Parole pesanti, passate inosservate in Francia, poi riemerse in Spagna. Karim Benzema è "legato all'organizzazione islamista dei Fratelli musulmani". L'accusa è arrivata lunedì sera dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, intervistato dalla tv CNews. Durissima la reazione del Pallone d'Oro che da Gedda, dove ha traslocato a giugno con i sauditi (quasi 30 milioni di euro all'anno per tre anni), smentisce: "Tutto falso". E minaccia di portare il ministro in tribunale.
Una straordinaria carriera, caratterizzata da polemiche
Sembrano non finire mai i guai di Karim Benzema con la Francia, Paese che ha accolto suo padre, immigrato dall'Algeria. Tante le polemiche che hanno punteggiato la straordinaria carriera del centravanti, che ha 35 anni, 14 dei quali vissuti molto felicemente in Spagna, alla guida dell'attacco del Real Madrid: con la maglia dei Blancos ha vinto 4 volte la Liga, 3 Coppe del Re, 4 Supercoppe di Spagna, 5 Champions League e 5 Mondiali per club. Segnando 353 gol e diventando il giocatore più vincente della storia del Real alla pari con Marcelo Vieira da Silva Júnior. E zero cartellini rossi, neppure un'espulsione in 14 anni.
I guai francesi
Tutt'altra versione quella del Benzema 'francese', che per cinque anni è stato fuori dalla Nazionale dopo il caso giudiziario dei video a luci rosse del compagno di squadra Valbuena e dopo una durissima lite col selezionatore Didier Deschamps. Ha mancato i Mondiali di Russia 2018, dove la Francia si è laureata campione, e si è subito infortunato anche nel 2022 in Qatar, non partecipando alla cavalcata fino alla finale. Mai facili neppure i suoi rapporti con i compagni di squadra.
Chiesta la revoca della cittadinanza francese
Le parole di Darmanin hanno ridato forza ai suoi detrattori ed alcuni rappresentanti della destra e dell'estrema destra sono arrivati a chiedere la revoca della cittadinanza francese. "Da alcune settimane mi interesso in particolare al signor Benzema - ha detto il ministro -. È legato, lo sappiamo tutti, è noto, ai Fratelli musulmani". Le parole erano in riferimento a un tweet postato da Benzema il giorno prima in cui il giocatore esprimeva dolore per le vittime di Gaza: "Tutte le nostre preghiere - aveva scritto - per gli abitanti di Gaza vittime ancora una volta di questi bombardamenti ingiusti che non risparmiano né donne, né bambini".
L'entourage di Darmanin, subissato di richieste di chiarimenti dai media, ha spiegato che "da anni vediamo una lenta deriva delle prese di posizione di Benzema verso un Islam duro, rigoroso, caratteristico dell'ideologia dei Fratelli musulamani". Segue l'elenco di alcuni "gesti" del giocatore: il rifiuto di "cantare la Marsigliese" con i compagni di Nazionale, il "proselitismo sui social a favore del culto musulmano" e una "foto con l'imam di Meaux, la cui casa fu perquisita dopo la decapitazione dell'insegnante Samuel Paty".
Benzema minaccia querele
Nella serata odierna il contrattacco di Benzema, attraverso il suo avvocato, che minaccia querele. Per diffamazione, soprattutto, e in particolare contro Valérie Boyer, senatrice dei Républicains, che ha ipotizzato "sanzioni" contro il giocatore, che andrebbero dal "ritirargli il Pallone d'oro" alla "revoca della nazionalità". Nel mirino dei legali del giocatore pure Nadine Morano, anche lei della destra, che lo ha definito "un elemento della propaganda di Hamas".