Live Guerra in Ucraina
I russi hanno ordinato l'evacuazione dei villaggi di Zaporizhzhia
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2 anni fa
Tutti gli aggiornamenti sul conflitto in Ucraina.
2 anni fa
Lo scrittore russo Prilepin è uscito dal coma farmacologico
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"Sta bene, considerata la situazione. Ha mandato i suoi ringraziamenti alla famiglia", ha detto la portavoce dello scrittore, Yelizaveta Kondakov.

Lo scrittore russo Zakhar Prilepin, sopravvissuto ad un attentato ieri, è uscito dal coma farmacologico. Lo riferisce la Tass citando la portavoce dello scrittore, Yelizaveta Kondakov. "Sta bene, considerata la situazione. Ha mandato i suoi ringraziamenti alla famiglia", ha detto la portavoce. Le stesse informazioni sono state confermate da un post su Telegram del governatore della regione di Nizhny Novgorod, Gleg Nikitin, che ha scritto: "Sulle condizioni di Zakha: è uscito dal coma farmacologico ed è cosciente. I medici dicono che è stabile".

2 anni fa
Scrittore russo ferito dopo esplosione della sua auto
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Secondo Mosca gli Usa e la Gran Bretagna hanno una "responsabilità diretta" nell'attentato compiuto oggi contro uno dei più noti blogger e corrispondenti di guerra russi. Intanto, fermato un uomo che ha poi confessato di aver agito su istruzione dei servizi ucraini.

La macchina del giornalista nazionalista russo Zakhar Prilepin è esplosa a Nizhny Novgorod. L'uomo è sopravvissuto ma è ferito. Lo hanno detto i servizi di emergenza, come riporta l'agenzia TASS. Secondo le prime ricostruzioni, un ordigno potrebbe essere stato piazzato sotto il veicolo. Stando all'agenzia Ria Novosti, un sospetto è stato arrestato. Nel frattempo, l'uomo sospettato dell'attentato avrebbe confessato d'aver agito "su istruzione dei servizi segreti ucraini". 

L'autore

Lo scrittore è veterano della guerra in Cecenia, dove faceva parte delle unità speciali antiterrorismo della polizia russa. Prilepin si trovava nel villaggio di Pionerskoye per una vacanza in famiglia.

Morta la guardia del corpo

Le condizioni dello scrittore nazionalista russo sono gravi mentre il suo autista è morto a causa dell'esplosione dell'auto su cui viaggiavano. Lo hanno dichiarato i rappresentati regionali del ministero dell'interno russo all'agenzia Interfax. Non ci sono altri feriti.  "Un'aeroambulanza è stata inviata a Nižnij Novgorod per trasportare Prilepin. Dovrebbe essere trasportato in un ospedale di Mosca per le cure", hanno spiegato i servizi di emergenza. Prilepin è stato ferito alle gambe nel corso dell'esplosione. Secondo una prima ricostruzione, la guardia del colpo dello scrittore ha visto alcuni uomini avvicinarsi all'automobile e li ha cacciati.

Un uomo fermato

"Si suppone che stessero spiando Prilepin e che abbiano piazzato l'ordigno sotto la sua macchina. La ricerca è in corso", hanno affermato le autorità. Nel frattempo, un uomo è stato fermato a Nizhny Novgorod perché sospettato di essere coinvolto nell'attentato al blogger e corrispondente di guerra Prilepin. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti citando il servizio stampa del ministero dell'Interno. Per la commissione d'inchiesta russa, l'attentato "è un atto terroristico".

Usa e Gran Bretagna

Secondo Mosca gli Usa e la Gran Bretagna hanno una "responsabilità diretta" nell'attentato compiuto oggi contro Prilepin, uno dei più noti blogger e corrispondenti di guerra russi, scrive su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. "Washington e la NATO hanno nutrito un'altra cellula terroristica internazionale, il regime di Kiev", ha scritto Zakharova. "Bin Laden, l'Isis, e adesso Zelensky con i suoi criminali, responsabilità diretta degli Usa e della Gran Bretagna", ha aggiunto la portavoce, per poi concludere: "Preghiamo per Zakhar".

L'uomo fermato confessa

L'uomo fermato oggi stesso in Russia perché sospettato di essere coinvolto in un attentato allo scrittore Zakhar Prilepin "ha confessato" di avere provocato l'esplosione con una bomba azionata a distanza "su istruzione dei servizi segreti ucraini". Lo afferma il Comitato investigativo russo citato dalla Tass.Il Comitato investigativo ha detto che il fermato, Alexander Permyakov, ha confessato di avere posto un ordigno sulla strada che l'auto di Prilepin doveva percorrere e l'ha fatto saltare in aria a distanza al passaggio della vettura.

Il terzo attentato in nove mesi

Il terzo attentato in poco più di otto mesi ha preso di mira un protagonista dei media russi tra i più attivi nel sostegno all'intervento in Ucraina. Questa volta il bersaglio, lo scrittore Zakhar Prilepin, è rimasto solo ferito da un ordigno che ha semidistrutto la sua automobile, mentre il suo autista e guardia del corpo è stato ucciso.

Ulteriori dettagli e l'accusa a USA e GB

Poche ore dopo l'attentato, gli inquirenti hanno annunciato che un uomo, fermato subito dopo l'attacco, ha confessato di esserne l'autore e di avere operato su istruzioni dei servizi segreti di Kiev. Il sospetto, identificato come Alexander Permyakov, avrebbe confessato di avere posto un ordigno sulla strada che l'auto di Prilepin doveva percorrere in un villaggio circa 400 chilometri ad est di Mosca, e l'ha fatto saltare in aria con un congegno a distanza al passaggio della vettura. Il reato per cui si indaga è quello di "terrorismo". Ma la diplomazia russa ha chiamato in causa anche gli alleati occidentali dell'Ucraina: gli Usa e la Gran Bretagna hanno una "responsabilità diretta" nell'attentato, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.

Kiev nega e accusa la Russia

Kiev ha negato ogni responsabilità. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha anzi accusato gli stessi russi di essere dietro l'attentato, in un crescendo repressivo di quello che chiama "il clan di Putin", che prenderebbe di mira ogni possibile fonte di dissenso anche tra i sostenitori dell'intervento in Ucraina.

Un copione già visto

Un copione già visto, insomma, in occasione dei precedenti attentati. Quello dell'agosto dello scorso anno vicino a Mosca quando era rimasta uccisa da un'esplosione sulla sua auto la giornalista Darya Dugina, figlia del filosofo nazionalista Alexander Dugin; e quello del mese scorso in un caffè di San Pietroburgo, dove il blogger e corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky (al secolo Maxim Fomin) ha perso la vita nell'esplosione di una statuetta-bomba.

Droni sul Cremlino

Mosca ha accusato l'Ucraina e gli Usa anche per i due droni esplosi la notte tra martedì e mercoledì sul Cremlino, il momento culminante di una serie di attacchi con velivoli senza pilota che nelle ultime settimane sono avvenuti sul territorio russo. E che hanno preso di mira in particolare raffinerie e depositi di carburante nel sud del Paese. Incursioni di cui l'Ucraina non ha mai rivendicato la paternità e che hanno creato un clima di insicurezza in vista della ricorrenza del 9 maggio, quanto la Russia festeggerà l'anniversario della vittoria sui nazisti con la tradizionale parata sulla Piazza Rossa.

2 anni fa
I russi hanno ordinato l'evacuazione dei villaggi di Zaporizhzhia
"Il nemico sta lottando per tenere sotto controllo Bakhmut entro al 9 maggio. Per svolgere questo compito, stanno ritirando i Wagneriti da altre direzioni e stanno sostituendo distaccamenti d'assalto di paracadutisti che ora stanno combattendo nella direzione di Bakhmut".

I russi hanno iniziato a organizzare "l'urgente 'evacuazione' della popolazione da Pologiv, Tokmak e Molochansk, che si trovano nel territorio catturato della regione di Zaporizhia". Lo denuncia su telegram il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov che afferma che le persone devono essere portate a Berdyansk . Secondo Fedorov, gli aggressori russi spiegano le loro azioni come "aggravamento sulla linea del combattimento". Il vice ministro della Difesa Anna Malyar ha dal canto suo affermato che il nemico sta cercando di prendere il controllo di Bakhmut entro il 9 maggio, quando Mosca celebrerà la Giornata della vittoria contro i nazisti. Lo riporta Ukrainska Pravda. "Il nemico sta lottando per tenere sotto controllo Bakhmut entro al 9 maggio. Per svolgere questo compito, stanno ritirando i Wagneriti da altre direzioni e stanno sostituendo distaccamenti d'assalto di paracadutisti che ora stanno combattendo nella direzione di Bakhmut".

2 anni fa
Arrestato il sindaco di Odessa: coinvolto in un caso di corruzione
Il primo cittadino è coinvolto in una vicenda risalente al 2016 conosciuta come "caso Krayan" nel quale è accusato con altre persone di appropriazione indebita di fondi di bilancio per un importo di oltre 92 milioni di grivnia.

Il sindaco di Odessa Gennady Trukhanov è stato arrestato per il suo coinvolgimento in un caso di corruzione. Lo ha riferito la procura speciale anticorruzione ucraina su Telegram. Il primo cittadino è coinvolto in una vicenda risalente al 2016 conosciuta come "caso Krayan" nel quale è accusato con altre persone di appropriazione indebita di fondi di bilancio per un importo di oltre 92 milioni di grivnia. "Tenuto conto del fatto che l'imputato non ha pagato la cauzione fissata dal tribunale, il pubblico ministero ha presentato ricorso per modificare la misura preventiva" nei suoi confronti. Il tribunale superiore anticorruzione "ha parzialmente accolto il ricorso e imposto all'imputato una misura preventiva sotto forma di detenzione per un periodo di 60 giorni con l'alternativa del pagamento di una cauzione di 13,42 milioni di grivnia", ha riferito la procura.

2 anni fa
Almeno 21 città russe hanno annullato la parata del 9 maggio
I funzionari di Kursk hanno annunciato che la parata della città sarebbe stata annullata "alla luce della situazione attuale". Le autorità di Bryansk, Krasnodar e Sochi non hanno fornito spiegazioni per le loro cancellazioni.

Almeno 21 città russe hanno annullato la parata del 9 maggio, quella che celebra il Giorno della Vittoria, in cui cadde il nazismo. Lo riportano i media russi indipendenti, tra cui Verstka e Meduza. I funzionari di alcune città, tra cui Kaluga, Ryazan, Oryol, Saratov, Lipetsk, Yelets e Tyumen, hanno spiegato che rinunceranno alle celebrazioni per "problemi di sicurezza". Anche le autorità di Pskov e Velikiye Luki hanno dato la stessa motivazione, essendo preoccupati per i "partecipanti alle operazioni militari speciali". I funzionari di Kursk hanno annunciato che la parata della città sarebbe stata annullata "alla luce della situazione attuale". Le autorità di Bryansk, Krasnodar e Sochi non hanno fornito spiegazioni per le loro cancellazioni.

2 anni fa
"Non c'entriamo con l'attacco al Cremlino"
La stessa informazione è stata riportata anche dal portavoce Serghei Nikivorov citato dai media ucraini.

"Naturalmente l'Ucraina non ha nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino". Lo ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio ai giornalisti. La stessa informazione è stata riportata anche dal portavoce Serghei Nikivorov citato dai media ucraini.

2 anni fa
Tentato attacco al Cremlino con 2 droni
Lo riferisce l'agenzia di stampa Ria Novosti.

Due droni hanno cercato la notte scorsa di attaccare il Cremlino. Lo riferisce l'agenzia di stampa Ria Novosti. L'attacco sventato la notte scorsa sul Cremlino con due droni è stato un attentato terroristico ucraino alla vita del presidente Vladimir Putin, che è rimasto illeso, afferma il servizio stampa del Cremlino citato dall'agenzia Ria Novosti, aggiungendo che Mosca adotterà misure di ritorsione contro Kiev. 

Droni distrutti

I due droni sono stati distrutti dai sistemi elettronici di difesa aerea, ma alcuni frammenti sono caduti all'interno del territorio del complesso presidenziale, senza provocare feriti, precisa il servizio stampa presidenziale citato dall'agenzia Ria Novosti. Il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, afferma che Vladimir Putin non era al Cremlino nel momento dell'attacco. Un video realizzato la scorsa notte e circolato sui canali Telegram mostra del fumo bianco alzarsi da oltre le mura del Cremlino dopo l'impatto. Intanto, secondo quanto riferisce riferisce l'agenzia Ria Novosti, il sindaco di Mosca, Serghey Sobyanin, ha disposto il divieto di sorvolo di droni sulla capitale.

2 anni fa
Cina e India riconoscono "l'aggressione russa" all'Onu
Il via libera al testo della risoluzione (approvata la settimana scorsa con 122 voti favorevoli, 5 contrari e 18 astensioni) rappresenta un primo cambio di rotta diplomatico nella posizione di Delhi e Pechino nei confronti della guerra di Vladimir Putin in Ucraina

Cina e India, finora contrarie a condannare Mosca per l'invasione dell'Ucraina, hanno votato una risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu relativa ai rapporti tra le Nazioni Unite e il Consiglio d'Europa in cui si fa esplicito riferimento alla "aggressione della Federazione russa dell'Ucraina". Il via libera al testo della risoluzione (approvata la settimana scorsa con 122 voti favorevoli, 5 contrari e 18 astensioni) rappresenta un primo cambio di rotta diplomatico nella posizione di Delhi e Pechino nei confronti della guerra di Vladimir Putin in Ucraina. Un passo apprezzato dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell su Twitter.

2 anni fa
Missile russo su un edificio a Uman. 14morti, fra cui due bambino
"Questa mattina gli invasori hanno attaccato la regione di Cherkasy con missili da crociera a Uman", ha dichiarato Yermak. Nelle immagini e nei video pubblicati online si vede il palazzo in fiamme e gravemente danneggiato.

Un missile russo ha colpito questa mattina un edificio residenziale di nove piani provocando la morte di 10 civili (fra cui un bambino) e il ferimento di altre nove a Uman, nella regione di Cherkasy, nell'Ucraina centrale: lo ha reso noto il capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak citato dai media del Paese. "Questa mattina gli invasori hanno attaccato la regione di Cherkasy con missili da crociera a Uman", ha dichiarato Yermak. Nelle immagini e nei video pubblicati online si vede il palazzo in fiamme e gravemente danneggiato. A Uman, in Ucraina centrale, altri tre cadaveri sono stati recuperati tra le macerie dell'edificio residenziale colpito questa mattina da un missile russo, portando così a 14 il bilancio delle vittime, tra cui due bambini. L'aggiornamento è stato comunicato dal ministro degli affari interni ucraino Igor Klymenko citato da Unian. In totale, insieme con le due vittime di Dnipro (Ucraina orientale), sono 16 i morti provocati dagli attacchi russi di oggi.

2 anni fa
Zelensky: "La Russia risponderà degli attacchi e dei morti"
"Ieri notte il nemico ha nuovamente attaccato l'Ucraina con missili e droni", ha scritto Zelensky, condividendo alcune immagini della distruzione e gli incendi provocati dagli attacchi.

"Questo terrore russo deve affrontare una risposta equa da parte dell'Ucraina e del mondo. E lo farà. Ogni attacco del genere, ogni atto malvagio contro il nostro Paese e il nostro popolo avvicina lo stato terrorista al fallimento e alla punizione, non viceversa, come pensano. Non dimenticheremo alcun crimine, non permetteremo a nessun invasore di sottrarsi alla responsabilità". Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando gli attacchi che questa notte hanno colpito le città ucraine, provocando almeno sei morti. "Ieri notte il nemico ha nuovamente attaccato l'Ucraina con missili e droni", ha scritto Zelensky, condividendo alcune immagini della distruzione e gli incendi provocati dagli attacchi.

Obiettivi civili

"I terroristi hanno preso di mira civili e obiettivi. Un attacco missilistico su Uman ha danneggiato circa 10 condomini. L'intero blocco di uno di loro è stato distrutto. Le persone sono ancora intrappolate sotto le macerie. Sfortunatamente, ci sono vittime, incluso un bambino. A Dnipro, i bombardamenti terroristici hanno causato la morte di un bambino. Le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso i loro cari a causa del terrore russo. Sono grato alle nostre forze aeree, ai nostri cannonieri antiaerei, a tutti coloro che aiutano a superare le conseguenze degli attacchi nemici, a tutti coloro che proteggono il nostro popolo", ha affermato.

2 anni fa
Raid notturni su diverse città ucraine
Undici missili cruise, oltre a due droni, sono invece stati abbattuti nel cielo di Kiev dalla difesa antiaerea ucraina. Lo ha annunciato la municipalità, precisando che l'attacco non ha fatto vittime o danni gravi.

Le autorità ucraine hanno riferito di raid notturni russi in diverse città del Paese, che avrebbero causato almeno due morti a Dnipro e l'attivazione dei sistemi di difesa aerea di Kiev. I missili "hanno nuovamente ucciso alcuni civili a Dnipro. È morta una giovane donna e un bambino di tre anni", ha spiegato su Telegram il sindaco della città, Borys Filatov. Undici missili cruise, oltre a due droni, sono invece stati abbattuti nel cielo di Kiev dalla difesa antiaerea ucraina. Lo ha annunciato la municipalità, precisando che l'attacco non ha fatto vittime o danni gravi.

Prigionieri di guerra "smaltiti"

Intanto, in una telefonata intercettata dal servizio di sicurezza ucraino (Sbu), un soldato russo avrebbe ammesso di aver ripetutamente ucciso prigionieri di guerra ucraini tagliando loro la gola dopo averli interrogati. Lo riporta lo stesso Sbu su Telegram, ripreso dal Kyiv Independent. "I prigionieri di guerra, una volta che abbiamo avuto da loro tutte le informazioni, non ha senso tenerli ancora... Devono essere smaltiti", dice il militare russo che gli 007 ucraini hanno identificato come Yevgeny Suchko, delle regione russa di Novgorod, nato nel 1995. Arruolato nell'autunno del 2022, da allora si trova nell'oblast di Kharkiv, sostengono ancora i servizi ucraini. Nell'intercettazione, il soldato russo spiega anche come tagliare la gola a una persona, aggiungendo di averlo fatto "abbastanza" volte. L'Sbu aggiunge su Telegram che farà "in modo che questo criminale di guerra e ogni altro criminale di guerra della Federazione Russa siano ritenuti responsabili". Nelle scorse settimane era circolato un video che mostrava la decapitazione di un soldato ucraino. Il 17 aprile il commissario per i diritti umani ucraino, Dmytro Lubinets, aveva dichiarato all'Ukrainska Pravda che il suo ufficio ha ricevuto "diverse decine" di video di presunte esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini da parte dei militari russi.

2 anni fa
Missili russi su Mykolaiv. Un morto e 15 feriti
Lo riporta il Kiev Independent, spiegando che la regione è stata colpita da quattro missili S-300.

Le forze russe hanno lanciato un attacco contro Mykolaiv, uccidendo una persone e ferendone altre cinque. Lo riporta il Kiev Independent, spiegando che la regione è stata colpita da quattro missili S-300. Almeno uno di questi ha colpito un edificio residenziale a più piani, mentre un altro una residenza privata.

2 anni fa
Mosca espelle più di 20 diplomatici tedeschi per rappresaglia
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Il ministero degli Esteri russo ha affermato: "In risposta alle azioni ostili di Berlino la parte russa ha deciso di espellere in modo simmetrico diplomatici tedeschi dalla Russia".

Mosca ha deciso di espellere più di 20 diplomatici tedeschi "in risposta alle azioni ostili di Berlino". Lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sul canale televisivo Zvezda. "Più di venti", ha specificato, secondo quanto riporta la Tass.

Colloquio di inizio aprile

La decisione è stata notificata all'ambasciatore tedesco a Mosca, Geza Andreas von Geyr, convocato al ministero degli Esteri. Secondo l'Interfax e l'agenzia Ria Novosti, il colloquio è avvenuto il 5 aprile, ma soltanto oggi ne viene data notizia, dopo che la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha accusato Berlino di non avere mantenuto un patto per tenere riservata la decisione della stessa Germania di espellere diplomatici russi e quella della Russia di reagire in modo simmetrico.

Rappresaglia

"In risposta alle azioni ostili di Berlino - afferma il ministero degli Esteri - la parte russa ha deciso di espellere in modo simmetrico diplomatici tedeschi dalla Russia e di ridurre il numero massimo degli impiegati delle missioni diplomatiche tedesche nel nostro Paese".

2 anni fa
Espulsione di massa di diplomatici russi da Berlino
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Secondo la Tass "i tedeschi stanno distruggendo l'intero spettro delle relazioni tra i due Paesi".

Berlino ha deciso un'espulsione di massa di diplomatici russi dalla Germania. Lo denuncia il ministero degli Esteri di Mosca, che annuncia una risposta "simmetrica" da parte russa e osserva - secondo quanto riporta la Tass - che i tedeschi stanno distruggendo l'intero spettro delle relazioni tra i due Paesi.

"Condanniamo le azioni di Berlino. Continua a distruggere l'intera gamma delle relazioni Russia-Germania"

Berlino ha intrapreso la strada per distruggere l'intera gamma delle relazioni Russia-Germania, ha detto il ministero degli Esteri russo citato dalla Tass in riferimento alla decisione delle autorità tedesche di espellere diplomatici russi. "Le autorità della Repubblica federale di Germania hanno deciso un'altra espulsione di massa di membri delle missioni diplomatiche russe in Germania. Condanniamo fermamente queste azioni di Berlino, che continua a distruggere l'intera gamma delle relazioni Russia-Germania, anche nelle loro dimensione diplomatica", ha sottolineato il ministero.

2 anni fa
470 bambini rimasti uccisi dall'inizio della guerra
È quanto dichiarato dall'ufficio del Procuratore generale ucraino.

Sono 470 i bambini ucraini rimasti uccisi e 949 quelli feriti dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio 2022. Lo ha dichiarato l'ufficio del Procuratore generale ucraino citato da Ukrinform. Nella maggior parte dei casi, si tratta di minorenni che vivevano nella regione di Donetsk.

2 anni fa
Stop a nomi geografici legati alla Russia, Zelensky firma
La legge vieta nomi geografici che simboleggiano o glorificano la Russia, oltre a personaggi storici che hanno compiuto aggressioni contro l'Ucraina o un altro paese.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato ieri la legge "Sui nomi geografici", che vieta nomi geografici che simboleggiano o glorificano la Russia. Sono vietati anche i toponimi associati a luoghi, date ed eventi memorabili della storia russa. Lo riporta il sito della presidenza ucraina, ripresa dai media. La legge vieta espressamente di nominare oggetti geografici in onore di personaggi storici che hanno compiuto aggressioni contro l'Ucraina o un altro paese, o attuato politiche e pratiche totalitarie dei regimi sovietico e russo anche nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina.

2 anni fa
Portogallo invierà a Kiev 5 veicoli blindati
È quanto annunciato dalla ministra della Difesa portoghese, Helena Carreiras. Saranno inviati veicoli blindati di soccorso e supporto medico: tre M113 e due M577.

Il Portogallo invierà 5 veicoli blindati in Ucraina: lo ha annunciato la ministra della Difesa portoghese, Helena Carreiras, durante la riunione del Gruppo di contatto sull'Ucraina a Rammstein, in Germania: lo riporta in un tweet il ministero della Difesa del Paese. Saranno inviati veicoli blindati di soccorso e supporto medico: tre M113 e due M577.

2 anni fa
Incendio impianto di riciclaggio di plastica vicino Mosca
Per spegnere l'incendio sono stati mobilitati 38 vigili del fuoco e 11 mezzi. Mercoledì scorso era scoppiato un grande incendio in un impianto di produzione di materie plastiche a Dzerzhinsk, a circa 390 chilometri a est di Mosca.

Un vasto incendio è scoppiato questa mattina in un impianto di riciclaggio di plastica e gomma di Lyubertsy, nella regione di Mosca, a circa 20 chilometri a sud-est della capitale: lo ha reso noto su Telegram il ministero russo per le Emergenze, come riporta Rbc-Ucraina. Per spegnere l'incendio sono stati mobilitati 38 vigili del fuoco e 11 mezzi. Mercoledì scorso era scoppiato un grande incendio in un impianto di produzione di materie plastiche a Dzerzhinsk, a circa 390 chilometri a est di Mosca.

2 anni fa
Usa e Alleati valutano il divieto quasi totale dell'export a Mosca
L'approccio allo studio è quello di trasformare il regime di sanzioni in vigore in un divieto di tutte le esportazioni escluse alcune esenzioni.

Gli Stati Uniti e alcuni degli alleati chiave dell'Ucraina stanno valutando un divieto quasi totale delle esportazioni alla Russia. L'idea è discussa, secondo le indiscrezioni riportate dall'agenzia Bloomberg, in vista del G7 dei capi di stato in Giappone in maggio. L'approccio allo studio è quello di trasformare il regime di sanzioni in vigore in un divieto di tutte le esportazioni escluse alcune esenzioni. In base ai criteri attualmente usati tutte le esportazioni sono consentite eccetto quelle su cui sono state imposte sanzioni.

2 anni fa
Zelensky: "La visita di Stoltenberg segna un nuovo capitolo con la Nato"
"Non sappiamo quando questa guerra finirà, ma sappiamo che l'aggressione russa è un modello tossico che deve essere fermato. Dobbiamo quindi continuare a rafforzare le forze armate ucraine. E dobbiamo garantire che siano in vigore accordi solidi e potenti per la sicurezza dell'Ucraina", ha aggiunto.

"Do il benvenuto al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Kiev. Questa visita di Jens Stoltenberg è la prima dalla guerra su vasta scala: la interpretiamo come un segno che l'Alleanza è pronta a iniziare un nuovo capitolo nelle relazioni con l'Ucraina, un capitolo di decisioni ambiziose". Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky pubblicando un video del suo incontro col segretario della Nato. "Il posto dell'Ucraina è nella famiglia euro-atlantica. Il posto dell'Ucraina è nella Nato. E nel tempo, il nostro sostegno contribuirà a renderlo possibile", ha dal canto suo affermato Stoltenberg nel corso della sua visita a sorpresa a Kiev. Il segretario della Nato ha sottolineato che l'iniziativa di sostegno pluriennale aiuterà l'Ucraina a passare dagli equipaggiamenti e dalle dottrine dell'era sovietica agli standard della Nato e a garantire la piena interoperabilità con l'Alleanza, definendola "una testimonianza dell'impegno a lungo termine della Nato nei confronti dell'Ucraina". "Non sappiamo quando questa guerra finirà, ma sappiamo che l'aggressione russa è un modello tossico che deve essere fermato. Dobbiamo quindi continuare a rafforzare le forze armate ucraine. E dobbiamo garantire che siano in vigore accordi solidi e potenti per la sicurezza dell'Ucraina", ha aggiunto.

Visita a Bucha

Il segretario generale ha anche visitato Bucha e ha reso omaggio alle vittime delle atrocità russe; ha inoltre deposto una corona di fiori presso il Muro del Ricordo dei Caduti per l'Ucraina, rendendo omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita o hanno subito ferite per difendere la propria patria. Stoltenberg ha concluso la sua visita intervenendo al Vertice internazionale delle comunità e delle regioni insieme al presidente Zelensky. Nelle sue osservazioni, il segretario generale ha elogiato il lavoro dell'Ucraina per la ricostruzione post-bellica, affermando: "La vostra determinazione a combattere l'aggressore, a liberare la vostra terra e a lavorare per un futuro più luminoso mi dice molto chiaramente che l'Ucraina prevarrà".

2 anni fa
Anche la Svizzera sanziona il gruppo di mercenari Wagner
Il Gruppo Wagner fa parte di una complessa rete di imprese attive a livello globale (tra l'altro, nei settori dell'aviazione, della sicurezza, della tecnologia, del commercio di materie prime, dei servizi finanziari e delle attività di influenza) collegate fra loro da rapporti di proprietà e reti logistiche.

Anche la Svizzera, seguendo l'esempio dell'Ue, ha deciso di sanzionare il Gruppo Wagner - mercenari attivi in Ucraina accanto all'esercito regolare russo - e l'agenzia di stampa RIA FAN. Le modifiche entrano in vigore stasera (18.00). Il 14 aprile scorso, Bruxelles ha sanzionato il Gruppo Wagner per il suo coinvolgimento attivo nell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina. Si tratta di un'organizzazione militare russa, guidata da Evgenij Prigožin, che funge da strumento per la guerra ibrida, precisa una nota odierna del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Il Gruppo Wagner fa parte di una complessa rete di imprese attive a livello globale (tra l'altro, nei settori dell'aviazione, della sicurezza, della tecnologia, del commercio di materie prime, dei servizi finanziari e delle attività di influenza) collegate fra loro da rapporti di proprietà e reti logistiche.

Altre sanzioni

Allo stesso tempo, l'UE ha sanzionato l'agenzia di stampa russa RIA FAN per la diffusione di propaganda filogovernativa e disinformazione. Questo media appartiene al gruppo Patriot, il cui consiglio di amministrazione è presieduto dallo stesso Prigožin. Quest'ultimo, secondo l'elenco della Segreteria di Stato dell'economia, è già incluso nella lista delle sanzioni elvetiche alla Russia dall'ottobre 2020 in relazione alle sue attività in Libia. All'inizio del 2022 è stata inserita una nuova voce per questa personalità in relazione alla situazione in Ucraina. Inoltre, il 10 aprile 2023 l'UE ha posto le due emittenti RT Arabic e Sputnik Arabic sotto il divieto di trasmissione e pubblicità. Entrambi i canali svolgono un ruolo essenziale nella campagna internazionale di sistematica manipolazione dei media e falsificazione dei fatti da parte del governo russo. Il 25 marzo 2022 il Consiglio federale aveva già dichiarato che è più efficace contrastare con i fatti le affermazioni false e dannose anziché vietarle. Pertanto, anche se i due canali non saranno oscurati in Svizzera, sarà vietato trasmettere pubblicità attraverso di essi.

2 anni fa
Stoltenberg in visita a sorpresa a Kiev
Stoltenberg "è stato visto da un giornalista indipendente di Kiev la mattina del 20 aprile mentre rendeva omaggio ai soldati ucraini caduti in piazza San Michele", nel centro della capitale ucraina, scrive il portale su Twitter.

Jens Stoltenberg è arrivato a sorpresa a Kiev. Lo ha scritto per primo il Kyiv Independent pubblicando due fotografie del segretario generale della Nato in città. Stoltenberg "è stato visto da un giornalista indipendente di Kiev la mattina del 20 aprile mentre rendeva omaggio ai soldati ucraini caduti in piazza San Michele", nel centro della capitale ucraina, scrive il portale su Twitter. È la prima visita del segretario generale della Nato in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa più di un anno fa. La Nato ha successivamente confermato le notizie di stampa della visita a sorpresa. Domani si svolgerà il prossimo incontro del gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina presso la base aerea di Ramstein.

2 anni fa
La Danimarca e i Paesi Bassi doneranno 14 Leopard a Kiev
Il ministro della Difesa danese Poulsen ha dichiarato che non si tratta di carri armati danesi, ma di carri armati "acquistati in collaborazione con i Paesi Bassi".

Il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen ha dichiarato alla tv pubblica che insieme ai Paesi Bassi doneranno 14 carri armati Leopard 2 a Kiev e che potrebbero arrivare in Ucraina all'inizio del 2024. Lo riporta il Guardian. Il ministro della Difesa danese Poulsen ha dichiarato che non si tratta di carri armati danesi, ma di carri armati "acquistati in collaborazione con i Paesi Bassi". Rasmussen lo ha definito "un contributo molto significativo".

2 anni fa
Prima lettera Gershkovich a genitori
Il giornalista del "Wall Street Journal", incarcerato in Russia, ha scritto una lettera alla sua famiglia. "Voglio dire che non sto perdendo la speranza".

Il reporter del "Wall Street Journal" Evan Gershkovich, arrestato in Russia il 29 marzo con l'accusa di spionaggio, ha inviato la sua prima lettera alla famiglia negli Usa da quando è detenuto. Il testo è stato pubblicato dal suo giornale.

La lettera

Scritta a mano in russo, la lingua che parla a casa con i genitori, ha spiegato di essere ottimista e di non vedere l'ora di rivederli. "Voglio dire che non sto perdendo la speranza. Leggo. Mi alleno. E sto cercando di scrivere. Forse, finalmente, scriverò qualcosa di buono", ha scritto nella missiva di due pagine datata 5 aprile. Le parole di Evan sono il primo contatto diretto con la famiglia dal momento dell'arresto.

Reazione della madre

La madre di Gershkovich, Ella Milman, ha affermato di aver provato "una grande gioia" nel ricevere la lettera, perché finalmente sente in prima persona come sta: "queste sono le parole di mio figlio, non qualcun altro che me lo dice", ha detto, "e il suo spirito risplende". La 66enne ha detto che il figlio scrivendo ha usato un tono leggero nel tentativo di mantenere alto il morale della famiglia. "Mamma, sfortunatamente, nel bene e nel male, mi hai preparato bene per il cibo della prigione", ha scherzato, "la mattina, a colazione, ci danno una crema calda di frumento, farina d'avena o farinata di frumento. Sto ricordando la mia infanzia".Evan ha indirizzato la lettera alla sua "cara famiglia": la madre, il padre Mikhail e la sorella Danielle, a cui si riferisce con il soprannome di famiglia, Duscia.

Corrispondenza e visite monitorate dai servizi di sicurezza russi

Gershkovich ora deve affrontare quello che secondo gli esperti del sistema legale russo sarà un lungo processo giudiziario con scarse speranze di assoluzione. La sua corrispondenza carceraria viene monitorata dai servizi di sicurezza russi. Finora al reporter sono state concesse solo visite dai suoi avvocati russi: non ha potuto ricevere visite di amici o funzionari dell'ambasciata americana a Mosca, nonostante le ripetute richieste di accesso.

2 anni fa
"La regione di Kherson bombardata 68 volte in 24 ore
Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, affermando che "negli attacchi sono stati lanciati un totale di 280 proiettili".

Le forze russe hanno bombardato ieri la regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, 68 volte con artiglieria pesante, droni e aerei: negli attacchi sono stati lanciati un totale di 280 proiettili. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, come riporta Ukrinform. Prokudin aveva già detto ieri che due persone erano morte negli attacchi ed ha aggiunto oggi che ci sono stati anche quattro feriti. In particolare, la città di Kherson è stata colpita quattro volte. "Le truppe russe hanno bombardato le aree residenziali degli insediamenti della regione, i locali di una scuola a Zmiivka e un parco a Kherson", ha precisato.

2 anni fa
"La Svizzera darà all'Ucraina altri 1.5 miliardi di franchi entro il 2028"
È quanto ha affermato ieri Ignazio Cassis, direttore del Dipartimento federale degli affari esteri, sottolineando come "l'impegno finanziario elvetico a sostegno di Kiev durerà ancora a lungo".

Durante la terza conferenza della Banca Mondiale tenutasi ieri a Washington,  il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha sottolineato che l'impegno finanziario da parte della Svizzera a sostegno dell'Ucraina durerà ancora a lungo. Il Consiglio federale intende fornire al paese in guerra almeno altri 1,5 miliardi di franchi entro il 2028. Stando al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), il sostegno economico farà parte della strategia di cooperazione internazionale 2025-2028. Berna metterà così a disposizione di Kiev almeno un altro miliardo e mezzo di franchi, oltre alla somma di 300 milioni già prevista per il 2023-2024. Nel complesso, dunque, la Svizzera sosterrà l'Ucraina con almeno 1,8 miliardi di franchi nei prossimi sei anni. Alla vigilia della conferenza, Cassis ha avuto modo di incontrare il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. Il consigliere federale intende inoltre sfruttare il suo soggiorno negli Stati Uniti per stabilire rapporti diplomatici con i maggiori esponenti della Banca Mondiale e dei Paesi che aderiscono alle istituzioni di Bretton-Woods.

Dichiarazione di Lugano

Durante l'incontro con il Gruppo della Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI), presso il quale la Svizzera riveste un ruolo significativo in materia di potere decisionale, Cassis ha voluto ricordare l'importanza della "Dichiarazione di Lugano", ovvero la prima conferenza internazionale sulla ricostruzione ucraina stipulata lo scorso luglio. Secondo il ministro degli esteri ticinese, la dichiarazione getta degli importanti principi guida per delle solide riforme necessarie ad una ricostruzione sostenibile.

Domani Keller-Sutter e Jordan a Washington

La consigliera federale Karin Keller-Sutter e il presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Thomas Jordan parteciperanno domani alla riunione primaverile del FMI, dove saranno riuniti i vari ministri delle finanze e i banchieri centrali del G20. Secondo il DFAE, i due delegati elvetici presenteranno "le ultime misure adottate dalla Svizzera per preservare la stabilità finanziaria". Sulla base dei principi della politica svizzera, la Confederazione si adopera affinché il FMI possa svolgere la propria attività in conformità alle norme, in modo trasparente e mantenendo la propria solidità finanziaria. Al contempo, l'azione della Svizzera all'interno del FMI è rivolta alla sostenibilità della politica monetaria, di bilancio, di gestione del debito pubblico e finanziaria degli Stati membri.

Strategia coerente in America

Da febbraio 2022, il Consiglio federale persegue la sua "Strategia Americhe", con la quale mira ad un approccio coerente nei confronti dei paesi delle Americhe, rafforzando la propria politica estera lungo tutto il continente, si legge in un comunicato del DFAE. Nell'ambito di questa strategia, Cassis si recherà domani a Chicago per stilare un primo bilancio sulla riapertura del Consolato generale svizzero, avvenuta nel 2019 su richiesta del Parlamento. La riapertura risponde ad una richiesta del Parlamento volta a supportare in maniera efficace le imprese svizzere operanti nella metropoli americana.

2 anni fa
Un prestito da 200 milioni per ricostruire il settore energetico
È quanto concesso all'Ucraina dalla Banca Mondiale.

La Banca Mondiale ha accordato all'Ucraina un prestito da 200 milioni di dollari per ricostruire il suo settore energetico. "Abbiamo firmato un accordo per ulteriori 200 milioni", ha twittato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. I lavori dovrebbero iniziare quest'anno. "Nel corso dell'inverno abbiamo battuto la Russia nella battaglia per la luce e ci stiamo già preparando per la prossima stagione del riscaldamento", ha aggiunto Shmyhal.

2 anni fa
Kiev: "Non ci sono forze Nato in Ucraina"
Nei documenti top secret attribuiti agli Usa c'è un "mix" di "informazioni false" e di "informazioni vere" ma "non aggiornate", per cui tali carte vanno "analizzate nei dettagli", ha aggiunto Reznikov.

L'informazione secondo cui ci sarebbero unità speciali di paesi della Nato in Ucraina, circolata dopo una filtrazione di documenti top secret attribuiti al Pentagono, "è assolutamente falsa": lo ha detto in conferenza stampa a Madrid il ministri della difesa ucraino Oleksyi Reznikov che ha avuto un incontro bilaterale con la sua omologa spagnola Margarita Robles. "L'unica eccezione sono gli addetti militari delle ambasciate", ha aggiunto Reznikov.

Informazioni false

Nei documenti top secret attribuiti agli Usa c'è un "mix" di "informazioni false" e di "informazioni vere" ma "non aggiornate", per cui tali carte vanno "analizzate nei dettagli", ha aggiunto Reznikov. Il ministro crede che tale fuga di informazioni sia stata "un'azione realizzata a proposito" e che a "trarre vantaggio" da ciò sono "la Russia e i suoi alleati o simpatizzanti". L'obiettivo, ha spiegato, sarebbe stato quello di "ridurre il livello di fiducia" tra gli alleati dell'Ucraina, ma da parte di Kiev la "fiducia" in essi rimane intatta. Anche la ministra spagnola ha smentito la presenza di forze di paesi della Nato in Ucraina.

2 anni fa
Soldato ucraino decapitato, le reazioni
Mosca ha annunciato che "potrebbe esserci un'indagine" sul video del soldato ucraino decapitato. L'Onu si dice "inorridito", mentre l'Ue afferma che "se dovesse essere confermato, sarebbe un'altra prova della natura disumana dell'aggressione russa in Ucraina".

Se il video con "immagini orribili" della decapitazione di un soldato ucraino da parte di militari russi fosse vero, "potrebbe esserci un'indagine. Dobbiamo verificare le immagini": lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, come riporta la Tass.

La reazione dell'Onu

L'Onu "inorridisce" per il video della decapitazione di un prigioniero ucraino da parte di soldati russi che circola in rete. Lo riferisce l'agenzia francese Afp. La missione Onu per i diritti umani in Ucraina ha dichiarato di essere "inorridita" da un video che sembra mostrare un soldato russo che decapita un prigioniero ucraino con un coltello. Ha inoltre fatto riferimento ad un secondo video che mostra "corpi mutilati, apparentemente di prigionieri di guerra ucraini", e ha chiesto che "questi episodi siano adeguatamente indagati e che i responsabili ne rispondano".

E quella dell'Ue

"Al momento non abbiamo informazioni aggiuntive sulla veracità del video che mostrerebbe la decapitazione di un soldato ucraino da parte di soldati russi". Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea. "Dovesse essere confermato, sarebbe un'altra prova della natura disumana dell'aggressione russa in Ucraina: sarebbe una grave violazione della convenzione di Ginevra, secondo la quale si deve garantire il trattamento in condizioni dignitose dei prigionieri di guerra", ha notato. "L'Ue coglie l'occasione per ribadire il suo impegno a portare davanti alla giustizia chi si è macchiato di crimini".

2 anni fa
"La Russia decapita i prigionieri come l'Isis"
Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino riferendosi a un video che sta circolando online.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba paragona la Russia allo Stato islamico dopo il video della decapitazione di soldati ucraini prigionieri. "Sta circolando online un orribile video delle truppe russe che decapitano un prigioniero di guerra ucraino. È assurdo che la Russia, che è peggio dello Stato islamico, presieda il Consiglio di sicurezza dell'Onu", ha denunciato, riferendosi alla presidenza di turno assunta da Mosca questo mese. "I terroristi russi devono essere espulsi dall'Ucraina e dalle Nazioni Unite ed essere ritenuti responsabili dei loro crimini", ha aggiunto Kuleba.

2 anni fa
"Siamo pronti ad attaccare la flotta russa nel Mar Nero"
Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov durante un briefing.

L'Ucraina sta preparando un nuovo attacco alla flotta russa nel Mar Nero, un'operazione simile a quella che ha portato all'affondamento dell'incrociatore Moskva. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov durante un briefing. "Possiamo offrire ai russi un'altra sorpresa in mare, un altro missile sulle loro navi. Stiamo solo aspettando il momento giusto", ha affermato Reznikov sottolineando che non avrebbe rivelato i dettagli dell'affondamento dell'incrociatore russo Moskva.

2 anni fa
Sanzioni troppo deboli? La direttrice della Seco risponde alle critiche degli USA
Per l'ambasciatore statunitense a Berna la Svizzera avrebbe potuto bloccare fino a 100 miliardi di franchi di beni russi. La direttrice della Seco: "I 7.75 miliardi congelati da Berna corrispondono a un terzo dei beni bloccati nell'intera Unione Europea".

La direttrice della Segreteria di Stato dell'economia (Seco) Helene Budliger Artieda si difende dalle critiche degli Stati Uniti, secondo cui le sanzioni svizzere contro la Russia sono troppo deboli. "L'amministrazione federale si attiene al suo mandato politico", afferma in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano svizzerotedesco Neue Zürcher Zeitung. "L'amministrazione non fa politica", precisa la direttrice. A maggior ragione in Svizzera, dove il Paese è diviso su questioni fondamentali come l'applicazione delle sanzioni e la neutralità, oltre che sulle relazioni con l'Unione Europea (UE). L'ambasciatore statunitense a Berna Scott Miller aveva dichiarato lo scorso marzo che la Svizzera avrebbe potuto bloccare molti più beni russi - tra i 50 e i 100 miliardi di franchi - in aggiunta ai 7,75 miliardi attualmente congelati. Si tratta di una stima che non proviene dall'amministrazione federale svizzera", rileva Helene Budliger Artieda, parlando di un "malinteso". I 7,75 miliardi di franchi di beni russi congelati in Svizzera corrispondono a un buon terzo dei 21,5 miliardi di euro bloccati nell'intera Unione Europea, sottolinea la funzionaria del Seco. "Perché la Svizzera viene allora accusata di negligenza?".

La pressione aumenta

Budliger Artieda afferma inoltre di non aver messo in dubbio l'utilità delle sanzioni, contrariamente a quanto sostenuto da Scott Miller, che aveva fatto riferimento all'atteggiamento personale della direttrice della Seco. Quest'ultima precisa di essersi limitata a dire, in un podcast, che la maggior parte dei Paesi del mondo non ha applicato le sanzioni. La Russia può quindi sfuggirvi facilmente. "In questioni così altamente politiche, non spetta a noi dare indicazioni e quindi esporci all'accusa di perseguire la nostra agenda", dichiara Budliger Artieda. La Svizzera è sempre più sotto pressione affinché faccia di più per rintracciare il denaro degli oligarchi russi. Dopo Scott Miller il mese scorso, gli ambasciatori dei Paesi del G7 hanno di recente chiesto in una lettera che il governo elvetico collabori maggiormente in questo settore. La settimana scorsa le autorità della Confederazione hanno dichiarato di stare studiando la possibilità di unirsi alla task force internazionale per rintracciare i beni russi.

2 anni fa
Mosca esclude una tregua e le tensioni diplomatiche aumentano
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La Russia rifiuta la mediazione di Parigi per risolvere il conflitto. Intanto le tensioni diplomatiche in seguito al leak di documenti top secret statunitensi creano "un grave rischio per la sicurezza".

È il presidente francese Emmanuel Macron l'ultimo obiettivo delle critiche del Cremlino contro l'Occidente: "Parigi difficilmente può rivendicare il ruolo di mediatore perché è schierata con una delle parti in conflitto", è l'attacco del portavoce russo, Dmitry Peskov, che accusa la Francia di essere "coinvolta in questo conflitto dalla parte dell'Ucraina sia direttamente che indirettamente".

Tensioni diplomatiche

La tensione diplomatica sale, mentre Mosca annuncia il rafforzamento della difesa dei suoi confini nord-occidentali in seguito all'ingresso della vicina Finlandia nella Nato, ed esclude che al momento sia in discussione un cessate il fuoco in vista della Pasqua ortodossa, il 16 aprile. "L'idea non è stata proposta da nessuno", ha detto Peskov. I nuovi attacchi russi contro il mondo occidentale giungono mentre Kiev e i suoi alleati continuano a fare i conti con la fuga di documenti top secret statunitensi trapelati sui social media. Una vicenda che pone "un grave rischio per la sicurezza" nazionale degli Stati Uniti e ha il potenziale di diffondere disinformazione, ha dichiarato il Pentagono.

Modifiche di piani militari in seguito al leak

Secondo la Cnn - che cita una fonte vicina al presidente ucraino Volodymyr Zelensky - l'Ucraina ha dovuto modificare alcuni dei suoi piani militari a seguito del leak, e il Pentagono è stato costretto ad emettere misure per limitare il flusso di questi documenti altamente classificati, che sono normalmente disponibili a centinaia di persone nei vari ministeri del governo americano. Per il New York Times, le carte trapelate non disegnano un quadro roseo per le forze militari di Kiev: secondo le previsioni di ufficiali americani e di alcuni dei documenti classificati citati dal giornale, l'antiaerea ucraina sta esaurendo le munizioni, e senza l'arrivo di ingenti forniture occidentali non sarà in grado di contrastare gli attacchi dell'aviazione russa, la cui forza è ancora intatta.

Caccia alla talpa

Le scorte di missili per i sistemi di difesa aerea S-300 e Buk dell'era sovietica - l'89% della protezione dell'Ucraina contro la maggior parte dei caccia e alcuni bombardieri russi - saranno completamente finite tra metà aprile e il 3 maggio, riferisce uno dei documenti trapelati. Rivelazioni "interessanti", è il commento del Cremlino sulla vicenda, mentre "non esclude la possibilità" che lo stesso Zelensky sia spiato dagli americani, come sostenuto da alcune notizie dei media. Nel frattempo, Washington corre ai ripari e avvia la caccia alla talpa: secondo indiscrezioni, il Dipartimento di Giustizia ha infatti avviato un'indagine per far luce sulla fuga dei documenti.

Aumento degli assalti russi

Sul terreno, la guerra continua intanto a lasciare una scia di distruzione. Nella notte, l'allarme aereo è risuonato ancora in sette regioni dell'est ucraino. Bombe russe sono cadute nell'oblast di Kherson. A Bakhmut, gli ucraini sostengono che i russi ora hanno adottato la tattica "della terra bruciata", distruggendo edifici e posizioni con attacchi aerei e fuoco di artiglieria.  "La difesa continua", secondo il comandante delle forze di terra dell'esercito di Kiev, Oleksandr Syrskyi, mentre il capo filorusso dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, sostiene che le forze di Mosca ora controllano il 75% della città. Secondo l'intelligence britannica, nell'ultima settimana la Russia ha poi aumentato i suoi assalti con mezzi corazzati intorno alla città di Marinka. E sempre nel Donetsk, continuano gli attacchi ad Avdiivka dove ci sono ancora circa 1'800 civili "che rischiano la vita ogni giorno", secondo il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavel Kirilenko.

24 bambini salvati

Ma nonostante tanta desolazione, Kiev esulta per il ritorno in Ucraina di ventiquattro bambini della regione di Kherson che erano stati trattenuti in Russia. "Una delle missioni di salvataggio più difficile", secondo Alexander Prokudin, governatore della regione.

2 anni fa
Zelensky, pronti per nuova cooperazione bilaterale con l'Iraq
È quanto dichiarato dal leader ucraino su Twitter. "Abbiamo concordato di attivare tutti i meccanismi di cooperazione esistenti e di lanciarne di nuovi".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di avere "avuto una telefonata con il primo ministro dell'Iraq, Muhammad Sudani". "L'Ucraina è pronta per una nuova pagina di cooperazione bilaterale", precisa Zelensky su Twitter. "Abbiamo concordato di attivare tutti i meccanismi di cooperazione esistenti e di lanciarne di nuovi. Si è discusso anche del piano di pace ucraino".

2 anni fa
In 500 a Berna chiedono "soldi per la pace"
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Le persone che si sono riunite oggi affermano che i i beni russi in Svizzera dovrebbero essere congelati e utilizzati per la ricostruzione dell'Ucraina.

Circa 500 persone si sono riunite oggi davanti alla cattedrale di Berna per la tradizionale manifestazione pasquale per la pace. Circa 250 partecipanti sono partiti da Wabern (BE) e hanno marciato lungo l'Aare per raggiunger il luogo d'incontro. Al centro dell'evento c'era il ruolo dell'economia svizzera nella guerra in ucraina.

Beni russi in Svizzera da congelare

I partecipanti hanno chiesto "soldi per la pace invece di guerre", secondo quanto riferito dagli organizzatori. A loro avviso, i beni russi in Svizzera dovrebbero essere congelati e utilizzati per la ricostruzione dell'Ucraina. "Senza i milioni e milioni provenienti dalla Svizzera, Putin non avrebbe potuto riempire la sua cassa di guerra", ha dichiarato l'attivista per la pace Jo Lang. Finora, hanno denunciato i partecipanti, sono stati bloccati in Svizzera 7,5 miliardi di franchi di beni appartenenti a oligarchi, per un totale che si aggira sui 150-200 miliardi.

Marcia per la pace

In passato, all'evento hanno partecipato fino a mille persone. La tradizione di questo tipo di marce pasquali, presenti in varie parti del mondo, risale agli anni '60, quando i movimenti pacifisti protestavano contro gli armamenti nucleari, anche a Berna.

2 anni fa
Mosca potrebbe chiedere una tregua per la Pasqua ortodossa
La Russia vorrebbe il cessate il fuoco per ritardare la prevista controffensiva ucraina. Lo riporta l'Istituto per lo studio della guerra.

Mosca potrebbe cercare di sfruttare l'imminente festività della Pasqua ortodossa, il 16 aprile, per ritardare la prevista controffensiva ucraina, chiedendo un cessate il fuoco in nome del rispetto della Chiesa ortodossa: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano sull'andamento del conflitto.

Il centro studi statunitense ricorda che il Cremlino non ha mostrato alcun rispetto per la religione nelle aree occupate dalle sue forze e ha rifiutato un cessate il fuoco in occasione della Pasqua ortodossa del 2022 "per non dare tregua ai nazionalisti di Kiev" durante la battaglia di Mariupol.

Tuttavia, commenta il think-tank, questa volta Mosca potrebbe chiedere un cessate il fuoco perché una pausa di questo tipo avvantaggerebbe in modo sproporzionato le truppe russe, consentendo loro di consolidare i progressi ottenuti nell'area urbana di Bakhmut e di preparare le difese contro l'attesa controffensiva ucraina di primavera.

2 anni fa
Farmaci svizzeri, le esportazioni verso la Russia aumentano
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Gli export verso la Federazione Russia hanno prodotto 2.9 miliardi di franchi tra marzo 2022 e febbraio 2023. Banché il commercio estero con la Russia è sottoposto a varie restrizioni, per motivi umanitari i medicamenti non sono sottoposti a queste sanzioni.

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, nonostante le sanzioni imposte da Berna, le esportazioni svizzere verso la Russia sono diminuite solo leggermente. Per quanto riguarda i medicinali, il volume dell'export è addirittura aumentato raggiungendo livelli da record.

Commercio estero con la Russia sottoposto a restrizioni

Sebbene il commercio tra le due nazioni abbia subito una battuta d'arresto in diversi settori chiave, come quello dell'orologeria o dei macchinari, la Svizzera continua ad esportare prodotti farmaceutici verso la Russia in grande stile. È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dalla NZZ am Sonntag. Come noto, il commercio estero con la Russia è sottoposto a varie restrizioni, poiché la Confederazione si è schierata con l'Occidente imponendo a Mosca sanzioni a seguito dell'invasione ucraina. Per motivi umanitari, tuttavia, i medicamenti non sono sottoposti a queste sanzioni.

2.9 miliardi di franchi tra marzo 2022 e febbraio 2023

Il domenicale zurighese, che ha analizzato i dati pubblicati dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), ha sottolineato come gli export verso la Federazione Russia abbiano prodotto un valore pari a 2,9 miliardi di franchi nel periodo a cavallo tra marzo 2022 e febbraio 2023. Una cifra inferiore ai 3,5 miliardi di franchi registrati nei 12 mesi precedenti, ma in termini di esportazioni verso la Russia, la Svizzera ha superato la soglia dei 2,9 miliardi solo tre volte negli ultimi anni, ha evidenziato il settimanale.

Metà dell'export generato dal comparto chimico-farmaceutico

Dall'inizio dell'invasione, il fatturato conseguito dalle esportazioni di medicinali è aumentato del 40%, passando da 1,4 miliardi di franchi a circa 2 miliardi. Oggi, un terzo degli export elvetici in territorio russo è composto da prodotti farmaceutici. La Confederazione beneficia di questa regolamentazione poiché l'industria farmaceutica rappresenta di gran lunga il suo settore di esportazione più importante: nel 2022, circa la metà dell'export è infatti stato generato dal comparto chimico-farmaceutico.

"Scorte da parte di pazienti"

Secondo Novartis, citata dalla NZZ am Sonntag, "l'incremento delle vendite in Russia è dovuto a molti fattori, come ad esempio all'affluenza di pazienti che avevano rinviato le cure mediche a causa della pandemia". "Un'altra causa - spiega la multinazionale - è l'accumulo di scorte sia da parte di pazienti che da parte degli ospedali russi, che hanno voluto anticipare una possibile penuria di medicinali a causa della guerra".

2 anni fa
Zelensky ha firmato l'acquisto di 200 veicoli corazzati dalla Polonia
Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky. Si tratta di Rosomak, veicoli militari multiruolo 8x8 prodotti dalla società polacca Rosomak.

L'Ucraina ha concordato con la Polonia l'acquisto di 200 veicoli corazzati Rosomak: lo ha detto ieri sera il presidente Volodymyr Zelenskyi, come riporta Ukrainska Pravda.

"Per quanto riguarda i veicoli blindati, 200 veicoli Rosomak: cento ora e cento in seguito", ha detto il leader ucraino. Il Rosomak è un veicolo militare multiruolo 8x8 prodotto dalla società polacca Rosomak.

2 anni fa
Carte segrete Usa-Nato pubblicate sui social
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Secondo il New York Times, il Pentagono avrebbe aperto un'indagine sulla fuga di notizie avvenuta sui social. I documenti top secret riguardavano i piani per rafforzare l'esercito ucraino in vista di un'offensiva contro la Russia.

Documenti top secret degli Usa e della Nato sui piani per rafforzare l'esercito ucraino in vista di un'offensiva contro la Russia sono state pubblicate in settimana sui social. Lo rivela il New York Times, citando fonti dell'amministrazione americana.

Indagine aperta

Il Pentagono ha aperto un'indagine sulla fuga di notizie su Twitter e Telegram, piattaforma quest'ultima con oltre mezzo miliardo di utenti e disponibile in Russia. Secondo analisti militari, le carte sono state modificate in alcune parti rispetto alla versione originale aumentando le stime americane dei morti di guerra ucraini e rivedendo al ribasso quelle sulle vittime della Russia. Il che farebbe pensare che la fuga di notizie sia un tentativo di disinformazione da parte di Mosca. Sta di fatto che si tratta di un danno piuttosto grosso all'intelligence degli Usa e della Nato. Nei documenti pubblicati, infatti, erano dettagliate le prossime consegne di armi, i piani strategici e lo stato di truppe e battaglioni.

2 anni fa
Xi: "La soluzione politica è l'unica via"
Una fonte diplomatica francese che ha partecipato all'incontro tra i due presidenti ha precisato che Xi ha riferito a Macron di essere pronto a chiamare il leader ucraino Volodymyr Zelensky al momento opportuno.

Sulla crisi ucraina, la Cina insiste "nel promuovere i colloqui di pace e una soluzione politica", esprimendo la disponibilità a collaborare con la Francia per invitare la comunità internazionale a "mantenere una moderazione razionale ed evitare di intraprendere azioni" che possano aggravare la crisi o "portarla fuori controllo". Lo ha affermato il presidente cinese Xi Jinping. Xi, incontrando i media con l'omologo francese Emmanuel Macron dopo il loro bilaterale a Pechino, ha detto che "bisogna rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, astenersi dall'attaccare civili e strutture civili e proteggere donne, bambini e altre vittime di conflitti". Una fonte diplomatica francese che ha partecipato all'incontro tra i due presidenti ha precisato che Xi ha riferito a Macron di essere pronto a chiamare il leader ucraino Volodymyr Zelensky al momento opportuno. Da parte sua il capo dell'Eliseo "ha esortato il suo omologo cinese Xi Jinping a non consegnare alla Russia nulla che possa essere usato nella sua guerra contro l'Ucraina", ha aggiunto la stessa fonte.

2 anni fa
Il Cremlino annuncia 'contromisure' per l'ingresso della Finlandia nella NATO
Stando al portavoce Dmitry Peskov l'ingresso del paese rappresenta una minaccia alla sicurezza della Russia.

L'ingresso della Finlandia nella Nato costringe la Russia ad adottare "contromisure" per garantire la propria sicurezza. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. L'ingresso della Finlandia nella Nato rappresenta una nuova escalation, ponendo "una minaccia alla sicurezza della Russia", ha aggiunto Peskov. Mosca seguirà con attenzione i movimenti di armi e infrastrutture militari sul territorio finlandese e annuncerà la sua risposta "a tempo debito", ha detto ancora il portavoce.

2 anni fa
La presidenza russa al Consiglio di sicurezza solleva critiche
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I funzionari di Ucraina, Estonia e Finlandia hanno criticato la misura, prevista dal protocollo dell'organo.

La Russia ha assunto quest'oggi la presidenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, scatenando le critiche di Ucraina, Estonia e Finlandia, riporta l'Ansa. "È molto significativo che nel giorno di festa di uno Stato del terrore, l'Iran, un altro Stato del terrore, la Russia, cominci a presiedere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non è solo una vergogna. È un altro colpo simbolico al sistema di regole delle relazioni internazionali". Lo scrive su twitter il chief of staff della presidenza ucraina, Andrij Yermak.

Le critiche di Yermak sono state seguite da quelle del ministro degli Esteri estone Reinsalu. "Purtroppo non si tratta di uno scherzo di cattivo gusto", ha scritto il ministro, "e questo avviene mentre, ormai da un anno, un'invasione su larga scala all'Ucraina con gravi violazioni del Diritto internazionale e dei principi della Carta dell'Onu". "L'Ucraina", ha concluso, "vincerà e la Russia dovrà rendere conto alla giustizia di tutti i crimini commessi".

L'ambasciatrice finlandese alle Nazioni unite Kalkku ha affermato, da parte sua, che "la guerra di aggressione della Russia, che assumerà oggi la presidenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu, intacca la credibilità del Consiglio stesso". La stessa Kalkku che tuttavia ritiene inalterata la capacità di funzionamento del Consiglio di sicurezza nonostante la presidenza russa di un mese. Lo riporta Ansa citando il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat. "È chiaro che la credibilità del Consiglio di sicurezza è stata pesantemente compromessa dal fatto che un membro permanente ha iniziato a conquistare e annettere territori dei paesi vicini. Questo è un problema centrale", ha sottolineato Kalkku.

2 anni fa
Il metropolita del monastero di Kiev: "Gli ucraini mi hanno arrestato'"
La notizia non è ancora stata confermata ufficialmente.

Il metropolita Pavel del monastero delle Grotte di Kiev Pechersk Lavra è stato messo agli arresti domiciliari, come ha dichiarato lui stesso in un video diffuso dalla testata Vesti. La notizia non è ancora stata confermata ufficialmente. Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) aveva annunciato in precedenza che il metropolita Pavel era sospettato di incitare alla discordia e di lavorare per la Russia.

2 anni fa
"Altri 160 carri armati in arrivo per l'Ucraina dalla Nato"
Lo ha riferito al quotidiano tedesco Die Welt il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius.

"I paesi della Nato hanno in programma di inviare in Ucraina due battaglioni di carri armati tedeschi Leopard 2 e quattro battaglioni di carri armati Leopard 1". Lo ha riferito al quotidiano tedesco Die Welt il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, scrive Kiev Independent, ricordando che i complessivi 160 carri armati rappresentano circa la metà dei 300 tank richiesti dall'Ucraina per la prevista controffensiva di primavera/estate.

Pistorius ha detto che "la Polonia, insieme agli alleati, invierà a Kiev due battaglioni di Leopard-2 per un totale di 60 carri armati. Quattro battaglioni di 100 carri armati Leopard-1 potrebbero essere consegnati entro la fine dell'anno", ha poi aggiunto. I carri armati Leopard 2 promessi per l'Ucraina dalla Germania saranno consegnati all'inizio di aprile, aveva precisato Pistorius il 26 gennaio scorso, citato da Deutsche Welle.

2 anni fa
Kiev ha ordinato 100 blindati fabbricati in Polonia
Lo ha riferito oggi il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.

L'Ucraina ha ordinato 100 tank Rosomak, fabbricati in Polonia su licenza finlandese, ha detto oggi il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. "Porto un ordine fatto ieri dal primo ministro ucraino Denys Shmyhal per 100 Rosomak che saranno fabbricati qui", ha detto Morawiecki durante una visita all'impianto di Rosomak nella città di Siemianowice Slaskie nella Polonia meridionale. L'ordine sarà finanziato attraverso fondi che la Polonia ha ricevuto dall'Unione Europea e fondi che l'Ucraina ha ricevuto dagli Usa, ha aggiunto il premier senza fornire ulteriori dettagli.

2 anni fa
Ucraina: 467 bambini rimasti uccisi dall'inizio della guerra
Nella maggior parte dei casi, si tratta di minorenni che vivevano nella regione di Donetsk.

Sono 467 i bambini ucraini rimasti uccisi e 944 feriti dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio 2022. Lo ha dichiarato l'ufficio del Procuratore generale ucraino citato da Ukrinform. Nella maggior parte dei casi, si tratta di minorenni che vivevano nella regione di Donetsk.

2 anni fa
"Improbabile che Kiev cacci via i russi per quest'anno"
Lo ha dichiarato il capo dello stato maggiore congiunto USA Mark Milley.

E' improbabile che l'Ucraina riesca a cacciare tutte le forze russe dal suo territorio entro quest'anno, non credo che si possa fare a breve termine. Lo ha dichiarato il capo dello stato maggiore congiunto Usa Mark Milley in una intervista a Defense one.

"Si tratta di 200mila russi che si trovano ancora nell'Ucraina occupata. Non dico che non si possa fare. Dico che è difficile", ha spiegato. E ha aggiunto che intanto la Russia "ha fallito" dal punto di vista strategico e operativo, "e ora sta fallendo anche dal punto di vista tattico".

Frattanto, l'esercito russo ha bombardato zone residenziali della regione di Kherson, nel Sud dell'Ucraina, per 54 volte durante le ultime 24 ore: tre civili sono rimasti uccisi e altri due feriti. Kherson è stata attaccata per cinque volte durante la giornata di ieri.

2 anni fa
Lukashenko propone una "tregua immediata in Ucraina"
La terza guerra mondiale con incendi nucleari si profila all'orizzonte, ha poi aggiunto.

Una "tregua" immediata sulle linee attuali in Ucraina è stata proposta dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko in un messaggio al Parlamento. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. "Mi assumo il rischio - ha affermato Lukashenko - di proporre che le attività militari vengano sospese senza che le parti possano spostare equipaggiamenti militari e raggruppare le truppe".

Verso la terza guerra mondiale

La terza guerra mondiale con incendi nucleari si profila all'orizzonte, ha poi detto Lukashenko. E ha aggiunto che c'è un solo modo per risolvere il problema in Ucraina: "Colloqui senza precondizioni" che "devono essere avviati subito". Sono "il solo modo" di arrivare alla pace, ha aggiunto l'uomo forte di Minsk. Il presidente bielorusso ha definito "ridicolo" il decreto firmato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che vieta per legge di tenere negoziati di pace. Lukashenko ha poi dichiarato che una controffensiva delle forze ucraine potrebbe "cancellare ogni speranza di un processo negoziale e portare a un'escalation irreversibile del conflitto".

2 anni fa
Un anno fa la liberazione di Bucha
A un anno dal ritiro delle truppe russe da Bucha, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ricorda le vittime e i crimini commessi.

"Bucha: 33 giorni di occupazione. Più di 1400 morti, tra cui 37 bambini. Più di 175 persone sono state trovate in fosse comuni e camere di tortura. 9000 crimini di guerra russi. 365 giorni da quando è di nuovo una città ucraina libera. Un simbolo delle atrocità dell'esercito del Paese occupante. Non perdoneremo mai. Puniremo ogni colpevole". Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram oggi, a un anno dal ritiro delle truppe russe da Bucha. Intanto i primi ministri slovacco Eduard Geger, sloveno Robert Golob e croato Andrey Plenkovic sono arrivati a Kiev per partecipare a un incontro in occasione dell'anniversario. Lo riportano i media ucraini. È prevista anche la partecipazione della presidente moldava Maia Sandu.

2 anni fa
Attacco russo a Zaporizhzhia, distrutte infrastrutture civili
Lo riferisce l'Amministrazione militare regionale citata dai media ucraini.

Bombardato nella notte e al mattino presto dall'esercito russo il distretto di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sud-orientale, dove si trova la centrale nucleare più grande d'Europa. Lo riferisce l'Amministrazione militare regionale citata dai media ucraini. Secondo le autorità locali, le unità militari della Federazione russa hanno lanciato una serie di attacchi con un sistema missilistico antiaereo provocando la distruzione di infrastrutture civili. "Le strutture civili sono state distrutte: è scoppiato un incendio, le case vicine sono state danneggiate dall'onda d'urto. Non ci sono vittime", ha dichiarato l'amministrazione.

2 anni fa
Russia, almeno 2 mesi di arresto per il giornalista americano
Lo ha deciso la Corte di Lefortovo a Mosca.

Lo stato d'arresto del giornalista americano Evan Gershkovich, fermato a Ekaterinburg con l'accusa di spionaggio, durerà almeno due mesi, fino al 29 maggio. Lo ha deciso la Corte di Lefortovo a Mosca, secondo quanto precisato dal suo servizio stampa all'agenzia Ria Novosti.

2 anni fa
Il Cremlino: "Il giornalista colto in flagrante"
Per il portavoce Dmitry Peskov l'arresto non si basa su sospetti.

"Non si parla di sospetti, è stato colto in flagrante": così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha commentato il fermo del giornalista americano del Wall Street Journal a Ekaterinburg. Lo riferisce Ria Novosti. Peskov ha auspicato che gli Usa non compiano atti di rappresaglia per l'arresto del giornalista: "speriamo che ciò non avvenga, e non deve avvenire".

Scambio di prigionieri?

Ad una domanda circa un possibile scambio di prigionieri con gli Usa che coinvolga anche il giornalista del Wall Street Journal Peskov ha risposto: "non ho alcuna informazione, non ho nulla da dire in proposito". La domanda si riferiva a un possibile scambio con Serghei Cherkasov, un russo detenuto in Brasile e incriminato nei giorni scorsi negli Usa con l'accusa di essere un agente dei servizi d'intelligence russi. Da parte sua il vice ministro degli esteri russo Serghei Ryabkov, citato dalla Tass, ha detto che la questione "non è ancora stata discussa".

2 anni fa
Russia, arrestato un giornalista del Wall Street Journal
È accusato di spionaggio

Un giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, è stato arrestato a Ekaterinburg, in Russia. Lo riferisce Interfax citando un comunicato dei servizi d'intelligence interni Fsb. Gershkovich, che ha 32 anni, regolarmente accreditato presso il ministero degli esteri, è accusato di spionaggio. In un comunicato l'Fsb afferma che il giornalista, "agendo su istruzione della parte americana, raccoglieva informazioni coperte dal segreto di Stato sull'attività di una delle imprese del complesso industriale militare russo".

Gershkovich è accusato di spionaggio sulla base dell'articolo 276 del Codice penale, che prevede condanne fino a 20 anni di reclusione, ha precisato l'Fsb. Il giornalista, i cui genitori vivono negli Usa ma sono originari dell'ex Unione Sovietica, ha 32 anni e parla russo. Prima di essere assunto al Wall Street Journal aveva lavorato per l'agenzia Afp e per la testata russa in lingua inglese Moscow Times. Il Wall Street Journal si dice "profondamente preoccupato" per la detenzione del suo giornalista, afferma il quotidiano americano in una dichiarazione pubblicata dall'agenzia russa Tass.

2 anni fa
Mosca recluta 400'000 uomini. "Le regioni li costringono"
Lo scrive nel suo ultimo rapporto postato su Twitter l'intelligence del Ministero della difesa britannico.

Secondo i media russi le autorità si stanno preparando ad avviare una grande campagna di reclutamento per arruolare 400'000 soldati, e le amministrazioni regionali cercano di raggiungere l'obiettivo costringendo gli uomini ad arruolarsi. Lo scrive nel suo ultimo rapporto postato su Twitter l'intelligence del Ministero della difesa britannico, il quale spiega che Mosca ha scelto un "modello di volontariato" per minimizzare il dissenso, ma è altamente improbabile che la campagna possa attirare 400'000 veri volontari.

2 anni fa
Il Consiglio federale ha adottato il decimo pacchetto di sanzioni dell'Ue
I provvedimenti entreranno in vigore alle ore 20. Il decimo pacchetto comprende modifiche agli obblighi di notifica in ambito finanziario, ma anche il divieto per i cittadini russi di esercitare funzioni negli organi direttivi dei proprietari o degli operatori di infrastrutture critiche, oltre che inasprimenti delle misure in ambito commerciale.

Il Consiglio federale ha adottato oggi ulteriori sanzioni contro la Russia, aderendo alle ultime misure emanate dall'Ue nel suo decimo pacchetto. I provvedimenti entrano in vigore alle 20.00. L'Ue ha emanato queste sanzioni lo scorso 25 febbraio. Il primo marzo, il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha modificato l'allegato corrispondente di sua competenza e approvato l'estensione delle sanzioni svizzere ad altre 120 persone ed organizzazioni, ricorda un comunicato diramato in prima serata dall'esecutivo. A decorrere da oggi il Consiglio federale adotta le restanti misure del decimo pacchetto, che comprendono modifiche agli obblighi di notifica in ambito finanziario, ma anche il divieto per i cittadini russi di esercitare funzioni negli organi direttivi dei proprietari o degli operatori di infrastrutture critiche, oltre che inasprimenti delle misure in ambito commerciale.

Esenzioni umanitarie

Nello specifico, questi ultimi prevedono nuovi controlli e limitazioni per l'esportazione di diversi beni, tra cui beni a duplice impiego, beni per il rafforzamento militare e tecnologico o per lo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza, beni che contribuiscono al rafforzamento dell'industria russa e beni per l'aviazione e l'industria spaziale. L'importazione di beni economicamente rilevanti per la Russia viene inoltre ulteriormente limitata. È stato inoltre introdotto un adeguamento per quanto riguarda le esenzioni a scopi umanitari. Dopo aver deciso, lo scorso 3 marzo, di facilitare le attività umanitarie in Siria, il Consiglio federale ha ora concesso un'esenzione a scopi umanitari in relazione con la fornitura di determinate prestazioni a organizzazioni russe. L'esenzione si applica alle attività svolte da organismi pubblici svizzeri o da organizzazioni che ricevono contributi della Confederazione per le loro attività umanitarie.

Interessi specifici dell'economia svizzera

Il Consiglio federale crea inoltre la possibilità di autorizzare in singoli casi la messa a disposizione di averi o di risorse finanziarie a persone fisiche, imprese od organizzazioni se si tratta di tutelare interessi svizzeri. Ciò si è reso necessario per evitare che le partecipazioni delle due società svizzere Sulzer e medmix AG finissero in mano a due banche russe sanzionate. In seguito alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Viktor Vekselberg nel 2018 e alle sanzioni emanate dalla Svizzera nei confronti delle due banche russe, Tiwel Holding (azionista di maggioranza di Sulzer e medmix detenuta dallo stesso Vekselberg) non poteva più onorare il prestito concesso dagli istituti di credito russi, presso i quali ha depositato come garanzia le sue quote in Sulzer e in medmix. Viktor Vekselberg, che è nato in Ucraina, è un miliardario russo che fino a poco tempo fa aveva la residenza Zugo e ha importanti interessi in Svizzera. Considerato vicino al Cremlino, è stato inserito sulla lista delle sanzioni degli Usa nel 2018, in seguito all'annessione russa della Crimea.

Il Consiglio federale ha già sottolineato in passato la sua intenzione di ridurre al minimo le conseguenze economiche indirette delle sanzioni sulle imprese svizzere nell'ambito del quadro giuridico applicabile. Con la decisione odierna impedisce alle banche russe sanzionate di entrare in possesso di grosse partecipazioni in due società svizzere di alta tecnologia.

2 anni fa
"Prima dell'estate lanceremo la controffensiva con i Leopard"
Lo ha annunciato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov in una intervista a Err, dopo che nelle scorse settimane era circolata l'ipotesi di un contrattacco a ridosso della primavera.

L'esercito ucraino potrebbe lanciare una controffensiva prima dell'estate, le forze armate di Kiev attaccheranno in diverse direzioni usando al fronte anche i Leopard tedeschi: lo ha annunciato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov in una intervista a Err, dopo che nelle scorse settimane era circolata l'ipotesi di un contrattacco a ridosso della primavera. Vedrete i Leopard "in contrattacco per decisione del nostro Stato maggiore", ha affermato, aggiungendo che "la controffensiva è già stata pianificata in più direzioni. Dipende qual è il momento migliore, da come decideranno i comandanti".

Il ministro della Difesa ha detto di ritenere "che già quest'anno il mondo vedrà cambiamenti molto positivi per l'Ucraina" e ha affermato che la pianificazione della controffensiva dello Stato maggiore ucraino dipende molto anche dalle condizioni meteorologiche: "In primavera abbiamo un terreno molto umido. Possono essere utilizzati solo veicoli cingolati. Penso che il momento giusto possa essere verso aprile-maggio", ha dichiarato Reznikov al canale estone Err. Secondo il titolare della Difesa, per i combattenti ucraini, dopo le armi sovietiche i Leopard possono essere paragonati a una Mercedes dopo aver avuto a disposizione solo delle Ziguli (le famose automobili prodotte dalla russa Lada-Vaz dal 1970 partendo dal modello della Fiat 124).

2 anni fa
Leopard 2 alla Germania: "Si gioca col fuoco"
È quanto sostiene l'associazione Pro Svizzera in merito alla decisione di rivendere alla Germania i carrarmati che verranno messi in disuso.

Si sta giocando col fuoco. È quanto pensa l'associazione Pro Svizzera della decisione della Commissione della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N) di mettere fuori servizio 25 carri armati 87 Leopard (Leopard 2) affinché possano essere rivenduti al produttore tedesco Rheinmetall. Secondo una nota odierna dell'associazione, sodalizio in cui sono confluite l'Azione per una Svizzera indipendente e neutrale (ASNI) ed altre organizzazioni antieuropeiste, la decisione della commissione è un tentativo per aggirare le recenti decisioni del Parlamento che non intendono consentire - né direttamente né indirettamente - la fornitura di materiale bellico all'Ucraina.

"Indebolire la capacità di difesa"

Inoltre, prosegue il comunicato, una tale decisione rischia di indebolire le capacità di difesa della Svizzera. Attualmente non è ancora stato possibile armare di tutto punto l'esercito svizzero, fanno notare. Insomma, invece di rafforzare la truppa, "politici in cerca di notorietà" sono disposti a mettere in gioco la vita dei nostri soldati. La decisione della commissione, stando a Pro Svizzera, sarebbe un gesto di buona volontà in direzione dell'estero che vorrebbe costringere la Svizzera a rinunciare alla propria neutralità autorizzando la fornitura di armi. Per Pro Svizzera è chiaro: se la legge sul materiale bellico dovesse venir indebolita verrà lanciato un referendum.

La decisione della CPS-N

Secondo la CPS-N, la decisione di mettere fuori servizio 25 Leopard 2 non dovrebbe svantaggiare la formazione e la riserva di pezzi di ricambio per l'esercito svizzero. Una minoranza crede invece che questi veicoli non debbano essere messi fuori servizio in modo che possano essere reintegrati in un eventuale futuro caso di necessità, specie dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina. All'inizio di marzo, il presidente della Confederazione, Alain Berset, aveva dichiarato da New York di essere scettico circa la richiesta della Germania di riacquistare i carri armati Leopard 2 dalla Svizzera. La vendita di armi è disciplinata da regole per le quali non sono possibili eccezioni legali, aveva detto il consigliere federale, a causa delle leggi attuali riguardanti l'esportazione di armi. Berlino, che aveva annunciato il trasferimento dei carri armati Leopard 2 all'Ucraina, vorrebbe invece colmare le lacune nell'artiglieria della Bundeswehr riacquistando alcuni carri armati dalla Svizzera. Stando alle dichiarazioni di un portavoce del ministero della difesa tedesco, si sarebbe potuto escludere contrattualmente che i carri armati provenienti dalla Svizzera venissero poi ceduti all'Ucraina. Una richiesta simile è pervenuta anche dalla Repubblica ceca. Il Consiglio federale ha già respinto le richieste di riesportazione di munizioni per carri armati da Germania, Spagna e Danimarca. La Confederazione dispone di 230 carri armati Leopard 2, di cui 134 in servizio. I restanti 96 sono dismessi, ma ciò non significa che siano stati messi fuori servizio, aveva spiegato dal canto suo la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa. Il diritto svizzero prevede che solo il materiale messo fuori servizio possa essere venduto e la decisione di cessarne l'impiego spetta al Parlamento.

Rafforzare la neutralità

Lo scorso 8 di novembre, Pro Svizzera ha lanciato un'iniziativa popolare volta a rafforzare la neutralità armata della Svizzera e impedire l'adesione della Confederazione ad alleanze militari. L'iniziativa vuole anche limitare l'adozione di sanzioni contro Stati belligeranti. I promotori, primo firmatario è il consigliere nazionale democentrista Thomas Aeschi (ZG), hanno tempo fino all'8 maggio 2024 per raccogliere le 100 mila firme necessarie. Secondo Pro Svizzera, l'attuale politica estera della Confederazione si limita a adottare le misure prese a livello internazionale. Berna ha ad esempio ripreso in pieno le sanzioni dell'Unione Europea contro la Russia, suscitando le ire dei suoi partner commerciali. A detta dell'associazione, queste misure si basano su una mentalità "da buoni e cattivi". La nostra credibilità nell'offrire buoni uffici sarebbe insomma svanita. Per Pro Svizzera, la Svizzera non non deve seguire ciecamente gli altri, ossia essere un burattino dell'UE o degli Stati Uniti.

2 anni fa
"Raggiungeremo comunque tutti gli obiettivi"
Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolay Patrushev, durante un incontro con i suoi omologhi dei Paesi membri dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Nuova Delhi.

Tutti gli obiettivi dichiarati dell'operazione militare speciale saranno raggiunti "nonostante l'aumento dell'assistenza militare all'Ucraina da parte dell'Occidente": lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolay Patrushev, durante un incontro con i suoi omologhi dei Paesi membri dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Nuova Delhi. "Porteremo a termine la smilitarizzazione e la denazificazione dell'Ucraina e garantiremo l'integrità territoriale della Russia e la sicurezza della nostra popolazione", ha dichiarato Patrushev, come riporta la Tass. La Russia è convinta che sia necessario "prevenire ogni scontro militare tra Paesi che possiedono armi nucleari", ha aggiunto Patrushev.

2 anni fa
Zelensky invita il presidente cinese a Kiev
"Siamo pronti a vederlo qui", ha affermato il presidente ucraino nell'intervista tenuta a bordo di un treno durante uno dei suoi spostamenti nel Paese.

Volodymyr Zelensky ha invitato il leader cinese Xi Jinping a Kiev: lo ha reso noto lo stesso Zelensky in un'intervista esclusiva all'agenzia di stampa AP pubblicata online. "Siamo pronti a vederlo qui", ha affermato il presidente ucraino nell'intervista tenuta a bordo di un treno durante uno dei suoi spostamenti nel Paese. "Voglio parlare con lui - ha aggiunto -. Ho avuto contatti con lui prima della guerra su larga scala. Ma durante tutto questo anno, più di un anno, non ho avuto (contatti)".

2 anni fa
Quasi 20'000 i bambini deportati in Russia
A questo dato vanno aggiunti i 4'390 bambini orfani, con un solo genitore o privi di cure parentali che secondo lo stesso ministero - come annunciato ieri - si trovano nei territori occupati o in Russia.

Sono 19'514 i bambini ucraini deportati illegalmente in Russia: è quanto emerge dall'ultimo aggiornamento pubblicato dal Ministero della reintegrazione ucraino sul sito statale 'Children of War': lo riportano i media nazionali. A questo dato vanno aggiunti i 4'390 bambini orfani, con un solo genitore o privi di cure parentali che secondo lo stesso ministero - come annunciato ieri - si trovano nei territori occupati o in Russia. Ad oggi, solo 327 bambini sono stati rimpatriati in Ucraina. Sono almeno 465 i bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione da parte delle forze russe: è quanto emerge dai dati forniti dalle Procure per i minorenni, secondo quanto riporta Kyiv Independent. Allo stesso tempo, il bilancio dei bambini feriti è salito ad almeno 943.

2 anni fa
Il Canada estende a Kiev un prestito da 1,6 miliardi euro
Kiev finora ha ricevuto 5,4 miliardi di dollari (3,66 miliardi di euro) in aiuti canadesi, di cui oltre 1 miliardo in aiuti militari.

Il Canada estenderà un prestito da 2,4 miliardi di dollari canadesi (oltre 1,6 miliardi di euro) all'Ucraina nel prossimo anno finanziario, per aiutare a sostenere le finanze di Kiev. Lo riportano i media internazionali. La misura è contenuta nell'ultimo bilancio federale presentato ieri in Parlamento dal ministro delle Finanze canadese Chrystia Freeland. Il nuovo prestito per l'Ucraina sarà distribuito attraverso il Fondo monetario internazionale (Fmi). Si basa sui precedenti sostegni fiscali del Canada all'Ucraina, destinati a compensare la devastazione economica causata dall'invasione su vasta scala della Russia. Kiev finora ha ricevuto 5,4 miliardi di dollari (3,66 miliardi di euro) in aiuti canadesi, di cui oltre 1 miliardo in aiuti militari.

2 anni fa
I 18 Leopard tedeschi a Kiev, Mosca minaccia gli Usa
Completato l'invio dei carro armati garantiti all'Ucraina dalla Germania. Intanto sono state lanciate nuove minacce all'indirizzo degli USA: "La Russia possiede armi avanzate e uniche in grado di distruggere qualsiasi nemico, compresi gli Stati Uniti, in caso di minaccia alla sua esistenza", ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev.

Promessa mantenuta: a due mesi dall'annuncio del governo di Olaf Scholz, Berlino ha completato l'invio dei 18 carri armati Leopard 2 garantiti a Kiev per sostenere la difesa dall'invasione russa. "Gli ultimi carri armati hanno lasciato la Germania alla fine della scorsa settimana e ora sono stati consegnati" in territorio ucraino, ha scritto il settimanale der Spiegel prima che arrivasse la conferma ufficiale del cancelliere. Si rafforza così la potenza di fuoco ucraina mentre Kiev si prepara a una controffensiva per riprendersi i territori dell'est, ma Mosca non sta a guardare: il Cremlino ha annunciato che la Russia procederà con i piani di dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia indipendentemente dalla reazione dell'Occidente. E il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev ha lanciato nuove minacce, mettendo stavolta nel mirino direttamente l'America: "La Russia possiede armi avanzate e uniche in grado di distruggere qualsiasi nemico, compresi gli Stati Uniti, in caso di minaccia alla sua esistenza", ha avvertito in un'intervista al quotidiano Rossiyskaya Gazeta.

La Nato è parte della guerra

Per Patrushev "di fatto i Paesi della Nato sono parte della guerra" e "non nascondono che il loro obiettivo principale è cercare di prolungare questo conflitto militare il più a lungo possibile, la sconfitta della Russia sul campo di battaglia e un'ulteriore divisione". Secondo il Cremlino, la prova del coinvolgimento occidentale sarebbero proprio le armi fornite a Kiev: oltre ai carri armati tedeschi, anche tre Leopard donati dal Portogallo hanno raggiunto l'Ucraina, ha riferito una fonte di sicurezza citata da Reuters. Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha confermato che i tank saranno schierati in diverse sezioni della linea del fronte ad aprile o maggio. Reznikov ha anche confermato che l'Ucraina ha ricevuto anche i suoi primi carri armati britannici Challenger.

Putin "cerca una vittoria completa sul terreno"

Perché per Kiev non esiste pace senza liberazione dei territori occupati dai russi, con le buone o le cattive. Una soluzione negoziata resta lontana, e di certo l'annuncio di Mosca di voler tirare dritto sulle atomiche in Bielorussia non aiuta: nelle circostanze attuali, "tutte le parti dovrebbero concentrarsi sugli sforzi diplomatici per risolvere pacificamente la crisi ucraina e promuovere di concerto l'allentamento delle tensioni", è stato il commento al riguardo della Cina, mentre ieri la Nato aveva condannato "la retorica nucleare" di Putin come "pericolosa e irresponsabile". Per gli analisti dell'Institute for the study of the war, lo zar "cerca una vittoria completa in Ucraina, che sembra fiducioso di poter raggiungere nel tempo e rifiuta l'idea che l'attuale realtà militare richieda una soluzione negoziata del conflitto". E le controffensive ucraine "sono quasi certamente necessarie, ma non sufficienti a persuadere Putin a negoziare in termini accettabili", secondo il think tank americano. Ma Kiev insiste, e lancia segnali a Mosca con nuovi attacchi a Mariupol, nel Donetsk, e a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, entrambe città occupate dall'esercito russo. Proprio a Zaporizhzhia peraltro si è recato ieri Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino ha visitato le truppe e incontrato il capo dell'Aiea, Rafael Grossi, in visita nella regione mentre crescono i timori per un possibile incidente alla centrale nucleare. "Senza l'immediato ritiro delle truppe e del personale russo dall'impianto e dai territori adiacenti, qualsiasi iniziativa per ripristinare la sicurezza nucleare è destinata al fallimento", è stato però il monito del leader ucraino.

Continuano gli attacchi

Le bombe degli invasori intanto continuano a cadere nel Donetsk, dove due persone sono state uccise e 29 sono rimaste ferite a Slovyansk. A Bakhmut la situazione è "costantemente difficile" ma resistere è una "necessità militare", secondo il comandante delle forze di terra di Kiev, Oleksandr Syrskyi, per il quale sullo sviluppo degli eventi "si valutano tutte le possibili opzioni". Mentre 90 chilometri a sud, i russi stanno trasformando Avdiivka in "un luogo da film post-apocalittico", intensificando i bombardamenti e costringendo a chiudere quasi completamente la città ucraina in prima linea, ha denunciato il capo dell'amministrazione militare Vitaliy Barabash.

2 anni fa
"Servono misure urgenti per prevenire una guerra nucleare"
Lo ha scritto ieri su twitter Nicolas Bideau, attuale capo di Comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), riferendosi a quanto affermato sabato dal presidente russo Vladiimir Putin sulla costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia.

Alla luce delle recenti notizie, secondo cui la Russia starebbe pianificando il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, la Svizzera chiede misure urgenti per ridurre qualsiasi rischio associato al loro impiego. Lo ha scritto ieri su twitter Nicolas Bideau, attuale capo di Comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). "Una guerra nucleare non può essere vinta, non deve mai essere combattuta", ha aggiunto. Sabato il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato che entro i prossimi mesi "sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia".

2 anni fa
Putin: "Dispiegheremo armi nucleari tattiche in Bielorussia"
© Shutterstock
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È quanto dichiarato dal presidente russo. Il capo di stato dichiara di voler addestrare i militari bielorussi "come hanno fatto gli Stati Uniti in Europa".

"Il primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia. Mosca e Minsk hanno convenuto che, senza violare i loro obblighi ai sensi del Trattato Start, avrebbero dispiegato lì armi nucleari tattiche". Lo annuncia il presidente russo Vladimir Putin citato da Ria Novosti.

Addestramento di militari bielorussi

Putin, citato dall'agenzia Interfax, ha precisato che "non trasferiamo le nostre armi nucleari tattiche in Bielorussia, ma le metteremo lì per addestrare i militari" bielorussi, "come hanno fatto gli Stati Uniti in Europa". "Gli Stati Uniti hanno distribuito da tempo le loro armi nucleari tattiche in alcuni Paesi, quindi la richiesta della Bielorussia di queste armi alla Russia non è insolita", ha aggiunto il leader del Cremlino.

2 anni fa
Blindati svizzeri avvistati in Ucraina
© Wikimedia - Clément Dominik, CC BY-SA 2.5
© Wikimedia - Clément Dominik, CC BY-SA 2.5
Sono apparsi su alcune foto che si trovano in rete. Sul caso la Seco "sta verificando se vi siano state violazioni del divieto di riesportazione".

Immagini pubblicate su internet mostrano la presenza sul fronte in Ucraina di uno o due veicoli blindati del produttore svizzero Mowag. La Segreteria di Stato dell'economia (Seco), responsabile delle esportazioni di materiale bellico, verifica se vi siano state violazioni del divieto di riesportazione. La foto su un sito web ucraino riportata da media non consente di "trarre conclusioni affidabili sul tipo di veicolo e sul luogo in cui si trova", ha indicato oggi la Seco commentando un articolo della Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Una ricostruzione definitiva dell'origine del veicolo è possibile solo con l'aiuto del numero di telaio, ha indicato la Seco a Keystone-ATS, precisando che questo non è disponibile.

Esportazioni anni '90 e '00

Secondo la Seco, le indagini finora condotte hanno dimostrato che negli anni Novanta, un totale di 36 veicoli blindati Eagle-I sono stati esportati dall'azienda produttrice Mowag, che ha sede a Kreuzlingen (TG), all'esercito danese. L'esportazione è avvenuta in conformità alla legge sul materiale bellico in vigore allora. Nelle dichiarazioni di non riesportazione, la Danimarca si è impegnata a non vendere i veicoli a Paesi terzi senza l'approvazione della Svizzera. Il 17 dicembre 2012, la Danimarca ha chiesto l'autorizzazione a riesportare 27 veicoli a una società privata tedesca, cosa che la Confederazione ha permesso il 5 aprile 2013. La società tedesca, come la Danimarca prima di lei, si è impegnata a non riesportarli. Su richiesta della Seco e del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), le autorità danesi hanno confermato di non aver ceduto alcun veicolo Eagle da ricognizione senza il consenso della Svizzera. Secondo la Seco, la Svizzera è attualmente in contatto con la Germania. Attualmente non si sa quando questi chiarimenti saranno conclusi, indica la Seco.

Due avvistamenti in Ucraina

La NZZ, come anche La Liberté, Le Courrier, Arcinfo e Le Nouvelliste, hanno indicato che la foto di uno dei due veicoli in questione trovata in internet era del fotografo di guerra spagnolo Jose Colon e mostra il presunto veicolo blindato Mowag davanti al centro culturale della piccola città ucraina orientale di Časiv Jar, pochi chilometri dietro la linea del fronte nei pressi di Bachmut. L'altra foto del veicolo, riconoscibile per il portellone e gli specchietti laterali, è stata scattata dall'agenzia di stampa francese AFP il 18 marzo nella città di Avdiïvka e pubblicata, secondo la NZZ, qualche giorno fa. Non è chiaro se si tratti dello stesso veicolo, scrive il giornale. La legge sul materiale bellico vieta il trasferimento di armamenti a Stati in conflitto armato ed è controversa in Svizzera in relazione alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Il Consiglio federale ha ribadito il divieto di trasferimento in diverse occasioni, nonostante le pressioni internazionali. L'azienda turgoviese Mowag, specializzata in carri armati su ruote, appartiene dal 2003 all'azienda di difesa statunitense General Dynamics.

2 anni fa
Budapest: "Non arresteremo Putin"
Lo ha detto Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese. Il mandato di arresto, ha aggiunto Gulyàs, è "infelice" perché ostacola ulteriormente la fine della guerra.

L'Ungheria non arresterebbe Vladimir Putin se mettesse piede sul suo territorio. Lo ha detto Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese, Viktor Orban, citato dai media locali. Sebbene Budapest abbia aderito alla Corte penale internazionale, ha spiegato, il trattato "non è stato ancora promulgato" poiché "contrario alla Costituzione". Il mandato di arresto, ha aggiunto Gulyàs, è "infelice" perché ostacola ulteriormente la fine della guerra. Secondo un portavoce della Cpi interpellato dall'agenzia italiana ANSA, l'Ungheria "ha ratificato il trattato nel 2001" e ha "l'obbligo di cooperare con la Corte nel quadro dello Statuto di Roma".

2 anni fa
Attacchi hacker russi a diversi siti italiani
Tra i siti presi di mira ci sono anche quelli del governo, della Camera dei deputati, dei ministeri di difesa ed esteri, degli aeroporti di Bologna e dell'Azienda trasporti milanesi (Atm).

Nuova ondata di attacchi informatici degli hacker filorussi noname057(16) a siti italiani. Coinvolti, tra gli altri, ministero dei trasporti, l'Autorità regolatrice dei trasporti e l'Azienda per la mobilità di Roma Capitale (Atac). La Polizia postale sta intervenendo in supporto; al momento i sistemi stanno tenendo, riferisce l'agenzia di stampa italiana Ansa. Il gruppo sul suo canale Telegram cita i 20 militari ucraini addestrati in Italia sul sistema antimissile Samp-T e le parole di ieri della premier Giorgia Meloni secondo cui non ci sarebbero le condizioni per avviare negoziati sull'Ucraina.

Siti presi di mira

Tra i siti presi di mira ci sono anche quelli del governo, della Camera dei deputati, dei ministeri di difesa ed esteri, degli aeroporti di Bologna e dell'Azienda trasporti milanesi (Atm). Gli attacchi, come già nelle precedenti occasioni, sono di tipo Ddos (Distributed denial of service): si punta a rendere indisponibile un sito sovraccaricandolo di richieste di accesso. Sul loro canale i "noname" postano la solita immagine ironica di un orso che saluta accanto al simbolo della Repubblica italiana. E c'è nuovamente il riferimento al direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi: "Frattasi we're coming" (Frattasi, stiamo arrivando), scrivono gli hacker.

2 anni fa
"Missile russo sulla regione di Odessa"
o ha riferito l'amministrazione militare del distretto, spiegando che un edificio residenziale è stato danneggiato e ci sarebbero feriti.

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico sulla regione di Odessa. Lo ha riferito l'amministrazione militare del distretto, spiegando che un edificio residenziale è stato danneggiato e ci sarebbero feriti. "Grazie all'efficace prestazione delle nostre forze di difesa aerea, alcuni missili sono stati abbattuti, ma uno è caduto e un edificio residenziale è stato parzialmente danneggiato. Ci sono vittime, ma nessuno è rimasto ucciso", si legge in una nota. Secondo le autorità ucraine, i missili sono stati lanciati da caccia Su-35 dal mare.

2 anni fa
"Ho invitato la Cina al dialogo, attendo una risposta"
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È quanto ha detto di aver fatto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di aver "invitato" la Cina al dialogo e di "aspettare una risposta", mentre il suo omologo cinese Xi Jinping è a Mosca per suggellare la sua alleanza con Vladimir Putin. "Abbiamo offerto alla Cina di diventare un partner nell'attuazione della formula di pace. Abbiamo trasmesso la nostra formula su tutti i canali. Vi invitiamo al dialogo. Aspettiamo la vostra risposta", ha detto Zelensky in una conferenza stampa, aggiungendo di "ricevere segnali, ma niente di concreto" in questa fase.

2 anni fa
"La soluzione sono i colloqui di pace"
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Questa la soluzione alla guerra in Ucraina condivisa dal presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin .

Il presidente cinese Xi Jinping e l'omologo russo Vladimir Putin hanno firmato una dichiarazione congiunta al Cremlino "sull'approfondimento del partenariato strategico globale di coordinamento dei due Paesi per la nuova era", sottolineando che la crisi ucraina "dovrebbe essere risolta attraverso colloqui di pace". Lo scrive su Twitter la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying. Le due parti "si oppongono alla pratica di qualsiasi Paese o gruppo di Paesi di cercare vantaggi in campo militare, politico e di altro tipo a scapito dei legittimi interessi di sicurezza di altri Paesi", ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri cinese. Sulla questione ucraina, "le due parti ritengono che gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite debbano essere osservati e il diritto internazionale rispettato. La Russia parla positivamente della posizione obiettiva e imparziale della Cina sulla questione ucraina".

La posizione del Cremlino

Mosca, dal canto suo, "accoglie con favore la volontà della Cina di svolgere un ruolo positivo per la soluzione politica e diplomatica della crisi ucraina e accoglie con favore le proposte costruttive contenute nella posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina". La Russia "ribadisce il suo impegno per la ripresa dei colloqui di pace il prima possibile, cosa che la Cina apprezza", aggiunge su Twitter Chunying, riguardo alla dichiarazione congiunta firmata al Cremlino dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin. Il piano di pace della Cina può essere preso come base per un accordo di pace in Ucraina quando l'Occidente e Kiev saranno pronti, ha detto da parte sua il presidente russo Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti.

2 anni fa
Presidenza di Kiev: "Non vogliamo un cessate il fuoco"
Secondo il portavoce presidenziale Mikhailo Podolyak, ogni tentativo di congelare il conflitto "lo farebbe protrarre. Un cessate il fuoco significherà solamente una guerra non finita che brucia nel cuore d'Europa".

L'Ucraina è contraria ad un cessate il fuoco perché ciò significherebbe protrarre il conflitto. Lo ha detto il portavoce presidenziale Mikhailo Podolyak, mentre a Mosca il presidente cinese Xi Jinping sta discutendo il piano di pace di Pechino con quello russo Vladimir Putin. "Ogni tentativo di congelare il conflitto lo farebbe protrarre; un cessate il fuoco significherà una cosa solo, una guerra non finita che brucia nel cuore d'Europa", scrive Podolyak in un tweet.

"Traete le giuste conclusioni e non usate la parola 'pace' negli interessi della Russia", ha aggiunto Podolyak. Ieri il portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko, aveva detto che l'Ucraina seguiva "da vicino" la visita di Xi a Mosca e gli aveva chiesto di "usare la sua influenza" su Putin per convincerlo a mettere fine alla guerra.

2 anni fa
Faccia a faccia tra Putin e Xi
È cominciato al Cremlino l'incontro tra il presidente russo e il suo omologo cinese.

È cominciato al Cremlino un incontro informale faccia a faccia tra i presidenti russo Vladimir Putin e cinese Xi Jinping. Lo rende noto l'agenzia Ria Novosti. I colloqui continueranno durante una cena di lavoro. "Sono convinto che sotto la sua dirigenza la Cina farà ulteriori passi nel suo sviluppo e raggiungerà gli obiettivi posti. È simbolico che 10 anni fa ci siamo incontrati qui come prima visita in veste di Capo di Stato cinese, da allora ci sono stati sostanziali passi avanti nello sviluppo delle nostre relazioni". Sono le prime parole del presidente russo Vladimir Putin nel suo incontro con il presidente cinese Xi. Il presidente cinese al Cremlino ha definito Putin "un caro amico". "I nostri paesi devono avere stretti rapporti", ha affermato Xi, come riporta Ria Novosti.

Interesse per le proposte della Cina sull'Ucraina

"Guardiamo con interesse alle proposte della Cina per risolvere la crisi in Ucraina", ha aggiunto Putin rivolgendosi a Xi Jinping all'inizio del loro incontro. "Nel nostro incontro avremo l'opportunità di discutere" il piano cinese, ha sottolineato Putin, seduto accanto a Xi davanti a un caminetto di marmo bianco con decorazioni dorate. "Noi siamo aperti ai negoziati", ha aggiunto il presidente russo, affermando che una soluzione diplomatica per l'Ucraina deve tenere conto del "principio della sicurezza indivisibile di tutti i Paesi".

"Sono sicuro che il popolo russo sosterrà Putin nel 2024"

Il presidente cinese Xi Jinping è convinto che i cittadini russi sosterranno Vladimir Putin alle prossime elezioni presidenziali del 2024. "So che le prossime elezioni presidenziali si svolgeranno nel vostro Paese l'anno prossimo. Grazie alla sua forte leadership, negli ultimi anni la Russia ha compiuto progressi significativi in termini di successi e prosperità del Paese", ha dichiarato Xi all'inizio del bilaterale, come riporta Interfax. "Sono sicuro che il popolo russo la sosterrà con forza nei suoi buoni propositi", ha detto il leader cinese.

2 anni fa
Xi: "Fine della guerra solo se si segue l'idea di sicurezza collettiva"
Il leader cinese Xi Jinping: "La comunità internazionale ha capito che nessuna potenza globale è superiore a tutte le altre".

"La risoluzione del conflitto in Ucraina sarà possibile se le parti seguiranno le linee guida del concetto di sicurezza collettiva". Lo afferma il leader cinese Xi Jinping scrivendo sulla Rossiyskaya Gazeta prima del suo incontro con il presidente russo Vladimir Putin, il quale ha pubblicato un articolo 'parallelo' sul Quotidiano del popolo cinese. Per Xi, il cui articolo è citato dall'agenzia Tass, "la comunità internazionale ha capito che nessuna potenza globale è superiore a tutte le altre".

2 anni fa
Kiev, Putin a Mariupol mostra cinismo e mancanza di rimorso
Hanno reagito alla visita di Putin a Mariupol il consigliere presso la presidenza ucraina Mykhaylo Podolyak e il ministero ucraino della Difesa.

La presidenza ucraina critica la visita di Vladimir Putin a Mariupol sottolineandone il "cinismo" e la "mancanza di rimorso".

Reazioni

"Il criminale torna sempre sulla scena del crimine. Mentre il mondo civilizzato annuncia l'arresto del 'direttore di guerra' (Putin) in caso di attraversamento dei suoi confini, l'assassino di migliaia di famiglie Mariupol è venuto ad ammirare le rovine della città e le tombe. Cinismo e mancanza di rimorso". Ha scritto su Twitter il consigliere presso la presidenza ucraina Mykhaylo Podolyak.

"Come si addice a un ladro, Putin ha visitato l'ucraina Mariupol, sotto la copertura della notte. Innanzitutto, è più sicuro. Inoltre, l'oscurità gli permette di evidenziare ciò che vuole mostrare, e tenere al riparo da occhi indiscreti la città completamente distrutta dal suo esercito e i suoi pochi abitanti sopravvissuti", ha dal canto suo scritto il ministero ucraino della Difesa sul suo account Twitter.

2 anni fa
Putin ha visitato Mariupol: "Amplieremo la città"
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Il presidente russo ha guidato lungo le strada della città, fermandosi in diverse località.

Il presidente russo Vladimir Putin ha effettuato "una visita di lavoro" nella città ucraina di Mariupol, nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Lo rende noto il servizio stampa del Cremlino, citato dall'agenzia russa Tass.

Visita di luoghi della città

Putin ha "ispezionato una serie di luoghi della città e parlato con i residenti locali", spiega Mosca aggiungendo che il presidente russo "si è recato a Mariupol in elicottero; ha guidato un veicolo lungo le strade della città, fermandosi in diverse località". Proprio pochi giorni fa l'amministrazione militare russa aveva inaugurato una piattaforma per elicotteri sull'acciaieria Azovstal di Mariupol, per mesi roccaforte della difesa ucraina fino alla resa del maggio scorso.

Costruzione di quartieri residenziali a Mariupol

Secondo quanto riferisce ancora il Cremlino, Putin ha anche tenuto un incontro nella città russa meridionale di Rostov sul Don con i vertici militari nel posto di comando "dell'operazione militare speciale" in corso in Ucraina. Vladimir Putin ha promesso che Mosca costruirà altri quartieri residenziali a Mariupol, nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Tass, durante la sua visita nella città dell'Ucraina orientale Putin ha parlato con un residente locale, che ha definito il luogo "un piccolo angolo di paradiso". E il presidente russo ha detto: "Lo amplieremo".

