
È un lunedì nero per le borse. L'indice svizzero SMI ha chiuso segnando un -2.8%, quello milanese in calo del 2,27%, Londra ha chiuso in calo del 2,04%, Francoforte dell'1,82% e Parigi dell'1,42%. Il Nikkei ha segnato un -12.4% e nel pomeriggio il Dow Jones perdeva il 2,76%, mentre il Nasdaq crollava del 6,05% e lo S&P 500 del 4,16%. Cifre rosse generate dalle paure riguardo alla congiuntura statunitense. Il timore è che la Federal Reserve abbia aspettato troppo tempo nel decidere di invertire la rotta dei tassi di interesse, cosa che rischia di provocare un atterraggio duro dell'economia. Nel frattempo viene ipotizzato anche un intervento d'emergenza da parte della banca centrale, ma il quadro è tutto in divenire e chi può preferisce veleggiare rapidamente verso porti sicuri. Intanto l'indice VIX, anche chiamato "indice della paura", che misura la volatilità attesa a 30 giorni dall' S&P500, il principale indice azionario americano, è tornato ai massimi dallo scoppio della pandemia di Covid, all'inizio del 2020 e oggi ha toccato un massimo di 65,7, equivalente a un rialzo del 181%. Come leggere tutti questi dati? Ne abbiamo parlato con Enrico Bertozzi, vicedirettore e responsabile ricerche e costruzione portafogli di BancaStato.
Cosa sta succedendo?
"Per spiegare quello che sta succedendo bisogna tornare indietro di alcuni mesi, nel senso che se guardiamo a quanto successo in Europa si vede una crescita economica abbastanza bassa e anemica, ma si ha anche un'inflazione che sta lentamente tornando: siamo molto vicini all'obiettivo della Banca Centrale Europea. Questo ha portato a un abbassamento dei tassi, quindi a un costo inferiore del denaro. Negli Stati Uniti, invece, la situazione è diversa. Qui c'è una crescita che nei primi sei mesi è stata del 3%, un dato superiore al potenziale attuale dell'economia statunitense con un'inflazione che, contrariamente al Vecchio Continente, resta superiore al 2%. Questo non ha permesso alla Banca Centrale di abbassare i tassi. Malgrado questo il mercato, soprattutto la parte tecnologica, è andato molto bene. Cosa è successo? Alcuni dati sul mercato del lavoro, un indice dato come centrale in questo momento, hanno evidenziato una certa debolezza e questo ha generato un po' di apprensione da parte di diversi operatori economici".
Il crollo ha toccato un po' tutti i mercati azionari mondiali, come ha reagito la Svizzera?
"Il mercato azionario svizzero ha reagito come gli altri mercati, quindi ha perso terreno malgrado la presenza di tre società che appartengono a settori conservativi. I tassi hanno seguito l'andamento generale, quindi sono andati al ribasso. La differenza rispetto agli altri indici di borsa è che il Franco svizzero, quando c'è un certo nervosismo sui mercati, si apprezza e così ha fatto negli ultimi giorni".