Successione Amherd
Il socialista Jositsch: "Non voterò i candidati del Centro, sto pensando a un Udc"
© Wikimedia - parlament.ch
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Ats
4 ore fa
Il consigliere agli Stati zurighese "non è soddisfatto" dai candidati proposti dal Centro e al posto di Amherd, ha detto in un'intervista, "vedrebbe ad esempio bene Werner Salzmann, senatore democentrista".

Il consigliere agli stati socialista Daniel Jositsch lancia un nuovo sasso nello stagno dell'elezione del Consiglio federale: non voterà per i due candidati proposti dal Centro per la successione di Viola Amherd. Serve una persona competente, dice: e propone un UDC. In un'intervista pubblicata dall'Aargauer Zeitung il politico zurighese, molto conosciuto a livello nazionale, dice di non essere contento del duo di candidati attuale. "No, non mi soddisfa: li guarderò più da vicino, ma non credo che voterò uno di loro". A suo avviso in governo deve entrare "la persona più idonea". "Questa volta è chiaro che il nuovo consigliere federale dovrà occuparsi del Dipartimento della difesa: è quindi necessario scegliere una persona adatta per questo dipartimento. A mio avviso, Werner Salzmann, ad esempio, sarebbe un ottimo capo del DDPS".

"Perché no?"

Il consigliere agli stati Salzmann (UDC/BE) - replica il giornalista - è però un democentrista, non voterà certo per lui, vero? "Perché no?", risponde il giurista 59enne. "Mi interessa avere le persone più capaci nel governo nazionale: si potrà rimediare alla rappresentanza del partito in un secondo momento". A suo avviso in tal modo la concordanza non verrebbe messa veramente in discussione. "La formula magica è stata utilizzata per creare un cartello di potere in parlamento: questo non è però previsto da nessuna parte nella Costituzione", argomenta il professore universitario di diritto. "Poiché questo cartello si auto-perpetua, i membri del parlamento sono sottoposti a pressioni per votare all'interno della formula magica", cioè dei quattro principali partici che si spartiscono il potere dal 1959. "Inoltre, i gruppi parlamentari sono obbligati a utilizzare i ticket di candidati. Una volta il ticket era un suggerimento: oggi è un obbligo che viene imposto con una pressione massiccia sui candidati e sul parlamento. Di conseguenza i parlamentari non possono più votare e candidarsi liberamente".

"Un sistema antidemocratico"

Quindi l'elezione del Consiglio federale è antidemocratica? "Assolutamente sì, penso che questo sistema sia antidemocratico", prosegue l'accademico con trascorsi anche di avvocato a Bogotà. "È in contraddizione con la Costituzione se il corpo elettorale, composto da sole 246 persone, non ha la libertà di eleggere le persone più adatte al meglio delle proprie conoscenze e convinzioni, come previsto dalla stessa Costituzione", conclude Jositsch.