Letteratura
Anche Agatha Christie toccata dalla censura in nome del politically correct
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Keystone-ats
2 anni fa
La revisione dei romanzi della scrittrice britannica è iniziata nel 2020. Parole, frasi e passaggi contenuti nei romanzi vengono riscritti o eliminati perché ritenuti caratteristici di una mentalità colonialista e di pregiudizi razzisti.

Prima è toccato a Roald Dahl e Ian Flaming, ora anche alla regina del giallo. Poche settimane dopo le polemiche sulle revisioni linguistiche e le correzioni nei libri dei suoi colleghi, ora anche quelli di Agatha Christie sono in parte stati corretti dall'editore HarperCollins per tener conto delle sensibilità contemporanee, eliminando quindi termini al giorno d'oggi ritenuti offensivi e razzisti. Questa revisione è iniziata nel 2020 e sta portando alla pubblicazione di nuove edizioni 'ripulite' delle storie con i personaggi più famosi della scrittrice, come Hercule Poirot e Miss Marple: oltre alle parole corrette, alcuni passaggi sono stati riscritti e in certi casi completamente rimossi suscitando le critiche sui social media di chi parla di 'cancel culture' ancora una volta in azione a colpi di censura.

Via quindi termini normalmente usati all'epoca di Christie per classificare persone di etnia diversa da quella bianca britannica e che risentivano in certi casi di una mentalità colonialista e di pregiudizi razzisti. Scompaiono parole come "negro", "ebreo", "zingaro", ma anche "orientale" e "dal temperamento indiano" per caratterizzare un personaggio mentre i "nativi" diventano i "locali".

Su Twitter monta intanto la polemica, con alcuni appassionati lettori dell'autrice che parlano di "omicidio" perpetrato contro le sue opere e chi invoca una marcia indietro mantenendo una edizione originale accanto a quella rivista e corretta.