Parigi
Il Governo Barnier verso il voto di sfiducia oggi alle 20
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Keystone-ats
22 giorni fa
In Francia, una mozione di sfiducia vincente in Parlamento mancava dal 1962. Grande l'incertezza politica sul futuro del paese, che dovrà vedersela anche con una manovra finanziaria che quasi certamente non avrà più possibilità di essere approvata.

A meno di 3 mesi dalla nomina del governo e meno di 6 dalla decisione di Emmanuel Macron di sciogliere il Parlamento dopo le elezioni europee, l'Assemblée Nationale si prepara oggi a sfiduciare l'esecutivo di Michel Barnier. In Francia, una mozione di sfiducia vincente in Parlamento mancava dal 1962. Grande l'incertezza politica sul futuro del paese, che dovrà vedersela anche con una manovra finanziaria che quasi certamente non avrà più possibilità di essere approvata. I deputati esamineranno le mozioni di sfiducia presentate dalla sinistra del Nuovo Fronte Popolare e dal Rassemblement National a partire dalle 16. La prima ha tutte le possibilità di essere votata anche dall'estrema destra, che pure nel testo viene duramente criticata. La probabile fine del governo Barnier dovrebbe essere sancita da un voto previsto attorno alle 20.

Le mozioni

Le due mozioni sono state presentate lunedì - come minacciato dalle opposizioni - non appena il premier ha fatto ricorso all'articolo che consente di porre la fiducia su un provvedimento evitando la discussione in aula, per far passare la parte della manovra 2025 che riguarda il finanziamento della Previdenza sociale. Ieri sera, in diretta ai TG, Barnier ha voluto ancora una volta esprimere speranza in un "sussulto di responsabilità" da parte delle opposizioni che vogliono far cadere il governo. Emmanuel Macron, in visita di stato in Arabia Saudita, ha affermato di "non credere al voto di sfiducia", accusando di "insostenibile cinismo" il RN di Marine Le Pen.

Macron in trattative per un successore

Secondo fonti francesi vicine all'Eliseo, il presidente starebbe attivamente trattando per trovare un successore a Barnier. Fra i nomi che circolano, quelli dell'ex premier socialista Bernard Cazeneuve, del centrista François Bayrou e del ministro della Difesa, Sébastien Lecornu. Sul piano finanziario, i rischi riguardano i quasi certi mancati obiettivi di mantenere il deficit pubblico sotto il 5% qualora la manovra non andasse in porto. L'obiettivo era stato dettato dal grave sforamento del deficit, atteso al 6,1% del Pil nel 2024, molto al di sopra del 4,4% previsto.