di vedere, importantissima anche per le prospettive di crescita, sviluppo e attrattività a 360 gradi della Biasca del presente e del futuro.
Per concludere, vorrei esprimere delle ultime considerazioni in generale su Biasca, che poi possono essere trasposte anche a tutta la regione delle Tre Valli. Queste, in ultima analisi, sono collegate a filo diretto con quanto espresso in precedenza.
Biasca si sta sviluppando nella giusta direzione. Ci sono investimenti importanti, per i quali è vero, bisognerà attendere ancora qualche anno per vederli definitivamente concretizzati. Ma sono di primaria importanza perché saranno centrali al Paese e permetteranno l’incontro di tutte le generazioni (dai giovanissimi ai più anziani). E mi pare tanta roba, concedetemi l’espressione. Inoltre ci sono i servizi a favore delle famiglie (penso al servizio mensa, asili nido e doposcuola) che si è cominciato a implementare e che saranno e dovranno essere rafforzati, ma questo è già stato programmato nel breve periodo e nei prossimi anni. Stesso discorso vale per la promozione delle zone di incontro e di socializzazione, dagli anziani ai bambini (e qui giocherà un ruolo importante anche la ridefinizione della viabilità delle strade comunali, ma non solo), come pure per trovare degli spazi adeguati per i giovani (centro giovanile). Insomma, tanto si sta muovendo per far in modo di rendere sempre più attrattiva Biasca sia socialmente sia economicamente.
Per procedere in questo direzione sarà importante dare una continuità al lavoro fin qui svolto, consolidandolo. Il partito liberale radicale ha contribuito in modo considerevole per far in modo che venissero gettate basi importanti per lo sviluppo della Biasca del presente e del futuro. Per il prossimo 18 di aprile sono in corsa sia quale candidato per il Municipio, candidato numero 3, sia per il Consiglio Comunale, candidato numero 12, sulla lista numero 3, rappresentante il partito liberale radicale. Oltre chiaramente al vostro sostegno personale alla mia candidatura, vorrei però che per un attimo ci fermassimo a pensare in che direzione vogliamo andare tutti insieme nei prossimi anni. Abbiamo finalmente cominciato a percorrere un percorso preciso, arduo sicuramente, ma lungo il quale si vedranno alcuni interessanti frutti germogliare già anche a breve termine. Continuiamo questo nostro cammino tutti insieme, consolidandolo passo dopo passo. Sosteniamo convinti per questo motivo la lista numero 3.
Buone votazioni a tutti.
Giorgio Gatti - candidato Plr per il Municipio di Biasca
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