UNIONE EUROPEA
Dopo Polonia e Ungheria, anche la Bulgaria valuta restrizioni a import di grano ucraino
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La decisione si imporrà in assenza di un intervento dell'Ue per tutelare i mercati interni dall'ingresso di grano ucraino a basso costo.

Seguendo la strada percorsa da Polonia e Ungheria, la Bulgaria sta valutando di imporre un divieto alle importazioni di grano ucraino.

La decisione polacca di ieri e le sue motivazioni

Ieri Jaroslaw Kaczynski, il leader del partito polacco al governo Diritto e giustizia (Pis), durante un comizio elettorale a Lyse, un comune agricolo nel nord della Paese, aveva dichiarato che "Il governo ha deciso oggi di vietare l'importazione dei prodotti agricoli e alimentari dall'Ucraina in Polonia".

Kaczynski, che attualmente non ha nessun incarico governativo, ha assicurato che il suo Paese "resta amico e alleato di Ucraina", ma che "deve difendere gli interessi dei propri cittadini" perché teme una crisi che dalla campagna potrebbe estendersi in tutto il Paese. Ad essere interessato dal divieto sarà innanzitutto il grano ucraino.

Secondo il leader del Pis, Varsavia è pronta ad avviare un accordo bilaterale con Kiev per fermare l'esportazione del grano ucraino verso la Polonia. Il nuovo ministro dell'Agricoltura Robert Telus ha precisato che l'annuncio dato dal presidente del Pis è un segnale all'Unione europea che dovrebbe creare gli strumenti adatti per distribuire i prodotti agricoli ucraini fra tutti i Paesi dell'Europa e non solo quelli confinanti con l'Ucraina.

La protesta degli agricoltori contro il forte calo dei prezzi del grano ucraino "non tassato"

Intanto continua la protesta degli agricoltori polacchi che a Hrubieszow (località alla frontiera polacco-ucraina) bloccano l'ingresso dei treni che portano grano senza dazi, causando un forte calo di prezzi di acquisto di questo prodotto in Polonia.

L'Ungheria seguirà?

Quest'oggi, Budapest ha a sua volta annunciato una stretta all'importazione di grano ucraino se non vi sarà un intervento dell'Ue per tutelare i mercati interni dei paesi dell'Europa nordorientale dall'ingresso di prodotti agricoli ucraini a basso costo.

"Il governo è impegnato a rappresentare gli interessi della comunità agricola ungherese, ed è per questo che, in assenza di misure sostanziali da parte dell'Ue, come la Polonia, vieterà temporaneamente l'importazione di grano e semi oleosi dall'Ucraina e di diversi altri prodotti agricoli in Ungheria", ha annunciato Istvan Nagy, ministro dell'agricoltura del governo di Viktor Orban.

La reazione dell'UE

"Siamo a conoscenza degli annunci di Polonia e Ungheria sul divieto di importazione di grano e altri prodotti agricoli dall'Ucraina. Stiamo chiedendo ulteriori informazioni alle autorità competenti per poter valutare le misure. In questo contesto, è importante sottolineare che la politica commerciale è di competenza esclusiva dell'Ue e, pertanto, non sono accettabili azioni unilaterali".

Lo sottolinea un portavoce della Commissione Ue in merito allo stop all'import del grano ucraino annunciato da Varsavia e Budapest. "In tempi così difficili, è fondamentale coordinare e allineare tutte le decisioni all'interno dell'Ue", aggiunge.

Anche la Bulgaria intende difendere i propri interessi nazionali

"Anche gli interessi bulgari devono essere tutelati, tanto più che una simile restrizione è già stata imposta da altri due Stati, c'è il serio rischio di accumulare grandi quantità" di grano "nel nostro paese se non prendiamo anche noi misure adeguate", ha annunciato il ministro dell'agricoltura bulgaro Yavor Gechev durante una sua visita a Plovdiv, citato dai media bulgari.

Gechev ha aggiunto di aver già discusso la delicata questione con i ministri dell'Agricoltura di sei Paesi europei.

La Bulgaria aveva già chiesto alle autorità di Bruxelles di affrontare il problema nel settembre dello scorso anno.