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La notte del Papa al Gemelli di Roma "è trascorsa bene, questa mattina Papa Francesco si è alzato e ha fatto colazione". Lo fa sapere il Vaticano in un nuovo bollettino. Ieri sera le ultime notizie registravano "condizioni cliniche in lieve miglioramento". Il Papa - spiegava il resoconto medico - "è apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili". Bergoglio è ricoverato al Gemelli da venerdì scorso. I medici stanno curando una polmonite bilaterale.
Niente dimissioni
"Non vedo perché parlare di dimissioni", afferma in un'intervista a La Repubblica Andrea Riccardi, storico e fondatore della comunità di Sant'Egidio riguardo a Papa Francesco e alle sue condizioni di salute. "Negli ultimi anni di Pio XII don Giuseppe De Luca scriveva a Montini, allora arcivescovo di Milano: 'Caro Montini, in questo tempo i corvi tornano a volare a Roma' - sottolinea - Ho la sensazione di un certo accanimento sulla salute del Papa, un gioco di voci, tanti che si improvvisano analisti della salute del Papa, sempre volendo scoprire una nota pessimistica. I corvi tornano a volare. Il mio è invece un atteggiamento di simpatia nei confronti di un uomo che ha un'età avanzata, non sta bene, merita solidarietà, ma anche il rispetto per la sua salute e per il suo corpo". "Ci sono corvi di tipo giornalistico, curiosità un po' insane. Poi il Papa scherza sempre sul fatto che c'è chi prega perché lui muoia: vuol dire che percepisce qualche settore di non simpatia nei suoi confronti - continua - Però ci sono molti che pregano, tra cui io, perché il Papa viva a lungo". Quanto alle parole del cardinale Gianfranco Ravasi secondo il quale il Papa potrebbe dimettersi, Riccardi osserva: "Potrebbe decidere, ma non mi sembra che la condizione sia compromessa. Non vedo perché parlare di dimissioni. Direi che le dimissioni sono un po' un'ossessione che ritorna anche perché questo è un pontificato nato dalle dimissioni di Benedetto XVI. La mia sensazione è che Francesco vuole continuare il suo ministero finché avrà la forza di continuarlo, e non siamo a quel momento".