
L'amministrazione Trump chiede alle grandi aziende europee di rispettare l'ordine esecutivo che vieta i programmi relativi alla diversità, l'equità e l'inclusione. Lo riporta il Financial Times, secondo cui l'ambasciata americana a Parigi e quelle in altri paesi europei hanno inviato una lettera ad alcune delle grandi imprese del Vecchio Continente spiegando che l'ordine esecutivo firmato da Donald Trump si applica anche alle aziende che sono fuori dagli Stati Uniti se forniscono prodotti e servizi al governo americano.
Un'ampia campagna contro la diversità
Il Financial Times ha preso visione della missiva, nella quale è contenuto anche un questionario per attestare la conformità all'ordine del presidente. La lettera sembra segnalare - mette in evidenza il quotidiano - come l'amministrazione Trump sia intenzionata ad ampliare la sua campagna contro la diversità anche alle aziende non americane.
Un modulo di certificazione di conformità alla legge americana
Secondo l'Ft la mossa segnala la spinta del presidente americano ad ampliare la propria campagna ideologica all'estero. Il quotidiano francese Les Echos, che per primo ha svelato l'esistenza della lettera, riferisce che l'ambasciata degli Stati Uniti a Parigi la sta inviando da diversi giorni ai grandi gruppi e agli studi legali francesi che potrebbero rispondere ai bandi di gara federali americani. "Vi informiamo che l'Ordine esecutivo 14.173, relativo alla fine delle discriminazioni illecite e al ripristino delle opportunità professionali basate sul merito, firmato dal Presidente Trump - recita -, si applica obbligatoriamente anche a tutti i fornitori e appaltatori del Governo degli Stati Uniti, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal Paese in cui operano". Alle aziende destinatarie, operanti in settori diversi come le telecomunicazioni, l'energia, la farmaceutica e i beni di lusso, viene chiesto di compilare un "modulo di certificazione di conformità alla legge federale statunitense contro la discriminazione", allegato alla lettera. Nel modulo l'azienda si impegna a garantire di "non attuare alcun programma che promuova diversità, equità e inclusione" (Dei). Alle aziende vengono dati cinque giorni per conformarsi: "Se non accettate di firmare questo documento, vi saremmo grati se poteste fornirci motivazioni dettagliate, che inoltreremo al nostro ufficio legale".
Limitazioni legali
In Francia non esiste una vera politica di discriminazione positiva, ricorda l'Ft, perché ci sono limitazioni legali alla raccolta di dati razziali ed etnici. Ai datori di lavoro non è consentito considerare le origini delle persone nelle decisioni di assunzione o promozione. Il quotidiano riporta anche la preoccupazione espressa dal ministero delle Finance francese: "Questa pratica riflette i valori del nuovo governo degli Stati Uniti. Non sono gli stessi dei nostri", ha affermato una persona vicina al ministro dell'economia francese Eric Lombard. "Il ministero lo ricorderà ai suoi omologhi nel governo degli Stati Uniti"