Economia
Relazioni Ue, Economiesuisse chiede sblocco
Keystone-ats
3 anni fa
Per Christoph Mäder sono necessarie soluzioni rapide soprattutto per quanto riguarda la Borsa e le banche, la tecnica medica, la ricerca e l’approvvigionamento elettrico

Il Consiglio federale deve attivarsi da subito per sbloccare la situazione di stallo con l’Unione europea e garantire la via bilaterale. È quanto chiede ecomiesuisse che propone, come possibile soluzione per risolvere le questioni istituzionali, di combinare approcci settoriali con un accordo globale per la partecipazione al mercato. La politica europea è in crisi dopo l’interruzione dei negoziati sull’accordo quadro e la progressiva erosione della via bilaterale sta danneggiando la piazza economica elvetica, ha detto il presidente di Economiesuisse Christoph Mäder alla conferenza annuale a Berna, stando ad un comunicato. Sono necessarie soluzioni rapide soprattutto per quanto riguarda la Borsa e le banche, la tecnica medica, la ricerca e l’approvvigionamento elettrico. È essenziale anche chiarire la questione istituzionale, perché le aziende hanno urgente bisogno di certezza giuridica nelle loro relazioni con l’UE, ha aggiunto.

Accordi di libero scambio con l’Asia
Mäder ha delineato un possibile approccio per sbloccare la situazione di stallo con Bruxelles: soluzioni settoriali in combinazione con un accordo generale per assicurare la partecipazione al mercato. Per l’industria d’esportazione, particolarmente colpita, c’è bisogno anche di espandere la rete di libero scambio o di integrare zone di libero scambio plurinazionali che comprendano l’area Asia-Pacifico. Mäder ha espresso preoccupazione per il crescente rischio di carenza elettricità. “È attualmente il più grande rischio per il nostro paese e il danno potenziale sarebbe enorme”. Il Consiglio federale deve quindi sviluppare rapidamente un piano che mostri chiaramente come intende contrastare il deficit incombente, ha detto. Per Mäder la limitazione della concorrenza fiscale attraverso la riforma fiscale internazionale dei paesi dell’OCSE e del G20 rappresenta un’altra sfida per l’economia. Ha fatto quindi appello alla “creatività e al coraggio” del governo federale e dei cantoni invitandoli ad utilizzare il loro margine di manovra finanziario e giuridico per promuovere la piazza economica.

Economia conferma Zero emissioni
La direttrice di Economiesuisse, Monika Rühl ha ricordato che il programma climatico della comunità economica sarà orientato verso obiettivi basati sulla scienza, come previsto dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi). Con questo metodo, ogni azienda può porsi degli obiettivi climatici basati sulla scienza e calcolare da sola quanto velocemente deve ridurre le emissioni per raggiungere lo scopo prefissato. Secondo Rühl, “le imprese raggiungono così i loro obiettivi climatici in maniera autonoma, competitiva e senza prescrizioni legali”. Un impulso per promuovere SBTi verrà dall’associazione “Go for Impact”, che raggruppa esponenti degli ambienti economici e scientifici ma anche dei poteri pubblici. L’economia conferma quindi il suo obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050 e oltre 60 aziende svizzere hanno già aderito all’iniziativa SBTi.

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