
Una catastrofe che potrebbe aver causato centinaia se non più di vittime, in un bilancio ancora poco chiaro che però peggiora di ora in ora. Sono molto preoccupanti le voci e le immagini che arrivano in relazione al terremoto devastante, di magnitudo 7.7 che ha oggi colpito il centro del Myanmar, a pochi chilometri dalla città di Mandalay, e che è stato percepito fortemente nella vicina Thailandia e anche in Cina. E a fare subito il giro del mondo è stata la notizia di un grattacielo di 30 piani in costruzione crollato a Bangkok, intrappolando decine di operai. Nella capitale thailandese, il cui governatore ha parlato di almeno otto morti, è stato intanto dichiarato lo Stato d’emergenza. Tornando al Myanmar, le informazioni che giungono sono poche, anche perché al potere dal 2021 c’è la giunta militare golpista, ci sono frequenti scontri tra quest’ultima e gruppi di resistenza, e c’è un forte controllo delle autorità sulla stampa, con un accesso limitato a internet. L’ultimo e unico report che è giunto dal Paese parlava di almeno 144 morti e 732 feriti. E La Croce Rossa ha descritto infrastrutture pubbliche danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici, che rendono difficile anche solo arrivare nelle zone terremotate. La giunta al potere, intanto, tramite l’agenzia AFP, ha lanciato alla comunità internazionale un appello urgente per aiuti umanitari. Un terremoto quindi impressionante, che si è sentito violentemente anche a Bangkok, capitale thailandese in cui vive da tre anni la ticinese Arianna Fioritto, da noi raggiunta in videochiamata per raccogliere la sua testimonianza.
Raccontaci quello che hai vissuto
“Io non ero in casa, ero in un centro congressi, dove si svolge la fiera internazionale del turismo, dove sono arrivata questa mattina alle 10. Non appena giunta sul posto ho iniziato a sentirmi male, a percepire un senso di malessere. Mi girava la testa e mi veniva quasi da vomitare. Sentivo anche di avere un equilibrio precario. Dopo circa due ore, stavo parlando con una signora in uno stand, la quale mi ha offerto del riso, ma subito dopo averlo mangiato ho ricominciato a stare male e ho perso davvero l’equilibrio, sentivo che stavo per cadere sul serio. Poi ho notato che la signora mi guardava con occhi sgranati e mi sono detta ‘cosa mi sta succedendo?’. Ma quando mi sono girata ho capito che la signora stava guardando gente già caduta a terra e ha sua volta ha cominciato a traballare. In quel momento ho realizzato che c’era un terremoto e ho urlato ‘run!’ (corri!), ma dato che era anziana l’ho strattonata via con me verso l’uscita di emergenza, dove tutti stavano correndo. Parlando con le altre persone ho realizzato una cosa strana: tutti abbiamo avuto la stessa sensazione, quella di star avendo un malore. Tutti quanti provavamo un forte senso di vertigine ed eravamo sull’orlo dello svenimento, non riuscivamo a reggerci in piedi. Siamo quindi inciampate più volte nella corsa verso l’uscita, e cercavo di aiutare più gente riuscivo. Inoltre, qui in Thailandia è iniziata l’estate e all’estero ci sono fino a 45°C, e noi eravamo tutti lì fuori sotto il sole, bloccati. E anche a causa del caldo estremo la gente ha ricominciato a stare male. Attorno a me c’era gente con bende, ghiaccio sulle ferite, ambulanze. Poi è scattato l’allarme, e con esso il caos più totale”.
Subito dopo cosa hai fatto? Hai chiamato i tuoi cari?
“L'ora successiva non c'era campo, i telefoni non funzionavano. Poi mi sono collegata al Wi-Fi gratuito del centro congressi. Ho subito scritto nella chat della mia famiglia dicendo che non c'era molto campo, ma che stavo bene”.
E adesso come ti senti?
“Sono molto provata, penso di essere ancora un po' in stato di shock. È una sensazione stranissima, comunque. Sono ancora allerta, perché si parla di probabili scosse di assestamento, probabilmente non così forti come quella che c'è stata oggi. Però il rientrare a casa, vedere i danni, le crepe nei muri ed essere in un palazzo di 30 piani, precisamente al 22esimo, fa impressione. Non so se riuscirò a dormire questa notte”.
Abbiamo visto il crollo del grattacielo in costruzione. Sta facendo discutere anche lì?
“Si, c'è anche una polemica su questa cosa perché ci sono tantissimi palazzi in costruzione che però non sono crollati e non hanno quindi causato morti. Quindi il fatto che quella palazzina sia venuta giù come una casa di cartone farà sicuramente accendere diverse polemiche, e ci saranno delle indagini su questo”.