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A Bologna potrebbe crollare la torre Garisenda
La torre Garisenda a sinistra e la torre degli Asinelli a destra. Immagine © Shutterstock
La torre Garisenda a sinistra e la torre degli Asinelli a destra. Immagine © Shutterstock
Redazione
un anno fa
Uno dei simboli del capoluogo emiliano è a rischio crollo. Nonostante questo fosse noto da febbraio, le autorità comunali sono state avvertite solo in ottobre.

Benché non famosa quanto la torre di Pisa, anche lei è pendente e assieme all'adiacente torre degli Asinelli è uno dei simboli del capoluogo emiliano. La torre Garisenda potrebbe però scomparire dallo "skyline" bolognese: è infatti a rischio crollo.

Rischio noto in febbraio

Il possibile crollo del monumento risalente all'inizio del XII secolo ha causato uno scandalo. Era previsto il restauro della torre, ma già in febbraio il comitato tecnico scientifico incaricato dell'operazione parlava di un rischio crollo del manufatto, con la simulazione in rendering di tre possibili scenari: il primo a est, verso la basilica dei santi Bartolomeo e Gaetano, il secondo a sud, verso l’altra torre, l’Asinelli, e il terzo implodendo su se stessa. L'informazione rimane tuttavia all'interno del comitato.

Avviso in ritardo

Nonostante il pericolo fosse noto, nessuno avvisa il Comune di Bologna. A settembre giungono dati che indicano che la pendenza della torre è ulteriormente cambiata e solo il 10 ottobre i membri del comitato tecnico scientifico ammettono che ormai è troppo pericoloso intervenire sulla torre senza un piano di protezione civile. Solo qui le autorità comunali vengono avvisate del pericolo.

I lavori

È quindi iniziata in questi giorni la realizzazione di opere di messa in sicurezza dell'area, densamente costruita, in caso di crollo della Garisenda. Queste prevedono la costruzione di un recinto alto 4-5 metri per proteggere persone ed edifici circostanti dal possibile collasso della torre. I lavori termineranno fra gennaio e febbraio, dopodiché si rifletterà su come procedere per il restauro.

La torre Garisenda

Una delle cosiddette "due torri" di Bologna, la Garisenda fu edificata intorno al 1109 dalla ricca famiglia di cambiatori bolognesi dei Garisendi. Inizialmente alta una sessantina di metri, fu in seguito ridotta agli attuali 48 metri a causa di cedimenti strutturali del terreno su ordine del signore di Bologna Giovanni Visconti, intorno alla metà del Trecento. La Garisenda viene citata nel Canto XXXI dell'Inferno, nel quale Dante la usa come metro di paragone per indicare le dimensioni del gigante Anteo.