2 anni fa
"Centinaia di bambini deportati da orfanotrofi in Russia"
Lo ha dichiarato il procuratore della CPI Karim Khan.

"Gli incidenti identificati dal mio Ufficio includono la deportazione di almeno centinaia di bambini prelevati da orfanotrofi e case di accoglienza per bambini. Molti di questi bambini, secondo noi, sono stati dati in adozione nella Federazione Russa". E' quanto dichiara in una presa di posizione il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan. "La legge è stata modificata nella Federazione Russa, attraverso decreti presidenziali emanati dal Presidente Putin, per accelerare il conferimento della cittadinanza russa, rendendo più facile l'adozione da parte di famiglie russe. Il mio Ufficio sostiene che questi atti, tra gli altri, dimostrano l'intenzione di allontanare definitivamente questi bambini dal loro Paese. Al momento di queste deportazioni, i bambini ucraini erano persone protette dalla Quarta Convenzione di Ginevra", spiega Khan aggiungendo: "Nella nostra richiesta abbiamo anche sottolineato che la maggior parte degli atti di questo schema di deportazione sono stati effettuati nel contesto degli atti di aggressione commessi dalle forze militari russe contro la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, iniziati nel 2014".

2 anni fa
La commissaria russa per i diritti dei bambini: "Continuiamo a lavorare"
Maria Alekseyevna Lvova-Belova ha commetnato il mandato d'arresto della CPI nei suoi confronti.

"Continuiamo a lavorare". Lo ha dichiarato Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino, commentando il mandato d'arresto della Corte penale internazionale nei suoi confronti con l'accusa di trasferimento forzato di bambini ucraini. Lo riporta la Tass. "È fantastico che la comunità internazionale abbia apprezzato il lavoro per aiutare i bambini del nostro Paese, che non li lasciamo nelle zone di guerra, che li portiamo fuori, creiamo per loro buone condizioni, che li circondiamo di persone affettuose e premurose. Ci sono state sanzioni da tutti i Paesi, anche dal Giappone, in relazione a me, ora un mandato d'arresto. Interessante, cosa succederà dopo? Bene, continuiamo a lavorare", sono state queste le parole di Lvova-Belova secondo la Tass.

2 anni fa
Kiev esulta: "Decisione storica"
Così il procuratore generale dell'Ucraina, Andrij Kostin, ha commentato su Twitter il mandato d'arresto emanato dalla Corte penale internazionale contro il presidente russo Vladimir Putin.

"Sono personalmente grato al procuratore della Cpi Karim Khan per questa storica decisione. Continuiamo la stretta collaborazione con la Cpi nei casi di deportazione forzata di bambini ucraini. Oltre 40 volumi di fascicoli, più di 1000 pagine di prove già condivise con la Corte", ha scritto su Twitter.

L'inizio della fine per Mosca

"Il mondo è cambiato. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per lo stratega Putin. È un chiaro segnale per le élite russe di ciò che accadrà loro e perché non sarà come prima. È l'inizio della fine della Federazione russa nella sua forma attuale sulla scena mondiale. È una chiara procedura legale. Aspettate". Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak, commentando il mandato di arresto della Cpi emesso contro il presidente russo Vladimir Putin.

2 anni fa
La reazione di Mosca: "Nessun significato"
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha commentato la notizia del mandato d'arresto contro il presidente Vladimir Putin: "Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto di vista legale".

La Russia, sottolinea Zakharova in una dichiarazione sul suo canale Telegram, "non è parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale e non ha obblighi sulla base di questo". "La Russia non coopera con questo organismo e gli eventuali ordini d'arresto da parte della Cpi sono per noi privi di base legale", aggiunge. Anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha giudicato "inaccettabile" sul piano legale il mandato d'arresto per Vladimir Putin da parte della Corte penale internazionale. "Non riconosciamo la giurisdizione della Corte e ogni sua decisione è priva di base legale", ha affermato il portavoce, citato dall'agenzia Ria Novosti.

2 anni fa
La Corte Penale Internazionale emette un mandato d'arresto per Putin
La Corte dell'Aja accusa il presidente russo di crimini di guerra. Un secondo mandato di cattura è stato emesso nei confronti di Maria Lvova-Belova, commissaria di Mosca per i diritti dei bambini.

La Corte penale internazionale ha emesso un ordine di arresto per il presidente russo Vladimir Putin in relazione alla guerra in Ucraina. Il clamoroso annuncio arriva dall'Aja. Il presidente russo è accusato di crimini di guerra. 

Le accuse

Il presidente russo è accusato di aver deportato illegalmente migliaia di bambini dalle zone occupate dell'Ucraina alla Russia, si legge nella nota diramata dalla stessa Corte. Oltre a Putin, un altro mandato di arresto è stato spiccato nei confronti di Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino. I reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. "Vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, per averli commessi direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona, e per il suo mancato controllo sui subordinati civili e militari che hanno commesso quegli atti", prosegue la nota.

Perché sono stati emessi i mandati

La Corte sottolinea che i mandati di cattura sono stati emessi dalla II Camera preliminare dopo le istanze di accusa presentate il 22 febbraio 2023, a un anno esatto dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, e di averli fin qui tenuti "segreti al fine di proteggere vittime e testimoni e anche per salvaguardare le indagini". "Tuttavia - spiega la Corte -, consapevole che le condotte contestate nella fattispecie sarebbero ancora in corso, e che la conoscenza pubblica dei mandati può contribuire a prevenire l'ulteriore commissione di reati, la Camera ha ritenuto che sia nell'interesse della giustizia autorizzare la Cancelleria a rendere pubblica l'esistenza di questi mandati, il nome degli indagati, i reati per i quali i mandati sono stati emessi e le modalità di responsabilità stabilite dalla Camera".

Le spiegazioni del presidente della Corte Piotr Hofmański

"I giudici della Corte penale internazionale hanno esaminato i documenti e le prove raccolte dal procuratore e hanno stabilito che c'erano accuse credibili contro queste due persone", ha dichiarato in un video il presidente della Cpi, giudice Piotr Hofmański, annunciando la decisione odierna della II Camera preliminare. "La Cpi sta facendo la sua parte di lavoro, i giudici hanno emesso i mandati d'arresto. La loro esecuzione dipende dalla collaborazione internazionale".

2 anni fa
Più di 80'000 ucraini hanno richiesto statuto S
Il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S il 12 marzo 2022. Consente di ottenere rapidamente il diritto di soggiorno senza dover seguire una regolare procedura di asilo.

Sono 80'124 le richieste registrate in Svizzera per ottenere uno statuto di protezione S dall'inizio della guerra in Ucraina un anno fa, ha indicato oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Di queste, 77'231 persone l'hanno ottenuto. Finora questo statuto è giunto al termine per 9'867 cittadini provenienti dall'Ucraina, mentre la sua scadenza è in corso di esame per 1'763 persone, precisa la SEM su Twitter. Il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S il 12 marzo 2022. Consente di ottenere rapidamente il diritto di soggiorno senza dover seguire una regolare procedura di asilo. A inizio novembre, il Consiglio federale ha deciso di mantenerlo fino a marzo 2024, sottolineando come la situazione in Ucraina fosse ancora molto instabile. Anche l'UE, a metà ottobre, ha prolungato questa protezione provvisoria fino alla primavera 2024.

2 anni fa
Xi Jinping in visita in Russia dal 20 al 22 marzo
Lo riferisce il ministero degli esteri cinese in una nota. La visita servirà a discutere "la cooperazione strategica" tra i due Paesi, sottolinea dal canto suo in una nota il Cremlino.

Il presidente cinese Xi Jinping sarà impegnato in un viaggio in Russia dal 20 al 22 marzo prossimi. Lo riferisce il ministero degli esteri cinese in una nota. La visita di Xi servirà a discutere "la cooperazione strategica" tra i due Paesi, sottolinea dal canto suo in una nota il Cremlino, citato dalle agenzie di stampa russe. Il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Wang Wenbin, esprimendosi nel briefing quotidiano ha detto che il viaggio di Xi "riguarderà l'amicizia volta ad approfondire la fiducia reciproca tra Cina e Russia". Wang non ha confermato se Xi abbia anche pianificato una video chiamata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la missione a Mosca, come ha riportato nei giorni scorsi il quotidiano statunitense Wall Street Journal (Wsj).

Sull'Ucraina è necessario dialogo politico

Alla domanda se Xi spiegherà nei dettagli al presidente russo Vladimir Putin il documento cinese sulla soluzione politica della crisi ucraina, presentato il 24 febbraio, e se eserciterà un'influenza sulla parte russa per risolvere la crisi, Wang ha risposto che "anche questa volta la visita è per la pace. Mantenere la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo comune sono gli scopi della politica estera cinese". Sulla questione ucraina, "la Cina si è sempre schierata dalla parte della pace, del dialogo e della correttezza storica. Il documento ha riaffermato le idee fondamentali precedentemente proposte dal presidente Xi, che incarnano gli sforzi della Cina in Ucraina con una posizione obiettiva e imparziale". "Crediamo sempre che il dialogo politico sia l'unico modo per risolvere conflitti e controversie, e la consegna di armi, le sanzioni unilaterali e l'estrema pressione non faranno che intensificare le contraddizioni e aumentare le tensioni, che non sono in linea con gli interessi e le aspettative della maggior parte dei paesi del mondo", ha proseguito il portavoce. Pertanto, la Cina "manterrà la sua posizione obiettiva ed equa sulle questioni dei punti caldi internazionali e regionali come la crisi ucraina e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione politica della crisi".

Xi a Mosca dopo quattro anni

Xi sarà a Mosca per la prima volta in quasi quattro anni, impegnato nel suo primo viaggio all'estero da quando la scorsa settimana il Congresso nazionale del popolo - ramo legislativo del parlamento - gli ha affidato il suo terzo mandato consecutivo alla guida della Repubblica popolare cinese. Anche nel 2013, ottenuto il suo primo mandato quinquennale parte del ciclo decennale alla presidenza, il leader cinese inaugurò le sue missioni all'estero partendo proprio da Mosca, che gli riservò un'accoglienza imperiale, tra il picchetto d'onore a cavallo - mai usato prima per un ospite straniero - e un lungo tappeto rosso nella sala di San Giorgio al Cremlino. L'ultima visita di Xi in Russia è del 2019, mentre quella di Putin a Pechino è del 4 febbraio 2022 per la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici invernali, poche settimane prima dell'invasione russa dell'Ucraina: nell'occasione i due leader siglarono la dichiarazione congiunta sull'"amicizia senza limiti" tra i due paesi. Xi e Putin si sono incontrati personalmente lo scorso settembre al vertice dei paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) di Samarcanda, in Uzbekistan.

La posizione della Cina sulla guerra in Ucraina

La Cina, sul conflitto ucraino, ha tenuto una posizione di neutralità ambigua, rifiutandosi di condannare Mosca a cui ha dato un sostegno diplomatico in tutti i contesti multilaterali, a partire dall'Onu. In un documento di posizione in dodici punti sulla guerra diffuso il 24 febbraio, nel primo anniversario dell'aggressione russa, la Cina ha chiesto il dialogo e il rispetto per la sovranità territoriale di tutti i paesi, senza articolare il principio generale applicato al caso specifico. Ieri il ministro degli esteri cinese Qin Gang ha esortato Kiev e Mosca a riavviare i colloqui di pace "il prima possibile" in una telefonata con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba che, a sua volta, ha riferito di aver sollevato l'importanza dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Pechino, come riferito da una nota della diplomazia cinese, "spera che tutte le parti mantengano la calma, esercitino moderazione, riprendano i colloqui di pace il prima possibile e tornino sul binario della soluzione politica".

2 anni fa
La guerra in Ucraina avvicina gli svizzeri alla Nato
Stando allo studio "Sicurezza 2023" pubblicato oggi dall'accademia militare del Politecnico federale di Zurigo il 55% degli svizzeri si è dichiarato favorevole a un avvicinamento alla Nato. Il 10% in più rispetto allo scorso anno.

L'attacco militare della Russia all'Ucraina ha rafforzato l'idea di un avvicinamento della Svizzera alla Nato. Secondo la maggioranza della popolazione, il tutto è compatibile con la neutralità. I tre quarti vedono un futuro a tinte fosche per il Mondo. Per quel che riguarda la Svizzera, in gennaio l'81% aveva una visione positiva del futuro, cinque punti percentuali in meno rispetto allo stesso mese del 2022, prima dello scoppio della guerra, mostra lo studio "Sicurezza 2023" pubblicato oggi dall'accademia militare (Acmil) del Politecnico federale di Zurigo (ETH) e dal Center for Security, sempre dell'ETH. Come più grande minaccia per la Svizzera, i cittadini con il 42% hanno nominato guerre e conflitti, seguiti dai cambiamenti climatici (34%) e da crisi finanziarie ed economiche (31%). Una maggioranza del 55% si è dichiarata favorevole a un avvicinamento alla Nato. Si tratta di dieci punti percentuali in più rispetto a un anno fa. Una risicata maggioranza sostiene che una tale mossa sarebbe compatibile con la neutralità. Parallelamente cala il sostegno all'autonomia militare.

Ampio sostegno alla neutralità

Nonostante un calo di sei punti percentuali, il 91% degli intervistati continua a sostenere la neutralità, con una stretta maggioranza che chiede alla Confederazione di schierarsi politicamente, rimanendo però neutrale a livello militare. La quota di chi chiede prese di posizioni chiare anche in guerra è cresciuta dal 18 al 27%. Invariata, rispetto al giugno 2022, l'opinione sulle sanzioni nei confronti della Russia: tre quarti trovano le misure corrette e per il 70% sono conformi alla neutralità. Secondo un terzo degli intervistati, proprio a causa delle sanzioni la Svizzera non può offrire i suoi buoni uffici. L'esercito è visto dal 78% delle persone come necessario, un dato superiore di 3 punti percentuali rispetto al gennaio 2022. I cittadini sono anche sempre più convinti dell'importanza di forze armate ben attrezzate.

Più fiducia negli Usa

La ricerca ha condotto l'ultima volta un'analisi sulla fiducia in altri Stati nel gennaio 2019. Rispetto ad allora è nettamente aumentata quella negli Stati Uniti. Rimane alta la fiducia nelle nazioni vicine, mentre cala quella nei confronti di Stati con regimi autoritari come Russia, Cina, Iran e Corea del Nord. Con l'Unione europea (Ue) la maggioranza continua a volere solamente relazioni economiche. Un'adesione è ben vista solo da una minoranza. Le organizzazioni dell'ETH conducono lo studio sulla sicurezza annualmente dal 1993. Per la ricerca di quest'anno l'istituto Link ha intervistato fra il 3 e il 20 gennaio 1238 aventi diritto di voto rappresentativi.

2 anni fa
Allarme aereo in tutte le regioni, esplosioni a Kharkiv
Lo riferisce il capo dell'amministrazione regionale militare di Kharkiv, Oleg Sinegubov.

Allarme aereo questa mattina in tutte le regioni ucraine, compresa la capitale. Esplosioni sono state segnalate a Kharkiv, nell'Ucraina orientale, come riferisce il capo dell'amministrazione regionale militare, Oleg Sinegubov, citato da Unian. Secondo il gruppo di monitoraggio Belarusian Gayun, un MiG-31K russo "Dagger carrier" è decollato dal territorio della Bielorussia. "Gli aerei MiG-31K sono potenziali portatori di missili Dagger. Attualmente l'Ucraina non dispone di difese aeree in grado di abbattere questi missili", ha detto Sinegubov.

2 anni fa
"12 attacchi missilistici e 40 raid russi in 24 ore"
È quanto emerge da un bilancio mattutino dello Stato maggiore interforze di Kiev, citato dal "Kyiv Independent".

Nelle ultime 24 ore la Russia ha lanciato contro l'Ucraina 12 attacchi missilistici, 40 raid aerei oltre a più di 100 razzi da lanciatori multipli, che hanno provocato vittime e danni nelle oblast di Kramatorsk e di Donetsk, secondo un bilancio mattutino dello Stato maggiore interforze di Kiev, citato dal "Kyiv Independent". Bombardamenti su Zatoka, sulla regione di Odessa, Ivanivka, sulla regione di Kherson hanno creato danni alle infrastrutture, fra cui a un asilo nido. Kiev rivendica di aver respinto 90 attacchi nemici e di aver bersagliato nove basi temporanee russe, tre sistemi di difesa antiaerea e tre postazioni di comando di Mosca sul suo territorio.

2 anni fa
"Non vogliamo uno scontro con gli USA"
Lo ha detto ai reporter l'ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, dopo essere stato convocato al Dipartimento di Stato americano per l'incidente tra un jet di Mosca e un drone Usa.

La Russia non vuole lo "scontro" con gli Stati Uniti: lo ha detto ai reporter l'ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, dopo essere stato convocato al Dipartimento di Stato americano per l'incidente tra un jet di Mosca e un drone Usa. La missione di ricognizione del velivolo senza pilota MQ-9 sopra il Mar Nero è stata una provocazione, ha affermato. "Il drone stava volando con i transponder spenti ed è entrato nella zona dell'operazione militare speciale. Le informazioni sulla zona sono state rese pubbliche tramite canali internazionali. Noi, Russia, abbiamo avvertito tutti al riguardo. Penso che questa sia stata una vera e propria provocazione", ha precisato ai giornalisti il diplomatico russo. "Ci hanno provocato a intraprendere una certa azione, che consente loro di accusare la Russia e l'esercito russo di non essere professionali", ha aggiunto Antonov. Il diplomatico ha quindi osservato che "per come la vediamo, gli aerei americani non dovrebbero trovarsi vicino al confine russo". "Potete immaginare se un drone del genere apparisse improvvisamente vicino a New York o San Francisco?", ha chiesto, anche se l'incidente è avvenuto nello spazio aereo internazionale.

Voli che servono "per raccogliere informazioni da passare a Kiev"

"Potete immaginare - ha proseguito - la reazione della stampa statunitense, del Pentagono, a questo drone? Che tipo di drone era? Pensateci prima di convocarmi al Dipartimento di Stato. Era un drone multiuso, con capacità di attacco fino a 1700 kg di carico esplosivo". "Ditemi come reagirebbe un Ministero della difesa di qualsiasi paese se la minaccia di un tale pericolo apparisse lungo i confini del suo paese?", ha chiesto ancora. "Sappiamo tutti - ha aggiunto Antonov - a cosa servano queste ricognizioni di velivoli senza pilota. Cioè a raccogliere informazioni di intelligence che poi l'Ucraina usa per colpire la Russia". Mosca si aspetta dunque che Washington "metta fine ai voli vicino ai confini russi", che definisce "ostili". "Penso che sia meglio che discutiamo al Dipartimento di Stato le vie della cooperazione e della mutua azione, ma sfortunatamente, la mia comunicazione con il Dipartimento di Stato ultimamente è stata solo per affrontare le sue proteste sulle azioni della Federazione Russa", ha detto. "La Federazione Russa non è interessata allo scontro. La parte russa è interessata a relazioni pragmatiche con gli Stati Uniti nell'interesse sia del popolo russo che di quello americano", ha concluso. Antonov ha avuto al Dipartimento di Stato un incontro di meno di 30 minuti con l'assistente del segretario di Stato per gli affari europei Karen Donfried.

2 anni fa
Le spiegazioni di Mosca: "Il drone volava in direzione del confine russo"
Il ministero della difesa russo spiega cosa è successo tra il drone americano e i jet russi. "Non siamo entrati in contatto con il veicolo aereo senza equipaggio".

"Questa mattina, sul Mar Nero nella regione della penisola di Crimea, il controllo delle forze aerospaziali russe ha registrato il volo di un veicolo aereo senza pilota americano MQ-9 in direzione del confine di stato della Federazione Russa". Lo ha riferito il ministero della difesa russo, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, precisando che il drone volava con i transponder spenti "in violazione del regime temporaneo per l'uso dello spazio aereo, istituito ai fini dello svolgimento di un'operazione militare speciale". Dopo il rilevamento del drone, "combattenti delle forze di difesa aerea in servizio sono stati alzati in volo".

Nessuna collisione tra jet e drone

Il ministero della difesa russo ha anche dichiarato che i jet russi non sono entrati in contatto e non hanno usato armi contro il drone, che sarebbe caduto a causa delle sue stesse "brusche manovre". "A seguito di brusche manovre, il veicolo aereo senza pilota MQ-9 è entrato in volo incontrollato con perdita di quota e si è scontrato con la superficie dell'acqua. I combattenti russi non hanno usato armi aviotrasportate, non sono entrati in contatto con il veicolo aereo senza equipaggio e sono tornati sani e salvi alla base", si legge in una nota citata sempre dalla Tass.

2 anni fa
Un jet russo si è scontrato con un drone Usa sul Mar Nero
A rendere noto l'incidente militari americani.

Un jet russo si è scontrato con un drone statunitense sul Mar Nero. Lo riferiscono all'agenzia di stampa France-Presse (Afp) i militari americani. Il drone MQ-9 "stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale quando è stato intercettato e colpito da un aereo russo, provocando un incidente e la completa perdita dell'apparecchio", ha affermato il generale dell'aeronautica statunitense James Hecker, comandante della US Air Force Europa e Africa, citato dall'Afp. "In effetti, questo atto pericoloso e non professionale da parte dei russi ha quasi causato la caduta di entrambi i velivoli".

Secondo un funzionario statunitense a conoscenza dell'incidente citato dall'emittente televisiva Cnn, il Reaper e due jet Su-27 Flanker stavano operando in acque internazionali sul Mar Nero quando uno dei jet russi è volato intenzionalmente davanti e ha scaricato carburante di fronte al drone senza pilota. Uno dei jet ha poi danneggiato l'elica del Reaper, che è montata sul retro del drone, ha detto il funzionario. Il danno all'elica ha costretto gli Stati Uniti ad abbattere il Reaper in acque internazionali nel Mar Nero.

2 anni fa
"Ucraina a corto di truppe e munizioni, sale il pessimismo"
È quanto emerge da un'inchiesta del Washington Post, secondo cui l'Ucraina potrebbe aver subito fino a 120.000 morti e feriti.

Secondo un'inchiesta del Washington Post, le forze ucraine hanno subito perdite significative di uomini e armi dall'inizio della guerra e i funzionari occidentali stanno mettendo in dubbio che resistere a Bakhmut sia una strategia saggia. "La qualità delle forze ucraine è stata degradata da un anno di perdite, l'umore delle truppe in prima linea è cupo, alcuni funzionari ucraini mettono in dubbio la prontezza di Kiev nell'organizzare la controffensiva di primavera". Wp riferisce che l'Ucraina potrebbe aver subito fino a 120.000 morti e feriti, rispetto ai 200.000 russi, sebbene le perdite siano tenute segrete anche agli alleati.

2 anni fa
Kiev, violenti combattimenti per il centro di Bakhmut
I russi "attaccano da più direzioni" per "avanzare verso i distretti centrali", ha detto il comandante Syrsky, citato dall'ufficio stampa dell'esercito.

"Violenti combattimenti" con le forze russe sono in corso per il centro di Bakhmut, nell'Ucraina orientale. Lo afferma il comandante delle truppe di terra di Kiev e le informazioni sono state confermate anche da parte russa. I russi "attaccano da più direzioni" per "avanzare verso i distretti centrali", ha detto il comandante Syrsky, citato dall'ufficio stampa dell'esercito. "Più siamo vicini al centro della città, più violenti sono i combattimenti", ha aggiunto Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner.

Il comandante delle forze ucraine di terra, il colonnello generale Oleksandr Syrsky, ha affermato che, nella feroce battaglia, le forze armate ucraine infliggono perdite significative al nemico. "Tutti i tentativi del nemico di catturare la città vengono respinti da artiglieria, carri armati e altra potenza di fuoco. La difesa della fortezza continua!", ha sottolineato Sirsky, riferisce Ukrinform citando un aggiornamento su Facebook del ministero ucraino della Difesa.

2 anni fa
"Putin a caccia di capri espiatori"
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Lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano, secondo cui il presidente russo starebbe usando le pesanti perdite del Gruppo Wagner, oltre alle notizie sul basso morale delle truppe e sui crimini di guerra, per distrarre il pubblico da problemi forse maggiori nell'esercito del Paese.

Il presidente Vladimir Putin è alla ricerca di capri espiatori per i fallimenti della Russia nel conflitto in Ucraina: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano. Lo riporta Rbc. Secondo gli analisti del centro studi statunitense, Putin sta usando le pesanti perdite del Gruppo Wagner, oltre alle notizie sul basso morale delle truppe e sui crimini di guerra, per distrarre il pubblico da problemi forse maggiori nell'esercito del Paese.

"La maggior parte della copertura russa delle battaglie per Bakhmut si concentra sulle pesanti perdite dei wagneriani, il che consente al ministero della Difesa russo di nascondere o minimizzare altre perdite delle forze russe", afferma il rapporto. L'Isw sottolinea inoltre che il Ministero della Difesa rimane a favore di Putin, nonostante le schiaccianti sconfitte subite all'inizio del mese scorso. "Mentre (Yevgeny) Prigozhin (il fondatore del Gruppo Wagner, ndr) ha visto Bakhmut come un'opportunità per ottenere influenza sul Cremlino e sul Ministero della Difesa russo per raggiungere i propri obiettivi commerciali e politici, Putin ha utilizzato il Gruppo Wagner per proteggere il suo regime dalle disastrose conseguenze della mobilitazione, che rallenta notevolmente le operazioni militari contro l'Ucraina", aggiungono gli analisti.

2 anni fa
La guerra in Ucraina fa raddoppiare le importazioni di armi in Europa
Stando a un rapporto dell'Istituto internazionale per le Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri) L'invasione russa in Ucraina "ha provocato un'impennata significativa della richiesta di armi in Europa, che non ha ancora mostrato la sua piena potenza e che condurrà verosimilmente a nuovi importanti aumenti", ha detto all'Afp Pieter Wezeman, coautore del rapporto.

Le importazioni di armi in Europa sono quasi raddoppiate nel 2022, soprattutto a causa delle massicce forniture all'Ucraina diventata la terza destinazione mondiale. Lo riferisce un rapporto dell'Istituto internazionale per le Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri) pubblicato oggi. Con un'impennata del 93% in un anno, le importazioni sono aumentate anche a causa dell'aumento delle spese militari di diversi Stati europei come la Polonia e la Norvegia, che dovrebbero accelerare ancora.  L'invasione russa in Ucraina "ha provocato un'impennata significativa della richiesta di armi in Europa, che non ha ancora mostrato la sua piena potenza e che condurrà verosimilmente a nuovi importanti aumenti", ha detto all'Afp Pieter Wezeman, coautore del rapporto annuale da oltre tre decenni. Ucraina a parte, la crescita delle importazioni europee ha comunque raggiunto il +35% nel 2022, secondo i dati del Sipri. L'Ucraina, che finora era un importatore di armi debole, è diventata all'improvviso la terza destinazione mondiale - dopo il Qatar e l'India - come conseguenza diretta degli aiuti militari occidentali moltiplicati per 60 nel 2022. Da sola, Kiev ha concentrato il 31% delle importazioni di armi in Europa e l'8% degli scambi mondiali.

In particolare, secondo l'istituto di Stoccolma, le forniture a Kiev includono soprattutto equipaggiamenti di seconda mano, tra cui circa 230 pezzi di artiglieria americana, 280 blindati polacchi o ancora oltre 7.000 missili anticarro britannici e sistemi anti-aerei, in questo caso nuovi.

2 anni fa
"Nessuna riesportazione di armi da parte di Paesi terzi"
Per il Consiglio federale si deve continuare "con la prassi attuale, che si basa sulla legge federale sul materiale bellico e sulla lunga tradizione in campo umanitario della Svizzera in quanto Stato neutrale".

Riesportazione di materiale bellico di produzione elvetica da parte di Paesi terzi? "No, si continua con la prassi attuale che si basa sulla legge federale sul materiale bellico e sulla lunga tradizione in campo umanitario della Svizzera in quanto Stato neutrale". Lo comunica il Consiglio federale dopo aver discusso il tema. Il governo, viene spiegato, "sostiene i valori della neutralità svizzera e continuerà a impegnarsi per garantire che questi principi siano applicati il più possibile".

Il governo ribadisce il proprio No

Il Consiglio federale "ha preso atto che in Parlamento si è discusso sulla riesportazione da parte di Paesi terzi di materiale bellico di produzione svizzera e riconferma la sua posizione non favorevole alla riesportazione del materiale bellico fondandosi da un lato sulla legge federale sul materiale bellico (LMB) e, dall'altro, sui suoi valori, sulla sua lunga tradizione di Stato neutrale e attivo in ambito umanitario, sul suo impegno a favore dei diritti umani e delle Convenzioni di Ginevra e, non da ultimo, sulla sua pratica internazionale in materia di mediazione per la pace." Per il governo, "neutralità non significa indifferenza nei confronti dell'aggressione russa in Ucraina: difatti, in più occasioni la Svizzera ha condannato con fermezza l'aggressione chiedendo inoltre la cessazione delle ostilità e il ritiro delle truppe russe dall'intero territorio ucraino. Il nostro Paese riprende inoltre le sanzioni dell'Unione europea". L'esecutivo, si legge, "continuerà a seguire il dibattito parlamentare e si pronuncerà nuovamente sul tema, se necessario, nel quadro del suo parere sulle iniziative parlamentari".

Respinte le richieste di Germania, Danimarca e Spagna

"Sulla base dell'articolo 22capoverso 2 lettera a LMB, il Consiglio federale e l'Amministrazione hanno respinto le richieste giunte negli ultimi 12 mesi da Germania, Danimarca e Spagna per il trasferimento di materiale bellico di provenienza elvetica all'Ucraina. Il Consiglio federale ricorda che nel quadro della revisione della LMB aveva espresso la volontà di mantenere il margine di manovra dell'articolo 22b, articolo abrogato dalla revisione, e che la sua posizione rimane la medesima", viene spiegato nel comunicato.

Esportazioni di materiale bellico verso la Russia

Dall'annessione russa della Crimea nel 2014 "la Svizzera ha applicato il diritto di neutralità, parte del diritto internazionale consuetudinario, alle relazioni con la Russia e l'Ucraina. Questo approccio è rimasto invariato anche in seguito all'aggressione militare russa. In virtù dell'articolo 7 in combinato disposto con l'articolo 9 della quinta Convenzione dell'Aia del 1907, nelle esportazioni di armi va rispettato il principio della parità di trattamento". Per l'esecutivo federale, "oltre al diritto internazionale, occorre tenere conto anche del diritto svizzero in materia di controllo delle esportazioni. Secondo l'articolo 22a capoverso 2 lettera a LMB, le richieste di esportazione di materiale bellico non sono autorizzate se il Paese destinatario è implicato in un conflitto armato interno o internazionale, come nel caso di Russia e Ucraina". Non solo, "come stabilito dall'articolo 2a dell'Ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina, dal 23 novembre 2022 è inoltre in vigore un embargo generale sugli armamenti nei confronti di Russia e Ucraina". Il Consiglio federale ha tuttavia dichiarato che "rimane possibile fornire materiale bellico ad aziende europee produttrici di armi; si tratta infatti di una tipologia di esportazioni compatibile con il diritto di neutralità".

2 anni fa
La premier finlandese Sanna Marin a Kiev da Zelensky
Ha deposto fiori nella Cattedrale dalle cupole d'oro di San Michele di Kiev dove si è tenuta una cerimonia commemorativa per l'eroe ucraino Dmytro Kotsyubaylo 'Da Vinci'. La missione non è stata annunciata per ragioni di sicurezza.

La premier finlandese, Sanna Marin, è arrivata oggi Kiev per incontrare il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky. A riportarlo è il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat e diversi altri media locali, i quali spiegano che la missione non è stata annunciata per ragioni di sicurezza. Il media dell'opposizione bielorussa Nexta inoltre ha già pubblicato alcune foto di Marin e Zelensky assieme a Kiev.

Seconda visita

La premier finlandese ha deposto fiori nella Cattedrale dalle cupole d'oro di San Michele di Kiev dove si è tenuta una cerimonia commemorativa per l'eroe ucraino Dmytro Kotsyubaylo 'Da Vinci' , ucciso in battaglia nei pressi di Bakhmut. Si tratta della seconda visita della prima ministra finlandese nella capitale ucraina.

2 anni fa
L'Academy respinge richiesta di apparizione Zelensky
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Il presidente ucraino sperava di apparire in video durante la diretta degli Oscar, ma secondo la testata Variety "la richiesta è stata rimandata al mittente".

Per il secondo anno consecutivo l'Academy of Motion Pictures ha respinto la richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di apparire in video durante la diretta degli Oscar. Lo scrive Variety. Zelensky sperava di far seguire alla sua video-apparizione al festival del cinema di Berlino uno spot virtuale domenica sera in diretta sulla Abc. La richiesta del leader ucraino, trasmessa da Mike Simpson dell'agenzia Wme, è stata rimandata al mittente, ha scritto il giornale di spettacolo, senza ricevere conferme o commenti da parte dell'Academy.

Respinto per la seconda volta

Le avances di Zelensky agli Oscar coincidono con un calo di sostegno da parte del pubblico americano per la causa dell'Ucraina. Il leader di Kiev era apparso a Berlino in coincidenza con la presentazione di Superpower, il documentario su di lui girato da Sean Penn. Il messaggio alla Berlinale aveva chiuso un anno in cui Zelensky era stato accolto a braccia aperte ai festival di Cannes e di Venezia e lo scorso settembre alla New York Stock Exchange. In dicembre Zelensky era stato a Washington per incontrare il presidente Biden e parlare al Congresso. L'anno scorso però la sua apparizione agli Oscar era stata respinta dal producer Will Packer, timoroso che l'attenzione di Hollywood riflettesse un appoggio alla causa di un popolo bianco, mentre molti altri conflitti nel mondo di cui le vittime sono persone di colore vengono sistematicamente ignorati.

2 anni fa
Ripristinata la corrente nella centrale nucleare di Zaporizhzhia
L'operatore Ukrenergo ha dichiarato che "gli specialisti hanno ripristinato l'alimentazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che era stata interrotta dagli attacchi missilistici russi".

L'energia elettrica è stata ripristinata nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia interrotta dagli attacchi missilistici russi della notte scorsa. "Gli specialisti di Ukrenergo hanno ripristinato l'alimentazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che era stata interrotta dagli attacchi missilistici russi", ha dichiarato l'operatore Ukrenergo in una nota. La centrale di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, è attualmente occupata dalle truppe del Cremlino. Un falso allarme aereo è stato diffuso oggi da diverse stazioni radio e televisive di Mosca in seguito a un attacco di hacker, secondo quanto ha annunciato il ministero delle Situazioni d'emergenza. "L'allarme è falso e non corrisponde alla realtà", ha sottolineato il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti. Analoghi falsi allarmi erano stati diffusi da stazioni radio e tv in varie regioni della Russia nelle scorse settimane.

2 anni fa
La Polonia pronta a consegnare i caccia Mig-29
Lo ha confermato il presidente Andrzey Duda in un'intervista alla Cnn.

La Polonia è pronta a consegnare all'Ucraina i caccia Mig-29 di fabbricazione sovietica, che l'esercito di Kiev potrà utilizzare immediatamente sul campo di battaglia. Lo ha detto il presidente polacco Andrzej Duda in un'intervista alla Cnn. "Siamo pronti a consegnare questi aerei e sono sicuro che l'Ucraina sarebbe pronta a usarli immediatamente", ha spiegato Duda nel corso di una visita ad Abu Dhabi.

2 anni fa
Massicci bombardamenti russi sulle città ucraine
Colpite Kiev, Kharkiv, Odessa, Dnipro e la regione di Mykolaiv.

Un massiccio attacco da parte delle forze russe è avvenuto all'alba in Ucraina, dove diverse città sono state colpite da missili. Prese di mira in particolare le regioni di Kharkiv e Odessa, ma anche la capitale Kiev e le regioni occidentali del paese, comunicano le autorità locali.

Forte esplosione a Kiev

Una forte esplosione è stata udita a Kiev questa mattina presto, riportano i media locali. In precedenza l'amministrazione militare dell'oblast della capitale ucraina aveva riferito che le difese aeree della regione erano operative. Il sindaco, Vitali Klitschko, ha riferito di "esplosioni nel quartiere Holosiivskyi della capitale. Tutti i servizi si stanno recando sul posto", ha dichiarato sui social media, riferendosi a un'area meridionale della città. A causa dell'attacco, ha aggiunto, circa il 15% dei cittadini è rimasto senza elettricità.

Attacchi anche a Kharkiv, Odessa, Dnipro e Kirvohrad

Le forze russe hanno attaccato l'oblast di Kharkiv almeno 15 volte, prendendo di mira infrastrutture critiche, ha riferito il governatore regionale Oleh Syniehubov su Telegram, specificando che una residenza privata è stata danneggiata. Nell'oblast di Odessa sono state prese di mira invece infrastrutture energetiche, secondo il governatore Maksym Marchenko. La fornitura di elettricità è stata parzialmente interrotta. Al momento non si segnalano vittime. Esplosioni sono state segnalate nella notte anche nelle città di Dnipro, di Kirovohrad e nella regione di Mykolaiv. Lo riportano i media locali aggiungendo che l'allarme antiaereo è stato attivato in tutti gli oblast ucraini.

Centrale Zaporizhzhia senza elettricità

Dopo un attacco, la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata tagliata fuori dalla rete elettrica, ha comunicato dal canto suo l'operatore ucraino per il nucleare, avvertendo del rischio di un incidente. "L'ultima linea di comunicazione tra la centrale nucleare occupata di Zaporizhzhia e la rete elettrica ucraina è stata interrotta a causa di attacchi missilistici russi", ha indicato Energatom in un comunicato, aggiungendo che sono stati attivati generatori diesel di emergenza per garantire l'alimentazione minima della centrale

2 anni fa
Processo Gazprombank, la sentenza il 30 marzo
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I quattro sono accusati di avere violato il loro dovere di diligenza nei rapporti con il violoncellista russo Sergei Roldugin, considerato uno stretto confidente di Vladimir Putin.

Sarà annunciata il 30 marzo la sentenza del processo che oggi ha visto alla sbarra a Zurigo quattro dipendenti della filiale svizzera della banca russa Gazprombank. I quattro sono accusati di avere violato il loro dovere di diligenza nei rapporti con il violoncellista russo Sergei Roldugin, considerato uno stretto confidente di Vladimir Putin. Il Ministero pubblico zurighese ha chiesto nei loro confronti una condanna a sette mesi di detenzione sospesi con la condizionale. Gli avvocati della difesa si sono invece battuti per il proscioglimento dei loro assistiti. Il sospetto è che su due conti aperti nel 2014 e gestiti dalla banca fino al 2016 - quando cioè la Russia aveva già annesso la Crimea - siano stati depositati, a nome di Rodulgin, circa 50 milioni di franchi che in realtà provenivano dell'establishment russo.

La Gazprombank Schweiz (GPBS) è una filiale del colosso russo Gazprom, a maggioranza statale, attivo nel campo delle materie prime. L'inchiesta era partita da rivelazioni emerse nel 2016 dall'inchiesta giornalistica dei "Panama Papers". La GPBS ha annunciato la fine delle sue attività nell'ottobre scorso e si trova attualmente in fase di liquidazione. Dopo la pubblicazione dei "Panama Papers" la banca era finita sotto la lente della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, che aveva chiuso il suo procedimento certificando gravi carenze nella documentazione della banca sul riciclaggio di denaro.

2 anni fa
Carri armati svizzeri alla Germania, "Esportare armi non è possibile"
È quanto ha affermato ieri da New York Alain Berset, presidente della Confederazione. "La non vendita di armi è disciplinata da regole per le quali non sono possibili eccezioni legali"

Il presidente della Confederazione Alain Berset ha espresso scetticismo sulla richiesta della Germania di riacquistare i carri armati Leopard 2 dalla Svizzera. "La non vendita di armi è disciplinata da regole per le quali non sono possibili eccezioni legali", ha detto il consigliere federale ieri a New York. Anche se le condizioni quadro che disciplinano la vendita di materiale bellico potrebbero essere modificate dal Parlamento e se ne sta discutendo, Berset ha subito precisato: "le esportazioni di armi non sono possibili finché in Svizzera esiste un quadro giuridico. (...) Per il Governo e il Consiglio federale, dobbiamo e vogliamo mantenere questo quadro giuridico e lavorarvi all'interno".

Le richieste di Germania e Repubblica ceca

La Germania ha annunciato il trasferimento dei carri armati Leopard 2 all'Ucraina e, come ha espresso nella richiesta presentata al Governo svizzero, vuole colmare le lacune nell'artiglieria della Bundeswehr riacquistando alcuni carri armati - di cui non è ancora noto il numero - dalla Svizzera. Stando alle dichiarazioni di un portavoce del ministero della difesa tedesco, si sarebbe potuto escludere contrattualmente che i carri armati provenienti dalla Svizzera venissero poi ceduti all'Ucraina. Una richiesta simile è pervenuta anche dalla Repubblica ceca. Il Consiglio federale ha già respinto le richieste di riesportazione di munizioni per carri armati da Germania, Spagna e Danimarca.

"Solo il materiale messo fuori servizio può essere venduto"

La Confederazione dispone di 230 carri armati Leopard 2, di cui 134 in servizio. I restanti 96 sono dismessi, ma ciò non significa che siano stati messi fuori servizio, ha sottolineato la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Il diritto svizzero prevede che solo il materiale messo fuori servizio possa essere venduto e la decisione di cessarne l'impiego spetta al Parlamento.

Il dibattito parlamentare

Il Consiglio nazionale tratterà oggi la questione dell'allentamento delle norme sul trasferimento di materiale bellico di produzione svizzera ad altri Paesi: si valuterà una possibile autorizzazione in via eccezionale della riesportazione vietata di armi prodotte in Svizzera. Una mozione della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio (CPS-N) vuole rendere possibile questa autorizzazione nel caso in cui il Consiglio di sicurezza dell'ONU identifichi una violazione del divieto dell'uso della forza secondo il diritto internazionale. In alternativa, la riesportazione dovrebbe essere consentita se una maggioranza di due terzi dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite stabilisce una simile violazione della Carta dell'Onu, come nel caso dell'attacco della Russia all'Ucraina. Il Consiglio federale si oppone alla mozione, in quanto ritiene che la richiesta sia incompatibile con la neutralità. Resta da vedere se la mozione avrà una chance in Consiglio nazionale, nonostante l'UDC e i Verdi vogliano bocciarla.

Il consigliere degli Stati Thierry Burkart (PLR/AG) ha chiesto invano di rinunciare alla dichiarazione di non riesportazione se l'equipaggiamento militare viene consegnato a Stati che si impegnano a rispettare i valori svizzeri e che hanno un regime di controllo delle esportazioni paragonabile a quello svizzero. La sua mozione è stata respinta lunedì con 23 voti contro 18 e 2 astenuti.

2 anni fa
Alla ricerca dei soldi di Putin, al via il processo
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L'ex Ceo e altri tre dirigenti di Gazprombank Svizzera sono sospettati di aver depositato su due conti, a nome di un violoncellista russo considerato un confidente di Putin, circa 50 milioni di franchi che in realtà provenivano dell'establishment russo.

Quattro ex dipendenti della filiale svizzera di Gazprombank sono a processo oggi a Zurigo con l'accusa di avere violato il loro dovere di diligenza nei rapporti con il violoncellista russo Sergei Roldugin, considerato un confidente di Vladimir Putin. Il sospetto è che su due conti aperti nel 2014 e gestiti fino al 2016 - quando cioè la Russia aveva già annesso la Crimea - siano stati depositati, a nome del violoncellista e direttore d'orchestra russo, circa 50 milioni di franchi che in realtà provenivano dell'establishment russo.

La pena richiesta dalla pubblica accusa

Davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo devono comparire l'ex Ceo e altri tre dirigenti di Gazprombank Schweiz (GPBS). La pubblica accusa ha intenzione di chiedere per ognuno una condanna a sette mesi di detenzione con la condizionale. Nell'atto d'accusa viene fatto esplicitamente il nome del presidente russo Vladimir Putin: "È noto che il presidente russo Putin ufficialmente dichiara un reddito di soli 100'000 franchi e non è abbiente, ma in realtà ha un enorme patrimonio che viene gestito da persone a lui vicine", scrivono gli inquirenti zurighesi.

La sede svizzera di Gazprom

La GPBS - una filiale del colosso russo Gazprom, a maggioranza statale, attivo nelle materie prime - ha annunciato la fine delle sue attività nell'ottobre scorso. Nel 2016 era finita sotto la lente della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, sulla scia delle rivelazioni dei cosiddetti "Panama Parpers". Stando all'inchiesta giornalistica, GPBS sarebbe stata coinvolta in affari illegali con società offshore. Anche Roldugin e la stessa GPBS erano citati nei documenti. Nel 2018, la Finma ha chiuso il procedimento contro GPBS, certificando gravi carenze nella documentazione sul riciclaggio di denaro.

2 anni fa
"L'attacco al Nord Stream opera di un gruppo pro-Kiev"
Secondo le informazioni raccolte degli 007 americani, non ci sono prove al momento che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la sua squadra di governo fossero coinvolti nell'operazione o che i sabotatori agissero sotto la direzione di funzionari di Kiev.

Dietro all'attacco ai gasdotti Nord Stream dello scorso anno ci sarebbe un gruppo pro-Ucraina. Lo rivela il New York Times sulla base di nuove informazioni di intelligence che, pur non facendo completa chiarezza su quello che è uno dei misteri irrisolti della guerra della Russia contro Kiev, rappresentano un importante passo in avanti nel determinare le responsabilità di un sabotaggio che da mesi confonde gli investigatori sulle due sponde dell'Oceano. Secondo le informazioni raccolte degli 007 americani, non ci sono prove al momento che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la sua squadra di governo fossero coinvolti nell'operazione o che i sabotatori agissero sotto la direzione di funzionari di Kiev. Nessuna prova neanche sul coinvolgimento del governo russo. I sabotatori - è la versione del New York Times - erano comunque probabilmente cittadini ucraini e/o russi ed esperti sommozzatori che, con ogni probabilità, avevano ricevuto un addestramento militare. Nessuna indicazione al momento neanche su chi abbia finanziato l'operazione, sebbene sia difficile non pensare ad entità legate a Stati per un attacco del genere.

Cautela da parte della Casa Bianca

Nel condividere i nuovi spunti di indagine gli investigatori americani hanno spiegato comunque di avere una visibilità limitata del processo decisionale di Kiev: nonostante la forte dipendenza dal sostegno militare, di intelligence e diplomatico americano, i funzionari ucraini conservano una certa opacità nelle relazioni con le controparti statunitensi, specialmente per alcune delle loro operazioni più delicate. Di fronte alle indiscrezioni la Casa Bianca si è mostrata cauta, consapevole del potenziale impatto che potrebbero avere sulla coalizione anti-Mosca. Eventuali indicazioni di un legame fra l'attacco e l'Ucraina, diretto o indiretto, rischierebbe infatti di rendere più difficile il mantenimento di un fronte compatto e unito a sostegno di Kiev, da anni contraria al Nord Stream perché ritenuto un rischio per la sua sicurezza nazionale. E di incrinare il già delicato rapporto fra il governo Zelensky e Berlino, suscitando l'irritazione dei tedeschi che finora hanno sì digerito la volata dei prezzi dell'energia in nome della solidarietà, ma con qualche mal di pancia. "Sull'incidente al Nord Stream ci sono tre inchieste in corso, ancora non si è arrivati a una conclusione, aspettiamo la fine delle indagini", si è limitato a commentare il portavoce per la sicurezza nazionale americana, John Kirby.

Accuse e teorie che si rincorrono da mesi

Gli 007 Usa hanno comunque informato le controparti europee delle nuove informazioni di intelligence, augurandosi che possano fare da base alla raccolta di ulteriore materiale che consenta di raggiungere una conclusione definitiva sull'accaduto.  Sull'incidente vari Paesi europei continuano infatti a indagare, ma finora nessuno è stato in grado di identificare con certezza i sabotatori, sebbene proprio oggi media tedeschi abbiano riferito che "la pista ucraina" sia quella privilegiata anche dagli investigatori di Berlino. Sull'attacco si rincorrono accuse e teorie da mesi. Subito dopo il sabotaggio Polonia e Ucraina puntarono il dito contro la Russia, accusandola di usare l'energia come un'arma. Mosca da parte sua ha sempre respinto ogni addebito, chiedendo un'indagine internazionale e accusando a sua volta Gran Bretagna e Usa, considerati al Cremlino i veri beneficiari dell'operazione. Convinto che dietro al sabotaggio ci sia Washington è anche il giornalista investigativo americano Premio Pulitzer Seymour Hersh, secondo cui a muovere le fila di tutto sarebbe stata la Casa Bianca attraverso la Cia. Lo scorso giugno, è la tesi del reporter, utilizzando un'esercitazione militare della Nato come copertura, sommozzatori della Marina Usa avrebbero piazzato esplosivi lungo gli oleodotti che sono poi stati fatti detonare tre mesi dopo.

2 anni fa
'Ci sarebbero conseguenze se la Cina inviasse armi alla Russia'
Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista alla Cnn.

Ci sarebbero "conseguenze" se la Cina inviasse armi alla Russia per la guerra in Ucraina: lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista all'emittente televisiva Cnn, dicendosi però abbastanza ottimista sul fatto che Pechino si asterrà dal farlo. Alla domanda se potesse immaginare di sanzionare la Cina nel caso aiutasse Mosca, Scholz ha risposto: "Penso che avrebbe delle conseguenze, ma ora siamo in una fase in cui stiamo mettendo in chiaro che ciò non deve accadere e sono relativamente ottimista che avremo successo con la nostra richiesta, ma dovremo verificare".

2 anni fa
Riesporazione di materiale bellico, Svizzera criticata da Francia e Olanda
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Gli ambasciatori dei due paesi europei non condividono la posizione di Berna sulla riesportazione di armi elvetiche in Ucraina. L'ambasciatore francese: "Comprendiamo che questa opzione non è compatibile con la neutralità, ma sono armi che si trovano nelle sorte dei nostri partner europei".

Il rifiuto della Svizzera di consentire la riesportazione di materiale bellico verso l'Ucraina è accolto con incomprensione dagli ambasciatori olandese e francese. Secondo loro, la Confederazione impedisce a un paese europeo come la Germania di difendere la propria sicurezza. Il dibattito svizzero sulla riesportazione di armi elvetiche è comprensibile, affermano gli ambasciatori in un'intervista al domenicale NZZ am Sonntag. "Ma non condividiamo questa posizione", commenta la rappresentante olandese in Svizzera Hedda Samson. Poiché le riserve europee di armamenti non sono infinite, "sarebbe molto utile che le autorità svizzere esplorassero tutte le possibilità per sostenere l'Ucraina", aggiunge la diplomatica. "I Paesi dell'Ue stanno seguendo con grande attenzione le discussioni in corso nel parlamento" svizzero. Nessuno chiede alla Svizzera di consegnare materiale bellico direttamente all'Ucraina, dichiara l'ambasciatore francese Frédéric Journès. Comprendiamo che questa opzione non è compatibile con la neutralità", dice, "ma in questo caso si tratta di riesportare armi e munizioni svizzere che si trovano nelle scorte dei nostri partner europei".

"Difendere l'ordine giuridico internazionale"

Come i Paesi Bassi, anche la Svizzera, in quanto piccolo paese, trae grandi vantaggi dall'ordinamento giuridico internazionale. "Dobbiamo difenderlo", dice Samson. La guerra non finirà tanto presto. "Non possiamo permetterci il lusso di trascurare questo problema", aggiunge. Il comportamento di Berna potrebbe influenzare la decisione di altri Stati di acquistare in futuro equipaggiamenti militari dalla Svizzera. Journès ritiene che la Svizzera non deve preoccuparsi riguardo alla sua politica di buoni uffici. "Ginevra, con tutte le sue organizzazioni internazionali, rimarrà un luogo importante per i negoziati. Posso immaginare che la Svizzera ospiterà i negoziati in questo conflitto. Chi sarà alla fine il mediatore è un'altra questione", afferma.

L'esempio svizzero nell'accoglienza dei profughi

L'ambasciatore francese nutre grande rispetto e ammirazione per l'accoglienza dei rifugiati ucraini nella Confederazione. "La Svizzera accoglie cinque o sei volte più persone della Francia in rapporto alla sua popolazione. È generoso", afferma. Ma questo non cela gli altri problemi. Venerdì la stampa ha rivelato che la Germania ha chiesto alla Svizzera di acquistare carri armati Leopard 2 dismessi. Questi dovrebbero sostituire quelli che la Germania e altri paesi dell'Ue hanno consegnato all'Ucraina. La vendita richiede l'approvazione delle Camere federali.

2 anni fa
Usata per la prima volta la nuova superbomba russa da 1500 kg
Si tratta della bomba planante PAB-1500B, mostrata per la prima volta in Russia nel 2019. Lunga 5,05 metri con un diametro di 40 cm, la bomba può essere sganciata a un'altitudine di 15 km.

I russi hanno usato per la prima volta in Ucraina una nuova potente bomba guidata del peso di 1,5 tonnellate progettata per colpire obiettivi altamente protetti a una distanza fino a 40 km grazie ai suoi 1010 kg di esplosivo ad alto potenziale: lo riporta il sito Defense Express, che cita fonti anonime.

Si tratta della bomba planante PAB-1500B, mostrata per la prima volta in Russia nel 2019. L'ordigno è stato usato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina. Non si conosce quale sia stato l'obiettivo. Lunga 5,05 metri con un diametro di 40 cm, la bomba può essere sganciata a un'altitudine di 15 km.

2 anni fa
Metsola a Leopoli: "Spero che i negoziati di adesione possano iniziare quest'anno"
La presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola era in visita oggi a Leopoli. Essa ha incontrato il presidente Zelensky e hanno scambiato in merito alle sanzioni contro la Russia e dell'incorporazione dell'Ucraina nell'Unione europea.

"Spero che i negoziati di adesione possano iniziare già quest'anno: il futuro dell'Ucraina è nell'Unione europea". Lo ha detto la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola nel corso della sua visita a Leopoli. "Il ritmo con cui la Verkhovna Rada e il governo stanno facendo progressi sulla richiesta di adesione all'Ue è impressionante", ha aggiunto.

Il Parlamento europeo chiede di aumentare le sanzioni contro la Russia

Metsola, che a Leopoli ha incontrato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha poi sollecitato i paesi membri dell'Ue a rifornire anche gli aerei da combattimento all'Ucraina. "Devono considerare seriamente l'invio di caccia all'Ucraina", ha dichiarato. Nell'ambito della seconda visita in Ucraina della funzionaria europea, ha anche affermato che "il Parlamento europeo chiede di aumentare le sanzioni alla Russia e di chiudere le scappatoie. Non ci può essere pace senza responsabilità. Non ci può essere pace senza libertà, giustizia e dignità: l'acquiescenza (appeasement) non ha mai funzionato".

Protezione e sicurezza dell'Ucraina

La presidente dell'Eurocamera ha ricevuto dal presidente Zelensky i ringraziamenti per il sostegno dell'istituzione e si è impegnato a completare "il prima possibile" le riforme chieste da Bruxelles per l'incorporazione dell'Ucraina nell'Ue. Zelensky ha ricordato, in particolare, la risoluzione raggiunta dal Parlamento europeo il 1° marzo in cui "l'istituzione ha espresso il proprio sostegno allo status dell'Ucraina come candidato all'Unione europea". La piena adesione all'Ue e alla Nato garantirà la protezione e la sicurezza dell'Ucraina quando dovrà continuare a vivere accanto alla Russia dopo la vittoria di Kiev, ha proseguito Zelensky.

La Formula di pace ucraina

"Saremo il paese vincente. E saremo soggetti. È molto importante cambiare il paradigma che esiste da molti anni. Stiamo facendo dell'Ucraina un soggetto potente in Europa in modo che non si dica che l'Ucraina è da qualche parte vicino alla Russia, ma in modo che tutti dicano che la Russia è da qualche parte vicino all'Ucraina", ha sostenuto il leader ucraino, citato da Ukrinform. Come riportato dalla presidenza ucraina, Zelensky e Metsola hanno anche discusso dei modi per promuovere la cosiddetta Formula di pace ucraina per porre fine al conflitto e di coinvolgere i paesi del sud nei negoziati in una futura conferenza internazionale.

2 anni fa
In duemila in piazza per chiedere "una politica di pace attiva"
©Gabriele Putzu
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La manifestazione è stata promossa dalla società ucraina in Svizzera (Ukrainischer Verein in der Schweiz) insieme a PS, Verdi, PVL, Alleanza del Centro, sindacati e diverse associazioni umanitarie.

A un anno circa dall'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo, circa 2000 persone hanno manifestato oggi a Berna per la pace e chiesto che la Svizzera continui o addirittura intensifichi il suo sostegno a Kiev. Al motto di "Stand with Ukraine" (schierarsi con l'Ucraina) e scandendo a gran voce "nessun franco all'aggressore!", i dimostranti attorno alle 14.00 si sono spostati dalla Schützenmatte, nei pressi della stazione, sulla Piazza federale. Molti portavano bandiere, soprattutto ucraine. Il corteo si è svolto nella calma ed è durato circa 45 minuti, ha constatato un giornalista di Keystone-ATS sul posto.mLa manifestazione è stata promossa dalla società ucraina in Svizzera (Ukrainischer Verein in der Schweiz) insieme a PS, Verdi, PVL, Alleanza del Centro, sindacati e diverse associazioni umanitarie. Gli organizzatori, stando a una nota, auspicano sostegno alla popolazione ucraina, un'efficace applicazione delle sanzioni contro la Russia e una politica di pace attiva da parte della Svizzera. La manifestazione si è conclusa poco dopo le 16.30.

Gli appelli del mondo politico e diplomatico

Sulla Piazza federale alcuni consiglieri nazionali hanno chiesto che Berna fornisca maggiore aiuto all'Ucraina. "La Svizzera deve aumentare massicciamente il sostegno umanitario all'Ucraina, decuplicandolo", ha ad esempio dichiarato la consigliera nazionale Natalie Imboden (Verdi/BE). La sua collega Christa Markwalder (PLR/BE) si è espressa per aiuti nelle zone di combattimento e per le sanzioni. Il deputato argoviese Cédric Wermuth, copresidente del PS nazionale, ha assicurato agli ucraini che non saranno dimenticati e continueranno a ricevere sostegno. L'ambasciatrice ucraina a Berna, Iryna Venediktova, ha tenuto un discorso in inglese e in ucraino. Ha detto che il suo paese ha bisogno di armi ora. La consigliera nazionale dei Verdi liberali Tiana Moser (ZH) le ha fatto eco e affermato che la Svizzera deve consentire la riesportazione di materiale bellico dai paesi che ne hanno acquistato.

2 anni fa
"Vicino a Soledar la situazione è tesa"
Lo ha riferito il capo del servizio stampa della 10a brigata d'assalto "Edelweiss", Nikita Shandyba.

Vicino alla città di Soledar, nella regione di Donetsk, la situazione è diventata ancora più tesa e i russi bombardano costantemente le posizioni delle forze ucraine. Lo ha riferito il capo del servizio stampa della 10a brigata d'assalto "Edelweiss", Nikita Shandyba, citato da Unian. "La situazione è tesa. Il nemico spara regolarmente contro le nostre posizioni e cerca di sfondare le nostre difese, ma non ci riesce", ha sottolineato Shandyba. "Il nemico sta cercando di sfondare le posizioni ucraine in piccoli gruppi di 15-20 persone - ha aggiunto -, ma respingiamo gli attacchi."

2 anni fa
"La centrale di Zaporizhzhia deve tornare sotto il controllo di Kiev"
Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino. "Abbiamo bisogno di sanzioni globali contro l'industria nucleare russa, abbiamo bisogno dell'immediato ritorno del pieno controllo ucraino sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia", ha scritto.

Nell'anniversario dell'attacco russo alla centrale atomica di Zhaporizhzhia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su Twitter che "abbiamo bisogno di sanzioni globali contro l'industria nucleare russa, abbiamo bisogno dell'immediato ritorno del pieno controllo ucraino sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Grazie all'Aiea per la collaborazione per ripristinare la sicurezza". "Un anno fa, lo Stato terrorista per primo nella storia umana ha preso in ostaggio una centrale nucleare, Zaporizhzhia. La Russia ha sparato contro la centrale, sta bombardando le nostre città nascondendosi nella centrale nucleare, ha trasformato il territorio della centrale in un campo di addestramento militare de facto. Questa forma di terrore particolarmente cinica richiede una risposta da parte del mondo particolarmente basata sui principi", ha affermato Zelensky.

2 anni fa
Sanzioni, "serve un maggior controllo sul commercio di materie prime"
© Segreteria di Stato dell’economia (SECO)
© Segreteria di Stato dell’economia (SECO)
Per i controlli sul rispetto delle sanzioni "dobbiamo fare affidamento sul fatto che le aziende che operano in Svizzera rispettino la legge elvetica", ha detto la direttrice della Seco.

La Svizzera si sta impegnando per ottenere una migliore visione d'insieme del commercio di materie prime. In generale, secondo la direttrice della Seco, Helene Budliger Artieda, le sanzioni dell'UE contro la Russia sono state attuate rapidamente e bene. In alcuni casi, il commercio con la Russia non è elencato separatamente nelle statistiche doganali, ha dichiarato alla radio della Svizzera tedesca SRF. La Segreteria di Stato dell'economia (Seco) sta cercando di ottenere una migliore panoramica del commercio di materie prime ed è stato commissionato uno studio esterno. Attualmente mancano dati sul numero di posti di lavoro e sulla base imponibile del settore delle materie prime. All'interno dell'amministrazione federale, la piattaforma interdipartimentale sulle materie prime sta lavorando attivamente per migliorare le statistiche a livello nazionale.

"La Svizzera non ha una propria autorità per le sanzioni"

Budliger sottolinea che non tutti i commercianti di materie prime fanno affari esclusivamente o principalmente con la Russia. Le imprese del settore hanno anche confermato in modo "credibile" alla Seco di aver nel frattempo ridotto i loro scambi con la Russia. La Segreteria si affida anche ad altri organi amministrativi della Confederazione, dei Cantoni e delle banche per l'attuazione delle sanzioni. "Le violazioni delle sanzioni vengono perseguite e segnalate da noi o dai Cantoni", ha detto la direttrice della Seco. Per i controlli sul rispetto delle sanzioni, la Seco collabora con l'amministrazione doganale perché non è né la polizia né l'ufficio del pubblico ministero, e la Svizzera non ha una propria autorità per le sanzioni. "Dobbiamo fare affidamento sul fatto che le aziende che operano in Svizzera rispettino la legge elvetica", ha detto Budliger. I vicini europei e gli Stati Uniti hanno dato alla Svizzera una buona pagella per quanto riguarda l'attuazione delle sanzioni.

2 anni fa
"Oltre 200mila soldati russi uccisi da inizio guerra"
Lo avrebbe affermato il comandante supremo delle forze alleato della Nato in Europa.

Sono oltre 200'000 i soldati russi morti o feriti dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio 2022: lo ha detto, stando a quanto riporta il settimanale tedesco Der Spiegel, il comandante supremo delle forze alleate della Nato in Europa, il generale statunitense Christopher Cavoli, definendo "incredibile" la portata della guerra. Finora, oltre 1800 ufficiali russi sono stati uccisi o feriti e Mosca ha perso più di 2000 carri armati, ha aggiunto Cavoli, sottolineando che l'esercito russo spara più di 23'000 proiettili di artiglieria al giorno. Secondo Kiev, dall'inizio della guerra la Russia ha perso 152'190 soldati, di cui 820 ieri.

2 anni fa
Armi alla Germania: Svizzera nella catena di sostegno a Kiev
© Shutterstock
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Per Oliver Diggelmann, professore di diritto internazionale ed europeo all'Università di Zurigo, vendendo i carri armati alla Germania, la Svizzera potrebbe diventare parte integrante della catena logistica di supporto militare all'Ucraina.

Se la Svizzera vendesse carri armati alla Germania, farebbe parte della catena di sostegno militare all'Ucraina, secondo un professore di diritto. "La Confederazione deve decidere se vuole essere coinvolta in questa dimensione militare", ha commentato. Per Oliver Diggelmann, professore di diritto internazionale ed europeo all'Università di Zurigo, gli invi di carri armati svizzeri rafforzerebbero la Germania militarmente e le darebbero un nuovo spazio di manovra in termini di sostegno a Kiev. Con una simile operazione, la Svizzera potrebbe diventare parte integrante della catena logistica di supporto militare all'Ucraina, afferma sui giornali in lingua tedesca del Tamedia Group.

In conflitto con la neutralità

Attualmente, la Germania è un Paese non belligerante che sostiene militarmente l'Ucraina, secondo il diritto internazionale, spiega. Ma se questo sostegno dovesse diventare una parte centrale delle operazioni militari in Ucraina, diventerebbe essa stessa un Paese belligerante. Il limite preciso non è chiaro", aggiunge lo specialista, "ma se la Germania lo oltrepassa, la consegna di carri armati da parte della Svizzera diventerebbe incompatibile con il principio di neutralità".

Venerdì la stampa ha rivelato che la Germania ha chiesto alla Svizzera di acquistare carri armati Leopard 2 in disuso. Questi carri armati dovrebbero sostituire quelli che la Germania e altri Paesi dell'UE hanno consegnato all'Ucraina. La vendita richiederebbe l'approvazione del Parlamento.

2 anni fa
La Russia chiude i gasdotti Nord Stream danneggiati
Gazprom ha affermato che è tecnicamente possibile rimettere in sesto le linee rotte. La scelta di non intervenire sarebbe quindi politica.

La Russia ha deciso di chiudere i gasdotti Nord Stream che erano stati danneggiati negli scorsi mesi. Secondo quanto riporta il sito dell'agenzia di stampa britannica Reuters, nell'immediato non ci sono piani per ripararli o riattivarli. Gazprom, multinazionale russa controllata dal governo attiva soprattutto nell'estrazione e vendita di gas naturale, ha affermato che è tecnicamente possibile rimettere in sesto le linee rotte, quindi la scelta di non intervenire sarebbe politica.

Le esplosioni in settembre

A settembre diverse esplosioni avevano colpito i due gasdotti, Nord Stream 1 e Nord Stream 2, costruiti dalla società russa. A seguito di questi avvenimenti solo uno dei tubi del Nord Stream 2 era rimasto intatto, mentre tutti gli altri erano rimasti gravemente danneggiati. La Russia continua a sostenere che dietro il sabotaggio ci siano gli Stati Uniti.

2 anni fa
La Germania vuole acquistare i carri armati Leopard svizzeri in disuso
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I carri armati saranno utilizzati per colmare le lacune lasciate dal precedente trasferimento dei mezzi carrozzati all'Ucraina e per migliorare la fornitura di pezzi di ricambio.

La Germania vorrebbe acquistare dall'esercito svizzero i carri armati Leopard 2, attualmente in disuso, in modo da poter sostituire quelli che Berlino, e altri Paesi dell'Ue, hanno fornito all'Ucraina. Per la vendita occorrerebbe l'approvazione del Parlamento. Il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius e il ministro dell'economia Robert Habeck hanno chiesto in una lettera inviata alla consigliera federale Viola Amherd di rivendere i carri armati Leopard 2 dell'esercito svizzero all'azienda tedesca produttrice di armi Rheinmetall. La missiva è datata 23 febbraio, ha comunicato a Keystone-ATS un portavoce del Dipartimento federale della difesa, protezione della popolazione e dello sport (DDPS), confermando un'informazione del Blick di oggi.

Il loro possibile utilizzo

Il trasferimento dei carri armati all'Ucraina non avverrà, ha aggiunto il portavoce, assicurando che la destinazione finale degli armamenti sarà la Germania o uno dei partner della NATO e dell'Unione Europea. I carri armati serviranno a rimpiazzare quelli già ceduti all'Ucraina e per migliorare la fornitura di pezzi di ricambio.

Vendita possibile per l'esercito

Dal punto di vista dell'esercito svizzero, in base a chiarimenti preliminari, è possibile rinunciare a un numero limitato di carri armati a condizione che il Parlamento li metta fuori servizio, si legge nella presa di posizione. In una risposta del primo marzo, la ministra della difesa Viola Amherd ha informato la Germania che non vi era alcuna decisione del Parlamento in merito a una dismissione formale. Discussioni in proposito sono attualmente in corso in Parlamento. Non può anticipare un'eventuale decisione parlamentare. Il Consiglio federale intende prendere posizione sul tema nell'ora delle domande delle Camere federali lunedì.

No dalla Commissione degli Stati

Il commercio di materiale bellico nel contesto della guerra in Ucraina è una questione molto delicata a livello politico in Svizzera, paese ufficialmente neutrale. All'inizio di febbraio, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati ha chiaramente respinto una richiesta simile. La Commissione ha rifiutato, con 8 voti contro 2, una proposta di iniziativa parlamentare che intendeva mettere fuori servizio e in seguito restituire alla Germania un massimo di 30 degli attuali 96 carri armati Leopard in dotazione dell'Esercito svizzero e attualmente dismessi. La maggioranza della Commissione voleva mantenere questi carri armati come riserva strategica. La minoranza vedeva i carri armati come un'opportunità per contribuire alla sicurezza europea.

Il carro armato e gli aiuti all'Ucraina

Il Leopard 2 a quattro posti è un carro armato pesante di fabbricazione tedesca. È costruito in serie dal 1978. Ne esistono numerose varianti. Tra il 1987 e il 1993, la Svizzera ha introdotto circa 380 "Leos" nelle truppe. Nel frattempo, l'esercito ha venduto decine di veicoli alla Germania e al Canada. L'Ucraina si difende dall'invasione russa da più di un anno. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato diversi appelli alla comunità internazionale affinché gli fornisca aerei da combattimento e carri armati. L'Ucraina riceverà 18 moderni carri armati Leopard 2 dalle scorte dell'esercito tedesco. In collaborazione con i paesi partner - Svezia e Portogallo - la Germania vuole fornire all'Ucraina un moderno battaglione di carri armati Leopard 2 composto di 31 carri. La Polonia coordina un altro battaglione con carri armati Leopard 2 di tipo più vecchio.

2 anni fa
Dagli USA un nuovo pacchetto di armi da 400 milioni
Il pacchetto, hanno precisato le fonti, dovrebbe contenere razzi per i sistemi di difesa anti-aerea Himars, munizioni per i veicoli da combattimento Bradley e veicoli gettaponte corazzati.

Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina, del valore di circa 400 milioni di dollari e composto principalmente da munizioni. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando fonti informate e confermando quanto preannunciato dalla Casa Bianca nel briefing quotidiano. Il pacchetto, hanno precisato le fonti, dovrebbe contenere razzi per i sistemi di difesa anti-aerea Himars, munizioni per i veicoli da combattimento Bradley e veicoli gettaponte corazzati.

2 anni fa
Esplosione in aria a 113 km da Mosca
Un portavoce dei servizi di emergenza ha riferito che "un certo numero di potenziali strutture sono state controllate" e "non sono stati trovati segni di esplosione".

Un'esplosione è avvenuta a Kolomna, città della Russia nella regione di Mosca a 113 km a sudest dalla capitale. Lo hanno confermato le autorità, dopo che sui social erano state diffuse informazioni e immagini dell'accaduto. "L'esplosione è avvenuta in aria. Con molta probabilità stiamo parlando di un drone. Ma finora è impossibile dirlo con certezza, dal momento che non riescono a trovare il relitto", hanno dichiarato le forze dell'ordine all'agenzia Tass. Un portavoce dei servizi di emergenza ha riferito che "un certo numero di potenziali strutture sono state controllate" e "non sono stati trovati segni di esplosione".

2 anni fa
Kiev ordina ai residenti vulnerabili di evacuare Kupiansk
L'evacuazione è dovuta al costante bombardamento del territorio della comunità da parte delle truppe russe. Aumentano i timori che la Russia possa riconquistare la città chiave e snodo ferroviario.

L'Ucraina ha ordinato l'evacuazione obbligatoria dei residenti vulnerabili dalla città in prima linea di Kupiansk, nell'oblast di Kharkiv, e dai territori nordorientali adiacenti, mentre aumentano i timori che la Russia possa riconquistare la città chiave e snodo ferroviario. "L'evacuazione obbligatoria delle famiglie con bambini e dei residenti con mobilità ridotta è iniziata nella comunità di Kupiansk a causa del costante bombardamento del territorio della comunità da parte delle truppe russe", ha affermato l'amministrazione militare della regione di Kharkiv.

2 anni fa
"C'è il rischio di uno scontro diretto tra potenze nucleari"
Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov alla Conferenza sul disarmo a Ginevra.

Gli Usa e la Nato stanno "fomentando ulteriormente il conflitto in Ucraina e attorno" a questo Paese e il loro "crescente coinvolgimento" porta il rischio di "uno scontro militare diretto tra potenze nucleari con conseguenze catastrofiche". Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov alla Conferenza sul disarmo a Ginevra. Lo riferisce l'agenzia Tass. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov avrebbe voluto partecipare alla Conferenza sul disarmo a Ginevra, ma gli è stato impedito dalle "restrizioni unilaterali illegittime imposte dalla Ue", ha detto il vice ministro Serghei Ryabkov prendendo la parola alla conferenza. Secondo Mosca, ha aggiunto Ryabkov, citato dalle agenzie russe, si tratta di "un tentativo di evitare un dialogo franco per contribuire ad assicurare una sicurezza e stabilità globale di lunga durata, in particolare eliminando le minacce legate alle armi di distruzione di massa". 

2 anni fa
Sale a 4 bilancio dei civili morti a Zaporizhzhia
Nella notte l'esercito russo ha bombardato uno dei quartieri residenziali della città distruggendo un edificio di cinque piani con dieci appartamenti.

È salito a quattro il numero delle vittime dell'attacco con missili a un condominio a Zaporizhzhia, città nel sud dell'Ucraina. Cinque persone sono considerate disperse, riferisce Rbc-Ucraina citando l'ufficio del procuratore generale. "Secondo i dati preliminari, quattro persone sono state uccise, otto sono rimaste ferite, altre cinque sono considerate disperse, tra cui un bambino", afferma la procura. Nella notte l'esercito russo ha bombardato uno dei quartieri residenziali della città distruggendo un edificio di cinque piani con dieci appartamenti.

2 anni fa
Raid su Zaporizhzhia, il bilancio è di tre morti
A renderlo noto il sindaco ad interim della Città. I missili russi hanno colpito un edificio residenziale, attualmente 90 operatori dei servizi di emergenza sono impegnati nelle ricerche dei dispersi.

È salito a tre civili morti il bilancio dell'attacco missilistico russo sul condominio di dieci appartamenti a Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale. Lo scrivono i media locali, spiegando che sei persone ferite sono state portate in ospedale. Secondo i soccorritori ci sono ancora persone intrappolate sotto le macerie, l'edificio è stato quasi completamente distrutto. "In seguito all'impatto, più di 10 appartamenti dal secondo al quinto piano sono stati distrutti. Le case vicine sono state danneggiate dai detriti e dall'onda d'urto", ha dichiarato la polizia.

2 anni fa
Oltre 150mila soldati russi uccisi da inizio guerra
Dall'inizio della guerra, la Russia ha inoltre perso 3'397 carri armati, 6'658 veicoli blindati da combattimento, 2'398 sistemi di artiglieria, 300 aerei, 288 elicotteri, 2'058 droni, 873 missili da crociera e 18 navi.

Sono oltre 150'000 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione delle forze di Mosca: lo ha annunciato lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev in un post su Facebook, come riportano i media nazionali. Dal 24 febbraio 2022 i russi hanno perso sul campo di battaglia almeno 150'605 soldati, di cui 715 solo nella giornata di ieri. Dall'inizio della guerra, la Russia ha inoltre perso 3'397 carri armati, 6'658 veicoli blindati da combattimento, 2'398 sistemi di artiglieria, 300 aerei, 288 elicotteri, 2'058 droni, 873 missili da crociera e 18 navi.

2 anni fa
Il parlamento finlandese ha approvato l'ingresso nella Nato
© Shutterstock
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I parlamentari finlandesi hanno votato per approvare una legge che autorizza l'ingresso della Finlandia nell'alleanza militare occidentale, con 184 voti a favore e 7 contrari.

Il Parlamento finlandese ha approvato, a stragrande maggioranza, l'ingresso nella Nato, per il quale sono ancora indispensabili le ratifiche di Ungheria e Turchia. I parlamentari finlandesi hanno votato per approvare una legge che autorizza l'ingresso della Finlandia nell'alleanza militare occidentale, con 184 voti a favore e 7 contrari.

2 anni fa
I russi continuano a evacuare la Crimea
lo riferisce lo stato maggiore delle Forze Armate ucraine sulla sua pagina Facebook, come riporta Unian.

I russi continuano a evacuare la penisola di Crimea occupata: lo riferisce lo stato maggiore delle Forze Armate ucraine sulla sua pagina Facebook, come riporta Unian. "Ancora una volta, è stata registrata l'evacuazione di alcune categorie di cittadini dalla Crimea temporaneamente occupata. Recentemente, i militari delle forze di occupazione russe di stanza a Perevalny (centro-est, ndr) hanno inviato le loro famiglie in Russia", si legge nel rapporto dell'esercito. Allo stesso tempo, i russi stanno rafforzando le loro difese nella penisola e stanno costruendo fortificazioni.

2 anni fa
Finlandia, iniziati i lavori per il muro al confine con Russia
Si è cominciato ieri, riferisce il giornale locale Yle, con la rimozione degli alberi su entrambi i lati del valico di frontiera di Imatra e si procederà ad issare tre chilometri di recinto per testare se resisterà alle gelate invernali o un eventuale massiccio afflusso di persone da est.

In Finlandia sono iniziati i lavori per costruire il muro al confine orientale con la Russia. Si è cominciato ieri, riferisce il giornale locale Yle, con la rimozione degli alberi su entrambi i lati del valico di frontiera di Imatra e si procederà ad issare tre chilometri di recinto per testare se resisterà alle gelate invernali o un eventuale massiccio afflusso di persone da est. Questa prima parte di muro di prova dovrebbe essere pronta a giugno. A novembre, tra le crescenti tensioni con la Russia per l'invasione in Ucraina, il governo finlandese aveva presentato un piano per blindare il suo confine con una recinzione di 200 chilometri sui 1.300 chilometri totali della sua frontiera: oltre tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti.

2 anni fa
"Drone precipitato a 100 chilometri da Mosca"
Lo ha detto il governatore della regione della capitale Andrei Vorobyov, specificando che non ci sono vittime né si registrano danni materiali.

Un drone "è precipitato" vicino a Kolomna, un centinaio di chilometri a sud-est di Mosca. Lo ha detto il governatore della regione della capitale Andrei Vorobyov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Secondo il governatore, il drone doveva "probabilmente" compiere un attacco a un'infrastruttura civile. Vorobyov aggiunge che non ci sono vittime né si registrano danni materiali. Il drone si è abbattuto vicino al villaggio di Gubastovo. Sull'episodio stanno indagando i servizi di sicurezza interni (Fsb). "Niente minaccia la sicurezza dei residenti", ha affermato il governatore.

2 anni fa
"Respinti 60 attacchi russi nelle ultime 24 ore"
Lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione sul campo di battaglia. Gli attacchi sono stati respinti vicino a Kupiansk, nella regione di Kharkiv, e nei pressi di Lyman, Bakhmut, Adviika e Shakhtarsk, nel Donetsk.

L'esercito ucraino ha respinto 60 attacchi russi in cinque aree nel nord-est e nell'est del paese nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione sul campo di battaglia. Lo riporta il "Kyiv Independent". Gli attacchi sono stati respinti vicino a Kupiansk, nella regione di Kharkiv, e nei pressi di Lyman, Bakhmut, Adviika e Shakhtarsk, nel Donetsk. Inoltre, nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno effettuato otto attacchi missilistici, 32 raid aerei ed hanno lanciato oltre 85 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo.  Le forze russe hanno anche bombardato gli insediamenti di Tymonovychi e Berylivka nella regione di Chernihiv; Starykove, Brusky, Buvalyne, Kruzhok, Manukhivka, Atynske, Porozok nella regione di Sumy; e Chervona Zoria, Veterynarne, Strilecha, Hatysche, Vovchansk e Vovchanski Khutory nella regione di Kharkiv. Da parte sua, l'aeronautica ucraina ha abbattuto 11 droni Shaded di fabbricazione iraniana e un drone Zala di fabbricazione russa.

Due morti e 16 feriti

Due persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite durante gli attacchi russi delle ultime 24 ore. Un civile è stato ucciso e altri nove sono rimasti feriti a Kurakhivka, nella regione di Donetsk, ha riferito oggi il governatore Pavlo Kyrylenko. A Sviatohirsk, sempre nel Donetsk, le forze russe hanno colpito la notte scorsa un dipartimento del Servizio di emergenza statale, uccidendo un operatore e ferendone altri quattro, ha aggiunto Kyrylenko.  Nella regione di Kherson, inoltre, sono rimaste ferite tre persone, ha reso noto l'Amministrazione militare regionale, aggiungendo che sono state danneggiate una scuola, alcune case e condomini nella città di Kherson.

2 anni fa
Zelensky firma nuove sanzioni, la pressione continua
Le sanzioni sono "contro coloro che sono coinvolti o aiutano la Russia a fare la guerra e distruggere vite e persone".

Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato 3 decreti del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale con nuove sanzioni "contro coloro che sono coinvolti o aiutano la Russia a fare la guerra e distruggere vite e persone", afferma nel consueto discorso serale. Le sanzioni sono "contro quei russi coinvolti nel rapimento di bambini ucraini; contro quei rappresentanti del settore sportivo russo che stanno cercando di mettere lo sport al servizio dell'aggressione; contro coloro che aiutano a mantenere strutture mercenarie in Russia per la guerra contro l'Ucraina e tutte le persone libere". "La pressione dall'Ucraina continuerà. La pressione del mondo sullo stato terrorista continuerà", aggiunge Zelensky.

2 anni fa
Putin: "Non possiamo ignorare la capacità nucleare della Nato"
È quanto ha dichiarato il presidente russo in un'intervista per il canale Rossiya-1.

La Russia deve tenere conto del potenziale nucleare non solo degli Stati Uniti, ma anche di tutti gli altri paesi della Nato, poiché l'Alleanza considera la sconfitta strategica di Mosca il suo obiettivo principale. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista al canale Rossiya-1. Il presidente russo ha commentato la sospensione della partecipazione della Russia al trattato New Start. "Nelle condizioni odierne, poiché tutti i principali paesi della Nato hanno annunciato la nostra sconfitta strategica come il loro obiettivo principale per far soffrire la nostra gente, come possiamo non considerare il loro potenziale nucleare in queste condizioni?" ha detto Putin.

2 anni fa
Kiev annuncia una controffensiva in primavera
Stando a quanto dichiarato dal vice capo dell'intelligence del ministero della Difesa di Kiev l'obiettivo è di liberare tutti i territori occupati, compresa la Crimea.

L'esercito ucraino sarà pronto a passare alla controffensiva in primavera: l'obiettivo è la liberazione di tutti i territori occupati, compresa la Crimea: "Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991". Lo ha affermato il vice capo dell'intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur) Vadym Skibitskyi, citato da Unian. Uno degli obiettivi sarà il tentativo di "inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma russa", ha spiegato Skibitsky. "L'Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio russo, compresa la regione di Belgorod, gli attacchi partono da lì".

"Pronti in pochi mesi"

Secondo Skibitsky, il momento preciso dell'offensiva dipende da una serie di fattori, inclusa la fornitura di armi occidentali. Due giorni fa il ministro della Difesa dell'Ucraina, Oleksiy Reznikov, dopo l'incontro a Ramstein, ha chiarito che "la fornitura di attrezzature all'Ucraina dipende principalmente dal periodo di addestramento dell'esercito". Quindi "in pochi mesi le forze militari ucraine saranno completamente pronte: poi, secondo la decisione dello Stato maggiore, si verificheranno determinati eventi".

2 anni fa
Putin, obiettivo dell'Occidente è liquidare la Federazione russa
Secondo il presidente russo l'unità della nazione è la chiave dei suoi successi.

"L'Occidente ha un solo obiettivo: liquidare la Federazione russa". Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, intervistato dal canale tv russo Rossiya-1. Secondo Putin, l'unità della nazione russa è la chiave dei suoi successi. "Il popolo russo non è secondo a nessuno quando è coeso e unito", ha aggiunto.

L'Occidente, secondo il capo del Cremlino, "potrebbe ammettere la Russia nella 'famiglia delle nazioni civilizzate' solo dividendola in parti separate. (...) E perché questo? Per poterle comandare a piacimento e porle sotto il suo controllo", ha aggiunto Putin. Secondo Vladimir Putin, il popolo russo potrebbe non sopravvivere a una dissoluzione della Federazione russa, se le sue singole parti fossero poste sotto il controllo occidentale.

2 anni fa
'La Svizzera non può rimanere neutrale'
© Twitter Iryna Venediktova
© Twitter Iryna Venediktova
Per l'ambasciatrice ucraina in Svizzera Iryna Venediktova si tratta di "difendere l'ordine giuridico internazionale e i diritti umani".

La Svizzera non può essere neutrale di fronte alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. "Si tratta di difendere l'ordine giuridico internazionale e i diritti umani", afferma l'ambasciatrice ucraina in Svizzera Iryna Venediktova in un'intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung. 

I tempi sono cambiati

"Il principio svizzero di neutralità si basa su accordi presi nei secoli scorsi", ha detto Venediktova. "Con l'istituzione del diritto internazionale dopo la Seconda guerra mondiale, la situazione è cambiata radicalmente. L'attacco è illegale, la difesa è legale. Gli altri Paesi dovrebbero aiutare il Paese attaccato a mantenere la propria sovranità".

Sì alla riesportazione di armi

L'ambasciatrice ucraina dice di rispettare la neutralità svizzera. "Ma per favore, lasciate che altri Paesi inviino all'Ucraina le loro armi di fabbricazione svizzera". Venediktova auspica quindi una rapida modifica della legge sulla riesportazione delle armi di fabbricazione svizzera, attualmente in discussione in Parlamento.

Preziosi gli aiuti svizzeri

La situazione oggi è diversa da quella di un anno fa, ha detto l'ambasciatrice. "Dato che la guerra è ancora in corso, dipendiamo da un ampio sostegno da parte della comunità internazionale". Gli aiuti svizzeri sono comunque preziosi, così come il sostegno allo sminamento. "La solidarietà è grande. Sono commossa", afferma.

2 anni fa
La Russia dice no alla Svizzera come mediatore nel conflitto
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Per Mosca la Confederazione non è più uno Stato neutrale visto che ha adottato le sanzioni contro la Russia.

La Russia rifiuta la Svizzera come mediatore nella guerra in Ucraina. Il ministero degli Esteri di Mosca cita come motivo il coinvolgimento della Svizzera nelle sanzioni contro la Russia. ''La Svizzera che si è unita alle sanzioni unilaterali e illegittime dell'Occidente contro la Russia non è più uno Stato neutrale e non può svolgere alcun ruolo di mediazione nel contesto della crisi dell'Ucraina'', ha affermato la portavoce Maria Zakharova, rispondendo sul sito del ministero degli Esteri russo alla proposta di mediazione del capo della diplomazia svizzera Ignazio Cassis.

La proposta di Cassis

Venerdì a New York, davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, il consigliere federale Cassis ha proposto un incontro "nello spirito delle Convenzioni di Ginevra". "La Svizzera è pronta in ogni momento a riunire tutti attorno a un tavolo e a lavorare per un migliore rispetto del diritto internazionale e, in ultima analisi, per la pace", ha detto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). La Svizzera non favorisce nessuna delle parti in guerra dal punto di vista militare, ma la neutralità non significa indifferenza, ha aggiunto il ticinese.

2 anni fa
Ex comandante del gruppo Wagner arrestato in Norvegia
Andrey Medvedev ha attraversato il confine con la Norvegia il 13 gennaio scorso e ha presentato domanda di asilo. Ora è finito in manette per una rissa.

L'ex comandante del gruppo mercenario russo Wagner Andrey Medvedev, fuggito in Norvegia dove ha chiesto asilo, è stato arrestato dopo aver presumibilmente aggredito un agente di polizia fuori da un bar di Oslo, secondo i pubblici ministeri norvegesi. Lo riporta il Guardian. L'uomo è stato arrestato nelle prime ore di mercoledì dopo una rissa fuori da un bar della capitale norvegese. Le circostanze esatte della rissa non sono state specificate ma, secondo gli atti del tribunale, Medvedev, ubriaco, ha resistito all'arresto e poi ha aggredito fisicamente gli agenti di polizia una volta arrivato alla stazione. Il processo è stato fissato per il 25 aprile.

Medvedev, 26 anni, ha attraversato il confine con la Norvegia il 13 gennaio, dove ha presentato domanda di asilo. Il militare del gruppo paramilitare russo ha detto che in Ucraina aveva assistito all'uccisione sommaria di combattenti Wagner accusati dai loro stessi comandanti di disobbedire agli ordini. Chiedendo l'asilo, si è detto pronto a raccontare tutto ciò che sapeva sul gruppo Wagner, le sue attività e sul suo leader, Yevgeny Prigozhin.

2 anni fa
La Russia blocca le forniture di petrolio alla Polonia via oleodotto
Lo ha annunciato il gigante petrolifero polacco Pkn Orlen.

Il gigante petrolifero polacco Pkn Orlen ha annunciato che la Russia ha smesso di fornire petrolio attraverso l'oleodotto Druzhba, che in base all'ultimo contratto in vigore copre circa il 10% del fabbisogno di Orlen. "Le consegne attraverso l'oleodotto Druzhba alla Polonia sono state interrotte dalla parte russa", ha dichiarato il gruppo polacco in una nota inviata all'Afp.

Orlen ha affermato che la mossa non avrà alcun impatto sulla fornitura ai clienti polacchi e che tutte le consegne di petrolio ora arriveranno via mare. Fino ad ora, PKN Orlen aveva importato circa il 10% del suo fabbisogno di petrolio attraverso l'oleodotto dalla Russia e il resto da altri paesi attraverso rotte marittime.

La mossa russa arriva dopo che l'Unione Europea ha concordato un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina. La Polonia ha dichiarato all'inizio di questo mese che stava ancora acquistando il 10% delle sue forniture di petrolio dalla Russia, nonostante la sua insistenza su sanzioni più severe sul petrolio russo.

2 anni fa
Zelensky, la pressione delle sanzioni Ue deve aumentare
Il presidente ucraino commenta l'ultimo pacchetto di sanzioni adottato dall'UE.

"Il decimo pacchetto di sanzioni Ue prende di mira l'industria militare russa, la propaganda e il sistema finanziario. La pressione sull'aggressore russo deve aumentare: ci aspettiamo passi decisivi contro Rosatom e l'industria nucleare russa, più pressione su militari e banche". Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo che l'Unione europea ha adottato formalmente il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.

2 anni fa
UE, adottato il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia
Lo ha annunciato via social l'alto rappresentante UE Josep Borrell. Previsti ulteriori divieti di esportazione per un valore di oltre 11 miliardi di euro.

"E' stato adottato il decimo pacchetto di sanzioni Ue". Lo annuncia sui social l'alto rappresentante Ue Josep Borrell. "121 persone ed entità elencate, nuove e significative restrizioni all'importazione/esportazione, divieto di diffusione della propaganda russa. Rimaniamo uniti nella nostra determinazione a intaccare la macchina da guerra della Russia", scrive.

Divieti di esportazione per un valore di oltre 11 miliardi

Il decimo pacchetto di sanzioni dell'Unione europea alla Russia include un nuovo elenco di individui ed entità sanzionati e ulteriori divieti di esportazione per un valore di oltre 11 miliardi di euro, che "priva l'economia russa di beni tecnologici e industriali fondamentali". Lo segnala il Consiglio dell'Ue in un comunicato sulle misure decise contro l'invasione dell'Ucraina.

Le misure previste

Nel pacchetto di sanzioni, annuncia la Svezia, alla presidenza di turno dell'Ue, sono incluse "restrizioni all'esportazione più severe per quanto riguarda il dual use e la tecnologia", "misure restrittive mirate contro individui ed entità che sostengono la guerra, diffondono propaganda o consegnano droni utilizzati dalla Russia nella guerra". Ci sono poi "misure contro la disinformazione russa". "Insieme, gli Stati membri dell'Ue hanno imposto le sanzioni più incisive e di vasta portata mai viste per aiutare l'Ucraina a vincere la guerra - prosegue la Svezia -. L'Ue è unita accanto all'Ucraina e al popolo ucraino. Continueremo a sostenere l'Ucraina, fino a quando sarà necessario".

2 anni fa
Mosca raddoppia le navi nel Mar Nero
Secondo l'esercito ucraino le forze russe sarebbero pronte a ulteriori attacchi missilistici.

L'esercito ucraino ha affermato che ieri la Russia ha raddoppiato il numero di navi schierate attivamente nel Mar Nero e ha previsto che ciò potrebbe essere una preparazione per ulteriori attacchi missilistici. Lo riferisce il Guardian. "Nel Mar Nero, la flotta di navi da guerra è raddoppiata rispetto a giovedì: ora ci sono otto navi", ha detto il comando militare nella regione meridionale in un aggiornamento su Facebook, "ciò potrebbe indicare che sono in preparazione attacchi missilistici e attacchi di droni", ha affermato. Una delle navi è una fregata armata con otto missili Kalibr, ha spiegato il comando militare Sud. 

Secondo il servizio stampa della Marina ucraina Nataliya Gumenyuk "ieri sera i russi hanno aggiunto un vettore missilistico nel Mar Nero, una fregata equipaggiata con otto missili di tipo Kalibr, portando in tutto il numero di unità a nove". Gumenyuk ha spiegato che negli ultimi 4 giorni non c'erano stati portamissili nel Mar Nero, riferisce l'Ukrainska Pravda.

2 anni fa
Visita di Lukashenko in Cina dal 28 febbraio
Il leader bielorusso compirà una visita di stato della durata di quattro giorni.

Il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, compirà una visita di stato in Cina dal 28 febbraio al 2 marzo. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying. "Su invito del presidente cinese, Xi Jinping, il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, farà una visita di stato alla Cina dal 28 febbraio al 2 marzo".

"La Cina è intenzionata a lavorare con Minsk per approfondire la reciproca fiducia politica", ha detto il ministro degli esteri cinese, Qin Gang, in una conversazione telefonica tenutasi ieri con il collega bielorusso, Serghei Aleinik, secondo quanto rivelato oggi da Pechino. Lo scorso anno Xi e Lukashenko, quest'ultimo stretto alleato di Mosca, si incontrarono a Samarcanda, in Uzbekistan, in occasione di un vertice internazionale e i due annunciarono una partnership "incondizionata".

2 anni fa
Cassis propone una riunione sulle Convenzioni di Ginevra
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Il ministro degli esteri svizzero ha dichiarato come sia importante fermare la guerra davanti al Consiglio di sicurezza dell'ONU. ""La Svizzera è pronta in ogni momento a riunire tutti attorno a un tavolo", ha affermato.

La Svizzera propone una riunione sulle Convenzioni di Ginevra, di fronte alle violazioni del diritto internazionale umanitario perpetrate in Ucraina. Oggi a New York, Ignazio Cassis ha lanciato questo invito davanti al Consiglio di sicurezza dell'ONU.

"Scioccati dall'aggressione russa"

Le Convenzioni di Ginevra, che festeggeranno l'anno prossimo i 75 anni, "sono calpestate", ha sottolineato il consigliere federale durante la riunione sull'Ucraina dell'organo più potente delle Nazioni Unite. La Confederazione, depositaria di questi accordi, è rimasta "enormemente scioccata" dall'aggressione russa. "La popolazione civile, i feriti, i prigionieri e le infrastrutture" devono essere "protette" dalle parti in conflitto e dai combattenti, ha dichiarato il consigliere federale. A suo avviso, occorre organizzare una discussione "adesso".

"È ora di fermare la guerra"

"La Svizzera è pronta in ogni momento a riunire tutti attorno a un tavolo", ha aggiunto. Cassis ha anche accolto favorevolmente la risoluzione approvata dall'Assemblea generale dell'ONU, sostenuta anche da Berna, che chiede il ritiro delle forze russe. Interpellato dall'agenzia Keystone-ATS dopo il suo intervento, Cassis ha affermato che voleva innanzitutto far capire che è ora di fermare la guerra. "È chiaro dove la strada deve portarci, ma nessuno sa esattamente come arrivarci", ha proseguito, ribadendo che il conflitto non può essere concluso con mezzi militari, ma solo attraverso la diplomazia. "Questo richiede creatività, pazienza e perseveranza", ha spiegato, aggiungendo che vede anche la proposta cinese come un'opportunità. "Ogni serio piano di pace merita un esame approfondito".

2 anni fa
La Svezia fornirà una decina di Leopard a Kiev
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Il premier, in conferenza stampa con il ministro della difesa Pal Jonson, ha poi comunicato l'invio all'Ucraina di "circa" 10 carri armati Leopard 2A5 e di sistemi anti-missile Iris-T e Hawk.

La Svezia fornirà "circa" 10 carri armati Leopard all'Ucraina e sistemi di difesa anti-aerea. Lo ha annunciato il governo a Stoccolma. "La Svezia si unisce alla "famiglia Leopard" a sostegno dell'Ucraina, con i carri armati Leopard 2 svedesi. Il pacchetto militare odierno comprende anche ulteriori componenti di difesa aerea", ha annunciato in un tweet il premier svedese, Ulf Kristersson. "Continueremo - aggiunge - ad aiutare l'Ucraina a vincere la guerra". Il premier, in conferenza stampa con il ministro della difesa Pal Jonson, ha poi comunicato l'invio all'Ucraina di "circa" 10 carri armati Leopard 2A5 e di sistemi anti-missile Iris-T e Hawk.

2 anni fa
Più di 75'000 ucraini hanno ottenuto statuto S
© CdT/Chiara Zocchetti
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Finora questo statuto è giunto al termine per 9'405 cittadini provenienti dall'Ucraina, mentre la sua scadenza è in corso di esame per 1'247 persone.

Sono 78'638 le richieste registrate in Svizzera per ottenere uno statuto di protezione S dall'inizio della guerra in Ucraina un anno fa, ha indicato oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Di queste 75'729 persone l'hanno ottenuto. Finora questo statuto è giunto al termine per 9'405 cittadini provenienti dall'Ucraina, mentre la sua scadenza è in corso di esame per 1'247 persone, precisa la SEM su Twitter.

Il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S il 12 marzo scorso. Consente di ottenere rapidamente il diritto di soggiorno senza dover seguire una regolare procedura di asilo. A inizio novembre, il Consiglio federale ha deciso di mantenerlo fino a marzo 2024, sottolineando come la situazione in Ucraina fosse ancora molto instabile. Anche l'UE, a metà ottobre, ha prolungato questa protezione provvisoria fino alla primavera 2024.

2 anni fa
Il G7 chiederà il blocco degli aiuti militari alla Russia
"In considerazione del sostegno militare alla Russia da parte di paesi terzi, il G7 intende chiedere che tale sostegno cessi", ha detto Kishida, presidente di turno del G7.

Il G7 chiederà alla comunità internazionale di interrompere qualsiasi fornitura di aiuti militari alla Russia. Lo ha annunciato il premier giapponese, Fumio Kishida parlando con i giornalisti. "In considerazione del sostegno militare alla Russia da parte di paesi terzi, il G7 intende chiedere che tale sostegno cessi", ha detto Kishida, presidente di turno del G7.

Intanto il primo ministro britannico Rishi Sunak ha invitato gli alleati del G7 a fornire più rapidamente a Kiev artiglieria e armi a più lungo raggio.

"Perché l'Ucraina vinca questa guerra, e perché quel giorno arrivi prima, deve ottenere un vantaggio decisivo sul campo di battaglia. Invece di adottare un approccio incrementale, la nostra priorità deve essere quella di muoverci più velocemente per quanto riguarda l'artiglieria, l'armatura e la difesa aerea", ha dichiarato il leader conservatore, secondo quanto riferito dal suo ufficio.

2 anni fa
Zelensky: "Grazie soldato ucraino, sei la persona più importante"
Nel giorno dell'anniversario dell'inizio del conflitto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto un breve discorso. "Gloria a voi e a tutti quanti aiutano ogni giorno, combattendo e salvando vite umane. Gloria ai nostri eroi".

"Ogni giorno dipende da te, soldato ucraino. Sei la persona più importante, sei la ragione per cui sono oggi ancora vivi milioni di ucraini. Sei il motivo per cui suonerà la vittoria". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un breve discorso in diretta tenuto in presenza di truppe ucraine schierate a piazza Santa Sofia a Kiev. Durante il minuto di silenzio, i secondi sono stati scanditi dal suono di tamburi. I presenti hanno poi urlato lo slogan "gloria all'Ucraina". Zelensky, che indossava un giaccone mimetico, ha ringraziato l'esercito ucraino, i servizi d'intelligence, le forze di sicurezza, la polizia per il loro sacrificio quotidiano. "Gloria a voi e a tutti quanti aiutano ogni giorno, combattendo e salvando vite umane. Gloria ai nostri eroi! Gloria all'Ucraina!", ha concluso Zelensky. Durante la cerimonia Zelensky ha consegnato medaglie e onorificenze ai soldati e alle famiglie dei militari caduti al fronte. Cerimonie commemorative si terranno in altre parti del Paese. Alle prime ore del mattino, a Kiev, hanno risuonato le campane per segnare l'anniversario dell'invasione russa.

"È stato un anno di dolore, sarà un anno di vittoria"

"Il 24 febbraio milioni di noi hanno fatto una scelta: non una bandiera bianca, ma quella blu e gialla. Non siamo fuggiti, ma abbiamo affrontato il nemico. Resistenza e lotta". Ha scritto poi Zelensky su Telegram. "È stato un anno di dolore, tristezza, fede e unità. E questo sarà l'anno della nostra invincibilità. Sappiamo che questo sarà l'anno della nostra vittoria", ha aggiunto. Il 24 febbraio di un anno fa "è stato il nostro giorno più lungo", ha detto Zelensky, aggiungendo che "siamo sopravvissuti al primo giorno della guerra su vasta scala. Non sapevamo cosa avrebbe portato il domani, ma capivamo chiaramente che per ogni domani bisogna combattere. E abbiamo combattuto". L'Ucraina "ha ispirato e unito il mondo" e "non si fermerà fino a quando gli assassini non saranno assicurati alla giustizia", ha aggiunto il presidente ucraino. "Il mondo ha visto di cosa è capace l'Ucraina. Sono i nuovi eroi. I difensori di Kiev, i difensori dell'Azovstal. Le imprese realizzate da intere città. Karkhiv, Chernihiv, Mariupol, Kherson, Mykholaiv, Gostomel, Volnovalka, Bucha, Irpin, Okhtyrka: città eroiche. Le capitali dell'invincibilità", ha affermato.

2 anni fa
Cina: "No all'uso di armi nucleari nella guerra in Ucraina"
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La Cina ha stilato un documento per una soluzione alla crisi in Ucraina. "Le parti dovrebbero promuovere gradualmente l'allentamento della situazione". La Nato però "non si fida".

Le armi nucleari "non possono essere usate" e la guerra nucleare "non può essere combattuta". È uno dei 12 punti del documento diffuso questa mattina dalla Cina per una soluzione alla crisi in Ucraina. "L'uso o la minaccia di uso di armi nucleari dovrebbe essere contrastato", si legge in particolare all'ottavo punto, perché bisogna "prevenire la proliferazione nucleare ed evitare una crisi in tal senso". La Cina sollecita poi "il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari", esprimendo opposizione agli attacchi armati contro impianti nucleari pacifici.

Gli altri punti

Nel documento si preme per una soluzione politica alla crisi ucraina, sottolineando che il dialogo "è l'unico modo per risolvere" la questione. Le parti "dovrebbero promuovere gradualmente l'allentamento della situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale". Pechino, si legge ancora nel documento, si oppone "a qualsiasi sanzione unilaterale non autorizzata dalle Nazioni Unite" e "allo sviluppo e all'uso di armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi Paese e in qualsiasi circostanza". Infine, la Cina sollecita il cessate il fuoco e la fine dei combattimenti in Ucraina perché la guerra "non prevede vincitori", invitando "a mantenere razionalità e moderazione", ad evitare che la crisi si aggravi o vada fuori controllo e "a sostenere Russia e Ucraina affinché si incontrino" e riprendano "il dialogo diretto non appena possibile". Nel frattempo, l'invito "ad astenersi dall'attaccare civili e strutture civili".

L'elenco completo

I dodici punti contenuti nel documento sono i seguenti: rispettare la sovranità nazionale di tutti i Paesi; abbandonare la mentalità della guerra fredda; cessare le ostilità; riprendere i colloqui di pace; risolvere la crisi umanitaria; proteggere i civili e i prigionieri di guerra; mantenere al sicuro i siti nucleari; ridurre i rischi strategici; favorire le esportazioni dei cereali; mettere fine alle sanzioni unilaterali; mantenere stabili i canali di rifornimento e dell'industria; favorire la costruzione post conflitto.

Nato: "La Cina non è credibile"

"La Cina non ha credibilità perché non ha mai condannato l'invasione della Russia e ha firmato qualche tempo prima dell'invasione un accordo per una partnership senza limiti con Mosca". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg rispondendo in conferenza stampa da Tallin a una domanda sul piano di pace presentato da Pechino. Sulla possibilità che la Cina fornisca armi alla Russia Stoltenberg ha spiegato di "non vedere alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati, ma ci sono indicazioni che la Cina potrebbe farlo".

Preoccupazione per la Moldavia

"Siamo preoccupati dalle sfide che sta affrontando la Moldavia. È un alleato stretto della Nato, abbiamo firmato un'intesa per rafforzare la nostra partnership e abbiamo deciso di sostenere lo sviluppo di capacità di difesa su misura per aiutare il Paese. Accogliamo gli sforzi per supportarla anche dai nostri alleati, singoli o in formato Ue. È importante sostenere il prima possibile i Paesi più vulnerabili di fronte all'aggressione", ha aggiunto Stoltenberg rispondendo a una domanda sulle minacce russe alla sovranità della Moldavia. A metà marzo a Bruxelles si terrà un trilaterale tra Finlandia, Svezia e Turchia, presieduto dalla Nato, sul dossier dell'adesione all'Alleanza dei due Paesi scandinavi, ha poi annunciato Jens Stoltenberg. Quest'ultimo ha "ben accolto" il fatto che, dall'inizio di marzo, il parlamento ungherese comincerà l'iter per la ratifica del via libera di Budapest all'adesione di Svezia e Finlandia. "Ho fiducia che diventino nostri alleati presto", ha sottolineato.

