Turchia
Arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu: Proteste e tensioni in tutta la Turchia
© Shutterstock
© Shutterstock
Redazione
6 ore fa
La polizia lo ha arrestato con accuse di corruzione e favoreggiamento al terrorismo, scatenando le manifestazioni di massa.

Oggi, la polizia turca ha arrestato Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e figura di spicco dell'opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, dopo un'irruzione nella sua abitazione. Secondo quanto riferito dai media locali e dallo stesso Imamoglu su X, l'operazione è legata a un'indagine per corruzione. L'arresto è stato eseguito sulla base di accuse che includono "estorsione, corruzione, frode e turbativa d'asta da parte di un'organizzazione criminale", nonché "favoreggiamento nei confronti dell'organizzazione terroristica PKK". Imamoglu, che recentemente ha annunciato l'intenzione di candidarsi alla presidenza nel 2028, ha reagito pubblicamente dichiarando: "Centinaia di poliziotti si sono presentati alla mia porta e hanno fatto irruzione in casa mia. Ho fiducia nella mia nazione".

L'arresto e la reazione dell'opposizione

Il principale partito di opposizione, il Partito Popolare Repubblicano (CHP), ha duramente condannato l'arresto, definendolo "un colpo di Stato contro la volontà nazionale". Imamoglu è stato arrestato insieme a circa cento persone ritenute a lui vicine, tra cui il giornalista Ismail Saymaz. La notizia ha scatenato una serie di reazioni politiche e sociali, con numerose manifestazioni che sono scoppiate in tutto il paese, inclusi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. I suoi sostenitori, tra cui molti membri del CHP, vedono in questo arresto un atto di repressione politica volto a limitare la sua crescente popolarità.

Proteste studentesche e tensioni all'Università di Istanbul

Le proteste contro l'arresto di Imamoglu si sono intensificate anche nel mondo accademico. Centinaia di studenti dell'Università di Istanbul hanno marciato in segno di solidarietà al sindaco, chiedendo giustizia e contestando l'annullamento del suo diploma di laurea, ritenuto falso dall'ateneo. La decisione dell'Università di Istanbul di annullare il titolo di studio di Imamoglu, un requisito fondamentale per potersi candidare alla presidenza, ha ulteriormente alimentato il clima di tensione politica nel paese. Gli studenti hanno affrontato le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa durante gli scontri all'interno del campus, mentre i media turchi diffondevano immagini dei disordini.

Le misure di sicurezza e il controllo dei social media

In risposta alle crescenti proteste, la Prefettura di Istanbul ha ordinato la chiusura temporanea di alcune fermate della metropolitana, tra cui quella di Piazza Taksim, nel tentativo di prevenire nuove manifestazioni di massa. Inoltre, diversi social media come X, Instagram e YouTube sono stati temporaneamente inaccessibili in Turchia, mentre la Prefettura ha vietato manifestazioni politiche e letture pubbliche di comunicati stampa fino al 23 marzo. Queste misure sono state interpretate come tentativi del governo di limitare la diffusione di notizie e proteste a favore del sindaco di Istanbul.

Le nuove manifestazioni e la crescente mobilitazione popolare

Nonostante il divieto di manifestazioni politiche, migliaia di persone hanno marciato oggi verso la sede centrale del comune di Istanbul per esprimere solidarietà a Imamoglu. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del governo di Ankara, mentre altre città come Ankara, Smirne e Mugla hanno visto scontri tra forze dell'ordine e manifestanti. Il CHP ha organizzato una grande manifestazione questa sera alle 20:30, presso la sede del Comune di Istanbul. Nonostante il clima di repressione, il supporto per Imamoglu sembra crescere, mentre le tensioni politiche in Turchia continuano ad aumentare.

Imamoglu si affida alla sua nazione

Nel suo messaggio sui social, Imamoglu ha dichiarato: "La nostra nazione darà la risposta necessaria alle bugie, alle cospirazioni, alle trappole, a coloro che violano i diritti delle persone e rubano la volontà del popolo. Prima mi affido a Dio e poi alla nostra nazione". Questo messaggio ha ulteriormente galvanizzato i suoi sostenitori, che vedono nell'arresto una mossa per fermare la sua ascesa politica e la sua potenziale candidatura alle elezioni presidenziali.