
Raimondo l'aveva lasciata sola il 15 aprile 2010. Era convinta che sarebbe stata la prima a lasciare il compagno di una vita e, suo malgrado, aveva dovuto affrontare questa perdita. Una prova difficilissima, vissuta però con grande forza e con il sostegno delle centinaia di persone accorse al funerale dell'artista. Era apparsa distrutta dal dolore, una vistosa benda sugli occhi, seduta accanto alla bara quasi per non lasciarlo più. Oggi, dopo cinque mesi appena, a 79 anni è morta lei al San Raffaele di Milano, come una coppia simbolo della famiglia tradizionale italiana. Lei, che aveva vinto la battaglia contro il cancro ma aveva tanti acciacchi dell'età, non ha resistito un anno senza di lui. Raimondo Vianello e Sandra Mondaini avevano festeggiato 52 anni insieme. Di fatto sono stati i più grandi testimonial della vita matrimoniale che ci si possa immaginare, quella delle mini discussioni, della quotidianità di piccole gioie e altrettanti dolori, delle ripicche, dei musi lunghi che durano poco, del sentimento d'amore che diventa amicizia e solidarietà con gli anni che passano. Il tutto, è qui la grande forza, senza melò ma con enorme ironia, quella stessa che ha fatto sorridere l'Italia dagli anni '60 e soprattutto '70, dalle gag di Tante scuse e Stasera niente di nuovo fino a quelle più recenti, di fine anni Ottanta, di Casa Vianello, una sitcom che ha avuto il merito per tanti anni di portarci di nuovo questi due miti della tv nelle case e farli conoscere ai telespettatori più giovani, senza la polverosa pur gloriosa patina della tv in bianco e nero. Che noia che barba che barba che noia, inno rap all'italiana di Sandra Mondaini, è uno di quei tormentoni che ce la ricorderanno per sempre. Lui sul divano distratto dalla tv, lei molesta che gli ronza intorno e lo provoca oppure entrambi a letto con lui che legge il giornale e lei che sbuffa e agita le lenzuola per attirare l'attenzione: scene di vita matrimoniale che li hanno resi celebri, popolari e tanto vicini agli italiani. Si erano conosciuti nel '58 a teatro, si erano sposati nel '62 e non si erano mai lasciati. Non avendo avuto figli, avevano deciso di adottarne uno, figlio dei domestici filippini e, per stessa ammissione di Sandra, casa Vianello, quella vera a Milano, si era veramente animata di gioia. Impossibile pensare all'una senza l'altro nonostante interessi e attività diverse: lei amava la vita sociale, lui lo sport. Sul palcoscenico della tv è andata la loro vita, una rappresentazione quasi senza filtri a dispetto della falsità del mezzo. Per quello, Sandra Mondaini (e Raimondo Vianello ovviamente) è stata così amata dal pubblico, di quell'affetto che scatta con l'identificazione, non certo come star irraggiungibile.ATS
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