2 anni fa
Oggi, un anno fa. L’inizio del conflitto
A un anno esatto dallo scoppio della guerra in Ucraina, Ticinonews ripercorre le tappe principali del conflitto, tra bombardamenti, orrori e flebili segnali di speranza.

Il suono delle sirene rimbomba in tutta l’Ucraina da un anno esatto. Il 24 febbraio 2022 il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato quella da lui definita “operazione militare speciale”: un’azione – a suo dire – volta a “denazificare” il paese e a proteggere la popolazione russofona del Donbass, dove dal 2014 era in corso una guerra tra separatisti filorussi e l’esercito ucraino. Il discorso alla nazione è avvenuto dopo aver riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Di fatto un’invasione.

Cremlino
Cremlino

Il rimbombo delle esplosioni

Già alle prime ore di quel giovedì, forti esplosioni sono state udite in diverse città, compresa la capitale Kiev: le truppe russe sono entrate in Ucraina. Nel corso dei primi giorni del conflitto, i russi sono riusciti prendere il controllo di Kherson e della centrale nucleare di Zaporizhzhia per poi arrivare ad accerchiare Mariupol. La città è stata particolarmente martoriata dall’inizio dell’invasione, anche perché in grado di collegare la Crimea con Donetsk e Lugansk.

La resistenza nell’acciaieria

La battaglia per Mariupol è terminata dopo una lunga resistenza ucraina, concentrata nell’acciaieria Azovstal, dove un piccolo gruppo dell’esercito di Kiev si è opposto a quello di Mosca. Ma nella città sono avvenuti anche alcuni degli attacchi più violenti di tutta la guerra: un bombardamento a un teatro e a un ospedale cittadino, entrambi utilizzati come rifugio dagli abitanti di Mariupol.

L’orrore di Bucha

Il 3 aprile, il mondo è invece venuto a conoscenza del massacro di Bucha. Le immagini mostravano strade disseminate di cadaveri di civili, secondo il ministero della Difesa ucraino, uccisi “arbitrariamente”, alcuni con le mani legate dietro la schiena. Altri corpi nelle fosse comuni. I fatti sono emersi dopo il ritiro delle forze russe dalle zone settentrionali del paese. La resistenza ucraina, infatti, era stata inaspettatamente tenace.

Le città liberate

Successivamente, a quasi 200 giorni dall’inizio della guerra, la città di Izjum, nella regione di Kharkiv, è stata liberata insieme a Kupiansk. A novembre, poi, l’esercito di Kiev ha riconquistato Kherson, grazie a una vasta controffensiva lanciata a fine luglio. Da quel momento, la situazione è rimasta sostanzialmente in stallo: la controffensiva rallenta, mentre l’avanzata dei russi nel Donbass continua a rilento. Nella regione, le energie dei rispettivi eserciti si concentra soprattutto sulle battaglie in due città, Bakhmut e Kreminna.

Le sanzioni

E l’occidente come ha reagito? Europa e Stati Uniti hanno adottato un rigido regime di sanzioni economiche contro la Russia e hanno sostenuto l’Ucraina inviando una grande mole di armi. Mosca, invece, ha fatto leva, a più riprese, sulle proprie forniture di gas nel tentativo di spaventare l’Europa.

 

 

2 anni fa
141 sì all'Onu per una pace completa e duratura
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Il testo approvato "ribadisce l'impegno per la sovranità, l'indipendenza, l'unità e integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti" e chiede "la cessazione delle ostilità e il ritiro immediato, completo e incondizionato delle forze militari russe".

L'Assemblea Generale Onu ha approvato con 141 voti a favore, 7 contrari e 32 astenuti una risoluzione in cui si sottolinea "la necessità di raggiungere, il prima possibile, una pace completa, giusta e duratura in linea con la Carta delle Nazioni Unite".

Testo e votazioni

Il testo "ribadisce l'impegno per la sovranità, l'indipendenza, l'unità e integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti" e chiede "la cessazione delle ostilità e il ritiro immediato, completo e incondizionato delle forze militari russe". Sono sette i paesi che hanno votato contro. Oltre alla Russia i no sono arrivati da Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea, Nicaragua e, per la prima volta, il Mali. Cina e India sono tra i 32 Paesi che si sono astenuti. Tra questi ultimi ci sono anche Cuba, Pakistan, Angola, Etiopia, Algeria, Sudafrica, Zimbabwe.

2 anni fa
Cassis difende i principi della Carta delle Nazioni Unite
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All'Assemblea generale dell'ONU tenutasi oggi a New York, il ministro degli esteri ha affermato che un membro permanente del Consiglio di Sicurezza ha deciso consapevolmente di attaccare un Paese vicino, augurandosi che si trovi una soluzione pacifica del conflitto.

Il consigliere federale Ignazio Cassis ha difeso i principi della Carta delle Nazioni Unite, del diritto umanitario internazionale e della cooperazione internazionale oggi a New York davanti all'Assemblea generale dell'ONU. Ha condannato ancora una volta l'aggressione russa dell'Ucraina.

L'obiettivo della Carta

Nel suo discorso, Cassis ha fatto riferimento al divieto di guerre di aggressione previsto dalla Carta delle Nazioni Unite. L'obiettivo dell'ONU è garantire che le guerre del passato non si ripetano. Con le Convenzioni di Ginevra, la comunità internazionale ha voluto porre il diritto al di sopra delle barbarie. "L'aggressione russa dimostra che non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo", ha affermato Cassis. "Un membro permanente del Consiglio di Sicurezza ha deciso consapevolmente di attaccare un Paese vicino". La guerra colpisce tutti gli Stati, ha detto, e le sue conseguenze sono catastrofiche.

Soluzione pacifica del conflitto

"Sarebbe tuttavia un grave errore rinunciare agli sforzi per un ordine di pace internazionale", ha dichiarato l'ex presidente della Confederazione. "Perché questo significherebbe lasciare il campo libero alle forze che lottano per il potere con tutti i mezzi a loro disposizione". "La Svizzera condanna fermamente le violazioni dei diritti umani commesse in Ucraina", ha poi sottolineato Cassis. Il ministro degli esteri ha anche invitato l'intera comunità internazionale a lavorare per una soluzione pacifica del conflitto. Secondo Cassis, una soluzione pacifica deve basarsi sui principi fondamentali del diritto internazionale, ovvero il divieto dell'uso della forza e l'inviolabilità territoriale degli Stati. "Gli ucraini hanno il diritto di vivere in pace", ha sostenuto.

2 anni fa
Stoltenberg: "Segnali che Cina intende fornire armi a Mosca"
Il segretario generale della Nato avverte che un qualunque supporto di Pechino per la Russia equivale a una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale".

Ci sono "alcuni segnali" che la Cina avrebbe piani per supportare la Russia nell'invasione dell'Ucraina, ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, il quale fa appello a Pechino perché "desista" dai suoi piani che, appoggiando una guerra illegale, costituirebbero una violazione del diritto internazionale.

"Una violazione del diritto internazionale"

"Abbiamo visto alcuni segnali che (i cinesi) potrebbero star progettando di farlo. Gli alleati Nato e gli Usa li hanno messi in guardia dal farlo, questo non dovrebbe accadere. La Cina non dovrebbe appoggiare la guerra illegale della Russia", ha detto Stoltenberg in un'intervista all'Ap ripresa dal Guardian. Per il capo della Nato, un sostegno diretto a Mosca nel suo sforzo bellico "equivarrebbe a una violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale". Stoltenberg ha quindi ribadito ancora una volta l'appoggio dell'Alleanza atlantica all'Ucraina "per tutto il tempo necessario".

2 anni fa
Putin: "Rafforziamo l'armamento nucleare"
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che i sistemi missilistici di punta armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti in grado di trasportare cariche nucleari entreranno in servizio nel 2023.

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino in occasione della Giornata del Difensore della Patria che sarà data particolare enfasi al potenziamento dell'armamento nucleare del Paese. Lo riporta la Tass. Putin ha affermato che i sistemi missilistici russi di punta basati sui silo Sarmat, armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti a propellente liquido in grado di trasportare cariche nucleari, entreranno in servizio nel 2023. Anche le consegne dei missili ipersonici Zirkon a bordo delle navi inizieranno nel 2023.

"Continueremo a fornire ai nostri militari le attrezzature più avanzate"

"Le truppe riceveranno equipaggiamenti all'avanguardia e l'industria aumenterà rapidamente la produzione dell'intera gamma di armamenti", ha dichiarato il presidente russo nel discorso video. "Continueremo a fornire alle nostre truppe le attrezzature più avanzate", ha detto, spiegando che si tratta di nuovi sistemi di attacco, mezzi di ricognizione e comunicazione, droni e sistemi di artiglieria. Putin ha sottolineato che la capacità difensiva del Paese sarà rafforzata sulla base dell'esperienza di combattimento acquisita. "La quota di armamenti moderni nelle forze nucleari strategiche navali raggiungerà il 100% con l'entrata in servizio del sottomarino Ssbn classe Imperatore Alessandro III Borei-A", ha affermato. Secondo il presidente, altri tre incrociatori di questo tipo si uniranno alla flotta nei prossimi anni. L'Ssbn Imperatore Alessandro III, il settimo sottomarino della classe Borei-A, è stato varato il 29 dicembre 2022. I sottomarini di questo tipo sono in grado di trasportare 16 Icbm Bulava. L'inizio delle prove in mare dell'Emperor Alexander III è previsto per giugno 2023.

Biden: "La sospensione del trattato Stuart è un grave errore"

Dal canto suo, Joe Biden non crede che "Putin stia per usare l'arma nucleare", tuttavia sospendere il trattato Start è stato un "atto irresponsabile" e un grave errore. Lo ha detto il presidente americano in un'intervista all'Abc a Varsavia. "È stato un grande errore" sospendere il trattato sulle armi nucleari, ha ribadito il presidente americano nell'intervista concessa prima di lasciare la Polonia. "Ma non credo che Putin stia pensando di usare l'arma nucleare", ha sottolineato Biden che si è detto "fiducioso di poter risolvere la questione".

2 anni fa
Revisione statuto S per gli ucraini, "se ne deve discutere in un contesto più ampio"
Immagini Ticinonews
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Caritas Svizzera chiede un'evoluzione del sistema dello statuto S per i rifugiati ucraini. Per Caritas Ticino, la situazione sul posto è ancora troppo incerta per decidere come apportare delle modifiche.

A un anno dall'introduzione dello statuto di protezione S, oltre 75'000 ucraini hanno trovato rifugio in Svizzera. Caritas Svizzera ritiene il bilancio globalmente positivo, ma intravede margini di miglioramento. Per questo motivo l'associazione avanza tre proposte: l'abolizione degli aiuti sociali nel settore dell'asilo, da sostituire con l'assistenza sociale secondo le tariffe ordinarie, l'introduzione di un nuovo statuto di protezione umanitaria, da applicare a tutte le persone in cerca di protezione, e soprattutto l'anticipo della concessione del permesso di soggiorno B. "Sappiamo che il continuo prolungamento di un anno dello statuto S pende sui rifugiati come una spada di Damocle", ha dichiarato ieri in conferenza stampa Andreas Lustenberger, di Caritas Svizzera. "Per questo motivo chiediamo che il permesso di soggiorno B non venga concesso dopo cinque anni, ma già dopo due anni. Alle persone coinvolte si darebbe così maggiore sicurezza per pianificare qui, se lo vogliono, la loro vita, investendo anche di più nella loro integrazione".

Prematuro

Anche Stefano Frisoli, direttore di Caritas Ticino, ritiene che sia tempo di riflettere sul futuro dello statuto S per i rifugiati ucraini. Allo stesso tempo, tuttavia, l'incertezza data dall'evoluzione del conflitto ancora non garantisce le condizioni per prendere delle decisioni. "La guerra c'è ancora. Il quadro della situazione non è chiaro ed è molto fluido, benché si stia vedendo un aumento dei rientri a casa dei rifugiati", commenta Frisoli ai nostri microfoni. "Le riflessioni su questo strumento, che rimane comunque interessante, devono dunque restare ancora limitate a una fase interlocutoria".

Riflessioni sulla Legge sull'asilo

Secondo il direttore di Caritas Ticino, lo statuto S presenta comunque dei limiti. La fase emergenziale, con l’arrivo in massa di migliaia di rifugiati da collocare, è in effetti ormai alle spalle. La guerra è però ancora in corso e non si intravvede la sua fine. Per Frisoli, quindi, un eventuale aggiornamento dello statuto S deve tenere conto della possibilità che la permanenza dei rifugiati in Svizzera si prolunghi. "Possibili ricette per migliorare lo statuto S devono essere studiate all'interno di un discorso più ampio, ovvero la Legge sull'asilo. Oggi non disponiamo degli elementi per decidere come fare evolvere il permesso S in un altro sistema di protezione". Occorre dunque capire come e fino a che punto integrare i rifugiati ucraini nella nostra società. "Non è una domanda nuova, ma che ci poniamo dal giorno 1", osserva Frisoli. "Si tratta di persone che spesso sono altamente qualificate, con importanti competenze professionali. Quello della presenza dei rifugiati nel mercato del lavoro è un tema".

2 anni fa
Slitta intesa su sanzioni, veto di Orban su Rosatom
Il pressing della Polonia e dei Baltici per l'inserimento di uno dei settori più strategici per Mosca è stato respinto innanzitutto dall'Ungheria.

Non è bastato l'appello recapitato in persona dalla vice premier ucraina Yulia Svyrydenko all'Ue: il colosso russo del nucleare Rosatom non entrerà nel decimo pacchetto di sanzioni. Il pressing della Polonia e dei Baltici per l'inserimento di uno dei settori più strategici per Mosca è stato respinto innanzitutto dall'Ungheria. Ma, anche senza l'inclusione di Rosatom, la riunione dei Rappresentanti Permanenti in Ue (Coreper II) non è riuscita a dare luce verde al decimo pacchetto. L'incontro è stato aggiornato per giovedì pomeriggio nella speranza che le divergenze tra i 27, che vanno ben oltre il punto del nucleare, si appianino. E mantenendo così l'impegno a mettere sul piatto nuove sanzioni entro il 24 febbraio, come annunciato da Ursula von der Leyen.

Un pacchetto di sanzioni da 11 miliardi

Nonostante lo slittamento di ventiquattro ore, nei corridoi dei palazzi comunitari serpeggia un tiepido ottimismo. La volontà dei 27 resta quella di dare un segnale di unità nell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina. Il decimo pacchetto, seppur privo del nucleare e dei diamanti, vale comunque 11 miliardi, va a colpire anche la Guardia Rivoluzionaria iraniana per l'aiuto militare fornito a Mosca e arricchisce la black list di diverse nuove personalità russe, inclusi i cosiddetti "propagandisti di Putin".  La ratio di quest'ultimo round di sanzioni è tagliare l'export di qualsiasi prodotto che Mosca potrebbe utilizzare nei suoi sistemi armati. Eppure, per gli Stati europei del Nord-Est non basta. Alla riunioni degli ambasciatori Ue hanno preso parola Polonia e Estonia, chiarendo nettamente la loro posizione. "Continueremo a sperare nell'adozione di un pacchetto di sanzioni ambizioso", ha sottolineato l'ambasciatore polacco Andrzej Sadoś lamentando l'assenza di misure che "colpiscano davvero le finanze e i criminali di guerra russi".

Su cosa si discute

Varsavia spinge per l'inserimento pressoché automatico nella black list dei congiunti dei sanzionati russi e vorrebbe anche colpire il settore della gomma sintetica, della quale la Polonia anni fa era tra l'altro uno dei maggiori produttori. Su quest'ultimo punto, già nel Coreper della settimana scorsa, alcuni Paesi avevano chiesto una valutazione d'impatto. Riserve sarebbero inoltre arrivate dalla Germania. La Commissione, dal canto suo, punta ad inserire obblighi di rendicontazione per il settore finanziario, assicurativo, e bancario per quanto riguarda gli asset della Banca Centrale russa. L'obiettivo è rafforzare il monitoraggio dei beni di Mosca congelati. A Bruxelles, del resto, resta alto l'allarme sull'aggiramento delle misure. E giovedì si terrà un forum ad hoc in Commissione presieduto dalla commissaria ai Servizi Finanziari Mairead McGuinness.

La posizione dell'Ungheria

Su tutto, però, continua a pendere il nodo del possibile veto ungherese. Il governo di Viktor Orban, riunito a Budapest, è tornato a bocciare la politica delle sanzioni, assicurando il suo veto ad un eventuale inserimento di Rosatom e mostrandosi critico anche rispetto al discorso di Joe Biden dal Castello di Varsavia. In serata, tuttavia, è arrivato un parziale segnale di distensione: l'Ungheria ha annunciato che ritirerà la richiesta, inviata all'Ue nei giorni scorsi, di escludere alcuni oligarchi russi dalla black list.

2 anni fa
"Difendere la libertà e la democrazie in Europa"
Lo ha affermato il presidente USA Joe Biden, per il quale "dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, è ancora più importante restare uniti".

A Varsavia, il presidente Usa Joe Biden, a colloquio con i leader dei Paesi del fianco est della Nato, ha elogiato l'impegno nella lotta dell'Alleanza per "la difesa della libertà e delle democrazie in Europa e nel mondo". "Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, è ancora più importante restare uniti", ha aggiunto il presidente statunitense parlando alla riunione con i leader del fianco del gruppo "Bucharest 9", che comprende Polonia, Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria, Lituania, Lettonia e Estonia, sottolineando che proprio questi paesi si trovano "in prima linea" nella lotta della Nato per "la difesa della libertà e delle democrazie in Europa e nel mondo". "Voi siete al fronte, e sapete bene cos'è in gioco", ha dichiarato Biden ribadendo che gli Stati Uniti difenderanno "ogni centimetro del territorio della Nato". Insieme, ha aggiunto, "continueremo a dare il nostro sostegno all'Ucraina".

"Dobbiamo spezzare questo ciclo di aggressioni russe"

Sempre a Varsavia, a fianco di Biden al summit "B9" è intervenuto anche il segretario generale dell'alleanza Jens Stoltenberg, il quale ha ribadito: "Non sappiamo quando la guerra finirà ma di certo non possiamo più permettere che la Russia intacchi la sicurezza europea, dobbiamo spezzare questo ciclo di aggressioni di Mosca".  Stoltenberg ha ricordato anche i conflitti in Georgia nel 2008, in cui è stata coinvolta la Russia. "Gli alleati della Nato non sono mai stati così uniti. Stiamo proteggendo ogni centimetro del territorio alleato", ha detto il segretario generale sottolineando che l'Alleanza non permetterà che Mosca scalfisca la sicurezza europea. E "abbiamo visto il modello russo di aggressione per diversi anni: nel 2008 con la Georgia, nel 2014 con Donbass e Crimea e nell'invasione dell'Ucraina l'anno scorso. Putin non vuole la pace, vuole più guerra. Ecco perché dobbiamo aumentare il nostro sostegno all'Ucraina."

2 anni fa
"Servono altri 140 milioni di aiuti d'emergenza per l'Ucraina"
©CDT/TatianaScolari
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È la richiesta fatta dal Consiglio federale al Parlamento. Soldi che andrebbero anche a favore della Moldova. Nella conferenza stampa il governo ha anche lanciato un appello "per la cessazione del conflitto e il ritiro delle truppe russe da tutto il territorio ucraino".

Il Consiglio federale ha chiesto oggi al Parlamento di sbloccare un nuovo pacchetto di aiuti d'emergenza di 140 milioni di franchi a favore dell'Ucraina e della Moldova. La domanda è stata formulata a quasi un anno dall'inizio della guerra. Il 24 febbraio 2022 la Russia ha lanciato un attacco militare contro l'Ucraina. "Si è trattato di una violazione chiara e grave del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", ha detto, in conferenza stampa, il presidente della Confederazione Alain Berset. "Non è solo una guerra contro il popolo ucraino, è anche una guerra contro i valori democratici come libertà, pace, autodeterminazione e dignità", ha sottolineato Berset. Il Consiglio federale "condanna nuovamente con forza l'aggressione militare della Russia", ha aggiunto.

L'appello per il cessate il fuoco

Il governo ha anche lanciato un appello "per la cessazione del conflitto e il ritiro delle truppe russe da tutto il territorio ucraino". La Confederazione, si legge in un comunicato, esorta inoltre le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario e sostiene le indagini sui crimini intraprese dalla Corte penale internazionale. In risposta all'invasione, ha ricordato il presidente della Confederazione, il Consiglio federale ha deciso di adottare le sanzioni imposte dall'UE alla Russia. Berna ha inoltre fornito aiuto umanitario alle persone colpite dal conflitto in Ucraina e negli Stati limitrofi. Oltre 75’000 cittadini ucraini hanno ottenuto lo statuto di protezione S in Svizzera, ha evidenziato Berset.

Gli aiuti umanitari elvetici

La Svizzera dimostra il suo impegno solidale al fianco dell'Ucraina al fine di alleviare le sofferenze della popolazione civile. Ad oggi sono state consegnate oltre 1000 tonnellate di beni di prima necessità, e 4765 tonnellate di generi alimentari sono state acquistate in Ucraina e distribuite alla popolazione, ha spiegato da parte sua il ministro degli esteri Ignazio Cassis, che domani sarà a New York per partecipare a una discussione sull'Ucraina al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Dal 24 febbraio 2022 la Svizzera ha stanziato circa 1,3 miliardi di franchi per misure di aiuto a favore dell'Ucraina, di cui oltre 270 milioni di franchi per sostenere il Paese nel quadro della cooperazione internazionale e di altri provvedimenti, nonché 1,035 miliardi per l'accoglienza di ucraini in cerca di protezione.

Il nuovo pacchetto da 140 milioni

Il Consiglio federale si è detto convinto che "anche in futuro sarà necessario fornire un sostegno adeguato per migliorare la situazione di precarietà della popolazione ucraina e assicurare il funzionamento dello Stato". Questo è il motivo che l'ha spinto a immaginare un aiuto di ulteriori 140 milioni. Di questi, ha illustrato Cassis, 48 milioni di franchi provengono da crediti già in essere, mentre 92 milioni sono fondi aggiuntivi e dovranno pertanto essere approvati dal Parlamento.

"I bisogni sul posto sono immensi"

A causa della guerra, attualmente in Ucraina circa il 40% della popolazione - 18 milioni di persone - dipende dagli aiuti umanitari, ha sottolineato Cassis. Gli aiuti elvetici includono per esempio rifugi per scuole, riparazioni a ospedali e all'infrastruttura energetica, piccoli crediti a PMI del settore agricolo, operazioni di sminamento e sostegno psicosociale per la popolazione, ha aggiunto il ministro degli esteri. "I bisogni sul posto sono immensi", ha detto Cassis, che ha ricordato anche la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, che si è tenuta a Lugano lo scorso anno. Interrogato sulla richiesta formulata ieri da una commissione parlamentare di autorizzare la riesportazione di materiale bellico in Ucraina, Cassis ha sostenuto come questa non sia la strada giusta da seguire. "È contraria alla nostra tradizione umanitaria e di costruzione di ponti, e pone problemi per quel che concerne la neutralità". "La posizione del governo è chiara: sì alle sanzioni, no all'esportazione di armi", ha aggiunto Berset.

2 anni fa
Mosca ha testato il missile 'Satana' mentre Biden arrivava a Kiev
Un funzionario russo ha affermato che il test non ha rappresentato un rischio per gli Usa e che non è considerato un'escalation. Il missile trasporta testate nucleari.

La Russia ha effettuato un test di un missile balistico intercontinentale - SARMAT, soprannominato Satana II - che sembra essere fallito, nella giornata di lunedì, nel momento in cui il presidente americano Joe Biden stava per arrivare in Ucraina. Lo riporta la Cnn. La Russia ha notificato in anticipo agli Stati Uniti il lancio attraverso le linee di deconfliction. Un altro funzionario ha affermato che il test non ha rappresentato un rischio per gli Usa e che non è considerato un'escalation. Il presidente Vladimir Putin non ha fatto alcun riferimento al lancio nel discorso di ieri. Il SARMAT trasporta testate nucleari.

Scopi di "deconfliction"

La tempistica del test - scrive la Cnn - suggerisce che gli Stati Uniti e la Russia stavano comunicando attraverso diversi canali all'inizio della settimana per scopi di deconfliction. I funzionari statunitensi hanno notificato ai russi domenica sera, ore prima della visita di Biden a Kiev, che il presidente si sarebbe recato nella capitale ucraina, come ha riferito lunedì il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. Il missile è già stato testato con successo in passato: secondo i funzionari statunitensi, se il test di lunedì fosse andato a buon fine, Putin lo avrebbe sottolineato nel suo discorso sullo Stato della Nazione di ieri. Invece, non ha fatto alcun riferimento al lancio.

Versioni discordanti

La Cnn aveva inizialmente riferito che il test era avvenuto mentre Biden si trovava in Ucraina, sulla base delle informazioni fornite da alcune fonti, ma successivamente uno dei funzionari ha dichiarato che il test è avvenuto poco prima che Biden si trovasse nel Paese. E una seconda fonte ha specificato che il test era stato effettuato lunedì, senza fornire una tempistica più precisa.

2 anni fa
"Usa e Russia riprendano attuazione New Start senza indugio"
Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "Il New Start e i successivi trattati bilaterali sulla riduzione delle armi nucleari strategiche tra i due Paesi hanno dato sicurezza non solo alla Russia e agli Stati Uniti, ma all'intera comunità internazionale".

La posizione del segretario generale Antonio Guterres é chiara, "Usa e Russia dovrebbero riprendere senza indugio la piena attuazione del trattato New Start". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "Il New Start e i successivi trattati bilaterali sulla riduzione delle armi nucleari strategiche tra i due Paesi hanno dato sicurezza non solo alla Russia e agli Stati Uniti, ma all'intera comunità internazionale - ha aggiunto - Non c'è bisogno di dirlo, ma un mondo senza il controllo delle armi nucleari è molto più pericoloso e instabile, con conseguenze potenzialmente catastrofiche". Il portavoce ha quindi sottolineato che "é fondamentale mantenere un impegno continuo ad alto livello tra le due più potenti potenze nucleari del mondo ed è per questo che chiediamo una ripresa della piena attuazione da parte di tutte le parti del New Start".

2 anni fa
"Le forze russe cercano di avanzare in 5 aree a est"
È quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel ultimo aggiornamento riportato dal Kyiv Independent.

Le truppe russe stanno conducendo offensive nelle aree di Kupiansk, Lyman, Bakhmut, Shakhtarsk e Avdiivka nell'Ucraina orientale, secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel ultimo aggiornamento riportato dal Kyiv Independent. Secondo lo stato maggiore, l'aeronautica militare ucraina ha effettuato quattro attacchi su basi militari russe nelle ultime 24 ore. Le forze russe hanno preso di mira più insediamenti negli oblast di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia. In particolare, la Russia ha lanciato 30 attacchi contro le infrastrutture civili di Kherson utilizzando più sistemi lanciarazzi, e almeno sei persone sono state uccise e 12 ferite, secondo il Comando Operativo Meridionale. Stando allo stato maggiore, "nonostante perdite significative", la Russia non rinuncia all'intenzione di occupare l'intero oblast di Donetsk e Lugansk.

Oggi, il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale Oleksiy Danilov ha dichiarato che l'esercito russo non sta riuscendo in una "grande offensiva" a est. "La frase 'grande'... è svanita. La 'grande offensiva' che avevano pianificato è durata 8-10 giorni, ma il nemico non ha avuto successo", ha detto Danilov. "Oggi ci sono cinque aree su cui stanno tentando di attaccare, ma i nostri combattenti, rappresentanti dell'intero settore della sicurezza e della difesa, difendono coraggiosamente il nostro Stato".

2 anni fa
Meloni a Kiev, "Pieno appoggio all'Ucraina"
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La premier italiana ha affermato che "l'Italia non intende tentennare e non lo farà. Darà ogni possibile assistenza perché si creino le condizioni di un negoziato, ma fino ad allora darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile".

La premier italiana Giorgia Meloni è a Kiev (dopo una sosta a Bucha e Irpin) per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky ribadisce il pieno appoggio all'Ucraina: "l'Italia non intende tentennare e non lo farà. Darà ogni possibile assistenza perché si creino le condizioni di un negoziato, ma fino ad allora darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile".

"L'Italia - ha aggiunto Meloni - lavora ad una conferenza sulla ricostruzione da tenersi in aprile". Durante la conferenza stampa congiunta, non sono mancate critiche di Zelensky sulla posizione di Berlusconi: "credo che la sua casa non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare e tutto questo grazie all'amore fraterno della Russia".

2 anni fa
"Continueremo a rispettare i limiti del New Start"
Lo ha precisato il ministero degli Esteri russo citato da Interfax. Ancora lontano un incontro tra Putin e Biden. "Non ci sono richieste di contatto da parte degli USA", ha spiegato il portavoce del Cremlino.

La Russia continuerà a rispettare i limiti quantitativi del New Start finché il trattato è in vigore. Lo ha precisato il ministero degli Esteri russo citato da Interfax. La Russia "continuerà a scambiare notifiche con gli Stati Uniti sui lanci di missili balistici", ha poi sottolineato il ministero citato dalla Tass. Il presidente russo Vladimir Putin al momento non ha in programma alcun contatto con il suo omologo statunitense Joe Biden, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla Tass, dopo la decisione della Russia di sospendere la propria partecipazione dall'accordo New Start. "Abbiamo sentito la reazione del segretario generale della Nato Stoltenberg e del segretario di Stato americano Blinken", ma "nessun contatto" tra Putin e Biden "è stato pianificato", ha aggiunto Peskov, quando gli è stato chiesto se ci siano state richieste di contatto da parte degli Stati Uniti per un colloquio tra i due presidenti.

"Il leader del regime del Cremlino, Putin, nel suo discorso di oggi, ha giustificato la guerra disumana e crudele condotta in Ucraina: con la sua aggressione, che dura già da un anno, Putin ha calpestato il diritto all'autodeterminazione", ha affermato oggi il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu.

"Il messaggio del discorso di Putin", ha continuato Reinsalu, "è chiaro: la Russia non ha rinunciato alla sua ambizione strategica e continuerà con la guerra di conquista e il genocidio. Putin sarà fermato dalla forte azione e dall'unità dell'Occidente nell'aumentare il prezzo della guerra". "Resteremo al fianco dell'Ucraina fino alla vittoria", ha concluso il ministro estone.

2 anni fa
"Sì alla riesportazione di armi svizzere verso l'Ucraina"
©CDT/TatianaScolari
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Lo ha ribadito la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N). L'omologa degli Stati si era invece opposta. La parola passa ora al plenum della Camera bassa che ne discuterà in primavera.

La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) lo ribadisce: la cosiddetta "Lex Ukraine" è necessaria. Malgrado l'opposizione dell'omologa degli Stati, la CPS-N, con 13 voti contro 12 ha nuovamente deciso di sostenere l'iniziativa parlamentare che vuole permettere la riesportazione di armi svizzere verso l'Ucraina. "La Svizzera deve sostenere maggiormente l'Ucraina e contribuire così alla sicurezza in Europa", si legge in un comunicato della commissione. La CPS-N non vede problemi per quel che concerne la neutralità: le proposte "non consentiranno l'esportazione diretta di materiale bellico in zone di conflitto, ma riguarderanno unicamente le dichiarazioni di non riesportazione firmate dai Paesi che hanno acquistato materiale bellico svizzero". La maggioranza si dice comunque consapevole che l'iniziativa parlamentare solleva questioni relative alla neutralità. Tali questioni potranno però essere discusse durante i dibattiti in Parlamento.

"Un rischio per la neutralità"

Una minoranza sottolinea invece che la riesportazione di materiale bellico svizzero verso l'Ucraina è problematica per la neutralità, in particolare per quanto concerne il principio della parità di trattamento. L'impatto sulla guerra sarebbe inoltre marginale "data l'esigua quantità di armi e munizioni interessate". La Svizzera dispone infine di strumenti più efficaci per aiutare la popolazione ucraina, per esempio la fornitura di aiuti umanitari. La parola passa ora al plenum. Il Consiglio nazionale ne discuterà durante la sessione speciale di inizio maggio, o durante la sessione estiva che inizia il 30 maggio.

Tra favorevoli e contrari

La decisione odierna conferma quella presa dalla stessa della CPS-N a fine gennaio (con 14 voti a 11). A inizio febbraio la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) aveva però bocciato tale iniziativa parlamentare con 9 voti contro 3. La CPS-S le aveva preferito una sua controproposta - elaborata anch'essa sotto forma di iniziativa parlamentare - che vuole limitare a cinque anni la validità delle dichiarazioni di non riesportazione firmate dai Paesi acquirenti di materiale bellico svizzero. La disposizione sarebbe applicabile soltanto ai Paesi elencati nell'allegato 2 dell'ordinanza sul materiale bellico (OMB). Si tratta fra l'altro di Germania, Francia, Italia, ma anche di Giappone e Stati Uniti. I Paesi acquirenti dovrebbero impegnarsi a non riesportare materiale bellico svizzero in Paesi implicati in conflitti armati interni o internazionali e che violano gravemente i diritti dell'uomo. L'iniziativa chiede altresì che sia possibile la riesportazione di materiale bellico verso un Paese coinvolto in un conflitto armato se esso si avvale del diritto di autodifesa in virtù del diritto internazionale pubblico. Nel comunicato pubblicato oggi, la CPS-N annuncia però di aver bocciato tale iniziativa, con 16 voti contro 7 e 2 astensioni. Per contro, con 12 voti contro 10 e 3 astensioni, la stessa Commissione della politica di sicurezza del Nazionale dice di aver depositato una nuova iniziativa parlamentare che ne riprende i punti essenziali.

Cosa prevede il nuovo atto parlamentare

Il nuovo atto parlamentare mantiene l'obbligo di non riesportazione. Eccezionalmente il Consiglio federale potrebbe in singoli casi specifici limitare tale clausola a cinque anni. La clausola temporale potrebbe poi essere limitata solo se "il Paese di destinazione non viola in maniera grave i diritti umani, non vi è alcun rischio che il materiale bellico venga impiegato contro la popolazione civile e il Paese di destinazione non è coinvolto in un conflitto armato interno o internazionale". Come nella iniziativa parlamentare immaginata dalla CPS-S, la riesportazione di materiale bellico sarebbe possibile se il Paese di destinazione si avvale del diritto di autodifesa in virtù del diritto internazionale pubblico. In tal caso, la violazione del divieto dell'uso della forza deve essere stata denunciata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite oppure da una maggioranza dei due terzi dell'Assemblea Generale. La Svizzera ha infatti "il dovere di partecipare agli sforzi intrapresi in caso di violazione manifesta del diritto internazionale", reputa la maggioranza della commissione. Per la minoranza, invece, "questa modifica pone problemi in quanto una decisione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite non ha legittimità legale".

Quest'ultima iniziativa parlamentare passa ora al vaglio della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati.

2 anni fa
Parigi su New Start, "Russia sia responsabile e ci ripensi"
Parigi ricorda l'importanza del trattato che vieta i test nucleari, che la Russia ha firmato e ratificato e, nell'attesa della sua entrata in vigore, del rispetto da parte della Russia della moratoria sui test nucleari che ha sottoscritto.

La Francia ha invitato oggi la Russia a "dar prova di responsabilità e a ritirare al più presto il suo annuncio di sospensione" della partecipazione al trattato russo-americano New Start sul nucleare. Parigi "ricorda che il trattato New Start rappresenta uno strumento essenziale dell'architettura internazionale di controllo degli armamenti nucleari e di stabilità strategica", ha sottolineato la portavoce del ministero degli Esteri, Anne-Claire Legendre, in un comunicato. La portavoce ha ricordato che la Francia, al fianco dei suo alleati Nato, aveva già espresso il 3 febbraio "la sua preoccupazione" per l'indebolimento del trattato visto il mancato rispetto da parte della Russia dei suoi obblighi.

Parigi ricorda inoltre l'importanza del trattato che vieta i test nucleari, che la Russia ha firmato e ratificato e, nell'attesa della sua entrata in vigore, del rispetto da parte della Russia della moratoria sui test nucleari che ha sottoscritto.

2 anni fa
Zelensky incontra deputati Usa, discusso sostegno militare
Con i parlamentari americani, il leader ucraino ha discusso la situazione al fronte e le previsioni per i prossimi mesi, i crimini di guerra della Russia, nonché le esigenze prioritarie delle forze armate ucraine in termini di armi e attrezzature militari.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto a Kiev una delegazione di membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, guidata dal presidente della commissione per gli affari esteri Michael McCall. Lo riporta Ukrainska Pravda citando la presidenza ucraina. Zelensky ha ringraziato i membri del Congresso Usa per il sostegno all'Ucraina, in particolare l'assistenza militare e finanziaria per contrastare l'aggressione russa. Con i parlamentari americani, il leader ucraino ha discusso la situazione al fronte e le previsioni per i prossimi mesi, i crimini di guerra della Russia, nonché le esigenze prioritarie delle forze armate ucraine in termini di armi e attrezzature militari.

"Il presidente ha parlato dell'importanza di riconoscere la Russia come Stato responsabile della campagna di terrore contro la popolazione civile, della necessità di creare un tribunale speciale per il crimine dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina e di inviare i beni russi sequestrati per il ripristino di nostro Paese", riferisce la presidenza ucraina.

2 anni fa
"Putin dubita ancora, ma noi non ci stancheremo mai"
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Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden parlando al Castello di Varsavia. "Oggi posso dire che Kiev è forte, fiera e soprattutto è ancora libera, perché la posta in gioco è la libertà", ha affermato il presidente statunitense.

Gli Stati Uniti e i loro alleati sono pronti a difendere la democrazia ad ogni costo e non si stancheranno mai di aiutare l'Ucraina a resistere all'attacco feroce delle forze di Mosca. Ad un anno dall'invasione russa Joe Biden rilancia e, dalla Polonia, avverte Vladimir Putin che questa guerra non la vincerà mai. "Un anno fa il mondo si preparava alla caduta di Kiev. Oggi posso dire che Kiev è forte, fiera e soprattutto è ancora libera, perché la posta in gioco è la libertà", ha esordito il presidente americano nel suo discorso di circa venti minuti su palco allestito fuori dal Castello di Varsavia, in una piazza gremita di migliaia di persone che sventolavano bandiere polacche, americane ed ucraine. Qui Biden aveva parlato proprio poche settimane dopo l'inizio della guerra nel 2022.

Il messaggio di Biden a Putin

"La brutale aggressione di Mosca ha messo alla prova l'Europa e l'America, ma noi continueremo a difendere la democrazia a tutti i costi. Non ci stancheremo mai", ha ammonito il presidente Usa mandando un chiaro messaggio non solo al Cremlino ma a tutti gli autocrati del mondo "che vanno combattuti, non assecondati". E ancora: "Il sostegno a Kiev è solido come una roccia e difendere ogni centimetro del territorio della Nato è un impegno sacro, ogni attacco contro uno di noi è un attacco a tutti", ha ammonito citando l'articolo 5 dell'Alleanza. Quindi Biden è passato ad attaccare direttamente lo zar. "Gli Stati Uniti non vogliono distruggere la Russia. L'Occidente non voleva attaccare la Russia come ha detto Putin oggi. I nostri nemici non sono milioni di russi che vogliono vivere in pace con i loro vicini", ha messo in chiaro per poi provocare il leader del Cremlino su uno dei suoi punti deboli, il machismo. "Pensava che gli autocrati come lui fossero dei duri e i leader democratici dei deboli e invece si è scontrato con la volontà di ferro americana e di tanti altri Paesi che non accettano di vivere in un modo dominato dalle tenebre della paura. La sua vile brama di terra e di potere fallirà e prevarrà l'amore degli ucraini per il loro Paese", ha attaccato il commander in chief, ribadendo che Putin è l'unico responsabile del conflitto.

Nuove sanzioni contro Mosca

Per la prima volta Biden ha anche parlato esplicitamente dei crimini contro l'umanità commessi "senza vergogna" dalle forze di Putin in Ucraina e ha annunciato nuove sanzioni occidentali contro Mosca la prossima settimana. I russi hanno usato lo stupro come arma di guerra e rubato bambini ucraini, ha accusato il presidente americano, definendo tutto ciò "ripugnante". In totale, hanno osservato gli analisti, Biden ha nominato il leader del Cremlino 10 volte nel suo discorso, laddove Putin non ha mai menzionato il leader Usa. Eppure, dal presidente americano nemmeno una parola sulla notizia del giorno: l'annuncio da parte di Putin che la Russia sospenderà il trattato per la riduzione delle armi nucleari Start. Prudenza di Washington che continua a voler evitare un'escalation con Mosca, soprattutto sul terreno della bomba atomica? O fiducia dell'amministrazione americana di riuscire a monitorare il programma nucleare russo a prescindere da Start, come ha lasciato intendere un funzionario americano definendolo uno "strumento importante, ma non l'unico a disposizione?". Probabilmente entrambe, il messaggio di Biden a Putin è stato comunque chiaro, la lotta continua.

2 anni fa
Xi Jinping prepara un viaggio a Mosca
Lo rende noto il Wall Street Journal. La visita di Xi in Russia era già stata annunciata da Mosca, ma non è ancora stata confermata da Pechino.

Xi Jinping sta preparando una visita a Mosca nei prossimi mesi per un vertice con il presidente russo Vladimir Putin. Lo rende noto il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza del piano del leader cinese. Pechino afferma di voler svolgere un ruolo più attivo per porre fine al conflitto in Ucraina, e le stesse fonti hanno affermato che un incontro con Putin farebbe parte degli sforzi di Xi per arrivare a colloqui di pace e consentirebbe alla Cina di ribadire che le armi nucleari non debbano essere usate.

La visita di Xi in Russia era già stata annunciata da Mosca, ma non è ancora stata confermata da Pechino.

Dal canto suo, Jill Biden visiterà Namibia e Kenya da domani al 26 febbraio, nell'ambito degli sforzi degli Usa per rafforzare il loro l'impegno con l'Africa anche per contrastare la crescente influenza della Cina nel Xontinente. Lo ha annunciato la Casa Bianca. Il viaggio spiana la strada a quella che sarà anche la prima visita del presidente Joe Biden in Africa.

2 anni fa
"L'economia russa sta soffrendo"
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Lo afferma il presidente francese Emmanuel Macron, spiegando che i russi "fanno soldi con il gas che vendono agli altri, ma il resto dell'economia soffre molto. Quindi non credo per niente ai dati pubblicati oggi da Mosca".

"L'economia russa soffre molto": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, dicendo di "non credere alla "propaganda" delle statistiche ufficiali pubblicate oggi da Mosca. Interrogato a margine della sua visita ai mercati generali di Rungis, a sud di Parigi, Macron ha risposto a una domanda sui dati ufficiali di Mosca circa una contrazione del Pil russo del 2,1% nel 2022.

"Sono loro che dicono -2%, io dico che è molto di più", ha affermato il leader francese, aggiungendo che i russi "fanno soldi con il gas che vendono agli altri, ma il resto dell'economia soffre molto. Quindi non credo per niente a questi dati". Per il capo dell'Eliseo, le statistiche russe "sono propaganda, è un Paese che non è più un Paese democratico, libero, con un istituto (di statistiche, ndr.) indipendente".

Secondo i dati pubblicati oggi dall'agenzia di statistica russa Rosstat, il Pil della Russia si è contratto del 2,1% nel 2022, con un'attività economica che sembra resistere meglio del previsto all'impatto delle sanzioni occidentali. Macron ha aggiunto che in Russia "centinaia di migliaia di giovani sono partiti per non essere mobilitati" e i russi hanno "perso tantissime opportunità" dal punto di vista economico.

2 anni fa
Putin parla un'ora e 45 minuti
È stato uno dei suoi discorsi più lunghi al Parlamento.

Il discorso del presidente russo Vladimir Putin all'Assemblea Federale è durato circa 1 ora e 45 minuti, uno dei suoi più lunghi al Parlamento, riferisce Ria Novosti. Di norma, osserva l'agenzia russa, il presidente impiega un'ora o poco più per leggere il messaggio. Nelle quasi due ore del discorso sullo Stato della Nazione, Putin non ha citato nemmeno in un passaggio la visita fatta ieri dal presidente americano Joe Biden a Kiev. Putin ha totalmente ignorato l'evento, pur non risparmiando gli attacchi alla politica degli Stati Uniti e dell'Occidente che a suo parere sono intenti ad infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia.

2 anni fa
Putin, "sospendiamo l'applicazione del trattato Start"
Era l'ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa.

La Russia "sospende" l'applicazione dello Start, l'ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa, perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta ad infliggere "una sconfitta strategica" a Mosca. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin nel suo discorso sullo Stato della Nazione. "Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo", ha sottolineato Putin. Il presidente ha poi invitato il ministero della Difesa e Rosatom ad essere pronti per dei test sulle armi nucleari. "Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta".

2 anni fa
Per gli USA assurdo il discorso di Putin
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan: "Nessuno sta attaccando la Russia".

La Casa Bianca denuncia "l'assurdità" del discorso odierno al parlamento del presidente russo Vladimir Putin, che ha ripetutamente attaccato l'Occidente. "Nessuno sta attaccando la Russia. C'è una sorta di assurdità nell'idea che la Russia sia sottoposta a una qualche forma di minaccia militare da parte dell'Ucraina o di chiunque altro", ha dichiarato ai giornalisti il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.

Le reazioni dall'Ucraina

"Putin ha dimostrato pubblicamente la sua irrilevanza e la sua confusione. Non ha soluzioni promettenti e non ne avrà. Perché ovunque ci sono 'nazisti, marziani e teorie del complotto'... Sic transit gloria mundi di Putin nel parlamento russo", ha invece scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino commentando l'intervento del presidente all'Assemblea Federale.

2 anni fa
Meloni è arrivata a Kiev
È la sua prima visita in Ucraina da quando è diventata premier.

La premier italiana Giorgia Meloni è appena arrivata a Kiev per la sua prima visita in Ucraina, a pochi giorni dall'anniversario dell'invasione russa. La presidente del Consiglio visiterà Bucha e Irpin, i sobborghi di Kiev dove i russi uccisero centinaia di civili, e nel pomeriggio incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Sono onorata", ha detto Meloni scendendo dal treno a bordo del quale è giunta nella capitale. "Sono curiosa, determinata a capire quello di cui questo popolo ha bisogno". "Credo sia doveroso essere qua per ribadire la posizione del governo italiano e forse anche rendersi conto personalmente di quel che serve a un popolo che si batte per la libertà", ha aggiunto. "È sempre diverso vedere con i propri occhi, credo che aiuti anche gli italiani a capire".

2 anni fa
Putin: "Raggiungeremo i nostri obiettivi"
Lo garantisce il presidente russo Vladimir Putin nel suo atteso discorso all'Assemblea Federale a Mosca.

"Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro Paese e popolo. Su ciascuno di noi c'è una grandissima responsabilità per difendere il nostro Paese e liquidare la minaccia del regime neo nazista", ha detto Putin al parlamento. La Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l'intervento militare, ma l'Occidente giocava "con carte false" per ingannare Mosca, ha aggiunto il leader del Cremlino nel suo discorso sullo Stato della Nazione, spiegando le ragioni dell'operazione militare avviata un anno fa con la volontà di Kiev di "dotarsi di armi nucleari". Kiev non solo voleva attaccare il Donbass, ma anche la Crimea, ha motivato Putin. "Non avevamo dubbi che a febbraio avevano pronte operazioni punitive nel Donbass, dove già avevano fatto bombardamenti, e questo era in contraddizione con la risoluzione dell'Onu. Loro hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermarla", ha dichiarato, assicurando che l'offensiva continuerà "sistematicamente" ed è "sostenuta dalla maggioranza assoluta dei russi". "È impossibile sconfiggerci sul campo di battaglia".

Occidente nel mirino

"L'Occidente ha preparato l'Ucraina ad una grande guerra e oggi lo riconosce. L'Occidente ha già speso 150 miliardi di dollari in aiuti militari all'Ucraina, il flusso di denaro non diminuisce", ha poi accusato Putin, secondo cui "il popolo ucraino è ostaggio del regime nazista di Kiev". Negli anni '30 l'Occidente ha aperto la strada al nazismo in Germania e "adesso fa lo stesso in Ucraina", ha detto ancora in tal proposito. "Agli occidentali non interessa niente e sono pronti a usare chiunque contro la Russia", ma "non sono riusciti a ottenere nulla. Ci hanno imposto sanzioni che hanno provocato la crescita dei prezzi e la perdita dei posti di lavoro, sono vittime delle loro stesse decisioni e i cittadini lo sanno". Stando a Putin, il loro obiettivo è "portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l'esistenza stessa della Russia". "Più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale", ha avvertito il presidente rivolgendosi al parlamento.

"Difendere i nostri figli dalla catastrofe spirituale dell'Occidente"

Non sono mancati attacchi di altro genere sempre all'Occidente, dove, stando a Putin, è in corso una "catastrofe spirituale". "La distruzione della famiglia, dell'identità culturale e nazionale, la perversione e l'abuso dei bambini, fino alla pedofilia, sono dichiarate la norma della loro vita e i sacerdoti sono costretti a benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso".

I territori annessi

Parlando dei territori annessi in Ucraina, Putin ha voluto dire alle quattro regioni che "adesso siamo con voi, faremo di tutto perché torni la pace e ci sia la ripresa sociale e economica per far ripartire le imprese e il lavoro. Costruiremo strade moderne come in Crimea". Sul piano militare, Putin ha rivelato che il suo Paese sta producendo nuove tecnologie che "migliorano la preparazione al combattimento dell'esercito e della marina". "La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all'intero esercito", ha anche minacciato.

Rischi economici superati

A livello economico, Putin ha garantito che tutti i rischi sono stati superati, evidenziando tra l'altro che nel 2022 il calo del Pil è stato del 2,1%, a fronte delle previsioni molto peggiori del marzo 2022. "L'obiettivo strategico è portare la nostra economia a nuovi confini, è un momento di sfide e possibilità, da come le realizzeremo dipende la nostra vita". "Non abbiamo bisogno di inchinarci e mendicare soldi all'estero", ha assicurato il capo del Cremlino. La Federazione Russa ha stanziato oltre un trilione di rubli a sostegno della sua economia per contrastare le sanzioni, fondi che saranno reperiti non con emissione di titoli ma con un forte contributo del mercato, ha puntualizzato Putin. Per il presidente molte industrie nell'ultimo anno non solo non hanno diminuito la loro produzione, ma l'hanno anzi aumentata, e anche l'agricoltura ha mostrato una crescita a due cifre.

2 anni fa
Il discorso di Putin al Parlamento
screenshot video
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Il presidente russo sta parlando al Parlamento a Mosca, davanti alle due Camere riunite.

Il giorno successivo la visita di Joe Biden a Kiev, il presidente russo Vladimi Putin sta tenendo un discorso al Gostiny Dvor di Mosca, palazzo non distante dalla Piazza Rossa, davanti alle due Camere riunite del Parlamento. Si tratta del suo primo discorso sullo stato della nazione in quasi due anni: l’ultima volta, ricorda la Tass, era stata ad aprile 2021, mentre l’anno scorso l’appuntamento era saltato a causa dell'inizio del conflitto ucraino. Il presidente russo si rivolge solennemente ai parlamentari dell'Assemblea Federale, alle massime autorità del Paese, al governo, ai governatori delle regioni, ai membri di corti costituzionali e supreme, ai capi dell'ufficio del procuratore generale, agli esponenti religiosi e anche a una delegazione di soldati reduci dall'operazione militare speciale in Ucraina. Nessun dignitario straniero è stato invitato e il discorso è rivolto al pubblico nazionale.

2 anni fa
"Gli Usa hanno avvertito Mosca sulla visita di Biden"
Per evitare uno scontro diretto tra le due potenze nucleari, l'amministrazione americana ha avvisato Mosca della visita.

Prima della visita di Joe Biden a Kiev, gli Stati Uniti hanno avuto "una comunicazione di base" con Mosca per escludere rischi che potessero portare a uno scontro diretto tra le due potenze nucleari. Lo riferisce l'Associated Press sul proprio sito web. "La visita ha segnato la rara occasione in cui un presidente Usa si è recato in una zona di conflitto in cui gli Stati Uniti o i suoi alleati non hanno il controllo dello spazio aereo. La Casa Bianca non è entrata nei dettagli, ma ha affermato che 'una comunicazione di base con i russi è avvenuta per garantire una prevenzione della conflittualità' poco prima della visita di Biden, nel tentativo di evitare qualsiasi errore di calcolo che potesse portare le due nazioni dotate di armi nucleari in un conflitto diretto", riferisce l'agenzia. "L'esercito americano non ha una presenza in Ucraina a parte un piccolo distaccamento di marine a guardia dell'ambasciata a Kiev, rendendo la visita di Biden più complicata di altre recenti visite di precedenti leader statunitensi in zone di guerra. Mentre Biden era in Ucraina, aerei di sorveglianza statunitensi, tra cui il radar aviotrasportato E-3 Sentry e un velivolo elettronico RC-135W Rivet Joint, sorvegliavano Kiev dallo spazio aereo polacco", sottolinea l'Ap.

2 anni fa
Biden lascia Kiev
Dopo la visita a sorpresa e il colloquio con Zelensky, il presidente degli USA ha lasciato l'Ucraina.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha lasciato Kiev dopo la visita a sorpresa per l'anniversario della guerra in Ucraina: lo riferisce il pool della Casa Bianca. Biden ha avuto un "lungo colloquio" con il presidente ucraino a Kiev durante il quale hanno affrontato il tema dei "prossimi mesi di guerra" e di ciò di cui l'Ucraina ha bisogno per difendersi dall'aggressione russa, nonché del processo verso una "pace giusta e durevole". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, in un briefing virtuale da Kiev con un gruppo di giornalisti.

L'Alley of courage

Da oggi, a Kiev nell'"Alley of courage", il vicolo del coraggio, c'è anche la targa con il nome di Joe Biden. Sulla targa sono incisi il nome del presidente americano, la data di inizio dell'invasione russa e la data di oggi. Sulla strada ci sono già i nomi dell'ex primo ministro della Gran Bretagna Boris Johnson e dell'attuale presidente della Polonia Andrzej Duda.

Due velivoli di sorveglianza

Intanto, almeno due aerei di sorveglianza dell'aeronautica degli Stati Uniti hanno sorvolato il confine tra Polonia e Ucraina durante la visita di Joe Biden a Kiev. Lo riporta Sky News, spiegando che entrambi gli aerei sono Boeing E-3B Sentry, che operano come sistemi di preallarme e controllo. Il velivolo monitora le minacce in arrivo, come i missili, utilizzando la sua caratteristica parabola radar, e può anche eseguire altri compiti di sorveglianza e comunicazione.

2 anni fa
Biden: "A Kiev per ribadire il nostro sostegno all'Ucraina"
Via twitter il presidente USA ha spiegato i motivi della sua visita a Kiev.

"Mentre ci avviciniamo all'anniversario della brutale invasione dell'Ucraina da parte della Russia, sono oggi a Kiev per incontrare il presidente Zelensky e riaffermare il nostro fermo impegno per la democrazia, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", scrive il presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Twitter. "Quando Putin ha lanciato questa invasione un anno fa, credeva che l'Ucraina fosse debole e l'Occidente diviso. Pensava di poter sopravvivere a noi, ma si sbagliava di grosso", ha aggiunto Biden. "Nell'ultimo anno gli Stati Uniti hanno costruito una coalizione di nazioni dall'Atlantico al Pacifico per aiutare a difendere l'Ucraina con un sostegno militare, economico e umanitario senza precedenti, e quel sostegno durerà".

2 anni fa
Biden a sorpresa a Kiev con Zelensky
Il presidente ucraino ha ricevuto l'inquilino della Casa Bianca in pieno centro. Zelensky: "La visita un segnale importante per tutti gli ucraini".

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è arrivato oggi a Kiev in treno dal confine con la Polonia per una visita a sorpresa prima dell'anniversario dell'invasione. Lo hanno mostrato immagini diffuse sui social. Il presidente Usa è stato accolto, attorno alle 08.00 (ora locale), alla stazione dall'ambasciatrice statunitense in Ucraina Bridget Brink, secondo quanto riferiscono i giornalisti che viaggiavano con lui. Il corteo è poi arrivato al Palazzo Mariinsky poco dopo le 8:30, dove il leader Usa è stato ricevuto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e da sua moglie, Olena Zelenska. "Grazie per essere venuto", ha detto Zelensky, stringendo la mano a Biden. Le immagini hanno poi ripreso il presidente Usa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel centro di Kiev vicino alla cattedrale di San Michele. "Presidente Biden, benvenuto a Kiev, la sua visita è un segnale estremamente importante per tutti gli ucraini", ha scritto Zelensky su Telegram postando una foto con Joe Biden. "Un anno dopo, Kiev e l'Ucraina stanno in piedi. La democrazia resiste": ha dichiarato dal canto suo il presidente Usa incontrando Zelensky al palazzo presidenziale di Kiev.

Il sostegno americano

Joe Biden ha poi annunciato mezzo miliardo di dollari di assistenza aggiuntiva all'Ucraina. Lo riporta la Cnn. Biden, in osservazioni congiunte insieme al presidente ucraino Zelensky, ha affermato che il pacchetto includerà più equipaggiamento militare, comprese munizioni di artiglieria, più javelin e obici. Zelensky ha detto che lui e Biden hanno parlato di "armi a lungo raggio e delle armi che potrebbero ancora essere fornite all'Ucraina anche se prima non erano state fornite". "La Russia non ha alcuna chance di vincere la guerra", ha aggiunto il presidente ucraino con al fianco il leader Usa. "Oggi i nostri negoziati sono stati molto fruttuosi e importanti", ha detto ancora Zelensky. "Speriamo che quest'anno 2023 diventi un anno di vittoria", ha aggiunto, lodando la "visione comune" condivisa da entrambe le nazioni.

Strade bloccate

Durante la visita di Biden, le strade del centro di Kiev, vicino all'ambasciata degli Stati Uniti, così come le strade dall'ambasciata verso la stazione ferroviaria centrale, sono state bloccate. Testimoni oculari, scrive Ukrainska Pravda, hanno pubblicato video che mostrano un corteo di Suv americani in città.

Allarme aereo

Nel frattempo, un allarme aereo è stato lanciato in tutta l'Ucraina a seguito del decollo di un caccia MiG-31K in Bielorussia. Lo riporta l'Ukrainska Pravda citando la mappa di monitoraggio sugli allarmi aerei nel Paese. Alle 11.27 locali, un caccia di scorta è decollato dall'aeroporto di Baranovichi e alle 11.30 il MiG - che può trasportare il missile ipersonico Kinzhal - è partito dall'aeroporto di Machulishchi. L'allarme a Kiev si è poi concluso dopo un'ora e 32 minuti, e poco dopo che il presidente degli Stati Uniti e il presidente ucraino hanno concluso la loro conferenza stampa.

Una visita segreta

La visita a Kiev è rimasta segreta fino all'ultimo per motivi di sicurezza: Biden ha lasciato Washington senza preavviso dopo che lui e sua moglie Jill hanno cenato fuori in un ristorante sabato sera. I funzionari avevano negato che Biden avrebbe visitato l'Ucraina durante il suo viaggio programmato nell'Europa orientale.

2 anni fa
Il Cremlino conferma la visita di Wang Yi a Mosca
Il capo della diplomazia del Partito comunista cinese potrebbe incontrare il presidente Vladimir Putin.

Il Cremlino ha confermato che il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Wang Yi, sta per arrivare a Mosca. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, aggiungendo che potrebbe incontrare il presidente Vladimir Putin. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. "Non escludiamo un incontro tra il presidente e Wang Yi, che sarà a Mosca", ha detto Peskov, sottolineando i rapporti di amicizia su diversi piani tra la Cina e la Russia. "L'agenda è chiara e molto vasta, e quindi c'è di che parlare", ha sottolineato ancora il portavoce.

Intanto, l'Alto Rappresentante Ue per la politica Estera Joseph Borrel ha dichiarato alla stampa di "aver sentito lo statement del segretario di Stato Blinken. Ho parlato con Wang Yi, ho espresso la nostra forte preoccupazione che Pechino fornisca armi alla Russia. Ho chiesto che la Cina non assista la Russia e ho detto che sarebbe una linea rossa delle nostre relazioni. Lui mi ha detto che la Cina non lo farà, ma dobbiamo restare vigili".

2 anni fa
Bombe ucraine su territorio russo, civile uccisa
Secondo quanto riferisce l'agenzia Tass è stata uccisa una donna e un altro civile è rimasto ferito. Bombe russe anche sui distretti di Kharkiv e Kupyan.

Una donna è stata uccisa e un altro civile è rimasto ferito stamane in un bombardamento delle forze ucraine sul territorio russo, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass. L'esercito ucraino, ha reso noto sul suo canale Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov, ha bombardato il villaggio di Novaya Tavolzhanka, nella regione di Belgorod, colpendo un allevamento di polli.

Dal canto loro, le forze russe hanno sganciato bombe questa mattina sui distretti di Kharkiv e Kupyan, nella regione ucraina di Kharkiv. A riferirlo su telegram è Oleg Sinegubov, capo dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv. "Verso le 5:00 del mattino, il nemico ha bombardato il distretto di Kupyan. Un edificio residenziale privato è stato distrutto nel villaggio di Novoosynove. Secondo i dati preliminari, sotto le macerie potrebbe esserci una donna. Sul posto stanno lavorando i soccorritori", ha scritto il funzionario, aggiungendo che nel villaggio è stata danneggiata un'azienda agricola ed è scoppiato un incendio. "Inoltre, al mattino il nemico ha bombardato un villaggio nel distretto di Kharkiv. Due civili sono rimasti feriti".

2 anni fa
Cremlino, da Occidente nessuna apertura sulla pace
Secondo il portavoce Dmitry Peskov è improbabile che l'Occidente sostenga l'incontro a Minsk tra Putin e Biden.

L'Occidente non mostra ancora alcuna apertura a iniziative di pace sulla situazione in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista al canale televisivo Rossiya 1. "Finora non c'è volontà o apertura nei confronti di iniziative di pace da parte dell'Occidente intero", ha affermato, citato dalla Tass.

Improbabile incontro Putin-Biden a Minsk

È improbabile che la proposta del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko di ospitare a Minsk colloqui tra Vladimir Putin e Joe Biden ottenga sostegno in Occidente, ha detto ancora Peskov. "È quasi impossibile aspettarsi qualsiasi tipo di reciprocità o risposta a un simile sforzo da parte di qualsiasi membro dell'Occidente", ha affermato. Nei giorni scorsi Lukashenko aveva invitato a Minsk il presidente americano, che invece si recherà a Varsavia il 21 febbraio per un discorso a un anno dall'invasione russa dell'Ucraina, mentre il leader russo parlerà lo stesso giorno alla Duma.

2 anni fa
Borell: "L'Ucraina ha bisogno di munizioni"
Secondo l'Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'UE l'Ucraina deve essere rifornita meglio.

"Zelensky e l'Ucraina non hanno abbastanza munizioni, ma hanno abbastanza motivazione. Devono essere riforniti meglio. Questa guerra avviene sul territorio europeo e ha conseguenze per la nostra sicurezza". Lo ha detto l'Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue, Josep Borrell a Monaco, alla conferenza della Sicurezza. "Dobbiamo accelerare il nostro sostegno all'Ucraina". "Dobbiamo passare dalle parole ai fatti", ha aggiunto a proposito della consegna delle armi. "Dobbiamo rafforzare la difesa dell'industria. Dobbiamo produrre più munizioni anche per tutti noi. La priorità deve restare l'Ucraina. Non vanno confusi gli obiettivi di breve e medio termine. A brave termine la priorità sono e munizioni per l'Ucraina", ha detto ancora Borrell.

2 anni fa
Cassis vede indizi di "escalation militare" in Ucraina
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Secondo il ministro degli esteri, la Svizzera non è ingrado di intervenire al momento perché considerata come "non neutra" da Mosca. L'ambasciata russa in Ucraina aveva infatti affermato che Mosca non è pronta a prendere in conto offerte di mediazione dei paesi che hanno aderito alle sanzioni internazionali.

Il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha espresso a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco un parere pessimista riguardo alla guerra in Ucraina. Ha detto di ritenere che al momento non ci sia spazio per i negoziati.

Comportamento svizzero come poco neutrale agli occhi di Mosca

"Ci troviamo di fronte ad un'escalation militare. Lo si percepisce bene qui", ha affermato il consigliere federale oggi all'emittente svizzerotedesca SRF, aggiungendo che la Svizzera non è al momento in grado di intervenire. Questo perché agli occhi della Russia il nostro paese non si sta comportando in modo abbastanza neutrale. L'ambasciata russa in Svizzera aveva già dichiarato lo scorso agosto che il governo elvetico sanzionando Mosca non era più considerato neutrale. L'ambasciata aveva aggiunto che la Russia non è pronta a prendere in conto, nel quadro dei negoziati con l'Ucraina, offerte di mediazione dei paesi che hanno aderito alle sanzioni internazionali.

Uso dell'intelligenza artificiale in ambito militare

Cassis ha pubblicato su Twitter tutta una serie di foto di incontri con i suoi colleghi. Lo stesso ha fatto la ministra della difesa Viola Amherd. Secondo un tweet del suo dicastero, Amherd ha parlato alla conferenza sull'uso dell'intelligenza artificiale (IA) in ambito militare. È importante chiedersi innanzitutto quali problemi si vogliono risolvere con l'uso dell'IA e quali compiti specifici si vogliono assegnare alla tecnologia, ha detto Amherd. "Abbiamo la responsabilità di garantire che non ci sia un'escalation di rischi attraverso l'IA", ha affermato.

2 anni fa
Filorussi confermano, conquistato villaggio a nord Bakhmut
È quanto annunciato da Denis Pushilin, capo ad interim dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr).

Le forze russe hanno rafforzato le loro posizioni vicino a Bakhmut. Lo ha dichiarato Denis Pushilin, capo ad interim dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr), citato dalla Tass.

Strategie

"Artymovsk (nome russo di Bakhmut) viene liberata. Ora abbiamo informazioni sul miglioramento delle posizioni alla sua periferia, Paraskovyevka è stato liberato, il che ci consente anche di avvicinarci al blocco della strada rimanente verso Chasov Yar, che è infatti l'unica delle cinque strade che rimane la via di rifornimento nemica", ha detto il leader filorusso. Secondo Pushilin, il blocco della strada verso Chasov Yar avvicinerà la conquista russa di Bakhmut. "In realtà è una strada, ma è ramificata. In altre parole, deve essere bloccata e poi avvicineremo drasticamente la liberazione di Artyomovsk", ha detto il capo ad interim della Dpr.

2 anni fa
Blinken accusa, Russia ha commesso crimini contro umanità
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken lo ha annunciato oggi formalmente. Washington è arrivata a questa conclusione "sulla base di un'attenta analisi delle leggi e dei fatti disponibili".

Gli Stati Uniti hanno stabilito "formalmente" che la Russia ha commesso "crimini contro l'umanità" in Ucraina. Lo ha annunciato il segretario di Stato americano Antony Blinken precisando che Washington è arrivata a questa conclusione "sulla base di un'attenta analisi delle leggi e dei fatti disponibili".

"Atti che sono un attacco sistematico del Cremlino contro la popolazione civile ucraina"

Tra i crimini contro l'umanità commessi dalle forze di Mosca, "esecuzione di uomini, donne e bambini ucraini; tortura di civili detenuti, stupri e deportazioni in Russia centinaia di migliaia di ucraini, compresi bambini che sono stati separati con la forza dalle loro famiglie". Gli atti compiuti dalla Russia in Ucraina, accusa Blinken, "non sono casuali o improvvisati ma fanno parte di un attacco sistematico del Cremlino contro la popolazione civile ucraina".

"Non ci può essere impunità"

"La nostra valutazione di oggi ha lo scopo di sottolineare l'incredibile portata delle sofferenze umane inflitte da Mosca ai civili", si legge ancora nella nota del dipartimento di Stato. "Non ci può essere impunità per questi crimini. Tutti i responsabili devono pagare le conseguenze delle loro azioni", conclude il segretario di Stato assicurando l'impegno di Washington a "cercare giustizia per il popolo dell'Ucraina per tutto il tempo necessario".

2 anni fa
Kuleba: "Vogliamo la pace ma non a tutti i costi"
Il ministro degli Esteri Ucraino ha inoltre sottolineato come per loro "la cosa importante è iniziare gli addestramenti il prima possibile", durante la conferenza della Sicurezza di Monaco.

"Abbiamo iniziato qui una importante settimana. Noi stiamo combattendo sul terreno ma vogliamo anche la pace. Non una pace a tutti i costi però. Non ai costi degli ucraini. Non più Minsk. Non più linee di contatto. Abbiamo visto che queste cose non fermano la Russia". Lo ha detto Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri Ucraino a Monaco, in conferenza stampa.

"Non siamo piccoli se abbiamo il vostro appoggio"

"Un anno fa ho incontrato persone che hanno detto non avremmo potuto resistere. Credete in noi, abbiate più fiducia in noi. E noi vinceremo. Nulla è impossibile. Ci sono molti esempi in cui paesi relativamente piccoli contro paesi più grandi. E noi non siamo piccoli se abbiamo il vostro appoggio", ha aggiunto il ministro. "L'Ucraina riceverà gli aerei. È una questione di tempo. Capiamo che serva tempo. E sono sicuro che la Gran Bretagna avrà un ruolo in questo", ha poi detto ancora, sottolineando che la cosa importante è iniziare gli addestramenti il prima possibile.

2 anni fa
G7, determinati a proseguire sostegno anche militare a Kiev
È quanto dichiarano i membri del G7 nel documento finale della riunione dei ministri alla Conferenza di Monaco. Questi ribadiscono come una retorica nucleare è inaccettabile.

I membri del G7 ribadiscono "la loro determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina nell'esercizio del suo diritto di difendersi dall'invasione della Russia, anche fornendo assistenza militare e di difesa".

Gli sforzi del G7+

È quanto si può leggere nel documento finale della riunione dei ministri alla Conferenza di Monaco, la prima sotto presidenza giapponese alla quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Il G7, si afferma inoltre, evidenzia "gli sforzi concertati dei partner del G7+ nel fornire assistenza energetica per mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche".

"La retorica nucleare è inaccettabile"

"La retorica nucleare irresponsabile della Russia è inaccettabile e qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari o di materiali correlati avrebbe gravi conseguenze", sostiene ancora il G7, sottolineando che i ministri "hanno condannano il sequestro e la militarizzazione da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhya e hanno chiesto il ritiro immediato delle forze e del personale russi", ribadendo "il loro pieno sostegno agli sforzi dell'Aiea volti ad affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza nucleare in Ucraina".

2 anni fa
Stoltenberg: "Il rischio maggiore è che la Russia vinca"
Il capo della Nato ha ribadito oggi l'importanza del sostegno per l'Ucraina. "Putin non sta pianificando la pace, ma nuove offensive".

"Alcuni sono preoccupati che il nostro impegno in Ucraina possa portare a un'escalation. Non c'è nessuna opzione che non comporti rischi. Ma quello più grande è che Putin vinca. Questo renderebbe il mondo più vulnerabile". È quanto affermato dal capo della Nato Jens Stoltenberg a Monaco.

"Dobbiamo fornire all'Ucraina quello che le serve per vincere"

"Dobbiamo mantenere e aumentare il sostegno all'Ucraina. Putin non sta pianificando la pace, ma nuove offensive. E non ci sono segnali che lui abbia cambiato le sue ambizioni. Cerca contatti con altri regimi autoritari come Iran e Corea del Nord. Dobbiamo fornire all'Ucraina quello che le serve per vincere", ha aggiunto il Segretario generale.

Necessità di vincere le resistenze di Turchia e Ungheria

"Svezia e Finlandia sono pronti per la ratifica, io spingo perché adesso questa si chiuda. I due Paesi devono entrare il prima possibile nell'Alleanza. Il più velocemente possibile. E io lavoro perchè entro Vilnius (dove si terrà la prossima riunione dei capi di Stato e di governo della Nato l'11 e 12 luglio, ndr) siano membri della Nato", ha detto ancora Stoltenberg, ribadendo la necessità di vincere le resistenze di Turchia e Ungheria.

2 anni fa
Wang Yi: "Su Ucraina siamo dalla parte di pace e del dialogo"
Il ministro degli esteri cinese ha affermato che la catastrofe nucleare deve essere evitata", alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

"Sulla questione della Ucraina noi saremo dalla parte del dialogo e della pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. "Tutti i Paesi devono attenersi al principio della sovranità e della integrità territoriale. E non deve esserci in questo una doppia morale", ha aggiunto, citando anche il caso di Taiwan e dicendosi contrario ai separatismi.

"La Cina vuole un mondo più sicuro"

"La Cina vuole rendere il mondo un posto più sicuro". "Vogliamo lasciarci indietro la mentalità della guerra fredda", ha detto ancora, affermando che in questo momento storico si è tornati indietro a questo. "Non ci devono essere guerre nucleari e non sarebbero vinte". "Va evitata una catastrofe nucleare. Perciò ci dobbiamo impegnare insieme contro uso di armi chimiche e biologiche", ha evidenziato il ministro.

2 anni fa
Marin: "Per noi entrare nella Nato è un atto di pace"
È quanto affermato oggi dalla premier finlandese alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, sottolineando come "la Finlandia ha sempre investito molto in difesa, perché confiniamo con la Russia".

"Per noi è un atto di pace entrare nella Nato". Lo ha detto la premier finlandese Sanna Marin, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza di Monaco. "Non abbiamo cambiato idea. Noi vogliamo entrare nella Nato insieme alla Svezia", ha aggiunto. "La Finlandia ha sempre investito molto in difesa, perché confiniamo con la Russia", ha spiegato la premier finlandese. "Investiamo il 2% del Pil e vogliamo aumentare la quota per essere preparati", ha aggiunto, sottolineando che il suo Paese ha "vicini aggressivi".

2 anni fa
Von der Leyen: "Non accetteremo che Putin calpesti il diritto internazionale"
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È quanto affermato oggi dalla presidente della Commissione Europea. La rappresentante ha inoltre aggiunto: "Dobbiamo fare in modo che l'Ucraina possa avere munizioni standard".

"Quello che dobbiamo fare è chiarire che noi non accetteremo mai una guerra imperialista e che non accetteremo che il presidente Putin calpesti il diritto internazionale con i piedi. E che la carta internazionale dei diritti deve essere rispettata". Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen a Monaco. "Non è accettabile che i panzer vengano inviati per conquistare un Paese".

"L'Ucraina deve vincere"

"Dobbiamo fare pressione per fare in modo che le mire imperialistiche della Russia falliscano e che l'Ucraina vinca", ha aggiunto. "E dobbiamo fare in modo che l'Ucraina possa avere munizioni standard". "Non può essere che si debbano aspettare mesi e anni per inviare obici". "Possiamo raggruppare l'industria militare europea e cercare di capire cosa serve". "Dobbiamo fare la stessa cosa che abbiamo fatto nella pandemia. Quando abbiamo chiesto all'industria farmaceutica di cosa avesse bisogno", ha concluso.

2 anni fa
Sunak a Monaco: "La Nato cambi il Trattato Atlantico per proteggere Kiev"
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È quanto il Primo Ministro britannico affermerà nel suo discorso in programma oggi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Secondo Sunak, questo sforzo internazionale è importante per garantire la sicurezza dell'Ucraina e garantire l'ordine dell'intero continente europeo.

La Gran Bretagna propone un cambiamento del Trattato Atlantico della Nato per proteggere l'Ucraina da una futura aggressione russa, garantendo a Kiev un sostegno "a lungo termine".

Il discorso

È quanto affermerà il premier britannico Rishi Sunak nel suo discorso in programma oggi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, come anticipato da una nota di Downing Street. "Dobbiamo dimostrare che rimarremo al loro fianco, disposti e in grado di aiutarli a difendere il loro Paese ancora e ancora", aggiunge il primo ministro. Sunak lancia anche un appello ai Paesi alleati per "raddoppiare" il sostegno militare a Kiev.

"È il momento di raddoppiare il sostegno"

Mentre i nostri sforzi collettivi stanno facendo la differenza sul campo, "ora è il momento di raddoppiare il sostegno" alle forze armate di Kiev, afferma Sunak. "Quando Putin ha iniziato questa guerra ha scommesso sul fatto che la nostra determinazione sarebbe venuta meno. Anche adesso scommette sul che fatto non avremo i nervi saldi - aggiunge Sunak -. Ma allora gli abbiamo dimostrato che si sbagliava, e lo dimostreremo ancora".

Uno sforzo internazionale per la sicurezza del continente europeo

"Secondo il primo ministro, inoltre, lo sforzo internazionale non serve solo a proteggere l'Ucraina, ma la sicurezza dell'intero continente europeo e l'ordine globale che ha preservato la pace e la sicurezza per 80 anni. "La posta in gioco in questa guerra è persino più grande della sicurezza e della sovranità di una nazione, riguarda la sicurezza e la sovranità di ogni nazione - sottolinea Sunak - perché l'invasione della Russia, i suoi ripugnanti crimini di guerra e la sua irresponsabile retorica nucleare sono sintomatici di una più ampia minaccia a tutto ciò in cui crediamo".

2 anni fa
"In 24 ore attacchi in 7 regioni. 9 i morti"
È quanto riferiscono le amministrazioni locali ucraine. Colpite le regioni di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Mykolaiv, Zaporizhzhia, e Lugansk.

Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno sferrato attacchi in sette regioni dell'Ucraina, stando a quanto riferiscono le amministrazioni locali ucraine. Negli attacchi sono morte nove persone, mentre 24 sono rimaste ferite. Le autorità locali - segnala il Kyiv Independent - riferiscono di attacchi negli oblast di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Mykolaiv, Zaporizhzhia, e Lugansk. Ovvero nell'est, nel sud e nel nord dell'Ucraina.

2 anni fa
"Aiuti a Kiev finché servono, anche dando jet ed elicotteri"
Via libera dell'Eurocamera alla risoluzione che chiede di utilizzare i beni russi congelati dall'Ue per ricostruire l'Ucraina, rafforzare le sanzioni contro Mosca e i suoi alleati e avviare i negoziati di adesione con Kiev quest'anno.

Via libera dell'Eurocamera alla risoluzione, presentata ad un anno dall'inizio della guerra in Ucraina, in cui si chiede di fornire a Kiev "aiuti militari per tutto il tempo necessario". Nel testo si invita la Commissione a "prendere in seria considerazione la fornitura di aerei da combattimento, elicotteri, sistemi missilistici e un aumento delle munizioni". Il via libera è arrivato con 444 voti favorevoli, 26 no e 37 astensioni. La risoluzione chiede di utilizzare i beni russi congelati dall'Ue per ricostruire l'Ucraina, rafforzare le sanzioni contro Mosca e i suoi alleati e avviare i negoziati di adesione con Kiev quest'anno.

La richiesta degli eurodeputati

Gli eurodeputati esortano l'Ue e gli Stati membri e i loro alleati a rendere più efficaci le sanzioni già in vigore e ad adottare misure urgenti per bloccare qualsiasi tentativo di eludere tali misure restrittive. Il testo chiede inoltre un regime legale che consenta la confisca dei beni russi congelati dall'Ue e che questi beni siano utilizzati per ricostruire l'Ucraina e per risarcire le vittime della guerra. Il testo sottolinea infine che la guerra di aggressione russa ha cambiato radicalmente la situazione geopolitica in Europa e ribadisce il loro sostegno alla decisione del Consiglio europeo di concedere lo status di candidato all'Ue all'Ucraina la scorsa estate.

In futuro "la Russia dovrà pagare i danni"

Guardando al futuro, i deputati chiedono che sia completato il quadro giuridico che consente la confisca dei beni russi congelati dall'Ue. Questi beni dovrebbero poi essere utilizzati per ricostruire il Paese e per risarcire le vittime della guerra. Inoltre, sottolineano che, una volta terminata la guerra, la Russia dovrà essere costretta a pagare le riparazioni per contribuire in modo sostanziale alla ricostruzione dell'Ucraina.

2 anni fa
15esimo attacco russo su larga scala
Durante la notte si è verificato un massiccio attacco che ha colpito diverse infrastrutture critiche in Ucraina.

L'esercito ucraino ha abbattuto la notte scorsa 16 missili russi durante il 15esimo attacco su larga scala delle forze di Mosca, che ha colpito anche infrastrutture critiche in diverse regioni del Paese: lo ha reso noto l'Aeronautica militare ucraina, secondo cui le forze russe hanno lanciato oltre 30 missili. Lo riporta il Kyiv Independent. L'Aeronautica militare ha precisato che otto missili da crociera Kalibr sono stati lanciati da una fregata nel Mar Nero, 12 missili da crociera X-101/X-555 da due bombardieri strategici Tu-95 dal Mar Caspio e 12 missili da crociera X-22 da sei bombardieri a lungo raggio Tu-22 dalla frontiera russa della regione di Kursk. Inoltre, due missili guidati X-59 sono stati lanciati da due aerei tattici Su-35 dall'area occupata di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia.

2 anni fa
Attacco su Leopoli, "Colpiti siti critici"
Lo riferiscono le autorità locali su Telegram, citate dal Kyiv Independent.

Le forze russe hanno colpito stanotte infrastrutture critiche nell'oblast ucraino di Leopoli. Lo riferiscono le autorità locali su Telegram, citate dal Kyiv Independent. Non ci sono vittime, secondo il governatore regionale Maksym Kozytskyi. I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere un incendio causato dall'attacco.

2 anni fa
Nord Stream, la Russia chiede una riunione del Consiglio Sicurezza Onu
Stando al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov il sabotaggio al gasdotto lo scorso settembre è da ricondurre agli USA, con la complicità della Norvegia.

La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul sabotaggio al Nord Stream 1 e 2 del settembre scorso, dopo un'inchiesta pubblicata dal giornalista americano Seymour Hersh che indica come responsabili gli Usa con la complicità della Norvegia. Lo rende noto la missione di Mosca al Palazzo di Vetro, citata dalla Tass.

Un atto di terrorismo contro la Russia e la Germania

Il sabotaggio al Nord Stream 1 e 2 è stato un "atto di terrorismo" non solo contro la Russia ma anche contro la Germania, che è stata "umiliata", ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov incontrando i media stranieri accreditati a Mosca. Il ministro ha chiamato in causa gli Usa, affermando che "vogliono risolvere non solo la questione russa ma anche quella tedesca, in modo che Berlino non abbia mai più un ruolo" sulla scena internazionale. Con il sabotaggio, ha detto ancora Lavrov, è come se fosse stato detto: "Sono gli Usa e non la Germania a decidere sull'approvvigionamento del gas al popolo tedesco".

USA contrari alla realizzazione del gasdotto

Gli Usa sono sempre stati contrari alla realizzazione del gasdotto attraverso il Mar Baltico che collega direttamente la Russia alla Germania, realizzato da un consorzio di cui facevano parte la Gazprom russa insieme a società tedesche e di altri Paesi europei. Lavrov ha citato un'inchiesta recentemente pubblicata dal giornalista americano Seymour Hersh, che indica come responsabili del sabotaggio gli Stati Uniti con la complicità della Norvegia. "Eppure - ha aggiunto - nessun media mainstream occidentale scrive di questo e non c'è nessuna reazione".

Nessuna risposta finora dall'Onu

Il capo della diplomazia russa ha lamentato che la richiesta russa all'Onu perché avvii una inchiesta internazionale non ha ottenuto risposta. "Da quasi sei mesi - ha affermato - regna il silenzio totale su quanto accaduto". E i Paesi che si affacciano sul Baltico e le cui zone economiche esclusive sono attraversate dal Nord Stream "non hanno nemmeno risposto, né in modo affermativo né negativo, a una lettera inviata loro dal nostro primo ministro Mikhail Mishustin".

2 anni fa
"La confisca dei patrimoni russi è anticostituzionale"
©CDT/TatianaScolari
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È quanto ha concluso un'indagine dell'amministrazione, realizzata su incarico del Consiglio federale, secondo cui "per il diritto svizzero l'espropriazione senza indennizzo di proprietà privata di provenienza legale non è ammissibile".

Confiscare valori patrimoniali privati russi violerebbe la Costituzione e l'ordinamento giuridico vigente. È quanto ha concluso un'indagine dell'amministrazione, realizzata su incarico del Consiglio federale. Attualmente si sta discutendo a livello internazionale se i valori patrimoniali russi bloccati possano essere impiegati per la ricostruzione dell'Ucraina, ricorda il governo in una nota odierna. Un gruppo di lavoro diretto dall'Ufficio federale di giustizia ha pertanto esaminato la questione, anche alla luce di diversi interventi parlamentari presentati.

"Una violazione della legge"

L'analisi, alla quale hanno anche partecipato rappresentanti della Segreteria di Stato dell'economia, della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali e della Direzione del diritto internazionale pubblico, ha stabilito che, secondo il diritto svizzero, l'espropriazione senza indennizzo di proprietà privata di provenienza legale non è ammissibile. La confisca di valori congelati violerebbe infatti la Costituzione federale, l'ordinamento giuridico e gli impegni internazionali della Svizzera. Anche altri Stati prevedono diritti e garanzie analoghi.

La Svizzera "vuole continuare a sostenere Kiev"

A livello internazionale si sta inoltre discutendo della possibilità di confiscare le riserve valutarie della Banca nazionale russa e altri beni di proprietà dello Stato guidato dal presidente Vladimir Putin, oltre che di un possibile inasprimento delle norme penali per chi viola le sanzioni cui è sottoposto. La Svizzera, assicura il Consiglio federale, sta seguendo tali riflessioni, partecipando al dibattito per fornire il suo punto di vista.

In ogni caso, a prescindere dalle discussioni sui valori patrimoniali russi bloccati, il governo ribadisce l'intenzione di continuare a sostenere Kiev. Attaccando l'Ucraina, la Russia ha violato il diritto internazionale ed è in via di principio obbligata a risarcire i danni causati, viene ricordato nella nota.

2 anni fa
Intercettati 4 aerei da guerra russi vicino all'Alaska
Lo rende noto attraverso Twitter il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, sottolineando che i 4 velivoli di Mosca "si trovavano nella zona di identificazione della difesa aerea dell'Alaska il 13 febbraio".

Quattro aerei russi sono stati ieri "individuati, seguiti, identificati con certezza e intercettati" dal Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad). Lo rende noto attraverso Twitter lo stesso Norad, sottolineando che i 4 velivoli di Mosca "si trovavano nella zona di identificazione della difesa aerea dell'Alaska il 13 febbraio". Gli aerei russi, scrive il Norad, sono rimasti nello spazio aereo internazionale e non sono entrati nello spazio areo statunitense o canadese.

2 anni fa
Oslo, la Russia dispiega navi con armi nucleari nel Baltico
Stando al servizio di intelligence norvegese è la prima volta da 30 anni che la Federazione Russa dispiega navi tattiche nell'area.

La Russia ha iniziato a dispiegare navi tattiche con armi nucleari nel Mar Baltico, per la prima volta negli ultimi 30 anni, ha affermato il servizio di intelligence norvegese nel suo rapporto annuale citato da Politico. "La parte fondamentale del potenziale nucleare è sui sottomarini e sulle navi di superficie della Flotta del Nord", hanno osservato gli 007 di Oslo aggiungendo che le armi nucleari tattiche sono "una minaccia particolarmente seria in diversi scenari operativi in cui i Paesi della Nato potrebbero essere coinvolti".

Le navi da guerra della Flotta del Nord andavano regolarmente in mare con armi nucleari durante l'era della Guerra Fredda, ma questa è la prima volta che Federazione Russa fa la stessa cosa, osserva il report. L'intelligence norvegese ha anche sottolineato che non si può escludere un'escalation di una guerra localizzata in un conflitto più ampio che coinvolga gli Stati Uniti, la Nato e la Norvegia. L'agenzia ha valutato che mentre la Russia manterrà, modernizzerà e svilupperà il suo arsenale nucleare, nei prossimi anni non sono previsti cambiamenti significativi nella dottrina nucleare russa.

2 anni fa
L'Ue istituirà un gruppo di lavoro sull'utilizzo di beni russi congelati
Lo ha annunciato la presidenza svedese del semestre europeo.

Sotto la guida della Presidenza svedese del Consiglio dell'Unione Europea, sarà istituito un gruppo di lavoro dell'Ue per esaminare l'utilizzo dei beni russi congelati per la ricostruzione dell'Ucraina. È quanto annuncia la presidenza svedese del semestre europeo. "La linea di principio, è chiara: la Russia deve pagare per la ricostruzione dell'Ucraina. Allo stesso tempo, questo pone questioni difficili. Ciò deve avvenire nel rispetto del diritto comunitario e internazionale e attualmente non esiste un modello diretto per farlo", ha dichiarato il primo ministro Ulf Kristersson. Il gruppo di lavoro sarà istituito facendo seguito all'ultima riunione del Consiglio europeo, alla quale hanno partecipato i capi di Stato e di governo dell'Ue. Il Gruppo di lavoro effettuerà un'analisi legale, finanziaria, economica e politica delle possibilità di utilizzo dei beni russi congelati. La decisione sul mandato del gruppo di lavoro sarà presa dal Coreper II (il Comitato dei rappresentanti permanenti dei 27) mercoledì 15 febbraio.

2 anni fa
"Le forze russe avanzano, ma senza risultati decisivi"
Lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.

L'attuale quadro operativo in Ucraina suggerisce che le forze russe stanno ricevendo l'ordine di avanzare nella maggior parte dei settori, ma che non dispongono di una potenza di combattimento offensivo sufficiente su ogni asse per ottenere risultati decisivi. Lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.

Negli ultimi tre giorni, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter, le forze del Gruppo Wagner hanno quasi certamente compiuto ulteriori piccoli passi avanti intorno alla periferia settentrionale della città contesa di Bakhmut nel Donbasa, compreso il villaggio di Krasna Hora. Tuttavia, proseguono gli esperti di Londra, la difesa ucraina organizzata continua ad essere attiva nella zona. E l'avanzata tattica russa a sud della città ha probabilmente fatto pochi progressi.

A nord, nel settore di Kreminna-Svatove della regione di Lugansk, infine, le forze russe stanno compiendo continui sforzi offensivi, anche se ogni attacco locale rimane su scala troppo piccola per ottenere una svolta significativa. La Russia, osserva il rapporto, mira probabilmente a invertire alcuni dei guadagni ottenuti dalle forze ucraine tra settembre e novembre 2022: è realistico che il loro obiettivo immediato sia quello di avanzare verso ovest fino al fiume Zherberets.

2 anni fa
"Una ferrovia segreta per Putin"
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Stando ad una notizia diffusa su Telegram il presidente russo avrebbe fatto costruire una rete ferroviaria segreta per collegare tutte le sue principali residenze.

Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto costruire una rete ferroviaria segreta nel Paese, con relative stazioni, per raggiungere le sue residenze: la notizia, diffusa su Telegram dalla pubblicazione 'Project', segue quella di ieri secondo cui dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina il leader russo viaggia sempre più per motivi di sicurezza su un treno personale blindato. "Tutte le principali residenze di Vladimir Putin sono state collegate da linee ferroviarie e nelle vicinanze sono state costruite stazioni segrete", rivela 'Project' sottolineando che almeno tre località sono state collegate dalla rete segreta. Ieri da un'inchiesta del Dossier Center, progetto investigativo fondato dall'ex oligarca e oppositore russo Mikhail Khodorkovsky, è emerso che Putin "viaggia sempre più non sugli aerei presidenziali, ma su un treno personale speciale corazzato".

Stazioni e binari nascosti

In particolare, sul territorio del Parco Nazionale di Valdai è stata individuata una stazione ferroviaria con un eliporto vicino al villaggio di Dolgiye Borody, a circa 435 km a nord-est di Mosca e vicino alla residenza di Valdai di Putin. Tre residenti locali hanno riferito alla pubblicazione che la stazione e una linea ferroviaria speciale sono state costruite appositamente per il capo dello Stato. Inoltre, secondo le immagini satellitari, nel 2015 è apparsa la stazione di Novo-Ogaryovo, che si trova a 400 metri dalla residenza di Putin nella regione di Mosca. Questa stazione, spiega 'Project', è nascosta dietro un'alta recinzione, sulla quale sono installate telecamere di sorveglianza ogni 10 metri. Nel 2017, infine, una piattaforma e un nuovo ramo ferroviario - nascosti dai binari utilizzati dai treni elettrici da un'alta recinzione - sono apparsi per una fermata vicino alla residenza estiva di Bocharov Ruchey, a Sochi.

2 anni fa
Un anno di conflitto che ha cambiato anche la Svizzera
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La solidarietà e l'aiuto umanitario, le sanzioni economiche, la crisi energetica e la discussione sulla neutralità elvetica. Queste sono solo alcune delle conseguenze della guerra in Ucraina che hanno toccato anche la Svizzera.

È trascorso quasi un anno da quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Una guerra che ha avuto pesanti ripercussioni anche in Svizzera: delle sanzioni dell'UE all'accoglienza di decine di migliaia di rifugiati, fino all'emersione dei dibattiti sulla neutralità e sulla riesportazione di armi elvetiche.

La Svizzera condanna l'aggressione russa

Il 24 febbraio 2022, il giorno del primo attacco, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) condanna con fermezza l'aggressione russa, chiedendo a Mosca di ritirare le sue truppe dal territorio ucraino. A inizio marzo il personale dell'ambasciata svizzera a Kiev lascia la capitale. Chiusa temporaneamente, la rappresentanza elvetica riapre il 19 maggio. A fine aprile, la presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin (Verdi/AG) si reca in Ucraina, accompagnata dai consiglieri nazionali Roger Nordmann (PS/VD), Niklaus Gugger (PEV/ZH) e Yves Nidegger (UDC/GE). A fine settembre Berna condanna l'annessione russa di parte del territorio ucraino, definendola "una grave violazione del diritto internazionale". Il 20 ottobre, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis è a sorpresa a Kiev per incontrare il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Il 12 gennaio di quest'anno, in qualità di ministro degli esteri, il ticinese critica l'aggressione russa in Ucraina nel suo primo discorso al Consiglio di sicurezza dell'ONU, dove la Svizzera dispone di un seggio per due anni.

La solidarietà elvetica

Sul fronte interno, sin dell'avvio del conflitto in molte città svizzere si svolgono manifestazioni di denuncia e Berna fornisce materiale umanitario all'Ucraina. Oltre 1000 tonnellate di aiuti sono state consegnate direttamente in Ucraina e 4765 tonnellate di cibo sono state acquistate localmente. La Svizzera ha inoltre donato circa 150 milioni di franchi alle organizzazioni internazionali per l'Ucraina. È notevole lo slancio di generosità da parte della popolazione, dei cantoni, delle chiese, delle aziende e di varie organizzazioni. A fine 2022, per esempio, la Catena della Solidarietà comunica di aver ricevuto 130 milioni di franchi di donazioni per l'Ucraina e i Paesi limitrofi. Molti cittadini si mettono a disposizione per accogliere chi è costretto a scappare dalla guerra. Due settimane dopo l'inizio delle ostilità il Consiglio federale concede uno statuto speciale ai rifugiati provenienti dall'Ucraina (statuto di protezione S), con il sostegno di tutti i partiti politici, anche se l'UDC vorrebbe alcune restrizioni. Il numero di rifugiati giunti in Svizzera tocca quota 50'000 a metà maggio e supera le 70'000 unità a fine 2022. A febbraio 2023 sono circa 75'000.

Sanzioni, la Svizzera segue l'Unione europea

Quattro giorni dopo l'invasione, la Svizzera adotta il primo pacchetto di sanzioni dell'UE contro la Russia, a cui ne seguiranno diversi altri, anche nei confronti della Bielorussia. A inizio aprile, i beni bloccati in Svizzera ammontano a 7,5 miliardi di franchi. A giugno, con l'adozione di nuove sanzioni, viene deciso anche un embargo sul greggio. In agosto viene vietato anche l'acquisto di oro russo, così come la sua importazione e il suo trasporto. A inizio novembre, Berna adotta le sanzioni dell'UE anche contro l'Iran. Colpiscono i produttori di droni che riforniscono la Russia e il personale militare iraniano di alto livello. A fine novembre viene creata una base legale per un tetto sul prezzo del greggio e sui prodotti petroliferi russi, come concordato dal G7. La Svizzera sospende anche l'assistenza amministrativa alla Russia.

Il dibattito sulla neutralità

Non mancano le conseguenze politiche. A metà marzo, a tre settimane dall'invasione, l'ex consigliere federale Christoph Blocher annuncia il lancio di un'iniziativa popolare sulla neutralità della Svizzera, per impedire l'adozione di sanzioni economiche come quelle contro la Russia. A inizio aprile, il presidente del PLR Thierry Burkart chiede un riorientamento della politica di sicurezza elvetica e un avvicinamento alla NATO. La definizione della neutralità svizzera viene sempre più messa in discussione. A inizio settembre il Consiglio federale dichiara che la Svizzera deve mantenere la sua neutralità, ma deve orientare più sistematicamente la sua politica di sicurezza e di difesa verso la cooperazione internazionale. Al Forum economico di Davos (WEF), svoltosi lo scorso gennaio, la neutralità della Svizzera viene criticata, tra gli altri, dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dal sindaco di Kiev Vitali Klitschko e dal segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. A fine gennaio e inizio febbraio 2023 le commissioni parlamentari della politica di sicurezza chiedono un allentamento della legge federale sul materiale bellico. Quella del Nazionale raccomanda al plenum di autorizzare i Paesi acquirenti di materiale bellico svizzero a riesportarlo in determinati casi, in particolare verso l'Ucraina. Quella degli Stati propone di limitare a cinque anni la validità delle dichiarazioni di non riesportazione firmate dagli stessi Paesi.

La crisi energetica

La guerra mette in luce anche la vulnerabilità europea in materia energetica. A inizio marzo 2022, il Consiglio federale decide di adottare una serie di misure per garantire le forniture di gas per il prossimo inverno. Ad aprile i prezzi di elettricità, gas e carbone raggiungono i massimi storici. A fine agosto il Governo lancia un progetto di riduzione, su base volontaria, dei consumi di energia. Raccomanda l'abbassamento della temperatura di riscaldamento degli edifici, l'utilizzo di meno acqua calda, lo spegnimento degli elettrodomestici e delle luci, come pure la cottura del cibo in modo responsabile. Le raccomandazioni sembrano dare i loro frutti. In autunno il consumo di gas è inferiore rispetto all'anno precedente, un risultato influenzato però anche dal clima decisamente mite. Per garantire l'approvvigionamento energetico, il Consiglio federale approva anche la realizzazione di una riserva idroelettrica e di diverse centrali di riserva, tra cui una a Birr (AG) e una a Cornaux (NE). A un anno dall'invasione russa dell'Ucraina, lo spettro della carenza energetica sembra allontanarsi: a inizio febbraio 2023, i prezzi del gas sul mercato all'ingrosso sono più bassi rispetto a prima della guerra.

2 anni fa
Mosca: "L'attacco di ieri ha bloccato armi straniere a Kiev"
Lo ha dichiarato lo Stato maggiore della Federazione. Sarebbe stato bloccato il dispiegamento di armi, hardware e truppe su ferrovia.

Il massiccio attacco dell'esercito russo di ieri ha bloccato il rifornimento su ferrovia di armi e munizioni straniere all'Ucraina nelle zone di combattimento. Lo ha dichiarato lo Stato maggiore della Federazione citato dall'agenzia Tass.

"Obiettivi raggiunti"

"Ieri le Forze Armate russe hanno sferrato un massiccio attacco a strutture critiche del sistema energetico che garantiscono le operazioni dell'industria della difesa e dei trasporti ucraini", ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. "Gli obiettivi sono stati raggiunti. È stato bloccato il dispiegamento di armi, hardware e truppe su ferrovia".

2 anni fa
Kiev: " I negoziati con Mosca sono fuori discussione"
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha scritto su Twitter che l'obiettivo è "la vittoria dell'Ucraina, altrimenti la guerra in Europa non finirà.

"Nella sua retorica periodica su pace e negoziati, il Cremlino afferma che non lascerà i territori ucraini e non sarà responsabile di crimini... È un'altra prova che i negoziati sono fuori discussione". Lo ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, ricordando che l'obiettivo è "la vittoria dell'Ucraina, altrimenti la guerra in Europa non finirà e la Russia dominerà criminalmente il mondo".

2 anni fa
Kiev chiede all'Olanda la fornitura di caccia F-16
Lo ha riferito l'Aeronautica ucraina in un messaggio su Twitter, aggiungendo che la richiesta è stata confermata dalla ministra della Difesa olandese Kajsa Ollongren, che alla tv Nos aveva annunciato la richiesta di Kiev per gli aerei da combattimento.

L'Ucraina "ha presentato una richiesta ai Paesi Bassi per la fornitura di caccia F-16". Lo ha riferito l'Aeronautica ucraina in un messaggio su Twitter, aggiungendo che la richiesta è stata confermata dalla ministra della Difesa olandese Kajsa Ollongren, che alla tv Nos aveva annunciato la richiesta di Kiev per gli aerei da combattimento.

Una lista dettagliata di richieste

Un alto funzionario europeo, ha raccontato in merito al vertice che si è svolto ieri a Bruxelles, che Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso dell'incontro con i leader al Consiglio Europeo si è rivolto ai singoli Stati presentando liste dettagliate e precise degli aiuti militari richiesti a ciascun Paese, mostrando grande capacità dell'intelligence ucraina e conoscenza puntuale dei vari arsenali. Già all'invasione un anno fa le richieste di Zelensky erano state mirate, ha ricordato, in modo che la domanda non fosse una generica richiesta di aiuto ma le richieste erano state "precise e mirate", potendo così ottenere anche risposte non generiche.

2 anni fa
Zelensky fa tappa in Polonia
Il presidente ucraino ha incontrato il suo omologo polacco Andrzej Duda per circa due ore nella località di Rzeszów.

Di ritorno da Bruxelles il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky ha fatto tappa in Polonia, dove ha visto il suo omologo polacco Andrzej Duda. L'incontro, della durata di due ore, è avvenuto nella località di Rzeszów, ultima città polacca prima di entrare nel territorio ucraino. Lo riferisce sui social Marcin Przydacz, capo del dipartimento affari internazionali della presidenza polacca. Zelensky ha parlato con Duda degli incontri a Bruxelles e nelle altre capitali europee, riferendo della necessità dell'Ucraina di ulteriori forniture militari. La prossima settimana Duda incontrerà il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

2 anni fa
Massiccio attacco missilistico russo a Kiev
il principale fornitore privato di energia in Ucraina, Dtek, ha introdotto interruzioni di emergenza di corrente elettrica nella capitale e nella regione centrale di Dnipropetrovsk.

Le forze russe hanno lanciato questa mattina un "massiccio attacco" missilistico contro l'Ucraina, sono state "colpite" infrastrutture energetiche: lo rendono noto fonti ufficiali. Secondo il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, finora sono stati lanciati 40 missili Calibur e X101.

Esplosioni sono state udite ad esempio questa mattina a Kryvyi Rih, nell'Ucraina centrale, durante un allarme antiaereo che ha interessato tutto il Paese. Lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Vilkul, come riportano i media nazionali.

In seguito agli attacchi il principale fornitore privato di energia in Ucraina, Dtek, ha introdotto interruzioni di emergenza di corrente elettrica a Kiev e nella regione della capitale, oltre che nella regione centrale di Dnipropetrovsk.

2 anni fa
Vertice Ue chiude a notte fonda e frena sui jet a Kiev
Dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 hanno trovato una quadra.

Alla fine ha prevalso la linea del presidente Charles Michel: chiudere il vertice dei leader in un solo giorno, a costo di fare notte fonda. Dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 trovano una quadra: più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull'uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi ed estesi dall'altro. È una mediazione destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo. Del resto l'appuntamento di febbraio ha avuto un solo vero protagonista: Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino tuttavia non torna a Kiev con il bottino pieno: "è impossibile consegnare gli aerei all'Ucraina a breve", ha spiegato Emmanuel Macron.

La frenata della Francia

La frenata della Francia è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all'Eliseo tra Macron, Olaf Scholz e Zelensky. È a loro due che Kiev puntava innanzitutto per trainare l'Europa verso l'invio dei jet di cui l'Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno. In conclusione, tuttavia, il pressing dei Baltici e della Polonia non ha trovato il consenso necessario tanto che anche Ursula von der Leyen e Charles Michel sono rimasti prudenti.

Lo scontro Macron-Meloni

L'incontro dell'Eliseo è stato anche il casus belli del nuovo scontro tra Macron e la premier italiana Giorgia Meloni. Macron, interpellato dai cronisti, ha plasticamente fotografato il gelo con Roma: "non c'è stato nessun bilaterale con Meloni, ma ci siamo incrociati. Io rispetto sempre le persone e le loro scelte, è una questione di principio". Fra poche ore Meloni però illustrerà quelli che, secondo Palazzo Chigi, sono i passi avanti registrato al summit su migranti e dossier economici. "Sono molto soddisfatta del Consiglio europeo", ha sottolineato la presidente uscendo dall'Europa Building.

2 anni fa
Zelensky termina la sua visita a Bruxelles
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Dopo aver lasciato l'Europa Building intorno alle 18:30, il capo di Stato ucraino si è recato nella residenza dei reali belgi.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato ricevuto nel tardo pomeriggio al Palazzo Reale di Bruxelles dal re Filippo e dal primo ministro belga Alexander De Croo al termine della sua visita nella capitale. Il capo di Stato ucraino si è recato nella residenza dei reali belgi dopo aver lasciato l'Europa Building intorno alle 18.30, dove è in corso il Consiglio europeo straordinario.

2 anni fa
Zelensky accolto con una standing ovation all'Eurocamera
Il presidente ucraino è presente per la prima volta fisicamente a Bruxelles dall'inizio dell'aggressione russa.

