Confine
In tre anni, oltre 350 infermieri italiani hanno trovato lavoro in Svizzera
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
Gli Ordini delle professioni infermieristiche di Varese e Como, riunitesi a Varese, hanno fra gli obiettivi di rendere maggiormente attraente la professione infermieristica nelle zone di confine per mitigare la fuga di professionisti del settore. Fra le proposte un contributo economico e uno sconto sulla benzina.

Sono numeri abbastanza alti quelli relativi agli infermieri e ad altri professionisti della sanità italiana che in tre anni hanno trovato lavoro oltreconfine, precisamente in Svizzera. Sono infatti oltre 350 gli impiegati nel settore che hanno trovato lavoro sul nostro territorio, secondo cui ci sono condizioni migliori, quella economia in primis. Lo riporta Comozero, dove si legge che il dato è emerso nell’ultimo incontro svolto a Varese tra gli Ordini delle professioni infermieristiche di Varese e Como. Province che ora hanno come obiettivo di cercare delle soluzioni concrete al fine di rendere maggiormente attrattiva la professione infermieristica nelle zone italiane di confine e mitigare la fuga in territorio elvetico di professionisti della sanità.

Proposte di miglioramento

Il trend in questione è confermato anche dai dati cantonali svizzeri, che hanno registrato nel triennio 2020-22 - come detto - oltre 350 professionisti della salute, di cui il 90% sono infermieri, che sono andati a lavorare in Svizzera: il doppio dei trienni precedenti. Durante l’incontro a Varese sono state discusse diverse proposte per rendere più attrattiva la professione nelle zone di confine, fra cui un welfare di confine e un contributo economico. Le ipotesi presentate comprendevano gli sgravi sugli affitti, sconto benzina e un assegno di confine, come già avvenuto in passato per le Forze dell’Ordine.