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Chico Forti rientra in Italia accolto dalla premier Meloni
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Keystone-ats
6 mesi fa
Chico Forti, che si è sempre dichiarato innocente, oggi ha ringraziato la premier che lo ha accolto. Dopo l'arrivo in Italia è stato portato nella casa circondariale di Rebibbia di Roma, ma è destinato al carcere di Verona, dove potrebbe essere trasferito già dopodomani.

L'aereo con a bordo Chico Forti è atterrato in tarda mattinata nell'aeroporto militare di Pratica di Mare (nella città metropolitana di Roma). Ad accogliere il 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida (Usa) con l'accusa di omicidio e rientrato in Italia dopo ben 24 anni, arriva la premier Giorgia Meloni in persona.

Il trasferimento

Dietro il trasferimento, che registra un ulteriore sprint nelle ultime 24 ore, c'è la mano della diplomazia italiana ma anche la collaborazione del governo a stelle e strisce e dello stato della Florida. A loro Meloni dice grazie per il ritorno del connazionale, dopo aver sottolineato innanzitutto il "lavoro del governo italiano" che ha consentito l'impresa. Un successo diplomatico che, a meno di un mese dalle europee, l'esecutivo e la maggioranza di centrodestra rivendicano a gran voce sottolineando che in operazioni complesse come queste la "riservatezza" paga.

"I risultati quando si lavora in silenzio"

"Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche", afferma anche il ministro degli esteri Antonio Tajani, che aveva usato parole simili per commentare i domiciliari concessi nei giorni scorsi dall'Ungheria a Ilaria Salis (una militante antifascista in carcere a Budapest perché accusata di aver partecipato all'aggressione di due neonazisti durante una contromanifestazione nella capitale magiara l'11 febbraio 2023).

Un'operazione riservata

L'intera operazione è stata possibile "grazie all'autorevolezza e alla riservatezza del governo italiano", fanno sapere dall'esecutivo rimarcando che "negli ultimi anni si erano intensificati i negoziati fra l'Italia e gli Usa senza tuttavia arrivare al risultato raggiunto oggi". Il pensiero va al 2020, quando l'allora ministro degli esteri Luigi Di Maio annunciò che l'istanza di Forti era stata accolta con riserva dal governatore della Florida, ma poi l'intera procedura fu interrotta.

La tappe del trasferimento

Il governo Meloni ricorda le tappe che hanno portato al trasferimento di Forti: il consenso è arrivato lo scorso marzo in occasione della missione negli Usa della presidente del Consiglio, da qui è partito l'iter che si è concluso in tempi record mercoledì 15 maggio quando si è svolta l'udienza nella quale l'uomo ha firmato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia".

"Ci siamo mossi in silenzio"

"Abbiamo dovuto rinviare l'annuncio del trasferimento in Italia e muoverci in modalità silenziosa", racconta Andrea Di Giuseppe, unico parlamentare di Fratelli d'Italia eletto all'estero, che ha seguito il caso Forti dal febbraio 2023. "C'era il concreto rischio di irrigidire e indispettire all'ultimo secondo le autorità statunitensi" e dunque di "bloccare il transfer, distruggendo il sogno di tornare a casa del nostro connazionale". Essenziali, come evidenzia il ministro della giustizia, Carlo Nordio, sono stati anche i colloqui avvenuti a latere del G7 sulla giustizia la settimana scorsa a Venezia.

Il futuro di Chico Forti

Chico Forti, che si è sempre dichiarato innocente, oggi ha ringraziato la premier che lo ha accolto. Dopo l'arrivo in Italia è stato portato nella casa circondariale di Rebibbia di Roma, ma è destinato al carcere di Verona, dove potrebbe essere trasferito già dopodomani.

I successi del governo

Sul suo caso interviene anche il vicepresidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini (Lega): "Questo è un governo che mantiene le promesse, quindi ben tornato in Italia a Chico Forti, bentornato nel tuo paese, fra la tua gente, bentornato dalla tua famiglia". Forza Italia (FI), per voce di Paolo Emilio Russo, mettono in fila i "cinque casi risolti positivamente" dall'esecutivo e in particolare da Antonio Tajani: "Da Alessia Piperno a Patrick Zaki passando per la famiglia Langone a Ilaria Salis, che si trova ora ai domiciliari". Fratelli d'Italia (FdI), con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, parla dello "straordinario lavoro diplomatico della presidente Giorgia Meloni, del ministro Nordio" e di tutto l'esecutivo. Al coro si uniscono moltissimi ministri e capigruppo di maggioranza: da Francesco Lollobrigida a Daniela Santanchè, da Paolo Barelli (FI) a Tommaso Foti (FdI).

Un'opposizione silente

L'opposizione è per lo più silente. Fanno eccezione alcuni esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Azione e Italia viva (Iv). Avs punta il dito contro i "due pesi e due misure, tipici della destra, tra Forti e Ilaria Salis". "Forti, pur proclamandosi sempre innocente, è stato condannato a 22 anni per omicidio negli Usa - ricorda il capogruppo in Senato De Cristofaro - e viene accolto dalla presidente del Consiglio in persona". Anche per Enrico Costa (Azione) "va bene la soddisfazione per l'azione diplomatica andata a buon fine, ma la presidente del Consiglio che lo va ad accogliere all'aeroporto non ha nessun senso".