Tutti in piedi ad applaudire il presidente dell'Ucraina. Così l'aula dell'Europarlamento ha accolto Volodymyr Zelensky, presente per la prima volta fisicamente a Bruxelles dall'inizio dell'aggressione russa contro il suo paese. "Sono orgogliosa di dire che questa Assemblea della Democrazia europea, i suoi membri, la nostra Unione europea, sono sempre stati al vostro fianco - ha affermato la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola nel discorso con cui ha accolto Zelensky -. Siamo consapevoli che state combattendo non solo per i vostri valori, ma anche per i nostri. Per quegli ideali che ci legano come sorelle e fratelli. Che ci rendono tutti europei. Perché l'Ucraina è Europa e il futuro della vostra nazione è nell'Unione europea". "Conosciamo il sacrificio che il vostro popolo ha sopportato per l'Europa e dobbiamo onorarlo non solo con le parole ma anche con i fatti", ha dichiarato Metsola aprendo la sessione plenaria che ospiterà il discorso di Zelensky. "Con fondi per il tuo popolo, con l'aiuto nella ricostruzione e l'addestramento delle tue truppe. Con attrezzature militari e sistemi di difesa. E, ora, gli Stati devono considerare, rapidamente, come passo successivo, fornire sistemi a lungo raggio e i jet necessari per proteggere la libertà che troppi hanno dato per scontata", ha aggiunto la maltese.

Il discorso di Zelensky

Quindi è toccato a Zelensky prendere la parola. "Slava Ukraini", gloria all'Ucraina, ha detto il leader ucraino nell'emiciclo del Parlamento europeo. Da una parte della sala è stato risposto "gloria agli eroi" e a quel punto il presidente si è inchinato. "L'Europa - ha affermato - significa libertà, questo è il nostro modo di vivere è questa è la casa dell'Ucraina". "Quando lo Stato di diritto prevale, quando gli Stati tendono a tutelare delle società aperte, allora si realizza un'unione dei popoli nell'uguaglianza. Tra un popolo e un presidente c'è una sola barriera, le elezioni; questa è l'Europa, questo è il nostro stile di vita. Per l'Ucraina questa è la nostra casa, il percorso da compiere per tornare a casa", ha spiegato Zelensky. "Sono qui davanti a noi per difendere la casa del nostro popolo". "Oggi al Consiglio europeo potrà ringraziare tutti per il contributo a qualcosa che sembrava impossibile - ha proseguito il presidente ucraino -. L'Europa si sta liberando dalle dipendenze dalle energia fossili russe, si sta difendendo dalle infiltrazioni degli agenti russi. L'Ue per la prima volta ha inviato massicci aiuti militari e sta valutando positivamente le nostre riforme. L'Ucraina vincerà e diventerà membro dell'Ue". "Il destino dell'Europa non è mai dipeso dai politici, ma da ognuno di noi, ognuno di noi conta, ognuno di noi fa la sua parte, ognuno di noi può avere impatto sulla vittoria comune", ha poi detto Zelensky rivolgendosi direttamente ai cittadini europei e ringraziando "ogni villaggio" per il sostegno dato all'Ucraina. "Grazie a tutti in Europa per sostenere l'Ucraina in questa battaglia storica". "La nostra unità e libertà richiede una componente in più: la sicurezza. Se riusciamo a raggiungere la sicurezza in Europa e garantirla, allora posso promettere che i vostri nomi saranno nella storia dell'Europa insieme a quelli di Robert Schuman e Jean Monnet" che "con la loro leadership hanno creato l'Europa come un Continente unito". Il suo discorso si è concluso con l'inno dell'Ucraina e quello dell'Unione europea. Nonostante il ritardo nella scaletta della giornata, Metsola e Zelensky avevano tenuto un incontro bilaterale di oltre 20 minuti prima di entrare nell'aula.

2 anni fa
Zelensky a Parigi: "Servono aerei e armi pesanti il prima possibile"
Il presidente ucraino ha fatto una dichiarazione congiunta, assieme a Emmanuel Macron e Olaf Scholz, davanti ai giornalisti all'Eliseo.

Parlando a Parigi ieri sera a Parigi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto all'omologo francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz aerei e armi pesanti "il prima possibile". "Prima l'Ucraina otterrà le armi pesanti, prima i nostri piloti otterranno aerei moderni, prima il nostro esercito sarà forte con i carri armati, prima potremo tornare alla pace in Europa", ha affermato Zelensky in una dichiarazione congiunta con Macron e Scholz dinanzi ai giornalisti riuniti nei saloni dell'Eliseo.

Macron: "Siamo al fianco dell'Ucraina"

Il presidente francese ha assicurato all'omologo ucraino la sua volontà di continuare lo "sforzo" per consegnare le armi a Kiev. "Siamo al fianco dell'Ucraina. Fermamente. E con la determinazione di accompagnarla verso la vittoria e il ripristino dei suoi legittimi diritti", ha dichiarato Macron, aggiungendo: "proseguiremo lo sforzo" in materia di consegna di "mezzi di difesa". Egli ha quindi espresso al leader di Kiev "la solidarietà, il sostegno e la volontà di accompagnare l'Ucraina verso la vittoria, verso la pace, e verso l'Europa". L'Ucraina può contare sui suoi partner europei e internazionali per "vincere la guerra", ha assicurato Macron, dicendo che Kiev può "contare su di noi per costruire la pace".

Scholz: "Continueremo con il sostegno"

Anche Scholz ha assicurato che l'"Europa è "al fianco dell'Ucraina, siamo con l'Ucraina per la difesa della sua sovranità e della sua integrità territoriale". "Ci siamo impegnati al fianco dell'Ucraina (...) e abbiamo anche sostenuto l'Ucraina attraverso aiuti finanziari, aiuti umanitari e di armamenti, artiglieria pesante, mezzi di difesa antiaerea e, più di recente, la consegna di carri da combattimento e lo continueremo a fare per tutto il tempo necessario", ha sottolineato il cancelliere tedesco.

Cena di lavoro a tre

Dopo la dichiarazione congiunta i tre leader si sono ritirati nella sala da pranzo del palazzo presidenziale francese per una cena di lavoro a tre, alla vigilia del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell'Ue. L'Eliseo ha reso noto che i tre leader voleranno insieme questa mattina da Parigi a Bruxelles.

2 anni fa
Zelensky questa sera all'Eliseo
Il capo di Stato ucraino è poi atteso domani a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo e parlare all'eurocamera.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso a Parigi questa sera, dopo la sua visita a Londra. Lo ha confermato l'Eliseo all'agenzia di stampa France-Presse (Afp), dopo l'informazione diffusa dal canale televisivo francese BFM TV. Oltre al presidente francese Emmanuel Macron a Parigi vi sarà anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aggiunge l'Eliseo, confermando un'informazione dell'emittente pubblica tedesca ARD. Il capo di Stato ucraino è poi atteso domani a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo e parlare all'eurocamera.

2 anni fa
Zelensky a Westminster: "Vi parlo a nome dei coraggiosi"
Si tratta della seconda all'estero dall'inizio della guerra aperta con Mosca il 24 febbraio 2022 dopo quella compiuta negli Usa a dicembre.

Vi parlo "a nome dei coraggiosi" che combattono nelle trincee o per difendere i cieli dalla Russia e per "ripristinare la sovranità dell'Ucraina" sul suo territorio. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aprendo il suo intervento in inglese, fra gli applausi, dinanzi al Parlamento britannico riunito al gran completo nella storica Westminster Hall per un primo saluto nell'ambito della visita odierna a sorpresa del presidente ucraino nel Regno Unito. Si tratta della seconda all'estero dall'inizio della guerra aperta con Mosca il 24 febbraio 2022 dopo quella compiuta negli Usa a dicembre. Il presidente ucraino è stato accolto dalle ovazioni di deputati e lord al suo ingresso nella Westminster Hall del Parlamento britannico per tenere lo storico discorso. E' stato accolto dallo Speaker dei Comuni Sir Lindsay Lohan che ha tenuto un intervento introduttivo, con alcune parti in lingua ucraina. "State combattendo una guerra che non avete voluto e avete difeso i vostri ideali contro l'aggressore russo", ha detto lo Speaker.

Ringraziamento al Regno Unito

Zelensky ha rivolto oggi davanti al Parlamento britannico riunito al gran completo nella storica Westminster Hall un ringraziamento sentito al Regno Unito, per essere stato "al fianco dell'Ucraina dal giorno uno" della guerra contro la Russia, quando il resto del mondo non aveva ancora capito la portata della sfida. Ha quindi elogiato personalmente l'ex premier Boris Johnson, presenta sala, rivolgendosi a lui con il suo primo nome - "Boris" - ed esaltandone la leadership come decisiva per Kiev. Ha quindi parlato del "coraggio" dei britannici: "vi ripagheremo con la vittoria", ha poi aggiunto a nome degli ucraini. "Sappiamo che la libertà vincerà, sappiamo che la Russia perderà e sappiamo che la nostra vittoria cambierà il mondo", ha aggiunto Zelensky, fra gli applausi, dinanzi al Parlamento britannico.

2 anni fa
Sunak evoca la vittoria di Kiev nel 2023
La questione ucraina è stata al centro del discorso del primo ministro britannico durante il Question Time alla Camera dei Comuni.

Il Regno Unito sostiene l'Ucraina per garantire la vittoria di Kiev "quest'anno" nella guerra contro la Russia. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak durante il Question Time alla Camera dei Comuni che è stato dominato dagli interventi sull'Ucraina mentre è in corso la storica visita a Londra del presidente Volodymyr Zelensky. I deputati hanno risposto in modo unanime sostenendo le dichiarazioni fatte dal primo ministro conservatore, mentre lo stesso leader dell'opposizione laburista Keir Starmer nelle sue domande si è concentrato nel ribadire il sostegno all'azione britannica in favore della vittoria ucraina contro la Russia. Inoltre ha chiesto a Sunak se ritenga che "Putin e i suoi sodali debbano affrontare la giustizia internazionale all'Aia" dopo il conflitto. Il primo ministro si è detto del tutto d'accordo aggiungendo che proprio questa mattina ha discusso con Zelensky sul sostegno del Regno Unito alla Corte penale internazionale.

Starmer ha inoltre evocato la possibilità di far pagare a Mosca la ricostruzione dell'Ucraina attraverso l'uso di beni sequestrati. Sunak in risposta ha affermato che il Governo "sta attualmente lavorando coi partner internazionali" proprio su questa possibilità. Intanto il Parlamento di Westminster si prepara per il discorso di Zelensky a deputati e lord in programma all'una (le 14 in Svizzera).

2 anni fa
A Kharkiv distrutta fabbrica di droni ucraina
Un bombardamento russo nella regione di Kharkiv ha distrutto una fabbrica ucraina per l'ammodernamento di droni da ricognizione e suicidi. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca citato dalle agenzie russe. Il portavoce, Igor Konashenkov, ha aggiunto che dall'inizio del conflitto le forze russe hanno distrutto oltre 3'000 droni ucraini.
2 anni fa
Confermata la visita di Zelensky domani a Bruxelles
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà domani a Bruxelles e parteciperà al Consiglio europeo straordinario. Lo fa sapere all'agenzia di stampa italiana ANSA una fonte europea qualificata. Il presidente ucraino si rivolgerà ai 27 leader "in mattinata" e poi procederà a una serie d'incontri bilaterali.
2 anni fa
Regno Unito, Zelensky arrivato a bordo di un aereo militare
Si tratta della sua prima visita in un paese europeo dopo lo scoppio della guerra.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato nel Regno Unito a bordo di un aereo militare della Raf, come mostrato dai media britannici. Zelensky, alla sua prima visita in un paese europeo dopo lo scoppio della guerra con la Russia, è atteso dal premier Rishi Sunak. Il programma prevede un suo intervento al Parlamento di Westminster e un incontro con militari di Kiev addestrati nel Regno. Londra lo accoglie promettendo un'espansione dei programmi di addestramento a piloti e marines ucraine, la fornitura di armi "a più lungo raggio" e nuove sanzioni contro individui a aziende russe bollati come vicini a Vladimir Putin. Il presidente ucraino, atterrato in questi minuti nell'aeroporto londinese di Stansted, sarà ricevuto in udienza anche da re Carlo III nella sua visita odierna nel Regno Unito. Lo hanno confermato fonti di Buckingham Palace citate dalla Bbc.

2 anni fa
Zelensky atteso a Londra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso nel Regno Unito. Lo rende noto Downing Street.

Per Zelensky sarà la sua prima visita nella capitale britannica dall'inizio dell'invasione della Russia. In programma incontri con il primo ministro Rishi Sunak e le truppe ucraine addestrate dalle forze armate britanniche. Il presidente ucraino parlerà al Parlamento, ha dichiarato Downing Street in un comunicato. Londra annuncerà un maggiore supporto e addestramento per i piloti di caccia. L'arrivo del presidente Volodymyr Zelensky nel Regno Unito, nel suo primo viaggio in Europa dall'inizio della guerra quasi un anno fa, rappresenta "una testimonianza del coraggio, della determinazione e della lotta" dell'Ucraina contro l'invasione russa, oltre che della "infrangibile amicizia fra i nostri due Paesi". Lo ha dichiarato il premier britannico Rishi Sunak, dicendosi "fiero" dell'annuncio dell'espansione dei "vitali" programmi di addestramento di militari di Kiev che il Regno "garantisce dal 2014" e della formalizzazione oggi stesso di nuove sanzioni britanniche contro Mosca e l'inner circle "di (Vladimir) Putin".

2 anni fa
Missili russi su Kharkiv nella notte
Le forze russe hanno bombardato nella notte la città di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Oleg Sinegubov, come riporta Ukrainska Pravda. "I missili nemici sono stati colpiti nella parte centrale di Kharkiv", ha scritto Sinegubov, aggiungendo che in precedenza erano stati lanciati da 6 a 10 missili S-300. Non si hanno per ora notizie su eventuali vittime o feriti.
2 anni fa
Il parlamento ucraino proroga la legge marziale e la mobilitazione
La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha approvato la proposta del presidente Volodymyr Zelensky, prorogando la legge marziale e la mobilitazione generale per altri 90 giorni, fino al 20 maggio 2023. Si tratta dalla sesta estensione dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio 2022.
2 anni fa
Kiev insiste con Berlino, "servono anche caccia e navi"
Il viceministro degli esteri ucraino Andrij Melnyk esorta la Germania ad assumere un ruolo guida.

"L'Ucraina ha bisogno anche dei caccia". È quello che ha ribadito anche oggi il viceministro degli esteri ucraino Andrij Melnyk, in un'intervista alla ZDF, tornando a fare pressione su Berlino. "Sarebbe ora che la Germania facesse quello che ha annunciato e assumesse effettivamente un ruolo guida", ha aggiunto. "Dobbiamo aprire gli occhi sulla dimensione di questa guerra", ha continuato Melnyk, sottolineando che contro l'aggressione russa non si vince solo sul terreno: "abbiamo bisogno dell'aeronautica militare e della marina", ha incalzato l'ex ambasciatore a Berlino. Il viceministro ha anche affermato che l'Ucraina sarebbe pronta al negoziato di pace, ma la Russia no. In Germania, dopo la decisione dell'invio dei tank Leopard, il governo tedesco si è detto contrario alla consegna dei caccia.

2 anni fa
Per Mosca l'Occidente spinge Kiev alla conquista di territori russi
Stando al ministro della difesa russo Serghei Shoigu gli USA e i loro alleati stanno trascinando i paesi della Nato in un conflitto nell'area russa.

Le azioni degli Usa e dei loro alleati stanno trascinando i paesi della Nato in un conflitto nell'area russa e potrebbero portare a un livello imprevedibile di escalation. Lo afferma il ministro della difesa russo Serghei Shoigu aggiungendo che gli Stati Uniti e i loro alleati invitano apertamente l'Ucraina a conquistare i territori russi. Shoigu, citato dalla Tass, ha anche affermato che le forze di Kiev conducono azioni volte a intimidire i cittadini delle regioni ucraine annesse dalla Russia, bombardando aree residenziali e ospedali. Nel solo mese di gennaio, ha aggiunto Shoigu, citato dall'agenzia Ria Novosti, le forze ucraine hanno perso "oltre 6'500 uomini". Il ministro, citato dalla Tass, ha anche affermato che le forze di Kiev conducono azioni volte a intimidire i cittadini delle regioni ucraine annesse dalla Russia, bombardando aree residenziali e ospedali.

2 anni fa
Russi in azione a Donetsk e Lugansk
Secondo l'esercito di Kiev, 1'030 soldati russi sono rimasti uccisi in battaglia nelle ultime 24 ore,

L'esercito russo sta concentrando gli sforzi principali sulla conduzione di azioni offensive in Ucraina nelle aree di Kupyan, Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Novopavliv. Lo afferma il rapporto mattutino dello Stato maggiore dell'esercito ucraino, citato da Unian. Secondo l'esercito di Kiev, 1'030 soldati russi sono rimasti uccisi in battaglia nelle ultime 24 ore, portando così le perdite totali dell'esercito russo a circa 133'190 militari morti. "Nelle ultime 24 ore, le forze di difesa ucraine hanno respinto gli attacchi degli occupanti nelle aree degli insediamenti di Novoselyvske, Kreminna e Dibrova della regione di Lugansk e di Verkhnyokamianske, Vesele, Zaliznyanske, Krasna Gora, Bakhmut, Ivanovske e Paraskoviyvka, nella regione Donetsk", afferma lo Stato maggiore.

Da parte sua il leader separatista filorusso Denis Pushilin, citato dalla Tass, sostiene che le forze russe hanno ottenuto alcuni successi nella zona di Siversk, fondamentali per la liberazione di Krasny Lyman, nel Donetsk.

2 anni fa
"Budanov sarà ministro della Difesa"
Budanov sostituirà Oleksiy Reznikov. È quanto annunciato su Telegram da Davyd Arakhamia, deputato del partito di Volodymyr Zelensky.

Il capo dei servizi segreti militari Kyrylo Budanov sarà il ministro della Difesa ucraino in sostituzione di Oleksiy Reznikov. Lo ha annunciato su Telegram Davyd Arakhamia, deputato del partito 'Servitore del Popolo' del presidente Volodymyr Zelensky.

Cambio al vertice del ministero della difesa

La possibilità di un cambio al vertice del ministero della difesa era stata anticipata dai media e dallo stesso Reznikov oggi in un incontro con la stampa. Reznikov aveva dichiarato che "nessun funzionario è sulla poltrona per sempre", dicendosi pronto a dimettersi se il presidente Zelensky glielo chiederà. Per Reznikov non sarebbe tuttavia un vero e proprio siluramento, stando ai media: andrebbe infatti a prendersi il posto di ministro della Giustizia ora affidato a Denys Maliuska, che potrebbe diventare ambasciatore di una missione diplomatica in Europa.

2 anni fa
Putin: "Siamo di nuovo minacciati da panzer tedeschi"
Il presidente russo ha tenuto un discorso in occasione della cerimonia di commemorazione della vittoria sovietica di Stalingrado.

"La Russia è nuovamente minacciata dai carri armati tedeschi". Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin parlando a Volgograd nella cerimonia di commemorazione della vittoria sovietica di Stalingrado. "È incredibile, ma è un fatto: siamo di nuovo minacciati - ha detto Putin - dai carri armati tedeschi, i Leopard, con i noti emblemi a forma di croce sulle loro piastre corazzate. Alcuni stanno per combattere di nuovo con la Russia sul suolo dell'Ucraina" attraverso i seguaci di Hitler e di Bandera.

La Russia sotto la "minaccia diretta" del nazismo

"Ci sono tentativi di spingere l'Europa, Germania compresa, alla guerra con la Russia", ha sostenuto. "Coloro che spingono la Germania in una nuova guerra e si aspettano di vincere sul campo di battaglia non capiscono che la guerra moderna con la Russia sarebbe un'altra cosa", ha spiegato il presidente, affermando che il suo paese è sotto "la minaccia diretta" del nazismo e che Mosca è "costretta a respingere l'aggressione dell'Occidente collettivo". La Russia ha i mezzi per rispondere a coloro che la minacciano, ha ancora detto Putin a Volgograd, la ex Stalingrado, in occasione dell'ottantesimo anniversario della vittoria sovietica in questa battaglia contro gli invasori nazisti. "Una guerra contro la Russia oggi non finirebbe con l'uso di carri armati, perché "abbiamo qualcosa con cui rispondere".

Russia fiduciosa

"La Russia ha fiducia in sé, nel fatto di essere nel giusto e nella vittoria", ha aggiunto citato dall'agenzia Ria Novosti. "La continuità di generazioni, valori, tradizioni: tutto questo - ha spiegato - è ciò che distingue la Russia, ci rende forti e fiduciosi in noi stessi, nella nostra ragione e nella nostra vittoria". Putin ha anche affermato che "sappiamo che nonostante gli sforzi della propaganda ufficiale, di natura venale, delle élite occidentali che ci sono ostili, abbiamo molti amici in tutto il mondo, anche nel continente americano, in Nordamerica e in Europa".

2 anni fa
"L'Ue addestrerà altri 15mila soldati ucraini"
Lo scrive su twitter l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell, in visita a Kiev.

"La Russia ha riportato la guerra in Europa, ma l'Ucraina continua a reagire. Lieto di annunciare al premier Denys Shmyhal che la Missione di assistenza militare dell'Ue Eumam addestrerà altri 15.000 soldati ucraini, portando il numero totale di personale addestrato a 30.000". Lo scrive su twitter l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell, in visita a Kiev. "Ho anche annunciato al Primo Ministro che l'Ue fornirà 25 milioni di euro per sostenere gli sforzi di sminamento nelle aree a rischio. La protezione dei civili e dei loro mezzi di sostentamento è una priorità", ha aggiunto Borrell. Inoltre, è stata data notizia che oggi verrà adottato il settimo pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina del valore di 500 milioni di euro nell'ambito del Fondo europeo per la pace (EPF), oltre che un ulteriore pacchetto del valore di 45 milioni di euro a sostegno degli sforzi di formazione della Missione di assistenza militare dell'Unione europea (EUMAM Ucraina). Il settimo pacchetto porterà il contributo totale dell'Ue nell'ambito dell'EPF a 3,6 miliardi di euro.

2 anni fa
Corruzione, azzerata la dirigenza dell'agenzia delle dogane
La responsabile ad interim del servizio fiscale di Kiev è sospettata di operazioni illegali per un valore di oltre 15 miliardi di grivnie. Effettuate diverse perquisizioni nel servizio fiscale statale.

Le autorità ucraine hanno licenziato "l'intera dirigenza dell'agenzia delle dogane" del paese ed hanno effettuato "perquisizioni nel servizio fiscale statale", anche in vista dei colloqui sulle riforme tra Kiev e l'Unione Europea di venerdì. La responsabile ad interim del servizio fiscale di Kiev, Oksana Datiy, è sospettata di operazioni illegali per un valore di oltre 15 miliardi di grivnie (circa 374 milioni di franchi). È quanto emerge da dichiarazioni del leader della maggioranza parlamentare, David Arakhamia, e notizie dei media nazionali.

Cambiamenti in vista dei colloqui tra Kiev e l'UE

"L'intera dirigenza dell'agenzia delle dogane" è stata licenziata, ha annunciato Arakhamia su Telegram, aggiungendo che ci sono state "perquisizioni nel servizio fiscale statale" e le autorità hanno notificato "avvisi di garanzia ad alti funzionari del ministero della Difesa". "Il Paese cambierà durante la guerra", ha commentato il capo del Partito 'Servitore del popolo': "Se qualcuno non è pronto al cambiamento, lo Stato verrà ad aiutarlo", ha sottolineato, come riporta la Cnn. Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato che la sua amministrazione si sta preparando a introdurre cambiamenti in vista dei colloqui tra Kiev e l'Unione Europea previsti per venerdì.

Perquisita l'abitazione di Oksana Datiy

Oggi le autorità hanno perquisito l'abitazione di Oksana Datiy, dove sono state trovate ingenti somme di denaro, gioielli, orologi e due auto di grossa cilindrata, per un Il valore complessivo di circa 1,3 milioni di euro: lo riportano i media ucraini, secondo cui la donna è sospettata di operazioni illegali per un valore di oltre 15 miliardi di grivnie. L'alta funzionaria possiede anche tre appartamenti a Kiev per un valore totale di oltre 900mila euro e una casa vicino alla capitale del valore di circa oltre 180mila euro. "Abusando del suo potere e della sua posizione ufficiale, la responsabile ad interim del dipartimento fiscale di Kiev ha deciso in cambio di denaro che i criteri di rischio dei contribuenti per un certo numero di imprese non soddisfacevano", ha affermato l'Ufficio investigativo statale. Inoltre, secondo i dati raccolti, Datiy ha attuato attraverso le sue deleghe operazioni per gonfiare artificialmente le spese di alcune imprese, ha condotto affari senza registrare una ditta individuale ed ha fornito false informazioni sul reddito. "Ciò ha portato a gravi conseguenze", ha aggiunto l'Ufficio investigativo.

Le altre perquisizioni

La mattinata era cominciata con perquisizioni nell'abitazione dell'oligarca Igor Kolomoisky, dell'ex ministro degli Interni Arsen Avakov e del deputato filorusso Vadym Stolar del partito (vietato) OPFL, oltre a diverse agenzie governative. Avakov ha confermato che le ricerche riguardavano l'acquisto di elicotteri Super Puma destinati al ministero. Secondo l'ex ministro, non è stato trovato nulla di "rilevante per gli interessi dell'indagine".

2 anni fa
Bombe russe a est. Ieri 4 civili uccisi nel Donetsk
"I russi hanno ucciso quattro residenti della regione di Donetsk il 31 gennaio: due a Bakhmut, uno a Paraskoviivka e uno a Vuhledar. Altre sei persone sono rimaste ferite", ha scritto Kyrylenko.

Quattro persone sono state uccise e altre sei sono rimaste ferite durante gli attacchi russi di ieri nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrainska Pravda. "I russi hanno ucciso quattro residenti della regione di Donetsk il 31 gennaio: due a Bakhmut, uno a Paraskoviivka e uno a Vuhledar. Altre sei persone sono rimaste ferite", ha scritto Kyrylenko.

2 anni fa
Il capo comitato olimpico russo: "No alle restrizioni per i nostri atleti a Parigi 2024"
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Il Comitato olimpico internazionale (Cio) starebbe prendendo in considerazione l'idea di organizzare il ritorno degli atleti banditi sotto una bandiera neutrale per le Olimpiadi a Parigi del 2024. Pozdnyakov: "I russi devono partecipare esattamente alle stesse condizioni di tutti gli altri".

Gli atleti russi devono poter partecipare ai Giochi Olimpici senza restrizioni. Lo ha detto oggi il capo del Comitato olimpico russo Stanislav Pozdnyakov., mentre il Comitato olimpico internazionale (Cio) starebbe prendendo in considerazione l'idea di organizzare il ritorno degli atleti banditi sotto una bandiera neutrale per le Olimpiadi a Parigi del 2024. Una presa di posizione che ha provocato l'ira dell'Ucraina.

"Stesse condizioni degli altri atleti"

"I russi devono partecipare esattamente alle stesse condizioni di tutti gli altri atleti. Eventuali condizioni e criteri aggiuntivi non sono i benvenuti, in particolare quelli che hanno una componente politica assolutamente inaccettabile per il Movimento olimpico", ha affermato Stanislav Pozdnyakov.

2 anni fa
Filorussi, 4 morti e 5 feriti in attacco a ponte di Zaporizhzhia
È quanto annunciato dal governatore filorusso ad interim della regione su Telegram.

Almeno quattro persone sono state uccise e altre cinque sono rimaste ferite nell'attacco ucraino a un ponte ferroviario nel villaggio di Svetlodolinskoye, nella regione di Zaporizhzhia: lo ha dichiarato domenica il governatore filorusso ad interim della regione, Yevgeny Balitsky. Lo riporta la Tass.

Un "crimine contro i civili"

Secondo Balitsky, il colpo è stato sferrato a mezzogiorno, quando erano in corso lavori di riparazione sul ponte. "Secondo i dati preliminari, quattro ferrovieri sono stati uccisi e altri cinque sono stati feriti a causa del bombardamento", ha scritto sul suo canale Telegram. Ha sottolineato che questo attacco mirato a una struttura civile è "un altro crimine contro i civili". In precedenza, Vladimir Rogov, leader del movimento Noi siamo insieme alla Russia, ha dichiarato che tre razzi Himars sono stati sparati dalle truppe ucraine contro il ponte e uno di questi è stato abbattuto.

2 anni fa
Respinti degli attacchi vicino a Blahodatne
È quanto è stato annunciato dallo stato maggiore ucraino nel suo rapporto quotidiano.

L'esercito ucraino ha annunciato oggi che le sue forze hanno respinto un attacco vicino a Blahodatne, nella regione orientale del Donetsk, dopo che il gruppo mercenario russo Wagner aveva affermato di avere preso il controllo del villaggio.

La Russia vuole la regione orientale di Donetsk

Le forze di Kiev "hanno respinto gli attacchi vicino a Blahodatne" e ad altri 13 insediamenti nella regione del Donetsk, ha precisato lo stato maggiore ucraino nel suo rapporto quotidiano. Mosca ha fatto della cattura della regione orientale di Donetsk, che ha già dichiarato parte della Russia, il suo obiettivo principale in Ucraina. Kiev ha recentemente affermato che le truppe russe hanno intensificato i loro attacchi a est, in particolare contro le città di Vugledar e Bakhmut.

2 anni fa
Kiev impone sanzioni contro 182 società russe e bielorusse
Le società sanzionate si occuperebbero pricinciplamente di trasporto merci, leasing di veicoli e produzione chimica.

L'Ucraina ha imposto sanzioni contro 182 società russe e bielorusse, oltre a tre individui, nell'ultima di una serie di misure adottate dal presidente Volodymyr Zelensky per bloccare i collegamenti di Mosca e Minsk con il suo Paese. Lo riporta il Guardian.

La lista nera

"I loro beni in Ucraina sono bloccati, le loro proprietà saranno utilizzate per la nostra difesa", ha detto Zelenskiy in un videomessaggio. Secondo l'elenco delle sanzioni pubblicato dal Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraino, le società sanzionate si occupano principalmente di trasporto merci, leasing di veicoli e produzione chimica. La lista include il produttore ed esportatore russo di fertilizzanti potassici Uralkali, il produttore statale bielorusso di potassio Belaruskali, le Ferrovie bielorusse, nonché le russe VTB-Leasing e Gazprombank Leasing, entrambe attive nel leasing di trasporti. L'Ucraina ha sanzionato centinaia di persone e aziende russe e bielorusse dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio dello scorso anno.

2 anni fa
"Proseguirò i negoziati con Putin per porre fine alla guerra"
Lo ha detto il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. "Parlerò di nuovo con Putin al telefono, perché è necessario parlarci. Spetta a Putin ritirare le truppe dall'Ucraina e fermare questa terribile guerra".

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz continuerà a cercare di porre fine alla guerra in Ucraina attraverso negoziati diretti con il presidente russo Vladimir Putin: lo ha detto lo stesso Scholz in un'intervista alla stampa tedesca. "Parlerò di nuovo con Putin al telefono, perché è necessario parlarci. Spetta a Putin ritirare le truppe dall'Ucraina e fermare questa terribile guerra insensata che è già costata centinaia di migliaia di vite umane", ha detto Scholz sottolineando che finché la Russia continuerà la guerra con l'attuale livello di aggressività la situazione non cambierà. Il Cancelliere ha poi ricordato che le passate conversazioni telefoniche con Putin "non sono state di tono scortese", sottolineando però che il leader russo ha ripetutamente chiarito di voler "annettere con la forza parti del suo Paese vicino": il che è "inaccettabile" ha affermato il Cancelliere.

2 anni fa
"L'Ucraina ha bisogno di missili a lunga gittata"
Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymir Zelensky, sottolineando che i missili Himars attualmente utilizzati da Kiev hanno una gittata di 80 chilometri e non possono raggiungere molte delle aree occupate dai russi.

L'Ucraina ha bisogno di missili a lunga gittata per fermare il "terrore russo". Lo ha ribadito - come riporta il Kiev Independent - il presidente dell'Ucraina, Volodymir Zelensky, sottolineando che i missili Himars attualmente utilizzati da Kiev hanno una gittata di 80 chilometri e non possono raggiungere molte delle aree occupate dai russi. "Abbiamo bisogno di missili a lungo raggio - ha spiegato Zelensky - per impedire ai russi di posizionare i loro lanciamissili lontano dalla linea del fronte e con essi distruggere le nostre città. Non dovrebbero esserci tabù nella fornitura di armi all'Ucraina per proteggersi dall'aggressione russa. Faremo tutto il possibile per garantire che i nostri partner aprano a questa fornitura vitale, compresa la consegna di missili Atacms, che hanno una gittata di 300 chilometri, e altre armi simili".

2 anni fa
"La Russia sta preparando un attacco per il 24 febbraio"
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Lo ha dichiarato a Radio Svoboda il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell'Ucraina, Oleksii Danilov aggiungendo l'obiettivo russo è ampliare i confini" degli oblast orientali di Donetsk e Luhansk.

La Russia sta preparando per il 24 febbraio una nuova ondata di offensive contro l'Ucraina, esattamente ad un anno dall'inizio dell'invasione. In tal senso negli ultimi giorni le forze armate russe hanno testato le capacità di difesa dell'Ucraina vicino a Zaporizhzhia. Lo ha dichiarato a Radio Svoboda il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell'Ucraina, Oleksii Danilov aggiungendo l'obiettivo russo è ampliare i confini" degli oblast orientali di Donetsk e Luhansk.

Secondo Danilov, i prossimi mesi saranno molto difficili per l'Ucraina "poiché la Russia intensificherà le offensive e l'Ucraina attende le tanto necessarie consegne di armi recentemente promesse dagli alleati occidentali".

2 anni fa
"Putin prepara una nuova offensiva a febbraio-marzo"
Lo scrive oggi Bloomberg, che cita funzionari, consulenti e altre persone a conoscenza della situazione.

Il presidente russo Vladimir Putin sta preparando una nuova offensiva contro l'Ucraina già a febbraio-marzo e allo stesso tempo sta rafforzando il suo Paese per un confronto a lungo termine con gli Stati Uniti e i suoi alleati: lo scrive oggi Bloomberg, che cita funzionari, consulenti e altre persone a conoscenza della situazione. Il Cremlino intende dimostrare che le sue forze possono riprendere l'iniziativa dopo mesi di perdite di terreno, facendo pressione su Kiev e sui suoi sostenitori affinché accettino una sorta di tregua che lasci alla Russia il controllo dei territori che occupa attualmente, commenta l'agenzia di stampa statunitense. Le indiscrezioni confermano gli avvertimenti dell'Ucraina e dei suoi alleati, secondo cui una nuova offensiva russa è in arrivo e potrebbe iniziare prima che Kiev riceva le forniture di carri armati statunitensi ed europei promesse negli ultimi giorni.

Un'escalation mortale

La determinazione di Putin fa presagire un'altra escalation mortale della guerra, mentre Kiev prepara una nuova spinta per espellere le forze di Mosca, osserva Bloomberg. Putin ritiene di non avere alternative se non quella di prevalere in un conflitto che considera esistenziale con gli Stati Uniti e i suoi alleati, sottolineano le fonti, secondo le quali un nuovo ciclo di mobilitazione è possibile già da questa primavera poiché l'economia e la società russe sono sempre più subordinate alle esigenze della guerra. "A meno che non cambi qualcosa, ci aspetta una guerra di logoramento come la Prima Guerra Mondiale, che potrebbe durare a lungo perché entrambe le parti credono che il tempo sia dalla loro parte", ha dichiarato Andrey Kortunov, capo del Consiglio per gli Affari Internazionali della Russia fondato dal Cremlino. "Putin è sicuro che l'Occidente o l'Ucraina si stancheranno", ha aggiunto.

2 anni fa
"Biden ha la chiave per finire la guerra, ma non la usa"
Lo ha dichiarato il portavoce di Putin Dmitri Peskov a seguito dell'annuncio di Germania e USA relativo all'intenzione di inviare carri armati all'Ucraina.

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, "se vuole porre fine" al conflitto in Ucraina "può farlo molto rapidamente" perché ha "la chiave" del governo di Kiev, ma che non vuole farlo. "L'attuale capo della Casa Bianca non vuole farlo, non vuole usare questa chiave" e "al contrario, sceglie la strada per pompare ulteriormente armi in Ucraina", ha detto Peskov secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax. Le parole di Peskov arrivano dopo che Usa e Germania hanno annunciato la loro intenzione di inviare i carri armati Abrams M1 e Leopard 2 all'Ucraina, invasa dalle truppe russe 11 mesi fa.

2 anni fa
"Nel Donbass la situazione sta peggiorando"
Lo dichiara il governatore dell'Oblast di Donetsk, Pavlo Kyrylenko

Lungo l'intera linea del fronte nella regione di Donetsk c'è un significativo aggravamento della situazione. Lo dichiara - come riporta l'agenzia Unian - il governatore dell'Oblast di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, sostenendo che a causa della mancanza di successi sul campo di battaglia gli occupanti russi hanno intensificato il bombardamento degli insediamenti. "La situazione è peggiorata in modo significativo - ha detto - dal sud al centro della regione. La parte più calda era e rimane la direzione Bakhmut, tuttavia ora c'è un inasprimento dei combattimenti anche ad Avdiivka". "I russi - ha aggiunto - non riescono a sfondare la nostra linea di difesa nel Donbass. Il nemico subisce perdite significative di personale e veicoli corazzati. Per questo ricorre ancora una volta alla tattica della 'terra bruciata', bombardando intensamente gli insediamenti e le comunità adiacenti alla linea del fronte con lanciarazzi e artiglieria". In particolare sono finiti sotto il fuoco i distretti di Avdiivka, Vugledar, Toretsk e Bakhmut.

2 anni fa
Il Canada invierà 4 tank Leopard all'Ucraina
Lo ha confermato la ministra canadese della Difesa, Anita Anand, spiegando che il Canada trasferirà a breve quattro carri armati Leopard 2 A4in Ucraina e che invierà militari canadesi in Europa per aiutare nell'addestramento delle forze armate ucraine.
2 anni fa
"Putin non è nessuno, non mi interessa parlargli"
È quanto detto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Voglio solo che i russi fermino la guerra il più rapidamente possibile e lascino il nostro Paese il più rapidamente possibile. Posso dire con certezza - ha affermato - che se lasciano il nostro territorio la guerra finirà".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto, in un'intervista a Sky News, di "non essere interessato" a incontrare Vladimir Putin per i colloqui di pace. Il presidente russo non è "nessuno", vive in una "bolla informativa" e non sa cosa stia succedendo sul campo di battaglia. "Per me, le persone sono la priorità numero uno. Ecco perché non voglio combattere sul territorio russo", ha aggiunto Zelensky nel corso dell'intervista. "Voglio solo che i russi fermino la guerra il più rapidamente possibile e lascino il nostro Paese il più rapidamente possibile. Posso dire con certezza - ha affermato - che se lasciano il nostro territorio la guerra finirà".

2 anni fa
Pullover, guanti e coperte a Kiev per far fronte all'inverno
©VBS/DDPS
©VBS/DDPS
Le forniture, spiega la Confederazione, rientrano nelle misure di sostegno adottate da Berna. Il materiale dovrebbe arrivare a Kiev fra due giorni e sarà consegnato alla protezione civile ucraina per poi essere distribuito alla popolazione.

Dopo le stufe e i generatori in dicembre per far fronte all'inverno, la Svizzera ha inviato in Ucraina coperte, maglioni e guanti dell'esercito. Queste forniture rientrano in una serie di misure di sostegno adottate dalla Confederazione per un valore di 180 milioni di franchi, spiega una nota odierna del Dipartimento federale della difesa (DDPS). Le 390 palette di equipaggiamento invernale - comprendenti tra l'altro circa 170 mila paia di guanti, 40 mila paia di calze e 2000 coperte - hanno lasciato ieri il Centro logistico dell'esercito di Othmarsingen (AG) a bordo di diversi camion che, in tre giorni, dovrebbero giungere a Kiev.

La fornitura, specifica la nota, avviene sotto l'egida della Direzione dello sviluppo e della cooperazione. Il materiale sarà consegnato alla protezione civile ucraina per poi essere distribuito alla popolazione.

2 anni fa
"Il cimitero usato dai mercenari del Gruppo Wagner è sempre più grande"
Un'immagine satellitare del 24 gennaio, spiega il quotidiano, mostra 170 sepolture nell'area del cimitero dove si trovano di solito i soldati del Gruppo Wagner, un numero quasi sette volte superiore alla stessa immagine di due mesi fa.

Il cimitero russo noto per essere usato dai mercenari del Gruppo Wagner è cresciuto rapidamente negli ultimi mesi, mostrando come il gruppo sta pagando l'invasione dell'Ucraina. Lo riporta il "New York Times" che ha analizzato le immagini satellitari dell'area notando il recente ampliamento del cimitero che coincide con l'offensiva russa per guadagnare terreno nell'Ucraina dell'est. Un'immagine satellitare del 24 gennaio, spiega il quotidiano, mostra 170 sepolture nell'area del cimitero dove si trovano di solito i soldati del Gruppo Wagner, un numero quasi sette volte superiore alla stessa immagine di due mesi fa.

Il cimitero del gruppo in Russia, che si trova nelle vicinanze del villaggio di Molkin dove addestra i suoi uomini, è stato reso pubblico in dicembre da Vitaly Wotanovsky, attivista ed ex membro dell'aeronautica russa.

Per anni i mercenari del Gruppo Wagner hanno mantenuto un basso profilo nelle loro operazioni in paesi quali la Siria, la Libia e in Africa. ma dall'inizio della guerra in Ucraina il gruppo è salito alla ribalta con video promozionali e ripetute dichiarazioni sulla sua potenza, rilasciate dal volto pubblico dell'organizzazione Yevgeny Prigozhin.

2 anni fa
"Abbattuti 15 missili russi lanciati contro Kiev"
Ad affermarlo il capo dell'amministrazione militare della capitale Serhiy Popka.

Le forze russe hanno lanciato questa mattina 15 missili contro Kiev, che sono stati tutti abbattuti dalle forze di difesa aerea ucraine: lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare della capitale Serhiy Popka, come riportano i media ucraini.

2 anni fa
"La Russia ha lanciato più di 30 missili contro l'Ucraina
"Questa mattina è in corso un attacco missilistico contro l'Ucraina, che è stata presa di mira da più di 30 missili russi", ha dichiarato il portavoce delle forze aeree ucraine Yuri Ignat.

La Russia ha lanciato oggi "più di 30 missili" contro l'Ucraina: lo ha reso noto il governo di Kiev. Questa mattina è in corso un attacco missilistico contro l'Ucraina, che è stata presa di mira da "più di 30 missili russi", ha dichiarato il portavoce delle forze aeree ucraine Yuri Ignat. "Sei Tu-95 sono decollati dalla regione di Murmansk (in Russia, ndr) e hanno lanciato missili", ha detto il portavoce.

2 anni fa
Gli Usa invieranno all'Ucraina 31 tank Abrams M1
Lo ha annunciato alti funzionari USA. L'accordo ha valore di 400 milioni.

Gli Stati Uniti invieranno all'Ucraina 31 tank Abrams M1, in un accordo dal valore di 400 milioni. I tank saranno costruiti da General Dynamics Corp e finanziati dal programma Ukraine Security Assistance Initiative. I carri armati saranno prodotti ex novo dalla General Dynamics Land Systems, l'azienda che produce i potentissimi tank. Lo hanno riferito alti funzionari Usa in un briefing con un ristretto numero di giornalisti. Questo vuol dire che i carri armati per le forze di Kiev non saranno presi dalle scorte americane e "ci vorranno mesi" affinché arrivino a destinazione.

2 anni fa
La Svizzera segue l'Ue, attuato il nono pacchetto di sanzioni
©CDT/TatianaScolari
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Le nuove misure entreranno in vigore alle 18 di oggi e prevedono "nuovi controlli e restrizioni all'esportazione di diversi beni, fra cui quelli desinati al rafforzamento militare o dell'industria russa".

Il Consiglio federale ha deciso di adottare ulteriori sanzioni nei confronti della Russia, lo fa riprendendo quelle adottate dall'Unione europea (Ue) nell'ambito del nono pacchetto. Le misure, scrive il governo, entreranno in vigore alle 18:00 di oggi.

Cosa comprende il nono pacchetto

L'Ue ha adottato questo pacchetto il 16 dicembre, oggi -come detto- lo ha fatto anche la Confederazione. Le nuove misure, viene spiegato, "includono il divieto di fornire servizi tecnici di prova, servizi pubblicitari o di ricerca di mercato e sondaggi di opinione; sono inoltre previsti nuovi controlli e restrizioni all'esportazione di diversi beni, fra cui quelli a duplice impiego, quelli destinati al rafforzamento militare e tecnologico o per lo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza, o quelli che contribuiscono al rafforzamento dell'industria russa. Inoltre, il divieto di esportare beni destinati all'industria aeronautica o spaziale viene esteso ai motori per aerei e droni. Vengono vietati anche i nuovi investimenti nel settore minerario russo". 

Deroghe all'embargo sulle armi

Il governo ha inoltre approvato, si legge, "una nuova disposizione in materia di embargo sulle armi. La Svizzera può ora autorizzare, in determinati casi, deroghe all'embargo sulle armi per le attrezzature di sminamento in Ucraina. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione, il servizio competente si assicura che il materiale sia utilizzato nel rispetto del diritto e per lo scopo previsto".

2 anni fa
"Inevitabile un'escalation della guerra in Russia"
© President.gov.ua, CC BY 4.0
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Lo ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che "le forze armate ucraine non stanno attaccando la Russia, ma che i russi, anche nelle grandi città, potranno sentire la guerra.

"Confermo ufficialmente che un'escalation della guerra all'interno della Russia è inevitabile. E saranno effettuati attacchi diversi contro obiettivi diversi. Perché, da chi e per quale scopo è un'altra questione, e non ne possiamo discutere oggi. Mancano le informazioni sufficienti", ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intervista al blogger Michael Nucky, citata dall'agenzia di stampa Ukrainian Independent Information Agency (Unian). Podolyak ha sottolineato che le forze armate ucraine non stanno attaccando la Russia, ma che i russi, anche nelle grandi città, potranno "sentire la guerra".

Un'escalation "inevitabile"

"La logica della guerra e l'escalation all'interno della Russia saranno inevitabili. Città degradate e pigre come Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, che pensano di vivere in una realtà diversa, vedranno questo", ha spiegato il funzionario. E ha sottolineato che l'imminente escalation in Russia è un problema interno del paese aggressore, che sorgerà a causa "dell'infantilismo della leadership del Cremlino".

La reazione russa

Le dichiarazioni di Podolyak su possibili attacchi contro città russe è "una conferma della correttezza" della decisione di Mosca di avviare l'operazione militare in Ucraina "per proteggerci da questo pericolo". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. Il portavoce ha ricordato il coinvolgimento di Kiev "nell'organizzazione di attacchi terroristici" in Russia, come l'uccisione nell'agosto scorso vicino a Mosca di Darya Dugina (figlia del filosofo e politologo ultranazionalista russo Alexander Dugin, considerato tra i principali ispiratori della politica del presidente russo Vladimir Putin), fatta saltare in aria con la sua auto.

2 anni fa
È ufficiale: la Germania invierà 14 Leopard in Ucraina
© Shutterstock
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Il governo tedesco ha anche concesso ad altri stati il​​​​ permesso di fornire i propri carri armati Leopard all'Ucraina.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato oggi al suo gabinetto l'invio di quattordici Leopard 2A6 all'Ucraina. È quanto si legge in una nota diramata dal portavoce Steffen Hebestreit. La notizia era stata anticipata ieri dal settimanale tedesco Der Spiegel. La Germania autorizzerà inoltre velocemente i partner che vogliono consegnare i proprio tank Leopard all'Ucraina.

"La nostra linea è quella di sostenere le forze ucraine"

"Questa decisione segue la nostra linea nota, che è quella di sostenere le forze ucraine. Agiamo in modo strettamente coordinato e concordato a livello internazionale", dice Scholz, citato nel comunicato della cancelleria.

"L'addestramento delle forze ucraine dovrebbe iniziare rapidamente in Germania"

L'obiettivo "è quello di mettere rapidamente insieme due battaglioni di panzer Leopard 2 per l'Ucraina. A questo scopo la Germania fornirà in prima battuta una compagnia di quattordici Leopard 2A6 , che vengono dalla Bundeswehr", continua il comunicato. "Altri partner europei consegneranno Panzer di tipo Leopard 2 a loro volta". L'addestramento delle forze ucraine "dovrebbe iniziare rapidamente in Germania. Al pacchetto appartengono, oltre all'addestramento, anche logistica, munizione e manutenzione dei sistemi", si legge inoltre ancora.

 

2 anni fa
Gli Usa invieranno 30 carri armati Abrams a Kiev
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L'annuncio dell'amministrazione del presidente Joe Biden potrebbe arrivare già questa settimana. La replica del Cremlino: “Distruggeremo i carri Abrams”. La marina militare russa ha inoltre effettuato un'esercitazione nell'Oceano Atlantico con un missile ipersonico Tsirkon.

Gli Stati Uniti stanno finalizzando i piani per inviare una trentina di carri armati Abrams in Ucraina: lo hanno detto all'emittente televisiva Cnn due funzionari statunitensi che hanno familiarità con la decisione. L'annuncio dell'amministrazione del presidente Joe Biden di inviare i carri armati di fabbricazione statunitense potrebbe arrivare già questa settimana, ha riferito ieri sempre la Cnn. I tempi della consegna effettiva non sono ancora chiari e normalmente ci vogliono diversi mesi per addestrare le truppe a utilizzare i carri armati in modo efficace, hanno detto i funzionari.

Mosca replica: “Distruggeremo i carri Abrams”

Intanto l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha affermato che le forze armate russe distruggeranno i carri armati M1 Abrams di fabbricazione statunitense e altri equipaggiamenti militari della Nato se verranno forniti all'Ucraina. Antonov ha sottolineato che Washington vuole infliggere alla Russia una "sconfitta strategica", riporta la Tass. "Per tutta la durata della crisi ucraina, l'amministrazione americana ha ripetutamente utilizzato la tecnica di pubblicare informazioni sui media alla vigilia di importanti consegne di armi e di attrezzature al regime di Kiev”. L'analisi dell'intera sequenza delle azioni di Washington “mostra che gli americani stanno costantemente alzando l''asticella dell'assistenza militare al loro governo fantoccio. Questo è particolarmente chiaro quando le Forze armate russe ottengono nuove vittorie e liberano con sicurezza il territorio della Russia dalla minaccia nazista", ha detto l'ambasciatore rispondendo a una domanda sulla prevista consegna dei carri armati statunitensi a Kiev.

Esercitazione russa con un missile ipersonico nell'Atlantico

La marina militare russa ha inoltre effettuato un'esercitazione nell'Oceano Atlantico con un missile ipersonico Tsirkon: lo ha reso noto questa mattina il ministero della difesa russo, stando a quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. Secondo i vertici dell'esercito, l'equipaggio della fregata Ammiraglio Gorshkov "si è esercitato a colpire con un missile ipersonico Tsirkon un obiettivo che simulava una nave da guerra nemica a una distanza di oltre 900 chilometri". Successivamente, il ministero ha precisato che l'esercitazione è stata fatta attraverso una simulazione elettronica, come riporta l'agenzia di stampa non governaativa russa Interfax. "L'equipaggio della fregata Ammiraglio Gorshkov, che opera nella parte occidentale dell'Oceano Atlantico, si è addestrato all'uso di un'arma missilistica ipersonica con il metodo della modellazione al computer", ha dichiarato il ministero.

 

2 anni fa
Accuse di corruzione, via diversi viceministri e governatori
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affronta una ventata di corruzione, che ha portato a una serie di dimissioni.

Una valanga di dimissioni ha colpito il governo ucraino. A 11 mesi esatti dallo scoppio del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky deve affrontare una ventata di corruzione nel primo scandalo dall'inizio dell'invasione russa. Tra i silurati ci sono nomi illustri, come il vice capo dell'ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko e quattro viceministri. Sono poi cinque i governatori dimessi, alcuni di oblast chiave come quelle di Kherson e di Zaporizhzhia.

Chi se ne va

La raffica di dimissioni e destituzioni è giunta all'indomani dell'annuncio di Zelensky di "decisioni sul personale" riguardanti "dirigenti di vario livello", compreso il divieto ai funzionari di viaggiare all'estero tranne che per affari ufficiali. Poche ore dopo sono arrivate le dimissioni di Tymoshenko, accusato di aver utilizzato un veicolo fuoristrada che era stato donato all'Ucraina per scopi umanitari. A lasciare la sua poltrona anche il viceministro della Difesa Vyacheslav Shapovalov, coinvolto nello scandalo secondo cui il suo ministero ha firmato un contratto a un prezzo gonfiato per i prodotti alimentari destinati ai soldati. Insieme a lui, hanno lasciato i viceministri per lo Sviluppo comunitario e territoriale Ivan Lukeryu e Vyacheslav Negoda, e il viceministro delle Politiche Sociali Vitaly Muzychenka. Prima di loro, il viceministro delle Infrastrutture Vasyl Lozinsky è stato arrestato il 21 gennaio con l'accusa di aver intascato una tangente di 400'000 dollari per "facilitare" l'acquisto di generatori a prezzi gonfiati.

Si dimettono anche alcuni governatori

Dopo i viceministri, hanno perso la poltrona i governatori delle regioni di Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Sumy e Kherson, finiti sotto inchiesta giudiziaria secondo la stampa ucraina. Dimissioni anche dal governatore della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba, ma sarebbero legate alla sua prossima nomina nell'amministrazione presidenziale. La bufera ha poi coinvolto altri funzionari, tra cui il vice capo del partito di Zelensky Pavlo Halimon e il sostituto procuratore generale Oleksiy Simonenko, accusato di essersi recato in vacanza in Spagna, infrangendo il divieto di partire per gli uomini in età da combattimento.

Previste altre partenze?

Al momento lo scandalo non ha raggiunto i ministri dell'esecutivo di Zelensky. Ma secondo i media ucraini un rimpasto potrebbe portare anche alla sostituzione di alcuni di loro. Il primo della lista potrebbe essere il titolare dell'Energia Herman Galushchenko, che ha gestito la complessa situazione energetica nel Paese dopo gli attacchi russi. A seguire potrebbero essere sostituiti il ministro della Gioventù e dello Sport Vadym Gutzait e quello della Strategia e dell'Industria Pavlo Ryabikin.

2 anni fa
Leopard a Kiev, la Polonia fa richiesta a Berlino
© Shutterstock
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Il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak ha anche rinnovato l'appello affinché la Germania si unisca alla coalizione degli Stati che vogliono sostenere Kiev.

La Polonia fa richiesta a Berlino per l'autorizzazione all'invio dei Leopard all'Ucraina. Lo scrive l'agenzia Apa. "I tedeschi hanno già ricevuto la nostra domanda per la consegna dei carri armati Leopard all'Ucraina", ha rivelato oggi il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, rinnovando anche l'appello affinché la Germania si unisca alla coalizione degli Stati che vogliono in questo modo sostenere Kiev.

Cremlino: "Non ne verrà niente di buono"

L'11 gennaio scorso il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato a Leopoli l'intenzione della Polonia di offrire all'Ucraina dei tank Leopard, lanciando l'idea di una coalizione. Il premier polacco Mateusz Motrawiecki ha più volte ripetuto di recente che il nullaosta tedesco per l'invio dei superpanzer fosse questione secondaria e che la Polonia ha intenzione comunque di inviarli. Secondo fonti di stampa locale, la Polonia ha attualmente 249 carri armati tedeschi Leopard e dispone anche di un moderno centro di addestramento dove il corso per usare Leopard dura circa 4-5 settimane. Immediata la reazione del Cremlino: non verrà "niente di buono" dalla fornitura di carri armati tedeschi all'Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass.

Polonia: "Chiederemo un rimborso all'Ue"

La Polonia chiederà all'Ue un risarcimento per il costo dei carri armati Leopard 2 che vuole inviare all'Ucraina. "Faremo richiesta di rimborso all'Unione Europea, sarà un'altra prova di buona volontà", ha detto il premier Mateusz Morawiecki in conferenza stampa, come riporta il Guardian. Morawiecki ha aggiunto che spera che ci sia una rapida risposta dalla Germania sulla possibilità che Varsavia possa riesportare i carri armati. "Spero che questa risposta dalla Germania arrivi presto, perché i tedeschi stanno ritardando, schivando, agendo in un modo che è difficile da capire", ha aggiunto.

2 anni fa
"Dobbiamo dare armi più potenti a Kiev"
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Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Berlino, in una dichiarazione dopo l'incontro con il neoministro della Difesa Boris Pistorius.

"Dobbiamo dare armi più forti all'Ucraina" e "dobbiamo farlo velocemente". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Berlino, in una dichiarazione dopo l'incontro con il neoministro della Difesa Boris Pistorius. "Sono fiducioso che ci sarà presto una decisione", ha poi detto rispondendo a una domanda sulla consegna a Kiev dei tank Leopard da parte della Germania. Stoltenberg ha sottolineato di "salutare positivamente il chiaro messaggio" del ministro tedesco, sull'inventario in corso dei panzer, che permetterà di essere più veloci nella consegna nel momento in cui la decisione sarà presa.

2 anni fa
Kiev, si dimette il vice ministro della Difesa
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Secondo la nota ufficiale, Shapovalov ha chiesto di lasciare il suo incarico per non "creare minacce alle Forze armate in seguito alle accuse sull'acquisto dei servizi di ristorazione".

Si è dimesso il vice ministro della Difesa ucraino Vyacheslav Shapovalov. Lo riportano i media ucraini citando il sito web del Ministero della Difesa di Kiev. Secondo la nota ufficiale, Shapovalov ha chiesto di lasciare il suo incarico per non "creare minacce alle Forze armate in seguito alle accuse sull'acquisto dei servizi di ristorazione". "Nonostante il fatto che le accuse annunciate siano prive di fondamento, le dimissioni sono un atto degno nelle tradizioni della politica europea e democratica, dimostrazione che gli interessi della Difesa sono superiori a qualsiasi gabinetto o presidenza", si legge sul sito del ministero.

Potrebbero esserci altre dimissioni

Quella di Shapovalov è la seconda dimissione eccellente che si registra oggi nel Paese. In precedenza i media locali avevano reso noto che a lasciare il suo incarico questa mattina, con una lettera inviata ieri a Volodymyr Zelensky, è stato il vice capo dell'ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko. Secondo i siti ucraini anche i capi di diverse autorità regionali vicini a Tymoshenko potrebbero offrire le loro dimissioni. Il nome del vice capo dell'ufficio presidenziale era finito in diversi scandali legati al suo presunto uso personale di auto di lusso, ma Tymoshenko aveva smentito qualsiasi accusa.

2 anni fa
"Arruolamenti completati, ma decreto mobilitazione rimane"
Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.

La Russia ha "completato" la chiamata alle armi dei 300.000 riservisti prevista dalla mobilitazione parziale, ma il decreto del presidente Vladimir Putin che dichiarava la mobilitazione rimane in vigore per "altre misure necessarie alle forze armate per portare a termine i loro compiti". Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe. "Il decreto rimane in vigore relativamente a questi scopi", ha sottolineato Peskov, facendo riferimento anche ad un "paragrafo riservato" e senza fornire dettagli in proposito.

2 anni fa
L'Olanda invierà 8 F-35 in Polonia per la sorveglianza spazio Nato
In totale saranno otto i cacciabombardieri che l'Olanda invierà in Polonia, quattro saranno disponibili per la sorveglianza dello spazio aereo della Nato sull'Europa orientale, a febbraio e marzo, altri quattro stanno partecipando a un programma di addestramento con gli alleati.

I Paesi Bassi invieranno otto caccia F-35 in Polonia alla fine di questo mese, ha dichiarato oggi il ministero della Difesa in una nota citata dalla Cnn. "Nei mesi di febbraio e marzo, quattro aerei da guerra saranno disponibili per la sorveglianza dello spazio aereo della Nato sull'Europa orientale, il cosiddetto Air Policing", ha affermato il ministero della Difesa olandese. "Gli altri quattro F-35 stanno partecipando a un programma di addestramento con gli alleati, le cosiddette attività di vigilanza. Questi addestramenti aumentano la prontezza della Nato sul fianco orientale e promuovono la cooperazione tra i vari Paesi della Nato". Il Ministero della Difesa ha dichiarato che gli aerei da guerra saranno in grado di rispondere in pochi minuti per intercettare un aereo. "Due F-35 presidiano stabilmente lo spazio aereo della Nato, gli altri due sono riserve", si legge nel comunicato.

In aiuto di Kiev

La Polonia è un membro della Nato e confina con l'exclave russa di Kaliningrad. Anche i Paesi Bassi hanno intensificato il loro sostegno all'Ucraina, annunciando l'intenzione di unirsi agli Stati Uniti e alla Germania per l'invio di un sistema di difesa missilistica Patriot a Kiev, come ha dichiarato il Primo Ministro olandese Mark Rutte durante un incontro con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca.

2 anni fa
Luce verde dall'Ungheria a nuovi aiuti militari a Kiev
A riferirlo fonti diplomatiche. Budapest darà cosi il proprio sostegno alla nuova tranche di aiuti militari all'Ucraina da 500 milioni di euro nel quadro dello European Peace Facility.

L'Ungheria ha annunciato il proprio sostegno alla nuova tranche di aiuti militari all'Ucraina da 500 milioni di euro (la stessa somma in franchi) nel quadro dello European Peace Facility durante la riunione dei ministri degli esteri dei paesi dell'Ue in corso a Bruxelles. Lo riferiscono fonti diplomatiche. Nei giorni scorsi Budapest aveva fatto resistenze al via libera, durante le discussioni del Comitato politico e di sicurezza. Lo European Peace Facility è uno strumento finanziario creato nel marzo 2021 che copre le azioni esterne dell'Ue con implicazioni nel settore militare o della difesa nell'ambito della cosiddetta politica estera e di sicurezza comune.

Non è giusto, ma non blocchiamo la decisione dell'Ue

"Qualsiasi decisione che possa portare al prolungamento della guerra è contraria ai nostri interessi, e quindi non consideriamo giusto o una buona idea aumentare le forniture di armi, ma non blocchiamo l'attuazione della decisione dell'Ue al riguardo", ha spiegato il ministro ungherese degli Esteri, Péter Szijjártó, a margine del Consiglio affari esteri. Il titolare della diplomazia magiara si è poi soffermato sul decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, spiegando che la proposta in merito della Commissione europea sarebbe "abbastanza avanzata" e "sostenuta dalla maggioranza degli Stati membri". Szijjártó ha quindi ribadito la contrarietà di Budapest a nuove misure restrittive contro il Cremlino, lamentando il fatto che alla riunione dei ministri degli Esteri Ue "regni lo stesso clima bellicoso dell'anno scorso". "Stiamo parlando di spedizioni di armi e sanzioni, non di pace" ha attaccato il ministro, bollando le misure restrittive finora adottate come "un esperimento fallito", dal momento che non sono riuscite a fermare la guerra russa in Ucraina.

2 anni fa
"Il mondo si avvicina alla Terza Guerra Mondiale"
© Shutterstock
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Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, citato dall'agenzia Tass.

"Il mondo si avvicina al rischio della Terza Guerra Mondiale di fronte ai preparativi di aggressione contro la Russia". Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, citato dall'agenzia Tass. "L'operazione speciale che si sta compiendo" in Ucraina "è stata una misura forzata ed estrema, una risposta alla preparazione dell'aggressione da parte degli Stati Uniti d'America e dei suoi satelliti. È ovvio che il mondo si è avvicinato alla minaccia di una terza guerra mondiale per quello che è successo", ha affermato.

2 anni fa
"Zaporizhzhia bombardata 111 volte in 24 ore"
Lo ha riferito Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, citato da Ukrinform.

Le forze russe hanno aperto il fuoco 111 volte sulla regione di Zaporizhzhia domenica. Lo ha riferito Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, citato da Ukrinform. "Le nostre comunità stanno soffrendo per il fuoco nemico attivo: 111 bombardamenti nell'ultimo giorno, 88 dei quali contro obiettivi civili. Quarantuno edifici sono stati distrutti, una persona è rimasta ferita. Il nemico ha colpito le comunità di Hulyaipole, Orikhiv e Stepnohirsk", ha detto il funzionario su Telegram.

2 anni fa
Arrestato in Norvegia il disertore della Wagner
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Andrei Medvedev aveva attraversato il confine russo-norvegese nella notte tra il 12 e il 13 gennaio chiedendo asilo nel paese scandinavo, dicendosi pronto a "parlare della sua esperienza nel gruppo Wagner alle persone che indagano sui crimini di guerra". Il suo avvocato ha parlato di un arresto dovuto a "violazioni delle norme di sicurezza" che lo circondano.

L'ex comandante del gruppo paramilitare russo Wagner Andrei Medvedev, fuggito in Norvegia dieci giorni fa, è stato arrestato dalla polizia del paese scandinavo in base alla legge sull'immigrazione. Le ragioni esatte dell'arresto non sono state specificate, ma il suo avvocato ha detto che è dovuto a "violazioni delle norme di sicurezza" che lo circondano. Medvedev, 26 anni, aveva attraversato il confine russo-norvegese nell'estremo nord nella notte tra il 12 e il 13 gennaio chiedendo asilo nel paese scandinavo, dicendosi pronto a "parlare della sua esperienza nel gruppo Wagner alle persone che indagano sui crimini di guerra". L'uomo aveva raccontato di aver combattuto in Ucraina per la Wagner per quattro mesi prima di disertare a novembre, quando l'organizzazione paramilitare guidata da Yevgeny Prigozhin avrebbe prolungato il suo contratto contro la sua volontà.

Sotto torchio

Testimone potenzialmente prezioso per far luce sulla brutalità del gruppo paramilitare in Ucraina, è stato torchiato dalle autorità norvegesi sin dal suo arrivo nel Paese, in una località non rivelata e sotto stretta sorveglianza. "È stato arrestato in base alla legge sull'immigrazione e si sta valutando la possibilità di internarlo", ha dichiarato all'agenzia Afp Jon Andreas Johansen, funzionario di polizia responsabile degli affari dell'immigrazione, in una e-mail. La polizia non ha voluto specificare le ragioni esatte del suo arresto, né fornire ulteriori commenti. Il suo avvocato, Brynjulf Risnes, ha dichiarato che Medvedev è stato arrestato perché si è rifiutato di rispettare tutte le regole di sicurezza che gli sono state imposte. "Pensa che sia necessario", ha detto. "Naturalmente sono state adottate molte misure di sicurezza e per lui è difficile rispettarle. Non è accusato di nulla", ha aggiunto il legale.

Verità o bugia?

Rimangono molti interrogativi sulla figura di Andrei Medvedev, sul suo passato e sulle circostanze della sua fuga. Molti esperti ritengono che l'ex mercenario non avrebbe potuto attraversare il confine altamente sorvegliato senza assistenza. Egli stesso afferma di aver attraversato a piedi il Pasvik, il fiume ghiacciato che segna il confine tra Russia e Norvegia, dopo essere stato inseguito dalle guardie russe con i cani. La squadra criminale della polizia norvegese (Kripos), che partecipa all'indagine internazionale sui crimini di guerra in Ucraina, ha iniziato a interrogarlo sabato scorso. Risnes ha dichiarato che ha collaborato. L'Afp non è stata in grado di confermare in modo indipendente la veridicità delle sue dichiarazioni.

2 anni fa
Berlino: "L'invio dei Leopard a Kiev? La decisione arriverà presto"
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La ministra tedesca Annalena Baerbock ha detto che Germania "non si opporrà" al desiderio della Polonia di inviare carri armati Leopard di fabbricazione tedesca in Ucraina, nel caso in cui Varsavia ne chiedesse l'autorizzazione.

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha affermato che una decisione in merito all'invio dei carri armati di fabbricazione tedesca Leopard in Ucraina verrà presa presto. Lo riporta Sky News. Parlando in un'intervista con la Tv tedesca Ard, Pistorius ha detto che Berlino ha molti fattori da considerare e che non è il caso di prendere una decisione affrettata. Tali fattori includono le conseguenze per la sicurezza della popolazione tedesca.

"Se arriverà la richiesta, non ci opporremo"

La ministra tedesca Annalena Baerbock ha riferito, dal canto suo, che la Germania "non si opporrà" al desiderio della Polonia di inviare carri armati Leopard di fabbricazione tedesca in Ucraina, nel caso in cui Varsavia ne chiedesse l'autorizzazione. "Se ci viene posta la richiesta, allora non ci opporremo", ha detto alla televisione francese Lci dopo il vertice tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi. "Per il momento la domanda non è stata posta", ha aggiunto. "Sappiamo quanto siano importanti questi carri armati ed è per questo che ne stiamo discutendo ora con i nostri partner. Dobbiamo assicurarci che le vite delle persone vengano salvate e il territorio dell'Ucraina liberato", ha concluso.

2 anni fa
Gruppo di 9 Paesi europei promette tank all'Ucraina
Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia hanno emesso un comunicato congiunto - il patto di Tallinn - in cui si impegnano "a perseguire collettivamente la consegna di una serie di donazioni senza precedenti, tra cui carri armati, artiglieria pesante, difesa aerea, munizioni e veicoli da combattimento di fanteria" a favore dell'Ucraina. Lo si legge in una nota del ministero della Difesa britannico. Oggi "ci recheremo a Ramstein e solleciteremo gli altri alleati e partner a seguire l'esempio e a contribuire con propri pacchetti di sostegno pianificati il prima possibile", viene detto nel comunicato.
2 anni fa
Gli Usa autorizzano aiuti militari per 2,5 miliardi all'Ucraina
Lo riportano i media americani, sottolineando che saranno inviati, fra l'altro, 90 mezzi corazzati Stryker e 59 veicoli da combattimento Bradley.
2 anni fa
"Ci sono diverse teorie sulla tragedia dell'elicottero caduto ieri"
Lo ha detto il presidente ucraino nel suo intervento in videocollegamento al Forum economico di Davos. Zelensky ha anche criticato la Germania per quanto riguarda l'invio dei carri armati.

Sono 'diverse' le teorie sulle cause della tragedia dell'elicottero del Servizio di emergenza ucraino che è caduto ieri alle porte di Kiev provocando la morte di 14 persone sono oggetto di indagine: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo al forum economico di Davos in videocollegamento. Zelensky, ha poi criticato l'esitazione della Germania nel fornire i suoi moderni carri armati Leopard a Kiev, affermando che questa non è la "strategia giusta".

"Ci sono momenti in cui non bisogna esitare o confrontarsi. Quando qualcuno dice ''darò i carri armati se anche qualcun altro li condividerà'", ha detto Zelensky: "Non credo che questa sia la strategia giusta da seguire", ha aggiunto. Il leader ucraino si riferiva a indiscrezioni dei media secondo cui Berlino consegnerà i carri armati Leopard solo se gli Stati Uniti invieranno i loro carri armati Abrams.

2 anni fa
Ucraina, cade elicottero a Brovary. Morto il ministro dell'Interno
© Telegram Zelensky
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È sceso da 18 a 16 il numero delle vittime, tra cui tre bambini. Tutti i servizi competenti e specializzati stanno lavorando sul posto.

Il ministro dell'interno ucraino Denys Monastyrskyi è morto nello schianto di un elicottero vicino a un asilo a Brovary, sobborgo di Kiev di circa 109'000 abitanti . Il numero delle vittime è ora sceso da 18 a 16, fra le quali anche il suo vice Yevgeny Yenin e il segretario di Stato del ministero degli affari interni Yuryi Lubkovich. Lo ha confermato il capo della polizia nazionale Ihor Klymenko, come riporta Unian. Tra le vittime si contano anche tre bambini. Secondo le prime informazioni, nell'asilo è scoppiato un incendio.Tutti i servizi competenti e specializzati stanno lavorando sul posto. Il luogo dell'incidente è al vaglio". L'elicottero precipitato era dei Servizi di emergenza statali, riporta la radio ufficiale ucraina Suspline. Altre 30 persone sono invece rimaste ferite, tra cui 12 bambini. Molti di loro hanno riportato ustioni, hanno detto i funzionari.

Morti il capo della sicurezza e l'assistente di ministero

Nello schianto sono morti anche l'assistente capo del ministero dell'interno Tetyana Shutyak e il capo della sicurezza del ministro dell'interno Mykhailo Pavlushko. Deceduti anche i tre membri dell'equipaggio, Oleksandr Vasylenko, Konstantin Kovalenko e Ivan Kasyanov, hanno reso noto il capo del Servizio di emergenza statale Sergii Kruk e il vice capo del ministero dell'interno Bohdan Drapyaty, citati dai media ucraini. I nomi delle vittime sono stati divulgati dopo quelli del ministro degli interni ucraino Denys Monastyrskyi, del suo vice Yevhen Yenin e del segretario di Stato del ministero Yuriy Lubkovich.

Ci vorrà del tempo per accertare le cause dello schianto

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha scritto su Telegram che verrà immediatamente istituito uno speciale gruppo investigativo descrivendo l'incidente come "una grande perdita per la squadra del governo e per l'intero Stato". "Le mie più sincere condoglianze alle famiglie di tutte le vittime", ha aggiunto. Intanto un portavoce dell'Aeronautica militare ucraina, Yuriy Ignat, ha spiegato che ci vorrà del tempo per accertare le cause dello schianto. "Non basteranno uno o due giorni perché l'indagine di uno schianto aereo richiede del tempo", ha affermato secondo quanto riportano i media locali.

La polizia cerca testimoni

La polizia ha lanciato un appello affinché i testimoni della sciagura si facciano avanti, riferisce su Telegram il consigliere del governo ucraino Anton Gerashchenko. "Tutti i cittadini che hanno le informazioni necessarie sono pregati di contattare le forze dell'ordine. Ogni dettaglio è importante", ha scritto Gerashchenko.

Esplosione a bordo dell'elicottero

Testimoni oculari hanno riferito che c'è stata un'esplosione a bordo dell'elicottero dei Servizi di emergenza ucraini caduto oggi a Brovary, alle porte di Kiev. "La gente riferisce che c'è stata una forte esplosione e che l'elicottero ha volteggiato più volte in aria e solo dopo è caduto. La Procura generale ha già aperto un'inchiesta. Gli investigatori stanno lavorando sul posto...", ha osservato l'inviato dell'emittente Espreso Tv, Dmytro Didora. Intanto, il Servizio di emergenza statale - a cui apparteneva l'elicottero - ha pubblicato alcuni dettagli sulla tragedia: "il 18 gennaio alle 08:20 (le 7:20 in Svizzera) nella città di Brovary, nella regione di Kiev, a seguito della caduta dell'elicottero EC-225 del Servizio di emergenza statale (volo numero 54), l'edificio del Servizio di emergenza statale è stato danneggiato con un conseguente incendio, i vetri di un edificio residenziale di quattordici piani e tre autovetture" sono stati danneggiati. L'incendio, ha aggiunto, è stato spento alle 09:28 ora locale.

Il ministro dell'interno era in viaggio verso una zona di guerra

Il ministro dell'interno Denys Monastyrsky era in viaggio verso "un punto caldo" della guerra quando il suo elicottero si è schiantato. Lo ha detto, parlando alla tv ucraina, il vice capo dell'ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko, riferisce la BBC. Come ha spiegato il corrispondente della BBC da Kiev, i funzionari ucraini generalmente volano a bassa quota per evitare i missili nemici. Ed era buio e nebbioso stamattina. Ma al momento non si conoscono le cause dell'incidente e gli investigatori stanno setacciando la scena. 

Zelensky: "Terribile tragedia a Brovary"

"Oggi si è verificata una terribile tragedia a Brovary, nella regione di Kiev. Un elicottero della Ses è precipitato e sul luogo dell'incidente è scoppiato un incendio. Al momento sono morte 15 persone (18 nel frattempo, ndr). Tra di loro ci sono il ministro degli affari interni dell'Ucraina Denys Monastyrskyi, il suo primo vice Yevhen Yenin, il segretario di Stato del Ministero degli affari interni Yuri Lubkovych, i loro assistenti e l'equipaggio dell'elicottero". Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram aggiungendo di aver incaricato il Servizio di sicurezza ucraino, in collaborazione con la Polizia nazionale, di scoprire tutte le circostanze dell'accaduto. "Venticinque persone (22 o 29 secondo altre fonti, ndr) sono rimaste ferite, tra cui dieci bambini. Fino a questo momento, tre bambini sono morti. Il dolore è indicibile. L'elicottero è caduto sul territorio di uno degli asili", ha affermato il presidente ucraino. "Le mie condoglianze a tutte le famiglie e gli amici delle vittime. Denys, Yevhen, Yuri, la squadra del ministero degli affari interni... veri patrioti dell'Ucraina. Possano riposare in pace. Possano riposare in pace tutti coloro le cui vite sono state finite in questa mattina nera".

2 anni fa
L'elicottero con il ministro a bordo stava andando a Kharkiv
Lo ha annunciato Volodymyr Tymoshko, capo della Direzione principale della polizia nazionale di Kharkiv.

Si stava dirigendo nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale, l'elicottero con la delegazione del governo di Kiev guidata dal ministro degli interni ucraino Denys Monastyrskyi che si è schiantato vicino ad un asilo in un sobborgo della capitale. Lo ha annunciato, secondo quanto riporta Unian, Volodymyr Tymoshko, capo della Direzione principale della polizia nazionale di Kharkiv raccontando che sia ieri che questa mattina aveva parlato con tutti coloro che erano a bordo e avrebbe dovuto incontrarli. "Oggi avrei dovuto incontrarli, stringer loro la mano, vedere non solo funzionari dello Stato ma amici che rispettavo e aspettavo", ha affermato.

2 anni fa
Elicottero in fiamme in volo, Kiev non esclude sabotaggio
Lo ha affermato il consigliere del ministero degli interni ucraino Anton Gerashchenko.

L'elicottero ucraino caduto alle porte di Kiev era in fiamme in volo pochi secondi prima di precipitare: lo afferma una testimone oculare in un video postato sulle reti sociali dal consigliere del ministero degli interni ucraino Anton Gerashchenko. "L'elicottero girava in tondo, bruciava e volava in quella direzione...", racconta la donna. E Gerashchenko non esclude il sabotaggio: "Le cause della tragedia sono in corso di accertamento", scrive l'alto funzionario su Telegram aggiungendo: "presto sapremo se si è trattato di un sabotaggio, di un malfunzionamento delle apparecchiature, di una violazione delle regole di sicurezza del volo".

2 anni fa
Berset esprime condoglianze per la morte del ministro ucraino
Il presidente della Confederazione ha espresso via Twitter la sua vicinanza al governo ucraino.

Il presidente della Confederazione Alain Berset è rimasto molto turbato dalla morte del ministro dell'interno ucraino Denys Monastyrskyi e del suo team, così come delle altre persone coinvolte nello schianto dell'elicottero. Berset ha espresso tramite Twitter la sua vicinanza al governo ucraino e ha fatto le condoglianze a tutte le vittime e alle loro famiglie.

2 anni fa
Sberbank aprirà uffici in Crimea
Lo ha fatto sapere la banca russa, che ha già installato i primi bancomat nella Crimea annessa.

La prima banca russa, la Sberbank, aprirà quest'anno degli uffici in Crimea, nonostante le sanzioni degli Stati Uniti e dell'Unione europea contro la penisola ucraina annessa dalla Russia nel 2014. "Nel corso dell'anno verranno aperti gli uffici della banca, i primi nelle città più grandi inizieranno a funzionare nella prima metà dell'anno", ha dichiarato Sberbank, rallegrandosi del fatto di aver "già installato i primi bancomat" nella Crimea annessa.

2 anni fa
Kiev, oggi stesso verrà nominato un ministro degli interni ad interim
Oggi stesso il Gabinetto dei ministri ucraino nominerà un ministro degli interni ad interim in sostituzione di Denys Monastyrsky, morto nell'incidente dell'elicottero su cui si trovava a Brovary, popoloso sobborgo di Kiev. Lo riferisce Rbc-Ucraina citando l'addetta stampa del premier Tamara Huseinova.
2 anni fa
Nato, pericoloso sottovalutare Mosca
Il vice segretario generale della Nato Mircea Geoană prevede che la Russia si prepari a una lunga guerra: "Il 2023 sarà un anno duro".

"Sottovalutare la Russia è pericoloso, Putin si preparare a una lunga guerra, aumenta la produzione di armi e cerca mezzi da altri regimi come l'Iran: non abbiamo indicazioni che gli obiettivi di Putin siano cambiati: il 2023 sarà un anno duro e dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina". Lo ha detto il vice segretario generale della Nato Mircea Geoană aprendo la riunione dei capi militari della difesa della Nato. "Un anno dopo la decisione di Putin di attaccare l'Ucraina il mondo è diverso, purtroppo vediamo la nascita di una nuova era di difesa collettiva, ma la Nato è pronta e abbiamo dimostrato che siamo pronti a rafforzarci quando serve. Siamo un'alleanza politica-militare e tutto quello che facciamo è per difendere il nostro miliardo di persone e lo Stato di diritto. E il nostro compito è assicurarci che ciò che è politicamente è desiderabile sia militarmente fattibile", ha detto da parte sua il presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer.

2 anni fa
Mosca, liberata la località di Sol nel Donetsk
Stando al Ministero della difesa russo sono i volontari dei distaccamenti d'assalto che hanno liberato la località nel Donetsk.

I volontari dei distaccamenti d'assalto, con il supporto del fuoco delle forze armate, hanno liberato la località di Sol, nell'autoproclamata repubblica del Donetsk. Lo ha riferito il Ministero della difesa russo secondo quanto riporta Ria Novosti. "Nella direzione di Donetsk, i volontari dei distaccamenti d'assalto, con il supporto del fuoco dell'aviazione e dell'esercito, delle truppe missilistiche e dell'artiglieria del distretto militare meridionale, hanno liberato l'insediamento di Sol della Repubblica popolare di Donetsk", afferma una nota ufficiale.

2 anni fa
9 vittime di Brovary portavano i figli all'asilo
Lo ha detto Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, alla CNN.

Erano persone che portavano i bambini all'asilo nove delle persone morte nello schianto dell'elicottero dei servizi di emergenza ucraini in cui è rimasto ucciso anche il ministro degli interni Denys Monastyrskyi. Lo riporta la CNN. "Nove delle 18 vittime identificate finora erano persone del posto che portavano i propri figli all'asilo", ha detto Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'amministrazione presidenziale ucraina.

2 anni fa
Olena Zelenska al WEF cerca il sostegno della Svizzera sul piano di pace
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Tra le richieste del piano di pace, formulato in dieci punti, la sicurezza nucleare, alimentare ed energetica, il ritiro delle truppe russe, l'integrità territoriale dell'Ucraina che dovrebbe essere ristabilita e un tribunale speciale per giudicare i crimini russi dovrebbe essere promosso.

Al Forum Economico Mondiale per chiedere un'offensiva diplomatica che promuova la pace. La "first lady" ucraina Olena Zelenska è giunta a Davos (GR) preannunciando una lettera di suo marito, nella quale si invita a sostenere una formula di pace in dieci punti. Quest'ultima dovrebbe arrivare "attraverso i canali diplomatici", ha affermato il consigliere federale Ignazio Cassis. "L'ha annunciata la stessa 'first lady'", ha spiegato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) al termine del suo incontro con Zelenska. In precedenza, la moglie di Volodymyr Zelensky aveva affermato davanti al Forum economico mondiale (WEF) di aver preso con sé la missiva per distribuirla in particolare alla Cina. Il piano non è nuovo, ma l'offensiva diplomatica si rafforza. Svelato davanti al G20 in novembre, esso chiede la sicurezza nucleare, alimentare ed energetica. Inoltre tutti i prigionieri dovrebbero essere liberati, le truppe russe dovrebbero ritirarsi, l'integrità territoriale dell'Ucraina dovrebbe essere ristabilita e un tribunale speciale per giudicare i crimini russi dovrebbe essere promosso.

Sul tavolo le questioni umanitarie

La discussione tra Cassis e Zelenska era tuttavia incentrata sulle questioni umanitarie. La "first lady" ucraina ha bisogno di finanziamenti per la sua fondazione in favore dei bambini. "Esploreremo" le possibilità di sostenerla, ha affermato il capo della diplomazia elvetica.

Conferenza sull'Ucraina, domani il passaggio di testimone

Domani, il consigliere federale parteciperà a una cerimonia per passare simbolicamente il testimone dalla Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell'Ucraina, organizzata nel luglio scorso, a quella che si terrà sul territorio britannico. Centinaia di miliardi saranno necessari per la ricostruzione del Paese. Una segreteria permanente piloterà gli sforzi internazionali, a priori a partire da Bruxelles. Su richiesta della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la Svizzera delegherà un diplomatico per partecipare a questo dispositivo. Le spese per sostenere la ricostruzione daranno origine a discussioni politiche, ha affermato Cassis.

2 anni fa
Il 48% degli europei vuole una rapida fine del conflitto, anche a costo di cedere territori alla Russia
Il sondaggio è stato effettuato in Germania, Grecia, Italia, Spagna, Olanda, Polonia, Portogallo, Francia e Austria. Quest'ultimo è il Paese con la percentuale più alta (60%) di persone che vuole una rapida conclusione della guerra.

Quasi la metà (il 48%) dei cittadini di 9 paesi europei è favorevole a una rapida fine del conflitto in Ucraina, anche se Kiev dovesse cedere parte del proprio territorio alla Russia: è quanto emerge da un sondaggio realizzato dal network di istituti di ricerca Euroskopia e pubblicato sul suo sito. Allo stesso tempo, sottolinea Euroskopia, quasi un europeo su tre - il 32% - si dichiara contrario a fare questo sacrificio per accelerare la pace.

Il sondaggio è stato effettuato in Germania, Grecia, Italia, Spagna, Olanda, Polonia, Portogallo, Francia e Austria. Ed è proprio in quest'ultimo paese che si registra il tasso più alto (il 60%) di cittadini che preferirebbe che la guerra finisse al più presto, seguito dalla Germania (60%). In Italia, come in Spagna, la percentuale scende al 50%, per arrivare al 27% in Olanda.

Un consenso più esteso è emerso invece sull'invio di armi all'Ucraina: la maggioranza degli europei, il 56%, continua ad appoggiare il sostegno militare a Kiev da parte dell'Occidente, con un tasso che arriva fino al 61% in Spagna.

Tuttavia, anche questo fronte, è diviso: intatti, prevalgono i "no" all'invio di armi all'Ucraina in Italia (50% contrari e 38% favorevoli) e in Grecia (60% contro 38%).

2 anni fa
Per la presidenza svedese dell'Ue "la priorità è e deve essere l'Ucraina"
Lo ha affermato il primo ministro svedese durante la presentazione del programma del semestre di presidenza svedese dell'Unione.

"La priorità principale della nostra presidenza è e deve essere l'Ucraina, niente altro è così importante, la situazione in Ucraina è esistenziale per l'Europa e per il mondo intero": lo ha affermato il primo ministro svedese Ulf Kristersson durante la presentazione del programma della presidenza svedese del Consiglio dell'Unione europea in corso in aula al Parlamento europeo a Strasburgo.

"Dall'Europa è arrivata una risposta forte all'aggressione russa, con armamenti e sforzo per la riduzione dalla dipendenza di combustibili fossili. Putin ha sottovalutato non solo l'Ucraina ma anche l'Ue", ha aggiunto Kristersson. A suo dire, "per ricostruire l'Ucraina sarà necessario un vero e proprio nuovo piano Marshall e in questo sforzo i beni russi congelati devono essere parte di questo processo, per ricostruire almeno parte della distruzione".

"Continuiamo a sostenere l'Ucraina militarmente e continuiamo sulle sanzioni. Nulla fa immaginare che nei prossimi mesi il sostegno dell'Ue finirà. E poi quest'autunno ci sarà una relazione per i criteri sulla futura adesione di Kiev all'Ue", ha proseguito Kristersson. Questi ha quindi spiegato che "vogliamo rendere l'Europa più verde, più sicura e più libera e per far ciò dobbiamo affrontare guerra, crisi energetica e cattiva congiuntura economica".

"La nostra presidenza vuole mettere l'Europa alla guida della transizione verde. Inoltre, se vogliamo mantenere la nostra posizione come economia leader nell'innovazione, abbiamo bisogno di strategie per promuovere la competitività", ha affermato il premier. "Bisogna inoltre difendere i valore principali dell'Unione come il principio più importante che ci unisce: il rispetto dello Stato di diritto. Se vogliamo che i diritti dei cittadini siano protetti e che il mercato unico funzioni lo Stato di diritto deve esser rispettato in ogni paese", ha sottolineato.

Kristersson ha poi annunciato che "già alla prima riunione del Consiglio europeo di febbraio affronteremo il tema delle migrazioni. È una situazione fondamentale, simile a quella del 2015, e urgentissima. Parleremo di una applicazione migliore delle regole esistenti, poi porteremo a portare avanti le discussioni sul Patto". Il premier ha spiegato di aver parlato negli ultimi giorni "con Belgio, Paesi Bassi e Austria" e "la situazione è molto sentita".

2 anni fa
La Russia vuole aumentare le proprie forze armate fino a 1,5 milioni di effettivi
Mosca conta di realizzare l'aumento tra il 2023 e il 2026.

Le forze armate russe saranno potenziate con profondi cambiamenti e aumenteranno fino a 1,5 milioni di effettivi tra il 2023 e il 2026. Lo ha annunciato il ministero della difesa, citato dalle agenzie russe.

Nell'agosto scorso il presidente Vladimir Putin aveva firmato un decreto che stabiliva a circa 1'150'000 gli effettivi nelle forze armate al 1. gennaio del 2023. Saranno potenziate in particolare le capacità di combattimento della Marina, delle forze aerospaziali e quelle missilistiche.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha commentato affermando che l'espansione delle forze militari è una necessità a causa della guerra per procura dell'Occidente contro la Russia.

2 anni fa
Sette morti per esplosione in base militare di Belgorod
Lo riferiscono i servizi di soccorso russi.

Sette persone sono morte, 16 sono rimaste ferite e quattro risultano disperse per un'esplosione stamane in una base militare vicino a Belgorod, in Russia, non lontano dal confine con l'Ucraina. Lo riferiscono i servizi di soccorso citati dall'agenzia Interfax.

Un deposito di esplosivi è saltato in aria quando, riferiscono le fonti, un sergente ha fatto esplodere "non intenzionalmente" una granata. Belgorod si trova sul fiume Seversky Donets, a circa 40 chilometri a nord del confine con l'Ucraina.

2 anni fa
Putin denuncia l'aumento di armi occidentali a Kiev
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Lo avrebbe affermato il presidente russo dopo una telefonata con l'omonimo turco Recep Tayyp Erdogan.

Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Lo ha riferito il Cremlino. Il leader russo, si aggiunge, ha denunciato il crescente aumento delle forniture militari occidentali all'Ucraina e "l'ipocrisia" di Kiev per il suo rifiuto di accettare la tregua per il Natale ortodosso.

"Vladimir Putin ha richiamato l'attenzione sulla linea distruttiva del regime di Kiev, che ha scommesso sull'intensificazione delle ostilità con il sostegno degli sponsor occidentali, che stanno aumentando le forniture di armi e attrezzature militari", ha affermato il Cremlino dopo il colloquio con Erdogan.

2 anni fa
Sale a 35 il bilancio delle vittime dell'attacco russo a Dnipro
Lo ha reso noto il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko.

È salito ad almeno 35 il bilancio dei morti dell'attacco russo di sabato a un condominio di Dnipro: lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, riporta Ukrinform. "Nella notte, i soccorritori hanno estratto diversi altri corpi dalle macerie di un edificio a più piani distrutto da un missile russo. L'attacco nemico ha tolto la vita a 35 residenti dell'edificio. La sorte di altri 35 residenti dell'edificio è sconosciuta", ha scritto Reznichenko. Le ricerche delle persone intrappolate sotto le macerie continuano. L'operazione di salvataggio è in corso da quasi 40 ore.

2 anni fa
Ucraina, "non si vede la fine della guerra"
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A quasi un anno dal suo inizio "la logica che prevale è quella militare, con poco o nessun margine di dialogo in questo momento", ha detto il capo degli Affari Politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo.

"La guerra in Ucraina si avvicina al suo primo anniversario senza una fine in vista dei combattimenti o delle sofferenze. La logica che prevale è quella militare, con poco o nessun margine di dialogo in questo momento". Lo ha detto il capo degli Affari Politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. "I combattimenti a terra si sono intensificati, soprattutto nella regione di Donetsk. In aree come Bakhmut e Soledar battaglie implacabili rappresentano una grande minaccia per la popolazione civile rimasta", ha aggiunto, sottolineando che nella sola Bakhmut, l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani (Ohchr) ha documentato 22 civili uccisi e 72 feriti dall'inizio di dicembre.

Dal 24 febbraio 2022, "i morti verificati sono arrivati a 6'952, e 11'144 feriti, ma le cifre effettive sono probabilmente notevolmente più alte". Mentre "quasi 14 milioni di persone hanno ricevuto assistenza da oltre 740 partner. Ciò include 1 milione di persone in aree non sotto il controllo del governo ucraino".

2 anni fa
"A gennaio prima tranche degli aiuti 2023 per Kiev"
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"L'Ue sosterrà gli ucraini nella maniera da loro richiesta e per tutto il tempo necessario", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

"L'Ue sosterrà gli ucraini nella maniera da loro richiesta e per tutto il tempo necessario. La leadership svedese sarà vitale per preservare l'unità dell'Ue e per mantenere alta la pressione sulla Russia. In gennaio esborseremo la prima tranche del pacchetto da 18 miliardi di euro" per il 2023. Lo sottolinea la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa con il premier svedese da Kiruna. "Inoltre ci stiamo preparando per la ricostruzione del Paese. Oggi è importante combinare il processo di ricostruzione con quello delle riforme e degli investimenti", ha aggiunto.

2 anni fa
A Soledar uccisi 700 soldati ucraini in 3 giorni
Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalle agenzie russe.

Le forze russe che hanno conquistato ieri sera la città di Soledar, nel Donbass ucraino, hanno "ucciso oltre 700 soldati ucraini" negli ultimi tre giorni di combattimenti. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalle agenzie russe.

2 anni fa
Conquistata la città di Soledar
Lo riferisce l'agenzia Tass.

Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che le truppe russe hanno conquistato la città di Soledar, in Ucraina. Lo riferisce l'agenzia Tass.

2 anni fa
Soledar è rasa al suolo. Civili intrappolati
Il presidente turco Erdogan tenta una mediazione per un corridoio umanitario.

Nelle immagini satellitari la città mineraria del Donetsk appare rasa al suolo, mentre Kiev afferma che si combatte ma la città non è stata ancora conquistata. Allarme per oltre 500 civili che è impossibile evacuare. Il presidente turco Erdogan tenta una mediazione per un corridoio umanitario. "I combattimenti nell'est dell'Ucraina sono stati "feroci", sottolinea il portavoce per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ribadendo che i cambi al vertice delle forze armate di Mosca "sono il tentativo di superare le difficoltà"

2 anni fa
Immagini satellitari mostrano Soledar rasa al suolo
Le fotografie, pubblicate su Twitter, mostrano la città nell'agosto 2022 e la situazione adesso.

Anche le immagini satellitari scattate da Maxar Technologies rivelano che Soledar, la cittadina mineraria nel Donetsk dove infuria da giorni la battaglia tra russi e ucraini, è rasa al suolo.

Le fotografie, pubblicate su Twitter, mostrano la città nell'agosto 2022 e la situazione adesso con palazzi completamente distrutti, crateri prodotti da missili in un paesaggio apocalittico.

2 anni fa
Iniziato l'import di energia elettrica dall'Ue
Lo rende noto il ministro dell'Energia ucraino Herman Halushchenko.

Dall'inizio del 2023 l'Ucraina ha cominciato a importare energia elettrica dall'Ue, in piccole quantità. Lo rende noto il ministro dell'Energia ucraino Herman Halushchenko, citato dal Kyiv Independent. Halushchenko, aggiunge il media ucraino, si aspetta che tali volumi di importazioni aumentino in futuro.

2 anni fa
"Vittoria entro l'anno con i missili a lungo raggio"
Mykhaïlo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina, ha dichiarato che l'Ucraina sarà in grado di vincere la guerra entro l'anno se l'Occidente aumenterà la fornitura di armi, in particolare missili a lungo raggio, promettendo che questi sistemi non saranno utilizzati per attaccare il territorio russo.

L'Ucraina può vincere la guerra quest'anno con i missili a lungo raggio dall'Occidente. Lo dichiara la presidenza ucraina, assicurando che Kiev non attaccherà il territorio russo se l'Occidente gli fornirà questo tipo di armi. Mykhaïlo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina, ha dichiarato che l'Ucraina sarà in grado di vincere la guerra entro l'anno se l'Occidente aumenterà la fornitura di armi, in particolare missili a lungo raggio, promettendo che questi sistemi non saranno utilizzati per attaccare il territorio russo. "Solo i missili con una gittata di oltre 100 km ci permetteranno di accelerare in modo significativo la liberazione dei territori", ha detto in un'intervista all'Afp, sostenendo che l'ampliamento delle consegne di armi occidentali porterà alla fine della guerra "o in tarda primavera, o inizio estate, o estate, o probabilmente autunno". "Non attaccheremo la Russia. Stiamo conducendo una guerra esclusivamente difensiva", ha poi aggiunto il consigliere ucraino.

2 anni fa
Russi idonei al servizio militari "limitati nei viaggi"
Per l'intelligence di Kiev dal 9 gennaio in Russia è in vigore "la limitazione dei viaggi al di fuori del territorio della Federazione Russa dei cittadini che hanno una conclusione di prontezza per servizio militare". Il Cremlino ha smentito la notizia.

Secondo l'intelligence ucraina, in Russia dal 9 gennaio è stata limitata la partenza cittadini idonei al servizio militare. I servizi di Kiev hanno riferito che l'omologo russo Fsb ha inviato un ordine a tutti i dipartimenti di frontiera della Federazione (le guardie di frontiera fanno parte dell'Fsb) e hanno reso noto il testo: "Dal 9 gennaio 2023, il dipartimento di frontiera dell'Fsb garantirà la limitazione dei viaggi al di fuori del territorio della Federazione Russa dei cittadini che hanno una conclusione di prontezza per servizio militare". Questa mattina durante un briefing con la stampa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha tuttavia smentito la notizia della restrizione per i cittadini idonei al servizio militare.

2 anni fa
Zelensky a Leopoli onora la memoria dei soldati caduti
"Gloria a tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà e l'indipendenza del nostro Stato. Gloria all'Ucraina", ha scritto Zelensky

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi è arrivato oggi nella città occidentale di Leopoli e ha iniziato la sua visita onorando la memoria dei soldati ucraini, come riportano i media locali. "Ho iniziato la mia visita a Leopoli con la cosa più importante: onorare la memoria dei soldati ucraini. Gloria a tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà e l'indipendenza del nostro Stato. Gloria all'Ucraina", ha scritto Zelensky sotto il video che ha pubblicato su Telegram.

2 anni fa
"Bombe russe sull'ospedale pediatrico di Kherson"
Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale Yaroslav Yanushevych, secondo quanto riporta Ukrinform.

Le forze russe hanno colpito ieri sera un ospedale pediatrico di Kherson, nel sud dell'Ucraina, danneggiando un'unità di cura neonatale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale Yaroslav Yanushevych, secondo quanto riporta Ukrinform. "Gli occupanti russi continuano a colpire l'ospedale clinico pediatrico regionale di Kherson. Ieri sera, i russi hanno attaccato di nuovo la struttura sanitaria, sparando contro l'unità in cui vengono fornite cure mediche ai neonati", ha scritto Yanushevych. L'edificio di sei piani è stato danneggiato. Nuove esplosioni sono state udite a Kherson anche questa mattina.

2 anni fa
"Non c'è prospettiva di colloqui di pace con Kiev"
Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Non ci saranno colloqui di pace con Kiev finché il dialogo con la Russia rimarrà vietato dalla legge ucraina: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Commentando una dichiarazione del ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, secondo cui la Russia è disposta a tenere colloqui con l'Ucraina, Peskov, citato dalla Tass, ha detto che "in una situazione in cui la legge ucraina vieta al presidente ucraino di contattarci o di impegnarsi in qualche modo con noi e l'Occidente è ovviamente riluttante a concedere a Kiev una certa flessibilità, non è possibile discutere di qualsiasi prospettiva (di dialogo) a questo punto".

2 anni fa
Scambio di 40 prigionieri dopo l'incontro ad Ankara
"Ci siamo scambiati le liste dei soldati dispersi. Oggi posso rivelare i risultati, dal momento che abbiamo trovato un certo numero di persone, che sono vive e tenute prigioniere", ha specificato la commissaria russa per i diritti umani.

Mosca e Kiev hanno concordato uno scambio di 40 prigionieri di guerra: lo ha dichiarato sulle reti sociali la commissaria russa per i diritti umani Tatyana Moskalkova che ha incontrato il suo omologo ucraino Dmytro Lubinets in Turchia. Moskalkova ha affermato - come riporta la Tass - che durante il colloquio con Lubinets ha discusso la questione dei soldati russi dispersi in azione. "Ci siamo scambiati le liste dei soldati dispersi. Oggi posso rivelare i risultati, dal momento che abbiamo trovato un certo numero di persone, che sono vive e tenute prigioniere", ha specificato. "Da parte sua, Lubinets ha anche lavorato per stabilire dove si trovassero i militari russi dispersi. Oltre 22 persone sono state ritrovate e alcune di loro sono state riportate a casa", ha detto.

2 anni fa
La Svizzera non accetta più documenti di viaggio dei territori sotto occupazione russa
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La Commissione Ue ha stabilito che determinati documenti di viaggio rilasciati dopo una certa data non sono più accettati. Si tratta di uno sviluppo che la Svizzera è obbligata a recepire.

I nuovi documenti di viaggio russi per persone provenienti dai territori ucraini sotto occupazione russa e dalle regioni ribelli della Georgia non sono più ammessi per il rilascio di visti e per superare le frontiere esterne di Schengen, come deciso dall’Ue l’8 dicembre 2022. Il Consiglio federale ha ripreso oggi tale decisione nella sua seduta.

Perché questa decisione

Si tratta di uno sviluppo dell'acquis di Schengen che la Svizzera è obbligata a recepire. La Russia ha introdotto una nuova prassi di naturalizzazione nelle regioni occupate dell'Ucraina e nelle regioni ribelli della Georgia. Secondo l'Ue, tale prassi viola il diritto internazionale, come pure l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dei due Paesi. La Commissione Ue ha stabilito che determinati documenti di viaggio rilasciati dopo una certa data non sono più accettati. Sono possibili eccezioni per i detentori di documenti di viaggio che erano cittadini russi già prima della data determinante e per i loro discendenti, così come per i minori e le persone incapaci di agire.

In vigore da subito

La decisione del Governo è entrata immediatamente in vigore: non vi è infatti alcuna necessità di attuazione giuridica, poiché la decisione Ue è direttamente applicabile. Il Consiglio europeo ha già deciso nel settembre 2022 di sospendere l'accordo sull'agevolazione della concessione dei visti tra Ue e Russia. Il 19 settembre 2022, il Consiglio federale ha sospeso il corrispondente accordo tra la Svizzera e la Russia.

2 anni fa
Zelensky: "Bakhmut sta resistendo, difficoltà a Soledar"
Secondo il rappresentante ufficiale della Milizia popolare dell'autoproclamata repubblica del Lugansk, Ivan Filiponenko, si sta registrando una ritirata di massa dei militari ucraini da Soledar.

Le forze ucraine stanno respingendo i continui attacchi alla città di Bakhmut, nella regione orientale del Donbass, e mantenendo le loro posizioni nella vicina Soledar, in condizioni molto difficili. Lo ha detto nel suo discorso notturno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E ha aggiunto che Bakhmut "ha resistito nonostante tutto".

"Ritirata di massa dei militari ucraini"

Secondo il rappresentante ufficiale della Milizia popolare dell'autoproclamata repubblica del Lugansk, Ivan Filiponenko, si sta registrando una ritirata di massa dei militari ucraini da Soledar. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Ria novosti. "A Soledar, notiamo un esodo di massa del nemico", ha detto Filiponenko all'emittente televisiva statale russa Rossija 24.

2 anni fa
A Kramatorsk uccisi oltre 600 soldati ucraini
Questo il numero di vittime delle forze armate russe, secondo il portavoce del ministero della difesa ruso, Igor Konashenkov.

Le forze armate russe hanno "ucciso più di 600 militari ucraini in un massiccio attacco missilistico su basi temporanee" a Kramatorsk: lo ha detto il portavoce del ministero della difesa, tenente generale Igor Konashenkov.

Più di 600 militari ucraini uccisi

"L'intelligence russa ha rilevato e confermato in modo affidabile attraverso vari canali indipendenti alcune basi temporanee di militari ucraini a Kramatorsk", ha detto il portavoce, riferendo dei momenti precedenti all'attacco. "Si è trattato - ha aggiunto - di una risposta a un attacco illecito del regime di Kiev a una base militare russa temporanea nell'insediamento di Makiivka". "Come risultato di un massiccio attacco missilistico su queste basi temporanee di unità ucraine, sono stati uccisi più di 600 militari ucraini", ha aggiunto il portavoce della difesa, secondo quanto riporta la Tass. Aggiungendo che circa 1300 soldati ucraini si trovavano in due dormitori al momento dell'attacco.

Una rappresaglia

Mosca ha parlato di "rappresaglia" per l'attacco ucraino all'insediamento di militari russi a Makiivka la notte di capodanno, che secondo i russi ha provocato 89 morti (ma per gli ucraini sarebbero stati molti di più). Se i numeri del raid a Kramatorsk fossero confermati, si tratterebbe della perdita più ingente per gli ucraini in un singolo attacco da quanto è scoppiata la guerra.

2 anni fa
Kirill, patriarca russo spera che lo scisma in Ucraina finisca
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Queste le affermazioni tenute dall'uomo al termine della liturgia nella Cattedrale della Dormizione al Cremlino di Mosca.

Il patriarca ortodosso russo Kirill ha affermato che lo scisma religioso in Ucraina finirà presto e che i suoi istigatori saranno puniti.

Le affermazioni

"Non rimarrà traccia degli scismatici perché stanno eseguendo gli ordini del diavolo, erodendo l'Ortodossia nelle terre di Kiev", ha affermato Kirill al termine della liturgia nella Cattedrale della Dormizione al Cremlino di Mosca. Lo riporta l'agenzia russa Tass. "L'attuale governo non regnerà e governerà in Ucraina", ha previsto il patriarca.

