Prossimo Papa
Il conclave, ecco come funziona
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Redazione
5 ore fa
La riunione per eleggere il nuovo Papa, che riunisce 135 cardinali elettori, è un rito segreto. Ecco come avviene.

Quando un Papa muore o rinuncia, la Chiesa entra nella fase della Sede Vacante. Significa che il governo della Chiesa passa al Collegio dei Cardinali, che però può occuparsi solo degli affari ordinari: niente nomine, niente decisioni che spettano al Pontefice. È anche il caso della nomina attesa a Lugano, che dovrà attendere il nuovo Papa.

135 cardinali sotto gli 80 anni al voto

L’elezione del nuovo Pontefice è affidata ai Cardinali sotto gli 80 anni. Questa volta saranno 135. Il loro compito è quello di riunirsi nel Conclave, chiusi nella Cappella Sistina, sotto lo sguardo del Giudizio Universale di Michelangelo. La parola stessa Conclave viene dal latino cum clave, "con chiave": indica isolamento totale. Entro l’11 maggio, al massimo 20 giorni dopo la morte di Papa Francesco, i cardinali elettori dovranno riunirsi per il conclave. Alcuni hanno già detto che non parteciperanno per motivi di salute: sono lo spagnolo Antonio Canizares e l’arcivescovo emerito di Sarajevo Vinko Puljic. Tra i cardinali elettori ci sono anche due svizzeri: Kurt Koch ed Emil Paul Tscherrig. Il più anziano votante sarà Carlos Osoro Sierra (79 anni), il più giovane Mykola Byčok (45 anni).

Niente contatti esterni

Durante il Conclave, i Cardinali alloggiano alla Domus Sanctae Marthae e ogni giorno, per votare, si spostano alla Cappella Sistina. Nessuno può avvicinarli: sono sorvegliati persino dai Prelati Chierici della Camera Apostolica, per assicurarsi che non abbiano contatti esterni. E anche se, per caso, qualcuno dovesse incrociare un cardinale in Vaticano, non può rivolgergli la parola. Nemmeno un saluto. Tutti i cardinali sono tenuti a non intrattenere comunicazioni con l’esterno, in nessuna forma: né telefonate, né email, né lettere. Solo in casi di necessità urgenti e debitamente autorizzati.

Chi assiste i cardinali

Chi li assiste? Il Segretario del Collegio Cardinalizio, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche con i suoi otto cerimonieri, due religiosi per la sacrestia, un ecclesiastico scelto dal Decano, confessori di diverse lingue, due medici e personale addetto a mensa e pulizie. Tutti giurano il massimo segreto. Nessuno può restare dopo l’inizio del voto.

Controlli accurati

Per garantire la segretezza, si svolgono controlli accurati: due tecnici di fiducia bonificano gli ambienti per escludere la presenza di microfoni, telecamere e dispositivi di trasmissione. Ogni centimetro della Sistina è passato al setaccio. Nel caso i cardinali dovessero infrangere le regole, rischiano la scomunica.

La votazione

Il primo giorno, nel pomeriggio, c'è un solo scrutinio. Nei giorni successivi, se l'elezione non è ancora avvenuta, si terranno due votazioni al mattino e due votazioni al pomeriggio. Ogni cardinale scrive il nome del candidato su una scheda (nel caso dovesse scrivere più nomi, il voto sarebbe nullo). Serve una maggioranza qualificata: due terzi più uno. Quando un candidato la raggiunge, gli viene chiesto: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. Se risponde sì, il candidato prescelto sceglie un nome. Allora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie redige un documento circa l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto. È il momento dell’Habemus Papam. Il nuovo Pontefice si affaccia e benedice la città e il mondo: Urbi et Orbi dalla Loggia della Basilica Vaticana. Intanto, le schede vengono bruciate. Il fumo bianco annuncia al mondo che il Papa è stato scelto. Ma tutto ciò che è avvenuto dentro la Sistina... non dovrà mai essere raccontato.

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