
Non si placano le turbolenze sui mercati finanziari: la borsa svizzera ha vissuto oggi un'altra giornata all'insegna delle vendite su vasta scala, con l'indice dei valori guida SMI che ha terminato a 10'887,73 punti, in flessione del 4,15% rispetto a ieri. Archiviato il tentativo di ripresa di ieri - SMI +3%, dopo il -12% nelle precedenti tre sedute - il mercato è stato colpito in pieno oggi dalle mosse dei vari blocchi economici, ormai impegnati in una guerra commerciale. Il presidente americano Donald Trump ha imposto dazi del 104% alla Cina, che ha reagito con barriere dell'84%. Anche l'Unione europea ha annunciato tariffe del 25% su beni americani. La Svizzera ha per contro scelto di non reagire ai balzelli entrati in vigore oggi negli Usa nei confronti di vari Paesi, con un'aliquota che per la Confederazione è stata fissata al 31%. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha avuto anche un colloquio telefonico con Trump.
Cosa aspettarsi
Secondo non pochi esperti sarà probabilmente difficile assistere a una vera ripresa dei mercati azionari finché non ci saranno segnali di successo nei negoziati sui dazi. "Sono in gioco gli sforzi di globalizzazione degli ultimi 30 anni", ha commentato un analista. A preoccupare è soprattutto il braccio di ferro fra Washington e Pechino, che è foriero di importanti sviluppi geopolitici. "Senza voler sembrare drammatico, siamo sull'orlo di una collisione ad alta velocità tra le due maggiori superpotenze economiche e militari", ha ricordato un operatore. Concretamente, l'SMI presenta ormai una performance del 2025 negativa nella misura del 6%. Nello spazio di poco più di un mese (cioè dal massimo annuale del 3 marzo) il listino è arretrato del 18%.
Il ruolo della farmaceutica
Oggi il mercato elvetico ha perso ancora di più di altre piazze perché trascinato al ribasso dai suoi colossi farmaceutici Novartis (-6,41% a 82,96 franchi) e Roche (-5,84% a 235,40 franchi), sulla scia del timore che si appresti a venir meno il regime di esenzione dai dazi negli Usa per i medicinali. Non ha aiutato il listino nemmeno il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-2,37% a 83,25 franchi). Solo l'ultra-difensiva azione Swisscom (invariata a 506,50 franchi) è riuscita a evitare perdite. Per il resto è andato in scena un copione già sperimentato nelle ultime sedute. La paura di una contrazione degli utili aziendali, conseguenza prevista di un rallentamento economico globale, ha messo sotto pressione i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-4,65% a 39,14 franchi), Geberit (-1,53% a 516,60 franchi), Holcim (-4,26% a 80,46 franchi), Kühne+Nagel (-4,76% a 168,25 franchi) e Sika (-3,28% a 182,85 franchi).
UBS ancora in difficoltà
Ancora una volta in estrema difficoltà si è trovata UBS (-4,86% a 21,93 franchi), che è rimasta un passo dietro a Partners Group (-3,54% a 964,60 franchi). Nello stesso comparto finanziario assai poco ispirate sono apparse anche Swiss Life (-3,45% a 710,20 franchi), Swiss Re (-4,81% a 130,70 franchi) e Zurich (-3,34% a 538,20 franchi). Nel mercato allargato va segnalata Adecco (-5,67% a 20,64 franchi), scesa in giornata anche sotto i 20 franchi, cioè ai minimi da 30 anni. Massicce vendite hanno interessato anche Sandoz (-7,83% a 30,48 franchi).