Avversione del governo ucraino contro la Chiesa ortodossa ucraina

Il governo ucraino negli ultimi tempi si è mosso contro la Chiesa ortodossa ucraina - denuncia l'agenzia russa -, ordinando frequenti perquisizioni nelle sue chiese e accusando i sacerdoti di attività sovversive e tradimento. Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha sanzionato alcuni rappresentanti della chiesa e ha ordinato di creare un disegno di legge per vietare le organizzazioni religiose affiliate ai "centri di influenza" russi.

2 anni fa
Colpita da ucraini una seconda centrale elettrica nel Donetsk
Lo riferiscono diversi media internazionali, che citano le autorità filorusse nel Donetsk.

L'artiglieria ucraina ha colpito e danneggiato anche una seconda centrale elettrica nella regione del Donetsk occupata dai russi, secondo quanto scrivono vari media internazionali, fra cui Reuters e il Guardian, che citano le autorità filorusse locali. Dopo quella di Starobeshevskaya, in località Novyi Svit, centrata da missili con due probabili vittime, anche la centrale di Zuhres è stata colpita.

2 anni fa
Missili a Kharkiv e allarme aereo in varie regioni
Moasca è tornata a colpire dopo la fine della tregua per il Natale ortodosso.

Dopo la fine della tregua, dichiarata da Mosca dalle 12 ora locale del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio, Mosca è tornata a colpire con missili l'Ucraina. "I russi stanno attaccando la regione di Kharkiv e in diverse regioni è stato dichiarato un raid aereo", ha affermato il presidente dell'amministrazione statale regionale di Kharkiv Oleg Sinegubov, come riporta Ukrainska Pravda citando anche il sito "alerts.in.ua". L'allarme anti-aereo è stato dichiarato nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Dnepropetrovsk, Zaporizhzhia e nel Lugansk.

Bombardamenti a Merefa, un morto

Intanto, un uomo di 50 anni è morto dopo i bombardamenti nella città di Merefa, nella regione di Kharkiv. Lo riferisce Oleg Sinegubov, il capo della regione di Kharkiv, su Telegram, come riferisce Ukrinform. "Secondo i dati confermati del Centro Regionale di Soccorso Medico di Emergenza, un uomo di 50 anni è morto a Merefa a seguito dei colpi degli occupanti", ha scritto.

Danneggiata la centrale elettrica di Starobeshevskaya

Missili d'artiglieria ucraini hanno a loro a volta colpito e danneggiato la centrale elettrica di Starobeshevskaya, nella regione di Donetsk, nel Donbass occupato dai russi. Lo scrive l'agenzia russa Tass, citando fonti locali dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Le fonti affermano che almeno due persone, due addetti alla centrale termica, potrebbero essere rimaste sotto le rovine della centrale colpita, dove stanno operando i soccorritori. I missili, dicono le fonti alla Tass, sono stati sparati da un lanciatore multiplo in dotazione alle forze di Kiev.

2 anni fa
Zelensky sospende la cittadinanza a 13 sacerdoti "filorussi"
L'intelligence ucraina ha condotto perquisizioni in alcune chiese a seguito delle quali sono stati trovati sacerdoti con passaporti russi e materiale propagandistico.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sospeso la cittadinanza a 13 sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca. Lo riporta Unian che cita il decreto firmato dal capo dello Stato ucraino non pubblicato, spiegano i media ucraini, perché contiene informazioni personali.

Materiale propagandistico nelle chiese

L'intelligence ucraina ha condotto perquisizioni in alcune chiese a seguito delle quali sono stati trovati sacerdoti con passaporti russi, contanti, materiale propagandistico russo e molto altro. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito su Telegram "satanismo" la decisione. Lo riporta Ria Novosti.

2 anni fa
Ucraina, creata una mappa interattiva per identificare le zone minate
La mappa è a disposizione di tutta la popolazione sul sito del servizio di emergenza statale.

In Ucraina una mappa interattiva delle aree minate, per individuare i luoghi potenzialmente pericolosi, è a disposizione di tutta la popolazione sul sito web del servizio di emergenza statale. Lo riporta l'agenzia Unian spiegando che la mappa mostra tutti i luoghi dove sono già stati trovati oggetti esplosivi o è probabile che vengano trovati. Per ognuno di questi luoghi è indicato il livello di pericolo. Il servizio di emergenza statale esorta gli ucraini a utilizzare la mappa quando pianificano - scrive l'Unian - i loro percorsi nei territori che sono stati teatro dei combattimenti.

2 anni fa
Mosca: "Abbiamo osservato la tregua nonostante le violazioni ucraine"
Lo afferma il ministero della Difesa russo, secondo cui le truppe russe hanno rispettato il cessato il fuoco in occasione del Natale ortodosso.

La Russia continua a osservare la tregua per il Natale ortodosso in Ucraina, malgrado "gli attacchi" da parte di Kiev in violazione di essa, secondo quanto afferma il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Secondo il portavoce della Difesa, Igor Konashenkov, "l'insieme delle truppe russe nell'area dell'operazione speciale (così Mosca chiama l'invasione ucraina, ndr) dalle 12:00 del 6 gennaio osserva il cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto", mentre "il regime di Kiev ha continuato a bombardare gli insediamenti e le posizioni russe il giorno precedente", scrive la Tass.

Risposte russe ai bombardamenti ucraini

Mosca afferma che le forze armate russe hanno risposto a tutti i bombardamenti compiuti dagli ucraini in violazione della tregua nelle ultime 24 ore, "sopprimendo" le posizioni ucraine dalle quali quegli attacchi provenivano. Secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, "le forze armate ucraine hanno attaccato le posizioni russe nella zona di Krasny Liman 11 volte con i mortai. Il nemico ha usato i pezzi d'artiglieria 51 volte contro le zone di Soledar, Avdeyevka and Maryinka, ha sparato oltre 60 proiettili d'artiglieria di grosso calibro su Donetsk e lanciato razzi americani con i sistemi Himars verso la località abitata di Makeyevka", nel Donetsk, aggiungendo che le forze di Kiev avrebbero inoltre sparato 31 volte con l'artiglieria contro la regione di Zaporizhzhia e 17 nelle zone di Kherson e di Krivoi Rog. "Tutte le posizioni usate dalle forze armate ucraine in questi attacchi sono state soppresse nel fuoco di risposta" delle forze russe, ha detto ancora da Mosca il portavoce Konashenkov.

2 anni fa
Londra, in marzo una conferenza sui crimini di guerra in Ucraina
L'obiettivo dell'incontro, che riunirà i ministri della giustizia di diversi paesi, è di aumentare il sostegno finanziario e pratico alla Corte penale internazionale (Cpi), che indaga sui presunti crimini di guerra.

I ministri della giustizia di diversi paesi si riuniranno a Londra a marzo per una conferenza a sostegno della la Corte penale internazionale (Cpi) che indaga su presunti crimini di guerra in Ucraina. Lo ha annunciato il governo britannico. L'incontro, co-organizzato da Regno Unito e Olanda, si terrà a Lancaster House e sarà presieduto dal vicepremier britannico Dominic Raab e dal ministro per la giustizia e la solandese Dilan Yeşilgöz-Zegerius.

L'obiettivo

La conferenza mira ad aumentare il sostegno finanziario e pratico globale offerto alla Cpi e coordinare gli sforzi per garantire i mezzi per svolgere indagini e perseguire i responsabili. L'incontro - si legge sul sito del governo di Londra - arriva mentre la Russia intensifica la sua campagna di terrore contro l'Ucraina, colpendo infrastrutture energetiche cruciali e immergendo le persone nel freddo oscuro e gelido dell'inverno. Nelle aree liberate dell'Ucraina, i pubblici ministeri continuano a raccogliere prove di atrocità e violenze sessuali.

"Le forze russe non possono agire impunemente"

Il vice primo ministro e segretario di stato per la giustizia Dominic Raab ha dichiarato che "le forze russe dovrebbero sapere che non possono agire impunemente e sosterremo l'Ucraina finché non sarà fatta giustizia". "A quasi un anno dall'invasione illegale, la comunità internazionale deve dare il suo più forte sostegno alla CPI in modo che i criminali di guerra possano essere ritenuti responsabili delle atrocità a cui stiamo assistendo. L'incontro consentirà ai paesi di determinare come fornire ulteriore assistenza alla Corte. Ciò include un sostegno pratico come aiutare a raccogliere informazioni e condividere le prove delle atrocità commesse sul terreno. I ministri discuteranno anche su come aiutare le vittime e i testimoni a fornire testimonianze senza causare loro ulteriori sofferenze".

Già istituito un gruppo per sostenere le indagini

Insieme agli Stati Uniti e all'Ue, il Regno Unito ha già istituito l'Atrocity Crimes Advisory Group per sostenere le indagini e ha finanziato un programma di formazione per i giudici ucraini destinati a condurre processi per crimini di guerra. Vi stanno già partecipando 30 giudici e un programma di formazione simile per i pubblici ministeri in Ucraina, guidato dalla Procura reale britannica, dovrebbe iniziare entro la fine dell'anno.

2 anni fa
Kherson bombardata 39 volte in 24 ore
Lo scrive Yaroslav Yanushevych, capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson.

I russi hanno bombardato la regione di Kherson 39 volte nelle ultime 24 ore. Un civile è stato ucciso, altri sette sono rimasti feriti. Lo scrive su Telegram Yaroslav Yanushevych, capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson, citato da Ukrinform. "Gli occupanti russi hanno bombardato il territorio della regione di Kherson 39 volte. Insediamenti pacifici nella regione sono stati colpiti con artiglieria, lanciarazzi, mortai e carri armati. Ieri, una persona - un soccorritore - è stata uccisa dai bombardamenti russi, sette residenti della regione di Kherson hanno riportato ferite vari gradi di gravità", scrive Yanushevych secondo il quale l'esercito russo ha bombardato Kherson nove volte: i quartieri residenziali della città "sono stati attaccati dal nemico. I proiettili nemici hanno colpito edifici privati e condominiali e una caserma dei pompieri".

2 anni fa
Raid russi uccidono due civili malgrado tregua
È quanto denuncia il capo dell'amministrazione militare del Donetsk Pavlo Kyrylenko.

Nonostante la tregua unilaterale dichiarata per il Natale ortodosso, le forze russe hanno ucciso due civili, ferendone altre sette con i raid condotti nelle ultime 24 ore nella regione del Donetsk. Lo afferma Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare del Donetsk, citato da Ukrinform. "Il 6 gennaio, i russi hanno ucciso due residenti della regione del Donetsk, a Bakhmut e Krasna Hora. Altre sette persone sono rimaste ferite", ha scritto sul suo canale Telegram, aggiungendo che è impossibile stabilire il numero esatto di vittime a Mariupol e Volnovakha. Secondo Ukrinform, che cita le forze armate ucraine, il 6 gennaio russi hanno lanciato un attacco missilistico e 20 salve di razzi.

2 anni fa
"Cessate il fuoco a Natale, uno stratagemma cinico"
Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, in un briefing con la stampa.

Gli attacchi di oggi in Ucraina orientale hanno dimostrato che il cessate il fuoco annunciato ieri dal presidente russo Vladimir Putin era uno "stratagemma cinico". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, in un briefing con la stampa.

2 anni fa
Russia bombarda Sumy, nessuna vittima
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È quanto riporta il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi. Non sono state registrate vittime o distruzioni.

"Gli invasori russi hanno bombardato oggi le aree di confine della regione di Sumy con artiglieria semovente". Lo ha reso noto, scrive Ukrinform, il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi. "Per tutto il giorno, i russi hanno colpito la comunità di confine di Shalyhyne con cannoni semoventi", si legge nel rapporto. Non sono state registrate vittime o distruzioni. Le forze di difesa ucraine hanno liberato le regioni di Kiev, Sumy e Chernihiv dagli invasori russi alla fine di marzo e all'inizio di aprile.

2 anni fa
La Russia si prepara a mobilitare 500'000 coscritti
Questo secondo le informazioni dell'intelligence militare ucraina riportate nel Guardian. Un segnale che il presidente Vladimir Putin non sia intenzionato a porre fine al conflitto.

L'intelligence militare ucraina ha affermato che la Russia è pronta a ordinare la mobilitazione di ben 500'000 coscritti a gennaio in aggiunta ai 300'000 richiamati a ottobre. Lo scrive il Guardian sottolineando che si tratta di un altro segnale evidente che il presidente Vladimir Putin non abbia alcuna intenzione di porre fine alla guerra. Vadym Skibitsky, vice capo dell'intelligence militare ucraina, ha affermato che l'Ucraina ritiene che i coscritti parteciperanno ad una serie di offensive russe durante la primavera e l'estate nell'est e nel sud del paese.

2 anni fa
Aiuti militari per 3 miliardi di dollari per Kiev dagli Stati Uniti
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha ringraziato il suo omologo statunitense, Joe Biden in un tweet. "Un fantastico regalo di Natale per l'Ucraina".

Gli Stati Uniti forniranno aiuti militari all'Ucraina per 3 miliardi di dollari. Lo ha affermata la Casa Bianca.

La reazione

La reazione di Kiev non si è fatta attendere. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Joe Biden per il nuovo pacchetto di aiuti militari. "Grazie per le armi completamente nuove, inclusi i veicoli Bradley, i missili antiaerei" ha scritto su Twitter Zelensky. "Un fantastico regalo di Natale per l'Ucraina! Insieme agli Usa ci stiamo avvicinando a una vittoria comune!"

2 anni fa
Josep Borrell: "Gli europei hanno investito 44 miliardi di euro per aiutare l'Ucraina"
È quanto affermato dall'Alto rappresentante dell'Unione europea durante una visita in Marocco.

"A oggi . Sono cifre enormi, spese in meno di un anno, in termini di aiuti civili, umanitari, macrofinanziari e soprattutto militari". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell durante una visita a Fez, in Marocco. "Siamo stati in grado di eliminare la nostra dipendenza energetica dalla Russia", ha aggiunto Borrell. "All'inizio della guerra l'Europa riceveva il 40% del suo gas dalla Russia. Oggi siamo praticamente a zero. Putin credeva di poter fare ricatti con l'energia, ma siamo stati in grado di cercare gas, carbone e petrolio altrove e siamo liberi dalla dipendenza dalla Russia".

2 anni fa
La tregua di Natale non regge, attacchi sui due fronti
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Le forze russe e quelle ucraine si sono accusate reciprocamente di avere continuato i bombardamenti anche nel giorno della Vigilia.

La tregua unilaterale annunciata da Mosca non porta la pace nemmeno per il Natale ortodosso. Le forze russe e quelle ucraine si sono accusate reciprocamente di avere continuato i bombardamenti anche nel giorno della Vigilia, mentre Kiev e le capitali occidentali giudicano del tutto insufficiente - e addirittura ipocrita - l'annuncio da parte di Vladimir Putin di un cessate il fuoco che dovrebbe durare fino alla mezzanotte di domani, giorno della Natività.

Unione Europea

"Questa dichiarazione di cessate il fuoco unilaterale - ha affermato il Rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell - non è credibile. Dobbiamo avere, dobbiamo vedere, cose concrete, azioni concrete sul campo da parte della Russia. Gli attacchi militari devono cessare del tutto. Le truppe e gli equipaggiamenti militari devono essere ritirati dal territorio ucraino".

Ucraina

Ancora più dura la posizione di Kiev: "non ci sarà tregua" fino a quando l'ultimo soldato russo avrà lasciato l'Ucraina e fino ad allora "ci saranno solo Himars sulle vostre teste", ha affermato il consigliere presidenziale Oleksiy Arestovych rivolgendosi direttamente ai russi, con un riferimento ai lanciarazzi multipli semoventi forniti dagli Usa alle forze di Kiev rivelatisi uno dei sistemi d'arma più efficaci contro le forze di Mosca.

Paesi Nato per la fornitura d'armi all'Ucraina

Proprio in questi giorni i Paesi Nato accelerano la fornitura di armi all'Ucraina. Anche di questo hanno parlato il consigliere per la Sicurezza nazionale americana Jake Sullivan e Francesco Talò, il consigliere diplomatico della premier italiana Giorgia Meloni, in un colloquio di cui ha dato notizia la Casa Bianca. Secondo quando si rende noto in un comunicato, è stato appunto ribadito l'impegno a fornire assistenza a Kiev sia in termini di aiuti energetici che militari "per difendere la sovranità e la democrazia" del Paese. Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di avere ringraziato in un colloquio telefonico il cancelliere tedesco Olaf Scholz per la decisione di inviare entro il primo trimestre dell'anno 40 veicoli corazzati Marder e sistemi missilistici Patriot.

Supporto statunitense e guerra offensiva

Ieri gli Usa avevano annunciato l'invio di carri armati Bradley e oggi hanno fatto sapere che tale fornitura farà parte di un nuovo pacchetto da tre miliardi di dollari per rafforzare le capacità di combattimento ucraine. Secondo il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, questi nuovi aiuti occidentali significano una cosa sola: Kiev deve essere sostenuta per combattere non più una guerra di resistenza, come quando le forniture si limitavano ai lanciarazzi portatili Javelin e Stinger, ma un conflitto che la porterà alla "vittoria". Per il 2023, dunque, Danilov annuncia "una guerra offensiva". "La nostra famiglia è più unita che mai, uniti nella fede in un'unica vittoria", ha detto Zelensky nel suo messaggio di Natale alla nazione.

Papa Francesco per la pace

A parlare di pace rimane Papa Francesco. Inviando un messaggio di auguri agli ortodossi, e in particolare "ai fratelli e alle sorelle del martoriato popolo ucraino". Il Pontefice ha invitato a pregare perché "la nascita del Salvatore ispiri passi concreti che possano finalmente condurre alla fine dei combattimenti e alla pace".

Accuse russe verso gli ucraini

Ma le armi non tacciono nemmeno in queste ore, dopo l'inizio della tregua annunciata da Putin, a partire dalle 12 ora di Mosca. Il ministero della Difesa russo ha accusato gli ucraini di avere compiuto bombardamenti nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk e in quelle meridionali di Zaporizhzhia e Kherson. In quest'ultimo oblast, secondo i servizi d'emergenza, tre civili sono rimasti feriti da colpi di artiglieria sulla cittadina di Aleshki.

Anche la Russia avrebbe aperto il fuoco

Gli ucraini accusano invece i russi di avere lanciato razzi sulla città di Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk, e di avere "aperto il fuoco 14 volte" in quello di Lugansk, cercando anche di prendere d'assalto un villaggio. La vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha invece lanciato l'allarme per un presunto piano russo di compiere attentati terroristici nelle chiese dei territori occupati e ha invitato la popolazione, "se possibile, ad astenersi dal visitare luoghi affollati" nel giorno di Natale.

2 anni fa
Rischio attacchi russi a Natale, "Evitate i luoghi affollati"
L'allarme lanciato dalla vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

"Abbiamo informazioni secondo cui per il Natale ortodosso i russi stanno preparando attacchi terroristici nelle chiese nei territori temporaneamente occupati. Invito i cittadini a stare attenti e, se possibile, ad astenersi dal visitare luoghi affollati". E' l'allarme lanciato su Telegram dalla vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, citata dai media ucraini, nonostante la tregua unilaterale di 36 ore decisa da Mosca per il Natale.

2 anni fa
Raid russi a Kramatorsk dopo l'inizio della tregua
Lo ha detto il vicecapo dell'ufficio della presidenza ucraina Kyrylo Tymoshenko.

Le forze russe hanno colpito la città di Kramatorsk, nell'est dell'Ucraina, dopo l'entrata in vigore della tregua natalizia annunciata dal presidente russo Vladimir Putin. "Gli occupanti hanno attaccato la città due volte con razzi", ha scritto sulle reti sociali, aggiungendo che è stato colpito un edificio residenziale, ma che non ci sono state vittime.

2 anni fa
L'Ucraina continua i combattimenti durante la tregua unilaterale
Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

L'Ucraina ha attaccato a colpi di artiglieria l'area di Donetsk per tre volte subito dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco unilaterale dichiarato dal presidente russo Vladimir Putin per il Natale ortodosso.

2 anni fa
Entra in vigore la tregua annunciata da Putin
Così il vice del Consiglio di sicurezza russo Medvedev: "Una mano di pietà cristiana è stata tesa all'Ucraina".

A mezzogiorno ora di Mosca (le 10.00 in Svizzera) è entrato ufficialmente in vigore il cessate il fuoco natalizio nelle operazioni militari in Ucraina annunciato dalla Russia, che durerà fino alla mezzanotte (le 22.00 in Svizzera) di domani.

Intanto l'ex presidente russo e attuale vice del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato - citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass - che "una mano di pietà cristiana è stata tesa all'Ucraina" per la Grande festa (il Natale ortodosso) e che Kiev "l'ha rifiutata", aggiungendo che questo per i russi significa "meno problemi".

2 anni fa
"La tregua serve solo a preparare nuovi attacchi"
Lo ha detto ieri il presidente ucraino Zelensky commentando la tregua per il Natale ortodosso chiesta da Putin.

"Le autorità russe vogliono usare il Natale come copertura per fermare l'avanzata dei nostri ragazzi nel Donbass, anche solo per un po', e portare attrezzature, munizioni e mobilitarsi più vicino alle nostre posizioni". Lo ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel messaggio serale, commentando la tregua di 36 ore per il Natale ortodosso chiesta dal suo omologo russo Vladimir Putin.

"Questo porterà solo un altro aumento del numero delle vittime. Tutti nel mondo sanno come il Cremlino usa le pause della guerra per continuare la guerra con rinnovato vigore", ha aggiunto, assicurando che la "guerra finirà quando i soldati" russi "se ne andranno o li cacceremo".

2 anni fa
Accordo Biden-Scholz, panzer a Kiev da Germania e Usa
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Il cancelliere tedesco e il presidente USA si sono accordati per fornire carri armati all'Ucraina.

La Germania fornirà i panzer tipo Marder all'Ucraina, mentre gli Usa forniranno panzer Bradley. È quello che si legge in una nota della cancelleria tedesca, che rende conto di un accordo trovato fra Joe Biden e Olaf Scholz in una telefonata. La Germania si unisce inoltre agli Usa nel rifornire sistemi Patriot. "Entrambi i paesi pianificano di addestrare gli ucraini ai rispettivi strumenti di combattimento", si legge ancora nella nota. Alla luce degli attacchi di missili e droni sferrati dalla Russia contro le infrastrutture critiche, continua, Biden e Scholz "hanno affermato la loro intenzione di continuare a supportare l'Ucraina nella capacità di difesa aerea. A dicembre gli Usa avevano annunciato la donazione di un sistema di missili da difesa Patriot all'Ucraina. La Germania si unirà adesso agli Usa, aggiungendo un'altra batteria di Patriot per l'Ucraina".

Biden ha espresso "apprezzamento per il sostegno militare" fornito dagli altri alleati e partner a Kiev, conclude il comunicato. Anche Casa Bianca ha sottolineato che i due leader hanno espresso la loro comune determinazione a continuare a fornire la necessaria assistenza finanziaria, umanitaria e militare all'Ucraina per tutto il tempo necessario.

2 anni fa
La reazione di Kiev: "La tregua natalizia un'ipocrisia"
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak reagisce al cessate il fuoco annunciato da Putin per il Natale ortodosso.

La tregua natalizia in Ucraina è una ipocrisia: lo afferma il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, su Twitter. "La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una 'tregua temporanea'. Tenetevi la vostra ipocrisia", ha affermato Podolyak, nel primo commento di Kiev all'annuncio di cessate il fuoco di 36 ore ordinato da Vladimir Putin per il natale ortodosso. "L'Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili. Come fa la Federazione russa. L'Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio", ha aggiunto.

2 anni fa
Putin ordina il cessate il fuoco per il Natale ortodosso
Il presidente russo Putin ha ordinato il cessate il fuoco in Ucraina per 36 ore.

Il presidente russo Putin ha ordinato il cessate il fuoco in Ucraina da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio per il Natale ortodosso. Lo annuncia il Cremlino. Poche ore prima il patriarca russo e di tutte le Russie Kirill ha chiesto una tregua per il Natale ortodosso, che cade il 7 gennaio, affinché i fedeli possano partecipare alle funzioni della vigilia di Natale e del giorno della Natività di Cristo. "Visto l'appello di sua Santità il Patriarca Kirill, indico al Ministro della Difesa della Federazione Russa di introdurre un regime di cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto tra le parti in Ucraina dalle 12:00 del 6 gennaio alle 24:00 del 7 gennaio", si legge nella nota diffusa dal Cremlino. 

"Kiev osservi la tregua"

Il Cremlino fa appello all'Ucraina perché rispetti anch'essa un cessate il fuoco di 36 ore per il Natale ortodosso. "In considerazione del fatto che un gran numero di cittadini di fede ortodossa vivono nelle zone di combattimento, facciamo appello alla parte ucraina perché dichiari un cessate il fuoco, per dare loro la possibilità di presenziare alle cerimonie della vigilia così come del giorno della Natività di Cristo", si legge in un comunicato del servizio stampa della presidenza russa ripreso dall'agenzia Ria Novosti.

2 anni fa
Pesanti bombardamenti vicino a Zaporizhzhia. Due morti
Starukh ha detto che tra i feriti c'erano i dipendenti del consiglio del villaggio, che avevano consegnato legna da ardere alle persone.

Nella comunità di Stepnohorsk, nella regione di Zaporizhzhia, due persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi. Lo ha annunciato il capo dell'Amministrazione militare regionale di Zaporizhia Oleksandr Starukh in un briefing, come riporta Ukrinform. Starukh ha detto che tra i feriti c'erano i dipendenti del consiglio del villaggio, che avevano consegnato legna da ardere alle persone.

2 anni fa
L'architetto di Putin è latitante a Mosca. "In Italia non torno"
Nei mesi scorsi a Cirillo sono stati sequestrati 140 milioni di euro. Il 23 febbraio davanti al tribunale di Brescia inizierà il processo a suo carico e per la giustizia italiana Cirillo è latitante.

"La Russia è la mia casa. Qui ho il mio lavoro, i miei interessi e le mie principali relazioni. Al momento non ho motivo, e neppure desiderio, di rientrare in Italia, visto il trattamento che mi è stato riservato". Lo ha detto all'agenzia di stampa italiana ANSA Lanfranco Cirillo, l'imprenditore soprannominato l'"architetto di Putin", sul quale pende un mandato d'arresto in carcere firmato dalla Procura di Brescia nell'ambito di un'inchiesta per reati fiscali.

Sequestrati 140 milioni di euro

Nei mesi scorsi a Cirillo sono stati sequestrati 140 milioni di euro. Il 23 febbraio davanti al tribunale di Brescia inizierà il processo a suo carico e per la giustizia italiana Cirillo è latitante. "Mi è stato detto che non avrei neppure la possibilità di prendere un aereo per venire in Italia, perché è stato diffuso un mandato Interpol nei miei confronti, addirittura una red notice, normalmente riservata a terroristi e narcotrafficanti" ha sostenuto Cirillo aggiungendo poi che "non riesco a capire due cose. Primo: a che cosa serve un mandato Interpol, che come tutti sanno è lo strumento per 'ricercare' nel mondo una persona, quando l'autorità giudiziaria italiana non ha nessun bisogno di cercarmi perché sa benissimo che mi trovo a Mosca e conosce perfettamente il mio indirizzo; secondo: perché è stato chiesto un mandato Interpol e, invece, non viene chiesta la mia estradizione in Italia, attraverso la ordinaria procedura prevista dalla legge, che consentirebbe di conoscere quali sono le contestazioni che mi riguardano e i documenti su cui si fonderebbero. E' un trattamento 'speciale' - ha concluso - che trovo molto strano e non capisco, ma sarà perché sono un architetto e non un avvocato".

2 anni fa
Il patriarca Kirill chiede una tregua per Natale ortodosso
"Faccio appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché cessino il fuoco dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del 7, in modo che gli ortodossi possano partecipare alle funzioni della vigilia di Natale e del giorno della Natività di Cristo".

Il patriarca russo e di tutte le Russie Kirill chiede una tregua per il Natale ortodosso nella guerra in Ucraina. "Faccio appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché cessino il fuoco dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del 7, in modo che gli ortodossi possano partecipare alle funzioni della vigilia di Natale e del giorno della Natività di Cristo", ha detto il patriarca.

2 anni fa
452 bambini uccisi dall'inizio della guerra
Al momento, sono 352 i bambini che risultano dispersi in Ucraina dall'inizio della guerra.

Sono 452 i bambini rimasti uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa mentre i feriti sono 877. Lo rende noto la Procura generale su Telegram, scrive Ukrinform. Questi dati non sono definitivi, poiché sono in corso sforzi per stabilire le vittime nelle aree di ostilità e nei territori temporaneamente catturati e liberati. La maggior parte dei morti e dei feriti è stata registrata nella regione di Donetsk. Un totale di 3'126 istituti scolastici sono stati danneggiati dai bombardamenti russi. Di questi, 337 sono stati completamente distrutti. Al momento, sono 352 i bambini che risultano dispersi in Ucraina dall'inizio della guerra.

2 anni fa
"Mosca si prepara a un'escalation militare a febbraio"
"Febbraio sarà decisivo per loro - ha affermato Danilov -. Perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, ecc. Si stanno preparando a un'escalation".

La Russia si prepara a un'escalation della situazione al fronte a febbraio e allo stesso tempo si muove dietro le quinte per spingere Kiev a firmare "accordi di pace" sul modello di quelli di Minsk: lo ha detto all'emittente pubblica ucraina Suspilne il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov. "Febbraio sarà decisivo per loro - ha affermato Danilov -. Perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, ecc. Si stanno preparando a un'escalation". "Adesso un uomo di nome (Taras) Kozak (collaboratore del politico ucraino filo-Cremlino e amico personale di Putin, Viktor Medvedchuk, ndr) è diventato più attivo - ha proseguito -. Sta organizzando incontri con i rappresentanti europei per costringerci a firmare alcuni accordi di pace, o almeno così credono, una sorta di Minsk 3. Naturalmente non accetteremo".

Zelenksy

Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo messaggio serale ieri su Telegram, ha dichiarato: "Dobbiamo porre fine all'aggressione russa esattamente quest'anno e non rimandare nessuna delle capacità difensive che possono accelerare la sconfitta dello Stato terrorista". "Oggi abbiamo nuovi e potenti risultati della nostra maratona diplomatica - ha affermato riferendosi alla sua conversazione telefonica con il presidente francese -. La Francia porta il sostegno della difesa europea all'Ucraina a un nuovo livello e ringrazio il presidente Macron per questa leadership". "Riceveremo più veicoli blindati e in particolare carri armati su ruote di produzione francese - ha aggiunto - Questo è ciò che invia un chiaro segnale a tutti gli altri nostri partner: non vi è alcuna ragione razionale per cui l'Ucraina non sia ancora stata rifornita di carri armati di tipo occidentale. E questo è molto importante per ripristinare la sicurezza per tutti gli ucraini e la pace per tutti gli europei".

Esplosione a Melitopol

Intanto, una forte esplosione è stata udita a questa notte a Melitopol, città occupata dalle forze russe nella regione di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto Vladimir Rogov, membro nominato da Mosca del consiglio dell'amministrazione regionale, come riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti. Non ci sono per il momento notizie di eventuali feriti o vittime.

2 anni fa
Distrutto oltre il 60% della città di Bakhmut
Lo ha reso noto in una conferenza stampa il capo dell'amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riporta RBC-Ucraina.

Oltre il 60% della città di Bakhmut, nell'Ucraina sud-orientale, è stato distrutto durante i combattimenti e l'offensiva russa, che va avanti da sei mesi: lo ha reso noto in una conferenza stampa il capo dell'amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riporta RBC-Ucraina. "Non importa quali tentativi abbia fatto il nemico per entrare in città, non è stato in grado di avanzare. Non importa quale successo abbiano avuto, sono stati respinti alle loro precedenti posizioni fuori città", ha commentato Kyrilenko aggiungendo che le forze russe "ora si trovano in una zona pianeggiante e devastata, che sta contribuendo anche all'enorme perdita di soldati". Kyrylenko ha inoltre affermato che due civili sono morti ieri nei bombardamenti russi sulla città.

2 anni fa
Missili ipersonici su fregata russa, anche sul Mediterraneo
Lo ha reso noto il presidente Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax.

La fregata russa Ammiraglio Gorshkov, partita oggi per una missione nell'Atlantico, nell'Oceano Indiano e nel Mediterraneo, ha a bordo anche un sistema per i missili ipersonici Tsirkon. Lo ha reso noto il presidente Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax, aggiungendo che questi missili "non hanno pari al mondo" e dicendosi fiducioso che "tali potenti armi aiuteranno a proteggere la Russia da possibili minacce esterne e ad assicurare gli interessi nazionali del Paese".

2 anni fa
"Continueremo a sviluppare le capacità delle nostre forze armate"
A dirlo il presidente russo Vladimir Putin, specificando che questo "aiuterà a difendere la sicurezza della Russia nei prossimi decenni".

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto oggi che Mosca continuerà a sviluppare le potenzialità di combattimento delle sue forze armate per difendere la sua sicurezza nei prossimi decenni. "Voglio sottolineare che continueremo a sviluppare le potenzialità di combattimento delle forze armate e produrre armi avanzate che aiuteranno a difendere la sicurezza della Russia nei prossimi decenni", ha affermato il presidente, citato dall'agenzia Interfax, durante una cerimonia per l'inizio di una missione della fregata Ammiraglio Gorshkov nell'Atlantico, nell'Oceano Indiano e nel Mediterraneo.

2 anni fa
Nuovo attacco a Kherson dopo le esplosioni di questa mattina
Prosegue intanto l'allerta aerea in alcune regioni dell'ucraina dopo che un MiG e altri tre aerei da combattimento russi sono decollati dalla Bielorussia, secondo il gruppo di monitoraggio "Belarusian Gayun".

Per la seconda volta in un giorno ci sono esplosioni a Kherson, un'allerta aerea è stata annunciata in precedenza in tutta la regione. Secondo le autorità militari nell'ultimo giorno l'esercito russo ha bombardato il territorio 73 volte, utilizzando artiglieria, Mlrs, mortai e carri armati. Lo riportano i media ucraini. Prosegue intanto l'allerta aerea in alcune regioni dell'ucraina dopo che un MiG e altri tre aerei da combattimento russi sono decollati dalla Bielorussia, secondo il gruppo di monitoraggio "Belarusian Gayun".

2 anni fa
"Mosca perderà altri 70mila uomini in prossimi 4-5 mesi"
Lo ha detto il portavoce dell'intelligence militare ucraina, Andrii Cherniak.

"L'esercito russo perderà fino a 70.000 uomini nei prossimi 4-5 mesi, ma il Cremlino sembra essere 'pronto' ad affrontare queste perdite": lo ha detto il portavoce dell'intelligence militare ucraina, Andrii Cherniak, come riporta il Kyiv Independent. La Russia probabilmente "continuerà le operazioni offensive quest'anno", ha affermato Cherniak, secondo il quale i russi "capiscono che perderanno" sul campo di battaglia, ma non hanno intenzione di porre fine alla guerra. L'intelligence ucraina, ha proseguito il portavoce, è "sicura" che Mosca cercherà ancora di catturare la regione di Donetsk e farà di tutto per mantenere il suo corridoio terrestre sulla costa meridionale verso la Crimea occupata. Alti funzionari ucraini, intanto, avvertono che la Russia potrebbe lanciare una grande offensiva da più direzioni all'inizio di quest'anno. Le truppe russe "potrebbero attaccare simultaneamente da nord e da est", ha detto Cherniak, ma "queste azioni del nemico sono attese e le nostre truppe sono pronte", ha aggiunto. Il Kyiv Independent osserva che i risultati ottenuti dalla Russia sul campo di battaglia rimangono limitati, anche se i combattimenti sono stati molto duri nell'est e nel sud del Paese. Le truppe russe sono state costrette a ritirarsi dal 40% dei territori ucraini che avevano occupato all'inizio dell'invasione a lo scorso febbraio.

2 anni fa
"Stiamo mobilitando il mondo civile per il bene della vita"
È quanto affermato ieri sera dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo consueto videomessaggio.

"La Russia sta mobilitando coloro che vuole usare come carne da macello. Noi stiamo mobilitando il mondo civile. Per il bene della vita": lo ha detto ieri sera nel suo consueto videomessaggio il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando che la Russia dispiegherà tutte le sue forze per cercare di cambiare l'esito della guerra e rimandare la sconfitta. Lo riporta Ukrainska Pravda. "Abbiamo iniziato quest'anno con ciò di cui l'Ucraina ha più bisogno in questo momento, alla vigilia di nuovi processi di mobilitazione preparati dallo Stato terrorista. È il momento in cui, insieme ai nostri partner, dobbiamo rafforzare la nostra difesa - ha detto Zelensky -. Non abbiamo dubbi sul fatto che gli attuali padroni della Russia metteranno in campo tutto quello che gli resta e tutti quelli che possono raccogliere per cercare di ribaltare le sorti della guerra e rimandare almeno la loro sconfitta. Dobbiamo sconvolgere questo scenario russo - ha aggiunto -. Ci stiamo preparando per questo. I terroristi devono perdere. Ogni tentativo di una nuova offensiva deve fallire. Questa sarà la sconfitta finale dello Stato terrorista. Ringrazio tutti i partner che lo capiscono".

2 anni fa
Decreto di Putin per risarcimenti ai caduti e feriti in Ucraina
Tra le misure previste vi è il pagamento di cinque milioni di rubli alla famiglia di ciascun militare ucciso.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato oggi un decreto sui risarcimenti ai feriti e alle famiglie dei caduti nell'operazione militare in Ucraina. Tra le misure previste vi è il pagamento di cinque milioni di rubli (circa 66.000 franchi) alla famiglia di ciascun militare ucciso e tre milioni di rubli a ciascun ferito.

2 anni fa
Russia, lutto e rabbia per la morte dei soldati a Makiivka
Circa 200 persone hanno partecipato a una manifestazione autorizzata a Samara, da dove provenivano alcuni dei soldati rimasti uccisi nel raid di Capodanno.

Si è tenuta oggi nella città russa sul Volga di Samara una cerimonia per rendere omaggio ai soldati russi rimasti uccisi la notte di Capodanno mentre si trovavano nell'alloggio militare della città ucraina di Makiivka occupata dalle truppe della Federazione. Per i russi un vero shock che ha scatenato un'ondata di critiche nei confronti dell'esercito. Circa 200 persone hanno partecipato a una manifestazione autorizzata a Samara, da dove provenivano alcuni dei soldati rimasti uccisi nel raid. Secondo i media locali, si sono tenute manifestazioni anche in altre città della regione, tra cui Togliatti e Syzran.

Incerto il numero di morti

In una rara ammissione, il ministero della Difesa russo ha dichiarato ieri che 63 soldati sono stati uccisi da un attacco ucraino ad un edificio dove erano di stanza a Makiivka, città occupata dai russi nella regione di Donetsk, di cui Mosca rivendica l'annessione. Kiev parla invece di un tributo molto più alto, almeno 400 soldati morti e 300 feriti. L'emozione suscitata da queste perdite è stata rafforzata dal fatto che i soldati uccisi erano riservisti che erano stati mobilitati. "Non ho dormito per tre giorni", ha detto Ekaterina Kolotovkina, moglie di un generale russo e presidente di un'associazione vicina all'esercito, il Consiglio delle donne del secondo Esercito delle Guardie Combinate, durante la cerimonia a Samara. "Siamo in costante contatto con le mogli dei nostri ragazzi. È molto difficile, fa paura. Ma non possiamo essere spezzati. Il dolore unisce", ha aggiunto.

2 anni fa
Kiev, "in 2 giorni distrutto 100% droni lanciati da russi"
Lo ha dichiarato il portavoce dell'aeronautica militare Yuriy Ignat, specificando che "la difesa antiaerea ucraina ha distrutto 84 droni di fabbricazione iraniana nei primi due giorni del nuovo anno".

"La difesa antiaerea ucraina ha distrutto 84 droni di fabbricazione iraniana nei primi due giorni del nuovo anno. Cioè, il 100% dei droni lanciati dalle truppe russe", ha dichiarato in tv il portavoce dell'aeronautica militare Yuriy Ignat. E ha aggiunto che da settembre le forze ucraine hanno distrutto quasi 500 droni nemici. "In due giorni sono stati abbattuti 84 droni: il 100% di quelli lanciati. Questi risultati non sono mai stati raggiunti prima", ha detto.

2 anni fa
"Kiev ha liberato il 40% dei territori occupati"
Lo ha reso noto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine.

Il comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny, ha reso noto su Telegram che il 40% dei territori occupati dall'esercito russo dall'inizio dell'invasione è stato liberato. Lo riporta la Cnn.

"Le forze armate hanno liberato il 40% dei territori occupati durante l'invasione su vasta scala e il 28% di tutti i territori occupati dalla Russia dal 2014", ha riferito Zaluzhny, aggiungendo che l'attuale linea del fronte è lunga 1500 chilometri e che le forze armate ucraine hanno ricevuto un addestramento militare nel territorio di 17 Paesi europei: "Grazie a partner internazionali è stato possibile addestrare più di 20'000 soldati. Nel 2022, più di 600'000 persone sono state evacuate dalle zone delle ostilità e sono state introdotte più di 2 milioni di tonnellate di beni umanitari".

2 anni fa
"La Svizzera è indirettamente responsabile della guerra in Ucraina"
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Lo ha affermato Mikhail Shishkin, scrittore russo residente in Svizzera, facendo riferimento a come le decisioni della Confederazione abbiano contribuito a "far crescere una dittatura di banditi".

"La Svizzera è indirettamente responsabile della guerra in Ucraina". A sostenerlo è lo scrittore russo Mikhail Shishkin, residente nella Confederazione, che fa riferimento all'atteggiamento durante i grandi eventi sportivi in Russia e a errori commessi negli anni '90. Durante le Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi, gli svizzeri "hanno costruito lì la loro casetta e come risultato c'è stata l'annessione della Crimea", dichiara Shishkin, che vive in territorio elvetico dal 1994, in un'intervista pubblicata oggi dai giornali svizzerotedeschi del gruppo Tamedia.  In seguito, durante i Mondiali del 2018, "gli svizzeri, come tutti gli altri, hanno preferito giocare a calcio", prosegue lo scrittore dissidente, che all'epoca aveva chiesto di mostrare solidarietà al popolo ucraino. Secondo Shishkin, per il presidente Vladimir Putin era quindi chiaro che l'Occidente sosteneva tacitamente la guerra: "Questo ha aperto la strada all'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio".

I fatti accaduti negli anni '90

Per l'autore critico nei confronti del Cremlino, gli errori della Svizzera risalgono addirittura agli anni '90. Berna, insieme agli altri Stati occidentali, avrebbe infatti dovuto "aiutare la giovane democrazia russa a rimettersi in piedi". Invece, ha aiutato "una nuova dittatura criminale". In qualità di interprete che lavorava in Svizzera, Shishkin assicura inoltre di aver visto come il Paese abbia accettato "con grande piacere denaro sporco". Insomma, stando allo scrittore pluripremiato, senza il sostegno di Berna, ma anche di Londra e Washington, quella che definisce "una dittatura di banditi" non avrebbe visto la luce.

2 anni fa
"Almeno 538 coscritti russi morti negli ultimi 3 mesi"
"Le perdite effettive tra coloro che sono stati mobilitati potrebbero essere molto più elevate, poiché molte segnalazioni di soldati uccisi in Ucraina da ottobre non indicano il loro status", sottolinea la Bbc

Almeno 538 coscritti russi mobilitati sono morti negli ultimi tre mesi, secondo la Bbc News Russian e il sito di notizie indipendente russo Mediazona che indica le vittime nome per nome. L'età media dei morti è di 30-35 anni.

"Le perdite effettive tra coloro che sono stati mobilitati potrebbero essere molto più elevate, poiché molte segnalazioni di soldati uccisi in Ucraina da ottobre non indicano il loro status. Quindi a volte è impossibile dire se una persona ha prestato servizio come soldato professionista, combattente volontario o coscritto, riferisce la Bbc aggiungendo che solo nell'ultima settimana sono stati uccisi 46 russi mobilitati.

Alla fine ottobre la Russia ha affermato di aver mobilitato 300.000 coscritti con un'età media di 35 anni. Circa 80.000 sono stati inviati in Ucraina di cui quasi la metà in prima linea, secondo il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu. Un'analisi di Mediazona stima che circa 492.000 uomini siano stati arruolati nell'esercito russo da quando il presidente Vladimir Putin ha annunciato la "mobilitazione parziale" di 300.000 uomini il 21 settembre.

2 anni fa
"Liberata dai russi l'isola di Velyky Potomkinsky"
Lo riporta il quotidiano online Ukrainska Pravda, citando fonti dell'esercito ucraino.

Le forze armate ucraine hanno liberato dall'invasore russo l'isola di Velyky Potomkinsky, vicino al delta del fiume Dnipro, nell'oblast di Kherson. Lo riporta il quotidiano online Ukrainska Pravda, citando fonti dell'esercito ucraino.

2 anni fa
Per i servizi danesi Putin soffre di dolori cronici e il suo futuro politico è incerto
Secondo l'intelligence di Copenaghen, i dolori fisici di cui soffre Putin, pur non essendo letali, lo indeboliscono e possono averlo influenzato nella decisione di invadere l'Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin non soffre di una malattia incurabile, ma di forti dolori cronici: è la 'diagnosi' dei servizi di intelligence militare danesi (Fe), secondo cui al momento dell'invasione dell'Ucraina il leader russo era in cura per una forma di cancro e questo potrebbe avere influenzato la sua decisione.

Riconferma alle presidenziali da "molto probabile" a "probabile"

Nel suo rapporto annuale 2021, riporta Ukrainska Pravda, la Fe dava come "molto probabile" un altro mandato di Putin dopo le prossime elezioni presidenziali nel 2024. Tuttavia, nel suo rapporto 2022, i servizi militari danesi hanno cambiato idea e questa volta pensano che la conferma di Putin alla presidenza fino al 2029 sia solo "probabile".

Dolori fisici cronici

"La nostra più grande incertezza riguarda la sua salute, o se qualcuno lo rimuoverà a causa della sua salute cagionevole", ha detto un ufficiale dell'intelligence. L'agenzia non crede che Putin soffra di una malattia terminale, ma piuttosto di forti dolori cronici dopo diverse cadute e incidenti. "Ecco perché cerca di sedersi e aggrapparsi alle cose. Lo fa per alleviare il dolore", ha osservato l'ufficiale.

Indebolito?

Il rapporto ricorda che in passato vari media hanno riferito che Putin soffre delle conseguenze di una caduta da cavallo negli anni 2000 e negli ultimi anni si è infortunato durante le lezioni di judo e gli allenamenti di hockey. Gli esperti dell'Fe non si aspettano che Putin muoia a causa delle sue condizioni di salute ma ritengono che nel tempo l'élite russa vorrà vedere una persona più forte al timone. "Abbiamo la forte impressione che una parte dell'élite veda che stanno andando nella direzione sbagliata", ha aggiunto l'ufficiale dell'intelligence militare danese.

2 anni fa
Media, su Kiev anche un drone kamikaze con scritta 'Buon Anno'
Le immagini sono state pubblicate dal Kyiv Post.

Uno dei droni kamikaze lanciati dalla Russia sulla capitale ucraina Kiev la notte di Capodanno portava la scritta 'Buon Anno': lo riporta in un tweet il Kyiv Post, che pubblica un'immagine pubblicata dal capo della polizia della regione di Kiev, Andriy Nebytov, con i frammenti del velivolo e il messaggio delle forze rus

2 anni fa
Kiev: "Respinti attacchi russi in 9 villaggi e abbattuti obiettivi aerei sulla capitale"
Nella giornata di ieri, secondo le autorità ucraine, le forze russe hanno lanciato 31 attacchi missilistici, 12 raid aerei e oltre 70 attacchi con lanciarazzi multipli.

Le forze ucraine, secondo quanto riporta su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, hanno respinto ieri gli attacchi russi vicino a nove villaggi, mentre Mosca ha lanciato 31 attacchi missilistici, 12 raid aerei e oltre 70 attacchi con lanciarazzi multipli.

Le regioni interessate

I russi, si legge nel rapporto dell'esercito, hanno preso di mira le infrastrutture civili nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kiev, Khmelnytskyi, Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson. Non ci sono per il momento notizie di eventuali feriti o vittime. Inoltre, le forze russe hanno lanciato 13 droni kamikaze di fabbricazione iraniana (Shahed-136), che sono stati distrutti dalla contraerea ucraina. La minaccia di attacchi aerei e missilistici nemici rimane su tutto il territorio nazionale, scrive l'esercito.

La risposta ucraina

Le forze ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle aree di Stelmakhivka, Ploshchanka e Bilohorivka nella regione di Lugansk e di Soledar, Bakhmutske, Bakhmut, Ozarianivka, Maryinka e Pobieda nella regione di Donetsk.

Obiettivi aerei russi abbattuti su Kiev

Anche la capitale è stata oggetto di attacchi russi. Le forze di difesa ucraine hanno abbattuto 32 obiettivi aerei russi sopra la città di Kiev durante la notte: lo ha reso noto su Telegram il servizio stampa dell'Amministrazione militare della capitale, come riporta Ukrinform. "Secondo le informazioni preliminari, le forze di difesa aerea hanno distrutto 32 obiettivi aerei nemici", ha scritto l'Amministrazione sottolineando che l'allarme per i raid aerei russi è durato più di quattro ore. Kiev non ha specificato il tipo di obiettivi abbattuti, ma secondo i media locali la Russia ha attaccato la notte scorsa con missili e droni.

2 anni fa
"Liberato un villaggio nella regione di Lugansk"
Lo afferma l'amministrazione militare regionale di Lugansk, come riporta Unian. Il villaggio è ora controllato dall'esercito ucraino.

L'esercito ucraino ha liberato il villaggio di Novoselivske, nella regione di Luhansk, alcuni militari russi sono stati catturati. Lo afferma l'amministrazione militare regionale di Lugansk, come riporta Unian. Il villaggio è ora controllato dall'esercito ucraino.

2 anni fa
"Forti esplosioni a Sebastopoli, in Crimea"
Il sistema di difesa antiaerea, si legge sul canale Telegram 'ChP Sevastopol' "è entrato in funzione".

Forti esplosioni a Sebastopoli, nella Crimea occupata dai russi, vengono riferite dal canale Telegram 'ChP Sevastopol' che pubblica anche un video. Il sistema di difesa antiaerea è entrato in funzione. "Forti esplosioni, la difesa aerea sta funzionando. Niente panico", si legge sul canale come riporta Unian. Secondo alcuni residenti, che hanno postato foto sui social, c'è stata un'esplosione così potente da esser definita 'la più forte mai sentita'.

2 anni fa
"Razzi russi hanno colpito un centro sfollati nel Donetsk"
"Non passa giorno che i russi non commettano un crimine di guerra nella regione di Donetsk", ha detto Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale.

Le forze russe hanno lanciato quattro razzi contro Kostyantynivka, nella regione di Donetsk, due dei quali hanno colpito un centro per gli sfollati. A denunciarlo su Telegram è Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk. "Quattro razzi sono stati lanciati contro Kostyantynivka oggi dai russi. Due hanno colpito il collegio, dove ora si trova il centro di reinsediamento; lì c'è una persona ferita. Al momento dell'attacco c'erano 42 persone", ha detto il funzionario. "Non passa giorno che i russi non commettano un crimine di guerra nella regione di Donetsk. Documentiamo attentamente ciascuno dei loro attacchi. Saranno ritenuti responsabili di tutto", ha sottolineato Kyrylenko.

2 anni fa
Esplosioni a Kiev, "I detriti di un missile abbattuto hanno causato due feriti"
È quanto comunicato su Telegram dal sindaco di Kiev. Intanto Leopoli è senza elettricità. Il sindaco: "il 90% della città è senza elettricità, tram e filobus non funzionano più, potrebbero esserci tagli all'acqua"

Il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko ha indicato su Telegram che nella capitale ci sono state diverse esplosioni. I detriti di un missile abbattuto dalla contraerea ucraina nel quartiere di Darnytskyi hanno colpito un edificio residenziale provocando due feriti. Subito dopo è scoppiato un incendio. Danneggiato una delle strade principali nel centro della capitale. Intanto a Leopoli, la principale città dell'Ucraina occidentale, è rimasta per il 90% senza elettricità dopo il bombardamento russo dell'infrastruttura energetica: "Il sindaco Andriy Sadovy ha dichiarato su Telegram che il 90% della città è senza elettricità, tram e filobus non funzionano più, potrebbero esserci tagli all'acqua".

2 anni fa
"Pioggia di missili russi su Kiev nella notte"
Stando ai media ucraini sono diverse le esplosioni segnalate dai residenti di Kiev. L'amministrazione militare: "La difesa antiaerea sta funzionando".

Esplosioni in diversi quartieri di Kiev vengono segnalati stamane dai residenti della capitale, secondo i media ucraini. Il consigliere presidenziale Oleksiy Arestovych ha scritto su Facebook che oltre 100 missili stavano arrivando in diverse ondate. L'amministrazione militare di Kiev ha avvisato i cittadini su Telegram che la difesa antiaerea sta funzionando. Il governatore di Zhytomyr Vitaliy Bunechko ha dichiarato che razzi russi stanno piovendo sulla regione. Il capo dell'amministrazione militare di Kryvyi Rih, riferisce che i missili vengono lanciati da navi nel Mar Nero, secondo quanto riportato dal Guardian.

2 anni fa
Lavrov respinge formula di pace proposta da Zelensky
"Zelensky accarezza l'illusione di ottenere, con l'aiuto dell'Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo del Donbass, Crimea, Zaporozhzhia e Kherson, il pagamento delle riparazioni da parte della Russia e tribunali internazionali. Non ci sarà nessun colloquio a tali condizioni", ha detto Lavrov.

La Russia non intende parlare con nessuno sulla base della "formula di pace" proposta da Vladimir Zelensky: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista a Ria novosti. "E' evidente che Kiev non è pronta al dialogo. Zelensky accarezza l'illusione di ottenere, con l'aiuto dell'Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo del Donbass, Crimea, Zaporozhzhia e Kherson, il pagamento delle riparazioni da parte della Russia e tribunali internazionali e simili. Naturalmente, non ci sarà nessun colloquio a tali condizioni", ha detto Lavrov.

2 anni fa
"Il comando russo ha lasciato Kreminna nel Lugansk"
A renderlo noto il governatore regionale in esilio Sergii Gaidai, secondo cui la leadership militare dell'esercito di occupazione si è trasferita in altri insediamenti occupati e i civili russi stanno tornando nel territorio della Federazione.

Il comando russo ha lasciato la città di Kreminna, nella regione di Lugansk, dove sono in corso intensi combattimenti. Anche i civili russi che si trovavano nella città sono fuggiti: lo rende noto il governatore regionale in esilio Sergii Gaidai affermando che la liberazione di Kreminna aprirà la strada alle forze armate ucraine a Starobilsk, o in direzione di Rubizhny e Severodonetsk. Secondo Gaidai, la leadership militare dell'esercito di occupazione si è trasferita in altri insediamenti occupati e i civili russi stanno tornando nel territorio della Federazione.

Secondo il "New York Times", "Kreminna è la porta d'accesso a due città molto più grandi nelle vicinanze, Severodonetsk e Lysychansk, importanti centri industriali del Donbass. Prendere Kreminna e altri insediamenti vicini amplierà il punto d'appoggio delle forze ucraine nella regione e darà loro il controllo sulle strade principali che portano a Severodonetsk e Lysychansk", scrive il quotidiano statunitense spiegando che i combattimenti intorno alla cittadina sono cominciati il 27 dicembre.

"Le truppe ucraine si avvicinano alla liberazione della città. Allo stesso tempo, i russi stanno cercando di rimanere sulla difensiva, perché Kreminna è una delle loro conquiste più difficili in questa guerra".

2 anni fa
Da febbraio stop del petrolio russo ai Paesi con il ‘price cap’
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Le esportazioni di petrolio e prodotti petroliferi russi ai Paesi che hanno introdotto il ‘price cap’ saranno possibili solo sulla base di una decisione speciale del presidente Vladimir Putin.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto con il quale la Federazione bloccherà le esportazioni di petrolio verso i Paesi che utilizzano il ‘price cap’. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Tass, sottolineando che il decreto sarà in vigore fino al 1° luglio 2023. Il divieto di approvvigionamento di petrolio sarà effettivo dal 1° febbraio, mentre il governo russo dovrà fissare la data per il divieto di forniture di prodotti petroliferi.

“Salvaguardare gli interessi nazionali russi”

Il documento recita che vengono introdotte misure "in connessione con azioni ostili e contraddittorie del diritto internazionale degli Stati Uniti e di stati stranieri e organizzazioni internazionali che si uniscono a loro" e allo scopo di salvaguardare gli interessi nazionali russi. Le esportazioni di petrolio e prodotti petroliferi russi ai Paesi che hanno introdotto il ‘price cap’ saranno possibili solo sulla base di una decisione speciale del presidente russo, evidenzia il decreto pubblicato oggi, aggiungendo che il ministero dell'Energia è stato incaricato di monitorare periodicamente l'attuazione del decreto.

2 anni fa
Lavrov: "L'attacco decapitante al Cremlino evocato da funzionari del Pentagono sono minacce di assassinio a Putin"
Il ministro degli Esteri russo ha rilasciato un'intervista all'agenzia Tass. Lavrov è tornato a paventare il rischio di conflitto nucleare, affermando però che questo è uno scenario non voluto dalla Russia.

Dichiarazioni rilasciate da "funzionari anonimi" del Pentagono in merito a un "attacco decapitante" contro il Cremlino parlano di una minaccia di tentato omicidio del presidente Vladimir Putin, afferma il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista all'agenzia russa Tass. "Alcuni 'funzionari anonimi' del Pentagono hanno effettivamente espresso la minaccia di sferrare un 'attacco decapitante' al Cremlino, che in realtà è una minaccia di tentato omicidio del presidente russo", ha detto Lavrov. "Se tali idee sono davvero ponderate da qualcuno, allora questo qualcuno dovrebbe pensare meglio alle possibili conseguenze di tali piani", ha affermato il ministro degli Esteri russo.

"Rischio guerra nucleare che noi non vogliamo"

Lavrov è poi tornato a paventare il rischio di un conflitto nucleare, ribadendo tuttavia al contempo che Mosca intende evitare questo scenario. "Il corso politico dell'Occidente, che mira alla totale repressione della Russia, è estremamente pericoloso: presenta rischi di uno scontro armato diretto tra potenze nucleari". Lavrov ha sottolineato che Mosca ha affermato più volte che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che "non deve mai essere scatenata". È l'Occidente invece che - secondo Lavrov - "con speculazioni irresponsabili" afferma "che la Russia sia presumibilmente sull'orlo dell'uso di armi nucleari contro l'Ucraina".

2 anni fa
Ucraina: "A Capodanno possibili raid russi a infrastrutture energia"
L'allarme è stato lanciato dal ministro dell'Energia di Kiev.

Durante le vacanze di Capodanno, la Russia potrebbe tentare di infliggere un duro colpo al sistema energetico ucraino. Lo ha annunciato il ministro dell'Energia ucraino German Galushchenko, riporta Ukrinform. "I russi non hanno rinunciato ad attaccare il sistema energetico. Stanno rispettando determinate date. E forse il nuovo anno è una di quelle date in cui cercheranno di danneggiare di più il nostro sistema", ha aggiunto.

2 anni fa
Kiev, "L''attacco alla base in Russia è una conseguenza delle azioni di Mosca"
Il bombardamento non è stato tuttavia rivendicato in modo esplicito dagli ucraini.

Il portavoce dell'aeronautica ucraina, Yurii Ihnat, ha affermato che le esplosioni avvenute nella base aerea di Engels, in Russia, sono "le conseguenze delle azioni di Mosca in Ucraina". Non ha tuttavia rivendicato esplicitamente la responsabilità diretta di Kiev per l'attacco. "Se i russi pensavano che la guerra non avrebbe colpito nessuno nelle retrovie profonde (della Russia) o altrove, si sbagliavano profondamente. Pertanto, come vediamo, queste cose accadono sempre più spesso, e speriamo che ciò vada solo a vantaggio dell'Ucraina", ha affermato Ihnat, citato dalla Cnn. Tre militari russi sono rimasti uccisi nelle esplosioni, che secondo i funzionari di Mosca sono state causate dall'abbattimento di un drone ucraino.

2 anni fa
Zelensky, "Supereremo l'inverno perché sappiamo per cosa lottiamo"
Il messaggio del leader ucraino condiviso su Telegram.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è convinto che gli ucraini "sopravvivranno a questo inverno" proprio come hanno sopportato attacchi missilistici, minacce e ricatti nucleari, perché "sanno per cosa stanno combattendo". Secondo Zelensky, gli ucraini stanno andando avanti "attraverso le asperità sino alle stelle, sapendo cosa ci aspetta alla fine della strada. Crediamo che le lacrime saranno sostituite dalla gioia, la disperazione sarà seguita dalla speranza e la morte sarà sconfitta dalla vita".

2 anni fa
Blackout di emergenza a Kiev e altre regioni
Un eccesso di consumo di energia all'origine del provvedimento.

L'operatore della rete elettrica statale ucraina, Ukrenergo, ha riferito di aver introdotto blackout di emergenza in diverse regioni del Paese, inclusa la capitale Kiev, a causa di un eccesso di consumo di energia. "Al 26 dicembre, il deficit di capacità nel sistema elettrico rimane significativo. Ci sono anche limitazioni nel sistema di trasmissione dell'elettricità a causa di danni significativi alle reti di collegamento causati da massicci attacchi russi. A questo proposito, sono stati fissati limiti di consumo per tutte le regioni", si legge nella nota, riportata da Ukrinform.

2 anni fa
Tentano di entrare in Russia, uccisi 4 "sabotatori" ucraini
Lo afferma il servizio segreto russo Fsb, citato dall'agenzia Tass.

Quattro "sabotatori ucraini" sono stati "eliminati" mentre tentavano di infiltrarsi dall'Ucraina in territorio russo, nella regione di Bryansk. L'episodio sarebbe avvenuto ieri. Sul posto, scrive l'Fsb, c'è stata una sparatoria.

2 anni fa
Kiev, almeno 40 attacchi russi il giorno Natale
Bombardate decine di località nelle regioni di Lugansk e Donetsk, Kharkiv, Kherson e Zaporizhzhia.

I russi hanno bombardato con l'artiglieria e compiuto almeno 40 attacchi con razzi contro il territorio dell'Ucraina nel solo giorno di Natale, secondo quanto scrive stamani in una nota lo stato maggiore militare di Kiev, ripreso dal Guardian. Colpiti dai bombardamenti decine di località nelle regioni di Lugansk e Donetsk, Kharkiv, Kherson e Zaporizhzhia. Nell'oblast di Kherson sono stati presi di mira soprattutto gli insediamenti sulla riva destra del fiume Dnipro. E questo, scrive il comando militare ucraino, malgrado la presunta offerta di pace natalizia fatta dal presidente russo, Vladimir Putin.

2 anni fa
Attacco drone a una base militare in Russia, 3 morti
Lo scrive il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Tass.

Tre persone sono morte in un attacco di un drone ucraino a un aeroporto militare nella regione russa di Saratov sventato dalle difese aeree di Mosca, ha dichiarato oggi il ministero della Difesa russo. "Il veicolo aereo senza pilota ucraino si stava avvicinando all'aeroporto di Engels a bassa quota", si legge in un comunicato citato dall'agenzia Tass. "Tre membri del servizio tecnico russo all'aeroporto hanno subito ferite mortali a causa della caduta di frammenti di drone", ha aggiunto il dicastero. Lo scorso 5 dicembre droni ucraini avevano colpito l'aeroporto di Engels e un'altra base militare russa nella regione di Ryazan.

2 anni fa
Putin denunciato per aver utilizzato la parola "guerra"
Il termine, usato per la prima volta dal Capo di Stato russo per definire il conflitto con l'Ucraina, è proibito sul territorio russo. Putin è quindi stato denunciato e gli Stati Uniti lo hanno esortato a ritirare le sue truppe.

Gli Stati Uniti hanno invitato, con una punta di ironia, il presidente russo Vladimir Putin a riconoscere la realtà del conflitto in Ucraina e a ritirare le sue truppe dopo aver usato la parola "guerra", proibita in Russia, durante una conferenza stampa. L'intervento russo in Ucraina è dall'inizio definito ufficialmente in Russia "operazione militare speciale".

La proibizione dell'uso della parola "guerra"

Le autorità russe hanno introdotto una legge che prevede pesanti pene detentive per ogni pubblicazione di informazioni sull'esercito russo ritenute "false" e diverse persone sono state condannate, in particolare dopo aver pubblicamente definito il conflitto una "guerra". Tuttavia, durante una conferenza stampa di giovedì, Vladimir Putin ha usato questa parola, assicurando di volere che il conflitto in Ucraina finisca "il prima possibile".

300 giorni di conflitto

"Dal 24 febbraio, gli Stati Uniti e il resto del mondo sanno che l'operazione militare speciale è stata una guerra non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina", ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano. "Alla fine, dopo 300 giorni, Putin ha chiamato la guerra con il suo nome", ha aggiunto. "Come prossimo passo per riconoscere la realtà, lo esortiamo a porre fine a questa guerra ritirando le sue truppe dall'Ucraina". "L'aggressione della Russia contro la sovranità del suo vicino ha causato la morte, la distruzione e lo sfollamento delle popolazioni", qualunque sia la terminologia usata da Putin, ha proseguito il Dipartimento di Stato.

La denuncia contro il presidente russo

Un deputato municipale russo, Nikita Iouferev, ha annunciato da parte sua giovedì sera di aver sporto denuncia contro il presidente Vladimir Putin, accusato di aver diffuso "false informazioni" usando la parola "guerra" per descrivere l'operazione.

2 anni fa
"Raid russo a Kramatorsk"
"10 condomini e una scuola sono stati distrutti. Oltre 100 famiglie hanno le loro case danneggiate", ha comunicato la polizia nazionale ucraina.

La Russia ha lanciato oggi un attacco missilistico sulle aree residenziali a Kramatorsk, nella regione del Donetsk. Lo ha reso noto la polizia nazionale ucraina, riferisce Ukrinform. "Il bombardamento nemico è avvenuto intorno alle 13 ora locale. La Russia ha colpito i civili con due missili S-300. Gli occupanti russi hanno preso di mira le aree residenziali. A seguito dell'attacco nemico, 10 condomini e una scuola sono stati distrutti. Oltre 100 famiglie hanno le loro case danneggiate", si legge nel rapporto. Fortunatamente non sono state segnalate vittime tra i civili.

2 anni fa
La Svizzera invia stufe e generatori all'Ucraina
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La Confederazione sta procedendo a regolari invii di materiale umanitario per consentire alla popolazione ucraina di affrontare l'inverno.

A causa degli attacchi mirati alle infrastrutture energetiche in Ucraina, molti cittadini non hanno elettricità, riscaldamento o altri servizi di base. E l'inverno alle porte rappresenta un grande problema per milioni di persone. Molte famiglie temono di non poter trascorrere la stagione al caldo. È per questo che la Svizzera ha organizzato un nuovo invio di materiale umanitario, dopo quello di settimana scorsa di 30 generatori, che comprende quaranta stufe e altrettanti generatori. I camion con a bordo le attrezzature sono partiti oggi per l'Ucraina, fa sapere il Dipartimento federale degli esteri (DFAE) in una nota. 

Le attrezzature saranno consegnate alla protezione civile ucraina

L’acquisto del materiale e l’organizzazione del trasporto sono opera della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Le attrezzature saranno consegnate alla protezione civile ucraina e potranno essere utilizzate nelle tende o in grandi ambienti in cui la popolazione potrà recarsi per riscaldarsi.

Si pensa all'invio di altri beni di prima necessità

È attualmente al vaglio l’invio di altri beni di prima necessità. Questi aiuti fanno parte di un piano d’azione di ampio respiro per permettere alla popolazione ucraina di affrontare l’inverno, spiega il Dfae. Il piano, ufficialmente annunciato dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis in occasione della conferenza di Parigi del 13 dicembre scorso, prevede il finanziamento di progetti per il rapido ripristino delle infrastrutture energetiche e delle abitazioni in Ucraina. Inoltre, vari progetti sostenuti dalla DSC sono stati adattati per rispondere alle esigenze nel periodo invernale. Al fine di sostenere tutte queste misure, a novembre la Svizzera ha stanziato un budget di 100 milioni di franchi, che è stato approvato dal Parlamento nel mese di dicembre.

2 anni fa
"Prima finisce questa guerra, meglio è"
È quanto affermato dal presidente russo Vladimir Putin, secondo cui ""prima i nostri avversari si renderanno conto" che è necessario trattare, meglio sarà".

"Il nostro obiettivo non è far girare questo volano del conflitto militare, ma, al contrario, porre fine a questa guerra, stiamo mirando a questo e continueremo a mirare a questo". Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, ripreso dall'agenzia Interfax. "Prima finisce, meglio è", ha detto. Secondo Putin, "prima i nostri avversari si renderanno conto" che è necessario trattare, meglio sarà".

2 anni fa
"Lo sforzo armata russa è concentrato su Donetsk"
L'intenzione è quella di "liberarla completamente", ha detto il capo di stato maggiore militare russo.

Lo sforzo bellico dell'Armata russa in Ucraina è al momento concentrato sulla regione di Donetsk, nel Donbass, con l'intenzione di "liberarla completamente". Lo ha detto il capo di stato maggiore militare russo, generale Valery Gerasimov, citato dalla Tass, aggiungendo che le forze russe continuano a colpire in profondità in territorio ucraino. Nel 2022, ha aggiunto il comandante militare, Mosca ha consegnato alle truppe russe combattenti oltre 3.100 mezzi militari, fra carri armati e altri mezzi corazzati, lanciamissili e pezzi d'artiglieria.

2 anni fa
Zelensky: "L'Ucraina è viva e combatte"
"Voglio ringraziare gli americani" e dire loro che gli aiuti concessi a Kiev "non sono beneficenza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia". Volodymyr Zelensky è evidentemente emozionato intervenendo al Congresso americano, dal quale è accolto con una standing ovation e una pioggia di applausi.

Volodymyr Zelensky si è mostrato visibilmente emozionato in occasione del suo discorso storico presso il Congresso americano, dal quale è stato accolto con una standing ovation e una pioggia di applausi.

Dai ringraziamenti all'emozione

Di fronte alle "primitive tattiche" russe e "contro ogni probabilità, l'Ucraina non è caduta ma vive e combatte": "non ci arrenderemo mai". E questo anche grazie al sostegno "essenziale" degli Stati Uniti: "voglio ringraziare gli americani" e dire loro che gli aiuti concessi a Kiev "non sono beneficenza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia". Volodymyr Zelensky è evidentemente emozionato intervenendo al Congresso americano, dal quale è accolto con una standing ovation e una pioggia di applausi. "È troppo per me", dice ringraziando i senatori repubblicani e democratici, la Speaker della camera Nancy Pelosi e la vicepresidente Kamala Harris.

"Se Mosca volesse si potrebbe fermare l'aggressione"

"Il prossimo anno sarà critico", ammette Zelensky con il Congresso. "Potete velocizzare la nostra vittoria", aggiunge riferendosi indirettamente agli aiuti che sono in corso di valutazione e che incontrano lo scetticismo di alcuni repubblicani. Il presidente ucraino parla della Russia come uno "stato terrorista" che va ritenuto responsabile per la guerra: Mosca potrebbe fermare l'aggressione "se volesse". Poi lancia un messaggio anche ai russi che, a suo avviso, saranno liberi "solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia", dice interrotto più volte dagli applausi. "Abbiamo l'artiglieria, grazie. E' abbastanza? Onestamente no", aggiunge fra qualche risata.

Esempi passati

Zelensky quindi cita la Seconda Guerra Mondiale, l'offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani. "La vittoria dell'Ucraina sarà anche la vittoria dell'America", osserva menzionando la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20. "Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l'elettricità e molti non hanno l'acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale", osserva Zelensky ribadendo che quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è "la vittoria, solo la vittoria". Il presidente quindi augura a tutti "buon Natale e un buon anno nuovo vittorioso", prima di regalare al Congresso una bandiera ucraina che sbandierava a Bakhumt firmata dalle forse di Kiev.

L'incontro con Pelosi e Schumer

Prima del suo storico discorso al Congresso, Zelensky ha incontrato Pelosi e il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer. Proprio Schumer ha riferito che secondo il leader ucraino una mancata approvazione degli aiuti che il Congresso sta valutando potrebbe costare vite umane. I democratici sono compatti nel voler sostenere Kiev, mentre fra le fila repubblicane ci sono delle obiezioni. Uno scetticismo che si è contrapposto all'appello di Zelensky per più aiuti per combattere la Russia in prima linea. Terminata la sua visita a Wasghinton, non è escluso che il presidente ucraino prossimamente possa visitare anche Regno Unito e, forse, Francia e Germania, secondo quanto riporta la Cbs.

2 anni fa
Zelensky è arrivato alla Casa Bianca
Il presidente ucraino è stato ricevuto da Joe Biden. Alle 16:30 ora statunitense è prevista la conferenza stampa congiunta.

Volodymyr Zelensky è arrivato alla Casa Bianca dove è stato ricevuto dal presidente americano Joe Biden prima del loro colloquio nello Studio Ovale e la conferenza stampa congiunta alle 16.30. Il leader ucraino indossa la divisa militare. Joe Biden e la moglie Jill hanno ricevuto Volodymyr Zelensky nel South Lawn della Casa Bianca, davanti al quale è stato allestito il tappeto rosso delle grande occasioni. Il presidente ucraino è arrivato nella sua consueta uniforme militare. I due si sono stretti la mano e abbracciati, prima di posare per la foto ufficiale. Mr President, welcome back", presidente bentornato, ha detto Biden a Zelensky prima di entrare alla Casa Bianca. "Controlliamo la situazione" grazie al sostegno degli Stati Uniti, ma "la guerra non è finita", ha detto il presidente ucraino, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg. Gli Stati Uniti vogliono una "pace giusta", ha detto Biden precisando che gli Stati Uniti rafforzeranno la difesa ucraina, inclusa quella aerea.

2 anni fa
"Nel 2023 restituiremo la libertà a tutto il nostro popolo"
Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky su Telegram pubblicando le foto del suo arrivo negli Stati Uniti. Ricordiamo che oggi sarà in visita alla Casa Bianca e al Congresso Usa.

"Oggi sono a Washington per ringraziare il popolo americano, il Presidente e il Congresso per il loro indispensabile sostegno. E anche per continuare la cooperazione per avvicinare la nostra vittoria. Terrò una serie di negoziati per rafforzare la resistenza e le capacità di difesa dell'Ucraina. In particolare, discuteremo della cooperazione bilaterale tra Ucraina e Stati Uniti d'America con il Presidente degli Stati Uniti Joseph Biden. Il prossimo anno dovremo restituire la bandiera ucraina e la libertà a tutta la nostra terra, a tutto il nostro popolo". Così Voldymyr Zelensky su Telegram pubblicandole le foto del suo arrivo negli USA. Il presidente ucraino ha raccontato ai giornalisti durante il volo verso Washington che a Joe Biden e al Congresso Usa consegnerà la bandiera che ha ricevuto ieri da un soldato durante al sua visita a Bakhmut. In un video si vede il soldato che dice che la bandiera è un dono "per i nostri fratelli negli Stati Uniti, noi le chiediamo di consegnarla a loro e ringraziarli".

2 anni fa
"Gli ucraini sono ancora nostri fratelli, ma la guerra era inevitabile"
Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, affermando che la guerra "è una tragedia, ma non è il risultato della politica".

La Russia considera ancora gli ucraini un "popolo fratello", ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, che, parlando al ministro della Difesa russo e citato dalla Tass, ha aggiunto che "era evidente che lo scontro con le forze ostili in Ucraina fosse inevitabile: meglio oggi che domani". Putin ha detto di aver "provato a riparare le relazioni dell'Occidente con la Russia", ma che "l'Occidente inseguiva obiettivi differente". Il capo del Cremlino ha inoltre dichiarato che l'attuale situazione in Ucraina è "una tragedia" ma che "non è il risultato della politica" russa ma "della politica di altri Paesi: Paesi terzi che hanno sempre lottato per questo: fino alla disintegrazione del mondo russo, ci sono riusciti e ci hanno spinto dove siamo".

2 anni fa
Oggi Zelensky in visita alla Casa Bianca
Inoltre, in giornata, il presidente americano Joe Biden annuncerà l'invio di un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina "di quasi due miliardi" di dollari che per la prima volta conterrà "missili Patriot", ha aggiunto un alto funzionario americano.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà oggi in visita alla Casa Bianca e al Congresso Usa. Lo conferma un alto funzionario americano in un briefing con un ristretto numero di giornalisti. "Zelensky era desideroso di compiere il suo primo viaggio all'estero negli Stati Uniti per ringraziare il Paese del sostegno bipartisan" alle forze di Kiev, ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca. "La visita di Zelensky a Washington è un messaggio degli Usa a Putin e al mondo che aiuteremo l'Ucraina per tutto il tempo necessario". Inoltre, in giornata, il presidente americano Joe Biden annuncerà l'invio di un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina "di quasi due miliardi" di dollari che per la prima volta conterrà "missili Patriot", ha aggiunto il funzionario.

Il tweet di Zelesnky

"Sono in viaggio verso gli Stati Uniti per rafforzare la resilienza e le capacità di difesa dell'Ucraina. In particolare, il presidente degli Stati Uniti ed io discuteremo della cooperazione tra l'Ucraina e gli Stati Uniti. Terrò anche un discorso al Congresso e una serie di incontri bilaterali": lo scrive in un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky confermando così la sua visita a Washington.

2 anni fa
Le telefonate dei soldati russi: "Siamo mandati consapevolmente al massacro"
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Soldati russi che denunciano le loro condizioni di vita ai proprio famigliari. Questo il contenuto delle telefonate intercettate dalle forze ucraine. Si dipinge così uno scenario disperato dei soldati al fronte.

"Nessuno ci dà da mangiare, mamma. I nostri mezzi fanno schifo, sinceramente. Prendiamo l'acqua dalle pozzanghere, poi la filtriamo e la beviamo". Sono le parole di un soldato russo di nome Andrey che, contravvenendo agli ordini, l'8 novembre scorso chiamava la madre dalla città di Lyman nell'est dell'Ucraina.

Chiamate intercettate non autorizzati

Chiamate non autorizzate, intercettate dalle forze ucraine, cui il Guardian ha avuto accesso e oggi diffonde in parte tracciando così uno scenario che emerge come disperato per molti soldati russi al fronte, in Donetsk in particolare.

"Prego sempre, mamma"

Andrey aveva chiamato la madre anche due giorni prima, le diceva che le armi promesse non erano mai arrivate. "Dove sono i missili di cui Putin tanto parla? C'è un palazzo davanti a noi e non possiamo colpirlo. Ci sarebbe solo bisogno di un missile Caliber". Poi le rassicurazioni alla madre che lo aspetta a Kostroma: "Prego sempre, mamma. Tutte le mattine". In un'altra chiamata tra quelle intercettate e citate dal Guardian un soldato confidava alla moglie che stava contemplando la possibilità di arrendersi. La conversazione è del 26 ottobre: "Sono in un sacco a pelo, tutto bagnato, con la tosse, messo male in generale. Siamo tutti qui, mandati consapevolmente al massacro".

2 anni fa
Gli obiettivi militari russi del 2023 verranno fissato domani da Putin
Lo ha comunicato il Cremlino. Il presidente russo terrà una riunione in cui verranno riassunti i risultati delle attività delle forze armate russe, così come i compiti futuri.

Il presidente russo Vladimir Putin fisserà gli obiettivi dell'esercito russo per il 2023 domani nel corso di una riunione del consiglio della difesa. Lo ha comunicato il Cremlino.

Stato di avanzamento dell'operazione militare speciale

Putin terrà una riunione allargata del ministero della Difesa russo. I risultati delle attività delle forze armate russe nel 2022 saranno riassunti, i compiti per il prossimo anno saranno definiti", ha riferito il Cremlino in una nota. Aggiungendo che nella riunione di domani "il ministro della Difesa Serghiei Shoigu presenterà il rapporto principale. Parlerà dello stato di avanzamento dell'operazione militare speciale, della quantità di armamenti e attrezzature militari che sono stati utilizzati durante l'anno in corso, della costruzione di infrastrutture militari, dei risultati delle attività internazionali del ministero della Difesa e della protezione sociale dei militari", si legge ancora, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

2 anni fa
2 giornalisti italiani "colpiti dai russi a Kherson"
Claudio Locatelli e Niccolò Celesti, dichiarano in un video di essere stati vittima di un attacco mirato da parte dell'esercito russo.

Due giornalisti italiani hanno denunciato di essere stati oggetto di un "attacco intenzionale" da parte dei russi a Kherson, ma sono riusciti a mettersi in salvo.

Dinamica intenzionale

Un colpo "ha danneggiato l'auto, siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue ma la ferita è lieve", spiega in un video il reporter Claudio Locatelli nella vettura col collega Niccolò Celesti. "Se avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio. La macchina è ben segnalata, l'attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale".

Attacco dall'esercito russo

"Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Nipro, lì dove si trova l'esercito russo. Sparare sulla stampa non ha scuse. Stiamo bene per fortuna", aggiunge Locatelli nel video in cui si vede il momento dell'attacco e i vetri dell'auto in frantumi.

2 anni fa
Esplosione di un gasdotto in Russia, tre morti
Lo scoppio sarebbe stato provocato da una fuga di gas. Il gasdotto attraversava Russia e Ucraina.

Un'esplosione ha squarciato il gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, che dalla Russia attraversa l'Ucraina. Il primo bilancio dello scoppio è di tre morti.

Fuga di gas alla base dell'esplosione

L'agenzia Tass, citando i servizi di emergenza, riferisce che le vittime erano dipendenti dell'azienda del gas e stavano facendo lavori al gasdotto. Secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti, che cita il ministero regionale delle Emergenze, l'esplosione - e un successivo incendio - sono stati provocati da una fuga di gas. L'incidente è avvenuto nel distretto russo di Vurnarsky, nella Repubblica di Chuvash, a circa 680 km a est di Mosca.

2 anni fa
Zelensky a Bakhmut, zona calda del fronte ucraino
Il presidente ucraino ha incontrato i militari e consegnato decorazioni.

Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky è in visita a Bakhmut, nell'est, zona calda del fronte ucraino. Lo riferisce la presidenza di Kiev.

Incontro con i militari

Bakhmut è la città del Donetsk che le forze russe stanno cercando di conquistare da mesi e che attualmente è il punto più caldo del fronte nell'Ucraina orientale. "Zelensky ha incontrato i militari, ha parlato con loro e ha consegnato decorazioni ai nostri soldati" che hanno respinto la feroce campagna militare russa nella città, durata mesi, ha aggiunto il servizio stampa presidenziale senza fornire ulteriori dettagli sulla visita.

2 anni fa
Unione tra Russia e Bielorussia per combattere le sanzioni
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È quanto affermato dal presidente russo Vladimir Putin in seguito all'incontro con il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko. Putin:"Insieme resistiamo alla pressione delle sanzioni da parte di stati ostili".

La Russia e la Bielorussia continueranno a tenere esercitazioni militari regolari: lo afferma il presidente russo Vladimir Putin, come riporta Tass, dopo l'incontro a Minsk con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.

Combattere insieme le sanzioni

Russia e Bielorussia stanno combattendo insieme le sanzioni e lo stanno facendo in modo efficace, ha aggiunto, secondo quanto riporta Ria Novosti. "Insieme resistiamo alla pressione delle sanzioni da parte di stati ostili, ai tentativi di isolare la Russia e la Bielorussia dai mercati globali, coordiniamo le misure per ridurre al minimo l'impatto delle misure restrittive illegali sulle economie dei nostri paesi. Devo dire che lo stiamo facendo in modo abbastanza sicuro ed efficace", ha detto Putin. La Bielorussia dispiega i sistemi missili S-400 Iskander consegnati dalla Russia, ha dal canto suo affermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, come riporta Tass.

2 anni fa
Mosca ha abbattuto 4 missili di fabbricazione Usa
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È quanto reso noto dal Ministero della difesa russo. L'abbattimento è avvenuto nella regione di Belgorog, al confine con l'Ucraina.

Mosca ha affermato di avere abbattuto quattro missili di fabbricazione statunitense nei cieli della Russia meridionale. Il ministero della difesa russo ha reso noto che le sue forze hanno abbattuto nell'arco di 24 ore quattro missili antiradiazioni HARM di fabbricazione statunitense sulla regione russa di Belgorod, che confina con l'Ucraina. Lo scrive il quotidiano britannico The Guardian. Una persona è morta nell'attacco e almeno quattro sono rimaste ferite.

2 anni fa
Kiev e altre 10 regioni Ucraine al buio dopo attacco russo
Sono in corso interruzioni di corrente di emergenza. La ripresa potrebbe richiedere molto tempo secondo il gestore elettrico.

L'erogazione di corrente elettrica è stata interrotta a Kiev e in dieci regioni dell'Ucraina in seguito agli attacchi russi della notte scorsa: lo ha reso noto il gestore elettrico.

Sistema energetico ucraino in una situazione difficile

Il sistema energetico ucraino si trova questa mattina in una situazione difficile, sono in corso interruzioni di corrente di emergenza in dieci regioni e la ripresa potrebbe richiedere "molto tempo", ha fatto sapere il fornitore di energia statale ucraino Ukrenergo, come riporta il giornale in linea ucraino Ukrainska Pravda. L'operatore ha osservato che i droni lanciati dai russi hanno cercato di colpire le strutture energetiche in tutto il Paese per tutta la notte. "Grazie al lavoro professionale delle forze di difesa aerea, il nemico non ha raggiunto completamente il suo obiettivo, ma sfortunatamente sono state colpite diverse infrastrutture", si legge in un comunicato.

Lavoro per l'erogazione della corrente elettrica

Le unità del Servizio di emergenza statale stanno lavorando in queste ore per ripristinare l'erogazione della corrente elettrica. Le situazioni più difficili si segnalano nelle regioni centrali, orientali e nelle aeree del fiume Dnipro. Programmi di interruzioni di emergenza dell'energia elettrica sono stati introdotti nelle regioni di Sumy, Kharkiv, Poltava, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kirovohrad, Zhytomyr, Chernihiv, Cherkasy, Kiev e nella capitale ucraina.

2 anni fa
"Mosca trama atti terroristici su territorio Nato"
È quanto affermato da una fonte dei servizi segreti ucraini. La Russia starebbe preparando atti di provocazione al fine di minare l'assistenza militare e tecnica internazionale all'Ucraina.

I servizi speciali russi puntano a fornire armi di fabbricazione occidentale, provenienti dal campo di battaglia in Ucraina, a organizzazioni estremiste attive nei Paesi alleati della Nato affinché questi compiano attacchi terroristici con l'obiettivo di minare l'assistenza dell'Occidente a Kiev. È quanto affermato da una fonte dei servizi segreti ucraini citata dal capo del Centro per le riforme della difesa di Kiev, Oleksandr Danylyuk.

Armi occidentali sequestrati in Ucraine per organizzazioni estremiste

"Secondo le informazioni a disposizione dell'intelligence ucraina, i servizi speciali russi stanno preparando atti di provocazione al fine di minare l'assistenza militare e tecnica internazionale all'Ucraina - ha detto Danylyuk, come riporta l'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform. In particolare, i russi si stanno preparando a spedire le armi occidentali sequestrate in Ucraina, anche a Mariupol, a una serie di organizzazioni estremiste affinché compiano atti di terrore, anche sul territorio della Nato".

"Russia consegna armi ad attori disonesti per sostenere la propria disinformazione"

"Anche il vicerappresentante permanente degli Stati Uniti presso l'Onu, Richard Mills, ha parlato della minaccia delle provocazioni russe, osservando che la Russia cerca di impadronirsi delle armi americane in Ucraina ed è interessata a consegnarle ad attori disonesti per sostenere la propria disinformazione sulla mancanza di controllo sulle armi fornite all'Ucraina dagli Stati Uniti", ha aggiunto Danylyuk.

2 anni fa
Due esplosioni nel centro di Kiev
Dalle prime ore della notte è stato dichiarato l'allarme antiaereo a Kiev e in diverse regioni del centro e dell'est.

Due potenti esplosioni sono avvenute nel centro della capitale ucraina Kiev durante la notte, secondo fonti locali citate dal Kyiv Independent. Poco prima il governatore dell'oblast di Kiev, Oleksiy Kuleba, aveva scritto su Telegram che le difese aeree della regione stavano operando "a causa di un attacco russo" operato con "droni".

Dalle prime ore della notte era stato dichiarato l'allarme antiaereo a Kiev e in diverse regioni del centro e dell'est dell'Ucraina.

2 anni fa
In una stazione della metro di Kiev scelta la canzone ucraina per l'Eurovision
Sarà "Heart of Steel" del duo Tvorchi a rappresentare l'Ucraina all'Eurovision di Liverpool. La selezione è stata organizzata in una stazione della metropolitana della capitale, usata come rifugio antiaereo.

Scenografia da tempi di guerra per la selezione della canzone che rappresenterà l'Ucraina al prossimo Eurovision Song Contest. La selezione è stata infatti organizzata in una sorta di bunker: si tratta di una stazione della metropolitana di Kiev, trasformata in uno studio televisivo per l'evento, trasmesso in diretta.

A scriverlo è l'emittente nazionale del Regno Unito Bbc che ha postato alcune fotografie dell'evento, ricordando che in Ucraina le fermate della metro sono tra i luoghi più sicuri e vengono usate come rifugi antiaerei da quando la Russia ha invaso il paese il 24 febbraio scorso.

Tvorchi il duo pop scelto

L'Ucraina ha scelto il duo pop Tvorchi e la loro canzone Heart of Steel è stata la prima ad essere confermata per la prossima edizione della competizione canora che si terrà nel 2023 a Liverpool (GB). "Cercheremo di fare di tutto per presentare l'Ucraina con dignità", ha affermato uno dei membri della band, Andrew Hutuliak. Nel corso della loro esibizione i ballerini hanno indossato maschere antigas mentre sugli schermi apparivano segnali di allarme nucleare e testi come: "Non abbiate paura di dire quello che pensate".

Nel Regno Unito, secondo classificato

L'edizione di quest'anno a maggio è stata vinta dalla Kalush Orchestra dell'Ucraina, dunque sarebbe spettato proprio all'Ucraina ospitare l'evento, ma considerata la guerra in corso la manifestazione sarà invece tenuta nel Regno Unito, Paese giunto secondo all'edizione di quest'anno dell'Eurovision, a Torino.

2 anni fa
Gli Usa volevano impedire all'Ucraina di uccidere il capo delle forze armate russe
Funzionari americani avevano appresa di una visita di Gerasimov al fronte, ma non vollero avvisare Kiev per timore di un'escalation.

Gli Usa cercarono di impedire all'Ucraina di uccidere il capo di stato maggiore delle forze armate russe, Valery Gerasimov. Lo sostiene il quotidiano New York Times, secondo il quale funzionari americani avevano appreso che il generale aveva deciso di visitare le truppe russe al fronte e non condivisero l'informazione con Kiev per timore di un attacco contro di lui, che avrebbe poi portato una guerra tra Usa e Russia.

Gerasimov attaccato comunque, ma non ucciso

Kiev venne però a conoscenza della visita e decise di lanciare un attacco, nonostante la richiesta dell'amministrazione del presidente Joe Biden di non farlo. "Decine di soldati russi furono uccisi in quell'occasione, Gerasimov non era uno di loro".

2 anni fa
Kiev: "Guerra non finirà prima della prossima estate"
Quello in corso può essere definito, ha spiegato un consigliere di Zelensky, "un conflitto prolungato".

La guerra in Ucraina non finirà prima della prossima estate. Lo sostiene Oleksiy Arestovych, consigliere dell'Ufficio del Presidente dell'Ucraina, intervenuto - come riporta l'agenzia Unian - alla trasmissione "Feygin Live". "Può essere qualificato come un conflitto prolungato - ha aggiunto - ovvero che dura da uno e mezzo a due anni. Un conflitto prolungato non piace a nessuno ed è parzialmente pericoloso. Anche Sun Tzu ha detto che alla guerra piace la velocità e non piace la procrastinazione". Secondo il capo della direzione principale dell'intelligence ucraina, il maggiore generale Kyryl Budanov, i combattimenti in Ucraina dovrebbero terminare entro l'estate del 2023.

2 anni fa
La Fifa respinge Zelensky, "Niente videomessaggio alla finale"
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Il presidente ucraino avrebbe voluto condividere un messaggio "per la pace" prima dell'inizio della partita conclusiva di Qatar 2022, ma la richiesta è stata respinta dalla Fifa.

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina Volodymyr Zelensky ha abituato il mondo ai suoi interventi in prima persona: i videomessaggi quotidiani ai cittadini del suo Paese con aggiornamenti dal fronte e rassicurazioni, gli appelli alle platee più disparate, dall'Onu al Festival di Cannes. Il calcio però gli ha detto di no.

Richiesta respinta

O meglio, la Federazione internazionale (Fifa) ha negato di accendere le telecamere sul presidente asserragliato a Kiev, almeno stando a quanto una fonte ha spiegato alla Cnn: Zelensky avrebbe infatti chiesto di condividere un messaggio "per la pace" prima del calcio d'inizio della finale della Coppa del Mondo di domenica comparendo in un collegamento video con i tifosi nello stadio in Qatar, richiesta che però la Fifa ha respinto.

Nessun commento dalla Fifa

"Pensavamo che la Fifa volesse usare la sua piattaforma per il bene comune", ha spiegato la fonte alla Cnn. La stessa fonte ha affermato comunque che i colloqui tra l'Ucraina e l'organo di governo dello sport sono ancora in corso, mentre l'emittente americana ha contattato la Fifa per un commento senza tuttavia ricevere risposta.

La politica fuori dal campo

La Fifa da parte sua si è però adoperata per tenere la politica fuori dai mondiali in Qatar, assumendo posizioni anche molto criticate, come l'irremovibile "no" alla fascia arcobaleno al braccio dei calciatori come gesto di solidarietà verso la comunità Lgbtq, discriminata e perseguita in Qatar. Oggi il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha spiegato così i suoi motivi: "ognuno è libero di esprimere le proprie convinzioni, in modo rispettoso, ma quando si tratta del campo di gioco bisogna proteggere il calcio", ha tagliato corto.

2 anni fa
Kiev accusa Mosca di avere colpito centro anziani a Kherson
Secondo gli ucraini i russi avrebbero colpito deliberatamente la struttura.

Le truppe russe hanno colpito il Centro geriatrico di Kherson, che si trova nel villaggio di Stepanivka, e l'edificio è stato danneggiato. A dirlo sul servizio di messaggistica Telegram è il capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson, Yaroslav Yanushevych, citato dall'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform. Secondo Yanushevych, i russi hanno deliberatamente colpito la struttura che fornisce assistenza agli anziani, le cui finestre e porte sono state distrutte e il tetto e il portico sono stati danneggiati. Non sono state segnalate vittime.

2 anni fa
A Kiev torna l'acqua, riscaldamento per metà popolazione
Nella capitale ucraina ha ripreso a funzionare anche la metropolitana.

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, stamane ha riferito che tutti i residenti della capitale ucraina hanno riavuto accesso all'acqua, dopo le interruzioni provocate dagli attacchi russi ieri sulla capitale. Il riscaldamento è stato ripristinato per metà della città e l'elettricità è stata restituita a due terzi della popolazione. Anche la metropolitana ha ripreso a funzionare. "Ma i programmi delle interruzioni di emergenza sono in fase di implementazione perché il deficit di elettricità è notevole", ha spiegato Klitschko su Telegram.

In tutto il Paese - riferisce il Guardian - oggi si sta lavorando per ripristinare l'elettricità negli ospedali, nei sistemi di riscaldamento e in altre infrastrutture critiche dopo l'ultima ondata di raid russi, che ieri hanno lasciato diverse città al buio, al freddo e senz'acqua.

2 anni fa
Il gruppo russo Wagner uccide 10 mercenari per rifiuto di combattere
A rivelarlo è il media indipendente russo The Insider.

La milizia privata russa Gruppo Wagner ha ucciso 10 mercenari che si erano rifiutati di combattere in Ucraina, secondo quanto scrive il media indipendente russo The Insider, che cita l'ex comandante di Wagner Andrei Medvedev, a sua volta citato dal Kyiv Independent.

Il Gruppo Wagner di recente aveva fatto trapelare la notizia dell'esecuzione di un suo membro accusato di tradimento, Evgheni Nuzhin.

2 anni fa
Putin ha incontrato i vertici militari
Giornata di colloqui al Cremlino quella di ieri per il presidente russo.

Il presidente russo, Vladimir Putin, ieri ha avuto colloqui per tutta la giornata al Cremlino con i responsabili della campagna militare in Ucraina: riunioni alle quali hanno partecipato, fra gli altri, il ministro della Difesa, Serghiei Shoigu e il capo di stato maggiore, Valeri Gerassimov, e i vari comandanti militari che sono stati ascoltati dal presidente separatamente. Lo fa sapere Cremlino in un comunicato.

"Venerdì - si legge nella nota del Cremlino - il presidente ha trascorso l'intera giornata con i vertici militari coinvolti nell'operazione militare speciale", come in Russia viene chiamata ufficialmente l'invasione del Paese vicino iniziata il 24 febbraio. "Mi piacerebbe sentire le vostre proposte sulle azioni da compiere nel breve e medio termine", ha detto Putin durante la riunione, di cui alcuni stralci sono stati mostrati dalla tv pubblica russa, nella giornata in cui una pioggia di missili colpiva l'Ucraina.

2 anni fa
L'Ue sanziona anche il partito di Putin ‘Russia Unita’
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Sulla nuova lista delle sanzioni adottate dall’Ue nei confronti della Russia sono stati aggiunti tutti i partiti della cosiddetta "opposizione sistemica".

Tra gli enti aggiunti alla lista nera nel nono pacchetto sanzioni dell'Ue figura anche il partito di Putin Russia Unita. Lo si legge nella gazzetta ufficiale europea. "Russia Unita è un partito politico allineato al Cremlino. È presieduto dall'ex presidente russo Dmitri Medvedev. Ha sostenuto la guerra di aggressione contro l'Ucraina e ha appoggiato l'annessione illegale e non riconosciuta di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson da parte della Russia".

“Le misure proibiscono ogni transazione”

Sulla lista delle sanzioni sono stati aggiunti anche tutti gli altri partiti della cosiddetta "opposizione sistemica". Ovvero il Partito Comunista, Russia Giusta, il partito Liberaldemocratico e Persone Nuove. "Le misure - spiega un alto funzionario Ue - congelano gli asset di questi enti e proibiscono ogni transazione, compreso il trasferimento di qualunque risorsa oppure la formazione". La cooperazione politica, in quanto bene immateriale, non è formalmente sanzionata. "L'Ue è nel corso di rendere un crimine l'aggiramento delle sanzioni dunque confidiamo che, per estensione, questo si trasformi in un forte deterrente", nota ancora la fonte.

2 anni fa
Russia, anche la Svizzera adotta il "price cap" per il petrolio
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Il Consiglio federale ha deciso oggi di adottare il tetto al prezzo del greggio – ‘price cap’ - stabilito da Bruxelles. In questo modo, le misure attuate in Svizzera sono ora equivalenti a quelle dell'Ue.

Anche la Svizzera si adegua alle sanzioni europee contro la Russia e il suo petrolio che entreranno in vigore stasera alle 18: il Consiglio federale ha deciso oggi di adottare il tetto al prezzo del greggio – ‘price cap’ - stabilito da Bruxelles. In risposta al protrarsi dell'aggressione militare e alle continue azioni destabilizzanti della Russia in Ucraina, scrive il Governo in una nota, il 3 dicembre scorso l'Ue ha adottato nuove disposizioni sul limite massimo di prezzo per il greggio e i prodotti petroliferi russi. L'Ue ha esteso al commercio e all'intermediazione i divieti riguardanti il trasporto di questi beni se superano il limite massimo stabilito.

Misure equivalenti a quelle dell'Ue

Il Consiglio federale ha deciso di adottare integralmente tali modifiche. In questo modo, le misure attuate in Svizzera circa il tetto al prezzo del petrolio sono ora equivalenti a quelle dell'Ue. L'8 dicembre il Dipartimento federale dell'economia (Defr) aveva modificato l'allegato 28 dell'ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina. In particolare, aveva adottato il limite massimo di prezzo per il greggio russo, fissato a 60 dollari al barile. Il Defr aveva inoltre disposto restrizioni finanziarie e di viaggio per due nuovi individui e sottoposto due nuove organizzazioni a restrizioni finanziarie. Si tratta di due persone fisiche e di due organizzazioni iraniane che l'Ue aveva sanzionato il 14 novembre per il loro coinvolgimento nello sviluppo e nella fornitura di veicoli aerei senza pilota alla Federazione Russa.

 

2 anni fa
Il Consiglio Ue adotta il nono pacchetto di sanzioni alla Russia
Sanzionate anche quattro grandi emittenti russe: NTV/NTV Mir, Rossiya 1, REN TV e Pervyi Kanal (Primo Canale). Le emittenti non potranno più trasmettere in Europa.

"In risposta alla continua guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e alla gravità dell'attuale escalation contro i civili e le infrastrutture civili, il Consiglio Ue ha adottato oggi un nono pacchetto di nuove misure volte ad aumentare la pressione sulla Russia e sul suo governo". Lo fa sapere il Consiglio in una nota.

Chi è toccato

Tra gli enti sanzionati dal nono pacchetto sanzioni dell'Ue figurano anche quattro grandi emittenti russe: NTV/NTV Mir, Rossiya 1, REN TV e Pervyi Kanal (Primo Canale). Le emittenti non potranno più trasmettere in Europa, sia via satellite che via web o app.

 

2 anni fa
Abbattuti 37 dei 40 missili lanciati su Kiev
Esplosioni si sono verificate in tutta Kiev, sia sulla riva sinistra che su quella destra del fiume Dnipro, secondo il sindaco Vitaly Klitschko.

L'aeronautica ucraina ha abbattuto 37 dei circa 40 missili che la Russia ha lanciato contro Kiev questa mattina, in "uno dei più grandi attacchi missilistici" finora lanciati contro la capitale, ha detto l'amministrazione militare della città citata dal Kyiv Independent. Esplosioni si sono verificate in tutta Kiev, sia sulla riva sinistra che su quella destra del fiume Dnipro, secondo il sindaco Vitaly Klitschko. Attualmente "molte zone" di Kiev sono ancora prive di acqua e riscaldamento, mentre in città continuano le interruzioni di corrente di emergenza, ha affermato il capo dell'amministrazione Serhiy Popko, aggiungendo che la riparazione è in corso. E ha aggiunto che i trasporti pubblici, tra cui metropolitana, tram e filobus, hanno temporaneamente interrotto le operazioni.

2 anni fa
Due morti nella città di Zelensky e Kiev in blackout
Al momento dalle macerie dell'edificio colpito da un missile russo a Kryvyi Rih sono stati estratti anche cinque feriti, tra cui due bambini, ha dichiarato il governatore regionale Valentin Reznichenko.

Due vittime sono state recuperate dalle macerie di un edificio residenziale colpito da un missile russo a Kryvyi Rih, città di origine del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Intanto a Kiev la compagnia energetica ucraina Dtek ha dichiarato che nella capitale sono in corso blackout di emergenza a causa dell'attacco missilistico di questa mattina. Al momento dalle macerie dell'edificio colpito da un missile russo a Kryvyi Rih sono stati estratti anche cinque feriti, tra cui due bambini, ha dichiarato il governatore regionale Valentin Reznichenko.

2 anni fa
"Quindici missili russi lanciati sulla regione di Zaporizhzhia"
Starukh ha invitato i cittadini a prepararsi a possibili restrizioni della distribuzione di corrente elettrica e acqua fino al ripristino delle infrastrutture danneggiate.

"Quindici missili sono stati lanciati sulla regione di Zaporizhzhia", area dove si trova la centrale nucleare più grande d'Europa. Lo hanno riferito il capo dell'amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh e il segretario del consiglio comunale della città Anatoly Kurtev, citati da Unian. Starukh ha invitato i cittadini a prepararsi a possibili restrizioni della distribuzione di corrente elettrica e acqua fino al ripristino delle infrastrutture danneggiate.

2 anni fa
Bombardata Kiev, la capitale è senza acqua
"A causa dei danni all'infrastruttura energetica, ci sono interruzioni nell'erogazione dell'acqua in tutte le zone della capitale", ha dichiarato il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko.

La capitale dell'Ucraina è rimasta senza fornitura idrica a causa dei bombardamenti russi di questa mattina, ha reso noto il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko. "A causa dei danni all'infrastruttura energetica, ci sono interruzioni nell'erogazione dell'acqua in tutte le zone della capitale", ha dichiarato. E ha aggiunto che i treni della la metropolitana non viaggiano perchè le stazioni servono come rifugio per i cittadini.

2 anni fa
Bombardamenti a Kherson, 3 morti
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È quanto ha denunciato il vice capo dell'ufficio del presidente della regione Kyrylo Tymoshenko su Telegram. È la seconda volta in pochi giorni che i russi hanno attaccato il centro di Kherson.

I russi hanno attaccato il centro di Kherson per la seconda volta in pochi giorni colpendo a 100 metri dall'edificio dell'Amministrazione statale regionale e provocando 3 morti. Lo denuncia il vice capo dell'ufficio del presidente della regione Kyrylo Tymoshenko su Telegram, citato da Ukrainska Pravda.

Tre civili morti e 13 feriti

Tre civili sono morti e altri 13 sono rimasi feriti, incluso un bambino di otto anni, durante i bombardamenti russi di ieri su Kherson: lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Yaroslav Yanushevych, come riporta la Cnn. Yanushevych ha aggiunto che ieri la città dell'Ucraina meridionale è stata colpita 86 volte con "artiglieria, sistemi missilistici a lancio multiplo (MLRS), carri armati, mortai e droni".

