La scure di Trump e di Musk si abbatte anche sulla Cia, la maggiore agenzia di intelligence al mondo che si autodefinisce "la prima linea di difesa della nazione". Ora è anche la prima agenzia di 007 Usa a finire nel mirino dei tagli del personale. A tutti i dipendenti, oltre 20 mila, sono stati offerti i cosiddetti buyout, ovvero incentivi all'esodo, in linea con il piano del presidente e del suo 'first buddy' di snellire il governo federale e modellarlo sul suo programma. Coloro che aderiranno riceveranno circa otto mesi di stipendio e benefit, ma dall'offerta sono stati esclusi i ruoli legati alla sicurezza nazionale, in un apparente riconoscimento della loro funzione cruciale per la sicurezza del Paese. Congelate anche le assunzioni pendenti. Pare che ci sia poco interesse tra il personale e più di qualcuno si chiede se il presidente abbia l'autorità per fare una simile offerta. Ma il messaggio è chiaro: quelli che si oppongono all'agenda del tycoon è meglio che si trovino un'altra occupazione.
"O fate la differenza o è il momento di andarsene"
Del resto, nella sua udienza di conferma al Senato, il capo della Cia John Ratcliffe aveva lanciato un monito sibillino nella sua promessa di lanciare più operazioni di spionaggio sofisticate e azioni segrete, indicando i cartelli della droga e la Cina come avversari chiave. "Ai coraggiosi agenti della Cia che ascoltano in tutto il mondo, se tutto questo vi sembra ciò per cui vi siete arruolati, allora allacciate le cinture e preparatevi a fare la differenza, altrimenti è il momento di trovare un nuovo lavoro". Insomma, l'agenzia di Langley deve adattarsi alle priorità di sicurezza nazionale della nuova amministrazione. Secondo un collaboratore di Ratcliffe, essa si concentrerà maggiormente sull'emisfero occidentale, prendendo di mira paesi che tradizionalmente non sono considerati avversari degli Stati Uniti. Ad esempio, ha spiegato, la Cia userà lo spionaggio per dare a Trump una leva extra nei suoi negoziati commerciali, potenzialmente spiando il governo del Messico. Da vedere se la cura dimagrante verrà estesa anche alle altre agenzie di intelligence, come l'Fbi, dove peraltro sono iniziate le purghe di tutti coloro che hanno indagato su Trump o sull'assalto al Capitol.
Ulteriori tagli all'orizzonte
Di sicuro i tagli procedono all'Usaid, la storica agenzia Usa per la cooperazione internazionale che impiega oltre 10 mila persone, e in tutto l'apparato amministrativo federale, dove giovedì scade il termine per accettare o meno l'incentivo di otto mensilità in cambio delle dimissioni. A ispirare e spingere la riduzione di personale è Musk, che sembra aver trasferito il modello Twitter alla burocrazia americana per spazzarla via.
L'obiettivo di Musk
Il patron di Tesla e SpaceX vuole tagliare fino al 70% dei dipendenti pubblici, come aveva fatto con la piattaforma poi diventata X dopo l'acquisizione nel 2022, quando lo staff passò da 8000 a 1500 unità. "È la nostra occasione. Questa è la miglior mano di carte che avremo mai. Se non ne approfittiamo adesso, non succederà più", ha avvisato su X. L'ufficio gestione del personale federale ha spedito ora una seconda ondata di email dal titolo "Fork in the Road" (bivio lungo la strada), lo stesso usato da Musk per cacciare i dipendenti di Twitter. Negli uffici federali è scoppiato il panico.