Medio Oriente
Israele-Libano, "lo scenario di un'invasione è più vicino"
3 mesi fa
L'analista Pietro Batacchi commenta le rinnovate tensioni tra Libano e Israele. Inoltre, recenti dichiarazioni di Erdogan avevano fatto pensare a un possibile coinvolgimento della Turchia nel conflitto, ma Batacchi si sente di escluderlo.

Nel fine settimana la tensione è tornata a crescere al confine tra Israele e Libano: sabato, un attacco missilistico sulle alture del Golan, in Israele, ha ucciso almeno 12 persone. Lo Stato ebraico ha accusato Hezbollah dell'attacco, ma l'organizzazione paramilitare nega un suo coinvolgimento. Il rischio di estensione del conflitto "esiste. È inutile negarlo", commenta Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa, intervistato da Ticinonews. Secondo l'analista, Israele è in difficoltà al confine con il Libano: "I suoi leader hanno ripetuto più volte che questa situazione deve cambiare. Quest'ultimo episodio avvicina quindi lo scenario di un'invasione".

Dichiarazioni bellicose ma declamatorie

Nel frattempo, alcune dichiarazioni hanno innalzato ulteriormente il livello dello scontro. Erdogan ha evocato in particolare la possibilità di un ingresso militare della Turchia in Israele: "Come siamo entrati nel Karabakh e in Libia - ha dichiarato - potremmo fare lo stesso con loro. Niente è impossibile". In queste parole bellicose, tuttavia, Pietro Batacchi legge più che altro un intento declamatorio. "Erdogan necessita di confermare il suo ruolo di leader dell'islam politico, presentandosi come capofila dei movimenti che si richiamano alla fratellanza musulmana. Queste dichiarazioni vanno in tale direzione, mirando a 'pizzicare' le corde profonde dell'opinione pubblica araba".

Ankara membro Nato

Batacchi ricorda che "la Turchia è un paese membro della Nato e se ne guarda bene dall'uscire dall'Alleanza". L'ingresso di Ankara in guerra è "uno scenario irrealistico".