Belgrado
Oltre 100 mila persone in piazza per aderire alla protesta antigovernativa
screenshot video
screenshot video
Ats
6 ore fa
I manifestanti contestano la corruzione nella politica e la scarsa democrazia del "regime Vucic". Presente un importante dispiegamento di agenti in assetto antisommossa.

Oltre 100 mila di persone partecipano a Belgrado alla grande manifestazione antigovernativa organizzata dal movimento degli studenti in agitazione, che contestano la corruzione dilagante nella politica e nell'amministrazione, la scarsa democrazia e il controllo sui media da parte delle autorità. Ne ha dato notizia il ministero dell'interno.

Circa 107 mila persone

In un comunicato, il ministero ha precisato che la folla di partecipanti alla manifestazione in vari punti della capitale serba è stata valutata in circa 107 mila persone, comprese le migliaia giunte con ogni mezzo da altre località del Paese. Il ministero ha aggiunto che finora non si sono registrati incidenti di rilievo e che il raduno va avanti in modo sostanzialmente pacifico. "L'assolutà priorità è la sicurezza dei cittadini, il mantenimento dell'ordine pubblico", si legge nel comunicato. Cominciata ufficialmente alle 16, la manifestazione si concluderà alle 21.

Nonostante la pioggia e il meteo sfavorevole, una marea umana ha invaso da stamane gran parte del centro della capitale serba, dirigendosi in cortei da vari punti della città verso la spianata antistante il parlamento e la Piazza Slavija, i due luoghi designati per lo svolgimento della manifestazione, che ha avuto inizio alle 16. Su striscioni e cartelli gli slogan sono a sostegno degli studenti e contro quello che considerano il regime del presidente Vucic. A presidiare l'invasione di manifestanti, giunti a migliaia da ogni angolo della Serbia, una massiccia presenza di agenti in assetto antisommossa, pronti a intervenire in caso di eccessi, provocazioni e violenze, di cui le autorità hanno parlato diffusamente alla vigilia del raduno, affermando di avere prove sulla preparazione di incidenti e scontri.

Un movimento nato a novembre

Particolarmente protetta è la zona del parco in cui sono accampati gruppi di studenti anti-proteste che manifestano per far ritorno al più presto nelle aule e alle lezioni, interrotte ormai da novembre, da quando ha preso il via il movimento di protesta degli studenti dopo i 15 morti nel crollo alla stazione di Novi Sad. Da allora il fronte di contestazione al governo e al presidente si è esteso, ottenendo il sostegno di altre categorie di lavoratori - insegnanti, docenti universitari, agricoltori con i loro trattori, intellettuali, artisti, operatori culturali.