Economia
"Intervento di Keller-Sutter decisivo nel dietrofront di Trump? Poco probabile"
Redazione
8 giorni fa
Con lo stratega di geopolitica Enrico Verga cerchiamo di leggere le decisioni del presidente statunitense e i possibili sviluppi. "Il suo schema è quello di un immobiliarista".

Una settimana vissuta sule montagne russe, da mercoledì a mercoledì. Il 2 aprile scorso l’annuncio dei dazi, il “Liberation Day”, giorno dei contrappassi economici per i “Paesi cattivi” (basati, va detto, su calcoli inafferrabili persino per gli esperti). E ieri, all’improvviso, in pieno stile trumpiano, la brusca inversione a u: pausa di 90 giorni sui dazi reciproci per tutti, ma non per la Cina che – rea di aver risposto schiaffo su schiaffo alle prove di forza di Washinghton – si è vista assegnare un aumento delle tariffe al 125%. “Lo schema di Trump è quello di un immobiliarista: sparare basso, rispettivamente alto, a seconda di ciò che deve fare”, commenta a Ticinonews lo stratega di geopolitica Enrico Verga. “Il tycoon sta usando questo sistema, che non è nuovo”.

"Keller-Sutter decisiva nel dietrofront di Trump? Poco probabile"

L’inversione a u , secondo Verga, era programmata. La decisione concernente invece la durata di 10, 30 o 60 giorni, invece, “può essere stata influenzata anche dal settore finanziario. Ma ricordiamo che il primo mondo a cui Trump è vicino è quello delle big tech, che sono anche un potere finanziario”. E in merito al presunto ruolo avuto nella vicenda dalla “ministra” elvetica delle finanze, Karin Keller-Sutter, “la Svizzera ha tutta una serie di interessi e di presenza finanziaria nel relazionarsi con l’America, ma che la Confederazione abbia però un peso specifico così determinante da telefonare al presidente Usa e spingerlo a dire ‘scusate, faccio una pausa’, lo ritengo poco probabile”.