Il regime di Bashar al-Assad è formalmente finito. Mosca ha annunciato che il presidente siriano si è dimesso "a seguito dei negoziati con alcuni partecipanti al conflitto armato sul territorio della Siria" ed "ha lasciato il paese, dando istruzioni per effettuare pacificamente il trasferimento del potere".
L'aereo è scomparso
Non ci sono invece notizie su dove si trovi. Il suo aereo, partito da Damasco secondo fonti siriane che hanno riferito all'agenzia di stampa britannica Reuters, è "scomparso improvvisamente dai radar dopo qualche minuto di volo, dopo una virata di 180 gradi verso la costa". Secondo un membro del Comitato politico dell'opposizione siriana, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, il rais avrebbe chiesto asilo a diversi paesi, che glielo avrebbero negato, e potrebbe essere diretto verso qualche paese in Africa.
I ribelli si sono insediati nella capitale
I ribelli che sono entrati nella capitale hanno preso il controllo dei centri del potere della capitale siriana: il palazzo presidenziale nel quartiere di Malki, la sede della televisione di Stato, l'aeroporto internazionale e il carcere di Sednaya. Ora, i ribelli controllano anche le principali strade a Damasco e in diverse zone della città i cittadini sono scesi in strada per applaudirli e per intonare slogan contro Assad. Ma ci sono stati anche episodi di saccheggio, per esempio alla Banca centrale.
Nel mirino anche il primo ministro
Nel mirino anche il primo ministro siriano Assad al-Jalali. Un video postato dai ribelli siriani mostra l'arresto del premier siriano proprio mentre si stava recando a un incontro con la loro leadership in un hotel di Damasco. In precedenza il leader dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, aveva dichiarato che al-Jalali sarebbe rimasto in carica per garantire la transizione dei poteri. Lo stesso premier ha espresso il desiderio di libere elezioni da tenersi nel paese. Nel mentre, Il personale dell'ambasciata dell'Iraq a Damasco è stato sfollato verso il Libano.