2 anni fa
Secondo gli Ucraini, Mosca vuole il controllo totale delle regioni Donetsk e Lugansk
Lo ha detto in un briefing il generale di brigata Oleksiy Hromov, vicecapo del Dipartimento operativo principale dello Stato Maggiore delle Forze armate del Paese-

Le forze russe si concentreranno nel prossimo futuro soprattutto sull'obiettivo strategico di stabilire un controllo totale sulle regioni di Donetsk e Lugansk, nell'Ucraina orientale: lo ha detto in un briefing il generale di brigata Oleksiy Hromov, vicecapo del Dipartimento operativo principale dello Stato Maggiore delle Forze armate del Paese, come riporta Ukrinform.

Strategie

Dopo i successi delle truppe ucraine nelle direzioni di Kherson e Kharkiv, la leadership militare e politica russa ha dovuto modificare i suoi piani operativi per la conquista dell'Ucraina, ha osservato Hromov. "Nel breve termine, gli sforzi principali del nemico si concentreranno sul compito strategico di stabilire il controllo completo sulle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk", ha affermato Hromov sottolineando che per garantire un vantaggio quantitativo in termini di armi ed equipaggiamenti militari al fronte, Mosca sta incrementando la produzione di equipaggiamenti a livello nazionale e sta finalizzando accordi di fornitura con altri Paesi.

2 anni fa
Putin: "Occidente ha dichiarato guerra economica contro la Russia"
Il Capo di stato russo ha aggiunto come il piano di distruggere l'economia russia ha "fallito" e "le autorità Ue hanno ammesso la politica degli Stati Uniti".

Il presidente russo Vladimir Putin ha definito le azioni dell'Occidente contro la Russia "una guerra economica", aggiungendo tuttavia che le finanze russe restano "resilienti" e che il piano di distruggere l'economia russa "è fallito". Lo riporta la Tass.

Price cap

Oggi è stato riportato come il Capo di stato avrebbe definito la politica europea sul tetto al prezzo del gas come "folle", mentre il Consiglio europeo sta esaminando il dossier a Bruxelles. "C'è un'inflazione senza precedenti nell'Ue. Le autorità dell'Unione europea hanno ammesso che la politica degli Stati Uniti" nei confronti della Russia "sta portando alla deindustrializzazione dell'Europa", ha aggiunto Putin secondo quanto riferisce l'agenzia stampa russa Ria Novosti.

2 anni fa
Gli Stati Uniti non possono sottrarsi a responsabilità del terrore
È quanto ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

"Washington, che è di fatto diventata parte del conflitto, non potrà sottrarsi al coinvolgimento nel terrore scatenato dal regime di Kiev contro la popolazione civile della Russia e sollevarsi dalla responsabilità per la morte e la distruzione causate dalle armi americane", lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, come riporta Ria Novosti.

Stati Uniti direttamente coinvolti

Zakharova ha ricordato una serie di attacchi ucraini contro città e paesi russi, "tali azioni del regime di Kiev sono condotte con l'approvazione degli Stati Uniti, che sono direttamente coinvolti nella guida dell'artiglieria e dei sistemi missilistici".

2 anni fa
Trovate camere di tortura per bambini a Kherson e Kharkiv
Scoperte dalle autorità ucraine, queste stanze detenevano e torturavano bambini. Il commissario per i diritti mani della Verkhovna Rada, Dmitry Lubinets ha affermato di averne viste personalmente due a Balakleya.

Le autorità ucraine hanno scoperto una camera che i russi usavano per detenere e torturare i bambini durante l'occupazione di Kherson. Lo ha riferito Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, il parlamento unicamerale ucraino, citato da Kyiv Independent.

"La cella dei bambini"

"Abbiamo registrato la tortura dei bambini per la prima volta", ha detto Lubinets. "Pensavo che il fondo non potesse essere rotto dopo Bucha, Irpin... ma abbiamo davvero toccato il fondo a Kherson". Secondo le testimonianze della gente del posto, altre vittime di torture nella struttura sapevano che i bambini ucraini erano stati tenuti lì dai servizi di sicurezza russi, che avevano chiamato la camera "la cella dei bambini".

Abusi e torture

Ai bambini è stata data poca acqua e quasi niente cibo, ha detto Lubinets. Secondo le testimonianze della gente del posto, i bambini sono stati oggetto di abusi psicologici da parte dei loro carcerieri russi, che hanno detto loro che i loro genitori li avevano abbandonati e che non sarebbero più tornati a casa. Un ragazzo di 14 anni è stato arrestato e successivamente torturato solo per aver scattato una foto di attrezzature russe rotte, ha detto Lubinets.

Anche nella regione di Kharkiv

Oltre a Kherson, i russi hanno allestito camere di tortura per i bambini anche nella regione di Kharkiv durante la loro occupazione. Lo ha denunciato il commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmitry Lubinets, citato da Ukrainska Pravda. "Ho visto personalmente due camere di tortura a Balakleya", nell'oblast di Kharkiv, "che erano una di fronte all'altra. Un ragazzo è stato lì per 90 giorni. Ha detto che è stato torturato: lo hanno tagliato con un coltello, hanno riscaldato il metallo e bruciato parte del suo corpo, lo hanno portato fuori più volte per essere colpito e sparato sopra la sua testa", ha detto Lubinets.

2 anni fa
"Esplosioni a Kiev"
È quanto affermato dal sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko senza rilasciare ulteriori dettagli su danni e feriti.

Esplosioni sono state sentite stamani a Kiev. Lo ha confermato anche il sindaco della città Vitali Klitschko, citato dal Kyiv Independent. Le deflagrazioni sarebbero avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi e i servizi di emergenza stanno arrivando sul posto, ha detto Klitschko senza fornire ulteriori dettagli. Esplosioni nel quartiere di Shevchenkivskyi della capitale", ha scritto Klitschko su Telegram, come riporta Ukrinform. Un allarme aereo è scattato alle 5:55 nella capitale ucraina e nelle regioni di Kiev, Vinnitsa e Zhitomir. Il distretto di Shevchenkivskyi si trova in una zona centrale della capitale.

2 anni fa
Zelensky: "Con la morte di Putin la guerra finirebbe"
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Questa la risposta data dal presidente ucraino in un'intervista con il presentatore statunitense David Letterman, nel suo speciale Netflix "Non c'è bisogno di presentazioni".

Con la morte del presidente russo Vladimir Putin, la guerra in Ucraina si concluderebbe. A sostenerlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato da David Letterman per il suo programma su Netflix "Non c'è bisogno di presentazioni".

"Senza Putin, non ci sarebbe la guerra"

"Ipotizziamo che Putin prenda un brutto raffreddore e muoia, che accidentalmente cada da una finestra e muoia. La guerra continuerebbe?", chiede Letterman a Zelensky durante l'intervista. "No", risponde secco il leader ucraino. "Non ci sarebbe la guerra, no".

"Quando lui viene a mancare, le istituzioni si fermano"

"Il regime autoritario è pericoloso perché comporta grandi rischi. Non si può permettere a uno solo di avere il controllo su tutto. Perché, quando lui viene a mancare, le istituzioni si fermano", spiega Zelensky nell'intervista, registrata a ottobre a Kiev, a 300 metri di profondità su una piattaforma della metropolitana. "È andata così nell'Unione Sovietica, è crollato tutto. Per questo penso che, se lui non ci sarà più, avranno vita dura. Dovranno occuparsi della politica interna anziché di questioni estere", sottolinea il leader ucraino.

2 anni fa
Mosca contro a negoziati in Vaticano
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È quanto affermato dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. In causa le parole tenute da papa Francesco negli scorsi giorni sulla crudeltà dei soldati buriati e ceceni in Ucraina.

La Russia respinge la proposta del cardinale Pietro Parolin di ospitare colloqui tra Mosca e Kiev in Vaticano.

"Non ci sono state parole di scuse dal Vaticano"

"Temo che i fratelli ceceni e buriati, oltre a me, non lo apprezzerebbero. Per quanto ricordo, non ci sono state parole di scuse dal Vaticano", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, secondo quanto riporta la Tass. Il riferimento è alle accuse di crudeltà ai soldati buriati e ceceni in Ucraina formulate nei giorni scorsi da papa Francesco.

2 anni fa
La conferenza in sostegno all'Ucraina prenderà il via domani a Parigi
L'obiettivo dell'incontro è quello di "rispondere ai bisogni urgenti degli ucraini per superare l'inverno".

Prenderà il via domani a Parigi la conferenza internazionale in sostegno alla resistenza civile dell'Ucraina. A presiederla sarà il presidente francese Emmanuel Macron, insieme a quello ucraino Volodymyr Zelensky, che interverrà in videoconferenza da Kiev. A Parigi, sarà invece presente il premier ucraino, Denys Chmyhal. Intitolata 'Solidali con il popolo ucraino', la conferenza riunirà circa 70 partecipanti di alto livello, in rappresentanza dei principali Stati e organizzazioni internazionali partner dell'Ucraina. Per l'Unione europea, è attesa la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Gli obiettivi

Obiettivo dell'incontro, si legge in una nota diffusa dall'Eliseo, "rispondere ai bisogni urgenti degli ucraini per superare l'inverno, in particolare, rispetto all'accesso all'elettricità, al riscaldamento e all'acqua mentre le infrastrutture civili del Paese continuano ad essere obiettivo dei bombardamenti russi. La conferenza - si precisa nel comunicato - avrà come vocazione di fornire risposte concrete, di brevissimo termine, in modo complementare rispetto alle precedenti riunioni internazionali organizzate in sostegno all'Ucraina, in particolare, per preparare la ricostruzione del Paese di più lungo termine". A Parigi si tratterà di garantire "la resilienza delle infrastrutture in cinque settori chiave: accesso all'energia, accesso all'acqua, agroalimentare, salute e trasporti". In parallelo, sempre a Parigi, si terrà una conferenza bilaterale franco-ucraina 'per la resilienza e la ricostruzione' in presenza di rappresentanti di circa 500 aziende francesi convocati al ministero dell'Economia. L'obiettivo è rafforzare l'impegno del settore privato nel sostegno d'urgenza e nella ricostruzione dell'Ucraina.

2 anni fa
"La Bielorussia non entrerà in guerra con l'Ucraina"
È quanto rende noto l'Istituto per lo studio della guerra (Isw). Se la Bielorussia scendesse sul campo di battaglia, si legge nel rapporto, "ciò minerebbe la credibilità di Lukashenko in quanto leader", poiché dimostrerebbe l'evidente controllo della Russia sulla nazione confinante.

La Bielorussia non ha intenzione di entrare in guerra con l'Ucraina. Secondo l'Istituto per lo studio della guerra (Isw), nel suo rapporto pubblicato ieri, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko non intende entrare in guerra in Ucraina a causa della possibilità di nuovi disordini interni se il suo apparato di sicurezza venisse indebolito dalla partecipazione a un costoso conflitto nel Paese.

Bloccare le forze ucraine

Funzionari di Mosca conducono costantemente campagne mediatiche per suggerire che le forze di terra bielorusse potrebbero unirsi all'invasione russa dell'Ucraina, ricorda l'Istituto. I leader bielorussi, incluso Lukashenko, talvolta si prestano a queste operazioni, proseguono gli esperti del think-tank: "Lo scopo della Russia è quello di bloccare le forze ucraine al confine bielorusso per impedire loro di rinforzare le operazioni in altre zone del teatro".

Le conseguenze di un coinvolgimento bielorusso

Tuttavia, è "estremamente improbabile che la Bielorussia invada l'Ucraina nel prossimo futuro, a prescindere dal corso di queste operazioni informative", si legge nel rapporto dell'Isw, secondo cui è probabile che un eventuale coinvolgimento dell'apparato di sicurezza bielorusso nella guerra in Ucraina renda "Lukashenko vulnerabile a ulteriori disordini" interni. Inoltre, "è probabile che Lukashenko sia anche consapevole che un'invasione dell'Ucraina minerebbe la sua credibilità come leader di un Paese sovrano", poiché il successo degli sforzi di Mosca per garantire il pieno controllo sulla Bielorussia "diventerebbe evidente". Un intervento bielorusso in Ucraina, conclude l'Istituto, "non potrebbe fare altro che allontanare solo temporaneamente le forze di terra ucraine da altre parti del teatro, data la potenza di combattimento effettiva estremamente limitata a disposizione di Minsk".

2 anni fa
Telefonata Zelensky-Biden: "Rafforziamo la difesa aerea dell'Ucraina"
Lo rende noto la casa bianca. Biden avrebbe accolto con favore la "ichiarata apertura del presidente ucraino ad una pace giusta basata sui principi fondamentali racchiusi nella carta dell'Onu".

Nella sua telefonata di ieri con Volodymr Zelensky, Joe Biden ha parlato dei recenti pacchetti di aiuti Usa a Kiev, sottolineando come gli Usa stiano "dando priorità agli sforzi per rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina" mentre continuano gli attacchi russi alle sue infrastrutture cruciali. Lo rende noto la Casa Bianca. Biden ha inoltre "accolto con favore la dichiarata apertura del presidente ucraino ad una pace giusta basata sui principi fondamentali racchiusi nella carta dell'Onu".

2 anni fa
Scholz: “Putin al telefono è molto chiaro sullo scopo della conquista”
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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz intende continuare a parlare con Putin. "Noi abbiamo opinioni totalmente diverse, ma non voglio perdere il momento in cui si possa uscire da questa situazione”.

"Ogni volta che parlo con Putin, dice in modo molto preciso che per lui si tratta proprio di conquistare qualcosa. Lui vuole semplicemente conquistare una parte del territorio ucraino con la violenza". È quello che ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un incontro avvenuto ieri a Potsdam con la cittadinanza. "Non sappiamo precisamente quante soldatesse e quanti soldati russi siano morti. Ma potrebbe già essere che questi siano 100 mila", ha anche affermato in uno dei passaggi del suo intervento.

Mantenere il dialogo

Il cancelliere ha comunque sottolineato di voler continuare a parlare con Putin al telefono: "noi abbiamo opinioni totalmente diverse. Tuttavia continuerò a parlare con lui, perché non voglio perdere il momento in cui si possa uscire da questa situazione. E questo non accade se non ci si parla", ha spiegato. A proposito dei colloqui con il presidente russo, ha riferito che si tratta di telefonate dai toni cortesi: "non c'è nessuno che urla dall'altra parte del telefono". I contatti avvengono in tedesco, perché Putin, come noto, parla bene la lingua.

2 anni fa
Odessa, “1 milione e mezzo di persone sono senza luce”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato che solo le infrastrutture critiche sono collegate.

"La situazione nella regione di Odessa è molto difficile. Dopo l'attacco russo con droni iraniani, la città e altre località del distretto sono al buio: più di un milione e mezzo di persone nella regione sono senza elettricità. Solo le infrastrutture critiche sono collegate, per quanto è possibile fornire corrente". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo video messaggio serale commentando la situazione a Odessa dopo l'attacco con droni kamikaze della notte scorsa.

2 anni fa
Putin, "un accordo sull'Ucraina sarà inevitabile"
Il presidente russo ha parlato di possibili accordi, ma manca la fiducia con le controparti occidentali.

"Alla fine bisognerà arrivare a un accordo" per mettere fine al conflitto in Ucraina. Le parole di Vladimir Putin arrivano proprio nel giorno in cui inviati americani e russi tornano ad incontrarsi a Istanbul. Anche se a smorzare eccessivi entusiasmi il leader russo aggiunge un "ma": il problema, dice il presidente, è la mancanza di fiducia con le controparti occidentali, che hanno trasformato l'Ucraina in "una colonia" e sfruttano gli ucraini come "carne da macello" contro la Russia.

La risposta della Russia al price cap occidentale

Lo zar ha approfittato di una conferenza stampa a Bishkek, in Kirghizistan, al termine di un vertice dell'Unione economica euroasiatica che riunisce diversi Paesi ex sovietici, per fare anche il punto sulla risposta della Russia al price cap occidentale sul suo petrolio esportato via mare. La reazione verrà ufficializzata nei prossimi giorni e potrebbe comprendere, ha detto, una riduzione della produzione di greggio, oltre al rifiuto già annunciato di venderlo ai Paesi che applicano il limite al prezzo. Una decisione che comunque, a suo dire, non avrà alcun impatto sull'economia di Mosca, che già vende il suo petrolio Urals ad un prezzo intorno ai 60 dollari imposto come tetto dagli occidentali. La Russia, infatti, cede a prezzi scontati il suo greggio e gli esperti internazionali hanno indicato nell'ultima settimana una media di 57 dollari al barile. Praticamente la metà dei 111 dollari raggiunti all'inizio di marzo.

Problemi logistici in Ucraina

Putin ha ammesso che "persistono problemi logistici" nell'operazione militare in Ucraina, a partire da quelli di approvvigionamento delle truppe al fronte. Mentre sui negoziati, ha affermato che la Russia è "aperta" ad una soluzione diplomatica. Ma c'è "una questione di fiducia, che è prossima allo zero", ha lamentato, citando a questo proposito una sorta di tradimento che sente di aver subito da Angela Merkel. L'ex cancelliera, di cui si sono stati messi più volte in risalto i buoni rapporti con Putin, ha affermato qualche giorno fa in un'intervista a Die Zeit che gli accordi di Minsk del 2014-2015 sono stati un modo per "dare tempo" a Kiev perché all'epoca Mosca "avrebbe potuto facilmente schiacciare" l'Ucraina. E il presidente russo ha detto di essere rimasto "deluso". "Ero sempre partito dal presupposto che la leadership tedesca fosse sincera con noi", ha rimarcato lo zar.

Incontro a Istanbul tra Russia e USA

Quanto al nuovo incontro Russia-Usa di oggi a Istanbul poi i dirigenti di Mosca hanno fatto a gara per sminuire l'importanza di questo e dei tanti altri colloqui intercorsi negli ultimi mesi tra ministri della Difesa, consiglieri per la sicurezza nazionale e capi dell'Intelligence esterna dei due Paesi. "Non abbiamo parlato di Ucraina" sono ormai le parole d'ordine usate dopo la notizia di ogni discussione. 

Le questioni spinose aperte

Nella città turca gli inviati americani e russi avrebbero invece questioni "spinose" nei rapporti bilaterali, quali la concessione di visti, scambi diplomatici e il funzionamento delle rispettive sedi diplomatiche, ha detto una fonte all'agenzia Tass. Senza spiegare perché ci fosse bisogno di andare fino in Turchia per affrontare questi argomenti. Ma Mosca insiste con questa versione, con il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov che anzi ha denunciato lo stato "grave e deplorevole" delle relazioni con Washington.

Nuovo scambio di prigionieri possibile

Da parte sua Putin ha ammesso solo che un nuovo scambio di prigionieri tra Washington e Mosca è possibile dopo quello che ieri ha portato alla liberazione del trafficante d'armi russo Viktor Bout e della cestista americana Brittney Griner.

Turchia unico paese mediatore

Quel che è certo è che la Turchia si conferma come il solo Paese in grado di fare da mediatore tra Mosca da una parte e Ucraina e Occidente dall'altro, nonostante l'appartenenza di Ankara alla Nato e gli aiuti militari forniti a Kiev. Se n'è avuta conferma oggi, quando il presidente Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere che domenica parlerà con Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la denuncia di quest'ultimo secondo cui "la Russia tenta deliberatamente di rallentare le esportazioni" di grano dai porti dell'Ucraina. Lo stesso Erdogan ha anche trovato il modo di condannare quelle che ha definito le "politiche irrazionali" contro la Russia, pur ribadendo di volere "difendere fermamente l'integrità territoriale dell'Ucraina". E a Istanbul ha incontrato il presidente della Gazprom Aleksei Miller, con il quale ha discusso della fornitura di gas russo ad Ankara e della possibile istituzione di un hub energetico in Turchia, tema sui cui Erdogan aveva già discusso nei mesi scorsi con Putin.

2 anni fa
Putin: "Continueremo ad attaccare le reti energetiche ucraine"
È quanto dichiarato dal presidente russo ad una cerimonia di consegna di medaglie al Cremlino.

Il presidente Vladimir Putin ha affermato che la Russia continuerà a colpire le infrastrutture energetiche ucraine. "Sì, lo stiamo facendo (colpire le infrastrutture energetiche ucraine,ndr) ma chi ha iniziato?", ha detto Putin a margine di una cerimonia di consegna di medaglie al Cremlino, descrivendo il bombardamento come una risposta all'esplosione che ha danneggiato il ponte di Crimea costruito dai russi e ad altri attacchi attribuiti a Kiev.

2 anni fa
441 vittime civili ucraini nelle prime 6 settimane guerra
È il risultato della Missione di monitoraggio delle Nazioni Unite che ha documentato l'esecuzione arbitraria nelle regioni di Kyiv, Chernihiv e Sumy.

Secondo i risultati del lavoro della Missione di monitoraggio delle Nazioni Unite, è stata documentata "l'esecuzione arbitraria" di 441 civili nelle regioni di Kyiv, Chernihiv e Sumy durante le prime 6 settimane dell'invasione russa.

Altri 198 omicidi potrebbero essere dovuti alle esecuzioni arbitrarie

È stato sottolineato che è probabile che i numeri reali siano molto più alti, poiché il lavoro continua per confermare ulteriori 198 omicidi avvenuti nelle tre regioni quando erano occupate dai russi. Il rapporto sottolinea che l'uccisione di civili non era limitata ad aree specifiche, sebbene alcune fossero state colpite più di altre. Ad esempio, nella città di Bucha, regione di Kiev, che è stata sotto il controllo delle forze russe dal 5 al 30 marzo, la missione ha documentato gli omicidi di 73 civili (54 uomini, 16 donne, 2 ragazzi e 1 ragazza) e continua a lavorare per confermare altri 105 presunti omicidi.

Uomini e adolescenti sono l'88% delle vittime

Le esecuzioni arbitrarie erano spesso precedute da ispezioni da parte dei russi. Un semplice messaggio, un elemento di abbigliamento mimetico o un'esperienza militare potevano avere conseguenze fatali. Uomini e adolescenti rappresentano l'88% delle vittime di esecuzioni arbitrarie. Il rapporto rileva che sebbene siano passati molti mesi dalla denuncia dei primi omicidi, resta ancora molto da fare per consegnare i responsabili alla giustizia. Allo stesso tempo, le Nazioni Unite non hanno trovato alcun dato sul fatto che le autorità russe stiano indagando sulle esecuzioni di civili ucraini.

2 anni fa
Lituania toglie porto d'armi a cittadini russi e bielorussi
Lo ha deciso il Comitato del Parlamento lituano (Seimas) per la Sicurezza e la Difesa ieri. L'obiettivo di questa misura è di evitare gruppi armati orstili in caso di disordini interni.

Nella giornata di ieri, il Comitato del Parlamento lituano (Seimas) per la Sicurezza e la Difesa ha approvato una proposta di legge sull'abolizione del porto d'armi per i cittadini della Federazione russa e della Bielorussia residenti in Lituania. La misura intende evitare che, in caso di disordini interni, i cittadini dei due Stati possano creare squadre di gruppi armati ostili e sabotatori. Un'analoga misura è stata adottata dal Governo estone nel mese di ottobre.

2 anni fa
"Minaccia nucleare russa scongiurata grazie alle pressioni internazionali"
© Shutterstock
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È quanto affermato dal cancelliere redesco Olaf Scholz ai microfoni del media tedesco Funke. Il capo di stato ritiene che la Russia ebba ritirare le truppe e finire la guerra.

Il rischio che Mosca utilizzi armi nucleari nel conflitto in Ucraina è diminuito grazie alle pressioni internazionali sulla Russia, lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista pubblicata oggi.

"La comunità internazionale ha ridotto la minaccia nucleare di Mosca"

"Una cosa è cambiata per il momento: la Russia ha smesso di minacciare di usare le armi nucleari", ha detto il cancelliere in un'intervista al gruppo dei media tedesco Funke. E questa è stata una conseguenza del fatto che la comunità internazionale, compresa la Cina, "ha tracciato una linea rossa" su questo tema.

"Minaccia nucleare scongiurata"

Rispondendo alla domanda se la minaccia di un'escalation nucleare fosse stata scongiurata, Scholz ha detto: "Per il momento l'abbiamo scongiurata". Il leader tedesco ha inoltre sottolineato che la sua recente visita in Cina ha contribuito a questo sviluppo: "Durante la mia visita a Pechino, il presidente cinese Xi (Jinping) e io abbiamo espresso congiuntamente che le armi nucleari non devono essere utilizzate. Poco dopo, i Paesi del G20 hanno riaffermato questa posizione".

"Che la Russia ritiri le sue truppe"

Commentando le affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui per far concludere la guerra in Ucraina sarebbe necessario fornire alla Russia garanzie sulla sua sicurezza, Scholz ha detto: "La priorità ora è che la Russia ponga immediatamente fine alla guerra e ritiri le sue truppe". E poi: "È vero che la questione è come ottenere la sicurezza per l'Europa. Naturalmente siamo pronti a parlare con la Russia del controllo degli armamenti in Europa. Lo abbiamo proposto prima della guerra e questa posizione non è cambiata".

2 anni fa
Mille missili e razzi russi su strutture elettriche a Kiev
È la cifra stimata dal presidente dell'azienda elettrica ucraina Ukrenergo Volodymyr Kudrytsky negli ultimi otto attacchi da parte della Russia

L'esercito russo ha lanciato più di mille missili e razzi negli ultimi 8 attacchi contro le strutture energetiche ucraine, afferma il presidente dell'azienda elettrica ucraina Ukrenergo Volodymyr Kudrytsky, come riporta Interfax Ukraine. "Questi attacchi rappresentano il più grande colpo alla rete elettrica che l'umanità abbia mai visto. Più di 1.000proiettili e missili sono stati lanciati contro le linee elettriche causando gravi danni all'Ucraina", ha affermato. "Nonostante abbiamo perso dal 25% al 30% dei consumi rispetto al periodo prebellico, la carenza di capacitàdi generare corrente è maggiore e grave", ha aggiunto.

2 anni fa
Congresso statunitense: "Almeno 800 milioni a Kiev nel 2023"
È quanto ha deciso il Congresso degli Stati Uniti da mandare a Kiev. Una decisione che è stata percepita negativamente dalla Russia.

Intesa al Congresso per almeno 800 milioni di dollari di ulteriori aiuti militari a Kiev per il prossimo anno, in base alla legge da 858 miliardi per le spese della Difesa concordata in parlamento dopo lunghi negoziati. Secondo il Cremlino la manovra è "ostile".

"Una decisione ostile"

Il provvedimento autorizza anche fino a 10 miliardi di dollari in cinque anni a favore della difesa di Taiwan e 11,5 miliardi di dollari di nuovi investimenti per rafforzare le iniziative di deterrenza nel Pacifico, riferiscono i media Usa. A commento della decisione del Congresso USA, il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che la legge di spesa della Difesa degli Stati Uniti "ha un carattere estremamente ostile" verso la Russia e questo "ovviamente può avere conseguenze abbastanza serie e durature di un'ulteriore destabilizzazione della situazione nel continente europeo", riporta la Tass.

2 anni fa
In 70mila hanno ottenuto lo statuto di protezione S
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
In totale sono oltre 72mila le richieste presentate alla Segreteria di Stato della migrazione da parte dei rifugiati ucraini in fuga dalla guerra. In Europa lo statuto di protezione è stato richiesto da 4.8 milioni di persone.

70'049 rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra hanno ottenuto lo statuto di protezione S. Lo ha comunicato oggi via Twitter la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), aggiungendo che per 6318 persone lo statuto S è giunto al termine. Le richieste per ottenere tale statuto sono state presentate da 72'640 persone.

In Europa, finora hanno richiesto lo statuto di protezione 4,8 milioni di persone provenienti dall'Ucraina e 6,5 milioni di persone sono in fuga dal Paese, scrive la SEM. Questi dati si basano sulle informazioni fornite dall'agenzia ONU per i rifugiati UNHCR, dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e dall'ufficio di statistica dell'Ue Eurostat.

2 anni fa
Usa: "Non abbiamo fornito a Kiev armi per colpire in Russia"
Così ha risposto il portavoce del Dipartimento di Stato alle accuse di Mosca.

Gli Stati Uniti "non hanno fornito all'Ucraina armi per colpire fuori dal suo territorio ma per difendere la sua sovranità dall'aggressione della Russia". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, in un briefing con la stampa rispondendo a una domanda sulle accuse di Mosca a Kiev di aver sferrato un attacco con un drone nei pressi dell'aeroporto di Kursk.

"Non abbiamo messo l'Ucraina nelle condizioni di colpire oltre i suoi confini, non stiamo incoraggiando l'Ucraina a colpire oltre i suoi confini", ha sottolineato il portavoce del dipartimento di Stato americano. "Tutto ciò che stiamo facendo, tutto ciò che il mondo sta facendo, è sostenere l'indipendenza dell'Ucraina", ha ribadito.

2 anni fa
Zelensky a Donbass: "Grazie dal profondo del cuore ai militari ucraini"
Il presidente ucraino Volodynyr Zelensky ha visitato il Donbass, recandosi vicino alla linea del fronte, secondo fonti ufficiali.

Il rappresentante ucraino ha visitato oggi Sloviansk, nella regione ucraina del Donbass, a circa 40 chilometri da Bakhmut, il principale campo di battaglia della regione: lo ha dichiarato la presidenza sui social. In un video girato davanti all'ingresso della città di Sloviansk, il capo di Stato ha salutato "dal profondo del cuore" i militari del suo Paese in occasione della Giornata delle Forze Armate, che si celebra oggi.

2 anni fa
Filorussi, 6 civili uccisi da razzi ucraini a Donetsk
Questa la conseguenza di 20 razzi ucraini che hanno colpito il centro della città, il mercato e la stazione sud degli autobus.

Almeno sei civili sono stati uccisi in un bombardamento di razzi Grad delle forze ucraine sulla città di Donetsk, secondo quanto reso noto dal sindaco Alexei Kulemzin, citato dall'agenzia Ria Novosti.

20 razzi ucraini

Le forze ucraine, ha sottolineato il sindaco, hanno colpito il centro della città, il mercato e la stazione sud degli autobus. Inoltre una donna è rimasta ferita quando un razzo si è abbattuto su una chiesa. Secondo fonti militari della autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk sono 20 i razzi ucraini che si sono abbattuti sulla città, in particolare sui quartieri di Voroshilovsky e Kievsky.

2 anni fa
Cremlino: "Risponderemo agli attacchi ucraini in Russia"
È quanto affermato oggi dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che la Russia adotterà "le misure necessarie per garantire la sicurezza sul suolo russo".

La Russia adotterà "le misure necessarie per garantire la sicurezza in seguito ai continui attacchi terroristici di Kiev sul territorio russo". Lo ha affermato il Cremlino, come riporta l'agenzia Tass, dopo il nuovo attacco a Kursk contro un deposito di un aeroporto russo.

Adozione di misure necessarie

Le autorità russe stanno adottando tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza in seguito ai continui "attacchi terroristici" ucraini sul territorio russo: lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta la Tass. "Certamente, la spinta a continuare a perpetrare questi attacchi terroristici (sul suolo russo, ndr) che vengono apertamente annunciati dal regime di Kiev è un rischio - ha affermato Peskov -. Naturalmente, se ne sta tenendo conto, con l'adozione di tutte le misure necessarie".

2 anni fa
Continui bombardamenti su Kherson, "Meglio evacuare"
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È quanto affermato dal capo della regione Yaroslav Yanushevich su Telegram. "Mirano deliberatamente a grattacieli e infrastrutture al fine di causare quanti più danni possibili e causare vittime tra la popolazione civile".

Le truppe russe bombardano massicciamente la regione di Kherson, prendendo di mira grattacieli e infrastrutture. Lo ha riferito la polizia della regione di Kherson come riporta Ukrinform.

Kherson bombardata 17 volte nelle ultime 24 ore

"I russi continuano a bombardare massicciamente Kherson Oblast con artiglieria e lanciarazzi, mirando deliberatamente a grattacieli e infrastrutture al fine di causare quanti più danni possibili e causare vittime tra la popolazione civile", afferma il rapporto. Come ha detto a sua volta a Telegram Yaroslav Yanushevich, capo della regione, nelle ultime 24 ore, i russi hanno bombardato il territorio della regione di Kherson 17 volte. I russi hanno anche saccheggiato infrastrutture civili ed edifici residenziali. È pericoloso per le autorità stare a Kherson a causa dei continui bombardamenti da parte delle truppe russe, quindi si consiglia ai residenti della città di evacuare.

2 anni fa
Londra: "La Russia definirà come fallimenti le esplosioni di ieri"
È quanto dichiara il ministero della Difesa britannico su Twitter, condividendo l'aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese

La Russia probabilmente considererà le esplosioni di ieri alle sue basi vicino a Ryazan ed Engels tra i "fallimenti strategicamente più significativi" della protezione delle sue forze dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese.

Il rapporto

Il rapporto, pubblicato su Twitter, sottolinea infatti che le due basi si trovano "molto più all'interno della Russia rispetto a precedenti simili esplosioni: Engels si trova a più di 600 km di distanza dal territorio controllato dall'Ucraina". Engels, spiegano gli esperti di Londra, è la principale base operativa dell'aviazione a lungo raggio russa (LRA) nella Russia occidentale e ospita più di 30 bombardieri. Questi aerei contribuiscono al deterrente nucleare russo e sono stati spesso utilizzati per lanciare missili da crociera convenzionali contro l'Ucraina. "È probabile che l'LRA risponda spostando temporaneamente i bombardieri in altre basi - conclude il rapporto -. La catena di comando russa cercherà probabilmente di identificare e imporre severe sanzioni agli ufficiali russi ritenuti responsabili di aver permesso l'incidente".

2 anni fa
Mosca: 'un drone ucraino ha attaccato un aeroporto nella regione russa di Kursk"
Lo ha annunciato il governatore di Kursk

Un drone ha attaccato un aeroporto nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, ha annunciato oggi il suo governatore dopo che ieri Mosca ha accusato Kiev di aver colpito due delle sue basi aeree con i droni. A causa di un "attacco di droni nell'area dell'aeroporto di Kursk, un serbatoio di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco. Non ci sono state vittime", ha detto Roman Starovoyt sui social media.

2 anni fa
Allerta aerea in Ucraina per i missili russi
L'allarme è scattato nella maggior parte delle regioni ucraine.

Un allarme aereo è scattato oggi nella maggior parte delle regioni ucraine, inclusa Kiev, dove si registrano attacchi missilistici russi. Lo riporta la Ukrainska Pravda, che cita varie autorità locali.

"I missili sono già stati lanciati", ha detto il portavoce dell'Aeronautica delle Forze Armate ucraine, Yurii Ihnat, secondo quanto riporta il Guardian. Non ci sono per il momento notizie di danni o vittime. Secondo il quotidiano britannico, sono stati lanciati oltre 100 missili da bombardieri russi, inclusi molto probabilmente missili Kalibr lanciati dal mare.

Da parte sua, il Kyiv Independent riporta che esplosioni sono state udite nelle regioni di Kharkiv, Donetsk, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Poltava.Il capo dell'amministrazione militare di Odessa, Maksym Marchenko, ha riferito - citato dalla Ukrainska Pravda - del lancio di missili russi: "Chiedo ai residenti della regione di non ignorare l'allarme e di mettersi subito al riparo".

Vitaliy Kim, il capo dell'amministrazione militare di Mykolayiv, ha riferito che sono stati avvistati i missili da crociera russi, mentre il sindaco della città industriale di Kremenchuk (nella regione di Poltava) ha affermato che sono possibili attacchi alle strutture energetiche ed ha esortato i cittadini a chiudere le finestre e mantenere il più possibile il calore nei locali.

Dmytro Lunin, il capo dell'amministrazione militare di Poltava, ha affermato che la difesa aerea sta lavorando nella regione.

2 anni fa
Bombardamenti nella Repubblica di Lugansk, 9 morti
È quanto avvenuto questa mattina ad Alchevsk, poco prima delle sei del mattino ora locale. 6 razzi hanno colpito 3 edifici.

Almeno nove persone sono rimaste uccise stamane in un bombardamento delle forze ucraine su edifici residenziali ad Alchevsk, località nella 'Repubblica di Lugansk'. Lo riferisce una fonte delle milizie dell'entità separatista filorussa citata dall'agenzia russa Ria Novosti. Il bombardamento è avvenuto poco prima delle sei del mattino, ora locale, con sei razzi che hanno colpito tre edifici dove vivono rifugiati e lavoratori impegnati nei lavori di ricostruzione della regione. Uno degli edifici è crollato dal sesto al nono piano, precisa la fonte.

2 anni fa
Financial Times, Zelensky 'Persona dell'anno'
Per il giornale il presidente ucraino incarna "la resilienza del suo popolo" ed è diventato "un portabandiera della democrazia liberale".

Il quotidiano britannico Financial Times ha nominato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky 'Persona dell'anno': lo riporta l'Ft nella sua edizione online. Il giornale ha attribuito la decisione alla "straordinaria dimostrazione di leadership e forza d'animo" di Zelensky, definendolo "un Churchill per l'era dei social media". In un'intervista all'Ft, il leader ucraino ha dichiarato di essere "più responsabile che coraggioso...Odio deludere le persone". E poi: "Voglio solo catturare una carpa nel fiume Dnipro". Per l'Ft, Zelensky "incarna la resilienza del suo popolo ed è diventato un portabandiera della democrazia liberale".

2 anni fa
Esplosione in aeroporto a sud-est di Mosca, tre morti
Lo hanno reso noto i servizi di emergenza all'agenzia di stampa Tass.

Tre persone sono morte e almeno altre cinque sono rimaste ferite a causa di un'esplosione avvenuta oggi in un aeroporto vicino a Ryazan, a sud-est di Mosca: lo hanno reso noto i servizi di emergenza all'agenzia di stampa Tass. Secondo altri media russi ripresi dai media occidentali, sarebbe esplosa un'autocisterna carica di carburante ed i feriti sarebbero sei.

2 anni fa
Forte rialzo del prezzo del gas ad Amsterdam
L'arrivo del freddo preoccupa i trader sulla capacità dell'Europa di far fronte alla mancanza del gas russo.

Avvio di seduta in forte rialzo per il prezzo del gas ad Amsterdam. I future Ttf balzano del 9,2% a 148 euro al megawattora in scia alle previsioni del tempo che si attendono almeno due settimane di temperature sotto la media stagionale nel nord ovest dell'Europa e in Gran Bretagna, secondo le previsioni di Maxar Tecnologies. L'arrivo del freddo sta intaccando le riserve accumulate durante un mese di novembre insolitamente mite, preoccupando i trader sulla capacità dell'Europa far fronte alla mancanza del gas russo.

2 anni fa
3 milioni ucraini trasferiti con forza in Russia dall'inizio della guerra
Lo afferma il Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmytro Lubynets.

Dall'inizio della guerra, circa tre milioni di ucraini sono stati trasferiti con la forza nel territorio della Russia. Lo afferma il Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmytro Lubynets, come riporta Ukrainska Pravda. "Da febbraio, almeno 2'800'000 ucraini sono stati costretti a partire o sono stati deportati nel territorio della Russia", afferma il commissario.

Intanto non si fermano gli scontri. Stanotte i russi hanno attaccato le infrastrutture industriali ed energetiche di Zaporizhzhia, ha fatto sapere Anatoly Kurtev, segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhya, citato sempre da Ukrainska Pravda. Kurtev ha chiarito che le informazioni complete su feriti e vittime sono in fase di chiarimento.

Stando a Dmytro Zhivytskyi, capo dell'amministrazione militare regionale locale, le cui parole sono riportate da Unian, i russi hanno bombardato la regione di Sumy 64 volte nelle ultime 24 ore con mortai e artiglieria. "È noto che 7 case di residenti locali sono state danneggiate. Anche edifici commerciali e una linea elettrica sono stati danneggiati", ha detto Zhivytskyi.

2 anni fa
"Emergenza blackout oggi a Kiev"
L'allarme è stato lanciato dalla società elettrica Dtek, la quale afferma che i tecnici ""stanno facendo tutto il possibile per stabilizzare la situazione".

Emergenza blackout a Kiev e nell'intera regione sono stati annunciati oggi dalla società elettrica Dtek che specifica di non poter seguire le interruzioni di corrente già pianificate e che i tecnici "stanno facendo tutto il possibile per stabilizzare la situazione", come riporta Ukrinform. Oggi il meteo indica nella capitale ucraina una temperatura di meno cinque gradi e gelate. Il direttore di Dtek Dmytro Sakharuk ha dichiarato che sarà possibile tornare alle interruzioni di corrente di stabilizzazione solo dopo l'aumento delle capacità del sistema.

2 anni fa
"Esteso e massiccio attacco russo in Donbass"
"Colpite infrastrutture civili nelle regioni di Kharkiv, Kramatorsk e Donetsk", riportano le Forze armate ucraine.

L'esercito russo ha lanciato decine di attacchi nelle ultime 24 nel Donbass: lo rende noto lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel report della mattina, come riporta Unian. "Oltre 30 attacchi con sistemi missilistici, 16 attacchi aerei sono stati lanciati sulle posizioni delle truppe e degli insediamenti ucraini lungo la linea di contatto. Colpite infrastrutture civili nelle regioni di Kharkiv, Kramatorsk e Donetsk", riferiscono le Forze armate di Kiev, aggiungendo di aver "respinto gli assalti delle unità militari della Federazione in 17 località".

2 anni fa
"Innalzata bandiera ucraina su riva sinistra Kherson"
Lo annunciano le forze armate ucraine. La bandiera ucraina è stata appesa alla torre d una gru.

I combattenti dell'unità speciale "Karlson" hanno innalzato la bandiera ucraina sulla riva sinistra della regione di Kherson. Lo annunciano le forze armate ucraine, come riporta Ukrinform, dopo che il 15 novembre l'esercito di Kiev aveva liberato la città di Kherson sulla riva destra del Dnipro. La bandiera dell'Ucraina è stata appesa alla torre di una gru.

Dopo la liberazione di Kherson, i russi hanno continuato a bombardare: la regione è stata bombardata 28 volte nelle ultime 24 ore e sotto il fuoco russo è finito anche il centro oncologico.

2 anni fa
Macron parlerà "presto" con Putin
È quanto dichiarato dal presidente francese al quotidiano Le Parisien. Il capo di stato prevede un incontro anche con Rafael Grossi, capo dell'Aiea e Volodymyr Zelensky.

Vi sarà "presto" un incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo russi Vladimir Putin. L'incontro porterà sulle questioni legate alla sicurezza e al "nucleare civile" in Ucraina. È quanto dichiarato da Macron in un'intervista con il quotidiano Le Parisien.

Incontri con Biden, Zelensy e Putin

Ricordando di aver discusso "per molte ore" della guerra in Ucraina e delle sue implicazioni con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden questa settimana, durante la sua visita negli Stati Uniti, "per avere un mandato collettivo", Macron ha indicato che discuterà sabato e domenica con Rafael Grossi, responsabile dell'Agenzia per la sicurezza internazionale dell'energia atomica (Aiea). "Su queste basi potrò avere presto un confronto specifico con il presidente Putin sul tema del nucleare civile", ha aggiunto Macron, precisando che parlerà prima con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'ultimo incontro ufficiale tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin risale all'11 settembre.

2 anni fa
Zelensky: "La decisione sul price cap del greggio russo non è seria"
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Nel suo discorso serale il presidente ucraino ha dichiarato che destabilizzando il mercato dell'energia, Putin avrà più mezzi per destabilizzare i Paesi che "stanno cercando di evitare decisioni serie"..

"Purtroppo, la decisione presa sul price cap per il petrolio russo non è seria". Lo ha affermato nel suo consueto discorso serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riporta l'Ukrainska Pravda.

Le dichiarazioni

"La Russia ha già causato danni colossali a tutti i paesi del mondo, destabilizzando deliberatamente il mercato dell'energia, e il mondo non può osare disarmarlo veramente dal punto di vista energetico - ha aggiunto -. Questa è una posizione debole, ed è solo una questione di tempo prima che si debbano comunque applicare strumenti più forti". "La logica è ovvia. Se il prezzo del petrolio russo è stato fissato a 60 dollari, invece che 30 come volevano la Polonia e i baltici, allora il bilancio russo riceverà circa 100 miliardi di dollari all'anno", ha precisato Zelensky. "Questo denaro andrà non solo alla guerra e non solo all'ulteriore sponsorizzazione da parte della Russia di altri regimi e organizzazioni terroristiche", ha aggiunto il leader ucraino. "Questo denaro andrà anche verso un'ulteriore destabilizzazione proprio di quei Paesi che ora stanno cercando di evitare decisioni serie".

2 anni fa
Ue: "Tetto di 60 dollari a barile per il petrolio russo"
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Questa la somma fissata dal Consiglio dell'Unione europea per il trasporto marittimo del greggio russo. Il meccanismo prevede un tempo di transizione, così come delle sanzioni per i trasgressori che ricadono nella giurisdizione dell'Ue.

Il Consiglio dell'Unione europea ha approvato l'introduzione del tetto a 60 dollari a barile per la commercializzazione via mare del greggio russo verso Paesi terzi. Il meccanismo prevede il divieto per gli operatori, europei o di Paesi terzi, di usare servizi marittimi europei - trasporti, assicurazioni, finanziamenti, intermediazioni - se il greggio viene venduto a un prezzo superiore al tetto fissato.

"Prezzo rigorosamento sotto al limite"

Il 'cap' è regolabile, al fine di rispondere agli sviluppi del mercato (sarà rivisto ogni due mesi). Ma il target è che sia sempre del 5% al di sotto dei prezzi correnti. Il tetto per i prodotti raffinati verrà fissato in un secondo momento. "Mentre il divieto dell'Ue d'importare greggio e prodotti petroliferi russi via mare rimane pienamente in vigore, il limite di prezzo consentirà agli operatori europei di trasportare il petrolio russo in Paesi terzi, a condizione che il suo prezzo rimanga rigorosamente al di sotto del limite", spiega il Consiglio in una nota. "Il tetto del prezzo è stato specificamente concepito per ridurre ulteriormente le entrate della Russia, mantenendo al contempo stabili i mercati energetici globali grazie a forniture continue. Contribuirà quindi anche a contrastare l'inflazione e a mantenere stabili i costi dell'energia in un momento in cui i costi elevati - in particolare i prezzi elevati dei carburanti - sono fonte di grande preoccupazione nell'Ue e in tutto il mondo".

Divieto di assistenza per i trasgressori

"È previsto un periodo di transizione di 45 giorni per il greggio russo acquistato via mare al di sopra del limite di prezzo, a condizione che sia caricato su una nave nel porto di carico prima del 5 dicembre 2022 e scaricato nel porto di destinazione finale prima del 19 gennaio 2023", precisa il Consiglio, sottolineando che "non esiste una disposizione equivalente per i prodotti petroliferi". Se il tetto verrà modificato dalla Coalizione, è previsto "un periodo di transizione di novanta giorni (90) per i servizi marittimi e il trasporto marittimo di petrolio greggio russo (e prodotti petroliferi)". Il 'cap' prevede diversi meccanismi di sanzioni in caso di esclusione. "Se una nave battente bandiera di un Paese terzo trasporta intenzionalmente petrolio russo al di sopra del massimale, agli operatori dell'Ue sarà vietato assicurare, finanziare e fornire assistenza a questa nave per il trasporto di petrolio o prodotti petroliferi russi per 90 giorni dopo che il carico è stato scaricato; se un'imbarcazione dell'Ue, o una nave battente bandiera dell'Ue, viola il tetto, sarà soggetta alle conseguenze previste dalla legislazione nazionale di ciascuno Stato membro".

Applicazione a tutti i membri dell'Unione europea

"Le sanzioni Ue - precisa il Consiglio - si applicano all'interno della giurisdizione (territorio) dell'Ue, ai cittadini dell'Ue in qualsiasi luogo, alle società e alle organizzazioni costituite secondo la legge di uno Stato membro - comprese le filiali di società dell'Ue in Paesi terzi, nonché a bordo di aeromobili o navi sotto la giurisdizione degli Stati membri". Il divieto di trasportare petrolio russo via mare si applica a tutte le navi dell'Ue, ossia alle navi battenti bandiera dell'Ue, nonché alle navi di proprietà, noleggiate e/o gestite da società o cittadini dell'Ue. Ciò riguarda anche gli agenti che agiscono per loro conto.

2 anni fa
Mosca starebbe costruendo una grande base militare a Mariupol
La Bbc ha pubblicato alcune foto rilasciate dalla società di osservazione della Terra Maxar che mostrerebbero il complesso militare.

La Russia sta consolidando la sua presenza militare nella città portuale ucraina di Mariupol, catturata nei mesi scorsi, costruendo una grande base militare. Lo mostrano le foto satellitari rilasciate dalla società di osservazione della Terra Maxar e pubblicate dalla Bbc. Le foto mostrano un nuovo complesso a forma di U vicino al centro della città. Sul tetto si vede la stella rossa, bianca e blu dell'esercito russo, con lettere che riproducono la scritta: "Dall'esercito russo al popolo di Mariupol". La città ucraina è strategicamente importante per Mosca, essendo parte del suo "ponte di terra" che collega la Russia alla Crimea annessa.

Un assedio lungo tre mesi

Le forze di Mosca hanno assediato Mariupol per quasi tre mesi all'inizio di quest'anno, e hanno lasciato la città in gran parte in rovina. Funzionari ucraini hanno stimato il mese scorso che circa 25.000 civili sono stati uccisi negli attacchi, mentre le Nazioni Unite hanno confermato la morte di 1.348 civili, ma hanno precisato che il vero bilancio delle vittime è "probabilmente più alto di migliaia".I funzionari ucraini stimano che fino al 90% delle infrastrutture della città sia stato lasciato in rovina a seguito dei bombardamenti russi e le nuove immagini satellitari suggeriscono che Mosca abbia iniziato a demolire molti degli edifici residenziali rimasti inagibili e irreparabili

2 anni fa
"Non accetteremo il tetto al prezzo del petrolio"
È la posizione della Russia in merito al "price cap". A riferirlo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov..

La Russia "non accetterà" il tetto sul prezzo del petrolio. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, secondo quanto riporta la Tass. "Stiamo valutando la situazione. Sono stati fatti alcuni preparativi per questo tetto. Non accetteremo il price cap e vi informeremo su come sarà organizzato il lavoro una volta che sarà terminata la valutazione", ha detto ai giornalisti il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.

2 anni fa
"90'600 soldati russi rimasti uccisi da inizio della guerra"
Questo il numero di vittime tra i soldati russi secondo lo Stato maggiore ucraino.

Secondo l'aggiornamento dello Stato maggiore ucraino, "è salito a 90'600 il bilancio dei morti tra i soldati russi, tra cui 510 militari morti nei combattimenti delle ultime 24 ore". Inoltre, afferma il report, "le truppe ucraine hanno distrutto 2917 carri armati nemici, 5886 veicoli blindati, 1906 sistemi di artiglieria, 395 lanciamissili, 210 sistemi antiaerei, 280 aerei, 263 elicotteri, 1572 droni operativo-tattici, 531 missili da crociera, 16 navi da guerra, 4472 veicoli e serbatoi di carburante".

2 anni fa
"443 bambini uccisi dall'inizio della guerra"
"Più di 852 sono quelli rimasti feriti". Lo ha reso noto la Procura generale di Kiev.

È salito a 443 il numero di bambini ucraini rimasti uccisi dall'inizio della guerra, più di 852 sono stati feriti: lo riferisce la Procura generale di Kiev, riporta Ukrinform. "Al mattino del 3 dicembre, più di 1295 bambini sono stati colpiti in Ucraina a causa dell'aggressione armata della Federazione Russa. Secondo le informazioni ufficiali dei procuratori minorili, 443 bambini sono stati uccisi e più di 852 sono stati feriti", ha reso noto l'ufficio del Procuratore.

2 anni fa
"Kiev bombardata tutta la notte"
Due dozzine di abitazioni, fabbricati agricoli, reti elettriche e gasdotti e 50 sono stati danneggiati", ha detto il capo militare regionale ucraino Valentin Reznichenko.

Bombardato per tutta la notte dall'esercito russo il distretto di Nikopol, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia: danneggiati gasdotti e le reti elettriche. "I russi hanno bombardato il distretto di Nikopol per tutta la notte, ma il centro del distretto è stato il più colpito. Più di 30 proiettili nemici sono caduti su Nikopol (di fronte alla centrale nucleare) ma fortunatamente le persone non sono rimaste ferite. Due dozzine di abitazioni, fabbricati agricoli, reti elettriche e gasdotti e 50 sono stati danneggiati", ha detto il capo militare regionale Valentin Reznichenko.

2 anni fa
Zelensky firma il decreto per restrizioni alla Chiesa ortodossa
Zelensky aveva preannunciato ieri sera l'iniziativa, affermando che intendeva "impedire alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa di operare in Ucraina".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che pone restrizioni all'attività della Chiesa ortodossa del Paese legata al Patriarcato di Mosca. Lo rende noto Ukrinform. Zelensky aveva preannunciato ieri sera l'iniziativa, affermando che intendeva "impedire alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa di operare in Ucraina".

L'agenzia ucraina aggiunge che sono proseguite oggi in tre chiese le perquisizioni dei servizi di sicurezza interni, SBU, avviate da alcune settimane. Il Consiglio nazionale ha deciso inoltre di verificare "la presenza di motivi legali e il rispetto delle condizioni di utilizzo da parte di organizzazioni religiose della proprietà situata sul territorio della Riserva storica e culturale nazionale di Kyiv-Pechersk". Si tratta d

In particolare, nel sito dove sorge lo storico Monastero delle Grotte di Kiev, residenza del Metropolita fedele al patriarcato di Mosca perquisita nei giorni scorsi, i servizi di sicurezza ucraini sostengono di avervi trovato diverse migliaia di dollari e rubli, documenti di propaganda filorussa e passaporti falsi.

2 anni fa
"10-13'000 soldati ucraini morti da inizio guerra"
Ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva parlato di 100'000 militari morti, correggendosi in seguito. "Indubbiamente, ha commesso un errore, è ovvio. Ecco perché hanno rimosso quei numeri", ha spiegato Podolyak.

Dall'inizio della guerra l'esercito ucraino ha perso 10-13'000 soldati. Lo ha detto a Channel 24 Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, citato da Ukrinform. "Abbiamo stime ufficiali dello Stato Maggiore, fornite dal Comandante in Capo Supremo: vanno da 10 a 12,5-13 mila morti. Stiamo parlando apertamente del numero di morti", ha detto. Finora Kiev aveva tenuto il dato riservato. Ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva parlato di 100'000 militari morti, correggendosi in seguito. "Indubbiamente, ha commesso un errore, è ovvio. Ecco perché hanno rimosso quei numeri", ha spiegato Podolyak.

2 anni fa
"Stop a organizzazioni religiose legate a Mosca"
Zelensky ha spiegato che lo Stato dovrà "garantire lo svolgimento di una perizia religiosa dello statuto della Chiesa ortodossa ucraina sulla presenza di un legame canonico con il patriarcato di Mosca e, se necessario, adottare le misure previste dalla legge".

L'Ucraina intende limitare le attività delle organizzazioni religiose legate alla Russia e rivedere lo status della Chiesa ortodossa ucraina fedele al patriarcato di Mosca. Lo ha annunciato ieri il presidente Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale, dopo una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. Il Consiglio "ha incaricato il governo di presentare alla Verkhovna Rada (il parlamento ucraino, ndr) un progetto di legge per impedire alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa di operare in Ucraina".

"Se necessario, adottare le misure previste dalla legge"

Zelensky ha spiegato che lo Stato dovrà "garantire lo svolgimento di una perizia religiosa dello statuto della Chiesa ortodossa ucraina sulla presenza di un legame canonico con il patriarcato di Mosca e, se necessario, adottare le misure previste dalla legge". Il Consiglio nazionale ha deciso inoltre di verificare "la presenza di motivi legali e il rispetto delle condizioni di utilizzo da parte di organizzazioni religiose della proprietà situata sul territorio della Riserva storica e culturale nazionale di Kyiv-Pechersk". Si tratta del sito dove sorge lo storico Monastero delle Grotte di Kiev, residenza del Metropolita fedele al patriarcato di Mosca, perquisito nei giorni scorsi dai servizi di sicurezza ucraini che sostengono di avervi trovato diverse migliaia di dollari e rubli, documenti di propaganda filorussa e passaporti falsi. "Tutti gli organismi responsabili di garantire la sicurezza nazionale dovrebbero intensificare le misure per identificare e contrastare le attività sovversive dei servizi speciali russi nell'ambiente religioso dell'Ucraina - ha insistito Zelensky nel videomessaggio postato su Telegram -. E applicare sanzioni personali: i nomi" delle persone coinvolte - saranno presto resi pubblici".

2 anni fa
Nuovo attacco russo a Zaporizhzhia 
Le squadre di emergenza sono tuttora sul posto per spegnere l'incendio che è scoppiato dopo l'attacco.

Un nuovo attacco dell'esercito russo è stato sferrato nella notte in un villaggio nel distretto di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sud-orientale. Lo afferma il capo dell'amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh su Telegram, scrive Ukrinform. "Un villaggio in una delle comunità del distretto di Zaporizhzhia è stato nuovamente colpito. L'obiettivo del nemico era la distruzione delle infrastrutture industriali ed energetiche. A seguito dell'attacco, l'edificio amministrativo, che ospitava tutti i servizi necessari ai residenti locali, è stato quasi completamente distrutto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito", ha scritto su Telegram Starukh. Le squadre di emergenza sono tuttora sul posto per spegnere l'incendio che è scoppiato dopo l'attacco.

2 anni fa
Biden-Macron, “sostegno a Kiev finché sarà necessario”
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I presidenti di Usa e Francia condannano l'escalation deliberata della Russia e soprattutto "l'irresponsabile retorica sul nucleare e la sua disinformazione riguardo presunti attacchi chimici".

Usa e Francia continueranno a sostenere l'Ucraina "finché è necessario": lo hanno dichiarato Joe Biden e Emmanuel Macron in un comunicato congiunto dopo il loro incontro nello studio Ovale. I due presidenti "ribadiscono il sostegno dei loro Paesi all'Ucraina" e si impegnano a fornirle "un aiuto politico, di sicurezza, umanitario ed economico finché sarà necessario".

“Colpire volontariamente i civili rappresenta un crimine di guerra”

"I presidenti condannano con forza l'illegale aggressione della Russia contro l'Ucraina e mettono in evidenza come il colpire volontariamente civili e infrastrutture civili rappresenti un crimine di guerra", si legge nella dichiarazione congiunta di Biden e Macron, che condannano l'escalation deliberata della Russia e soprattutto "l'irresponsabile retorica sul nucleare e la sua disinformazione riguardo presunti attacchi chimici". Una conferenza internazionale di pace a Parigi il 13 dicembre è uno degli obiettivi degli sforzi per mettere fine al conflitto ucraino, stando sempre al comunicato congiunto.

Piccole differenze

Gli Stati Uniti e la Francia "continueranno a coordinarsi" sui timori riguardanti le sfide poste dalla Cina all'ordine internazionale basato sulle regole, si legge ancora nella nota. "Possiamo avere piccole differenze con la Francia, ma le sfide sono comuni", ha poi detto Biden in conferenza stampa alla Casa Bianca. "Non siamo mai in disaccordo sulle questioni fondamentali", ha sottolineato il presidente americano.

2 anni fa
Lo statuto S per rifugiati ucraini funziona
©CDT/TatianaScolari
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Lo evidenzia il rapporto intermedio sulla prima applicazione dello statuto. In base ai dati della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM), da marzo a metà settembre lo status di protezione S è stato concesso a 63'375 rifugiati ucraini giunti in Svizzera.

Lo statuto di protezione S per i rifugiati ucraini funziona in maniera soddisfacente. Tuttavia, in vista di futuri casi di applicazione, il gruppo di valutazione individua una certa necessità di adeguamento in singoli settori. Ieri il gruppo incaricato di valutarlo, istituito in giugno dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, le ha presentato il rapporto intermedio sulla prima applicazione dello statuto. Lo indica un comunicato odierno del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Ne emerge che la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni hanno reagito rapidamente e lo Stato maggiore Asilo, SONAS, istituito per gestire le situazioni di crisi, ha dato buoni risultati.

Il gruppo di valutazione

Il gruppo di valutazione presieduto dall'ex consigliere nazionale ed ex consigliere di Stato argoviese Urs Hofmann - di cui fa parte tra gli altri anche l'ex consigliere di Stato ticinese Paolo Beltraminelli - sostiene che aver concesso rapidamente protezione ai profughi della guerra in Ucraina sia stato indispensabile per sgravare il sistema d'asilo e che nel complesso sia stata una misura efficace. Il margine di manovra concesso dal legislatore in relazione allo statuto S è stato determinante per il suo buon funzionamento ed è stato utilizzato in modo appropriato nel caso concreto, in particolare nel definire la cerchia di persone interessate e le modalità relative all'attività lucrativa e alla libertà di movimento. Il gruppo di valutazione ha inoltre confermato la necessità dello stretto coordinamento con lo spazio Schengen ritenendolo imprescindibile anche in vista dell'abolizione dello statuto S. Secondo il rapporto, l'esperienza finora maturata ha inoltre evidenziato che una situazione straordinaria come quella scatenata dalla guerra contro l'Ucraina non può essere superata con le strutture ordinarie. È quindi stato necessario ricorrere anche agli strumenti del piano d'emergenza Asilo concordato nel 2016 tra la Confederazione e i Cantoni. In queste situazioni - viene rilevato - è ancora più importante coinvolgere tutti i livelli dello Stato e promuovere un dialogo costante. A tal fine, l'organizzazione di crisi SONAS si è dimostrata in generale efficiente.

C'è ancora potenziale di miglioramento

Secondo il gruppo di valutazione, in vista di futuri casi di applicazione, singoli settori presentano un potenziale di adeguamento delle basi legali vigenti dal 1998. In particolare va chiarito se occorra precisare nella legge la concessione dello statuto S, la relativa procedura e la revoca, e se vadano sanciti a livello legislativo il coordinamento con l'Unione europea, il piano d'emergenza e gli aiuti finanziari della Confederazione. È stata inoltre individuata un'ulteriore necessità di chiarimento anche in merito ad aspetti di diritto procedurale concernenti le domande di asilo presentate dalle persone bisognose di protezione al momento della concessione o della revoca dello statuto S. Sarebbe pure necessario precisare gli strumenti giuridici per reperire alloggi di emergenza e chiarire la ripartizione dei compiti tra la Confederazione, i Cantoni e i Comuni. Il gruppo di valutazione ritiene inoltre che le basi legali dello statuto S vadano in linea di principio adattate a quelle per l'ammissione provvisoria: se si dovesse procedere in questo modo si dovrebbe tuttavia tener conto del fatto che eventuali differenze potrebbero essere motivate dalle circostanze particolari del caso concreto di applicazione dello statuto S, e che potrebbe essere necessaria anche una certa flessibilità delle basi giuridiche.

Valutazioni per il futuro

Il gruppo di valutazione approfondirà questi e altri aspetti in vista del rapporto finale entro giugno 2023 e formulerà una serie di raccomandazioni all'attenzione della responsabile del DFGP, tenendo conto del margine di manovra politico. L'11 marzo il Consiglio federale aveva deciso che sarebbe stato concesso lo status di protezione S ai rifugiati provenienti dall'Ucraina. In questo modo essi ottengono rapidamente il diritto di residenza senza dover passare attraverso una vera e propria procedura di asilo. Il 9 novembre il governo ha prorogato lo statuto per un altro anno. In base ai dati della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM), da marzo a metà settembre lo status di protezione S è stato concesso a 63'375 rifugiati ucraini giunti in Svizzera.

2 anni fa
La Russia ha perso 200mila soldati tra morti e feriti
"Secondo i dati forniti dallo Stato Maggiore dell'esercito e dall'intelligence militare, le vittime russe sono circa 90'000, cifra certamente arrotondata a cui si aggiungono perdite irreversibili, compresi feriti, amputati, malati gravi, prigionieri, persone scomparse".

Stando al consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, dall'inizio della guerra, la Russia ha perso circa 200'000 dei suoi soldati in Ucraina, inclusi i militari rimasti uccisi e quelli feriti. "Secondo i dati forniti dallo Stato Maggiore dell'esercito e dall'intelligence militare, le vittime russe sono circa 90'000, cifra certamente arrotondata a cui si aggiungono perdite irreversibili, compresi feriti, amputati, malati gravi, prigionieri, persone scomparse. Per la Russia ci sono 200'000 perdite irreversibili", ha detto Podolyak al programma TV Vozdukh - riporta RBC-Ukraine.

2 anni fa
Kiev licenzia il vice capo di Zaporizhzhia, "ha tradito con russi"
Lo ha dichiarato la società statale per l'energia nucleare Energoatom.

L'Ucraina ha licenziato il vice capo ingegnere della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, accusandolo di collaborazione con le forze di Mosca e di tradimento. Lo ha dichiarato la società statale per l'energia nucleare Energoatom - riporta il Guardian. La decisione arriva un giorno dopo che la Russia ha affermato di aver promosso l'ingegnere, Yuriy Chernichuk, a direttore del vasto impianto nucleare nel sud-est dell'Ucraina.

2 anni fa
Distrutta la più moderna centrale elettrica dell'Ucraina
La centrale Kreminska era stata inaugurata nel 2020, copriva completamente il fabbisogno di elettricità della regione e creava anche una riserva.

L'esercito russo ha distrutto la più moderna centrale elettrica ad alta tensione dell'Ucraina nella regione di Lugansk. Lo ha annunciato il presidente della società per l'energia ucraina Ukrenergo Volodymyr Kudrytsky su Facebook, citato da Unian. La centrale Kreminska era stata inaugurata nel 2020, copriva completamente il fabbisogno di elettricità della regione e creava anche una riserva: "Nel 2020 abbiamo costruito e messo in funzione una stazione ad alta tensione, che non ha analoghi impianti in Europa. Era necessaria per fornire un'alimentazione affidabile a circa 500mila consumatori nel Lugansk", ha detto Kudrytsky.

2 anni fa
Sale a 441 il numero di bambini uccisi da inizio guerra
Allo stesso tempo, il bilancio dei bambini feriti è salito a 852.

Sono almeno 441 i bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione da parte delle forze russe: è quanto emerge dai dati forniti dalle Procure per i minorenni, secondo quanto riporta Ukrinform. Allo stesso tempo, il bilancio dei bambini feriti è salito a 852.

2 anni fa
Von der Leyen: "Creeremo un tribunale ad hoc sui crimini russi"
L'esecutivo europeo, nelle prossime ore, invierà ai Paesi membri una proposta ad hoc per permettere che le responsabilità della Russia possano essere giudicate davanti a una Corte.

"La Russia deve pagare per i suoi crimini orribili. Collaboreremo con la Corte penale internazionale e contribuiremo alla creazione di un tribunale specializzato per giudicare i crimini della Russia. Con i nostri partner, ci assicureremo che la Russia paghi per la devastazione che ha causato, con i fondi congelati degli oligarchi e i beni della sua banca centrale". È quanto annuncia in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'esecutivo europeo, nelle prossime ore, invierà ai Paesi membri una proposta ad hoc per permettere che le responsabilità della Russia possano essere giudicate davanti a una Corte.

Danni per 600 miliardi di euro

"Proporremo di istituire una Corte speciale sotto l'egida dell'Onu per indagare e porre a giudizio il crimine d'aggressione della Russia. Stiamo lavorando per avere il più ampio consenso per questa iniziativa", ha spiegato von der Leyen in un video che ha fatto seguito all'annuncio, sui canali sociali, della creazione di un tribunale speciale sui crimini russi. "La Russia deve anche pagare per le devastazioni che ha provocato. Si stima che i danni subiti dall'Ucraina siano attorno ai 600 miliardi di euro. La Russia e gli oligarchi devono risarcire l'Ucraina e coprire i le spese per la ricostruzione, e noi abbiamo gli strumenti perché la Russia paghi. Abbiamo bloccato 300 miliardi di euro delle riserve della banca centrale russa e congelato 19 miliardi di euro degli oligarchi russi", ha affermato la presidente della Commissione europea nel video.

2 anni fa
Kiev rimpiomba nel buio
"Da oggi a Kiev riprendono le interruzioni della corrente di emergenza. I programmi di blackout per la stabilizzazione non funzionano", ha reso noto la società per l'energia elettrica ucraina Dtek.

Kiev di nuovo al buio a partire da oggi: la società per l'energia elettrica ucraina Dtek ha annunciato questa mattina la ripresa delle interruzioni della corrente.

"A partire da oggi a Kiev riprendono le interruzioni della corrente di emergenza, si sta facendo tutto il possibile per garantire l'elettricità a ciascun utente per 2-3 ore due volte al giorno. I programmi di blackout per la stabilizzazione non funzionano", ha reso noto Dtek, citata da Unian.

"Non appena riusciremo a riequilibrare la situazione, torneremo al piano a orari", ha aggiunto la società. I blackout riprendono nella capitale per la prima volta dal 23 novembre.

2 anni fa
Vaticano come mediatore: "Russia a favore, Ucraina contro"
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Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, l'Ucraina sarebbe contraria alla mediazione proposta dal Vaticano: "Tali interventi, da parte dell'Ucraina, non possono essere richiesti".

Il Cremlino "accoglie con favore" l'offerta di mediazione del Vaticano, ma è l'Ucraina che non è favorevole. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

"Tali interventi non possono essere richiesti"

"Sappiamo - ha detto Peskov, citato dall'agenzia Interfax, rispondendo a una domanda sull'offerta di mediazione del Vaticano - che un certo numero di statisti e Paesi stranieri si dichiarano pronti a fornire il loro aiuto e, naturalmente, accogliamo con favore tale volontà politica. Ma nella situazione che abbiamo ora de facto e de jure da parte dell'Ucraina, tali interventi non possono essere richiesti".

S.Sede disposta a mediare

"La posizione della Santa Sede è cercare la pace e cercare una comprensione" tra le parti, "la diplomazia della Santa Sede si sta muovendo in questa direzione ed è sempre disposta a mediare". Lo ha detto il Papa. Il Pontefice si è espresso in un'intervista alla rivista dei gesuiti America. "Ho anche pensato di fare un viaggio, ma ho preso la decisione: se viaggio, vado a Mosca e a Kiev, in entrambe, non solo in un posto". "Perché non nomino Putin? Perché non è necessario", "a volte le persone si attaccano a un dettaglio. Tutti conoscono la mia posizione", ha ribadito il Pontefice.

2 anni fa
La centrale di Zaporizhzhia rimane russa
In seguito alle affermazioni ucraine, secondo cui l'amministrazione russa fosse in procinto di lasciare la centrale nucleare, questa nega il tutto affermando: "Queste informazioni non sono vere".

La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia rimane sotto il controllo russo: lo ha reso noto l'amministrazione russa della città occupata di Energodar, che ospita l'impianto, come riporta il Guardian.

"Queste informazioni non sono vere"

L'annuncio segue le dichiarazioni di ieri del presidente della compagnia nucleare ucraina Energoatom, Petro Kotin, alla tv nazionale secondo cui ci sono segnali che le forze di Mosca potrebbero prepararsi a lasciare l'impianto occupato. "Nelle ultime settimane stiamo effettivamente ricevendo informazioni secondo cui sono apparsi segnali che indicano che forse si stanno preparando a lasciare (la centrale). Si ha l'impressione che stiano facendo le valigie e rubando tutto quello che possono", aveva detto Kotin. "I media stanno attivamente diffondendo (notizie) false secondo cui la Russia starebbe pianificando di ritirarsi da Energodar e lasciare (la centrale nucleare) - ha risposto oggi l'amministrazione russa della città -. Queste informazioni non sono vere".

2 anni fa
A Kherson è tornata la luce
Lo ha annunciato il consigliere presidenziale Anton Gerashchenko su Twitter.

"Finalmente le case di Kherson hanno di nuovo la luce!". Lo comunica su Twitter il consigliere presidenziale Anton Gerashchenko. L'interruzione della luce e quindi dei riscaldamenti ha interessato quasi tutta l'Ucraina a partire dai massicci attacchi russi della scorsa settimana.

2 anni fa
4.75 milioni di rifugiati ucraini chiedono protezione in Europa
Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), sarebbero 4.75 milioni i rifugiati che si sono registrati per la Protezione Temporanea o programmi simili.

Oltre 4,75 milioni di rifugiati ucraini si sono già registrati per la Protezione Temporanea o per simili programmi di protezione nazionale in Europa: lo ha reso noto l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), come riporta Ukrinform. Secondo l'Unhcr, il numero di rifugiati provenienti dall'Ucraina, registrati per la Protezione Temporanea o per analoghi programmi di protezione in Europa, ha raggiunto quota 4.751.065. Nell'Unione europea, il maggior numero di rifugiati è stato registrato in Polonia, Germania e Repubblica Ceca.

2 anni fa
Due terzi dei Paesi Nato hanno esaurito le armi per Ucraina
Lo indica il New York Times, citando un alto funzionario dell'Alleanza.

Due terzi dei Paesi della Nato hanno esaurito il loro potenziale per le forniture di armamenti all'Ucraina: lo scrive il quotidiano statunitense New York Times, che cita un alto funzionario dell'Alleanza. Le scorte di armamenti di 20 dei 30 membri della Nato sono "piuttosto esaurite", ha detto il funzionario che ha voluto mantenere l'anonimato. Ma i restanti 10 Paesi possono ancora fornire di più, soprattutto gli alleati più grandi, ha aggiunto citando tra questi l'Italia, la Francia, la Germania e l'Olanda.

La situazione delle scorte di armamenti è particolarmente difficile per la Polonia e gli Stati baltici, sottolinea il giornale, secondo cui nel complesso i Paesi della Nato hanno trasferito all'Ucraina armamenti per un valore di 40 miliardi di dollari, pari al bilancio annuale della difesa francese. 

2 anni fa
Bombe su siti nucleari ucraini hanno danneggiato 2 generatori
Il ravvio di due reattori sono stati ritardati a causa dei danni provocati dai bombardamenti russi di mercoledì.

I bombardamenti russi di mercoledì hanno interrotto l'alimentazione di 3 centrali nucleari ucraine. "Tutti i meccanismi di sicurezza hanno funzionato ma due generatori sono stati danneggiati ritardando il riavvio di due reattori: i ripetuti arresti causati dagli attacchi possono avere un impatto grave sulla sicurezza nucleare e sull'approvvigionamento energetico". Lo riporta il Guardian citando il presidente della compagnia nucleare ucraina Energoatom Petro Kotin. "Qualsiasi uso dello scram (arresto d'emergenza di un reattore) può causare un incidente", ha detto all'Observer Oleh Korikov, ispettore capo della sicurezza nucleare.

2 anni fa
Zelensky, fino a 60 navi di grano verso l'Africa entro metà 2023
In un summit a Kiev, il presidente ucraino ha lanciato un'iniziativa per fornire grano ai Paesi più poveri e in crisi alimentare.

Fino a 60 navi di grano ucraino potranno essere inviate entro la metà del prossimo anno in alcuni dei paesi più poveri del mondo in Africa. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una dichiarazione rilasciata al quotidiano britannico Guardian in occasione del lancio di oggi del programma 'Grain from Ukraine' (Grano dall'Ucraina) per fornire grano ai Paesi poveri e in crisi alimentare. L'iniziativa è stata lanciata in un summit a Kiev nel quale sono intervenuti - in presenza e con messaggi video - diversi leader europei.

Un mix di enti governativi, ong e società private

Zelensky ha affermato che le navi in partenza dal porto ucraino di Odessa potranno raggiungere Paesi come Sudan, Yemen e Somalia, ma solo finché arriveranno finanziamenti internazionali per sovvenzionare il grano. Il programma è organizzato da un mix di enti governativi, ong e società private. Una nave finanziata dalla Germania è già partita per l'Etiopia.

La data scelta

Zelensky ha scelto di lanciare il programma in occasione del novantesimo anniversario dell'Holodomor, lo sterminio per fame provocato dall'Urss di Stalin in Ucraina dal 1932 al 1933, che causò diversi milioni di morti. "Anche se il paese lotta con la carenza di cibo, i terreni agricoli devastati e i blackout diffusi, non dimenticheremo mai il nostro ruolo di cittadini responsabili, specialmente dopo aver sperimentato la carestia come nazione. L'Africa ha un disperato bisogno di cibo e l'Ucraina è pronta a sostenere le popolazioni vulnerabili nel momento del bisogno", ha affermato Zelensky.

L'invito alla comunità internazionale

Andriy Yermak, il capo dell'ufficio del presidente, ha affermato che il lancio rappresenta un momento storico, e ha invitato la comunità internazionale, comprese le fondazioni private, a finanziare il costo dell'invio del cibo nei paesi colpiti dalla fame.

L'accordo sul grano con la Russia

La scorsa settimana, la Russia ha accettato di estendere l'accordo sul grano per altri 120 giorni. Da quando l'accordo è stato lanciato per la prima volta, revocando il blocco russo sul grano ucraino attraverso il Mar Nero verso la Turchia, un totale di 11 milioni di tonnellate di prodotti agricoli ucraini ha raggiunto 38 paesi.

2 anni fa
Il Belgio dona 10 milioni per l'export del grano
Il paese intende contribuire al programma 'Grain from Ukraine' avviato dal presidente Zelensky.

Il Belgio verserà 10 milioni di euro per sostenere il trasporto di grano dai porti ucraini ai Paesi a rischio di carestia, contribuendo al programma 'Grain from Ukraine' avviato dal presidente Volodymyr Zelensky. Lo ha annunciato il premier belga Alexander De Croo a Kiev nel corso del summit internazionale per il lancio dell'iniziativa.

"Siamo uno dei primi Paesi a contribuire all'iniziativa del presidente Zelensky. Stiamo aiutando l'Ucraina a portare il grano ucraino sui mercati mondiali, in particolare nei Paesi con grave insicurezza alimentare", ha evidenziato De Croo. Con l'iniziativa Kiev punta a sbloccare almeno 5 milioni di tonnellate di cereali entro la prossima estate, in collaborazione con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.

2 anni fa
"Al fianco di Kiev per il tempo necessario
Lo ha dichiarato Jens Stoltenberg, segretario generale dell'Alleanza Atlantica, al summit 'Grain from Ukraine'.

"Gli alleati della Nato stanno dando all'Ucraina un sostegno finanziario, umanitario e militare senza precedenti, per aiutarla a prevalere come nazione sovrana e indipendente. E staremo con l'Ucraina per tutto il tempo necessario". Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, rivolgendosi al summit ''Grain from Ukraine' in vista della riunione ministeriale di mercoledì. "Novant'anni fa l'orrendo Holodomor dell'Unione Sovietica uccise milioni di ucraini. Oggi la Russia non usa solo bombe e proiettili per minacciare la libertà e la sovranità dell'Ucraina, sta anche usando gas e grano come armi per dividerci e destabilizzarci tutti. La Russia deve fermare la sua guerra", ha evidenziato Stoltenberg.

2 anni fa
Scholz, 15 milioni di aiuti a Kiev per l'export del grano
Lo ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante il summit 'Grain from Ukraine'

"La Germania darà altri 15 milioni di euro per sostenere nuove spedizioni di grano dall'Ucraina, in coordinamento con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite". Lo ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz intervenendo al summit 'Grain from Ukraine' organizzato da Kiev per commemorare il 90° anniversario dell'Holodomor, la carestia che ha devastato il Paese tra il 1932 e 1933 . Il cancelliere ha riferito che una nave sponsorizzata da Berlino è già in viaggio per portare il grano ucraino all'Etiopia. "Oggi - ha aggiunto - affermiamo insieme che la fame non dovrebbe mai più essere usata come arma".

2 anni fa
Bielorussia, morto improvvisamente il ministro degli esteri
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Vladimir Makei è deceduto all'età di 65 anni. Doveva incontrare il suo omologo russo lunedì.

Il ministro degli Esteri della Bielorussia, Vladimir Makei, è morto improvvisamente all'età di 65 anni. Ne dà notizia l'agenzia bielorussa Belta."Il ministro degli Esteri Vladimir Makei è morto improvvisamente", ha detto il portavoce del dicastero Anatoly Glaz citato da Sputnik Bielorussia, ripresa dall'agenzia russa Ria Novosti. Makei aveva in programma un incontro con il suo omologo russo Serghei Lavrov per lunedì. 

Mosca: "Siamo scioccati"

"Siamo scioccati": questa la prima reazione, sul suo canale Telegram, della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, alla notizia dell'improvvisa morte del ministro degli Esteri bielorusso Vladimir Makei.

Kiev, Makei avvelenato?

Le cause del decesso non sono state rese note. Ma ci sono voci "secondo cui potrebbe essere stato avvelenato". Lo scrive su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno ucraino. "Makei era considerato un possibile successore di Lukashenko. Era uno dei pochi a non essere sotto l'influenza russa. Le voci dicono che questo potrebbe essere un avvertimento per Lukashenko". 

2 anni fa
"80'000 passaporti emessi ai residenti delle regioni annesse"
"Dopo l'annessione delle quattro regioni alla Federazione Russa, e in conformità con la legislazione, più di 80'000 persone hanno ricevuto il passaporto come cittadini della Federazione Russa", ha dichiarato Kazakova.

Mosca ha emesso più di 80'000 passaporti russi ai residenti delle quattro regioni ucraine annesse dalla Russia a settembre: lo ha reso noto Valentina Kazakova, funzionario del ministero degli Interni, in un comunicato diffuso dai media russi. "Dopo l'annessione delle quattro regioni alla Federazione Russa, e in conformità con la legislazione, più di 80'000 persone hanno ricevuto il passaporto come cittadini della Federazione Russa", ha dichiarato Kazakova. A settembre, la Russia ha indetto i cosiddetti referendum in quattro regioni dell'Ucraina - Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson - affermando che i residenti avevano votato a favore dell'annessione alla Russia. Il presidente Vladimir Putin ha poi formalmente annesso i territori con una cerimonia al Cremlino il mese stesso, anche se le sue forze non hanno mai avuto il pieno controllo di queste regioni.

2 anni fa
Angela Merkel non aveva più forza di imporsi a fine mandato
la ex cancelliera tedesca avrebbe confessato, in un intervista concessa a Spiegel, di aver voluto creare al consiglio europeo un gruppo europeo autonomo per il dialogo con Putin. Essendo in fine mandato, non sarebbe stata ascoltata.

Negli ultimi mesi del suo mandato da cancelliera, Angela Merkel non ha più avuto "la forza di imporsi" sulla questione Ucraina. È quello che ha raccontato lei stessa in un'intervista a Spiegel, secondo un'anticipazione.

"Per Putin conta solo il potere"

"Auspicavo che ci fosse un tempo di pace dopo la fine del mio mandato, perché io mi sono occupata molto dell'Ucraina", ha detto. E tuttavia l'attacco di febbraio non sarebbe stato davvero sorprendente: "L'accordo di Minsk era affossato", spiega. "Nell'estate 2021, dopo che Joe Biden e Vladimir Putin si erano incontrati - continua - io volevo fondare un gruppo europeo autonomo per il dialogo con Putin, al consiglio europeo, ma non avevo più la forza di impormi. Perché tutti sapevano: lei in autunno se ne va". Qualche mese prima della fine del mandato, Merkel ha fatto una visita di congedo anche a Mosca, "e la sensazione era molto chiara: 'dal punto di vista del potere politico, tu sei finita'. Per Putin conta solo il potere".

2 anni fa
18 miliardi di euro per l'Ucraina nel 2023 dal Parlamento Europeo
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Il finanziamento, approvato con 507 voti favorevoli, sosterrà i servizi pubblici essenziali quali ospedali, scuole e alloggi per profughi. Gli eurodeputati hanno affermato che l'erogazione dei fondi vuole " rafforzare le istituzioni del Paese e prepararlo sia alla ricostruzione che al percorso di adesione all'Ue"

Via libera dal Parlamento europeo al prestito da 18 miliardi di euro all'Ucraina per il 2023. L'Eurocamera approva con 507 voti a favore, 38 contrari e 26 astenuti, il prestito a lungo termine a condizioni preferenziali e condizionato ad una serie di riforme.

Finanziamento per sostenere i servizi pubblici essenziali

I 18 miliardi di euro copriranno circa la metà dei 3-4 miliardi di euro di finanziamenti mensili di cui l'Ucraina avrà bisogno nel 2023. Stando alla proposta elaborata dalla Commissione, il denaro "servirà a sostenere i servizi pubblici essenziali, come la gestione di ospedali e scuole, la fornitura di alloggi per i profughi, la stabilità macroeconomica e il ripristino delle infrastrutture critiche distrutte dalla Russia".

"Rinforzare le istituzioni del Paese"

Il prestito, che sarà finanziato dall'Ue sui mercati finanziari, sarà erogato in rate trimestrali, con una continuità e una prevedibilità essenziali per mantenere l'Ucraina a galla nel contesto della guerra. Gli eurodeputati hanno confermato il collegamento tra l'erogazione dei fondi ed una serie di riforme da adottare "per rafforzare le istituzioni del Paese e prepararlo sia alla ricostruzione che al percorso di adesione all'Ue". Tra le riforme elencate vi sono misure per la lotta alla corruzione, la riforma giudiziaria, il rispetto dello Stato di diritto, e la modernizzazione delle istituzioni. Il loro stato di avanzamento sarà esaminato dalla Commissione prima dell'erogazione di ciascuna rata.

2 anni fa
Zelensky a Osce, "serve una pressione costante sulla Russia"
Durante la ventesima sessione autunnale dell'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, il premier ucraino ha tenuto un discorso sul conflitto russo-ucraino.

E' necessario utilizzare tutte le opportunità nazionali e internazionali per esercitare pressioni sullo Stato terrorista russo per "fermare l'elenco dei mesi di guerra e iniziare a contare gli anni di pace": lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso all'apertura della ventesima sessione autunnale dell'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce). Lo riporta Ukrinform.

"Siate leader nel movimento verso la pace"

Zelensky ha espresso gratitudine alla presidenza dell'Assemblea per il lavoro coscienzioso nelle commissioni e a livello di delegazioni nazionali, per tutto ciò che serve "a proteggere i nostri valori e contribuisce a isolare la Russia", ha detto Zelensky. Per fermare l'elenco dei mesi di guerra e iniziare a contare gli anni di pace, è necessario utilizzare tutte le opportunità nazionali e internazionali per fare pressione sullo Stato terrorista, ha sottolineato il presidente ucraino: "Siate leader in questo senso e siate leader nel movimento verso la pace", ha detto. La ventesima sessione autunnale dell'Assemblea parlamentare dell'Osce è iniziata oggi nella sede del Parlamento polacco a Varsavia e durerà fino al 26 novembre.

2 anni fa
Mosca, "Aiea sa chi bombarda Zaporizhzhia ma non può dirlo"
È quanto afferma il rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali con sede a Vienna, Mikhail Ulyanov. L'ambasciatore ha affermato che gli inviati dell'Agenzia "sanno molto bene da dove vengono i bombardamenti".

Gli inviati dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) presenti nella centrale di Zaporizhzhia "sanno molto bene da dove vengono i bombardamenti", cioè dalla parte ucraina, ma il direttore generale Rafael Grossi non può dirlo. Lo afferma Mikhail Ulyanov, il rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali con sede a Vienna, come appunto l'Aiea. "E' tempo - ha detto Ulyanov in un'intervista all'agenzia Ria Novosti - di chiamare le cose con il loro nome. Quattro rappresentanti dell'Aiea si trovano nell'impianto e sanno molto bene da dove arriva il fuoco. Ma il direttore generale ha finora evitato di fare dichiarazioni chiare, forse a causa dei limiti al suo mandato".

2 anni fa
Zelensky interverrà al Consiglio di sicurezza Onu
La riunione è stata convocata a seguito dei recenti raid russi che hanno provocato blackout fino in Moldavia. Dovrebbe tenersi alle 22 ora svizzera.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky oggi parlerà a una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, convocata dopo la nuova ondata di raid russi che hanno provocato blackout fino in Moldavia. Lo hanno reso noto fonti diplomatiche, aggiungendo che il confronto è stato richiesto da Kiev. La riunione dovrebbe tenersi dalle 16 di New York, le 22 svizzere.

2 anni fa
Kiev, missili russi lanciati contro la capitale
Secondo i media ucraini, degli stabili di Kiev sarebbero stati toccati da dei missili russi.

Un massiccio attacco di missili russi è stato lanciato verso Kiev e l'intera regione. L'allarme è stato dato dal capo dell'amministrazione statale regionale di Kiev Oleksiy Kuleba. Secondo il sindaco della capitale Vitaly Klitschko sono state colpite infrastrutture.

Esplosioni in diverse zone della capitale

"Altre esplosioni in diverse zone della capitale. I servizi di soccorso e i medici sono in arrivo. In alcune zone di Kiev non c'è luce", ha scritto Klitschko su Telegram. Kuleba, come riporta Unian, ha avvertito: "non ignorate il segnale di allarme aereo. C'è una minaccia di lancio di razzi nella regione. Rimanete in rifugi e luoghi sicuri".

Missili anche contro Odessa e Dnipropetrovsk

Intanto il "Kyiv Independent" riferisce di missili su Bucha, nell'oblast di Kiev. Missili russi sono stati lanciati - secondo i media ucraini - anche contro Odessa e Dnipropetrovsk. Da parte sua, il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak - in videocollegamento all'Eurocamera - ha dichiarato che la Russia ha lanciato missili subito dopo che il parlamento europeo l'ha riconosciuta come uno Stato sponsor del terrorismo: "I terroristi confermano immediatamente di essere terroristi: lanciano missili", ha detto, riporta Unian.

Il ritmo della distruzione supera quello della costruzione

Yermak ha aggiunto che nel paese "il sistema elettrico sta per collassare. Il ritmo della distruzione supera quello della costruzione, il vostro aiuto è vitale", ha detto. All'Eurocamera è partita la campagna "Generatori di speranza", in collaborazione con la rete Eurocities, per l'acquisto di generatori di corrente per le città dell'Ucraina. "Stiamo per affrontare il nostro inverno più duro", ha sottolineato Yermak.

2 anni fa
"L'esercito russo sta bombardando Kherson"
Queste le parole di Yuriy Sobolevsky, il vicepresidente del consiglio regionale. Secondo le autorità locali, ci sarebbero morti e feriti in seguito ai bombardamenti su infrastrutture civili.

"L'esercito russo sta bombardando Kherson, liberata 10 giorni fa, sono state colpite infrastrutture civili. Ci sono feriti tra la popolazione": lo rende noto il vicepresidente del consiglio regionale Yuriy Sobolevsky, come riporta Unian. La pubblicazione "Suspilne Kherson" ha riferito di una serie di esplosioni nella città a cominciare dalle 11 di questa mattina (le 10 in Svizzera). Secondo la Direzione della polizia nazionale di Kherson, ci sono morti e feriti in seguito ai bombardamenti dell'esercito russo su infrastrutture civili della città, come riporta Unian.

2 anni fa
Kiev al buio, salta piano d'emergenza elettricità
Il consumo di elettricità è aumentato in modo significativo nella regione. Le autorità hanno quindi deciso di sospendere le interruzioni di emergenza.

Salta il piano sull'orario delle interruzioni dell'elettricità nella capitale e nella regione di Kiev a causa dell'elevato consumo di corrente dovuto specialmente al freddo. Oggi "nella capitale sono stati applicati arresti dell'elettricità di emergenza. I programmi sono temporaneamente sospesi fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata", ha affermato l'operatore elettrico ucraino Ukrenergo. L'amministrazione ha spiegato che "attualmente, il consumo di elettricità è aumentato in modo significativo nella regione di Kiev. Al fine di evitare incidenti di massa, ci sono interruzioni di emergenza", riporta Espreso tv.

2 anni fa
Cremlino, "in Ucraina raggiungeremo i nostri obiettivi"
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito gli obiettivi della Russia nell'operazione militare in Ucraina.

"La Russia vuole raggiungere i suoi obiettivi, e li raggiungerà". Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in merito all'operazione militare in Ucraina. Peskov ha così risposto al presidente Volodymyr Zelensky che ha accusato Mosca di non volere negoziare con Kiev e di essere invece intenzionata ad ottenere solo una pausa nelle ostilità, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass.

"Il fine dell'operazione militare russa in Ucraina non è provocare un cambio di regime a Kiev", ha inoltre detto il portavoce del Cremlino, citato dalle agenzie russe, aggiungendo che la Russia chiede a tutti i Paesi di usare la loro influenza per convincere "l'esercito ucraino a smettere di bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhia". In merito all'uccisione, denunciata da Mosca, di dieci prigionieri russi con un colpo alla testa da parte delle forze ucraine, Peskov ha poi dichiarato: "Senza dubbio, la Russia cercherà coloro che hanno commesso questo crimine, che devono essere trovati e puniti".

2 anni fa
Zaporizhzhia, le esplosioni vicino ai reattori
Lo scrive l'Agenzia internazionale per l'energia atomica riferendosi ai bombardamenti avvenuti durante il weekend.

Alcune esplosioni sono avvenute vicino ai reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia: lo scrive l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) sul suo sito riportando le parole del direttore generale Rafael Grossi. Riferendosi ai bombardamenti di due giorni fa e di ieri nell'area dell'impianto nucleare più grande d'Europa, Grossi sottolinea che le esplosioni sono state tra le più intense degli ultimi mesi e afferma: "Anche se non c'è stato un impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza nucleare dell'impianto, i bombardamenti si sono avvicinati pericolosamente ad essi. Stiamo parlando di metri, non di chilometri".

2 anni fa
"Bombardato 400 volte l'Est dell'Ucraina"
Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"L'esercito russo ha bombardato ieri l'Est dell'Ucraina per 400 volte. Le battaglie più feroci sono in corso nella regione di Donetsk. Nel Sud del Paese stiamo mantenendo la difesa, stiamo distruggendo in modo coerente e calcolato il potenziale degli occupanti". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio video su Facebook.

2 anni fa
Aiea: "Danni a sito Zaporizhzhia, ma sicurezza non a rischio"
Fra ieri e oggi si sono registrate nella zona dell'impianto almeno una decina di potenti esplosioni. Il direttore dell'Aiea ribadisce l'appello all'istituzione di una zona di sicurezza attorno alla centrale.

Sono almeno una decina le potenti esplosioni registrate nella zona di Zaporizhzhia tra la notte scorsa e oggi. Lo riferiscono gli esperti dell'Aiea (Agenzia internazionale dell'energia atomica) che si trovano nella centrale nucleare ucraina, dovute a "presunti bombardamenti", secondo quanto riferisce un tweet. "Alcuni edifici, sistemi e attrezzature del sito sono stati danneggiati, ma finora nessun danno cruciale per la sicurezza nucleare", aggiungono.

La preoccupazione però rimane. "Chiunque ci sia dietro, deve fermarsi immediatamente. State giocando con il fuoco!", afferma il direttore dell'Aiea Rafael Grossi. Il funzionario ha inoltre ribadito l'appello urgente a Ucraina e Russia a trovare un accordo e implementare una zona di sicurezza e protezione nucleare intorno alla centrale ucraina il prima possibile. "Non mi arrenderò fino a quando questa zona non sarà diventata realtà", ha aggiunto.

2 anni fa
"I tentativi occidentali di farci negoziare con Mosca sono bizzarri"
Lo ha dichiarato Mykhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Il Paese che ha l'iniziativa sul campo di battaglia dovrebbe capitolare davanti al Paese che sta perdendo".

I tentativi dell'Occidente di convincere l'Ucraina a negoziare con Mosca, dopo una serie di importanti vittorie militari di Kiev, sono "bizzarri" e equivalgono a chiedere la sua capitolazione. Lo ha sostenuto Mykhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky precisando che "quando hai l'iniziativa sul campo di battaglia, è un po' strano ricevere proposte del tipo: 'non sarai in grado di fare tutto con mezzi militari, comunque devi negoziare'". Ciò significherebbe che il Paese "che recupera i suoi territori, deve capitolare davanti al Paese che sta perdendo", ha aggiunto.

Secondo Podolyak, Mosca non ha fatto "alcuna proposta diretta" a Kiev per i colloqui di pace, preferendo trasmetterli tramite intermediari e addirittura ipotizzando un cessate il fuoco. Negoziare "non ha senso" e Kiev interpreta questi discorsi come semplici manovre del Cremlino per ottenere un po' di tregua sul campo e preparare una nuova offensiva: "La Russia non vuole negoziare", ha ribadito il consigliere del presidente ucraino.

2 anni fa
Ucraina: "Registrati oltre 45'000 crimini di guerra"
Il dato è stato fornito ieri sera dal procuratore generale ucraino.

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina "sono stati registrati più di 45'000 crimini di guerra e oltre 19'000 crimini contro la sicurezza nazionale". Lo ha detto il procuratore generale ucraino, Andriy Kostin, ieri sera in una trasmissione tv, ripreso da Ukrainska Pravda, aggiungendo che 216 persone sono state informate di sospetto di crimini di guerra. Diciassette di loro sono prigionieri di guerra russi mentre il resto è sospettato in contumacia. Inoltre, 60 persone sono state rinviate a giudizio, 12 sono già state condannate.

2 anni fa
Capo ufficio Zelensky: "Difficile che la guerra possa finire in primavera"
Per Andriy Yermak quest'ipotesi è "un sogno, ma bisogna essere più realistici".

L'ipotesi che la fine della guerra in Ucraina possa arrivare in primavera "suona come un sogno, ma bisogna essere più realistici". Lo ha detto il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, commentando le parole del viceministro della Difesa ucraino, Volodymyr Gavrylov, al Forum internazionale sulla sicurezza di Halifax.

"Questa frase del viceministro della Difesa sembra un sogno. Certo, milioni di ucraini sognano che questa guerra finisca il prima possibile. Tuttavia, sarò più realistico", ha detto Yermak, citato da Ukrinform. "Non sono pronto a dire quali saranno il giorno e l'ora esatti in cui vinceremo. Ma accadrà sicuramente. Ogni minuto di ogni giorno, facciamo tutto il possibile affinché la nostra vittoria, insieme ai nostri partner, arrivi il prima possibile", ha aggiunto.

Il capo dell'ufficio del presidente ha sottolineato che, nonostante le previsioni negative all'inizio dell'invasione russa, ora la maggior parte delle persone nel mondo è convinta della "inevitabile vittoria" dell'Ucraina.

2 anni fa
Medvedev: "Sono tutti molto stanchi del regime di Kiev, soprattutto di Zelensky"
L'ex presidente russo ha definito il leader di Kiev un "bambino isterico con problemi di sviluppo".

"Nessuno, nemmeno i russofobi più incalliti, i polacchi, ha accettato i maldestri tentativi di attribuire il bombardamento in Polonia alla Russia. E questo è un sintomo importante: sono tutti molto stanchi del regime di Kiev, soprattutto del nevrotico Zelensky, che piagnucolando estorce sempre più denaro e armi. Si comporta come un bambino isterico con problemi di sviluppo".

Lo scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, sostenendo che "gli Stati Uniti, la Nato e l'Unione Europea non vogliono una rottura definitiva con la Russia", "da qui i frequenti tentativi di ragionare con Kiev per spingerla alle trattative".

"Zelensky non vuole negoziati per ovvi motivi egoistici - aggiunge Medvedev -. Dopotutto, se non riconoscono la realtà del crollo dell'Ucraina, è inutile sedersi al tavolo".

2 anni fa
Sunak promette a Zelensky altri sistemi di difesa antiaerea
Nel pacchetto sono compresi 125 cannoni antiaerei e tecnologia per contrastare i droni iraniani.

Il premier britannico Rishi Sunak, incontrando oggi a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, ha confermato che il Regno Unito fornirà un nuovo importante pacchetto di difesa aerea per aiutare a proteggere i civili ucraini e le infrastrutture nazionali critiche dall'intensa raffica di attacchi russi.

Il pacchetto di aiuti alla difesa da 50 milioni di sterline (57 milioni di franchi) comprende 125 cannoni antiaerei e tecnologia per contrastare i droni forniti dall'Iran, tra cui decine di radar e capacità di guerra elettronica anti-drone. Tutto ciò segue più di 1000 nuovi missili antiaerei annunciati dal segretario alla difesa a inizio mese.

2 anni fa
Il premier britannico Sunak in visita a Kiev
Screenshot video Telegram Zelensky
Screenshot video Telegram Zelensky
Per il nuovo inquilino di Downing Street 10 è la prima visita in Ucraina da Primo Ministro.

Il nuovo primo ministro britannico Rishi Sunak è arrivato a Kiev per la sua prima visita in Ucraina da quando ha assunto l'incarico. Lo ha annunciato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.

"Sin dai primi giorni di guerra, l'Ucraina e il Regno Unito sono stati gli alleati più forti", ha scritto Zelensky postando un video in cui riceve Sunak sotto la neve.

2 anni fa
Per Kiev i bambini uccisi finora sono 437
I minorenni feriti sono invece oltre 800. Ieri, nei pressi di Zaporizhzhia, soldati russi hanno sparato contro una famiglia con figli di 5 e 14 anni.

È salito a 437 il numero dei bambini rimasti uccisi dall'inizio della guerra in Ucraina: lo rende noto la procura generale di Kiev, aggiungendo che i minorenni feriti sono 837. Lo riferisce Ukrinforn, l'agenzia di stampa nazionale.

Le ultime vittime

Ieri nel villaggio di Komysh-Zorya, nella regione di Zaporizhzhia, soldati russi hanno sparato a distanza ravvicinata a una famiglia con due figli di 5 e 14 anni. Due giorni fa un bambino di 4 mesi è morto per le ferite riportate durante un bombardamento nel villaggio di Tsyrkuny, nella regione di Charkiv. Sempre giovedì, un altro bambino è rimasto ucciso nella sua casa colpita da un missile russo a Vilniansk, nella regione di Zaporizhzhia.

2 anni fa
"Esclusione di Lavrov da riunione Osce è senza precedenti"
Mosca critica Varsavia per il negato ingresso su territorio polacco del suo ministro degli Esteri.

La decisione della Polonia di negare l'ingresso sul suo territorio al ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, per impedirgli di partecipare alla riunione ministeriale dell'Osce a Lodz "è senza precedenti e provocatoria". Lo sostiene la diplomazia russa in un comunicato. "In questo modo non solo Varsavia ha discreditato se stessa, ma ha causato un danno irreparabile a tutta l'Organizzazione", aggiunge la nota del ministero di Mosca.

2 anni fa
Zelensky: "La cessione della nostra terra non è vera pace"
Lo ha dichiarato in un videodiscorso all'International Security Forum di Halifax, in Canada.

"Qualsiasi concessione della nostra terra o della nostra sovranità non può essere definita pace. I compromessi porteranno nuovo sangue. Una vera pace duratura e onesta non può che essere il risultato del completo smantellamento dell'aggressione russa". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso video all'International Security Forum di Halifax postato su Telegram.

"Una pausa che peggiorerà le cose"

Ieri il suo consigliere, Mykhailo Podolyak, aveva affermato che la guerra potrebbe finire anche prima che l'Ucraina liberi tutti i territori con mezzi militari. "La Russia sta cercando ora di raggiungere una breve tregua per recuperare le forze. Qualcuno la chiamerebbe la fine della guerra", ma "la sola fine della guerra non garantisce la pace": "una simile pausa non farà che peggiorare la situazione", ha aggiunto il presidente ucraino.

La proposta di pace ucraina

"Ci sono 10 punti nella proposta di pace ucraina. Sono sfide che devono essere superate per il bene e la sicurezza dell'Ucraina, dell'Europa e del mondo", aggiunto Zelensky ricordando di aver presentato la proposta di Kiev all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e al vertice del G20. "Chiedo ai partecipanti dell'International Security Forum di Halifax - ha aggiunto - di aiutarci ad attuare questa proposta. Questa è l'unica via per la vera pace".

2 anni fa
Per Mosca rompere le relazioni diplomatiche con gli Usa "è sbagliato"
È quanto ha riferito l'ambasciatore russo a Washington.

Mosca ritiene che sarebbe una decisione sbagliata rompere le relazioni diplomatiche tra la Russia e gli Stati Uniti. È quanto ha dichiarato l'ambasciatore russo presso gli Stati Uniti, Anatoly Antonov, riferisce l'agenzia Tass, sottolineando come anche la parte statunitense non abbia alcun desiderio di interrompere i rapporti con Mosca.

"Siamo dell'idea che i contatti e le relazioni diplomatiche non debbano essere interrotti. Credo che sarebbe una decisione sbagliata. A mio avviso, anche la parte americana non desidera interrompere le relazioni tra i due Paesi", ha detto il capo della missione diplomatica russa.

2 anni fa
Finlandia alza un muro di 200 km al confine russo
Si tratterà di una recinzione di oltre tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti, ha annunciato il responsabile del progetto presentato oggi dall'Agenzia di frontiera.

La Finlandia ha presentato il piano per blindare il confine con la Russia, che prevede una recinzione di 200 chilometri sui 1.300 chilometri totali della sua frontiera, per un costo di circa 380 milioni di euro. Si tratterà di una recinzione di oltre tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti, ha annunciato il responsabile del progetto presentato oggi dall'Agenzia di frontiera.

2 anni fa
“Il Congresso Usa metterà fine al sostegno a Kiev”
Così si è espresso l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, secondo cui l’America “ha sempre abbandonato i suoi amici”.

Con il rafforzamento dei repubblicani dopo le elezioni di Midterm, il Congresso Usa a lungo andare "sospenderà il sostegno senza riserve al regime nazionalista dell'Ucraina", perché l'America “ha sempre abbandonato i suoi amici". Lo ha detto l'ex presidente russo Dmitry Medvedev citato dall'agenzia Tass.

L'atteggiamento tra i cittadini americani comuni "comincerà ad indirizzarsi verso la realtà", ha aggiunto Medvedev, e ciò "continuerà a crescere fino a che il Congresso sospenderà" appunto il suo sostegno a Kiev.

2 anni fa
La Russia mette in atto misure di "fortificazione" in Crimea
"Le misure prese oggi dalle forze armate russe su istruzione del presidente sono sufficienti per fare sentire al sicuro i cittadini", ha detto il capo della Repubblica russa Serghei Aksyonov.

Opere di "fortificazione" sono in corso per difendere la Crimea, secondo quanto reso noto dal capo della Repubblica russa, Serghei Aksyonov, citato dall'agenzia Interfax. "Le misure prese oggi dalle forze armate russe e dalle forze dell'ordine su istruzione del presidente sono sufficienti per fare sentire al sicuro i cittadini", ha aggiunto Aksyonov, sottolineando allo stesso tempo che le misure di sicurezza dovrebbero essere applicate "prima di tutto e soprattutto nella regione di Kherson". In Crimea è in vigore da aprile un 'allarme giallo' per il pericolo di attacchi terroristici.

