
Il cittadino canadese e statunitense era stato arrestato a fine luglio in Groenlandia in seguito a un mandato internazionale emesso dal Giappone. Era stato preso in custodia dopo essere giunto a Nuuk a bordo di una nave.
La scelta del tribunale di Nuuk
Il tribunale di Nuuk, capitale della Groenlandia, oggi ha esteso fino al 5 settembre la detenzione di Paul Watson. Il tribunale - indica la polizia del territorio danese autonomo in un comunicato - ha deciso il prolungamento della detenzione per garantire la presenza di Watson al momento della decisione sull'estradizione verso il Giappone, la cui data non è stata resa pubblica.
La difesa
La difesa dell'attivista 73enne, fondatore di Sea Shepherd Conservation Society (un'organizzazione che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini) e della fondazione che porta il suo nome a favore degli oceani, ha ritenuto sproporzionata la prosecuzione della detenzione e ne ha chiesto il rilascio.
Maggior pressione sul Giappone
All'uscita dal tribunale, poco prima di salire su un furgone della polizia, Watson ha dichiarato all'agenzia di stampa France-Presse (Afp) che il protrarsi della sua detenzione aumenta la pressione sul Giappone affinché ponga fine alle sue "attività illegali di caccia alle balene".
Le accuse a Watson
Nel mandato internazionale del 2012, Tokyo accusa Watson di essere corresponsabile di danni e lesioni a bordo di una nave baleniera giapponese in fatti risalenti a due anni prima, nell'ambito di una campagna condotta da Sea Shepherd. Secondo i legali dell'attivista, il mandato di arresto si basa su informazioni false, ciò che volevano dimostrare durante l'udienza mostrando estratti video degli eventi in questione.
"I giapponesi avevano fabbricato le prove"
"Il tribunale, per mancanza di interesse, si è rifiutato di esaminare le prove video della serie Whales Wars (che ha seguito le attività di Sea Shepherd) le quali dimostravano che i giapponesi avevano fabbricato le prove", deplora Lamya Essemlali, presidente di Sea Shepherd Francia, interrogata da Afp.
La popolazione mondiale si è mobilitata
L'arresto e la detenzione dell'ambientalista hanno dato vita a una vasta mobilitazione in tutto il mondo. Una petizione che chiede il suo rilascio ha raccolto finora più di 62'000 firme. La presidenza francese ha chiesto alle autorità danesi di non estradarlo.