
Paura e tanto sangue. Una persona armata di ascia ha aggredito i passeggeri della metropolitana, ieri sera a Düsseldorf, e ha poi lasciato il convoglio, continuando a seminare colpi fra la gente alla stazione centrale della città del Nordreno-Westfalia. Nel bilancio finale ci sono nove feriti, di cui quattro gravi, ma nessuno sarebbe in pericolo di vita.
La fuga del responsabile, accidentata, non è durata a lungo: fermato dalla polizia dopo esser saltato giù da un ponte, l'aggressore - con problemi psichici - è stato arrestato. Era ferito gravemente - si è fatto male saltando dall'alto - ed è stato soccorso in ospedale.
Tutti, ieri sera hanno temuto un attacco terroristico. Ma la polizia ha chiarito all'agenzia di stampa italiana Ansa di non ritenere che questa sia la matrice del fatto: prevale l'ipotesi di un gesto di criminalità comune. Altre piste però non vengono del tutto escluse. Gli agenti hanno sequestrato l'arma. E sono stati eseguiti altri due fermi, ma non vi sarebbe un collegamento.
"Eravamo al binario, stavamo aspettando", ha raccontato un testimone alla Bild. "All'improvviso è saltato fuori un tipo armato di ascia, e si è messo a colpire la gente. C'era sangue dappertutto. Non ho mai vissuto una cosa così". Il binario era quello dell'S-Bahn, linea 28. Subito dopo l'intervento della polizia, intorno alle 20.50, la stazione centrale di Düsseldorf è stata evacuata e tenuta chiusa, i treni sono stati deviati.
E molti passeggeri sono rimasti a lungo sui convogli. "Siamo stati dentro un'ora e mezza, ogni tanto entrava la polizia a controllare, poi finalmente ci hanno fatti uscire", ha raccontato uno di loro al tabloid di Axel Springer.
"I testimoni sono sotto shock - ha detto il sindaco Thomas Geisel - Sono qui per ringraziare la polizia. I miei pensieri vanno a chi è rimasto ferito". Ripassano nella mente le immagini di quello che è accaduto a Duisburg il 18 luglio, quando ci fu un attacco del genere. Ma soprattutto i tedeschi pensano in queste ore alla minaccia di Isis: sono quotidiani gli aggiornamenti sui rischi che si corrono in un paese in cui i soggetti collegati al radicalismo islamico aumentano in modo allarmante.
E la Germania è ancora provata dall'attentato del 19 dicembre, quando Anis Amri, tunisino, investì la folla del mercatino di Natale della chiesa della Memoria con un camion. In quel caso ci furono 12 morti, anche una giovane italiana, e oltre 50 feriti.
A seminare panico fra la folla ieri, a colpi di ascia, è stato un 36enne del Kosovo, che per gli inquirenti ha problemi psichici. Lo stesso aggressore si è gravemente ferito nella fuga, lanciandosi da un ponte prima dell'arresto ed è stato ricoverato.
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