2 anni fa
Nord Stream, è stato un "grave sabotaggio"
© Danish Defence Command
© Danish Defence Command
Tracce di esplosivi sono stati rinvenuti su diversi oggetti analizzati dal procuratore svedese Mats Ljungqvist, titolare dell'indagine sulle esplosioni ai gasdotti avvenute lo scorso settembre.

"Il gasdotto Nord Stream è stato colpito da un grave sabotaggio, sono stati trovate tracce di esplosivi su diversi oggetti estranei rinvenuti": è la conclusione del procuratore svedese Mats Ljungqvist, titolare dell'indagine sulle esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 del 26 settembre scorso. Lo riportano i media svedesi.

Le analisi

"Durante le indagini sulla scena del crimine condotte nel Mar Baltico sono stati raccolti molti reperti e l'area è stata accuratamente analizzata. Le analisi effettuate mostrano residui di esplosivo su diversi oggetti estranei rinvenuti. Il lavoro di analisi avanzata continua per trarre conclusioni più affidabili sull'incidente", ha dichiarato il procuratore Ljungqvist in un comunicato stampa.

Buona la collaborazione tra Paesi

"La collaborazione tra le autorità svedesi e quelle di altri Paesi è eccellente. Per il proseguimento delle indagini preliminari e delle varie collaborazioni in corso è importante poter lavorare in tranquillità", ha aggiunto. Secondo Ljungqvist, l'indagine preliminare è molto complessa ed estesa e non è ancora chiaro se qualcuno sarà accusato di un reato.

2 anni fa
Zelensky: "Su missile in Polonia non so cosa sia successo"
Fino a ieri l'Ucraina ha negato che fosse ucraino il razzo caduto, conclusione alla quale sono invece giunte gli Usa, la Polonia e la Nato.

"Non so cosa sia successo": così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul missile caduto martedì in Polonia. Fino a ieri l'Ucraina ha negato che fosse ucraino il razzo caduto, conclusione alla quale sono invece giunte gli Usa, la Polonia e la Nato.

2 anni fa
Mosca: "Non rinunceremo a territori ucraini annessi"
Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov in un'intervista televisiva ripresa dall'agenzia Tass.

La Russia non intende rinunciare ai territori in Ucraina recentemente annessi al suo territorio. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov in un'intervista televisiva ripresa dall'agenzia Tass. "Siamo incrollabili nella nostra posizione che prevede certamente la nostra integrità territoriale con tutti i territori ammessi recentemente", ha detto Ryabkov.

2 anni fa
Accordo sul grano, segnali positivi da Mosca
Il vice ministro degli Esteri russo ha fatto intendere che la Russia non taglierà l'accordo.

Il vice ministro degli Esteri russo Aleksandr Pankin ha dichiarato che la Russia ha dato "segnali" che non si appresta a "tagliare" l'accordo sul grano. Lo riporta l'agenzia Tass. "L'accordo è considerato l'iniziativa del grano del Mar Nero sull'esportazione (di grano) dai porti ucraini, ma in realtà c'è un'altra parte, registrata dal Segretariato delle Nazioni Unite, sull'assistenza alla Russia nell'esportazione senza ostacoli di fertilizzanti e cibo nei mercati mondiali", ha dichiarato il vice ministro russo. Nei giorni scorsi Mosca aveva puntato il dito contro Ue e Usa sostenendo che impedissero le forniture "dei fertilizzanti e dei prodotti agricoli" russi e che avrebbe tenuto conto di ciò nel valutare "l'opportunità di estendere l'accordo".

2 anni fa
Esplosioni in Crimea, colpito aeroporto russo
Le esplosioni sono state udite nella tarda serata di ieri.

Sono state segnalate esplosioni nella città occupata di Dzhankoi in Crimea. Secondo media locali, è stato colpito un aeroporto russo. Ukrinform ha dichiarato che le esplosioni sono state udite nella tarda serata di ieri, citando i canali Telegram locali.

2 anni fa
Nuova serie di raid russi su città ucraine
Missili sono stati abbattuti sopra a Kiev. Attacchi anche a Dnipro e Odessa.

Nuovi raid e bombardamenti russi hanno colpito città in tutta l'Ucraina, secondo quanto riferiscono fonti ufficiali ucraine. "Due missili da crociera sono stati abbattuti sopra a Kiev. Stiamo raccogliendo le informazioni e verificando se ci sono vittime", ha detto una fonte della capitale ucraina. Anche le autorità delle città di Dnipro e di Odessa hanno riferito di attacchi russi.

2 anni fa
Cereali, accordo su export esteso di altri 120 giorni
Lo ha fatto sapere un ministro ucraino. Il segretario generale Antonio Guterres ha lodato lo sblocco dell'export ucraino.

L'accordo internazionale che consente l'esportazione di cereali e altri prodotti agricoli dai porti dell'Ucraina attraverso il Mar Nero è stato prolungato di altri 120 giorni: lo fa sapere un ministro ucraino. L'accordo scadeva il 19 novembre e sul suo rinnovo la parte russa per ora non si è ancora pronunciata.

Guterres saluta il rinnovo dell'accordo

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha "salutato" con una nota il rinnovo per altri quattro mesi dell'accordo internazionale sull'export di grano e altri prodotti agricoli dai porti ucraini attraverso il Mar Nero. La nota del capo dell'Onu è stata inviata a Istanbul, alla sede del Centro congiunto di coordinamento (Jcc), che sovrintende il rispetto dei termini dell'accordo. Dopo aver lodato lo sblocco dell'export ucraino, l'Onu, scrive Guterres, è sempre "pienamente impegnato a rimuovere gli ostacoli che impediscono le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti della Federazione russa".

2 anni fa
La Lituania alza il livello di attenzione per l'Aeronautica
L'Addetto stampa dell'Esercito Rūta Montvilė ha spiegato che la decisione mira a diminuire il tempo di reazione delle unità aeronautiche "per poter reagire in caso di emergenza ed eseguire adeguatamente gli ordini impartiti".

Nella giornata di oggi, la Lituania ha aumentato il livello di attenzione della propria Aeronautica militare, reagendo alla caduta di un missile in Polonia. Ne dà notizia un comunicato stampa dell'Esercito lituano. L'Addetto stampa dell'Esercito Rūta Montvilė ha spiegato che la decisione mira a diminuire il tempo di reazione delle unità aeronautiche "per poter reagire in caso di emergenza ed eseguire adeguatamente gli ordini impartiti".

2 anni fa
Zelensky chiede i dati dei partner sul missile in Polonia
"Vogliamo stabilire tutti i dettagli, ogni fatto. Ecco perché dobbiamo avere accesso a tutti i dati in possesso dei nostri partner e al luogo dell'esplosione".

Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto che venga consentito agli esperti ucraini l'accesso a "tutti i dati" degli occidentali e al luogo dell'esplosione del missile caduto in Polonia, vicino al confine ucraino. "Vogliamo stabilire tutti i dettagli, ogni fatto. Ecco perché dobbiamo avere accesso a tutti i dati in possesso dei nostri partner e al luogo dell'esplosione", ha affermato il presidente ucraino nella suo consueto messaggio serale.

2 anni fa
Liberato un altro villaggio nel Lugansk
Lo annuncia il ministero della Difesa ucraino mostrando un video dell'insediamento liberato, come riporta Unian.

L'esercito ucraino ha liberato il villaggio di Makiyivka, nella regione di Lugansk. Lo annuncia il ministero della Difesa ucraino mostrando un video dell'insediamento liberato, come riporta Unian. "Il villaggio di Makiyivka, nella regione di Lugansk, è sotto il controllo dell'Ucraina! Non una sola casa sopravvissuta, distruzione e morte sono le conseguenze della 'pace russa' che ha regnato qui per 8 mesi", si legge in un messaggio su Facebook.

2 anni fa
Nato e Polonia: "Non pensiamo che si tratti di un attacco"
Stoltenberg e Duda non ritengono che ci sia stato un attacco deliberato. Il segretario generale della Nato: "non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un attacco alla Nato"

"Dall'inizio della guerra la Nato ha aumentato la sua vigilanza sul lato orientale. Le indagini sull'accaduto sono in corso, necessitiamo di aspettare l'esito ma non abbiamo indicazioni che le esplosioni siano frutto di un attacco deliberato e non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un attacco alla Nato". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Le affermazioni di Jens Stoltenberg

"Voglio dire in maniera chiara" che sull'incidente avvenuto in Polonia "Kiev non ha colpe" ma è "è il risultato del massiccio lancio di missili russi sull'Ucraina. Questa è la dimostrazione che la guerra di Putin crea situazioni pericolose. Putin deve fermare questa guerra", ha aggiunto Stoltenberg. "Gli esiti preliminari delle indagini dicono che l'incidente è stato provocato da un missile ucraino di difesa anti-aerea", ha detto ancora.

Risposta dalla Polonia

"Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato. Sottolineo: non abbiamo prove precise che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia". Lo afferma il presidente polacco Andrzej Duda, come riportato nell'account Twitter della presidenza polacca. Il missile caduto in Polonia è stato "probabilmente un incidente sfortunato", ha aggiunto.

2 anni fa
Mosca: "Il missile caduto in Polonia è un S-300 ucraino"
Anche secondo il ministero della Difesa belga il missile era "con ogni probabilità un missile di difesa antiaerea ucraino".

I funzionari della Difesa russa identificano i frammenti di missile caduto in Polonia come appartenenti al sistema S-300 dell'Ucraina. Lo riporta la Tass. Mosca afferma inoltre che i suoi missili sull'Ucraina sono caduti non oltre i 35 km dal confine polacco.

Si rafforza l'ipotesi "missile di difesa ucraino"

Voci non molto differenti arrivano anche da altri Paesi, come ad esempio il Belgio: secondo il ministero della Difesa il missile caduto ieri in Polonia era "con ogni probabilità un missile di difesa antiaerea ucraino".

2 anni fa
La Cina invita alla calma sul missile caduto in Polonia
La portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning invita a esercitare moderazione per evitare un'escalation della situazione.

La Cina invita "tutte le parti alla calma" a seguito del missile caduto in Polonia. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. "Nella situazione attuale, tutte le parti interessate dovrebbero mantenere la calma ed esercitare moderazione per evitare un'escalation della situazione", ha detto Mao nel corso del briefing quotidiano alla richiesta di commenti sugli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. La posizione della Cina, ha aggiunto, "è coerente e chiara sulla questione ucraina: è un imperativo portare avanti il dialogo e il negoziato per risolvere politicamente la crisi".

La Polonia non ha invocato l'articolo 4 della Nato

La Polonia, a quanto si apprende, non ha per ora invocato l'articolo 4 della Nato, l'articolo del trattato di Washington che prevede che "le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti siano minacciate". Non si sa al momento se intenderà farlo più avanti.

Incontro tra il direttore della Cia e Zelensky

Ieri sera, nel frattempo, il direttore della CIA William J. Burns ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Kiev, riaffermando il sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina. Lo rivela il Washington Post, citando un anonimo funzionario americano. A Kiev Burns, che il giorno prima aveva incontrato ad Ankara il suo omologo russo, "ha rafforzato l'impegno degli Stati Uniti a fornire sostegno all'Ucraina nella sua lotta contro l'aggressione russa", ha affermato il funzionario. Il direttore della CIA era al sicuro all'interno dell'ambasciata degli Stati Uniti durante gli attacchi missilistici, ha osservato il funzionario. Burns ha anche incontrato le sue controparti dell'intelligence ucraina e ha discusso di un avvertimento degli Stati Uniti che lunedì era stato consegnato al capo dei servizi segreti esteri della Russia, con l'invito "a non usare armi nucleari" nella guerra in Ucraina.

2 anni fa
Cassis: "Sono molto preoccupato per gli ultimi sviluppi"
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Il responsabile del Dipartimento degli affari esteri (Dfae), commentando la notizia della caduta del missile in Polonia, ha invitato alla "massima moderazione, in modo che le responsabilità possano essere indagate con calma".

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis la scorsa, notte via Twitter, ha detto di essere "molto preoccupato per gli ultimi sviluppi in Polonia e in Ucraina". L'annuncio di Cassis è stato fatto dopo la caduta di un missile in un villaggio nella Polonia orientale che ha causato la morte di due persone.

"Indagare con calma"

Il responsabile del Dipartimento degli affari esteri (Dfae) ha invitato "alla massima moderazione, in modo che le cause e le responsabilità dell'attacco possano essere indagate con calma". Il suo pensiero - ha aggiunto sempre via Twitter - va alle famiglie colpite e a tutti coloro che sono stati interessati dall'attacco missilistico nella città di Przewodow, al confine tra Polonia e Ucraina".

2 anni fa
Comunicato finale G20: la maggioranza dei membri condanna la guerra
La Risoluzione adottata a maggioranza deplora "con la massima fermezza l'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina e richiede il suo ritiro completo e incondizionato dal territorio".

"La maggioranza dei membri del G2O condanna la guerra in Ucraina". Lo si legge nel comunicato finale del summit. Il testo non è stato cambiato e rispecchia la bozza di ieri. "Quest'anno abbiamo assistito all'ulteriore impatto negativo della guerra in Ucraina sull'economia globale. La questione è stata discussa. Abbiamo ribadito le nostre posizioni nazionali espresse in altre sedi, tra cui il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che, nella Risoluzione n. ES-11/1 del 2 marzo 2022, adottata a maggioranza (141 voti favorevoli, 5 contrari, 35 astensioni, 12 assenti) deplora con la massima fermezza l'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina e richiede il suo ritiro completo e incondizionato dal territorio dell'Ucraina", si legge al terzo punto della dichiarazione.

"Esistono diverse valutazioni delle situazioni"

"La maggior parte dei membri condanna fermamente la guerra in Ucraina e sottolinea che essa sta causando immense sofferenze umane e esacerbando le fragilità esistenti nell'economia globale - limitando la crescita, aumentando l'inflazione, interrompendo le catene di approvvigionamento, aumentando l'insicurezza energetica e alimentare ed elevando i rischi per la stabilità finanziaria. Esistono altri punti di vista e diverse valutazioni della situazione e delle sanzioni. Riconoscendo che il G20 non è la sede per risolvere le questioni di sicurezza, riconosciamo che le questioni di sicurezza possono avere conseguenze significative per l'economia globale".

2 anni fa
Biden: "Il missile caduto in Polonia potrebbe essere ucraino"
Secondo il presidente polacco Andrzej Duda non ci sono invece "prove inequivocabili" su chi abbia sparato il missile. In proposito "è in corso un'indagine".

Secondo alcune indicazioni, il razzo che ha colpito un villaggio nella Polonia orientale era un missile antiaereo proveniente dall'Ucraina. Lo avrebbe detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ai leader del G7, secondo Dpa. Avrebbe anche precisato che si trattava di un missile del sistema S-300. È "improbabile" che il missile che è caduto in Polonia sia partito dalla Russia, ha detto Biden dopo l'incontro di emergenza a Bali con gli alleati. "Questo è dovuto all'analisi della traiettoria, ma non voglio dire che si sia già completata una vera indagine sull'accaduto".

Il presidente polacco: "Per ora nessuna prova inequivocabile"

Il presidente polacco Andrzej Duda aveva dal canto suo affermato che non ci sono "prove inequivocabili" su chi ha sparato il missile che ha ucciso due persone in territorio polacco. "Al momento non abbiamo prove inequivocabili su chi abbia lanciato questo missile. È in corso un'indagine", aveva detto ai giornalisti a Varsavia.

2 anni fa
G7-Nato: "Pieno sostegno a Polonia e Ucraina"
I leader hanno anche detto di essere d'accordo di rimanere in stretto contatto per determinare i passi successivi appropriati man mano che le indagini procedono.

"Condanniamo i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato martedì su città e infrastrutture civili ucraine. Abbiamo discusso dell'esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia, vicino al confine con l'Ucraina. Offriamo il nostro pieno sostegno e assistenza alle indagini in corso in Polonia. Siamo d'accordo di rimanere in stretto contatto per determinare i passi successivi appropriati man mano che le indagini procedono". Lo si legge in un comunicato congiunto dei leader del G7 e della Nato diffuso dall'Unione Europea. "Ribadiamo - continuano i leader - il nostro fermo sostegno all'Ucraina e al popolo ucraino di fronte alla continua aggressione russa, nonché la nostra costante disponibilità a ritenere la Russia responsabile dei suoi sfacciati attacchi alle comunità ucraine, anche mentre il G20 si riunisce per affrontare le più ampie conseguenze della guerra. Esprimiamo tutti le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime in Polonia e Ucraina".

Guterres: "Spero in un'indagine approfondita"

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è "molto preoccupato" per le notizie del missile in Polonia. "È assolutamente essenziale evitare l'escalation della guerra in Ucraina", ha detto secondo una nota del portavoce, e "spera che venga condotta un'indagine approfondita".

2 anni fa
Domani riunione Nato con ambasciatori dei Paesi alleati
Nell'incontro saranno esaminati i rapporti sulla caduta di due missili russi su una località polacca nei pressi del confine ucraino.

Riunione domani mattina a Bruxelles, a quanto apprende l'agenzia di stampa italiana ANSA, del Consiglio Atlantico della Nato, a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. In questa sede si farà il punto della situazione. Saranno esaminati i rapporti sull'accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste.

2 anni fa
Missili su Polonia. Zelensky: "È un'escalation significativa". Mosca: "Questa notizia è solo una provocazione, quei missili non sono russi"
Mosca nega il proprio coinvolgimento, mentre il presidente ucraino parla di "attacco russo alla sicurezza collettiva". La Nato fa sapere di esaminare il caso.

Non si sono fatte attendere le reazioni di Kiev e Mosca alla notizia di due morti in territorio polacco in seguito a raid russi.

Zelensky: "Escalation significativa"

L'attacco al territorio della Nato è "un'escalation molto significativa" ed "è necessario agire". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riporta Nexta. "Il terrore non si limita ai nostri confini nazionali. Missili russi hanno colpito la Polonia... lanciare missili al territorio Nato, questo è un attacco missilistico russo alla sicurezza collettiva", ha affermato il presidente ucraino, in video diffuso sui social.

Mosca: "Quei rottami non sono russi"

Dal canto suo, il ministero della Difesa russo afferma che le notizie circa due missili russi che sarebbero caduti in Polonia sono "una provocazione" mirata a provocare una escalation. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Le immagini mostrate da media polacchi che mostrano i rottami dei presunti missili russi caduti sul territorio polacco non hanno nulla a che vedere con armamenti russi, aggiunge il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass. Anche il Ministero degli esteri ha negato il coinvolgimento della Russia nell'episodio. "Non abbiamo lanciato missili nell'area".

Nato: "Stiamo esaminando i rapporti"

La Nato ha intanto reso noto che sta "esaminando" i rapporti sui missili che oggi hanno colpito la Polonia. "Stiamo esaminando questi rapporti e ci stiamo coordinando strettamente con il nostro alleato Polonia", ha aggiunto un funzionario della Nato, che ha chiesto di restare anonimo.

2 anni fa
Due missili cadono in Polonia, paese Nato
Due persone sono morte dopo la caduta su suolo polacco di due missili russi lanciati verso l'Ucraina. È la prima volta che missili russi cadono su territorio Nato. A Varsavia riunioni di emergenza.

Due dei missili russi lanciati oggi contro l'Ucraina sarebbero caduti su Przewodow, un paese polacco vicino alla frontiera ucraina. Lo scrive la Bild, secondo la quale sarebbero morte due persone. La notizia è rilanciata anche dall'agenzia russa Ria Novosti.

È la prima volta che missili russi cadono su territorio Nato. Bild cita l'articolo 5 dell'Alleanza, che prevede l'obbligo di soccorso per gli alleati, ma se questo sarà attivato da Varsavia - precisa il giornale - è questione ancora aperta. La Nato ha più volte ripetuto di non voler partecipare con proprie truppe alla guerra in Ucraina.

Riunione urgente a Varsavia

Una riunione del Comitato di sicurezza polacco con il presidente Andrzej Duda e il premier Mateusz Morawiecki è in corso. Alle 21, inoltre, è stata convocata anche una riunione urgente del governo polacco.

Il Pentagono indaga

Anche i media statunitensi confermano che due missili russi sono caduti nel territorio della Polonia, paese membro della Nato, uccidendo due persone. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando l'Associated Press che, a sua volta, cita un funzionario dell'intelligence americana. "Siamo al corrente delle notizie di stampa sulla caduta di missili russi in Polonia. (...) Stiamo indagando". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in un briefing con la stampa.

2 anni fa
Risoluzione Onu criticata dal Cremlino: "un furto"
Secondo la decisione presa ieri dall'Organizzazione della Nazioni Unite, la Russia dovrà risarcire all'Ucraina i danni provocati dalla guerra. Il portavoce di Putin: "la formalizzazione di un furto".

La risoluzione approvata ieri dall'Assemblea generale dell'Onu, secondo la quale la Russia deve risarcire l'Ucraina per i danni provocati nell'invasione ordinata da Putin, è stata criticata dal Cremlino, che l'ha definita "la formalizzazione di un furto". Lo riporta l'agenzia Interfax.

Le affermazioni

"Naturalmente - ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - gli organizzatori di questo processo stanno cercando di completare il furto delle nostre riserve all'estero, che sono state bloccate in modo assolutamente illegale. In realtà, (questa è) la formalizzazione di un furto tramite la piattaforma delle Nazioni Unite". "Questa decisione non è giuridicamente vincolante ed è così che la tratteremo. Siamo categoricamente contrari a questo", ha aggiunto Peskov.

2 anni fa
Kiev sotto attacco
Su Telegram, il sindaco Vitali Klitschko afferma: "I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto diversi missili sopra Kiev"

Kiev è di nuovo sotto attacco. Il sindaco Vitali Klitschko ha denunciato che due edifici residenziali sono stati colpiti da missili russi.

Missili sulla capitale ucraina

Su Telegram Klitschko ha indicato che "c'è un attacco alla capitale. Secondo le prime informazioni, due edifici residenziali sono stati colpiti nel distretto di Pechersk. I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto diversi missili sopra Kiev. Medici e soccorritori sono su posto. Maggiori dettagli più tardi". Intanto, le sirene antiaeree suonano in tutte le regioni dell'Ucraina in applicazione della difesa aerea.

Altri attacchi

Attacchi missilistici russi ci sono stati, oltre che a Kiev, anche nella regione di Chernihiv e di Mykolaiv. Lo riferiscono le autorità ucraine come riporta Unian. "L'attacco missilistico è in corso. Rimani nei rifugi o in un luogo sicuro", ha annunciato Vyacheslav Chaus, capo dell'oblast di Chernihiv mentre il responsabile di Mykolayiv Vitaly Kim ha annunciato una ondata di attacchi missilistici russi nella regione. Intanto il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, commenta così su Twitter l'attacco missilistico della Russia a Kiev. "La Russia risponde al potente discorso di Zelensky al G20 con un nuovo attacco missilistico. Qualcuno pensa seriamente che il Cremlino voglia davvero la pace? Vuole obbedienza. Ma alla fine i terroristi perdono sempre". Esplosioni e raid sono state segnalati anche a Leopoli e Kharkiv, secondo quanto hanno riferito le autorità locali, invitando i residenti a scendere nei rifugi. Circa 70 missili sono stati lanciati oggi pomeriggio sull'Ucraina. Lo afferma il consigliere del ministero della Difesa ucraino Yuriy Sak, citato dalla Bbc.

2 anni fa
"La Svizzera si rende complice di Putin"
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È quanto dichiara il giocatore di scacchi e oppositore russo, Garri Kasparov al Tages-Anzeiger. Il campione afferma che, anche se indirettamente, non fornendo armi all'Ucraina, la Svizzera si rende complice della politica russa.

La Svizzera si rende complice di Vladimir Putin: è l'accusa lanciata dall'ex campione del mondo di scacchi e oppositore russo Garri Kasparov, che invita la Confederazione a rivedere la sua neutralità, alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina.

L'intervista

"Bisogna tenerlo presente: ciò che sta succedendo in Ucraina non è semplicemente una guerra", afferma il 59enne in un'intervista pubblicata oggi da Tages-Anzeiger e testate consorelle. "Chiunque non aiuti l'Ucraina acconsente a un genocidio, che tutti possono vedere. Putin sta deliberatamente attaccando i civili. In questa situazione, è necessario rivedere le proprie posizioni. Non si tratta di schierarsi con una parte in guerra. Si tratta di schierarsi dalla parte dell'umanità." Questo vuol dire - chiedono i cronisti - che il Consiglio federale, non permettendo l'esportazione di armi all'Ucraina e impedendo anche alla Germania di fornire munizioni, ha una complicità in quanto sta succedendo? "Ho opinioni radicali: sì", risponde l'attivista nato a Baku. "Forse non è una colpa, ma la Svizzera si sta rendendo complice di Putin. Se la Svizzera fornisce armi, contribuisce a salvare degli ucraini innocenti; se non lo fa, accetta che donne e bambini vengano uccisi. È una colpa indiretta, ma è un dato di fatto: il vostro governo avrebbe potuto fare qualcosa per salvare le persone. La questione della colpevolezza in questo caso potrebbe non essere bianca o nera. Ma certamente la Svizzera si trova in una zona grigia".

"Vince o la Russia o l'Ucraina"

Kasparov si dice anche convinto che Putin perderà la guerra. E in un'altra intervista pubblicata sempre oggi da una testata elvetica - in questo caso la Neue Zürcher Zeitung (NZZ) - giudica "molto basso" il pericolo che l'esercito russo ricorra all'arma nucleare. "Ci sono solo due possibilità, o vince la Russia o vince l'Ucraina. Non esiste una soluzione intermedia. Per la parte ucraina, la vittoria deve includere la liberazione di tutta l'Ucraina, comprese Crimea e Sebastopoli. Presumo che ciò avverrà nel corso del prossimo anno", argomenta l'ex campione numero uno al mondo dal 1984 al 2005. "La liberazione della Russia dal fascismo di Putin inizia a Sebastopoli".

I dittatori non giocano a scacchi

Per Kasparov - che oggi vive negli Usa - Putin non è un buon giocatore di scacchi, anzi, non è un giocatore tout court. "I dittatori come lui non giocano a scacchi. Negli scacchi c'è trasparenza al cento per cento. I dittatori la odiano. A loro piacciono i giochi che permettono di imbrogliare e bluffare", afferma. Forse - si chiedono i giornalisti della NZZ - un giocatore di poker? "Non so se sia un vero giocatore di poker. Finora ha eccelso nel poker geopolitico: ha bluffato molto e ha vinto ancora e ancora. Ha alzato la posta in gioco diverse volte e ha sempre funzionato. Fino ad oggi". "Sin dal primo giorno della sua presidenza, Putin ha commesso dei crimini", insiste Kasparov. "Se si guardano le immagini di città come Grozny, Aleppo o Mariupol dopo gli attacchi dell'esercito russo, sembrano tutte uguali: rase al suolo. Inoltre, Putin ha immediatamente iniziato a distruggere la libera stampa e la libera televisione". Eppure ha sempre avuto un sostegno. "Persino io penso di essere in qualche modo responsabile dei crimini di guerra dell'esercito russo in Ucraina, nonostante combatta da vent'anni contro il regime di Putin. È come nella seconda guerra mondiale: ora capisco come si sentivano persone come Thomas Mann durante il periodo nazista. Io e mia moglie abbiamo dovuto lasciare il nostro paese. Anche i nostri amici che hanno protestato pacificamente con me in Russia sono ora in esilio, in prigione o morti", conclude.

2 anni fa
Lavrov: "Il mondo sa che la guerra è provocata dagli USA"
Lo ha affermato il ministro degli esteri russi Serghei Lavrov in conferenza al G20.

Nonostante le dichiarazioni degli Stati Uniti al vertice del G20, "altri Paesi sono sempre più convinti che il conflitto in Ucraina sia stato provocato da Washington". Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in conferenza stampa al G20. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, Lavrov ha dichiarato: "Per quanto riguarda l'argomento ucraino, sia gli Stati Uniti che tutti i suoi alleati sono stati piuttosto aggressivi durante le discussioni di oggi, accusando la Russia, come si suol dire, di aggressione non provocata contro l'Ucraina. Ma altri Paesi sono convinti che l'aggressione sia stata provocata da loro".

2 anni fa
Le proposte di pace di Zelensky "non sono realistiche"
Lo ha affermato il ministro degli esteri russi Serghei Lavrov al G20: "Da Zelensky retorica russofobica e aggressiva"

Le proposte presentate dal presidente Volodymyr Zelensky al vertice del G20 per la pace in Ucraina sono "non realistiche e non adeguate". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov intervenendo al summit. La Russia vuole vedere "fatti concreti, e non parole" sull'influenza esercitata dall'Occidente su Zelensky perché accetti di negoziare, ha aggiunto Lavrov. Per rinnovare l'accordo sull'esportazione del grano ucraino sono poi necessarie garanzie che gli ucraini non utilizzeranno i canali riservati alle navi mercantili per condurre nuove azioni militari e che anche la Russia possa esportare il suo grano e i suoi fertilizzanti, ha detto ancora Lavrov.

L'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al G20 mostra che "non ascolta alcun consiglio degli occidentali sui negoziati con la Russia", ha sottolineato Lavrov nel suo discorso, aggiungendo che Zelensky ha dato prova di una "retorica russofobica e aggressiva". Per rinnovare l'accordo sull'esportazione del grano ucraino sono poi necessarie garanzie che gli ucraini non utilizzeranno i canali riservati alle navi mercantili per condurre nuove azioni militari e che anche la Russia possa esportare il suo grano e i suoi fertilizzanti, ha detto ancora Lavrov.

2 anni fa
Zelensky parla al G20
Il presidente ucraino ha ribadito la necessità di offrire "una pace giusta", senza compromessi per la sua sovranità.

Se la Russia non metterà in campo "azioni concrete" per arrivare alla pace significa che vuole "ingannare" il mondo e congelare la guerra. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del suo discorso ai leader del G20, stando a una fonte informata sentita dall'agenzia italiana ANSA. Zelensky ha ribadito che all'Ucraina deve essere offerta la possibilità di una pace giusta, senza compromessi per la sua sovranità.

Davanti agli occhi di tutto il mondo la Russia ha trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia "in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento", ha detto ancora Zelensky. "Considero criminale anche solo la possibilità di un simile scenario", ha aggiunto. "Lo stesso vale per le folli minacce di armi nucleari a cui ricorrono i funzionari russi: vi prego di usare tutto il vostro potere per far sì che la Russia abbandoni le minacce nucleari", ha chiesto.

Il presidente ucraino ha poi chiesto ai leader del G20 - che lui chiama G19 - di imporre un tetto ai prezzi degli idrocarburi esportati dalla Russia in risposta alla campagna di terrore scatenata contro le strutture energetiche ucraine, così da limitare la capacità di esportazione di Kiev. "Se la Russia sta cercando di privare l'Ucraina, l'Europa e tutti i consumatori di energia nel mondo della prevedibilità e della stabilità dei prezzi, la risposta dovrebbe essere una limitazione forzata dei prezzi di esportazione per la Russia", avrebbe detto.

2 anni fa
Distrutta dai russi la centrale elettrica di Kherson
Lo ha annunciato il capo di Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi.

Gli occupanti russi hanno "praticamente distrutto" l'impianto energetico, che forniva energia all'intera riva destra della regione di Kherson e a gran parte della regione di Mykolaiv. Lo ha annunciato su Facebook il capo di Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi, citato dall'Ukrainska Pravda. "L'impianto energetico, che forniva energia all'intera riva destra della regione di Kherson e a gran parte della regione di Mykolaiv, è stato praticamente distrutto. Non esiste più", ha aggiunto.

2 anni fa
Decreto di Putin per arruolamento anche dei russi con doppia cittadinanza
La misura si estende anche ai russi con un permesso di soggiorno in un altro Paese.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto secondo il quale possono essere arruolati nelle forze armate russe anche i cittadini russi che hanno una seconda cittadinanza o un permesso di soggiorno in un altro Paese: lo riporta l'agenzia di stampa statale Tass.

2 anni fa
Biden e Xi contro uso di armi nucleari in Ucraina
I presidenti di Usa e Cina, incontratisi alla vigilia del G20 in Indonesia, si sono detti contrari all'eventualità dell'utilizzo di un'arma nucleare nel conflitto in Ucraina.

Joe Biden e Xi hanno concordato sul fatto che non si debbano usare le armi nucleari in Ucraina. Lo riferisce la Casa Bianca.

Biden, riferisce la Casa Bianca a proposito del colloquio, tenutosi alla vigilia del G20 a Bali, ha sollevato la questione "della brutale guerra della Russia contro l'Ucraina e le irresponsabili minacce di Mosca di usare l'arma nucleare".

Il presidente americano e Xi hanno quindi ribadito di essere d'accordo sul fatto che "una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non potrà mai essere vinta e hanno sottolineato la loro opposizione all'uso o alla minaccia dell'uso di armi nucleari in Ucraina".

2 anni fa
"Putin non disse verità a Xi su guerra"
La Cina sarebbe stata sorpresa dall'invasione dell'Ucraina. Il Presidente russo avrebbe mentito al suo corrispondente cinese.

La Cina fu colta di sorpresa dall'invasione russa dell'Ucraina, e Vladimir Putin "non disse la verità" a Xi Jinping sull'imminente inizio della guerra. Lo riferisce un alto funzionario cinese al Financial Times.

Le affermazioni

"Putin non disse la verità a Xi - spiega la fonte -. Se ce lo avesse detto non ci saremmo trovati in una situazione così difficile. C'erano oltre 6'000 cittadini cinesi in Ucraina ed alcuni di loro morirono durante l'evacuazione, anche se non possiamo dirlo pubblicamente". Lo stesso Putin aveva affermato il mese scorso di non aver detto al "caro amico" Xi dell'imminente attacco.

2 anni fa
"Kherson è russa"
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La città liberata è ancora al centro delle rivendicazioni dai due Paesi in conflitto. Intanto la Russia non "conferma né smentisce" gli incontri con gli Usa.

Kherson è ancora russa. Lo afferma il Cremlino dopo la notizia della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in città.

Incontri Russia e Usa

Il Cremlino non può invece né confermare né smentire notizie su presunti incontri ad Ankara di una delegazione russa con una americana. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dall'agenzia Interfax. In precedenza l'autorevole quotidiano russo Kommersant, citando una fonte, aveva scritto che colloqui sono previsti oggi a Ankara tra inviati russi e americani. Secondo la stessa fonte, della delegazione russa farebbe parte il capo del servizio di intelligence per l'estero Serghey Narishkin. "No, non posso né confermare né smentire", ha detto Peskov rispondendo alla domanda di un giornalista in proposito.

2 anni fa
Zelensky a Kherson liberata
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Il presidente ucraino è in visita nella città. Le autorità russe non intendono ritirare le truppe dal Paese.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è in visita nella città di Kherson ripresa alle forze russe. Lo riferisce una fonte della presidenza ucraina. Intanto, la Russia considera "inaccettabile" la condizione dell'Ucraina che le truppe di Mosca si ritirino dal Paese per avviare negoziati. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri ed ex ambasciatore russo presso la Nato Alexander Grushko, citato dall'agenzia Interfax.

2 anni fa
Pressing Usa su Zelensky per un negoziato con la Russia
Per ora Kiev resiste: "Prima vogliamo la liberazione del Donbass"

Gli Stati Uniti stanno esercitando un pressing sull'Ucraina perché si possa avviare un negoziato con la Russia. "Volodymyr Zelensky inizi a pensare a richieste realistiche", ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan sull'Air Force One che porta la delegazione Usa al G20.

Ma Kiev per ora resiste: "prima vogliamo la liberazione del Donbass", è stato replicato. E il presidente ucraino ha fatto sapere che a Kherson sono stati scoperti "400 crimini di guerra russi". In volo caccia dalla Bielorussia. Un attacco missilistico è stato lanciato dai russi contro il distretto industriale di Kharkiv. Nella notte allerta aerea in altre sette regioni ucraini a Dnepropetrovsk, Kirovograd, Nikolaev, Odessa, Poltava, Kharkov e Cherkasy.

2 anni fa
Filorussi: attacchi ucraini nella notte nel Donetsk
Le truppe ucraine hanno sparato diversi missili e razzi su Ilovaisk e Torez.

Le truppe ucraine hanno sparato quattro razzi su Ilovaisk e sei missili su Torez nel Donetsk, utilizzando il lanciarazzi multiplo Himars di fabbricazione statunitense. Lo ha affermato lunedì la missione del DPR presso il Centro congiunto di controllo e coordinamento, secondo quanto riporta la Tass. Secondo la missione, alle 4:45 ora di Mosca, le truppe ucraine hanno aperto il fuoco contro Ilovaisk dall'insediamento di Memrik utilizzando il lanciarazzi. Allo stesso tempo, sei razzi sono stati lanciati a Torez da Memrik, aggiunge la Tass.

2 anni fa
"Gravi danni al centro di ricerca nucleare di Kharkiv"
Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), nel sito non vi sarebbe stato alcun aumento delle radiazioni nonostante i danni alle sue infrastrutture.

"Sebbene i livelli di radiazioni fossero normali, l'entità dei danni a questa struttura di ricerca nucleare è drammatica e scioccante, anche peggiore del previsto". È quanto dichiara, in una nota, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, al termine di una missione di esperti di sicurezza in un centro di ricerca nucleare nella città di Kharkiv, in Ucraina, che è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il sopralluogo si è svolto dall'8 al 10 novembre al Kharkiv Institute of Technology e la delegazione ha visitato anche l'impianto di gestione dei rifiuti radioattivi Radon che è rimasto intatto.

"In precedenza avevamo ricevuto informazioni dall'Ucraina - ha spiegato Grossi - su ingenti danni alla struttura di ricerca nucleare della città, ma questa è stata la prima volta che abbiamo potuto vedere la struttura di persona". L'Aiea riferisce che non vi è stato alcun aumento delle radiazioni nel sito nonostante i danni alle sue infrastrutture, al sistema di raffreddamento e all'edificio del generatore diesel. Il sito ha subito un centinaio di attacchi missilistici e bombardamenti durante le prime tre settimane del conflitto ed era rimasto senza elettricità e acqua per più di un mese.

2 anni fa
Mosca: “I negoziati con Kiev dipendono da Usa e paesi europei”
Secondo il senatore russo Sergei Tsekov il raggiungimento di qualsiasi risultato a seguito dei negoziati sembra improbabile. L'Ucraina, dal canto suo, non sta prendendo in considerazione colloqui con la Russia per porre fine alla guerra.

"I negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell'Ucraina", facendo riferimento agli Stati Uniti e ai paesi europei. Lo ha detto alla Tass il senatore russo Sergei Tsekov. "I negoziati tra Russia e Ucraina alla fine avranno luogo - ha precisato - ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano ad alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati".

“Difficile raggiungere dei risultati”

"Oggi il raggiungimento di qualsiasi risultato a seguito dei negoziati sembra improbabile - ha aggiunto Tsekov - dal momento che Kiev assume una posizione inaccettabile, chiedendo alla Russia la restituzione dei territori perduti e un risarcimento. Dobbiamo ricordare come è iniziata l'operazione militare speciale: le questioni della smilitarizzazione e della denazificazione non sono state rimosse dall'agenda".

Kiev: “Una ripresa dei negoziati con Mosca non è possibile”

 L'Ucraina, dal canto suo, non sta prendendo in considerazione colloqui con la Russia per porre fine alla guerra. Lo ha detto il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin in un'intervista alla Bbc rilanciata da Ukrinform. "Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile", ha dichiarato con fermezza aggiungendo che la Russia deve essere ritenuta responsabile della guerra che ha iniziato. Kostin sta cercando di istituire uno speciale tribunale internazionale e ha ribadito la richiesta di riparazioni di guerra attraverso la confisca dei beni russi.

 

2 anni fa
L'Ucraina costruisce un muro al confine con la Bielorussia
Il muro di cemento sarà rinforzato con filo spinato, un fossato e un terrapieno per fortificare il confine con la Bielorussia nell'oblast ucraino di Volyn.

L'Ucraina sta costruendo un muro al confine con la Bielorussia. Lo riferisce il Kyiv Independent, che cita Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo quanto riferito, il muro di cemento sarà rinforzato con filo spinato, un fossato e un terrapieno per fortificare il confine con la Bielorussia nell'oblast ucraino di Volyn. Tymoshenko ha sottolineato che il muro si estende già per tre chilometri, e la costruzione è in corso anche negli oblast di confine di Rivne e Zhytomyr.

La Bielorussia è un alleato chiave di Mosca, e da mesi Kiev denuncia la possibilità di un attacco anche da quel Paese. Minsk ha più volte riferito di non voler inviare truppe in Ucraina. Ma intanto i russi stanno inviando sul territorio bielorusso soldati, armamenti e jet per costituire una forza congiunta, che secondo alcuni analisti militari potrebbe entrare nell'ovest dell'Ucraina per cercare di ostacolare le forniture di armi Nato che arrivano dalla Polonia.

2 anni fa
Mobilitato un miliardo di euro per i corridoi verdi in Ucraina
A sostenere gli sviluppi infrastrutturali l'UE, la Banca europea per gli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e il Gruppo Banca mondiale.

Circa un miliardo di euro è stato mobilitato per rafforzare i "corridoi verdi" per le esportazioni di prodotti agricoli dall'Ucraina nello sforzo congiunto di Unione Europea, Banca europea per gli investimenti, Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e del Gruppo Banca mondiale. In una nota diffusa dalla Commissione e dagli Stati che confinano con l'Ucraina, si sottolinea che "la Banca europea per gli investimenti prevede di investire fino a 300 milioni di euro entro la fine del 2023 in progetti che rispondono agli obiettivi delle corsie preferenziali". E questo "si aggiunge alle attività già annunciate e finanziate in Ucraina, una parte significativa delle quali è dedicata all'ammodernamento di strade e ferrovie".

La Commissione europea, invece, "destinerà urgentemente 250 milioni di euro di sovvenzioni per potenziare le corsie preferenziali". "A breve termine sosterremo miglioramenti rapidi, in particolare con attrezzature mobili, per ridurre i tempi di attesa e migliorare la circolazione attraverso i valichi di frontiera e le loro vie di accesso. A medio termine, stiamo mobilitando il Meccanismo per collegare l'Europa (CEF) e 50 milioni di euro per sostenere gli sviluppi infrastrutturali necessari per aumentare ulteriormente la capacità delle corsie preferenziali".

Nel complesso, i corridoi verdi e il patto sul grano tra maggio e fine ottobre "hanno permesso l'esportazione di circa 25 milioni di tonnellate di grano ucraino, semi oleosi e prodotti correlati verso i mercati mondiali, compresi i Paesi più bisognosi" rispetto ai 45 milioni che normalmente l'Ucraina esporta ogni anno.

2 anni fa
Il Cremlino: "Il ritiro da Kherson non è un'umiliazione"
Lo ha precisato il portavoce di Vladimir Putin, rispondendo a una domanda di un giornalista.

Il portavoce di Vladimiri Putin, Dmitri Peskov, ha risposto di "no" alla domanda se il ritiro delle truppe russe da Kherson fosse una "umiliazione" per il Cremlino: lo riporta la Bbc. "Ci sono un sacco di esperti diversi, alcuni dicono cosa lei ha detto, altri dicono altre cose. Noi non vogliamo commentare nessuna di queste cose", ha affermato Peskov secondo l'emittente britannica.

2 anni fa
Le truppe ucraine entrano nella città di Kherson
Nelle immagini geolocalizzate dal canale Usa, i cittadini hanno inondato la piazza centrale della città, sventolando e alzando bandiere ucraine per festeggiare la liberazione della città dagli occupanti russi.

L'esercito ucraino è entrato nella periferia occidentale della città di Kherson, secondo alcune immagini sui social media geolocalizzate dalla Cnn. Secondo quanto riferito, le truppe ucraine sono state accolte dai residenti in festa nel distretto di Shumenskyi del capoluogo ucraino. Nelle immagini geolocalizzate dal canale Usa, i cittadini hanno inondato la piazza centrale della città, sventolando e alzando bandiere ucraine per festeggiare la liberazione della città dagli occupanti russi.

2 anni fa
Completato il ritiro da Kherson
"Durante il trasferimento sulla riva sinistra del Dnipro, non è stato lasciato un solo pezzo di equipaggiamento militare né un'arma sulla riva destra, tutto il personale militare russo ha attraversato" il fiume.

Le truppe russe hanno completato il ritiro dalla città di Kherson trasferendosi sulla riva sinistra del Dnepr. Lo annuncia il ministero della Difesa di Mosca citato dall'agenzia Tass. "Durante il trasferimento sulla riva sinistra del Dnipro, non è stato lasciato un solo pezzo di equipaggiamento militare né un'arma sulla riva destra, tutto il personale militare russo ha attraversato" il fiume, "non sono state consentite perdite di personale, armi, equipaggiamento e materiale del gruppo russo", sostiene il ministero della Difesa di Mosca, secondo il quale il ritiro da Kherson sarebbe stato completato alle 5 del mattino. Lo riporta la testata online Meduza.

2 anni fa
"Il ritiro russo da Kherson richiede una settimana"
Lo ha affermato il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov.

Il ritiro delle truppe russe da Kherson richiederà almeno una settimana. Lo ha affermato il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, sostenendo che Mosca ha ancora militari dentro e intorno alla città: "Non è così semplice ritirare queste truppe da Kherson in un giorno o due. Come minimo, ci vorrà una settimana". 

2 anni fa
"I russi depredano e danneggiano Kherson durante ritirata"
Lo rende noto lo Stato maggiore delle forze armate ucraine sui social spiegando che "continua lo sgombero forzato dei residenti locali".

"Gli invasori russi continuano a depredare gli insediamenti dai quali si stanno ritirando. Il nemico sta anche cercando di danneggiare il più possibile le linee elettriche e altri elementi dei trasporti e delle infrastrutture critiche dell'oblast di Kherson". Lo rende noto lo Stato maggiore delle forze armate ucraine sui social spiegando che "continua lo sgombero forzato dei residenti locali". Nel villaggio di Zelenivka "il nemico ha proibito ai residenti di spostarsi all'interno dell'insediamento e sta ristrutturando il sistema delle linee difensive. A Tyahynka e Kozatsky, gli occupanti hanno minato strade ed elementi infrastrutturali", si spiega.

2 anni fa
I valichi del fiume Dnepr continuano ad essere bombardati
Secondo un ufficiale ucraino che è riuscito ad attraversare il Dnepr in barca, le posizioni a Kherson sono ora tenute dalle brigate (cecene) della Rosgvardiya, ma non ci sono prove di una difesa organizzata.

Tutti i valichi del Dnepr continuano ad essere bombardati, riporta il sito 'informazione ucraino Volya che conferma i sospetti sullo stato della diga di Kakhovka. Il personale militare russo riferisce che il livello dell'acqua si è alzato notevolmente e la corrente è aumentata, ma, riporta Rainews, non ci sono ancora notizie di cedimenti della diga. Alla periferia di Kherson si starebbe sparando . Secondo un ufficiale ucraino che è riuscito ad attraversare il Dnepr in barca, le posizioni a Kherson sono ora tenute dalle brigate (cecene) della Rosgvardiya (Guardia Nazionale della Federazione Russa, ndr.), ma non ci sono prove di una difesa organizzata, scrive sempre Volya. Secondo varie stime ci sarebbero ancora 16-20 mila persone sulla riva destra del fiume: 13-15 mila a Kherson e 5-7 mila nelle vicinanze di Berislav. 

2 anni fa
Kiev avanza su Kherson, ma teme una trappola
Il ritiro delle truppe russe è in corso e l'esercito di Kiev avanza, ma con cautela. Si temono azioni da parte del Cremlino.

Rischiava di essere il campo di battaglia di uno scontro fondamentale per le sorti della guerra. Invece i russi si sono ritirati da Kherson, concedendo la città bastione degli occupanti alle truppe di Kiev che, chilometro dopo chilometro, avanzano verso il capoluogo regionale che era stato conquistato dalle forze russe dall'inizio dell'invasione in Ucraina.

Kiev non canta vittoria

Se Mosca conferma che lo spostamento delle truppe dalla riva destra a quella sinistra del Dnepr "è in corso", Kiev non canta ancora vittoria. E anzi teme una trappola: la Russia sta minando Kherson per trasformarla in una "città di morte", ha accusato il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak. Perché dopo aver distrutto i ponti, i russi "minano tutto quello che possono, dagli appartamenti alle fogne". E "l'artiglieria sulla riva sinistra" del fiume "intende trasformare la città in macerie".

Zelensky si muove con cautela

Il presidente Zelensky si sta muovendo "con molta attenzione" sull'annuncio del ritiro russo. Perché "il nemico non fa regali". Secondo gli analisti militari, la Russia potrebbe cercare di far saltare in aria la diga di Kakhovka per coprire la ritirata. Un'ipotesi catastrofica, perché perdere la diga significherebbe inondare il territorio ucraino e prosciugare la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Una "dichiarazione di guerra al mondo intero", secondo il leader ucraino. Per l'intelligence britannica, la perdita della sponda occidentale di Kherson spegne l'aspirazione di Mosca di realizzare un ponte verso Odessa. Ed è probabile che il ritiro degli occupanti avvenga nell'arco di diversi giorni, con posizioni difensive e fuoco di artiglieria a copertura.

Le truppe ucraine conquistano terreno

Se da una parte Kiev mostra cautela, le forze armate ucraine parlano comunque di "un risultato frutto della nostra offensiva", che trova conferme nelle conquiste sul terreno. Come la liberazione di 12 villaggi nell'omonima regione di Kherson e quella dell'intera regione di Mykolaiv. Mentre la Cnn riferisce che truppe ucraine sono entrate nella città di Kyselivka, a soli 15 chilometri dalla città sul Dnepr.

Le reazioni

"Se i russi abbandoneranno Kherson sarà un'altra vittoria per l'Ucraina", ha intanto commentato il segretario della Nato, Jens Stoltenberg. La Turchia ha definito "un passo positivo" la decisione di Mosca di lasciare la città, mentre l'Unione Europea legge il ritiro come una conferma che il sostegno a Kiev e le sanzioni stanno funzionando.

Al tavolo per negoziare una soluzione?

Sul fronte diplomatico, c'è chi sostiene che il ritiro da Kherson possa spingere Mosca a sedersi a un tavolo per raggiungere una soluzione negoziata del conflitto. Gli occhi sono puntati sul G20 della prossima settimana a Bali, al quale non sarà presente il presidente Putin, mentre andrà il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. In programma ci sono diversi incontri bilaterali, ma non è chiaro se riguarderanno o meno un possibile negoziato per il cessate il fuoco. 

Nuovi aiuti militari

Mentre si attende la pace, si prepara ancora la guerra: Kiev ha annunciato la costruzione di un sistema di difesa rafforzato per la capitale e Zelensky ha confermato il sostegno canadese e britannico alla difesa in colloqui telefonici con i rispettivi premier, Justin Trudeau e Rishi Sunak. Gli Stati Uniti hanno poi annunciato che invieranno altri aiuti militari: 400 milioni, hanno quantificato fonti della Casa Bianca. Ma secondo il Wall Street Journal, tra le forniture non ci saranno i droni avanzati Grey Eagle MQ-1C, che Washington si sarebbe rifiutata di consegnare per evitare ulteriori escalation con la Russia.

Si continua a morire

Nel frattempo in Ucraina si continua a morire: più di 100.000 soldati russi sono stati uccisi o feriti dall'inizio dell'invasione. Le perdite sono probabilmente dello stesso ordine da parte ucraina. Il conflitto mostra anche la sua disarmante desolazione nelle città fantasma ucraine, abbandonate dai residenti per mettersi in salvo dalla pioggia di bombe e proiettili. Nel villaggio liberato di Potiomkyne, nella regione di Kherson, "non c'è una sola casa ancora in piedi e non è rimasto quasi nessuno", ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale Yaroslav Yanushevych. "Prima ci vivevano 380 persone. C'erano 34 bambini, ora la loro scuola e l'asilo non ci sono più".

2 anni fa
Zelensky: "Se Mosca fa saltare la diga di Kakhovka dichiara guerra al mondo"
Secondo gli analisti militari la Russia potrebbe cercare di far saltare in aria la diga di Kakhovka per coprire il suo ritiro e "impedire alle forze ucraine di inseguire le forze russe in profondità nell'oblast di Kherson".

Qualsiasi tentativo delle forze russe di far saltare in aria la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, inondando il territorio ucraino e prosciugando la centrale nucleare di Zaporizhzhia, significherà che Mosca sta "dichiarando guerra al mondo intero": lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come riporta il Kyiv Independent. Secondo gli analisti militari la Russia potrebbe cercare di far saltare in aria la diga di Kakhovka per coprire il suo ritiro e "impedire alle forze ucraine di inseguire le forze russe in profondità nell'oblast di Kherson".

2 anni fa
In corso il ritiro delle truppe russe da Kherson
Il ritiro era stato annunciato ieri. Kiev, nel frattempo, afferma di aver riconquistato 12 villaggi della regione.

Il ministero della Difesa russo ha detto che "è in corso" lo spostamento di unità dell'esercito dalla riva destra a quella sinistra del Dnepr, "in conformità con il piano prestabilito" per il ritiro dalla città di Kherson.

“Riconquistati 12 villaggi”

L'Ucraina afferma di aver riconquistato da ieri 12 villaggi a Kherson. L'annuncio di Kiev arriva dopo che l'esercito russo ha annunciato di aver iniziato a ritirarsi dalla regione, obiettivo di una controffensiva delle forze di Kiev nell'Ucraina meridionale, per riposizionarsi sulla sponda orientale del fiume Dnepr. Il ritiro, annunciato ieri, implica la partenza dall'omonima città di Kherson, l'unico capoluogo di regione conquistato dal Cremlino dopo l'offensiva di fine febbraio in Ucraina.

2 anni fa
"I russi hanno minato Kherson per farne una città di morte"
A sostenerlo il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak.

La Russia sta minando Kherson per trasformarla in una "città di morte", avverte in un tweet il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak. I russi "minano tutto quello che possono, dagli appartamenti alle fogne. L'artiglieria sulla riva sinistra" del fiume Dnipro "intende trasformare la città in macerie". Podolyak ha aggiunto che le forze russe "sono arrivate, hanno derubato, hanno festeggiato, hanno ucciso i testimoni, hanno lasciato rovine e se ne sono andate".

2 anni fa
"100mila i soldati russi uccisi o feriti in Ucraina"
Lo ha detto il capo di Stato maggiore americano, il generale Mark Milley, aggiungendo che le perdite sono probabilmente dello stesso ordine da parte ucraina.

Più di 100'000 soldati russi sono stati uccisi o feriti dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina: lo ha detto il capo di Stato maggiore americano, il generale Mark Milley, aggiungendo che le perdite sono probabilmente dello stesso ordine da parte ucraina.

2 anni fa
Putin non sarà al G20 a Bali
"Posso confermare che il ministro Sergei Lavrov guiderà la delegazione russa al G20. Il programma del presidente Putin è ancora in fase di elaborazione: potrebbe partecipare virtualmente".

Il presidente russo Vladimir Putin non parteciperà al vertice dei leader del G20 in Indonesia la prossima settimana. Lo ha confermato l'ambasciata di Mosca a Giacarta. Il meeting avrebbe messo Putin nella stessa stanza del presidente americano Joe Biden per la prima volta dall'invasione russa dell'Ucraina a febbraio.

Lavror a guida della delegazione russa

Biden ha definito Putin un "criminale di guerra" e ha escluso di incontrarlo a Bali se fosse andato, a meno che la conversazione non riguardasse il rilascio degli americani detenuti in Russia. "Posso confermare che il ministro Sergei Lavrov guiderà la delegazione russa al G20. Il programma del presidente Putin è ancora in fase di elaborazione: potrebbe partecipare virtualmente", ha affermato Yulia Tomskaya dell'ambasciata russa.

2 anni fa
Ucciso il vice governatore filorusso di Kherson
Sarebbe perito in un incidente stradale. Sono stati inoltre fatti saltare 5 ponti nella regione.

Kirill Stremousov, il vice governatore dell'amministrazione filorussa di Kherson, è rimasto ucciso oggi. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti. Il vice governatore sarebbe rimasto ucciso in un incidente stradale, secondo quanto afferma la stessa amministrazione, citata dall'agenzia russa Tass.

Fatti saltare in aria 5 ponti a Kherson

Per rallentare l'assalto delle forze armate ucraine, le unità russe hanno fatto saltare i ponti nella regione di Kherson: dapprima quelli di Daryiv e Tyagin, poi il ponte all'uscita da Snigurivka sul canale, successivamente quelli di Novokairy e di Mylovi. Cinque in tutto. Lo riferisce Unian citando il consigliere dell'amministrazione regionale di Kherson Sergii Khlan.

2 anni fa
Von der Leyen, proposti 18 miliardi a Kiev nel 2023
La presidente della Commissione Europea: "Finanziamenti in tranche regolari per favorire la ripresa a breve termine e rafforzare le istituzioni".

"L'Ue continua a essere solidale con l'Ucraina. Oggi proponiamo un pacchetto di sostegno di 18 miliardi di euro per il 2023. Finanziamenti in tranche regolari per favorire la ripresa a breve termine e rafforzare le istituzioni. Preparando il terreno per una ricostruzione che proceda sulla strada dell'Ue". Lo dice su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel giorno in cui è stata presentata la proposta.

2 anni fa
Usa: "Parliamo con Mosca per evitare la catastrofe nucleare"
Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan: "Chiarire potenziali malintesi e cercare di ridurre i rischi e la possibilità di catastrofi".

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha ribadito che la Casa Bianca tiene aperte le linee di comunicazione con Mosca per scongiurare la possibilità di una catastrofe nucleare. "Lo abbiamo fatto quando è stato necessario chiarire potenziali malintesi e cercare di ridurre i rischi e ridurre la possibilità di catastrofi come il potenziale uso di armi nucleari", ha detto ieri Sullivan in un evento all'Economic Club di New York dopo l'esclusiva del Wall Street Journal che aveva rivelato colloqui tra il funzionario della Casa Bianca e i consiglieri per la sicurezza di Vladimir Putin.

2 anni fa
Zelensky vuole estendere legge marziale e mobilitazione
Il 15 agosto il Parlamento ucraino aveva esteso esteso la legge marziale e la mobilitazione in Ucraina per 90 giorni, fino al 21 novembre.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha depositato in Parlamento le proposte di legge per l'approvazione dei suoi decreti di estensione della legge marziale e della mobilitazione generale in Ucraina. Lo riferisce Ukrinform. Il testo e i documenti di supporto non sono ancora stati resi pubblici. Il 15 agosto, la Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) aveva esteso esteso la legge marziale e la mobilitazione in Ucraina per 90 giorni, fino al 21 novembre.

2 anni fa
Mosca: "Nessuna condizione preliminare a negoziati con Kiev"
Il vice ministro degli Esteri Andrey Rudenko: "Kiev dimostri buona volontà".

La Russia "non pone condizioni preliminari" all'apertura di trattative con l'Ucraina, "tranne che Kiev dimostri buona volontà". Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Andrey Rudenko, citato dall'agenzia Interfax. Rispondendo a una domanda della Tass, Rudenko ha aggiunto che Russia e Stati Uniti non stanno effettuando negoziati sull'Ucraina.

2 anni fa
"I russi fortificano linee difesa in tutte le aree occupate"
Lo ha affermato il ministero della Difesa britannico, specificando che "questa attività suggerisce che la Russia sta compiendo uno sforzo significativo per prevenire qualsiasi rapida avanzata ucraina in caso di sfondamento".

La Russia sta fortificando le sue linee difensive in tutte le aree di occupazione in Ucraina: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano dell'intelligence sulla situazione nel Paese. In particolare, sottolinea il rapporto pubblicato su Twitter, i genieri di Mosca stanno costruendo strutture difensive attorno alla città occupata di Mariupol, nell'Ucraina meridionale, dove sono attivi due impianti per la produzione di strutture anti-carro in cemento, i cosiddetti 'denti di drago'.

Il ministero ricorda che il 19 ottobre scorso il proprietario del gruppo paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha rivendicato la costruzione di una 'Linea Wagner' fortificata di difese nella regione di Lugansk occupata. "Questa attività suggerisce che la Russia sta compiendo uno sforzo significativo per preparare difese in profondità dietro l'attuale linea del fronte - conclude il rapporto -, probabilmente per prevenire qualsiasi rapida avanzata ucraina in caso di sfondamento".

2 anni fa
Lo Stato ucraino prende il controllo di cinque società strategiche
L'intenzione del governo di Kiev è di aiutare gli sforzi bellici nel contrastare l'invasione ucraina.

Lo Stato ucraino prenderà il controllo di diverse aziende "d'importanza strategica", tra cui il produttore di idrocarburi Ukrnafta e il costruttore aeronautico Motor Sich, per aiutare gli sforzi bellici nel contrastare l'invasione russa. Lo ha annunciato il governo di Kiev. "È stato deciso di espropriare i beni di società di importanza strategica per farle entrare nella proprietà dello Stato", ha dichiarato in una conferenza stampa il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov.

Quali sono le aziende 

Il provvedimento riguarda, oltre a Motor Sich e Ukrnafta, anche Zaporozhtransformator, specializzata nella produzione di reattori, del costruttore di camion AvtoKraz e della raffineria di petrolio Ukrtatnafta. "Queste cinque imprese saranno gestite dal ministero della Difesa per rispondere alle necessità urgenti delle forze armate. Si tratta di fornire carburante e lubrificanti, riparare gli equipaggiamenti militari e le armi", ha spiegato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov. "Queste aziende dovranno funzionare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per le necessità della difesa dello Stato", ha detto inoltre il premier ucraino Denis Shmygal.

2 anni fa
Oltre 70'000 rifugiati ucraini hanno chiesto lo statuto S in Svizzera
Le cifre sono state confermate oggi dalla Segreteria di Stato della migrazione.

È stata raggiunta e superata la soglia di 70'000 rifugiati ucraini che hanno chiesto uno statuto di protezione S, concesso in Svizzera dall'inizio dell'aggressione russa. Per quanto riguarda i permessi, ad oggi, la Confederazione ne ha rilasciati 67'621. Rispetto a una settimana fa, 458 persone supplementari beneficiano dello statuto S, ha indicato oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) su Twitter. Invece, per 5'344 rifugiati in provenienza dall'Ucraina è scaduto lo statuto S e per 1'704 di loro il termine è in corso di esame.

In totale, quasi 4,5 milioni di persone fuggite dall'Ucraina dall'inizio dell'offensiva russa il 24 febbraio hanno chiesto uno statuto di protezione in Europa, mentre sono 6,2 milioni gli sfollati all'interno del Paese, ha precisato la SEM sulla base dei dati forniti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) nonché dall'Ufficio di statistica dell'UE (Eurostat).

2 anni fa
Filorussi, conclusa l'evacuazione organizzata da Kherson
Gli evacuati verranno trasferiti in Crimea e poi in altre regioni della Russia.

L'ultima nave con i civili evacuati dalla riva destra del Dnepr, a Kherson, ha effettuato oggi la traversata per attraccare alla riva sinistra. Lo ha detto Kirill Stremousov, vice capo dell'amministrazione civile-militare della regione controllata dai russi. I residenti che sono rimasti potranno andarsene d'ora in poi solo con mezzi propri. Gli evacuati, ha aggiunto Stremousov, verranno trasferiti in Crimea e poi in altre regioni della Russia e sistemati in alloggi temporanei. Stremousov ha aggiunto che a ciascuno dei residenti evacuati verrà pagata una somma una tantum di 100.000 rubli (circa 1.600 euro) e consegnato un certificato per ottenere un nuovo alloggio.

2 anni fa
Kiev ha ricevuto nuovi sistemi di difesa area occidentali
I dispositivi arrivano da USA, Spagna e Norvegia.

Il governo ucraino ha annunciato di aver ricevuto nuovi sistemi di difesa aerea occidentali. Questi sono arrivati da Stati Uniti, Spagna e Norvegia, ha reso noto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov. "Guardate chi c'è! I sistemi di difesa aerea NASAMS e Aspide sono arrivati in Ucraina! Queste armi rafforzeranno in modo significativo l'esercito ucraino e renderanno i nostri cieli più sicuri. Continueremo ad abbattere gli obiettivi nemici che ci attaccano. Grazie ai nostri partner: Norvegia, Spagna e Stati Uniti", ha twittato Reznikov.

All'inizio del mese un alto funzionario del Pentagono aveva annunciato che il governo degli Stati Uniti avrebbe inviato otto sistemi missilistici terra-aria NASAMS all'Ucraina, sottolineando che due di essi sarebbero arrivati a destinazione nel prossimo futuro. Sempre la settimana scorsa, il ministero della Difesa spagnolo aveva reso noto di avere inviato all'Ucraina sistemi missilistici di difesa aerea Hawk e Aspide.

2 anni fa
Neutralità svizzera, "I blogger ucraini ci criticano pesantemente"
© Confederazione
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"Bisogna spiegare costantemente agli ucraini la posizione della Svizzera, ma la risposta migliore sta nei fatti", afferma l'ambasciatore svizzero in Ucraina.

Gli ucraini non capiscono come la Svizzera intenda la sua neutralità. "A volte c'è irritazione", afferma l'ambasciatore svizzero in Ucraina, Claude Wild, in un'intervista rilasciata ad ArcInfo e Le Nouvelliste. In Ucraina, "i blogger ci criticano pesantemente", ha aggiunto Wild, pochi giorni dopo che il Dipartimento federale dell'economia ha nuovamente rifiutato di accogliere la richiesta della Germania di poter consegnare munizioni prodotte in Svizzera.

È necessario spiegare costantemente agli ucraini la posizione della Svizzera e la sua neutralità, osserva il diplomatico. Ma la risposta migliore è quella che la Svizzera dà sul campo: "Più il nostro aiuto umanitario è efficiente, meglio siamo compresi.

Una lezione di resilienza

L'ambasciatore, che alla fine di febbraio fu esfiltrato dalle forze speciali dell'esercito svizzero quando i soldati russi minacciarono Kiev, è tornato nella capitale ucraina a maggio. Ora sta lavorando ai vari pacchetti di aiuti d'emergenza forniti dalla Svizzera all'Ucraina.

L'invasione russa ha messo in crisi le antenne e i partner locali della Svizzera, "ma tutto ha ripreso a funzionare con sorprendente efficienza circa due settimane dopo l'inizio dei combattimenti", osserva. Anche quando l'ambasciata svizzera è stata chiusa, il personale locale ha fatto "uno sforzo enorme" per facilitare la consegna degli aiuti umanitari.

"L'Ucraina ha dato al mondo una lezione di resilienza. Gli eletti locali hanno preso in mano la situazione e si sono fatti avanti", ha detto il diplomatico.

2 anni fa
"Kiev si prepara all'evacuazione totale in caso di blackout generale"
Se si dovesse arrivare a quel punto "inizieremo a informare i cittadini e chiederemo loro di andarsene", ha detto un alto funzionario del governo locale al New York Times.

"Funzionari di Kiev hanno iniziato a pianificare l'evacuazione dei circa tre milioni di residenti rimasti in città nel caso di un blackout totale nella capitale": lo scrive il New York Times, che cita un alto funzionario del governo locale. "Siamo consapevoli che se la Russia continuerà con questi attacchi, potremmo perdere l'intero sistema elettrico", ha affermato Roman Tkachuk, direttore della sicurezza del governo municipale, parlando della città. Se si dovesse arrivare a quel punto, ha aggiunto, "inizieremo a informare i cittadini e chiederemo loro di andarsene".

"Il 40% delle infrastrutture energetiche danneggiate o distrutte"

La situazione è già così disastrosa, commenta il New York Times, con il 40% delle infrastrutture energetiche ucraine danneggiate o distrutte, che il Comune di Kiev sta allestendo 1000 rifugi riscaldati che possono fungere da bunker, mentre gli ingegneri cercano di riparare le centrali elettriche bombardate senza le attrezzature necessarie. Per cercare di evitare che la rete elettrica collassi completamente, l'ente nazionale ucraino per l'energia ha annunciato ieri che continuerà a imporre blackout a rotazione nella capitale e in sette regioni. Ai funzionari della capitale, prosegue il giornale, è stato detto che probabilmente sarebbero informati con un preavviso di almeno 12 ore se la rete è sull'orlo del collasso: a quel punto, ha indicato Tkachuk, "inizieremo a informare le persone e a chiedere loro di andarsene".

"Senza corrente funzionerà più nulla"

Almeno per ora la situazione è gestibile e non ci sono indicazioni di un esodo dalla capitale, ha sottolineato l'alto funzionario. Ma la situazione cambierebbe rapidamente se i servizi che si basano sull'energia elettrica della città venissero interrotti, ha avvertito. "Se non c'è corrente, non ci saranno né acqua né fognature" funzionanti, ha spiegato: "Ecco perché attualmente il governo e l'amministrazione comunale stanno prendendo tutte le misure possibili per proteggere il nostro sistema di alimentazione".

Intanto, con l'avvicinarsi dell'inverno, la città sta preparando 1000 rifugi muniti di riscaldamento che possono essere anche usati come bunker. La maggior parte di essi si trova all'interno di strutture scolastiche, scrive il Nyt, ma le autorità hanno chiesto che la loro ubicazione precisa non venga comunicata per evitare che diventino facili bersagli.

2 anni fa
"Battaglione russo eliminato da forze Kiev nell'est"
I fatti, stando al media russo indipendente Verstka, sono avvenuti lo scorso 2 novembre. Un sopravvissuto: "Oltre 500 militari potrebbero essere morti o feriti".

Un intero battaglione di coscritti russi lo scorso 2 novembre è stato eliminato dal fuoco ucraino, vicino al villaggio di Makiivka nell'oblast di Lugansk. Le vittime sarebbero centinaia, secondo Verstka, che cita un sopravvissuto, il militare Oleksiy Agafonov. A riferire dell'accaduto il media russo indipendente Verstka. Il battaglione era formato da militari mobilitati dalla regione russa di Voronezh.

Il racconto di un sopravvissuto

La notte del 2 novembre l'unità è stata bombardata dall'artiglieria ucraina, mentre i comandanti russi fuggivano dalle loro posizioni, ha raccontato Agafonov ipotizzando che più di 500 militari potrebbero essere morti o feriti. Agafonov ha raccontato la drammaticità di quei momenti prima del bombardamento ucraino. "Ci hanno detto di scavare, avevamo però solo tre pale per battaglione e non c'era alcun supporto - ha riferito il militare sopravvissuto a Verstka -. Abbiamo scavato come meglio potevamo e poi al mattino sono iniziati i bombardamenti con artiglieria, missili, mortai ed elicotteri".

La guerra vista da chi ha combattuto al fronte

Il militare ha poi descritto la realtà della guerra: "Fanno vedere in tv che tutto è bello, ma la realtà è un'altra. Nella regione di Lugansk le persone mobilitate vengono buttate al fronte", mentre i militari "a contratto e i volontari si trovano in terza linea e degli ufficiali non vi è alcuna traccia".

Una vicenda che ha gettato nello sconforto i parenti dei soldati mobilitati, prosegue Verstka, che hanno organizzato un raduno vicino all'edificio dell'ufficio del procuratore di Voronezh, chiedendo di dire loro la verità su quanto accaduto ai loro cari. "Ci viene detto per telefono che i nostri figli sono vivi, sani e stanno facendo il loro dovere militare. Ma chi può essere vivo e vegeto quando lì sono stati uccisi tutti?", si è lamentata Oksana Kholodova, la madre del soldato Andrey Kholodov.

Drammatica anche la testimonianza di Anna, moglie di un altro soldato coscritto: "Loro (i nostri soldati russi, ndr) hanno paura, sono bombardati, sono stati abbandonati senza preparazione, senza niente".

2 anni fa
Zelensky "L'Iran sta mentendo sui loro droni in Russia"
©Shutterstock
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Gli iraniani hanno ammesso di aver fornito armamenti alla Russia, ma di averlo fatto prima dell'inizio della guerra

Mentre in Ucraina sono tornate a suonare le sirene dell'allarme aereo che hanno costretto la popolazione nei rifugi e resta altissima la tensione nella regione di Kherson, l'Iran ammette di aver fornito i droni killer a Mosca.

Ma 'prima della guerra', sottolinea Teheran scatenando la replica di Volodymyr Zelensky: "Anche in questa confessione", gli iraniani "hanno mentito. Abbattiamo almeno dieci droni iraniani ogni giorno, e il regime iraniano afferma di averne dati pochi e anche prima dell'inizio dell'invasione", ha tuonato il presidente ucraino, chiedendo che "i terroristi russi" e "i suoi complici" non rimangano impuniti.

A fare marcia indietro rispetto alle iniziali smentite iraniane sui droni - utilizzati in diversi attacchi alle infrastrutture civili ucraine come centrali elettriche e dighe - è stato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. "Se sarà provato che la Russia ha usato i nostri droni, non resteremo indifferenti sulla questione", ha detto ribadendo la posizione di Teheran: "Porre fine alla guerra e negoziare tra le parti in conflitto". Parole che arrivano mentre spuntano nuovi sospetti di forniture a Mosca, con la tedesca Bild che ha mostrato le immagini di un cargo di Teheran atterrato a Mosca giovedì, ipotizzando che i pacchi scaricati dalla pancia dell'aereo siano attrezzature belliche.

Intanto, il sangue continua a scorrere sul fronte, e l'allarme aereo ha suonato in tutta l'Ucraina, con l'esclusione della Crimea occupata. Le autorità hanno invitato la popolazione a rimanere nei rifugi segnalando una minaccia missilistica in tutto il Paese, con i bombardamenti russi che sono continuati dalla città di Nikopol alla regione di Mykolaiv, a Zaporizhzhia e l'est di Donetsk. Mosca ha denunciato invece che l'esercito ucraino ha bombardato nella notte la città di Svatovo, nell'autoproclamata Repubblica di Lugansk. È "necessario proteggere completamente i cieli ucraini", ha detto Zelensky, avvertendo che nelle prossime settimane "l'Ucraina si aspetta buone notizie per quanto riguarda la difesa aerea e la difesa missilistica" mentre da domani partirà una raccolta fondi anche per creare una "flotta di droni marini per proteggere le acque ucraine".

Per risolvere il conflitto, il presidente ucraino torna a chiedere una "pace giusta", ribadendo le linee rosse di Kiev: rispetto della Carta Onu, integrità territoriale, la condanna dei colpevoli e il risarcimento dei danni causati dalla Russia. Una trama, quella diplomatica, ancora da tessere mentre anche la Thailandia si è offerta di ospitare le parti per lanciare il dialogo. Ma intanto si contano i morti, e i bollettini quotidiani ricordano l'orrore della guerra, che rivive anche nel nuovo video shock dell'Associated Press e della tv Usa Pbs sulla 'pulizia' di Bucha, il massacro di oltre 400 civili dello scorso marzo. Quattordici minuti per ricostruire i crimini di guerra commessi dalle truppe del presidente russo Vladimir Putin. Nel documentario c'è anche il racconto dei testimoni che parlano delle torture subite, e le intercettazioni delle forze di Mosca che ammettano di aver "fatto pulizia" nella città.

Sul conflitto, continua a incombere intanto la minaccia del nucleare, sulla quale è intervenuto nuovamente Olaf Scholz dopo essere rientrato dal suo viaggio a Pechino. "Non è consentito, è inaccettabile usare armi nucleari", ha detto il cancelliere invitando "la Russia a dichiarare chiaramente che non lo farà". E mentre a Kiev e in altre regioni dell'Ucraina si vive al buio per le restrizioni all'erogazione dell'elettricità messa in ginocchio dagli attacchi alle infrastrutture energetiche, il riflettore è puntato su Kherson. Putin ha affermato che i civili che vivono ancora nel territorio devono essere "evacuati" dalla zona di conflitto, in quelle che Kiev definisce senza mezzi termini "deportazioni".

Dichiarazioni, quelle del presidente russo, che alimentano la crescente speculazione sul fatto che Mosca potrebbe tentare di non mollare la città di Kherson - la più grande area urbana sotto l'occupazione russa - ad ogni costo. Ma intanto, i soldati russi fanno bottino di guerra, portando via ambulanze, trattori e auto. Ma anche archivi, dipinti e sculture. E persino le ossa dell'amico e amante di Caterina la Grande, Grigory Potemkin. Quella stessa Caterina la cui statua rischia di cadere a Odessa dopo il voto dei cittadini, che si sono espressi per il suo abbattimento. Mentre nella Melitopol occupata dai russi è tornata in piedi quella di Lenin.

2 anni fa
"Attaccate basi ucraine a Kharkiv e Zaporizhzhia"
Obiettivi dei russi sarebbero stati un posto di comando del Servizio di sicurezza dell'Ucraina e una base di stoccaggio di armi e attrezzature.

Le truppe russe hanno lanciato un attacco a un posto di comando del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu) nella regione di Kharkiv, e a una base di stoccaggio di armi e attrezzature nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dall'agenzia Interfax.

"Un posto di comando della Sbu è stato colpito fuori dall'insediamento di Kupyansk nella regione di Kharkiv. Una base di stoccaggio di armi e materiale militare delle forze armate ucraine è stata colpita fuori dall'insediamento di Vilniansk nella regione di Zaporizhzhia", ha affermato Konashenkov.

2 anni fa
Filorussi annunciano il coprifuoco 24 ore su 24 a Kherson
"Nella città di Kherson è stato dichiarato il coprifuoco. Rimarrà in vigore per 24 ore su 24, in modo da poter difendere la nostra città".

Le autorità filorusse hanno annunciato un coprifuoco di 24 ore su 24 a Kherson, città dell'Ucraina meridionale in mano ai russi. Lo riferiscono le agenzie russe Tass e Ria Novosti. "Nella città di Kherson è stato dichiarato il coprifuoco. Rimarrà in vigore per 24 ore su 24, in modo da poter difendere la nostra città", ha annunciato il vice governatore della regione occupata di Kherson, Kirill Stremousov, citato dalla Tass.

2 anni fa
"Mykolaiv bombardata per 211 giorni su 255 di guerra"
"Solo per 44 giorni i missili russi non hanno colpito Mykolaiv, in tutti gli altri siamo stati torturati", ha affermato il sindaco.

Durante i 255 giorni dell'invasione russa, la città dell'Ucraina meridionale di Mykolaiv è stata bombardata dall'esercito di Mosca per 211 giorni: ha affermato il sindaco Oleksandr Senkevich durante un briefing, come riporta l'Ukrainska Pravda.

"In 255 giorni di guerra, Mykolaiv non è stata colpita dai missili russi solo per 44 giorni, tutti gli altri giorni siamo stati torturati. Le persone hanno lasciato la città. Prima dell'invasione c'erano 486.000 residenti, ora ne sono rimasti circa 220-230", ha detto Senkevich.

2 anni fa
Erdogan: "Con Putin manderemo grano gratis all'Africa"
"Abbiamo trovato un consenso su come utilizzare maggiormente il corridoio nel Mar Nero" dove passano le navi che trasportano grano, ha detto Erdogan, lanciando un appello al G20 affinché le esportazioni raggiungano i Paesi meno sviluppati.

La Turchia e la Russia hanno trovato un accordo per mandare grano gratuitamente ai Paesi che più ne hanno bisogno, soprattutto in Africa. Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, affermando che ha parlato di questo direttamente con il capo di Stato russo Vladimir Putin.

Un appello al G20

"Abbiamo trovato un consenso su come utilizzare maggiormente il corridoio nel Mar Nero" dove passano le navi che trasportano grano, ha detto Erdogan, lanciando un appello al G20 affinché le esportazioni raggiungano i Paesi meno sviluppati. "Assicureremo che le navi con il grano raggiungano tutti i Paesi che ne hanno bisogno, a partire da Somalia, Gibuti e Sudan, che stanno combattendo contro una seria crisi alimentare e la carestia", ha aggiunto il presidente turco. "Non ci aspettiamo che coloro che portano avanti il colonialismo possano utilizzare nuovi metodi per assumere un atteggiamento coscienzioso riguardo alle crisi", ha aggiunto Erdogan, criticando la metafora dell'Europa come "giardino" e il resto del mondo come una "giungla" utilizzata recentemente dall'Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione europea (Ue) Josep Borrell.

2 anni fa
Senza luce 450 mila case a Kiev
Si tratta di quasi il doppio in più rispetto ai giorni precedenti.

Da questa mattina 450 mila abitazioni a Kiev sono senza corrente elettrica. Si tratta di quasi il doppio in più rispetto ai giorni precedenti. Le interruzioni della stabilizzazione si verificano a causa del sovraccarico del nodo centrale del sistema elettrico del Paese.Lo scrive su Telegram il sindaco della Capitale ucraina Vitali Klitschko, che lancia un appello ai cittadini: "risparmiate energia elettrica il più possibile, perché la situazione rimane difficile". Il presidente Volodymr Zelensky ieri sera ha detto che circa 4,5 milioni di ucraini non hanno elettricità.  

2 anni fa
L'intelligence britannica: 'Mosca minaccia di sparare ai disertori'
Stando a un rapporto del ministero della Difesa di Londa, Mosca avrebbe iniziato a schierare al fronte le "truppe di sbarramento" con lo scopo di costringere i soldati a combattere.

La Russia minaccia di sparare ai propri soldati in ritirata: lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina. Il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa di Londra, indica che probabilmente Mosca ha iniziato a schierare al fronte le cosiddette "truppe di sbarramento" o "unità di blocco", il cui compito è quello di costringere i sodati a combattere con la minaccia di ucciderli se tentano la ritirata. Gli esperti dell'intelligence di Londra indicano che probabilmente i generali russi hanno chiesto ai loro comandanti di usare le armi contro i disertori, autorizzando eventualmente anche la fucilazione. Ed è probabile quindi che anche i generali vogliano mantenere le posizioni difensive fino alla morte. La tattica di sparare ai disertori, conclude il rapporto, testimonia probabilmente la bassa qualità, il basso morale e l'indisciplina delle forze russe.

2 anni fa
L'Iran ribadisce: "Non forniamo droni a Mosca"
Lo ha precisato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian.

"Non abbiamo dato alla Russia armi o droni da essere utilizzati nella guerra con l'Ucraina". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, rispondendo ad "alcuni leader intransigenti in Europa che accusano l'Iran di fornire a Mosca droni da utilizzare nella guerra in Ucraina". Il ministro ha confermato che esiste una cooperazione sulla Difesa con la Russia "ma per quanto riguarda la guerra in Ucraina, basandoci sul principio dell'opposizione alla guerra, siamo contrari sia ad armare sia la Russia sia l'Ucraina". Amirabdollahian ha affermato che funzionari della Repubblica islamica sono pronti a incontrare rappresentanti di Kiev per chiarire la questione.

2 anni fa
Centrale Zaporizhzhia, verso il collegamento con la rete russa
Stando agli esperti dell'Isw le autorità russe stanno cercando di forzare il trasferimento della centrale alla rete elettrica russa.

Le autorità di Mosca potrebbero collegare in tempi brevi la centrale nucleare di Zaporizhzhia alla rete elettrica russa: lo scrive nel suo rapporto odierno sull'Ucraina l'Istituto americano per lo studio della guerra (Isw).

L'istituto ricorda che ieri l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha riferito che i danni provocati dai bombardamenti alle linee elettriche esterne della centrale hanno interrotto completamente l'erogazione di energia. Bombardamenti, questi, avvenuti solo un giorno dopo che le autorità ucraine avevano trasferito due reattori nella cosiddetta modalità di "spegnimento a caldo"- uno stato in cui la centrale non produce elettricità, ma fornisce energia termica - in modo da generare calore per la vicina città di Energodar.

Questa tempistica, commentano gli esperti dell'Isw, suggerisce che le autorità russe stanno cercano di forzare il trasferimento della centrale alla rete elettrica russa, giustificando la manovra come "l'unica opzione possibile". Intanto, otto civili sono morti e 14 sono rimasti feriti nel corso dei bombardamenti russi di ieri nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform.

2 anni fa
Dalla Russia 68 missili e 30 droni la scorsa settimana
Secondo Oleksii Hromov, vice capo del dipartimento delle operazioni principali dello stato maggiore delle forze armate ucraine, le truppe russe effettuano ricognizioni con vari veicoli aerei senza pilota.

Gli invasori russi hanno usato 68 missili e 30 droni suicidi contro l'Ucraina la scorsa settimana. Lo fa sapere Ukrinform citando il vice capo del dipartimento delle operazioni principali dello stato maggiore delle forze armate ucraine, Oleksii Hromov. In un briefing, Hromov ha descritto le offensive russe sferrate tra il 27 ottobre 2022 e il 3 novembre 2022 in territorio ucraino. "Le truppe russe - ha detto - stanno tentando di condurre attivamente la ricognizione con vari veicoli aerei senza pilota in regioni come Kiev, Sumy, Chernihiv e Kharkiv. L'esercito ucraino sta contrastando tali azioni con tutti i mezzi disponibili, vale a dire i moderni sistemi di guerra elettronica". In particolare, secondo Hromov, l'UAV russo Orlan-10 è stato intercettato con un'arma anti drone nella regione di Kharkiv il 31 ottobre 2022.

Nell'ultima settimana, le forze di difesa ucraine hanno abbattuto quattro aerei russi e nove elicotteri, principalmente voli operanti dalla Crimea "temporaneamente occupata".

2 anni fa
"L'Aiea prova che non ci sono stati preparativi per una bomba sporca in Ucraina"
Lo afferma il presidente ucraino Zelensky nel suo consueto discorso serale.

La conclusione "ovvia" dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) rappresenta "una prova chiara e inconfutabile" che non ci sono stati preparativi per una "bomba sporca" in Ucraina. Lo ha affermato ieri sera il presidente ucraino Voldymyr Zelensky. "Abbiamo dato piena libertà d'azione" alla missione di ispezione dell'Aiea e dopo la sua conclusione, "abbiamo prove chiare e inconfutabili che nessuno in Ucraina ha creato o sta producendo bombe sporche", ha aggiunto.

Le regioni private dell'elettricità 

Zelenski ha aggiunto che almeno 4,5 milioni di persone in Ucraina sono state private dell'elettricità in seguito agli attacchi delle forze russe. Ad essere private dell'elettricità sono "in particolare Kiev e dieci regioni - ha precisato Zelensky -: quella di Kyiv, Dnipropetrovsk, Zhytomyr, Zaporizhzhia, Sumy, Kirovohrad, Kharkiv, Chernihiv, Khmelnytskyi, Cherkasy". Per il leader ucraino "sono inoltre possibili interruzioni elettriche anche in altre regioni". Zelensky, nel suo consueto discorso serale, ha poi sottolineato che la Russia ricorre al terrore contro l'industria energetica a causa della sua debolezza. "Non possono sconfiggere l'Ucraina sul campo di battaglia ed è per questo che stanno cercando di spezzare il nostro popolo in questo modo: umiliare gli ucraini, colpire lo spirito del nostro popolo e la resistenza. Credo che la Russia non avrà successo", ha aggiunto, citato da Ukrainska Pravda.

2 anni fa
Zelensky: "Non parteciperò al G20 se ci sarà Putin"
"La mia posizione personale e quella dell'Ucraina è che se parteciperà il leader della Federazione Russa, allora l'Ucraina non ci sarà", afferma Zelensky.

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky non parteciperà al vertice del G20 in Indonesia se sarà presente il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Lo ha detto Zelensky in un briefing con i giornalisti a Kiev, come riporta Unian. "La mia posizione personale e quella dell'Ucraina è che se parteciperà il leader della Federazione Russa, allora l'Ucraina non ci sarà", ha detto spiegando che nella telefonata di oggi il presidente indonesiano Joko Widodo lo ha "invitato di nuovo". "Vedremo, mancano pochi giorni", ha chiarito Zelensky.

2 anni fa
“La Germania non può inviare materiale da guerra svizzero all'Ucraina”
Il Governo elvetico ha posto il veto all’invio da parte della Germania di munizioni di origine svizzera all’Ucraina. Parmelin: “Siamo impegnati per la pace, ma nel rispetto del diritto di neutralità”.

La Germania non può inviare materiale bellico svizzero all'Ucraina. Guy Parmelin, responsabile del Dipartimento federale dell'economia (Defr) ha rifiutato oggi a nome del Consiglio federale una richiesta in tal senso. La ministra della difesa tedesca, Christine Lambrecht, voleva inviare circa 12'400 munizioni da 35 mm di origine elvetica per il semovente antiaereo GEPARD. Il Governo svizzero ha posto il veto, spiegando che nelle relazioni tra Russia e Ucraina la Svizzera applica il diritto di neutralità, che fa parte del diritto internazionale consuetudinario, si legge in una nota odierna del Defr. In base a ciò Berna non può autorizzare una richiesta di trasferimento all'Ucraina di materiale bellico di provenienza svizzera finché Kiev è coinvolta in un conflitto armato internazionale.

Un rigoroso rispetto del diritto di neutralità

Nella sua risposta alle autorità tedesche - prosegue il Defr - Parmelin ha precisato che la Svizzera è risolutamente impegnata per la pace e la sicurezza, ma sempre nel rigoroso rispetto del diritto di neutralità, in linea con la sua tradizione umanitaria. Ieri il Consiglio federale ha approvato il Piano d'azione per il soccorso d'inverno a sostegno della popolazione ucraina, con il quale la Svizzera mette a disposizione 100 milioni di franchi in aggiunta al suo attuale impegno umanitario in Ucraina e nella regione.

2 anni fa
Cremlino, nessuna decisione su estensione accordo sul grano
Da parte sua il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha sottolineato che Mosca ha deciso di rientrare per il momento nell'accordo dopo che la Turchia ha convinto Kiev a "firmare garanzie scritte" che i corridoi per le navi mercantili non saranno utilizzati dall'Ucraina "a scopi militari".

La Russia non ha ancora deciso se estendere l'accordo per le esportazioni di grano dai porti ucraini. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. L'intesa, mediata dalla Turchia, scade il 19 novembre. La decisione presa ieri dalla Russia di rientrare nell'accordo sull'esportazione del grano ucraino non significa che Mosca sia pronta ad estenderlo oltre la data del 19 novembre, ha precisato Peskov.

Da parte sua il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha sottolineato che Mosca ha deciso di rientrare per il momento nell'accordo dopo che la Turchia ha convinto Kiev a "firmare garanzie scritte" che i corridoi per le navi mercantili non saranno utilizzati dall'Ucraina "a scopi militari". La Russia si era dissociata dall'intesa dopo un attacco avvenuto sabato al quartier generale della sua flotta sul Mar Nero a Sebastopoli, in Ucraina.

2 anni fa
"Bandiera russa rimossa dall'amministrazione a Kherson"
"La foto è stata scattata oggi. Misteriosa scomparsa della bandiera russa. Kherson era, è e sarà solo ucraina", ha scritto. Sui social intanto girano post in cui si dice che i russi lasciano i posti di blocco a Chornobayivka, Stepanivka e Bilozerka.

La bandiera russa è stata rimossa dall'edificio dell'amministrazione statale regionale di Kherson, che è sotto il controllo della Federazione. Lo ha annunciato su fb il primo vicepresidente del consiglio regionale in esilio Yuriy Sobolevskyi postando la foto dell'edificio senza il tricolore della Federazione. Lo riportano i media ucraini che pubblicano l'immagine scattata a Kherson.

"La foto è stata scattata oggi. Misteriosa scomparsa della bandiera russa. Kherson era, è e sarà solo ucraina", ha scritto. Sui social intanto girano post in cui si dice che i russi lasciano i posti di blocco a Chornobayivka, Stepanivka e Bilozerka.

2 anni fa
Ripristinata l'elettricità nella regione di Kiev
Alcune interruzioni non sono tuttavia escluse per stabilizzare il sistema.

La fornitura di elettricità è stata ripristinata completamente nella regione di Kiev dopo il bombardamento russo degli impianti energetici di lunedì: lo riferisce il governatore della regione Oleksiy Kuleba, come riporta il Guardian. Il governatore tuttavia avverte anche che le interruzioni previste dal piano di stabilizzazione sono iniziate dalle 5 del mattino di questa mattina: "ciò è necessario per ridurre il carico sulle reti ed evitare situazioni di emergenza".

2 anni fa
La centrale di Zaporizhznia passerà sotto la giurisdizione di Mosca
Le autorità di Mosca hanno iniziato a integrare l'impianto nella giurisdizione dell'operatore nucleare russo Rosenergoatom

L'impianto nucleare di Zaporizhzhia sta per essere trasferito sotto la giurisdizione russa: le autorità di Mosca hanno iniziato a integrare l'impianto nella giurisdizione dell'operatore nucleare russo Rosenergoatom. Renat Karchaa, consigliere del Dg di Rosenergoatom, ha dichiarato che la transizione avverrà dopo che la centrale avrà esaurito tutte le riserve di combustibile disponibili. Lo riporta il Guardian. Il responsabile russo della città di Energodar Alexander Volga ha dichiarato: " la centrale è già parte integrante della Russia".

2 anni fa
Turchia, corridoio del grano completamente normalizzato
Il corridoio marittimo funziona dopo la che Russia è tornata a partecipare all'accordo sul grano.

Il funzionamento del corridoio marittimo per l'esportazione di prodotti alimentari dall'Ucraina è completamente normalizzato dopo che la Russia è tornata a partecipare all'accordo sul grano, ha dichiarato questa mattina il ministro della Difesa turco Hulusi Akar. "Abbiamo ricevuto garanzie scritte dall'Ucraina e le abbiamo consegnate al ministro della Difesa russo Sergej Shoigu. Il lavoro del corridoio marittimo è completamente normalizzato. Il suo funzionamento continua, è una missione umanitaria", ha dichiarato Akar alla tv turca, come riporta la Tass.

2 anni fa
Zaporizhzhia, bombe sulle linee ad alta tensione della centrale
La centrale nucleare risulta completamente scollegata dal sistema elettrico ucraino.

A causa dei bombardamenti russi, le ultime due linee di comunicazione ad alta tensione della centrale nucleare di Zaporizhzhia con il sistema elettrico ucraino sono state danneggiate e sono ora completamente scollegate. Lo afferma in una nota la Società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare Emergoatom, come riporta Unian. "La centrale nucleare di Zaporizhzhia è completamente scollegata dal sistema elettrico ucraino: le ultime due linee di comunicazione dell'impianto con il sistema elettrico ucraino sono state danneggiate. La centrale è in modalità di blackout completo. Nove generatori diesel sono in funzione".

Colpite altre città 

In precedenza esplosioni avevano scosso la città ucraina di Nikopol, nella regione di Dnepropetrovsk (sud): lo riporta la Tass, che cita Strana, il notiziario online filorusso basato in Ucraina. In precedenza Strana aveva riferito di esplosioni a Kharkiv e Nikolayev. Inoltre, un drone kamikaze Shahed-136 di fabbricazione iraniana lanciato dalle forze russe nelle ultime ore sulla città di Kryvyi Rih, nell'Ucraina meridionale, ha colpito un impianto energetico: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare, Oleksandr Vilkul, come riporta la Ukrainska Pravda. Vilkul ha parlato di danni "significativi", aggiungendo che "diverse aree della città sono prive di elettricità e acqua".

2 anni fa
Mosca: "Nessun uso militare nei corridoi del grano"
Il ministero della Difesa di Mosca aggiunge poi che "la Russia ritiene che le garanzie ricevute a questo punto siano sufficienti e riprende l'attuazione dell'accordo".

Mosca ha ricevuto garanzie scritte dall'Ucraina sull'inammissibilità dell'uso del corridoio dei cereali per azioni militari contro Mosca. Lo afferma lo Stato maggiore russo, secondo quanto riporta la Tass. "Siamo riusciti a ricevere garanzie scritte dall'Ucraina che non utilizzerà il corridoio umanitario e i porti ucraini coinvolti nell'esportazione di beni agricoli per condurre attività militari contro la Russia, queste" garanzie scritte "sono state inviate al Centro di coordinamento congiunto il primo novembre 2022". Il ministero della Difesa di Mosca aggiunge poi che "la Russia ritiene che le garanzie ricevute a questo punto siano sufficienti e riprende l'attuazione dell'accordo". Lo riporta la Tass. Mosca sabato ha denunciato un presunto attacco di droni ucraini contro navi russe ancorate a Sebastopoli. Kiev respinge le accuse.

2 anni fa
Mosca conferma: "Rientriamo nell'accordo sul grano"
L'annuncio è stato anticipato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Il ministero della Difesa russo ha annunciato che la Russia riprenderà la partecipazione all'accordo sul grano: lo riporta l'agenzia russa Ria Novosti. L'annuncio è stato anticipato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo quanto ha riportato Anadolu, Erdogan ha fatto anche sapere che sentirà oggi al telefono il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky per discutere degli ultimi sviluppi del conflitto tra Mosca e Kiev.

2 anni fa
Petrolio russo elude le sanzioni americane con una raffineria italiana
Le sanzioni americane prevedono una esclusione per il greggio che viene trasformato in prodotto fatto all'estero.

È la raffineria siciliana della Lukoil a Priolo il passaggio che consente al greggio russo di aggirare le sanzioni americane per la guerra in Ucraina e di arrivare negli Stati Uniti, tornando a volte in Europa. Lo rivela una indagine del Wall Street Journal, che spiega il tragitto del petrolio russo in un video.

Il petrolio russo diventa "prodotto italiano"

Le sanzioni americane prevedono una esclusione per il greggio "sostanzialmente trasformato in prodotto fatto all'estero". Una volta trasformato nella raffineria di Priolo, la seconda più grande d'Italia e la quinta in Europa, il petrolio russo diventa "prodotto italiano" e sbarca negli impianti della Exxon in Texas o in New Jersey in quelli della Lukoil, che negli Usa ha 230 stazioni di servizio in 11 Stati (in gran parte però di proprietà di franchising individuali americane). Prima delle sanzioni, la raffineria di Priolo trattava il greggio proveniente da vari Paesi, ora il 93% arriva dalla Russia. Lukoil è la seconda società petrolifera russa.

2 anni fa
"Danni gravi al 40% delle reti energetiche"
Lo ha dichiarato Zelensky durante l'incontro con la commissaria Ue per gli affari energetici

La Russia ha gravemente danneggiato circa il 40% delle infrastrutture energetiche dell'Ucraina. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky incontrando oggi a Kiev la commissaria Ue per gli affari energetici Kadri Simson.

Lo riporta il Guardian, aggiungendo che si è discusso di come l'Ucraina sia stata costretta a interrompere l'esportazione di elettricità in Europa "a causa degli attacchi con missili e droni kamikaze da parte della Federazione russa".

"Sono sicuro che ripristineremo tutto e, in un momento più tranquillo, quando la situazione nel nostro sistema energetico si sarà stabilizzata, continueremo a esportare elettricità in Europa", ha affermato Zelensky, spiegando a Simson che le forze russe hanno "seriamente danneggiato" circa il 40% delle infrastrutture energetiche dell'Ucraina, in particolare centrali termiche, centrali termoelettriche e centrali idroelettriche.

"Oltre il 30% dell'infrastruttura energetica in Ucraina è stata colpita dagli attacchi mirati della Russia e per riparare o sostituire l'Ucraina ha bisogno di strumenti specifici", ha scritto su Twitter la commissaria europea. "Assicurando al presidente Zelensky che stiamo contattando i partner per aiutare con il supporto dedicato necessario".

2 anni fa
'Rischioso un accordo sul grano senza la Russia'
Lo ha dichiarato Dmitri Peskov, portavoce di Putin.

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che senza la partecipazione della Russia un accordo per esportare il grano dai porti ucraini è "difficilmente fattibile". Lo riporta l'agenzia Interfax. "Nelle condizioni in cui la Russia parla dell'impossibilità di garantire la sicurezza della navigazione in queste aree, un accordo del genere è difficilmente fattibile, e assume un carattere diverso: molto più rischioso, pericoloso e non garantito", ha dichiarato il portavoce del Cremlino.

2 anni fa
"A Kiev 80% residenti senza acqua, 350mila case senza luce"
Lo riferisce il sindaco della città, che cita come causa i danni subiti a una centrale elettrica della zona.

I nuovi attacchi missilistici russi lanciati questa mattina hanno lasciato senza acqua l'80% degli utenti di Kiev e interrotto la fornitura di energia elettrica a 350'000 case: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della capitale Vitali Klitschko.

"A causa dei danni subiti ad una centrale elettrica vicino a Kiev, l'80% dei consumatori della capitale è rimasto senza acqua", ha scritto Klitschko aggiungendo che "350'000 famiglie di Kiev sono rimaste senza elettricità".

2 anni fa
Kiev, "12 navi con il grano partite grazie a Onu e Turchia"
Il ministro ucraino delle infrastrutture riferisce su Twitter che 12 navi cariche di grano hanno potuto lasciare i porti ucraini.

Dodici navi per l'esportazione di grano sono partite oggi dall'Ucraina, nonostante la Russia si sia ritirata dall'accordo sul grano mediato dalla Turchia e dall'Onu. Lo annuncia il ministro ucraino delle infrastrutture Oleksandr Kubrakov su Twitter.

"Oggi 12 navi hanno lasciato i porti ucraini. Le delegazioni dell'Onu e della Turchia hanno messo a disposizione dieci squadre di ispezione per controllare 40 navi al fine di soddisfare l'iniziativa sul grano del Mar Nero. Il piano di ispezione è stato accettato dalla delegazione ucraina. La delegazione russa è stata informata", ha affermato il ministro.

2 anni fa
Partite due navi cariche di grano
Le navi hanno lasciato i porti ucraini questa mattina.

Due navi cariche di grano hanno lasciano questa mattina i porti ucraini e hanno preso il corridoio marittimo sicuro, diretti in Turchia, nonostante il ritiro della Russia dall'accordo sull'export di grano dal Mar Nero. Lo riferisce il sito specializzato Marine traffic. Dodici navi mercantili dovrebbero lasciare i porti ucraini oggi e altre quattro invece dovrebbero arrivare; tra queste, una battente bandiera turca, è già salpata, ha affermato il Centro congiunto di coordinamento (JCcc), responsabile della supervisione dell'accordo. 

2 anni fa
Raid russi su Kharkiv
Colpita un'infrastruttura chiave della città.

Anche Kharkiv è stata presa di mira. Lo riporta l'agenzia Unian, citando l'amministrazione regionale. Il sindaco Igor Terekov ha riferito che la Russia "ha colpito un'infrastruttura chiave della città", ma non ha aggiunto dettagli. Anche nella regione di Cherkasy, un'importante infrastruttura è stata colpita dalle Forze russe e diverse zone ora sono in blackout. 

2 anni fa
Esplosioni a Kiev
Diversi quartieri sono rimasti senza luce e acqua.

Alcune esplosioni hanno scosso questa mattina la capitale ucraina Kiev: lo riportano giornalisti dell'agenzia di stampa Afp sul posto. Nella capitale è entrata in funzione la difesa anti-aerea, che ha respinto in parte i raid russi. Diversi quartieri della capitale sono rimasti senza elettricità. "Parte della capitale è priva di energia elettrica e alcune zone sono rimaste senza fornitura di acqua", ha dichiarato il sindaco della città Vitaly Klitschko. 

2 anni fa
Intesa per il movimento di 14 navi ina acque turche
L'accordo è stato trovato tra le Nazioni Unite, la Turchia e l'Ucraina.

Le Nazioni Unite, la Turchia e l'Ucraina hanno concordato un piano di movimento per oggi per 14 navi che si trovano in acque turche. Lo rende noto la missione Onu a Istanbul, come riporta Tass. Il Centro di coordinamento congiunto con sede a Istanbul ha dichiarato in un comunicato che le tre delegazioni hanno anche concordato le ispezioni di 40 imbarcazioni in uscita, dopo il ritiro della Russia dall'intesa.

2 anni fa
Affondate tre navi russe nel Mar Nero
Le tre imbarcazioni

Almeno tre navi della flotta russa del Mar Nero sono state colpite nella baia di Sebastopoli, i droni di superficie hanno effettivamente sfondato la difesa degli occupanti: lo afferma l'indagine Osint (Open Source INTelligence) della comunità GeoConfirmed su Twitter, riportata dai media ucraini.

Dopo aver analizzato molti video pubblicati da testimoni oculari, i ricercatori Osint hanno confermato che i russi hanno cercato di abbattere i droni da due posizioni diverse, anche con un elicottero. "Anche l'attacco alle navi della classe Admiral Hryhorovych e Admiral Makarov, nonché al dragamine Van Golubets, è stato filmato.

Probabilmente, i droni sono comunque riusciti a schiantarsi contro le navi. In totale, secondo i calcoli dei ricercatori, per attaccare le navi sono stati utilizzati dai 6 agli 8 droni di superficie: tre hanno colpito le navi, altri tre erano in acqua, due, molto probabilmente, sono stati distrutti (forse gli stessi che erano in acqua).

I ricercatori hanno anche messo in dubbio l'affermazione della Russia secondo cui le navi sarebbero state coinvolte nell'attuazione dell'accordo sul grano. Il controllo dei "corridoi del grano nella baia è illogico"

2 anni fa
L'Ue pressa la Russia sull'accordo sul grano
L'Unione europea esorta la Russia a revocare sospensione accordo sul grano

La decisione della Russia di sospendere la partecipazione all'accordo sul Mar Nero mette a rischio la principale via di esportazione di cereali e fertilizzanti, tanto necessari per affrontare la crisi alimentare globale causata dalla sua guerra contro l'Ucraina. L'UE esorta la Russia a revocare la sua decisione": lo afferma, su Twitter, l'alto rappresentante dell'UE Josep Borrell,

Anche gli Stati Uniti si "rammaricano" della sospensione dell'accordo sul grano da parte della Russia ed esortano "tutte le parti a mantenere funzionante questa iniziativa essenziale e salva vita". Lo afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken, sottolineando che "ogni atto della Russia per distruggere le esportazioni di grano" è come dire alle "famiglie di tutto il mondo che dovranno pagare di più per il cibo o patire la fame. Nel sospendere l'accordo, la Russia usa come arma il cibo nella guerra che ha iniziato". "Chiediamo alla Russia di riprendere la partecipazione all'iniziativa", osserva Blinken

2 anni fa
"La Russia sospende l'accordo sul grano"
La decisione è stata presa, spiega su Telegram il ministero della Difesa russo, in seguito agli attacchi di oggi al porto di Sebastopoli.

