
Dopo i falsi di Modigliani sequestrati nella mostra di Genova nel 2017, appartenenti, secondo alle indagini, ad un'organizzazione internazionale operante tra Lugano, New York e Italia, a Palermo sono stati sequestrati altri due dipinti del celebre artista. Come riporta la Repubblica, i due dipinti, esposti da novembre a Palazzo Bonocore, sono stati reputati falsi da alcuni esperti d’arte di rinomata professionalità. La procura di Palermo ha così sequestrato le opere lo scorso 31 marzo.
I dipinti in questione sono un olio su tela di 65x70 centimetri titolato ‘Hannelore’, proveniente dall’eredità giacente del Tribunale Civile di La Spezia, e un altro olio su tela di 62,5x40 centimetri dal titolo ‘Donna con cappello’, proveniente dalla proprietà privata di una famiglia di Reggio Emilia. Nel corso delle indagini, tra Roma e Spoleto, sono state perquisite le abitazioni del presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani Luciano Renzi, e del curatore della mostra palermitana Alberto D'Atanasio. Entrambi sono indagati per il reato di contraffazione di opere d’arte. Secondo le stime degli esperti, se messi in commercio, questi dipinti avrebbero potuto fruttare 9 milioni di euro l'uno.
Durante le perquisizioni è stata ritrovata anche la documentazione relativa all’organizzazione della mostra e alla provenienza delle opere esposte. Le forze dell’ordine hanno sequestrato anche del materiale informatico di 27 opere d’arte di pregio probabilmente contraffatte, di cui 3 di Modigliani e altre opere di Picasso, Chagall, De Nittis, Boldini, Dalì e Guttuso.
Da noi contattato, il critico d'arte Jean Olaniszyn ha affermato che “questi sequestri danno ragione a Carlo Pepi e Marc Restellini che hanno sempre sostenuto la falsità delle opere esposte a Palermo. Restellini aveva anche dichiarato falso il 'Ritratto di Chaim Soutine', appartenente alla famiglia Pedrazzini di Locarno, ancora prima di essere inserito nella mostra di Genova, per la quale poi è stato indagato lo scultore Pedro Pedrazzini. Lo stesso Restellini ha dichiarato di avere analizzato personalmente il dipinto prima dell'esposizione constatanto la sua falsità."
Per i falsi Modigliani che erano stati esposti a Genova, ricordiamo, risulta indagato anche Rudy Chiappini, curatore della mostra e responsabile dei servizi culturali della Città di Locarno, accusato di falso di opere d’arte, truffa e ricettazione.
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