
"Sì, con Berlusconi finisce un'era per la storia italiana". L'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli si dice convinto di ciò quando gli chiediamo un commento sulla portata del Cavaliere, scomparso questa mattina, sulla storia recente della vicina Repubblica. "Nel bene e nel male, Silvio Berlusconi è stato un innovatore. Di certo un grande imprenditore. E non si può dire che non sia stato un grande politico".
Un modello politico
"Nessuno avrebbe mai scommesso sul suo successo politico e anche quando questo arrivò, molti dissero: 'Sarà una meteora'. Ma non è stata una meteora: dal 1994 ad oggi sono passati quasi 30 anni". Un periodo in cui la presenza di Silvio Berlusconi si è fatta sentire, anche al di fuori dei confini italiani. "Dal punto di vista politico, Silvio Berlusconi è stato un modello, persino di esportazione. Trump assomiglia a Berlusconi? Beh sì, per certi versi sì".
"Generoso"
Quella del Cavaliere è comunque stata un'esistenza contraddistinta da numerose ombre. "Come tutte le vite, anche la sua ha pagine oscure e momenti difficili", commenta De Bortoli, che rievoca "un conflitto di interesse, la vicenda di Dell'Utri e i rapporti con quel mondo (quello della mafia, ndr)". Per l'ex direttore del primo quotidiano italiano, tuttavia, Berlusconi è certamente stato un "uomo di successo", che ha collezionato straordinarie riuscite anche al di fuori della politica. De Bortoli cita come esempio il calcio, con i risultati ottenuti dal Milan, e i media, con il dirompente ingresso di Mediaset nel panorama televisivo del Belpaese, monopolizzato dalla Rai. "Lui ci è riuscito. Sempre in maniera limpida e inattaccabile? Probabilmente no, però è certamente stato un protagonista per il quale oggi dobbiamo rivolgere un pensiero alla famiglia". Secondo De Bortoli, il Cavaliere "era una persona molto generosa, attenta agli altri e molto preoccupata che anche la persona più lontana da lui potesse non volergli bene".
Vertici positivi e negativi
Chiediamo a De Bortoli di indicarci il momento più alto e quello più basso della storia pubblica di Silvio Berlusconi. "Il più alto è stato il vertice di Pratica di Mare (nel 2002, ndr), quando riuscì a riavvicinare Putin e Bush. Il più basso la condanna definitiva per frode fiscale e l'estromissione dal Senato per questo motivo".
"Bulimia del potere"
Fino ai suoi ultimi giorni, Silvio Berlusconi ha voluto dire la sua sulla politica italiana, dirigendo ancora con un certo piglio Forza Italia, che è parte della coalizione di Governo. Ora per il movimento rischia di aprirsi un vuoto difficilmente colmabile. Ferruccio de Bortoli osserva che "tra i tanti suoi difetti, Berlusconi non era uno che passava il testimone. Non lo ha fatto nemmeno in questo momento. Il volere fare tutte le parti (una bulimia del potere) gli ha impedito di pensare alla successione". Il problema, per il giornalista, si vedrà sia per l'importante eredità imprenditoriale di Berlusconi ("Si dovrà decidere come dividere il grande gruppo Mediaset fra i figli dei due matrimoni"), ma soprattutto per quella politica. "Forza Italia, la sua creatura, muore con lui. Sarà difficile il passaggio di testimone: il delfino non nasce al capezzale del grande fondatore".