Confine
La franchigia a 150 franchi non preoccupa i commercianti italiani
Immagine Ticinonews
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Redazione
7 ore fa
Il dimezzamento dell’Iva a partire dal 2025 non desta particolare preoccupazione ai commerci oltre confine. Per il sindaco di Lavena Ponte Tresa potrebbe addirittura portare benefici alla ristorazione e altri commerci.

Il turismo degli acquisti è tornato sotto i riflettori. Le luci sono nuovamente puntate sull’Iva, dopo che settimana scorsa il Consiglio federale ha deciso che il 1° gennaio 2025 il limite di esenzione dall'imposta per le merci acquistate oltre confine sarà dimezzato, passando dagli attuali 300 franchi a persona a 150. I commercianti ticinesi hanno esultato, ma sul fronte italiano, al momento, non sembrano però esserci particolari preoccupazioni per il futuro. "Penso che sarà una misura che non comporterà particolari cambiamenti per il nostro territorio", commenta ai nostri microfoni Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell'Associazione dei comuni italiani di frontiera. "I clienti ticinesi che vengono da noi lo fanno perché c'è convenienza. Magari verranno non una, ma due volte a settimana, o accompagnati da qualche familiare".

Un'opportunità?

Non solo non sembra scuotere particolarmente gli animi oltreconfine ma, secondo il sindaco, potrebbe addirittura tramutarsi in una possibilità per aumentare gli introiti di quelle attività come bar e ristoranti che ruotano attorno al turismo della spesa. "I clienti magari verrebbero accompagnati da qualcuno o arriverebbero in giorni della settimana più tranquilli, visto che oggi gli acquisti si concentrano soprattutto sul sabato e la domenica".

Comunque conveniente

Non è particolarmente preoccupato nemmeno il presidente di Confcommercio Ascom di Luino-Ponte Tresa: anche su spese per cui sarà necessario pagare l’Iva svizzera al rientro, vede prevalere il vantaggio economico. "La differenza del tasso è talmente significativa, con il 22% in Italia e l'8% in Svizzera, che non credo ci saranno problemi, anche perché il prezzo di partenza è più basso, soprattutto sugli alimentari", osserva Franco Vitella. "Non avremo diminuzioni di clientela. Su questo siamo tranquilli".