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È morto all'età di 79 anni nella sua casa di Albenga (Savona) il cantante Gianni Pettenati, voce indimenticabile di "Bandiera gialla", la canzone simbolo della musica italiana negli anni Sessanta. La notizia della scomparsa, avvenuta nella notte, è stata resa data dalla figlia Maria Laura Pettenati via social: «Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata».
Un esordio da giovanissimo
Pettenati è stato uno dei protagonisti della musica leggera italiana coltivando la sua passione fin dalla tenera età. A sei anni vinse il primo concorso canoro e a otto anni iniziò gli studi musicali, da ragazzo fece parte della filodrammatica comunale di Piacenza, sua città natale, recitando il teatro di Pirandello. Appena ventenne vinse il Festival di Bellaria, nel 1966 accompagnato dal gruppo degli "Juniors" incise il suo primo 45 giri, una cover di Like a Rolling Stone di Bob Dylan.
"Bandiera gialla"
Per lui il 1966 fu l'anno della svolta con l'incisione della celebre canzone "Bandiera gialla", la versione italiana di "The Pied Piper" del gruppo inglese Crispian St. Peters. Il brano, scritto da Alberto Testa, Nisa, Steve Duboff e Artie Kernfeld, diventò subito un inno generazionale simbolo della musica beat italiana. Un successo così travolgente da essere associato indissolubilmente alla sua carriera, tanto da dare il nome a uno dei programmi radiofonici più celebri dedicati agli anni '60. Una curiosità: Bandiera Gialla è stato anche il nome della trasmissione cult di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni e proprio quel titolo ha ispirato il testo italiano dell'omonimo brano cantato da Gianni Pettenati, Bandiera gialla.
La partecipazione a Sanremo
Nel 1967 Pettenati ha partecipato al Festival di Sanremo con "La rivoluzione" e l'anno successivo con "La tramontana" in coppia con Antoine arrivò in finale. La sua presenza costante in manifestazioni musicali di rilievo, come il "Cantagiro", consolidarono la sua fama. Oltre alla carriera musicale, è stato autore di romanzi, testi teatrali e libri sulla storia della musica leggera italiana.