Confine
In 91 per 306 posti: Disertato il concorso per infermieri contro l'esodo in Ticino
Redazione
9 mesi fa
Decisamente sotto le attese la partecipazione al concorso unificato per infermieri lanciato dalle aziende sanitarie pubbliche delle province di Varese e Como.

Sulle testate di oltrefrontiera, era stato presentato come il "concorso per arginare l'esodo verso la Svizzera". Alla fine, però, i partecipanti sono stati meno dei posti a disposizione. Le aziende sanitarie della fascia di confine (Asst Lariana di Como, Asst Sette Laghi, Asst Valle Olona e Ats Insubria di Varese) avevano organizzato un concorso unificato per infermieri con 306 posti a disposizione. Solo 150 persone hanno tuttavia avanzato una candidatura. Di queste, solo 91 si sono effettivamente presentate alle prove scritte e pratiche tenutesi il 31 luglio all'ospedale Sant'Anna di Como. Ogni Asst metteva a concorso 100 posti, l'Ats Insubria 6.

Nessuna sorpresa

Nonostante la delusione, il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Varese, Aurelio Filippini, non si è detto particolarmente sorpreso. Da tempo, Filippini indica la possibilità di lavorare in Svizzera tra le principali ragioni del disinteresse per il settore nelle province insubriche. Per incentivare gli infermieri a rimanere nelle province di Varese, Como e Verbania, il presidente dell'Opi di Varese ha proposto soluzioni come la detassazione. "Parliamo di detassare parte della retribuzione - aveva affermato lo scorso anno, in un'intervista a VareseNews - agevolazioni sui trasporti, proposte di welfare che vadano incontro a una qualità di vita singola o famigliare. C’è poi la vasta area della formazione: gli studenti stanno nelle corsie, sono lì per imparare e, intanto, danno una grande mano all’organizzazione: perché non riconoscerlo con un incentivo? I master delle professioni infermieristiche sono tutti a pagamento. Il sistema vuole gli infermieri di famiglia ma la preparazione per quel ruolo è a totale spesa del professionista".

Cronica mancanza

Nelle strutture sanitarie pubbliche delle province di confine mancherebbero al momento diverse centinaia di infermieri. In settembre si terranno le prove finali del concorso unificato: il nome degli ammessi sarà reso noto oggi. Nel frattempo, alcune delle aziende sanitarie coinvolte nel bando comune hanno fatto sapere che riproporranno in maniera indipendente concorsi per l'assunzione di infermieri.

"Noi non rubiamo personale come la Svizzera"

Per arginare la mancanza di personale sanitario, la Lombardia sta provando a reclutare medici e infermieri in Argentina e Paraguay. Nel mese di aprile, l'assessore lombardo al welfare, Guido Bertolaso, aveva dichiarato che l'assunzione di sanitari in Sudamerica non è un "saccheggio", lanciando anche una frecciatina al nostro paese: "La nostra preoccupazione era quella di non dare la sensazione che volessimo andare in questi paesi a sottrarre, a rubare medici e infermieri come magari fa qualche paese a noi confinante. Non abbiamo questa cultura, non abbiamo questa abitudine".