
Circa cinquanta ippopotami sono morti a causa dell'antrace nel Parco nazionale dei Virunga, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC): lo ha reso noto il responsabile della riserva naturale. Il batterio Bacillus anthracis, che sopravvive per decenni sotto forma di spore nei terreni in cui sono stati sepolti in passato animali morti di antrace o portatori della malattia, è trasmissibile all'uomo e potenzialmente mortale nelle sue forme più rare.
Potenziale rischio di trasmissione all'uomo
I corpi degli ippopotami sono stati trovati galleggianti in un fiume a sud del lago Edouard - che separa la RDC dalla confinante Uganda - nella provincia del Nord Kivu, come ha confermato Emmanuel de Merode, direttore del Parco nazionale dei Virunga. La Direzione provinciale dell'Istituto congolese per la conservazione della natura (ICCN) del Nord Kivu ha raccomandato l'applicazione di misure precauzionali: "Sebbene questa malattia colpisca attualmente soprattutto la fauna selvatica, presenta un potenziale rischio di trasmissione all'uomo (zoonosi) e agli animali domestici", ha dichiarato l'istituzione che gestisce i parchi nazionali della RDC. L'ICCN avverte di evitare il contatto con animali morti o di mangiare carne di animali selvatici. Il Parco nazionale dei Virunga, la riserva naturale più antica dell'Africa, è stato creato nel 1925 ed è rinomato per la sua fauna selvatica, in particolare i gorilla di montagna, e per i suoi paesaggi.