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Giovanni Toti ha dato le dimissioni da governatore della Liguria
© Screenshot YouTube / @Regioni_it
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Keystone-ats
un mese fa
Toti da tre mesi si trova agli arresti domiciliari. L'ex governatore della Liguria è accusato di corruzione.

Che le dimissioni di Giovanni Toti, governatore della Liguria 'sospeso' e ai domiciliari dal 7 maggio perché accusato di corruzione fossero questione di ore lo si era capito ieri durante un consiglio regionale convocato per l'assestamento di bilancio inutilmente nervoso. Ma stamani il tam tam si è fatto più intenso finché alle 10,41 una breve nota della Regione ha annunciato che le dimissioni del governatore Giovanni Toti - un foglio di carta scritto a mano, in stampatello - erano state depositate negli uffici di presidenza dell'Ente. Ad "avere l'onere" di consegnare a mano la missiva l'amico e fedelissimo di Giovanni Toti, Giacomo Giampedrone, assessore alla protezione civile che svela di aver visto Toti "una settimana fa" e che l'ormai ex governatore era "sempre sereno, forte e convinto di aver lavorato solo ed esclusivamente nell'interesse della Liguria e dei liguri". Una scelta sicuramente difficile, sofferta ma probabilmente Toti deve aver pensato di non avere una vera alternativa. Sia apolitica che giudiziaria: la difesa farà una nuova istanza per la revoca dei domiciliari sperando nel giudizio immediato.

Alle urne in tre mesi

"Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro", scrive Toti rivendicando il ruolo della politica attraverso il voto: "sento come necessario che i cittadini tornino ad esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la Regione ha di fronte". E poi sottolinea "l'impegno messo da tutti noi, i difficili momenti che abbiamo vissuto e affrontato insieme, dal Ponte Morandi al Covid". Toti spiega anche la tempistica di queste sofferte dimissioni. "Ho atteso fino ad oggi per consentire al Consiglio Regionale di approvare l'assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell'Ente", scrive e ricorda "quella sinergia tra partiti e forze civiche che hanno attribuito alla nostra esperienza consenso e capacità di realizzazione". Un messaggio chiaro alle forze di quella coalizione che l'ex governatore ringrazia di continuo. La Liguria, travolta da un terremoto giudiziario che è diventato politico, andrà al voto in autunno: sembra esserci poco tempo ma la politica ligure su questo tema lavora già da 80 giorni.