Veneto
Caccia una coppia perché israeliana, hotel del bellunese sospeso da Booking.com
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Redazione
5 ore fa
Una coppia di turisti israeliani di Tel Aviv ha ricevuto un rifiuto da un hotel a Selva di Cadore, scatenando indignazione per antisemitismo. Il proprietario si è scusato ma Booking.com ha sospeso l'hotel e il ministero degli Esteri israeliano sta valutando vie legali.

A Selva di Cadore (Belluno), una coppia di turisti israeliani di Tel Aviv ha ricevuto un messaggio di rifiuto dall'Hotel Garnì Ongaro, dove avevano prenotato due notti tramite la nota piattaforma Booking.com. Il titolare - stando a quanto riporta il Corriere della Sera - avrebbe infatti scritto che gli israeliani non sono graditi nella sua struttura, accusandoli di essere "responsabili di genocidio" e offrendo quindi la cancellazione gratuita della prenotazione. In seguito, l'invito a non presentarsi all'hotel sarebbe diventato più perentorio. La vicenda è stata denunciata dal presidente della comunità ebraica di Venezia, scatenando indignazione da parte di politici, albergatori e cittadini, che hanno condannato l'atto come un grave caso di antisemitismo. Al momento, non c'è stata una denuncia formale da parte della coppia, ma il caso ha suscitato un ampio dibattito, anche per le possibili ripercussioni negative sul turismo locale. Questo episodio segue un altro simile avvenuto in Cadore a luglio, quando un proprietario di un appartamento su Airbnb aveva rifiutato l'ospitalità a una famiglia israeliana con insulti antisemiti.

Le scuse del proprietario

Il titolare si è poi scusato, sostenendo di essere contrario a qualsiasi forma di violenza e non avere alcuna intenzione razzista o antisemita. Anzi, si è pure detto disposto - a fatti ormai pubblicati sui social e sui media - ad ospitare la coppia. Tuttavia, ha in precedenza anche affermato che la sua decisione era motivata dal fatto che - secondo lui - "se tutti facciamo qualcosa nel nostro piccolo possiamo fare la differenza". Una frase che appare su una foto postata sul suo profilo Facebook. 

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Sospeso da Booking

Il presidente della comunità ebraica di Venezia ritiene però che ci sia dell'antisemitismo alla base della scelta del proprietario dell'hotel, dicendosi molto preoccupato per la banalizzazione delle ragioni sul conflitto da parte di molti, i quali - secondo lui - riducono l'intera situazione a comportamenti estremisti. In ogni caso, anche Booking.com è venuto a conoscenza della discriminazione e ha provveduto a sospendere l'hotel dalla piattaforma per prenotazioni online.  "Non tolleriamo discriminazioni di alcun tipo e, nel raro caso in cui veniamo avvisati di comportamenti discriminatori da parte di una struttura, indaghiamo immediatamente e rimuoviamo l’annuncio dalla nostra piattaforma",  ha scritto in una nota ufficiale Booking.it

Le reazioni

Ma come era prevedibile, le scuse non sono bastate a fermare l’indignazione generale e le condanne dell’episodio, soprattutto dopo l'evento verificatosi ad Amsterdam otto giorni fa, quando 10 israeliani tifosi del Maccabi Tel Aviv sono rimasti feriti dopo essere stati aggrediti da una folla apparentemente filopalestinese. Inoltre, è arrivata la conferma che il ministero degli Esteri israeliano sta valutando se procedere o meno per vie legali. Dal canto suo, il ministro del Turismo Daniela Stananchè definisce l'episodio un grave errore che danneggia sia l'Italia che l'albergatore stesso, anche perché a suo dire il turismo è uno strumento di conoscenza e di pace. Il sindaco della località bellunese ha invece espresso solidarietà del paese al presidente della Comunità ebraica di Venezia.