
Una nuova grande manifestazione ha preso il via oggi ad Atene per commemorare il primo anniversario dell'uccisione dello studente Alexandros Grigoropoulos e per chiedere "la liberazione di coloro arrestati" alla vigilia degli scontri di ieri che hanno provocato in tutto il paese decine di feriti e contusi e trecentocinquanta fermi. Due giovani che lanciavano bottiglie contro gli agenti sono stati fermati. Manifestazioni sono previste oggi anche a Salonicco e in altre città del paese dove sono centinaia le scuole e le facoltà occupate, mentre il resto sono oggi chiuse. Mentre anche stamane sporadici incidenti sono avvenuti ad Atene e Salonicco, migliaia di studenti e insegnanti marciano nella capitale fino al parlamento con cartelli e slogan che ripetono, anche in inglese, 'remember, remember the 6th of december'. E per chiedere "la liberazione immediata di tutti coloro che sono stati arrestati a Keratsini", il sobborgo della capitale dove la polizia ha fatto sabato irruzione in un centro sociale arrestando alcune decine di persone. Anche il partito di estrema sinistra Syriza ha denunciato l'eccesso di forza usato dalla polizia a Keratsini e chiesto al premier Giorgio Papandreou di intervenire per fermare la "militarizzazione del conflitto" voluta dal suo ministro dell'interno Michalis Chrisochoidis. Ieri nella capitale vi sono stati almeno ventidue feriti, tra cui 16 poliziotti e il rettore dell'Università di Atene, Christos Kittas le cui condizioni non sono gravi, contrariamente a quanto apparso in un primo tempo. Gli anarchici, accusati dell'aggressione, denunciano peraltro una "manipolazione" al riguardo: "Il rettore non si è fatto niente", scrivono sul sito Indymedia mostrando una foto che corroborerebbe la loro tesi. Oggi saranno processati per direttissima i cinque anarchici italiani, quattro uomini e una donna, arrestati sabato scorso ad Atene e accusati di violenze contro pubblico ufficiale e di aprtecipazione nella distruzione di auto della polizia. ATS
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata