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I sindacati denunciano: "UBS taglia 180 posti in Italia"
©Gabriele Putzu
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Keystone-ats
un giorno fa
L'annuncio giunge solo a poche settimane dall'inizio previsto dell'attività comune in Italia tra UBS e Credit Suisse.

UBS dichiara 180 esuberi in Italia: l'azienda, si legge in una nota unitaria diffusa oggi dai sindacati bancari della penisola, ha inviato una lettera in cui annuncia l'avvio della procedura di riorganizzazione che impatta su 18 dipendenti di UBS Fiduciaria e 162 collaboratori di UBS. "Chiederemo sin da subito un incontro, il cui punto di partenza è per noi uno solo: la riduzione degli esuberi dichiarati e la volontarietà", affermano in un comunicato congiunto le sigle sindacali Fabi, Fisac, Uilca, First e Unisin. "Vogliamo chiarezza in merito alla strategia aziendale e conferma dell'utilizzo di tutti gli strumenti che il nostro contratto mette a disposizione per la salvaguardia e la tutela dell'occupazione, a partire dalla riqualificazione interna e dall'uso del Fondo di Solidarietà".

Un terzo dei dipendenti in meno

I rappresentanti dei lavoratori si dicono consapevoli che processi di fusione e trasformazione come quello avvenuto fra UBS e Credit Suisse comportano assestamenti nei modelli di organizzazione del lavoro: a loro avviso non può però essere sempre la riduzione del personale la soluzione da adottare. Per i sindacati "non è possibile che a soli tre mesi dalla partenza della nuova realtà" l'istituto decida di "fare a meno di quasi un terzo" dei suoi lavoratori.

UBS parca di parole

"Confermiamo che stiamo pianificando un allineamento del modello di business e un'armonizzazione operativa della struttura della Succursale Italia e di UBS Fiduciaria SpA, nonché delle funzioni allineate. L'Italia rimane per il gruppo una geografia strategica per la crescita futura", ha in seguito fatto sapere il leader bancario svizzero. "In questa fase - aggiunge UBS - non siamo autorizzati a rilasciare ulteriori commenti".