Medio Oriente
Colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu, ecco di cosa hanno parlato
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2 mesi fa
La Casa Bianca ha reso noto i temi trattati nel corso della telefonata tra il presidente statunitense e il premier israeliano.

Nella loro telefonata, Joe Biden e Benjamin Netanyahu "hanno discusso dell'urgente necessità di rinnovare la diplomazia per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas". Lo rende noto la Casa Bianca, secondo cui "il presidente ha inoltre discusso della situazione umanitaria a Gaza e dell'imperativo di ripristinare l'accesso al nord, anche rivitalizzando immediatamente il corridoio dalla Giordania".

Gli Usa ritengono che Sinwar sia vivo

Gli Stati Uniti ritengono che il leader di Hamas Yahya Sinwar sia vivo e probabilmente nascosto in un tunnel sotterraneo di Gaza con ostaggi nelle vicinanze: lo ha detto l'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk. "Yahya Sinwar rimane il decisore. Rimane - crediamo - vivo e in un tunnel sotto Gaza, con ostaggi e probabilmente con ostaggi nelle vicinanze", ha affermato durante una chiamata per le festività ebraiche con i rabbini americani. Questo è l'aggiornamento più dettagliato sullo stato di Sinwar da parte di un alto dirigente statunitense in settimane, se non mesi. Negli ultimi giorni, Sinwar avrebbe ristabilito i contatti con i funzionari di Hamas fuori Gaza dopo più di un mese in cui non si erano avute sue notizie.

Unrwa, il Consiglio di sicurezza dell'Onu mette in guardia Israele

Il giorno dopo un simile avvertimento lanciato dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, compresi gli Stati Uniti, ha messo in guardia Israele contro il voto di una legge che proibirebbe le attività dell'Agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi (Unrwa). Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, lo Stato ebraico accusa l'Unrwa di impiegare "terroristi". In Consiglio di Sicurezza l'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield ha avvertito che seguiva "con grande preoccupazione la proposta di legge israeliana che potrebbe modificare lo status legale dell'agenzia Onu, sottolineando il rischio di compromettere la sua "capacità di comunicare con i responsabili israeliani" e di "revocare i privilegi e le immunità diplomatiche di cui godono le organizzazioni e i dipendenti delle Nazioni Unite. Al centro della riunione erano due testi approvati dalle commissioni Affari esteri e Difesa della Knesset per mettere fine all'attività e allo status dell'Unwra nei Territori palestinesi occupati da Israele. L'Algeria, membro non permanente del Consiglio che aveva chiesto la riunione, ha ricordato che "da anni le autorità israeliane hanno chiaramente espresso il loro desiderio e volontà di smantellare l'Unrwa", agenzia creata dall'Assemblea Generale nel 1949, poco dopo la nascita dello Stato di Israele, e che gestisce ospedali e scuole a Gaza, in Cisgiordania, Libano, Siria e Giordania ed è considerata "la spina dorsale" dell'assistenza umanitaria internazionale a Gaza.

"Persona non grata"

Nella Striscia di Gaza, "la distribuzione degli aiuti non può essere immaginata senza l'Unrwa", ha avvertito l'ambasciatore francese Nicolas de Rivière, invitando "Israele a rinunciare ai progetti che mirano a criminalizzare le attività dell'Agenzia e a chiudere i suoi uffici a Gerusalemme Est". Le relazioni tra l'Onu e Israele sono storicamente difficili e sono peggiorate nell'ultimo anno con il segretario generale Guterres, dichiarato "persona non grata" dallo Stato ebraico. Martedì, Guterres aveva annunciato di aver scritto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu mettendo in guardia dalla "catastrofe" umanitaria che una legge che proibisse l'Unrwa provocherebbe, definendo l'agenzia "indispensabile e "insostituibile".

La situazione in Libano

Nella sua telefonata con Benjamin Netanyahu, Joe Biden "ha sottolineato la necessità di un accordo diplomatico per far tornare in sicurezza sia i civili libanesi che quelli israeliani alle loro case su entrambi i lati della Linea Blu", e "ha affermato il diritto di Israele a proteggere i suoi cittadini da Hezbollah, che ha lanciato migliaia di missili e razzi in Israele solo nell'ultimo anno, sottolineando al contempo la necessità di ridurre al minimo i danni ai civili, in particolare nelle aree densamente popolate di Beirut". Lo rende noto la Casa Bianca. Nella telefonata il presidente americano "ha affermato il suo ferreo impegno per la sicurezza di Israele" e "ha condannato inequivocabilmente l'attacco missilistico balistico dell'Iran contro Israele il primo ottobre". I due leader . afferma la Casa Bianca "hanno concordato di restare in stretto contatto nei prossimi giorni, sia direttamente sia tramite i rispettivi team per la sicurezza nazionale".