
Le banche svizzere si aspettano di dover fare i conti con tassi di interesse più bassi. Per l'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ciò avrà un impatto negativo sugli utili consolidati. Secondo i responsabili degli investimenti e gli economisti intervistati dall'ASB, le previsioni per gli utili consolidati delle banche in Svizzera sono in calo rispetto ai livelli registrati nel 2023 e 2024. I guadagni derivanti dall'attività di gestione degli interessi sono particolarmente sotto pressione: l'85% degli esperti prevede una riduzione, poiché il persistente calo dei tassi di interesse comprime i margini, afferma un comunicato. Le attività di commissione e servizi e le operazioni di trading invece dovrebbero registrare utili stabili o leggermente superiori.
Conseguenze economiche
L'economia svizzera sta registrando una crescita moderata, ma il basso livello dei tassi di interesse potrebbe avere un impatto negativo sul risultato consolidato. È improbabile che le attività di commissione riescano a compensare il calo dei proventi da interessi. "Per molti istituti è quindi importante ottimizzare la struttura dei costi", spiega Martin Hess, responsabile della politica economica dell'ASB, citato nel comunicato. Il settore bancario potrebbe subire tagli di posti di lavoro nell'ambito di ristrutturazioni. La contrazione dell'occupazione è in linea con le aspettative degli economisti, che prevedono un aumento del tasso di disoccupazione dal 2,4% al 2,6%.
Crescita credito stabile
In termini di volume, la crescita del credito dovrebbe rimanere positiva quest'anno grazie all'aumento dei prezzi degli immobili e alla continua domanda. Le previsioni sono ottimistiche per quanto riguarda la crescita degli attivi in gestione dall'estero, con un aumento previsto tra il 2,5% e il 5%, grazie alla forte performance del mercato azionario e all'attrattiva della piazza finanziaria svizzera in un contesto di turbolenze geopolitiche. In termini di crescita economica, gli intervistati in media prevedono un aumento dell'1,3% nel 2025 e dell'1,5% nel 2026. L'inflazione è prevista rispettivamente allo 0,6% e allo 0,8%.