
Il ministro degli Esteri serbo Marko Djuric esprime la sua preoccupazione per il protrarsi del blocco effettuato dagli studenti in agitazioni alla sede centrale della tv pubblica Rts a Belgrado e lancia un appello alle istituzioni internazionali a far sentire la loro voce al fine di garantire il diritto dei cittadini all'informazione e il diritto dei media alla libera attività.
"Limitata libertà di movimento"
"E' particolarmente preoccupante anche il fatto che ai dipendenti della tv, compresi giornalisti e tecnici, negli ultimi giorni è stata limitata la libertà di movimento, il libero accesso ai loro posti di lavoro e l'espletamento dei loro compiti professionali, oltre ad essere oggetto di minacce", ha scritto Djuric in una lettera aperta alle principali istituzioni internazionali, di cui ha dato notizia il ministero degli Esteri. "La Radiotelevisione serba, quale servizio pubblico, ha un ruolo cruciale nell'informazione dei cittadini e nel garantire il pluralismo di opinione nella nostra società. La sua libertà e indipendenza sono alla base dei valori democratici", ha aggiunto il ministro. "Facciamo appello a tutte le più importanti istituzioni internazionali a far sentire la loro voce, contribuendo a garantire la libera attività di Rts".
La protesta degli studenti
La protesta degli studenti, con il blocco della sede centrale della tv pubblica in via Takovska, e della succursale nel quartiere Kosutnjak, va avanti dal 14 aprile, con l'accusa all'emittente di non riferire in modo corretto e oggettivo delle loro iniziative di contestazione a governo e presidente. A causa della protesta e del blocco degli ingressi agli edifici, Rts ha dovuto rinunciare a trasmettere tra l'altro diversi servizi relativi alle celebrazioni della Pasqua ortodossa.