Economia
ABB, se ne va il CEO da 8,5 milioni
ABB, se ne va il CEO da 8,5 milioni
ABB, se ne va il CEO da 8,5 milioni
Redazione
6 anni fa
Il presidente della direzione Ulrich Spiesshofer lascia con effetto immediato la guida della società

Brusca partenza alla testa di ABB: il presidente della direzione Ulrich Spiesshofer lascia con effetto immediato la guida della società. Viene sostituito ad interim dal presidente del consiglio di amministrazione Peter Voser, ha indicato stamane il gruppo industriale attivo soprattutto nei settori dell'energia e dell'automazione

Le parti hanno concordato la partenza, si legge in una nota. Il tedesco 55enne vuole prendersi una pausa prima di decidere del suo prossimo capitolo professionale. Voser non ha voluto fornire motivazioni concrete alle dimissioni a sorpresa di Spiesshofer. La separazione si basa su un accordo reciproco, ha detto in una conferenza telefonica riferendo quanto ufficialmente indicato nel comunicato di questa mattina.

Voser ha tuttavia indirettamente confermato che la decisione di separarsi da Spiesshofer è stata presa rapidamente: "è stata adottata ieri sera nel corso della riunione del consiglio di amministrazione". Questa conclusione è il risultato di una discussione sul modo di gestire in futuro l'azienda. Voser ha tuttavia negato il fatto che la partenza a sorpresa di Spiesshofer sia legata a una qualsiasi pressione da parte degli azionisti.

Il 55enne era alla guida di ABB dalla metà di settembre 2013, quando aveva sostituito l'americano Joe Hogan. Entrato nella direzione della multinazionale zurighese in qualità di responsabile dello sviluppo organizzativo nel 2005, Spiesshofer aveva preso nel 2010 la guida della divisione automazione e propulsione (Discrete Automation and Motion). Egli è anche uno dei manager più pagati della Svizzera: per il suo lavoro nel 2018 ha incassato 8,5 milioni di franchi (vedi articolo suggerito).

Lo svizzero Peter Voser presiede il consiglio di amministrazione di ABB dall'aprile 2015. Dal 2009 al 2013, ha diretto il gigante anglo-olandese del petrolio Royal Dutch Shell, dopo averne assunto la direzione delle finanze dal 2004 al 2009. Dal 2002 al 2004 ha esercitato funzioni simili all'interno di ABB.

In questi anni non sono mancate le critiche nei confronti di Spiesshofer: alcuni fondi di investimento hanno puntato i riflettori sul corso dell'azione, meno dinamico di quello generale del settore industriale europeo o del concorrente tedesco Siemens. Qualche mese fa, a metà dicembre, ABB aveva alla fine ceduto alla pressione di una parte dei suoi proprietari vendendo l'80% della divisione delle reti elettriche Power Grids al conglomerato giapponese Hitachi.

La direzione di ABB è rimasta tuttavia a lungo sorda agli appelli di alcuni dei suoi più grandi azionisti, tra i quali lo svedese Cevian Capital che aveva manifestato pubblicamente a più riprese l'auspicio di una scissione. Altri importanti detentori di azioni, come il fondo americano Artisan e Nordea Asset Management, avevano sostenuto a loro volta le esigenze del fondo d'investimento svedese argomentando che la separazione avrebbe portato a un aumento di valore.

Interrogato dall'agenzia finanziaria Awp, Cevian Capital non ha voluto commentare la partenza di Spiesshofer. Il cofondatore della società scandinava Lars Försberg ha semplicemente assicurato il suo sostegno alla strategia di ABB come anche la sua fiducia nei confronti di Peter Voser. Primo detentore di azioni, anche AB Investor si è espresso nello stesso senso.

In parallelo all'annuncio della partenza di Spiesshofer, ABB comunicato i risultati del primo trimestre, una presentazione che era attesa tra due settimane.

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