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Una donna che, sotto anonimato, aveva fatto causa per stupro ai rapper Jay-Z e Sean 'Diddy' Combs ha ritirato l'accusa di averla stuprata quando aveva 13 anni.
La rinuncia ha fatto seguito all'azione degli avvocati di Jay-Z, il marito di Beyoncé, che avevano indicato "evidenti inconsistenze" nel racconto della donna citando informazioni venute alla luce in un' inchiesta della Nbc. L'accusatrice, sulle prime, aveva insistito nell'azione legale affermando che le vittime di aggressioni sessuali soffrono spesso di vuoti di memoria. Ieri però ha cambiato idea e, nei documenti legali presentati in corte, si afferma che la causa è ritirata "senza pregiudizio", il che significa che non potrà' essere più ripresentata.
Jay-Z: "La causa non sarebbe mai andata da nessuna parte"
Jay-Z ha celebrato la decisione affermando che la causa "non sarebbe mai andata da nessuna parte", mentre Combs, che da settembre è in prigione in attesa di processo in seguito alle accuse di decine di uomini e donne, ha proclamato attraverso i suoi avvocati che l'archiviazione è "l'ennesima conferma che queste azioni legali sono costruite su bugie, non su fatti".
La denuncia era stata presentata a ottobre
Nella denuncia, presentata inizialmente in ottobre, si accusava Combs e un'altra celebrità, il cui nome era rimasto allora segreto, di aver stuprato una minorenne durante una festa seguita ai premi Mtv del 2000 al Radio City Music Hall di New York. La donna era rappresentata da Tony Buzbee, un legale texano che Jay-Z aveva accusato di essere un "ricattatore" che "va a caccia di ambulanze" e che avrebbe cercato di patteggiare un risarcimento in cambio del silenzio sul suo nome. In dicembre la donna aveva emendato la denuncia facendo esplicitamente il nome di Jay-Z e asserendo che lui e Combs avevano fatto a turno a stuprarla dopo averle fatto bere qualcosa che l'aveva "stordita". Jay-Z aveva definito "idiote" le affermazioni, affermando che lui viene da un mondo in cui "si proteggono i bambini".