La Russia ha "sospeso" la sua partecipazione all'accordo sul grano. Lo ha annunciato il ministero della Difesa, secondo quanto riporta la Tass, dopo gli attacchi di oggi al porto di Sebastopoli in Crimea.

"In seguito all'atto terroristico compiuto dal regime di Kiev con la partecipazione di esperti britannici contro navi della flotta del Mar Nero e navi civili impegnate per garantire la sicurezza dei corridoi del grano, la Russia sospende la sua partecipazione all'attuazione dell'accordo sull'esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini", ha annunciato il ministero della Difesa russo su Telegram.

2 anni fa
"Quattro navi da guerra russe colpite a Sebastopoli"
Tra queste, affermano gli ucraini, sarebbero state colpite anche una fregata e una nave d'assalto anfibia. I russi, invece, dicono di aver respinto un attacco di droni".

Quattro navi da guerra della flotta del Mar Nero della Federazione Russa, tra cui una fregata e una nave d'assalto anfibia, sarebbero esplose nella baia di Sebastopoli. Lo afferma su Telegram il consigliere presidenziale ucraino Anton Gerashchenko. Questi scrive che, secondo dati non confermati, tra le navi danneggiate c'è il vettore di missili da crociera Kalibr "Admiral Makarov". Una potente esplosione nell'area dell'ormeggio della nave è stata ripresa in video e pubblicata da Unian. Al momento unità russe hanno completamente bloccato l'ingresso alla baia di Sebastopoli.

Le affermazioni dei russi

La Marina russa afferma invece di aver respinto questa mattina un attacco di droni nella baia di Sebastopoli, base della Flotta del Mar Nero di Mosca in Crimea. "Le navi della Flotta del Mar Nero stanno respingendo droni nella baia di Sebastopoli", ha dichiarato su Telegram il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhayev. "Nessuna struttura della città è stata colpita. La situazione è sotto controllo", ha aggiunto. Secondo Razvozhaev, gli attacchi sulla baia di Sebastopoli sono iniziati nelle prime ore del mattino, i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto un drone a pilotaggio remoto e un drone acquatico di superficie, come riporta la Tass.

Su Telegram il governatore ha chiesto ai residenti di non pubblicare sulle reti sociali i video dell'attacco: "dovrebbe essere chiaro a tutti che tali informazioni sono molto necessarie ai nazisti ucraini per capire come è costruita la difesa della nostra città", ha detto.

2 anni fa
Kiev, "sotto il nostro controllo l'autostrada in Lugansk"
L'annuncio è stato fatto dal portavoce del Gruppo orientale delle forze armate ucraine. Parole confermate dal governatore in esilio di Lugansk.

L'autostrada Svatove-Kreminna, nella regione di Lugansk, è sotto il controllo dell'esercito ucraino. Lo ha annunciato Serhiy Cherevaty, portavoce del Gruppo orientale delle forze armate ucraine: "secondo le ultime informazioni le forze armate di Kiev hanno preso la strada sotto il pieno controllo. I combattimenti continuano", ha riferito.

Il governatore in esilio di Lugansk Sergei Gaidai ha confermato che l'autostrada Svatovo-Kremennaya è sotto il controllo delle forze armate ucraine: "nonostante il maltempo, rovesci continui per diversi giorni di seguito, i progressi ci sono". Lo riportano i media ucraini.

2 anni fa
"4 milioni ucraini toccati dai tagli all'elettricità"
È quanto affermato dal presidente ucraino Zelensky aggiungendo che i soldati russi "sono scarsamente preparati ed equipaggiati".

Sono quattro milioni gli ucraini che risentono delle restrizioni all'erogazione dell'elettricità nel Paese. Lo sottolinea il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Sebbene la Russia stia cercando di aumentare la pressione sulle nostre posizioni utilizzando persone mobilitate, queste sono così scarsamente preparate ed equipaggiate, così brutalmente utilizzate dal comando che la Russia potrebbe presto aver bisogno di una nuova ondata di coscritti da mandare in guerra", aggiunge Zelensky. "Ci stiamo preparando per questo, ci stiamo preparando per il fatto che l'attuale leadership russa cercherà nuove opportunità per continuare la guerra. In particolare, grazie ai suoi complici in Iran", afferma il presidente ucraino nel consueto video serale su Telegram.

2 anni fa
Meloni sente Zelensky per un impegno per cessare l'aggressione
Nel colloquio telefonico con Zelensky, Meloni ha auspicato il rinnovo dell'intesa sull'esportazione del grano dai porti ucraini, accordo fondamentale per scongiurare una possibile crisi alimentare.

Colloquio telefonico tra la presidente del Consiglio dei ministri italina Giorgia Meloni e il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky. Lo rende noto Palazzo Chigi, precisando che Meloni ha rinnovato il pieno sostegno del Governo italiano a Kiev nel quadro delle alleanze internazionali sul fronte politico, militare, economico, umanitario e per la futura ricostruzione e ha confermato l'impegno dell'Italia per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell'aggressione della Federazione Russa ai danni dell'Ucraina. Nel colloquio telefonico con Zelensky, Meloni ha auspicato il rinnovo dell'intesa sull'esportazione del grano dai porti ucraini, accordo fondamentale per scongiurare una possibile crisi alimentare.

2 anni fa
"Completata la mobilitazione parziale per l'Ucraina"
Oltre 80'000 russi richiamati alle armi nell'ambito della mobilitazione parziale sono stati inviati al fronte dopo essere stati addestrati.

Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha riferito al presidente Vladimir Putin che la mobilitazione parziale per l'Ucraina si è conclusa. Lo riporta la Tass. Oltre 80'000 russi richiamati alle armi nell'ambito della mobilitazione parziale sono stati inviati al fronte dopo essere stati addestrati. "Occorre fare di tutto per migliorare in tempi brevi tempo lo sviluppo delle forze armate della federazione russa", ha detto dal canto suo Putin nell'incontro con Shoigu, come riporta Ria Novosti.

"Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte a questo grande lavoro", ha aggiunto Putin, commentando la fine delle operazioni per la mobilitazione parziale. Il presidente russo, citato dalla Tass, ha ammesso che inizialmente ci sono stati "problemi e difficoltà, probabilmente inevitabili" poiché "era molto tempo che operazioni del genere non avvenivano" in Russia.

Putin ha inoltre annunciato "nuove armi per le truppe di terra che si dimostrano valide in azione", riporta Interfax. Per Putin "i compiti più importanti sono in questo momento: equipaggiamento, addestramento, coesione dei cittadini mobilitati".

2 anni fa
"300 bambini portati in Russia con la scusa delle vacanze"
Secondo Fedorov "i russi dicono di prendere i bambini solo per una vacanza e che li porteranno fuori per una settimana. I genitori sono per lo più d'accordo, ma quando si rendono conto che devono in qualche modo recuperare i loro figli, si recano direttamente nella regione di Krasnodar o in Crimea e iniziano a cercarli, ma è troppo tardi.

Il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov ha dichiarato in un commento a "Novyny Pryazovia" che le forze di occupazione russe stanno portando via anche i bambini dalla parte occupata della regione di Zaporizhzhia. "Oggi la deportazione dei nostri bambini è una questione estremamente urgente. Abbiamo già più di 300 bambini portati via da Energodar, Kamianka, Vodyane con la scusa delle vacanze nel territorio russo di Krasnodar e non sono stati restituiti. Avrebbero dovuto restituirli una settimana fa, ma questa settimana sono venuti dai loro genitori e hanno detto: "Dateci i vestiti invernali per loro, per ora non torneranno", ha detto.

Un consenso tacito

Secondo Fedorov "i russi dicono di prendere i bambini solo per una vacanza e che li porteranno fuori per una settimana. I genitori sono per lo più d'accordo, ma quando si rendono conto che devono in qualche modo recuperare i loro figli, si recano direttamente nella regione di Krasnodar o in Crimea e iniziano a cercarli, ma è troppo tardi. E sì, in effetti gli occupanti prendono i bambini con il tacito consenso dei genitori. Sì, i genitori non sono contrari", ha aggiunto. "Mentre i bambini sono con i russi, i genitori di questi bambini sono in una posizione debole e in qualsiasi momento faranno quello che gli viene detto di fare. Tutto questo serve anche per intimidire e creare panico tra la popolazione locale. Perché capiamo chiaramente che la popolazione spaventata è più gestibile di quella di un Paese democratico", ha affermato il sindaco di Melitopol.

2 anni fa
Russia favorevole alla ripresa dei negoziati con Usa-Kiev
Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, sul colloquio telefonico di ieri tra i capi della diplomazia di Pechino e Mosca, Wang Yi e Serghei Lavrov, parlando nel briefing quotidiano.

La Russia "ha espresso la volontà di condurre dialoghi con Ucraina e Stati Uniti e di riprendere i negoziati, cosa che la Cina accoglie con favore". Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, sul colloquio telefonico di ieri tra i capi della diplomazia di Pechino e Mosca, Wang Yi e Serghei Lavrov, parlando nel briefing quotidiano.

Colloquio telefonico

"L'auspicio è che tutte le parti interessate intensifichino gli sforzi diplomatici e spingano per la riduzione e persino la risoluzione della situazione il prima possibile, attraverso canali politici come i negoziati", ha aggiunto Wang. Il colloquio telefonico ha permesso di discutere "del divieto di utilizzo di armi di distruzione di massa", nell'ambito della crisi ucraina. A tal proposito, ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin, la Cina "ritiene che si dovrebbe evitare l'ulteriore escalation e prevenire i disastri umanitari"

2 anni fa
"Completata l'evacuazione dei civili da Kherson"
"Il lavoro di organizzazione della partenza dei residenti è stato completato".

L'evacuazione dei civili dalla regione di Kherson, occupata dai russi, è stata completata. "Il lavoro di organizzazione della partenza dei residenti è stato completato", ha dichiarato il governatore della Crimea Sergei Aksyonov.

2 anni fa
Aiea: "Verso una verifica indipendente su bomba sporca"
"Gli ispettori effettueranno una verifica indipendente (...) per rilevare eventuali appropriazioni indebite di materiale nucleare", ha spiegato l'agenzia delle Nazioni Unite.

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha annunciato che in settimana avvierà una "verifica indipendente" sulla bomba sporca. Visiterà due siti ucraini "questa settimana" su richiesta di Kiev, precisa una dichiarazione dell'Aiea, dopo che il presidente russo Vladimir Putin aveva accusato l'Ucraina di aver cancellato le prove dei preparativi per una "bomba sporca". "Gli ispettori effettueranno una verifica indipendente (...) per rilevare eventuali appropriazioni indebite di materiale nucleare", ha spiegato l'agenzia delle Nazioni Unite.

2 anni fa
Kadyrov, unità cecena sotto fuoco ucraino: 23 soldati uccisi
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov: "Cadere in una guerra santa è un onore e una grande gioia per ogni vero musulmano. Tutti sogniamo di morire sulla via di Allah".

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha confermato con un messaggio su Telegram che una sua unità è finita nei giorni scorsi sotto il fuoco dell'artiglieria ucraina nella regione meridionale di Kherson, riportando vittime e feriti.

"Ventitré soldati sono stati uccisi e 58 feriti. Di questi, quattro hanno riportato ferite gravi. Sì, ci sono state grandi perdite da parte nostra durante la notte, ma i ceceni stanno partecipando alla jihad. E se sono destinati a cadere in una guerra santa, è un onore e una grande gioia per ogni vero musulmano. Tutti sogniamo di morire sulla via di Allah", ha scritto.

2 anni fa
"Non useremo l'arma nucleare in Ucraina"
Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervendo alla conferenza del Club Valdai a Mosca.

"Non abbiamo bisogno di usare un'arma nucleare in Ucraina, non avrebbe senso, né politicamente né militarmente". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervendo alla conferenza del Club Valdai a Mosca.

2 anni fa
"Esercitazioni per contrattacco nucleare massiccio"
La Russia si è esercitata per un eventuale "attacco nucleare del nemico". Il presidente Putin ha presenziato alla prova.

La Russia ha compiuto oggi un'esercitazione che comprendeva "un attacco nucleare massiccio" delle sue forze strategiche in risposta ad un eventuale "attacco nucleare del nemico". Lo ha detto il ministro della Difesa Serghei Shoigu, citato dall'agenzia Tass. "Tutti i missili hanno raggiunto i loro obiettivi", si legge in un comunicato sul sito del Cremlino. Il presidente Vladimir Putin ha presenziato alle esercitazioni.

2 anni fa
Attacco russo a Dnipro nella notte
Il bilancio, secondo il sindaco Boris Filatov, sarebbe di almeno due civili morti. Lanciata ieri sera un'allerta aerea.

Nella tarda serata di ieri i russi hanno attaccato Dnipro, città dell'Ucraina orientale, facendo almeno 2 morti e 3 feriti. Sui social network sono apparse segnalazioni di esplosioni e incendi, successivamente confermate. "I terroristi russi hanno lanciato i loro razzi in città", ha fatto sapere l'ufficio del presidente secondo l'agenzia ucraina Unian.

Frammenti di proiettili sono caduti su una stazione di servizio locale e, secondo il sindaco di Dnipro, Boris Filatov, almeno due civili sono morti: uno in un'auto, uno nell'autolavaggio vicino al distributore di benzina. Un'allerta aerea è stata lanciata a partire da ieri sera.

2 anni fa
Iran: "Pronti a discutere con l'Ucraina dei droni a Mosca"
Teheran tuttavia nega di avere venduto a Mosca armi da utilizzare nel conflitto.

Teheran è pronta a tenere colloqui con Kiev riguardo alla fornitura di droni iraniani a Mosca che, secondo Usa e Kiev, sono stati utilizzati nel conflitto in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, come riporta Irna, negando categoricamente che l'Iran abbia venduto alla Russia armi da utilizzare in Ucraina.

La questione dovrebbe essere esaminata da "esperti militari di Iran e Ucraina", ha detto Amirabdollahian facendo sapere di averlo detto anche all'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Unione europea Josep Borrell.

2 anni fa
Zelensky chiede aiuto per coprire 38 miliardi di dollari di deficit
La richiesta è stata avanzata dal presidente ucraino alla Conferenza per la ricostruzione ucraina a Berlino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede alla Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina riunita a Berlino di impegnarsi per la copertura del deficit del bilancio dell'anno prossimo che, a causa dell'invasione russa, ammonta a 38 miliardi di dollari. "Si tratta di una somma considerevole di denaro per l'Ucraina", ha affermato, intervenendo in un collegamento video da Kiev.

2 anni fa
Cassis ribadisce: "A Lugano il primo passo per la ricostruzione dell'Ucraina"
© Twitter Ignazio Cassis
© Twitter Ignazio Cassis
È in corso nella capitale tedesca la conferenza sulla ricostruzione ucraina organizzata sotto gli auspici di von der Leyen e Scholz. Presente pure il presidente della Confederazione Cassis, che ha ribadito i sette princìpi della Dichiarazione di Lugano.

Alcuni l'avevano vista come una mancanza di tatto, altri come un vero e proprio sgarbo diplomatico. Di certo in Svizzera aveva fatto molto discutere la proposta della presidente della Commissione europea von der Leyen e del cancelliere tedesco Scholz di organizzare una conferenza sulla ricostruzione ucraina in Germania, giunta solo pochi giorni prima della Ukraine Recovery Conference svoltasi a Lugano il 4 e 5 luglio scorsi. Sin da subito, la posizione ufficiale della Svizzera era di non considerare la conferenza tedesca come un evento concorrente. "È un evento complementare", aveva dichiarato a Ticinonews Simon Pidoux, ambasciatore speciale della Confederazione per la conferenza di Lugano. "Noi facciamo il calcio d’inizio a Lugano. Se poi seguono altre conferenze è perfetto: significa che il processo è attivo e funziona”.

La posizione è stata ribadita oggi a Berlino, dove si sta tenendo la conferenza annunciata la scorsa estate da Scholz e von der Leyen, dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis. Il consigliere federale ticinese ha ricordato come la Svizzera abbia ospitato la "prima fase" del processo la scorsa estate a Lugano, ribadendo i sette princìpi definiti in questa conferenza internazionale sull'Ucraina. Come affermato nella Dichiarazione di Lugano, sono l'Ucraina e il suo popolo ad "avere il comando", ha sottolineato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). Occorre inoltre chiarire i ruoli e le responsabilità delle varie autorità ucraine e della società civile. "Potete contare su di noi", ha dichiarato Cassis.

"Chiarire le modalità"

A Berlino il ministro Plr ha insistito sulla necessità di offrire al popolo ucraino "prospettive" a medio e lungo termine. Il consigliere federale ha sottolineato la necessità di chiarire le modalità di questa futura ricostruzione, la sua governance e i suoi meccanismi finanziari. Queste domande devono trovare una risposta rapida e precisa se la nostra ambizione è quella di istituire un programma di ricostruzione internazionale, un "Piano Marshall" per l'Ucraina, ha dichiarato il ticinese, secondo la versione scritta del suo discorso. "Se l'Unione Europea è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano, vista l'aspirazione dell'Ucraina a farne parte, tutte le parti sono chiamate a unire le forze in questo processo", ha sottolineato il capo della diplomazia elvetica.

Fiducia

La Comunità politica europea, che si è riunita per la prima volta il 6 ottobre a Praga, vertice al quale ha partecipato anche la Svizzera, potrebbe svolgere un ruolo di supporto, ha proseguito Cassis. Nel corso di un incontro venerdì scorso, con il Presidente moldavo Maia Sandu, il presidente della Confederazione ha assicurato il sostegno della Svizzera nell'organizzazione di un evento per approfondire la questione.

Ma anche gli Stati non europei e le organizzazioni multilaterali hanno un ruolo da svolgere. Cassis ha insistito sulla fiducia come elemento centrale, tra l'Ucraina e i suoi partner internazionali, ma anche tra gli ucraini e le loro autorità.

Definire le "giuste priorità".

Il consigliere federale ha insistito sulla necessità di definire le "giuste priorità", date le dimensioni del Paese e l'immensità dei bisogni. Questi bisogni devono essere adeguatamente identificati, al di là delle esigenze di aiuto umanitario di emergenza.

2 anni fa
"Riconquistati 4 insediamenti nel Donbass"
Si tratta del primo recente annuncio di Kiev inerenti alle conquiste territoriali nel Donbass. "Le nostre truppe hanno spinto il nemico fuori da tre insediamenti a Lugansk e uno a Donetsk".

Le forze armate ucraine hanno annunciato di aver respinto i russi in diversi villaggi del nord-est e di aver riconquistato 4 insediamenti nel Donbass.

"Oggi le forze di difesa hanno respinto gli attacchi nemici nelle aree degli insediamenti di Spirne, Soledar, Bakhmut, Andriivka, Maryinka e Pervomaiske". E "le nostre truppe hanno spinto il nemico fuori dagli insediamenti di Karmazynivka, Myasozharivka e Nevske nella regione di Lugansk e Novosadove nella regione di Donetsk", si legge nel messaggio dello stato maggiore su Facebook, riporta Ukrinform. Si tratta nel primo recente annuncio di Kiev di successi territoriali nel Donbass.

2 anni fa
"Solo Russia può usare armi nucleari in Europa"
Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky in risposta alle accuse del ministro della Difesa russo inerenti la costruzione di una "bomba sporca" da parte dell'Ucraina.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che solo la Russia potrebbe usare armi nucleari in Europa, in seguito alle accuse del ministro della Difesa russo secondo cui l'Ucraina si starebbe preparando a usare una "bomba sporca" sul proprio territorio.

Zelensky ha sottolineato che la Russia sta usando "ricatti nucleari" alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, "munizioni al fosforo" e "mine antiuomo vietate contro infrastrutture civili". E ha affermato che la Russia si stava preparando a usare proprio l'arma che accusa l'Ucraina di possedere.

2 anni fa
L'Ucraina al centro dei colloqui in Vaticano
La guerra in Ucraina al centro delle discussioni in Vaticano tra il presidente francese Emmanuel Macron, il Papa e la Segreteria di Stato.

Il Papa ha ricevuto stamani il presidente francese Emmanuel Macron il quale ha poi incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.

"Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato ci si è soffermati su questioni di carattere internazionale, a cominciare dal conflitto in Ucraina, con speciale riguardo per la situazione umanitaria. Particolare considerazione è stata dedicata anche alla regione del Caucaso, al Medio Oriente e all'Africa", riferisce una nota della Santa Sede.

2 anni fa
"Un rilascio radioattivo interesserà quasi tutta l'Europa"
Lo ha dichiarato il capo delle truppe russe per la protezione nucleare, biologica e chimica riferendosi ad un eventuale rilascio radioattivo dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Una previsione degli esperti su un eventuale rilascio radioattivo dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia mostra che interesserà quasi tutta l'Europa, ha dichiarato il capo delle truppe russe per la protezione nucleare, biologica e chimica, generale Igor Kirillov. Lo riporta la Tass.

"Una previsione della situazione delle radiazioni, preparata dai nostri esperti e confermata in seguito dalle organizzazioni di ricerca europee competenti, mostra che un rilascio radioattivo interesserà quasi tutta l'Europa", ha osservato.

2 anni fa
Twitter oscura l’account Russia Today
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L'account Twitter Russia Today è stato sospeso in 29 Paesi europei. Questa misura è giunta a seguito di un’esortazione del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Oscurato in seguito a un ricorso legale. È il destino toccato all’'account Twitter di Rt (nuova denominazione della Tv Russia Today). Ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha esortato i governi a bandire l'emittente Rt accompagnando la richiesta con un estratto di un programma in cui si incita alla violenza contro gli ucraini. L'anchorman Anton Krasovsky - ha sottolineato Kuleba ritwittando un post del Russian media monitor - suggeriva di "annegare o bruciare bambini ucraini, facendo commenti orribili sugli stupri dei soldati russi, e affermando che l'Ucraina non dovrebbe esistere e che gli ucraini che resistono alla Russia dovrebbero essere fucilati".

I paesi toccati

Oggi la capo redattrice dell'emittente Margarita Simonyan ha reso noto su Twitter che Krasovsky è stato sospeso in seguito alle sue dichiarazioni che incitavano alla violenza contro la popolazione ucraina. L'account di Rt è stato sospeso in Italia, Portogallo, Finlandia, Svezia, Irlanda, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovenia, Ungheria, Malta, Germania, Grecia, Romania, Olanda, Bulgaria, Austria, Lussemburgo, Lituania, Regno Unito, Danimarca, Croazia, Lettonia, Estonia, Cipro, Francia, Spagna, Belgio.

 

2 anni fa
A Kiev interruzioni programmate di corrente elettrica
I blackout non dovrebbero durare più di quattro ore, ha sottolineato l'operatore energetico nazionale Ukrenergo.

Sono in vigore da oggi a Kiev interruzioni programmate della corrente elettrica dopo i ripetuti attacchi russi all'infrastruttura energetica del Paese: lo ha reso noto in un comunicato la utility Dtek. "Il 23 ottobre, l'operatore energetico nazionale Ukrenergo ha introdotto delle interruzioni di stabilizzazione a Kiev per evitare incidenti", ha annunciato la Dtek, aggiungendo che i blackout dovrebbero durare "non più di quattro ore", ma potrebbero essere più lunghi "a causa dell'entità dei danni al sistema di alimentazione elettrica".

2 anni fa
8 civili morti nei raid russi di ieri in Ucraina
Sei persone sono state uccise nella regione di Donetsk e due nella regione di Zaporizhzhia.

Otto civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti nel corso degli attacchi russi di ieri in Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il vice capo dell'Ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, come riporta Ukrinform. In particolare, sei persone sono state uccise nella regione di Donetsk e due nella regione di Zaporizhzhia. Quanto ai civili feriti, nove sono stati segnalati nel Donetsk, quattro nella regione di Dnipropetrovsk, quattro nella regione di Mykolaiv, uno nella regione di Sumy e uno nel Kharkiv.

2 anni fa
Colpita nella notte la città di Zaporizhzhia
Secondo il capo dell'Amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh i russi hanno lanciato droni kamikaze e missili S-300.

Le forze russe hanno attaccato di nuovo, la notte scorsa, la città di Zaporizhzhia con droni kamikaze e missili S-300: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, come riporta Ukrinform. "Nella notte, le forze di occupazione hanno attaccato la città di Zaporizhzhia con i droni (Shahed-136 droni kamikaze secondo i dati preliminari), così come gli insediamenti circostanti utilizzando missili S-300 - ha scritto Starukh -. Uno dei droni ha colpito un edificio pubblico nel centro regionale. Finora non sono state segnalate vittime". Un villaggio del distretto di Zaporizhzhia è stato colpito da missili S-300, ha aggiunto Starukh, che hanno danneggiato abitazioni residenziali e locali di una scuola senza provocare feriti o vittime.

2 anni fa
G7: "La Russia restituisca la centrale di Zaporizhzhia"
I paesi del G7 condannano i ripetuti rapimenti della Russia della dirigenza e del personale ucraino della centrale nucleare.

Il G7 ha condannato i "ripetuti" rapimenti da parte della Russia dei manager e del personale della centrale nucleare di Zaporizhzhia e ha chiesto l'immediata restituzione all'Ucraina del "pieno controllo" dell'impianto, oltre al rilascio "immediato" delle persone rapite. Lo affermano i Paesi del G7 in un comunicato.

"Condanniamo i ripetuti rapimenti da parte della Russia della dirigenza e del personale ucraino della centrale nucleare di Zaporizhzhia e denunciamo l'applicazione di altre forme di pressione sul restante personale ucraino", si legge nel comunicato. "Queste azioni compromettono ulteriormente la sicurezza nucleare della centrale, impedendo al personale chiave di svolgere le proprie funzioni indispensabili - prosegue la nota -. Respingiamo con forza questi atti sconsiderati, crudeli e pericolosi e chiediamo l'immediato rilascio delle persone detenute".

"Esortiamo la Russia a restituire immediatamente il pieno controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia al suo legittimo proprietario sovrano, l'Ucraina, a rimuovere tutto il personale russo dall'impianto e a interrompere qualsiasi tentativo di porre in modo sconsiderato e pericoloso la centrale nucleare sotto l'amministrazione russa, che potrebbe ulteriormente compromettere la sicurezza delle sue operazioni", sottolineano i Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa) insieme all'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell.

2 anni fa
"Lanciati 36 razzi nella notte sull'Ucraina"
© Telegram Zelensky
© Telegram Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lancia un appello per fermare "questo terrore".

"L'aggressore continua a terrorizzare il nostro Paese. Nella notte, il nemico ha lanciato un attacco massiccio: 36 razzi, molti dei quali sono stati abbattuti. Grazie a tutti i servizi di difesa aerea per il loro lavoro. E a tutti gli operai nei servizi energetici che stanno attualmente lavorando sui siti colpiti e ripristinando le nostre infrastrutture". Lo scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram, parlando di "vili attacchi su obiettivi critici" e di "tipiche tattiche terroristiche". "Il mondo può e deve fermare questo terrore", conclude.

2 anni fa
Filorussi ai residenti di Kherson: "Partite subito"
L'appello è stato lanciato di fronte alla controffensiva di Kiev.

Le autorità filorusse nella regione di Kherson nel sud dell'Ucraina, che Mosca afferma di aver annesso, hanno esortato i residenti dell'omonima città principale della regione ad andare via "immediatamente" di fronte alla controffensiva di Kiev. "A causa della situazione tesa sul fronte, del crescente pericolo di bombardamenti di massa della città e della minaccia di attacchi terroristici, tutti i civili devono lasciare immediatamente la città e attraversare la riva sinistra del fiume Dnipro", hanno precisato le autorità filorusse della regione sui social media.

2 anni fa
1,5 milioni di ucraini senza luce
Il motivo è legato al massiccio attacco missilistico contro infrastrutture critiche in varie regioni dell'Ucraina.

"Un milione e mezzo di ucraini sono senza elettricità in questo momento. L'oscurità totale e il freddo stanno arrivando". Lo scrive su Twitter la deputata ucraina Kira Rudik. A farle eco il vice capo dell'ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko che ha accusato i russi di aver compiuto attacchi missilistici sugli impianti energetici in tutta l'Ucraina questa mattina. "Un altro audace attacco degli occupanti alle nostre infrastrutture", ha scritto su Telegram, citato da Ukrinform. "Un totale di 18 missili sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea. Gli specialisti stanno iniziando immediatamente i lavori di riparazione nelle aree colpite", ha aggiunto il funzionario.

2 anni fa
Bombe russe sui siti di energia nell'ovest dell'Ucraina
Manca corrente in diverse parti del paese.

Le forze russe hanno attaccato questa mattina infrastrutture energetiche nell'Ucraina occidentale: lo ha reso noto il gestore Ukrenergo, mentre funzionari hanno segnalato interruzioni della corrente elettrica in diverse parti del paese. I russi "hanno effettuato un nuovo attacco missilistico contro le strutture energetiche delle principali reti delle regioni occidentali dell'Ucraina; l'entità dei danni è paragonabile o potrebbe superare le conseguenze dell'attacco del 10-12 ottobre", ha annunciato il gestore sui social media.

2 anni fa
Erdogan: "Non perdo speranza di un incontro Putin-Zelensky"
Il presidente turco spera che i presidenti di Russia e Ucraina riescano a trovarsi per porre fine al conflitto.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito che si augura di poter riunire gli omologhi di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, per riuscire a porre fine al conflitto tra Mosca e Kiev.

"Non perdiamo le speranze, ci auguriamo di continuare sulla strada per la pace facendo riunire i due leader", ha detto il presidente turco ai giornalisti di ritorno da una visita in Azerbaigian, come riporta Anadolu.

2 anni fa
"Improbabile l'invasione dell'Ucraina dalla Bielorussia"
Lo afferma l'intelligence britannica. "Difficilmente Mosca è capace di creare formazioni pronte al combattimento dell'entità prevista dall'accordo con la Bielorussia".

E' improbabile che, ad oggi, la Russia abbia schierato un numero significativo di truppe aggiuntive in Bielorussia, come era previsto dalla Forza congiunta Mosca-Minsk annunciata da Minsk la settimana scorsa: lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina.

Probabilmente, commenta il rapporto pubblicato oggi dal ministero della Difesa di Londra, l'annuncio è stato fatto per "convincere l'Ucraina a deviare le proprie truppe per sorvegliare il confine settentrionale".

Difficilmente Mosca è capace di creare formazioni pronte al combattimento dell'entità prevista dall'accordo con la Bielorussia (fino a 15.000 soldati), prosegue il rapporto, poiché le sue forze sono impegnate in Ucraina. Allo stesso tempo, è molto probabile che l'esercito bielorusso mantenga una capacità minima per realizzare operazioni complesse.

2 anni fa
"Esplosioni a Kharkiv e missili su Zaporizhzhia"
Le due città sono state prese di mira dagli attacchi russi di questa mattina.

"La città di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale, è stata colpita questa mattina da un attacco missilistico russo". Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione regionale, Oleksandr Starukh, come riporta il Guardian, il quale ha precisato che le forze russe hanno preso di mira il centro regionale e ha esortato i residenti a mettersi al riparo nei rifugi.

I feriti

Tre persone sono rimaste ferite, indica il Kyiv Independent precisando che la città è stata colpita con missili S-300. Hanno subito danni un edificio residenziale, una scuola, e diverse infrastrutture.

Esplosioni anche a Kharkiv

Almeno sei persone sono rimaste ferite nell'attacco delle forze russe di questa mattina contro la città di Kharkiv, che ha colpito anche un complesso industriale.

2 anni fa
"La Nato vicina allo scontro diretto con la Russia"
È il nuovo avvertimento del ministero degli Esteri russo, come riporta l'agenzia Tass.

"Il flusso di armi della Nato verso l'Ucraina e gli aiuti militari a Kiev avvicinano l'alleanza alla pericolosa linea dello scontro militare diretto con la Russia". È il nuovo avvertimento del ministero degli Esteri russo, come riporta l'agenzia Tass.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è scagliata contro la prevista missione di addestramento europea per 15mila soldati ucraini e la fornitura di armi alle forze armate ucraine affermando che ciò "accresce qualitativamente il coinvolgimento dell'Unione Europea, rendendola, ovviamente, parte del conflitto". Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass.

2 anni fa
"Oltre 66'500 soldati russi uccisi da inizio guerra"
Dal 24 febbraio scorso sono morti 66'650 soldati russi, inclusi 370 nella giornata di ieri, ha precisato lo Stato Maggiore.

Sono oltre 66'500 i soldati russi uccisi dalle forze ucraine dall'inizio dell'invasione del Paese da parte di Mosca: lo annuncia lo stato maggiore delle Forze Armate ucraine, come riporta Ukrinform. Dal 24 febbraio scorso sono morti 66'650 soldati russi, inclusi 370 nella giornata di ieri, ha precisato lo Stato Maggiore. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che si registrano anche 269 caccia, 243 elicotteri e 1311 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 2567 carri armati russi, 1646 sistemi di artiglieria, oltre a 16 navi e 329 missili da crociera.

2 anni fa
Cassis in visita in Ucraina
© Twitter - Ignazio Cassis
© Twitter - Ignazio Cassis
Ad un anno dalla sua ultima visita il presidente della Confederazione è tornato in Ucraina per "capire la reale situazione bellica, quella umanitaria e vedere come procedono i lavori preparatori per la ricostruzione del paese".

Ignazio Cassis è tornato in Ucraina. Lo ha fatto ad un anno dalla sua ultima visita. Il presidente della Confederazione, si legge in un suo tweet, è arrivato questa mattina in treno a Kiev. L'obiettivo della visita, viene spiegato dal direttore del Dipartimento federale degli affari esteri, è quello di "capire la reale situazione bellica, quella umanitaria e vedere come procedono i lavori preparatori per la ricostruzione del paese".

Dopo l'inizio dell'invasione russa lo scorso 24 febbraio, Cassis si era recato in marzo in Polonia e Moldavia per discutere dell'accoglienza dei rifugiati ucraini e dell'aiuto umanitario da destinare a Kiev e alle nazioni vicine.

L'incontro con Zelensky

Il presidente della Confederazione ha incontrato oggi il capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky in occasione di una sua visita a sorpresa in Ucraina. Il ticinese ha espresso solidarietà col popolo ucraino e si è informato sui bisogni umanitari. Sulla foto lo si vede salutare Zelensky e poi seduto con una decina di persone, fra le quali Patricia Danzi, responsabile della Divisione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). "Ci siamo intrattenuti sui bisogni umanitari e l'assistenza svizzera in favore dell'Ucraina in un contesto bilaterale e multilaterale", ha scritto tra l'altro il consigliere federale su Twitter.

Cassis, che ha incontrato anche il primo ministro Denys Shmyhal e il ministro degli esteri Dmytro Kuleba, ha concentrato i colloqui sulla guerra in corso, sulle esigenze umanitarie e sui preparativi avviati la scorsa estate in occasione della Ukraine Recovery Conference (URC2022) di Lugano in vista del piano di ricostruzione e sviluppo del paese, riferisce un comunicato diffuso in serata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

"La Svizzera chiede alla Russia di ritirarsi dai territori ucraini"

Cassis, tornato in Ucraina a un anno di distanza dalla sua ultima visita, ha dichiarato: "Mi sarebbe piaciuto tornare qui in circostanze diverse. Ma esserci adesso è quanto mai importante. Insieme al governo ucraino vogliamo individuare quali siano concretamente le esigenze umanitarie più urgenti. Intendiamo anche sostenere gli sforzi ucraini per una ricostruzione innovativa. Il piano di ricostruzione dell'Ucraina presentato a Lugano e i cosiddetti Principi di Lugano definiti in tale occasione costituiscono il quadro in tal senso".

Il capo del DFAE ha anche colto l'occasione per condannare di nuovo la grave violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina e ha detto che "la Svizzera chiede sistematicamente alla Russia, sia nell'ambito di organismi multilaterali che durante incontri bilaterali, di smorzare le tensioni e di ritirarsi completamente dai territori ucraini".

Durante gli incontri sono stati firmati un memorandum d'intesa sulla cooperazione nel settore della trasformazione digitale e due dichiarazioni d'intenti sulla collaborazione per quanto riguarda le persone scomparse e la medicina legale.

Gli aiuti umanitari inviata dalla Confederazione

L'Aiuto umanitario della Svizzera in Ucraina va incontro alle esigenze della popolazione in difficoltà. Attualmente si concentra sulla sicurezza alimentare, sulla protezione delle vittime e dei loro diritti, sulla salute nonché sull'approvvigionamento idrico e di servizi igienico-sanitari, ricorda il comunicato del DFAE. Dall'inizio della guerra la DSC ha inviato oltre 680 tonnellate di aiuti umanitari e ha acquistato direttamente nel paese oltre 4750 tonnellate di generi alimentari per sostenere la popolazione. Attualmente è in corso un'ulteriore fornitura di materiale per operazioni antincendio e per la rimozione delle macerie.

L'agenda di Cassis

Il presidente della Confederazione continuerà il suo viaggio in Moldova, nella cui capitale Chișinău incontrerà la presidente Maia Sandu per discutere delle conseguenze della guerra sul paese balcanico e soprattutto della situazione umanitaria.

Nel suo viaggio Cassis è accompagnato dalla consigliera nazionale argoviese dell'Alleanza del Centro Marianne Binder-Keller (membro della Commissione delle istituzioni politiche e della Commissione della gestione) e dal consigliere agli Stati ecologista di Glarona Mathias Zopfi (presidente della Commissione delle istituzioni politiche e membro della Commissione della politica di sicurezza).

Martedì prossimo, Cassis parteciperà a Berlino alla conferenza internazionale di esperti sulla ricostruzione dell'Ucraina e riferirà anche le sue impressioni sulla visita a Kiev. La seconda edizione della Ukraine Recovery Conference si terrà l'anno prossimo nel Regno Unito.

2 anni fa
Putin introduce la legge marziale nelle regioni annesse
A Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e a Kherson è stata dichiarata la legge marziale.

Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di dare ai capi delle regioni russe "poteri aggiuntivi" per "garantire la sicurezza dei cittadini": lo riporta l'agenzia Interfax precisando che il relativo decreto è già stato firmato. Proprio oggi il presidente russo ha firmato anche un decreto in base al quale la legge marziale viene introdotta nelle quattro regioni ucraine che la Russia ha annesso illegalmente: quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e di Kherson - riporta la Tass. Tra le misure che potrebbero essere applicate ci sono limitazioni agli spostamenti, coprifuochi e confische di beni. Le restrizioni potrebbero riguardare anche la capitale Mosca e la sua regione.

Movimenti limitati

Putin ha inoltre emesso un decreto che limita i movimenti dentro e fuori otto regioni confinanti con l'Ucraina. Le misure si applicano alle regioni meridionali di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov e ai territori di Crimea e Sebastopoli, che la Russia ha annesso nel 2014 - riporta il Guardian. "Nella situazione attuale, ritengo necessario conferire poteri aggiuntivi ai capi di tutte le regioni russe", ha affermato Putin nel suo intervento di apertura a una riunione del Consiglio di sicurezza russo, secondo Interfax. "Gli alti funzionari degli enti costitutivi della Federazione dovrebbero prestare la necessaria attenzione all'attuazione delle misure volte a garantire l'incolumità delle persone, la sicurezza e la protezione antiterrorismo delle strutture critiche, il mantenimento dell'ordine pubblico, l'aumento della stabilità, del funzionamento dell'economia, dell'industria, della creazione e dell'espansione della produzione dei prodotti necessari per l'operazione militare speciale", ha affermato Putin.

"I civili stanno morendo"

Sempre nella riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, il presidente russo ha ricordato che "le leggi costituzionali sull'ammissione delle quattro nuove regioni alla Federazione Russa sono entrate in vigore. Come è noto, il regime di Kiev si è rifiutato di riconoscere la volontà e la scelta del popolo e rifiuta qualsiasi proposta di dialogo. Piuttosto, lascia che gli attacchi continuino. E i civili stanno morendo", ha aggiunto Putin. Al termine della riunione odierna dell'organismo, presieduta da Vladimir Putin, il segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca, Nikolaj Patrushev, affermato che "circa cinque milioni di residenti del Donbass e delle regioni del sud-est dell'Ucraina hanno trovato rifugio in Russia".

2 anni fa
Razzi russi colpiscono la centrale termica nel sud est
"Oggi, la nostra regione è stata nuovamente colpita da razzi. Hanno colpito la Burshtynskaya TPP provocando un incendio. Tutti i servizi stanno lavorando, i soccorritori sono sul posto", ha detto aggiungendo che non ci sono vittime.

I russi hanno colpito la centrale termica Burshtynskaya TPP nella regione di Ivano-Frankivsk, nel sud est dell'Ucraina, ed è scoppiato un incendio. non ci sono vittime. Lo sostiene Svitlana Onyshchuk, capo dell'amministrazione militare regionale di Ivano-Frankivsk, citato da Unian. "Oggi, la nostra regione è stata nuovamente colpita da razzi. Hanno colpito la Burshtynskaya TPP provocando un incendio. Tutti i servizi stanno lavorando, i soccorritori sono sul posto", ha detto aggiungendo che non ci sono vittime.

2 anni fa
5 milioni di ucraini rifugiati in Russia
. Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca, Nikolaj Patrushev.

"Circa cinque milioni di residenti del Donbass e delle regioni del sud-est dell'Ucraina hanno trovato rifugio in Russia". Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca, Nikolaj Patrushev, al termine della riunione odierna dell'organismo, presieduta da Vladimir Putin, come riporta Interfax.

2 anni fa
Putin limita movimenti in 8 regioni a confine con Ucraina
Le misure si applicano alle regioni meridionali di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov e ai territori di Crimea e Sebastopoli, che la Russia ha annesso nel 2014.

Nel suo intervento al Consiglio di sicurezza russo, il presidente Vladimir Putin ha emesso un decreto che limita i movimenti dentro e fuori otto regioni confinanti con l'Ucraina. Le misure si applicano alle regioni meridionali di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov e ai territori di Crimea e Sebastopoli, che la Russia ha annesso nel 2014. Lo riporta il Guardian.

2 anni fa
"I russi hanno aperto il fuoco su ambulanze a Kharkiv"
"Il nemico continua a seminare il terrore tra i civili nelle aree liberate di Kharkiv con attacchi missilistici. Nel bombardamento di oggi del distretto di Dvorichna, tre veicoli specializzati in servizi medici di emergenza sono stati gravemente danneggiati, alcuni dipendenti del Servizio di emergenza sono rimasti feriti".

I militari russi hanno aperto il fuoco sulle ambulanze nella comunità di Dvorichna, nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale. Lo ha scritto su Facebook il Centro per le cure mediche d'emergenza e la medicina dei disastri del Consiglio regionale di Kharkiv - riferisce Ukrinform. "Il nemico continua a seminare il terrore tra i civili nelle aree liberate di Kharkiv con attacchi missilistici. Nel bombardamento di oggi del distretto di Dvorichna, tre veicoli specializzati in servizi medici di emergenza sono stati gravemente danneggiati, alcuni dipendenti del Servizio di emergenza sono rimasti feriti".

2 anni fa
L'esercito di Kiev ha iniziato l'offensiva a Kherson
Sul campo ci sono "fino a due battaglioni di fanteria della 128ma brigata d'assalto e un battaglione di carri armati della 17ma brigata", ha dichiarato il vice capo dell'amministrazione regionale filorussa Kirill Stremousov.

Le Forze armate ucraine "hanno iniziato un'offensiva in direzione di Novaya Kamenka-Berislav nella regione di Kherson". Sul campo ci sono "fino a due battaglioni di fanteria della 128ma brigata d'assalto e un battaglione di carri armati della 17ma brigata", ha dichiarato il vice capo dell'amministrazione regionale filorussa Kirill Stremousov, citato dall'agenzia Interfax. "I preparativi hanno preceduto l'attacco offensivo. Ci sono molti droni ucraini a raggio intermedio e un aereo da ricognizione", ha detto Stremousov.

2 anni fa
Iniziata l'evacuazione dei civili da Kherson
Le autorità filorusse della regione di Kherson hanno in programma di evacuare circa 50.000-60.000 persone sulla riva sinistra del fiume Dnepr entro una settimana.

È iniziata l'evacuazione dei civili da Kherson. lo hanno reso noto le autorità filorusse della regione, le quali hanno in programma di evacuare circa 50.000-60.000 persone sulla riva sinistra del fiume Dnepr entro una settimana. Lo ha dichiarato il governatore ad interim Volodymyr Saldo in onda su Solovyov Live, come riporta Ria Novosti.

Il comandante del Gruppo Integrato di Forze Armate russe in Ucraina, il generale dell'esercito Sergey Surovikin, ha affermato ieri che le forze Armate russe erano in possesso di informazioni secondo cui Kiev stava preparando un massiccio attacco missilistico contro la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka.

2 anni fa
"I russi saccheggiano musei e bruciano libri ucraini"
Per lo Stato maggiore dell'esercito ucraino i soldati di Mosca "distruggono il patrimonio culturale ucraino nei territori occupati".

Nelle aree occupate i russi stanno saccheggiando i musei e bruciando i libri in lingua ucraina: lo afferma lo Stato maggiore dell'esercito ucraino nel suo rapporto della mattina, come riporta Ukrinform.

"Gli invasori distruggono il patrimonio culturale ucraino nei territori occupati, saccheggiando musei e bruciando i libri di letteratura ucraina", si legge nel documento.

Il Ministero della Cultura e della Politica dell'Informazione ha documentato più di 500 casi di crimini di guerra russi contro il patrimonio culturale ucraino.

2 anni fa
"I russi hanno ancora attaccato le infrastrutture energetiche ucraine"
Colpito nella notte un impianto energetico a Kryvyi Rih, nell'Ucraina meridionale. Lo ha comunicato su Telegram il capo dell'amministrazione militare cittadina.

Le forze russe hanno colpito nella notte un impianto energetico a Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram questa mattina il capo dell'amministrazione militare cittadina, Oleksandr Vilkul, come riporta il Kyiv Independent.

Diversi villaggi nel distretto e in un'area della città sono rimasti senza elettricità. Kryvyi Rih era stata attaccata dai russi anche ieri.

2 anni fa
"Iraniani in Crimea per addestrare i russi all'uso droni"
Gli istruttori farebbero parte delle Guardie Rivoluzionarie islamiche. L'addestramento è dovuto al fatto che Mosca ha acquistato da Teheran i droni Shahed-136.

L'Iran ha inviato addestratori in Crimea per aiutare i russi a gestire la flotta di droni Shahed-136 che Mosca ha acquistato da Teheran. Lo riferiscono alti funzionari Usa al New York Times. Gli addestratori iraniani, precisano le fonti, stanno operando da una base militare russa, dove sono conservati la maggior parte dei droni consegnati dall'Iran. Gli istruttori fanno parte delle Guardie Rivoluzionarie islamiche, un corpo dell'esercito iraniano designato come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti.

2 anni fa
I russi preparano l'evacuazione dei civili da Kherson a causa dell'offensiva ucraina
Il comandante delle forze russe in Ucraina, generale Serghei Surovikin, sottolinea che la situazione militare e tattica nella regione "è complicata".

Le truppe russe si preparano per l'evacuazione della popolazione civile da Kherson, già annunciata a causa dell'offensiva ucraina. Lo ha detto il comandante delle forze russe in Ucraina, generale Serghei Surovikin, sottolineando che la situazione militare e tattica nella regione "è complicata".

Secondo Surovikin, è la Nato che "spinge Kiev" a continuare l'offensiva nella regione di Kherson. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax. Surovikin, citato dall'agenzia Ria Novosti ha detto che i bombardamenti compiuti dalle forze ucraine sul ponte Antonovsky che attraversa il fiume Dnepr e la diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya hanno reso "difficile l'approvvigionamento di cibo alla città e ci sono problemi per le forniture di acqua ed elettricità". Tutto ciò, ha aggiunto, "non solo complica notevolmente l'esistenza dei cittadini, ma crea una minaccia diretta alle loro vite". Da qui la necessità di evacuare i civili.

Primo ordine trasmesso

Il governatore ad interim filorusso di Kherson, Vladimir Saldo, ha annunciato di avere già ordinato l'evacuazione sulla riva sinistra del fiume Dnepr della popolazione di quattro comuni della regione: Berislavsky, Belozyorsky, Snegiryovsky e Alexandrovsky. È stata "una decisione difficile ma corretta", ha aggiunto Saldo.

2 anni fa
F16 USA intercettano due bombardieri russi vicino all'Alaska
Il comanda nordamericano per la difesa aerospaziale fa però sapere che gli aerei non sono stati visti considerati una minaccia.

F16 Usa hanno intercettato ieri due bombardieri russi Tu-95 nello spazio aereo internazionale vicino allo stato dell'Alaska. Lo rende noto il comando nordamericano per la difesa aerospaziale, precisando che i bombardieri russi non sono stati visti come minaccia.

2 anni fa
Von der Leyen: "Oggi eroghiamo 2 miliardi di euro per l'assistenza macrofinanziaria"
La presidente della Commissione europea ha aggiunto che seguiranno altri fondi entro la fine dell'anno.

"Oggi eroghiamo 2 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria all'Ucraina. Ne seguiranno altri entro la fine dell'anno. Resteremo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario. Discuteremo di come garantire un sostegno continuo con i partner globali alla conferenza Rebuild Ukraine". Lo annuncia in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

2 anni fa
Mosca annuncia la prima avanzata a Kharkiv da settembre
Si tratterebbe della prima riconquista territoriale russa da settembre.

Le truppe russe hanno ripreso il controllo del villaggio di Gorobyevka, nella regione nord-orientale ucraina di Kharkiv, secondo quanto annunciato dal ministero della Difesa di Mosca.

Se confermata, si tratterebbe della prima riconquista territoriale delle truppe russe da settembre, quando l'esercito ucraino ha compiuto una vasta avanzata in questa provincia.

2 anni fa
"Almeno due morti negli attacchi odierni a Kiev"
Le vittime sarebbero rimaste uccise nell'attacco missilistico russo di oggi contro un'infrastruttura energetica a Kiev. Lo ha reso noto l'ufficio del Procuratore della capitale.

Almeno due persone sono rimaste uccise nell'attacco missilistico russo di questa mattina contro una infrastruttura energetica a Kiev: lo ha reso noto l'ufficio del Procuratore della capitale.

"Il 18 ottobre 2022, le Forze Armate della Federazione Russa, utilizzando mezzi di guerra vietati dal diritto internazionale, hanno lanciato un attacco missilistico contro un impianto di fornitura di energia sulla riva sinistra della capitale. In via preliminare, due persone sono state uccise e una è rimasta ferita", ha reso noto la Procura in un comunicato.

Allo stesso tempo, il direttore esecutivo del gruppo energetico ucraino DTEK, Dmytro Sakharuk, ha reso noto che due sue centrali termiche sono state colpite oggi dalle forze russe provocando un morto e sette feriti. Sakharuk non ha precisato in quale impianto è stata registrata la vittima. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

2 anni fa
"In 7 giorni distrutto il 30% delle centrali elettriche ucraine"
Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky in un tweet. "Non c'è più spazio per i negoziati con il regime di Putin", ha aggiunto il leader.

Le forze russe hanno distrutto in una settimana il 30% delle centrali elettriche ucraine: lo scrive in un Tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Un altro tipo di attacchi terroristici russi: prendere di mira le infrastrutture energetiche e critiche. Dal 10 ottobre, il 30% delle centrali elettriche ucraine è stato distrutto, causando massicci blackout in tutto il Paese. Non c'è più spazio per i negoziati con il regime di Putin", afferma Zelensky.

2 anni fa
Ucraina, colpite infrastrutture energia in tre città
Oltre a una centrale elettrica di Kiev, colpite anche alcune infrastrutture a Dnipro e Zhytomyr. Lo riporta una giornalista ucraina.

Alcune delle infrastrutture energetiche ucraine hanno subito questa mattina un "massiccio" attacco missilistico da parte delle forze russe: lo scrive la giornalista ucraina, Maria Avdeeva, citata dal Guardian.

La giornalista precisa che oltre a una centrale elettrica della capitale sono state colpite infrastrutture a Dnipro (sud) - dove Avdeeva parla di "gravi danni" - e Zhytomyr, una città a ovest di Kiev.

Da parte sua, il sindaco di Zhytomyr - Serhii Sukhomlyn - ha reso noto che in città mancano l'acqua e elettricità. Sukhomlyn, riporta il Kyiv Independent, ha detto che una centrale elettrica della città ha subito due attacchi questa mattina. Non ci sono per il momento informazioni sull'entità dei danni o su eventuali vittime.

2 anni fa
"Esplosioni in tutta Kiev"
Sarebbe stata colpita anche una centrale elettrica. Stando all'agenzia Ukrinform in uno dei quartieri della città manca la corrente elettrica.

Esplosioni sono state udite questa mattina in tutta Kiev, mentre dense colonne di fumo sono visibili sopra una centrale elettrica colpita: lo riporta un giornalista dell'agenzia di stampa Ukrinform, secondo il quale in uno dei quartieri della città manca la corrente elettrica.

L'impianto elettrico di Kiev colpito questa mattina si trova nel distretto Desnyansky, ha reso noto il sindaco della capitale, Vitaliy Klitschko, riporta sempre Ukrinform.

2 anni fa
Minsk: "Cominciato dispiegamento truppe congiunte con russi"
Il ministro della Difesa bielorusso ha annunciato il dispiegamento congiunto di forze bielorusse e russe.

Il gruppo di forze regionali ha iniziato il suo dispiegamento per difendere lo Stato dell'Unione Russia-Bielorussia. Lo ha riferito il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin, come riporta Tass.

"Il gruppo regionale di truppe e forze bielorusse e russe ha iniziato il suo dispiegamento e l'adempimento dei suoi compiti per la difesa armata dello Stato dell'Unione", ha dichiarato il capo della difesa all'agenzia BelTA.

2 anni fa
Cina vuole stop gas a Europa-Asia, serve a mercato interno
Pechino ha chiesto agli operatori di gas di proprietà statale di fermare la rivendita di gas in Europa e Asia.

La Cina ha chiesto agli operatori di gas di proprietà statale di fermare la rivendita di gas in Europa e Asia al fine di garantire i livelli di fornitura in vista della stagione invernale e delle relative necessità domestiche di riscaldamento, ma mettendo nei guai i Paesi già alle prese con i problemi legati alla guerra Ucraina-Russia.

La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC), il massimo pianificatore economico cinese, ha sollecitato PetroChina, Sinopec e Cnooc e "mantenere i carichi invernali per uso domestico", ha riportato Bloomberg, citando persone a conoscenza del dossier.

2 anni fa
Maria Ovsiannikova è fuggita dalla Russia e dagli arresti domiciliari
La giornalista che ha mostrato in diretta TV un cartello contro la guerra in Ucraina è fuggita dalla Russia.

La giornalista moscovita dissidente Marina Ovsiannikova è fuggita dalla Russia e dagli arresti domiciliari. Lo riferisce il suo avvocato.

L'ex giornalista della tv di Stato russa si era licenziata dopo aver protestato in diretta con un cartello contro la guerra in Ucraina. A luglio era stata arrestata dalle forze dell'ordine russe in base alla legge che punisce la divulgazione di false informazioni sulle forze armate del Paese. Le pene detentive previste arrivano fino a 15 anni.

"Ovsiannikova ha lasciato la Russia con la figlia poche ore dopo aver lasciato l'appartamento in cui era agli arresti domiciliari", ha dichiarato all'Afp l'avvocato Dmitry Zakhvatov, aggiungendo che sia la madre che la figlia si trovano in Europa. L'annuncio arriva due settimane dopo che le autorità russe avevano pubblicato un avviso di ricerca sostenendo che la giornalista fosse fuggita.

2 anni fa
Commissione UE propone price cap dinamico temporaneo sul gas
L'obiettivo è "evitare un'eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici".

La Commissione europea propone di introdurre un price cap dinamico e temporaneo al gas "per evitare un'eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici".

È quanto si legge nella bozza del nuovo pacchetto di misure contro il caro energia che sarà presentato domani dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) "avrà il compito, sulla base delle relazioni presentate dalle autorità nazionali competenti, di coordinare l'applicazione di questo meccanismo in tutta l'Unione e di documentare le divergenze".

La proposta di un tetto dinamico "di emergenza" viene segnalata come "misura di ultima istanza" volta a "stabilire un prezzo dinamico massimo al quale le transazioni di gas naturale possono essere effettuate sui mercati spot Ttf a condizioni specifiche". Se attivata, potrà restare in vigore "per un periodo non superiore ai tre mesi".

"Al fine di garantire l'assenza di effetti negativi - evidenzia Bruxelles - la misura dovrebbe consentire scambi di gas fuori borsa, non pregiudicare la sicurezza dell'approvvigionamento di gas dell'Ue e i flussi intra-Ue, non comportare un aumento del consumo di gas e non pregiudicare la stabilità e il funzionamento ordinato dei mercati dei derivati energetici".

2 anni fa
Allarme aereo in tutta l'Ucraina
È stato annunciato in seguito agli attacchi missilistici e con i droni avvenuti nella giornata di oggi.

Attacchi di droni sono stati compiuti stamane a Kiev e missili hanno colpito infrastrutture nelle regioni di Dnipropetrovsk e Sumy. Dopo gli attacchi è stato annunciato un allarme aereo in tutta l'Ucraina, riporta l'Ukrainska Pravada.

Gli attacchi odierni

Secondo il corrispondente del Guardian a Kiev, le esplosioni sentite nel centro della capitale ucraina sono nove, alcune si sono verificate vicino alla stazione ferroviaria centrale. "Un drone iraniano ha colpito un palazzo residenziale di più piani a Kiev. Un edificio per uffici ha preso fuoco. Il traffico è stato bloccato. I cittadini devono restare nei rifugi perché l'allarme continua", ha detto il consigliere del ministero degli Interni Anton Gerashchenko, citato da Unian. 

Il capo delle ferrovie statali ucraine Alexander Kamyshin ha affermato che alcune esplosioni si sono verificate vicino alla stazione centrale di Kiev e decine di persone si sono riparate in un sottopassaggio della stazione.

Il distretto di Shevchenkivskiy colpito oggi con i droni kamikaze iraniani è la stessa zona presa di mira dai russi una settimana fa, il 10 ottobre, quando almeno 19 persone sono rimaste uccise e più di 100 ferite.

Dal canto suo il governatore dell'Oblast di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi, ha riferito che le forze russe hanno colpito le infrastrutture critiche nel distretto di Romenskyi dopo le 5 del mattino. Zhyvytskyi ha detto che ci sono vittime, ma non ha fornito dettagli, come riportano i media ucraini.

In fiamme la compagnia energetica nazionale ucraina

Secondo l'Agenzia di stampa statale russa Tass, che cita media ucraini, pennacchi di fumo si stanno alzando sopra l'ufficio centrale della compagnia energetica nazionale ucraina Ukrenergo. Il sindaco della città ha postato su Twitter la foto di un drone kamikaze esploso.

Zaporizhzhia, interrotto l'approvvigionamento energetico esterno

Nelfrattempo la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha nuovamente interrotto l'approvvigionamento energetico esterno a causa dei bombardamenti russi. Lo ha scritto su Telegram Energoatom, l'operatore ucraino che gestisce la centrale. "I terroristi russi hanno sparato ancora una volta contro le stazioni elettriche nel territorio sotto il controllo dell'Ucraina, l'ultima linea di alimentazione è stata disconnessa. Nel processo di transizione, a causa di una caduta di tensione di breve durata, è stato spento il trasformatore di riserva e sono stati avviati i generatori diesel", ha affermato Energoatom.

La situazione sul fronte

Intanto i russi starebbero distruggendo i villaggi che le forze di Kiev hanno liberato nel Lugansk. Sergiy Gaidai, governatore ucraino in esilio citato dai media internazionali, ha scritto su Telegram che :"I russi stanno cancellando dalla faccia della terra con carri armati, artiglieria e fuoco della contraerea gli insediamenti liberati dalle unità ucraine nel Lugansk. Gli occupanti stanno piazzando cubi di cemento e scavando trincee in tutta la regione di Lugansk, preparandosi per una lunga difesa".

2 anni fa
9 esplosioni a Kiev, fumo da sede azienda elettrica
Alcune persone si sarebbero verificate vicino alla stazione centrale di Kiev e decine di persone si sono riparate in un sottopassaggio della stazione.

Sono nove, secondo il corrispondente del Guardian a Kiev, le esplosioni sentite nel centro della capitale ucraina, alcune si sono verificate vicino alla stazione ferroviaria centrale.

Secondo l'Agenzia di stampa statale russa Tass, che cita media ucraini, pennacchi di fumo si stanno alzando sopra l'ufficio centrale della compagnia energetica nazionale ucraina Ukrenergo. Il sindaco della città ha postato su Twitter la foto di un drone kamikaze esploso.

"Le persone si sono rifugiate in un sottopassaggio della stazione"

Il capo delle ferrovie statali ucraine Alexander Kamyshin ha affermato che alcune esplosioni si sono verificate vicino alla stazione centrale di Kiev e decine di persone si sono riparate in un sottopassaggio della stazione.

Il distretto di Shevchenkivskiy colpito oggi con i droni kamikaze iraniani è la stessa zona presa di mira dai russi una settimana fa, il 10 ottobre, quando almeno 19 persone sono rimaste uccise e più di 100 ferite.

2 anni fa
Russia, trovato impiccato il responsabile della mobilitazione in Ucraina
Il commissario militare tenente colonnello è stato trovato morto nella sua proprietà nella regione di Primorksy. La polizia ha aperto comunque un'indagine per omicidio, pur non escludendo il suicidio.

Il commissario militare tenente colonnello Roman Malyk, 49 anni, responsabile della campagna di mobilitazione per l'Ucraina ordinata dal presidente Vladimir Putin, è stato trovato morto vicino a un recinto nella sua casa in un villaggio nella regione di Primorsky in Russia. Lo scrive il quotidiano britannico Daily Mirror, sottolineando che alcune fonti parlano di possibile suicidio per impiccagione.

Suicidio non escluso

La polizia ha aperto comunque un'indagine per omicidio, pur non escludendo il suicidio. La sua morte "sospetta" arriva dopo una serie di attacchi ai centri di mobilitazione in tutta la Russia: 70 uffici sono stati colpiti da bombe molotov, scrive il quotidiano.

2 anni fa
Kiev, in fiamme un edificio non residenziale
L'incendio è stato provocato da due esplosioni causate da droni kamikaze. Il sindaco Klitschko: "Stiamo chiarendo le informazioni sulle eventuali vittime. Rimanete nei rifugi".

Due esplosioni causate da droni kamikaze iraniani hanno provocato un incendio in un edificio non residenziale nel quartiere di Shevchenkiv, nel centro di Kiev. Lo ha annunciato il sindaco Vitaliy Klitschko, come riporta Unian.

"I vigili del fuoco stanno lavorando. Diversi edifici residenziali sono stati danneggiati. I medici sono sul posto. Stiamo chiarendo le informazioni sulle eventuali vittime. Rimanete nei rifugi", ha scritto Klitschko su Telegram.

2 anni fa
"Ripresa la fornitura elettrica e il normale consumo"
A Kiev la situazione delle forniture di energia elettrica si è stabilizzata e non sono previsti ulteriori piani per tagliare l'elettricità nella Capitale

"Grazie per aver ridotto i consumi. Interrompete l'allarme", ha dichiarato. In giornata il vice capo dell'Ufficio del Presidente ucraino, Kyrylo Tymoshenko, aveva invitato i residenti della Capitale e delle regioni di Kiev, Zhytomyr, Cherkasy e Chernihiv a limitare il consumo di energia. E l'operatore energetico nazionale Ukrenergo aveva avvertito i residenti della regione di Kyiv di possibili blackout in seguito all'attacco russo.

2 anni fa
Nuovo pacchetto di armi da 725 milioni di dollari dall'Usa
Nelle nuove forniture militari non ci sono i sistemi anti-missile chiesti da Kiev.

Da quando Joe Biden è alla presidenza degli Stati Uniti, Washington ha inviato all'Ucraina forniture militari per oltre 18,2 miliardi di dollari, di cui 17,6 miliardi dall'inizio della "brutale e non provocata" invasione del 24 febbraio, si legge ancora nella nota del Pentagono.

Gli Stati Uniti, precisa il dipartimento della Difesa, hanno fornito "un'assistenza alla sicurezza senza precedenti" alle forze di Kiev e "continueranno a lavorare con alleati e partner per garantire che l'Ucraina abbia il supporto di cui ha bisogno".

Nel nuovo pacchetto di armi Usa ci sono: munizioni per sistemi missilistici ad alta mobilità (HIMARS); 23.000 colpi di artiglieria da 155 mm; 500 colpi di artiglieria da 155 mm; 5.000 armi anticarro; missili anti-radiazioni ad alta velocità (HARM); più di 200 veicoli a ruote multiuso ad alta mobilità (HMMWV); armi leggere con oltre 2.000.000 di munizioni.

2 anni fa
Aiuti umanitari per 400 milioni di dollari dall'Arabia Saudita all'Ucraina
Riad intende continuare il lavoro di mediazione fra Mosca e Kiev.

Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha parlato al telefono con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato l'agenzia di stampa ufficiale SPA. Il principe ha sottolineato "la posizione del regno di sostenere tutto ciò che contribuirà alla riduzione dell'escalation e la volontà del regno di continuare gli sforzi di mediazione", ha affermato SPA. A settembre Riad aveva svolto un inaspettato ruolo di mediatore, portando a uno scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev.

La guerra in Ucraina, tuttavia, ha alimentato le tensioni tra Arabia Saudita e Stati Uniti, con il regno che si rifiuta di aumentare la produzione di petrolio poiché Washington avrebbe voluto alleviare la crisi energetica derivante dal conflitto.

2 anni fa
Erdogan e Putin si incontrano ad Astana
I due leader non hanno affrontato il tema di una possibile risoluzione al conflitto in Ucraina.

Si è tenuto ad Astana l'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdoğan. Il faccia a faccia è avvenuto nella capitale kazaka a margine del summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha sottolineato che la questione di una possibile risoluzione al conflitto in Ucraina non è stata affrontato durante l'incontro, durante circa un'ora e mezza. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti. I due leader hanno perlopiù parlato dell'esportazione del grano russo e la fornitura di gas.

Esportare il grano russo attraverso la Turchia

"Mi auguro che grano e fertilizzanti russi saranno esportati attraverso Istanbul", ha sottolineato il presidente turco durante l'incontro, secondo quanto ha riferito la tv di Stato turca Trt. Erdogan si è augurato che i prodotti russi possano così raggiungere i Paesi in via di sviluppo. "Siamo determinati a mantenere e rafforzare l'accordo di Istanbul" che ha sbloccato l'esportazione di grano dall'Ucraina "e a trasportare il grano e i fertilizzanti russi ai Paesi in via di sviluppo attraverso la Turchia", ha detto Erdogan, come riporta Anadolu. "I passi che Turchia e Russia prenderanno in questa direzione disturberanno alcuni circoli ma nello stesso tempo renderanno felici i Paesi meno sviluppati", ha aggiunto il presidente turco.

Putin: "La Turchia hub del gas"

Dal canto suo il presidente russo ha sottolineato il potenziale hub del gas in Turchia, che "può essere la piattaforma per determinare il prezzo del gas". Alla Turchia arriva "la piena fornitura di gas" perché si è rivelato "il partner più affidabile", ha aggiunto Putin secondo quanto riferisce Ria Novosti.

2 anni fa
Colpito un condominio nella città russa di Belgorod
Lo denuncia il sindaco della città, secondo cui si sarebbero sentite 8 esplosioni.

Un condominio è stato colpito da un attacco ucraino a Belgorod, città della Russia occidentale, vicina al confine con l'Ucraina. Lo ha riferito il sindaco Anton Ivanov, citato da Ria Novosti. Secondo l'agenzia di stampa statale russa si sarebbero sentite 8 esplosioni.

2 anni fa
Intesa tra 14 Paesi Nato e la Finlandia sullo scudo aereo
L'iniziativa, denominata 'European Sky Shield Iniziative', mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica e sarà guidata dalla Germania.

I ministri della Difesa di 14 alleati della Nato e della Finlandia si sono riuniti a Bruxelles per firmare una lettera d'intenti per lo sviluppo di una 'European Sky Shield Initiative'. Guidata dalla Germania, secondo quanto si apprende, l'iniziativa mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l'acquisizione comune di attrezzature di difesa aerea e missili da parte delle nazioni europee. Ciò rafforzerà la difesa aerea e missilistica integrata della Nato.

Questo impegno è ancora più cruciale oggi che assistiamo agli attacchi missilistici spietati e indiscriminati della Russia in Ucraina, che uccidono civili e distruggono infrastrutture critiche. In questo contesto, accolgo con grande favore la leadership della Germania nel lancio dell'iniziativa European Sky Shield", ha dichiarato il vice segretario generale della Nato Mircea Geoană. "I nuovi mezzi, pienamente interoperabili e perfettamente integrati nella difesa aerea e missilistica della Nato, migliorerebbero significativamente la nostra capacità di difendere l'Alleanza da tutte le minacce aeree e missilistiche".

L'iniziativa consentirà a tutte le nazioni partecipanti di sviluppare congiuntamente un sistema di difesa aerea utilizzando soluzioni interoperabili e pronte all'uso. Questo approccio multinazionale offre alle nazioni un modo flessibile per rafforzare la propria deterrenza e difesa in modo efficiente ed economico", ha precisato. Le nazioni firmatarie sono Belgio, Bulgaria, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia, Romania, Regno Unito e Ungheria.

2 anni fa
Lavrov: "Sì a contatti con gli USA, ma mancano iniziative decenti"
Il ministro degli esteri russo, stando al Tass, apre al dialogo con gli Stati Uniti. Sulla riluttanza di Biden a dialogare con Putin risponde: "la situazione non può peggiorare ulteriormente".

"La Russia non si sottrae a contatti con gli Usa, ma nessuno offre iniziative decenti". Lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

La riluttanza del presidente statunitense Joe Biden a tenere colloqui con il presidente russo Vladimir Putin non aggrava le tensioni internazionali perché la situazione "non può peggiorare ulteriormente", ha detto Lavrov, all'emittente tv Rossiya-24, secondo quanto riportato dalla Tass. Alla domanda se la riluttanza di Biden a dialogare con Putin possa complicare la situazione a livello globale, Lavrov ha risposto: "Niente affatto, perché la situazione, soprattutto negli Stati Uniti, è stata spinta a un punto in cui, a mio parere, non può peggiorare ulteriormente".

2 anni fa
"I soldati disertano e non rispondono agli ordini, stop di Mosca all'offensiva a Donetsk"
Lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine spiegano che la decisione "è anche legata al basso morale dei rinforzi recentemente arrivati".

Le forze russe hanno iniziato a ricevere dai vertici militari l'ordine di sospendere le operazioni offensive su diversi fronti, in particolare nella regione di Donetsk (est): lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina spiegando che la decisione è legata al basso morale dei rinforzi recentemente arrivati, ai numerosi atti di diserzione da parte delle nuove reclute e al loro rifiuto di eseguire gli ordini. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

2 anni fa
"Kiev nella Nato può portare terza guerra mondiale"
Lo ha dichiarato il vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo Alexander Venediktov in un'intervista all'agenzia Tass, aggiungendo che "la stessa Nato comprende la natura suicida di questo passo".

"L'adesione dell'Ucraina alla Nato può portare alla Terza guerra mondiale e la stessa Alleanza atlantica lo capisce", ha dichiarato il vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo Alexander Venediktov in un'intervista all'agenzia Tass.

"Con l'adesione dell'Ucraina alla Nato entrerà in vigore il quinto articolo (sulla difesa collettiva)", ha aggiunto: "La stessa Nato comprende la natura suicida di questo passo".

"L'adesione dell'Ucraina alla Nato è per noi inaccettabile", ha detto: "L'Occidente deve capire che le parole di Zelensky sulla necessità di attacchi preventivi contro la Russia sono un invito alla terza guerra mondiale".

2 anni fa
"I russi nella notte hanno bombardato Mykolaiv"
Nel raid sarebbe stato colpito anche un edificio residenziale di cinque piano. Lo ha detto il sindaco della città ucraina Oleksandr Sienkevych. Nessuna informazione sulle possibili vittime

Le forze russe hanno pesantemente bombardato durante la notte la città di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale, colpendo anche un edificio residenziale di cinque piani: lo ha reso noto il sindaco, Oleksandr Sienkevych, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Le squadre di soccorso sono al lavoro e al momento non sono disponibili informazioni su eventuali vittime.

2 anni fa
"Il nostro obiettivo è che il bagno di sangue finisca il prima possibile"
A dirlo il presidente turco Erdogan, parlando del conflitto tra Mosca e Kiev durante il vertice della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia.

"Una pace giusta può essere ottenuta attraverso la diplomazia, non ci possono essere vincitori in una guerra e perdenti nella pace". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, parlando del conflitto tra Mosca e Kiev durante il vertice della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia in Kazakhstan. "Il nostro obiettivo è che il bagno di sangue finisca il prima possibile", ha aggiunto il presidente turco.

2 anni fa
Sì della Russia alla soluzione diplomatica, "ma non a spese della sicurezza"
"Vogliamo coesistere pacificamente con l'Ucraina e con tutta l'Europa", ha detto il vice segretario del Consiglio di sicurezza russo, Alexander Venediktov.

La Russia è favorevole a una rapida soluzione diplomatica della questione ucraina, non cerca di "fare a pezzi nessuno" e vuole coesistere pacificamente con l'Ucraina e con tutta l'Europa, anche se non a spese della sua sicurezza: lo ha detto il vice segretario del Consiglio di sicurezza russo, Alexander Venediktov, in un'intervista all'agenzia Tass.

"La Russia è anche un sostenitore di una rapida soluzione diplomatica del problema. A differenza di altri Stati, non vogliamo risolvere tutto con la forza, non chiediamo la distruzione del nemico, non cerchiamo di 'farlo a pezzi'. No, vogliamo coesistere pacificamente non solo con l'Ucraina, ma con tutta l'Europa", ha detto Venediktov commentando gli sforzi di mediazione della Turchia per la soluzione del conflitto in Ucraina.

2 anni fa
"Mosca pronta a rispondere duramente agli attacchi di Kiev"
Lo ha affermato il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.

"Se Kiev continuerà i suoi attacchi terroristici, la risposta della Russia sarà più dura". A dirlo il presidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, come riporta l'agenzia Tass. In nessuna parte del mondo si negozia con i terroristi. Se gli attacchi terroristici del regime di Kiev continueranno, la risposta sarà ancora più dura", ha scritto Vyacheslav Volodin su Telegram. "Tutti gli organizzatori e gli esecutori degli attacchi terroristici devono essere trovati, quelli che resistono - distrutti", ha sottolineato il numero uno della Duma.

2 anni fa
Biden: "La Russia non può cancellare l'Ucraina dalle mappe"
"L'Ucraina ha gli stessi diritti di ogni altro Paese sovrano. Deve essere in grado di scegliere il proprio futuro e la sua gente deve poter vivere pacificamente all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti", ha proseguito Biden.

"Oggi la stragrande maggioranza delle nazioni ha votato per difendere la Carta delle Nazioni Unite e condannare il tentativo illegale della Russia di annettere con la forza il territorio ucraino". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, commentando il voto dell'Onu che ha condannato le annessioni da parte della Russia.

"Rispettare i diritti"

"La posta in gioco di questo conflitto è chiara a tutti e il mondo ha inviato un messaggio chiaro: la Russia non può cancellare uno Stato sovrano dalla mappa. La Russia non può cambiare i confini con la forza. La Russia non può impadronirsi del territorio di un altro Paese", ha sottolineato Biden. "L'Ucraina ha gli stessi diritti di ogni altro Paese sovrano. Deve essere in grado di scegliere il proprio futuro e la sua gente deve poter vivere pacificamente all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti", ha proseguito Biden.

Sostegno al diritto internazionale

"A quasi otto mesi dall'inizio di questa guerra, il mondo ha appena dimostrato di essere più unito e più determinato che mai nel ritenere la Russia responsabile delle sue violazioni. Insieme all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, non tollereremo tentativi illegali di annessione o il furto con la forza della terra di un vicino. Sosterremo il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite, i diritti e le tutele che offre all'Ucraina e al suo popolo, e a ogni Stato e popolo ovunque nel mondo", ha sottolineato il presidente statunitense.

2 anni fa
Il Regno Unito darà a Kiev altri missili di difesa antiaerea
"Questi missili aiuteranno a proteggere le infrastrutture nazionali critiche dell'Ucraina", afferma la nota di Londra.

Il Regno Unito fornirà all'Ucraina ulteriori missili di difesa antiaerea, comprese munizioni in grado di abbattere missili da crociera. Lo ha annunciato il ministero della Difesa britannico. I missili Amraam che saranno dati "nelle prossime settimane" a Kiev per essere utilizzati dal sistema di difesa aerea Nasams promesso dagli Stati Uniti sono i primi forniti da Londra in grado di abbattere missili da crociera, sottolinea la Difesa britannica in un comunicato stampa. "Questi missili aiuteranno a proteggere le infrastrutture nazionali critiche dell'Ucraina", afferma la nota di Londra.

Donati anche 18 obici

Il Regno Unito ha annunciato inoltre la fornitura di centinaia di missili aggiuntivi per la difesa aerea, nonché centinaia di droni per supportare l'intelligence ucraina. Londra donerà anche 18 obici, che si andranno ad aggiungere ai 64 già consegnati. "Queste armi aiuteranno l'Ucraina a difendere i suoi cieli dagli attacchi e a rafforzare la propria difesa insieme alla Nasams statunitense", ha affermato il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace.

2 anni fa
L'Onu adotta la risoluzione che condanna le annessioni alla Russia
I Paesi che hanno votato a favore sono 143, 5 contrari (oltre alla Russia, Bielorussia, Siria, Nicaragua, Corea del Nord) e 35 astenuti.

L'Assemblea Generale dell'Onu ha adottato una risoluzione che condanna chiaramente i "cosiddetti referendum illegali" e la "tentata annessione illegale" della Russia di quattro province dell'Ucraina, non valida ai sensi del diritto internazionale. I Paesi che hanno votato a favore sono 143, 5 contrari (oltre alla Russia, Bielorussia, Siria, Nicaragua, Corea del Nord) e 35 astenuti.

Necessaria la maggioranza di due terzi

Per il via libera della risoluzione serviva la maggioranza dei due terzi dei paesi presenti (le astensioni non contano). La risoluzione ribadisce la dichiarazione del segretario generale in cui ha spiegato che "la Carta Onu è chiara: qualsiasi annessione del territorio di uno stato da parte di un altro stato risultante dalla minaccia o dall'uso della forza è una violazione dei principi della Carta e del diritto internazionale". Riafferma poi l'impegno degli stati per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Il 2 marzo, l'Assemblea Generale ha votato 141-5 per condannare l'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio. Solo quattro paesi - Bielorussia, Eritrea, Corea del Nord e Siria - hanno votato con la Russia contro la risoluzione. Anche in quel caso 35 paesi si sono astenuti.

2 anni fa
Erdogan proporrà una mediazione a Putin
Il presidente turco e quello russo si incontreranno domani in Kazakistan. Il Cremlino si aspetta che i turchi faranno una proposta concreta di mediazione

Il Cremlino si aspetta che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan farà a Vladimir Putin una proposta concreta di mediazione sul conflitto in Ucraina, nel loro incontro di domani in Kazakistan. "I turchi propongono una loro mediazione. Se ci dovessero essere contratti (tra Russia e Ucraina), questi avranno luogo sul territorio turco", ha detto il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov. "Probabilmente Erdogan proporrà qualcosa ufficialmente", ha aggiunto dicendosi di aspettarsi un "colloquio interessante e utile".

Lo stesso Ushakov ha risposto con un "mai dire mai" ai giornalisti che gli chiedevano del rifiuto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di negoziare con Vladimir Putin, in vista della proposta di mediazione che il presidente turco potrebbe avanzare domani nell'incontro con il leader russo.

2 anni fa
La Svizzera si allinea all’UE, 37 nuovi sanzionati
© Shutterstock
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Si tratta di persone e organizzazioni coinvolte direttamente nei referendum organizzati dalla Russia in Donbass, a Zaporizhzhia e Kherson. I loro averi in Svizzera devono essere congelati e segnalati alla Segreteria di Stato dell’economia.

Trenta persone e sette organizzazioni sono state aggiunte dalla Svizzera nella lista delle persone fisiche e giuridiche russe sanzionate. La modifica è arrivata in seguito all'annessione di territori ucraini da parte della Russia. Oggi il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), ha approvato la modifica, informando anche il Consiglio federale. La lista è ora identica a quella dell'Unione europea.

Persone con un ruolo nei referendum russi

In base alla legge sugli embarghi (LEmb), il compito di modificare la lista delle persone sanzionate spetta al DEFR. Pertanto, il 12 ottobre 2022 il Dipartimento ha modificato l’allegato 8 dell’ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina: 30 nuove persone fisiche sono ora soggette a restrizioni finanziarie e a sanzioni di viaggio e sette nuove organizzazioni sono soggette a sanzioni finanziarie. Si tratta principalmente di persone che hanno avuto un ruolo nei cosiddetti referendum organizzati dalla Russia in alcune regioni ucraine alla fine di settembre. I loro averi in Svizzera devono essere congelati e segnalati alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco).

Le altre modifiche

Il DEFR ha modificato anche l’allegato 6 dell’ordinanza affinché le restrizioni finora applicabili alle regioni di Donetsk e Lugansk vengano estese alle regioni di Zaporižžja e Cherson, non controllate dal governo ucraino e annesse illegalmente dalla Russia. La modifica dei due allegati entra in vigore il 12 ottobre 2022 alle ore 18. Nella stessa data il DEFR ha informato il Consiglio federale sulle altre misure previste dall’ottavo pacchetto di sanzioni dell’UE adottato il 6 ottobre 2022, in particolare sulla base giuridica per introdurre un tetto al prezzo del petrolio e ampliare la lista dei beni soggetti a restrizioni. Il Consiglio federale deciderà sull’adozione di queste nuove misure. Il DEFR ha iniziato i lavori in tal senso.

2 anni fa
"Bombe russe sul mercato di Donetsk, morti 7 civili"
Ad affermarlo il governatore Pavlo Kyrylenko, il quale ha aggiunto che "non c'è alcuna logica militare in questo attacco".

L'esercito russo ha colpito questa mattina il mercato centrale della città di Avdiivka, nell'Oblast di Donetsk, uccidendo sette civili e ferendone otto. Lo ha riferito il governatore Pavlo Kyrylenko, come riporta il media on line ucraino in lingua inglese Kyiv Independent.

"Non c'è alcuna logica militare in questo attacco, solo un desiderio sfrenato di uccidere il maggior numero possibile di persone e di spaventarne altre", ha dichiarato Kyrylenko.

2 anni fa
Perdita nell'oleodotto che porta petrolio da Russia a Europa
La falla è stata rilevata in una sezione del tubo a circa 70 chilometri dalla città di Plock, nella Polonia centrale. La seconda linea dell'oleodotto funziona normalmente.

L'operatore polacco Pern ha indicato di aver rilevato una perdita in una linea dell'oleodotto Druzhba, che trasporta petrolio dalla Russia all'Europa: lo riferiscono i media internazionali. Il gruppo Pern ha spiegato che al momento le cause della perdita sono sconosciute. La falla è stata rilevata in una sezione del tubo a circa 70 chilometri dalla città di Plock, nella Polonia centrale. La seconda linea dell'oleodotto e altri elementi dell'infrastruttura di Pern funzionano normalmente.

L'oleodotto Druzhba rifornisce anche la raffineria tedesca di Schwedt, che ha una capacità di lavorazione del greggio di circa 11,6 milioni di tonnellate all'anno. Pck Raffinerie GmbH è il proprietario e gestore della raffineria. Rosneft Deutschland, una controllata della russa Rosneft, detiene una partecipazione del 54,17% in Pck Raffinerie. Secondo l'operatore Pern, la seconda linea dell'oleodotto funziona normalmente, come le altre aree dell'infrastruttura. "A questo punto, tutti i servizi Pern (tecnici, operativi, vigili del fuoco dell'impianto e protezione ambientale) agiscono secondo gli algoritmi previsti per questo tipo di situazioni", ha affermato l'operatore, come riporta sul suo sito il tabloid tedesco Bild.

2 anni fa
Arrestati 8 sospetti per l'esplosione del ponte di Crimea
Screenshot Twitter
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Fino a questo momento sono stati identificati almeno dodici complici nei preparativi dell'attentato. Sempre secondo i servizi segreti russi l'attacco al ponte è stato pianificato dal capo dei servizi segreti militari ucraini.

I servizi segreti russi (Fsb) hanno reso noto di avere arrestato otto sospetti in relazione all'esplosione sul ponte sullo stretto di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, annessa da Mosca nel 2014. "Finora cinque cittadini russi e tre fra ucraini e armeni che hanno partecipato ai preparativi dell'attentato sono stati arrestati nell'ambito di un procedimento penale", ha indicato l'Fsb, stando a quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

Una dozzina di complici

Fino a questo momento sono stati identificati almeno dodici complici nei preparativi dell'attentato. Tre ucraini, due georgiani e un cittadino armeno hanno organizzato la consegna di esplosivi dalla Bulgaria prima alla Georgia e poi all'Armenia. Secondo i servizi russi, inoltre, un altro cittadino ucraino e cinque russi identificati avevano preparato falsi documenti per una società inesistente in Crimea per ricevere gli esplosivi. Sempre secondo l'Fsb, l'attacco al ponte è stato pianificato dal capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirill Budanov.

Sventato un presunto attacco

I servizi segreti hanno anche reso noto di aver sventato un attacco "terroristico" dei servizi speciali ucraini che aveva per obiettivo un terminale logistico nella città russa di Bryansk, ed hanno arrestato un cittadino ucraino.

2 anni fa
Esplosioni nel sud: sirene d'allarme in 8 regioni
Una forte esplosione è stata inoltre registrata a Melitopol. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime.

Esplosioni sono state udite questa mattina nella regione ucraina di Nikolayev, nel sud del paese, e le sirene antiaeree sono risuonate in otto regioni ucraine: lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, che cita media ucraini (Obshchestvennoye e 24 TV). Una forte esplosione è stata inoltre registrata a Melitopol, una città nell'Ucraina meridionale occupata dai russi: lo ha reso noto il sindaco, Ivan Fedorov, come riporta il media on line ucraino in lingua inglese Kyiv Independent. Secondo le prime informazioni sarebbe esploso un veicolo. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime.

2 anni fa
Biden: "vedere Putin? Dipende da cosa vuol discutere"
© Shutterstock
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“Non ho intenzione di negoziare con la Russia sull’Ucraina”, ha detto il presidente statunitense, “ma se volesse parlare, ad esempio, del rilascio della cestista Brittney Griner lo incontrerei”.

Il presidente degli Usa Joe Biden "non intende" parlare con il suo omologo russo Vladimir Putin al G20, ma prenderebbe in considerazione un incontro qualora il capo del Cremlino volesse parlare ad esempio del rilascio di Brittney Griner, la cittadina statunitense in carcere in Russia. "Dipende da cosa vuole discutere", ha detto Biden in merito a un possibile faccia a faccia con Putin il prossimo mese in Indonesia.

No ai negoziati sulla guerra

"Se venisse da me al G20 e mi dicesse di voler parlare di Griner lo incontrerei. Dipende. Non ho intenzione di negoziare, e nessuno è pronto a farlo, con la Russia sull'Ucraina, sul mantenimento di parte dell'Ucraina. Quindi dipenderebbe in modo specifico da cosa vuole discutere", ha spiegato Biden in un'intervista all'emittente televisiva statunitense Cnn mettendo in evidenza che le trattative per una soluzione della guerra devono coinvolgere Kiev. "Nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina", ha messo quindi in evidenza il presidente degli Usa criticando Putin per aver commesso atti brutali e crimini di guerra. "Ha sbagliato i calcoli" con l'invasione: "pensava che sarebbe stato accolto a braccia aperte, che sarebbe stato il benvenuto", ha aggiunto Biden.

“Non credo che Putin userà armi nucleari”

Dopo aver lanciato l'allarme per un Armageddon, il presidente americano ha precisato di non credere che Putin userà le armi nucleari. Biden ha usato il termine ebraico (ma anche latino e greco) Armageddon che indica, secondo il Nuovo Testamento, un luogo dove si svolgerà la battaglia finale tra i re della Terra (radunati dai demoni) e Dio, lo scontro decisivo tra il Bene e il Male. "Non penso che lo farà (ha detto Biden riferendosi all'uso di armi nucleari). Penso però che è irresponsabile per lui parlarne. Quello che volevo dire è che il risultato sarebbe orribile. Non può continuare a parlare con impunità dell'uso di armi nucleari tattiche come se fosse una cosa razionale da fare", ha spiegato Biden senza entrare nel dettaglio di quale potrebbe essere la risposta americana.

Usa pronti in caso di attacco nucleare

Il Dipartimento della difesa statunitense ha attivamente sviluppato piani di emergenza al riguardo. Anche su una possibile linea rossa degli Stati Uniti e della Nato, il presidente è stato evasivo. "Sarebbe irresponsabile per me parlarne", ha detto precisando che al Pentagono non deve neanche essere chiesto di definire piani di emergenza.

Biden punta il dito anche contro l’Arabia Saudita

Ma la Russia non è l'unico tema di politica estera che preoccupa Biden. C'è anche l'Arabia Saudita, alla quale promette "conseguenze" dopo il taglio della produzione petrolifera dell'Opec+, organizzazione dei Paesi esportatori dell'oro nero.

Elezioni 2024, sarà di nuovo scontro Biden-Trump?

Sul fronte interno, il presidente degli Usa ha rimandato a dopo le elezioni di metà mandato una sua decisione sul 2024, ma si è detto sicuro di "poter battere ancora (l'ex presidente repubblicano) Donald Trump".

2 anni fa
Leader G7: "Putin e responsabili attacchi a civili dovranno rispondere di crimini di guerra"
I leader del G7 hanno riconfermato il loro sostegno all'Ucraina "per tutto il tempo che sarà necessario".

I leader del G7 hanno "condannato nel modo più duro possibile" i "recenti attacchi missilistici contro le città e le infrastrutture civili in Ucraina", che hanno "causato la morte di civili innocenti".

Lo si legge nel documento finale diffuso al termine della riunione odierna del G7, riferendosi agli attacchi missilistici di ieri contro diverse città dell'Ucraina compresa la capitale Kiev. "Ricordiamo che gli attacchi sulla popolazione civile rappresentano crimini di guerra", prosegue il testo, promettendo che ''il presidente Putin e i responsabili dovranno risponderne".

I leader del G7 si impegnano a sostenere l'Ucraina ''per tutto il tempo che sarà necessario'', si legge nel documento diffuso al termine del vertice virtuale che si è svolto oggi con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Vogliamo rassicurare il presidente Zelensky che continuerà senza sosta il nostro impegno a favore dell'Ucraina per difendere la sua integrità e sovranità territoriale. Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale. E sosterremo l'Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario". "Ci impegniamo a sostenere l'Ucraina in quello che ha bisogno per affrontare l'inverno", prosegue il testo.

2 anni fa
Zelensky al G7: "Nuova fase nella guerra richiede nuove sanzioni e armi"
Intervenendo alla riunione del G7, il presidente ucraino Zelensky ha avanzato nuove richieste in virtù dell'apertura di "una nuova fase dell'escalation" della guerra.

"La Russia ha iniziato una nuova fase dell'escalation'' della guerra in Ucraina e per questo '"sono necessarie nuove sanzioni" contro Mosca. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al summit del G7.

Il presidente russo Vladimir ''Putin potrebbe produrre una ulteriore escalation in Ucraina'' e questo ''rappresenta una minaccia per noi tutti''. Per fermare i russi, però, secondo Zelensky non bastano le sanzioni. ''Quando l'Ucraina avrà un'adeguata difesa aerea, la principale minaccia russa potrà essere fermata'', ha dichiarato.

"Con Putin non ci può essere dialogo"

"Non ci può essere alcun dialogo con l'attuale leader russo, che non ha futuro. Dobbiamo riconoscere questa ovvietà'', ha ribadito il presidente ucraino. ''Ci possono essere colloqui solo con un altro leader della Russia, che rispetti la Carta delle Nazioni Unite, i principi fondamentali dell'umanità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, o in una configurazione diversa, in modo che il leader terrorista non abbia l'opportunità di influenzare decisioni chiave'', ha aggiunto Zelensky. C'è solo una persona che in questo momento sta bloccando la pace, e questa persona è a Mosca'', ha concluso.

2 anni fa
Raid ucraino nel sud della Russia
2'000 persone sarebbero rimaste senza elettricità a seguito degli attacchi ucraini.

Mosca denuncia un raid ucraino nel sud della Russia, in seguito al quale 2.000 persone sono senza corrente elettrica. Lo annuncia il governatore locale.

2 anni fa
Dnipro, gli attacchi hanno creato gravi danni alla produzione di energia
Il governatore regionale Valentin Reznitchenko ha dichiarato che numerosi villaggi sono senza elettricità.

Gli attacchi russi hanno creato gravi danni alle infrastrutture che forniscono energia nella regione di Dnipro, nel centro dell'Ucraina, secondo quanto denunciato dal governatore regionale, Valentin Reznitchenko. "I russi hanno lanciato i missili sulle infrastrutture energetiche dei distretti di Pavlograd e Kamian: ci sono gravi distruzioni", ha dichiarato il governatore, precisando che "numerosi villaggi sono senza elettricità".

Anche infrastrutture energetiche nell'ovest dell'Ucraina sono state colpite negli ultimi giorni di raid russi.

2 anni fa
Mosca, 'pronti a considerare incontro Putin-Biden al G20'
Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha lasciato aperto su questa possibilità.

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha dichiarato che la Russia è pronta a considerare un'eventuale proposta di incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Joe Biden al G20 di novembre in Indonesia se questa venisse inoltrata. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. "Abbiamo detto molte volte che non rifiutiamo mai di organizzare incontri. Se ci viene fatta una proposta, la prenderemo in considerazione", ha detto Lavrov rispondendo a una domanda sulle prospettive di un tale incontro a margine del vertice del G20. Anche se tutti pensano che ci sia già un segnale di disponibilità di Biden per un incontro di questo tipo, ha commentato Lavrov, non c'è altro che il suo commento "Vedremo" su cui basarsi. "Questo probabilmente va bene per le speculazioni analitiche giornalistiche, ma non per la politica reale", ha aggiunto.

2 anni fa
Mosca, compiuti nuovi attacchi alle infrastrutture ucraine
Lo rivela il ministero della Difesa russo, specificando che gli obiettivi degli attacchi sono stati raggiunti.

Il ministero della Difesa russo ha affermato che sono stati effettuati nuovi attacchi contro obiettivi militari e infrastrutture ucraine. Oggi, le forze armate russe hanno continuato a effettuare massicci attacchi con armi a lungo raggio di alta precisione, da basi terrestri e marittime, su siti militari e installazioni elettriche in Ucraina", ha affermato il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, assicurando che tutti gli obiettivi di questi attacchi sono stati raggiunti.

2 anni fa
Per l’Onu i raid russi potrebbero essere crimini di guerra
I bombardamenti di ieri “potrebbero aver violato” il diritto internazionale in materia di guerra perché "gli attacchi contro i civili e strutture indispensabili alla loro sopravvivenza sono vietati dal diritto umanitario internazionale". A dirlo Ravina Shamdsasani, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani.

I bombardamenti russi di ieri sull'Ucraina "potrebbero aver violato" il diritto internazionale in materia di guerra. Lo afferma l'Organizzazione per le nazioni unite.

I raid di ieri

"Gli attacchi intenzionali diretti contro civili e obiettivi civili equivalgono a crimini di guerra", ha spiegato Ravina Shamdasani, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani. "Il luogo e la tempistica" degli attacchi delle forze armate russe che ieri hanno colpito città in tutta l'Ucraina quando le persone si recavano al lavoro e i bambini a scuola, "sono particolarmente scioccanti", ha affermato.

Attacchi che violano i principi del diritto umanitario internazionale

Alcuni degli attacchi sembrano aver preso di mira infrastrutture civili "critiche", dozzine di edifici residenziali e infrastrutture civili vitali, tra cui almeno 12 impianti energetici, "indicando che questi attacchi potrebbero aver violato i principi sulla condotta delle ostilità ai sensi del diritto umanitario internazionale", ha sottolineato la portavoce. "Gli attacchi contro i civili e strutture indispensabili alla loro sopravvivenza sono vietati dal diritto umanitario internazionale", ha rimarcato Shamdasani esortando la Russia "ad astenersi da un'ulteriore escalation e ad adottare tutte le misure possibili per prevenire vittime civili e danni alle infrastrutture civili".

2 anni fa
L'Ue potrebbe addestrare 15 mila militari ucraini
La missione avrebbe già ricevuto il via libera politica, resterebbero da definire alcuni dettagli operativi. Lo ha detto all'Ansa una fonte qualificata a conoscenza del dossier.

L'Unione Europea addestrerà circa 15mila militari ucraini. Lo fa sapere all'agenzia Ansa una fonte qualificata che ha conoscenza del dossier. La missione di addestramento ha già ricevuto l'ok politico, ora restano da definire alcuni dettagli operativi.

"Il quartier generale della missione sarà a Bruxelles - precisa la fonte - ma ci saranno due campi di addestramento distinti sul terreno, uno (il principale, ndr) in Polonia e uno in un altro Stato membro ancora da definire". Circa 12mila soldati riceveranno un addestramento "generale" mentre ad altri 3mila sarà riservato un corso specializzato, ad esempio "chimico-sanitario".

2 anni fa
Lavrov: "nucleare solo se la Russia rischia l'annientamento"
Il ministro degli Esteri russo ha spiegato in quali scenari Mosca potrebbe usare l'arma di distruzione di massa.

In accordo con la sua dottrina nucleare, Mosca pianifica misure di ritorsione esclusivamente per prevenire l'annientamento della Russia. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, come riporta la Tass.

2 anni fa
Erdogan e Putin si incontreranno domani
L'incontro è previsto ad Astana, in Kazakistan, il 12-13 ottobre.

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan incontrerà quello russo Vladimir Putin domani ad Astana, la capitale del Kazakhstan: lo ha reso noto oggi un funzionario del governo turco.

Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aveva detto che un incontro tra Putin ed Erdogan era possibile a margine del vertice della Conferenza sull'interazione e sulle misure di rafforzamento della fiducia in Asia (Cica) previsto ad Astana per il 12-13 ottobre.

2 anni fa
Nuovo raid russo su Zaporizhzhia nella notte
Stando al Kyiv Independent Mosca avrebbe preso di mira un sito infrastrutturale.

Le forze russe hanno attaccato di nuovo, nella notte, la città di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto il governatore della regione, Oleksandr Starukh. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, Mosca ha preso di mira un sito infrastrutturale.

Nel complesso, come è emerso ieri, sono 16 le persone morte e quasi un centinaio quelle rimaste ferite in seguito agli attacchi russi nelle aree residenziali di Zaporizhzhia tra domenica e lunedì.

2 anni fa
"La Nato punta a sconfiggere o indebolire Mosca"
Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu in Assemblea Generale, il quale ha anche denunciato la "natura politicizzata di questa sessione", in cui si voterà la risoluzione promossa dall'Ue per condannare l'annessione di alcune regioni ucraine da parte di Mosca.

La Nato punta a sconfiggere o indebolire la Russia. Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu Vassily Nebenzia in Assemblea Generale.

Nebenzia è poi tornato a denunciare la "natura politicizzata di questa sessione", in cui si voterà la risoluzione promossa dall'Ue per condannare l'annessione di alcune regioni ucraine da parte di Mosca.

Nebenzia quindi ha parlato non solo di crimini ma di passi irresponsabili del "regime di Kiev" che ha tentato di coinvolgere i Paesi Nato quando Zelensky ha chiesto "un attacco preventivo contro la Russia". Poi ha condannato il sabotaggio del ponte in Crimea, dicendo di aver avvertito che non sarebbe rimasto impunito.

2 anni fa
Biden a Zelensky: "Vi daremo sistemi di difesa aerea avanzati"
Il presidente statunitense, nel corso della telefonata con l'omologo ucraino, ha condannato gli attacchi russi in Ucraina. Gli Usa, inoltre, nei prossimi giorni "invieranno nuovi pacchetti di armi a Kiev", ha detto alla Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense.

Il presidente americano Joe Biden si è impegnato con il leader ucraino Volodymyr Zelensky "a continuare a fornire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi sistemi avanzati di difesa aerea". Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sulla telefonata.

Biden "ha anche sottolineato il suo continuo impegno con alleati e partner per continuare a imporre costi alla Russia, ritenendo la Russia responsabile dei suoi crimini di guerra e delle sue atrocità".

Nel suo colloquio telefonico con Zelensky, Biden ha condannato gli attacchi missilistici della Russia in tutta l'Ucraina e ha espresso "le sue condoglianze alle famiglie di coloro che sono stati uccisi e feriti in questi attacchi insensati".

Gli Stati Uniti "invieranno nuovi pacchetti di armi a Kiev nei prossimi giorni e continueranno ad aiutare l'Ucraina a difendersi per tutto il tempo necessario", ha detto da parte sua in un'intervista alla Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby.

2 anni fa
Sale a 14 morti il bilancio dei raid russi in tutta Ucraina
Lo ha reso noto il ministro degli Interni ucraino Denys Monastyrskyi al termine di una giornata in cui la Russia ha sganciato 83 missili e 17 droni kamikaze sul Paese.

È salito a 14 morti e 97 feriti il bilancio del massiccio attacco missilistico sferrato oggi dalla Russia sul territorio dell'Ucraina. Lo rende noto il ministro degli Interni ucraino, Denys Monastyrskyi durante un telethon nazionale, scrive Ukrinform. "In realtà, si tratta del secondo attacco missilistico massiccio dopo il 24 febbraio e, probabilmente, del più grande bombardamento della storia in termini di infrastrutture energetiche importanti. Ora può essere chiamato terrorismo energetico, una continuazione del terrorismo nucleare e mi riferisco alla centrale di Zaporizhzhia, continuamente bombardata dai russi", ha detto.

In totale sono stati lanciati 83 missili e 17 droni kamikaze su due terzi delle regioni del Paese, con infrastrutture strategiche distrutte, blackout di massa, incendi ed esplosioni. 

2 anni fa
Mosca: 'più gli Usa incoraggiano Kiev, più difficile la soluzione'
Lo ha sottolineato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Più gli Stati Uniti incoraggiano l'aggressione di Kiev, più problematica sarà la ricerca di una soluzione diplomatica. Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova citata dalle agenzie russe. "Ripetiamo soprattutto per la parte americana: gli obiettivi che abbiamo fissato in Ucraina saranno raggiunti. La Russia è aperta alla diplomazia, le condizioni preliminari sono ben note. Più Washington continuerà a incoraggiare l'atteggiamento bellicoso di Kiev, favorendo le incursioni terroristiche dei sabotatori ucraini invece di prevenirle, più sarà problematico trovare soluzioni diplomatiche", ha detto.

2 anni fa
Zelensky: "L'Ucraina non è intimidita"
Nel suo consueto messaggio serale, il presidente ucraino ha invitato la popolazione a seguire le regole di sicurezza e prestare attenzione agli allarmi aerei.

"L'Ucraina non può essere intimidita. Ma solo ancora più unita. L'Ucraina non può essere fermata. Ma convinta ancora di più che i terroristi devono essere neutralizzati. Gli occupanti non riescono a opporsi a noi sul campo di battaglia ed è per questo che ricorrono al terrore. Bene, rendiamo il campo di battaglia ancor più doloroso per il nemico. E ripristineremo tutto ciò che è stato distrutto". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo consueto video serale su Telegram, stavolta girato per strada.

Zelensky ha invitato poi gli ucraini a "seguire le regole di sicurezza e prestare attenzione agli allarmi aerei". "Il pericolo esiste ancora. Ma stiamo combattendo. Ringrazio le nostre unità dell'aeronautica militare e delle Forze di terra che sono state coinvolte oggi", ha aggiunto riferendo che "degli 84 missili russi lanciati contro l'Ucraina, 43 sono stati abbattuti. Su 24 droni russi, 13 sono stati abbattuti. E ogni dieci minuti ricevo un messaggio sull'abbattimento di un drone iraniano".

2 anni fa
Biden: 'attacchi brutali'
Il presidente americano ha condannato gli attacchi missilistici della Russia.

"Gli Stati Uniti condannano fermamente gli attacchi missilistici della Russia oggi in Ucraina. Questi attacchi hanno ucciso e ferito civili e distrutto obiettivi senza scopo militare e mostrano ancora una volta l'assoluta brutalità della guerra illegale di Putin al popolo ucraino". Lo dice il presidente americano, Joe Biden, in una nota. "Questi attacchi non fanno che rafforzare ulteriormente il nostro impegno a stare con il popolo ucraino per tutto il tempo necessario", ha sottolineato.

"Insieme ai nostri alleati e partner, continueremo a imporre costi alla Russia per la sua aggressione, a ritenere Putin e la Russia responsabili di atrocità e crimini di guerra e forniremo il supporto necessario alle forze ucraine per difendere il loro Paese e la loro libertà", ha proseguito Biden nella nota. "Chiediamo ancora una volta alla Russia di porre fine immediatamente a questa aggressione non provocata e di rimuovere le sue truppe dall'Ucraina", ha concluso il presidente americano.

2 anni fa
Cyberattacchi russi contro alcuni principali aeroporti statunitensi
Gli attacchi hanno avuto come risultato "il divieto di accesso pubblico" ai domini web che riportano l'attesa e il traffico negli scali.

Alcuni dei maggiori aeroporti americani sono finiti nel mirino di cyberattacchi da parte di un hacker nella Federazione Russa. Lo riporta Abc citando alcune fonti, secondo le quali i sistemi colpiti non hanno riguardato il controllo del traffico aereo e le comunicazioni interne delle compagnie aree. Gli attacchi hanno avuto come risultato "il divieto di accesso pubblico" ai domini web che riportano l'attesa e il traffico negli scali.

Gli attacchi, che hanno riguardato i siti di alcune dei maggiori aeroporti americani, sono stati registrati nella notte fra ieri e oggi. A far scattare l'allarme sono state le autorità di New York notificando al Cybersecurity and Infrastructure Security Agency che lo scalo di LaGuardia era stato colpito. La situazione nell'aeroporto è stata poi normalizzata in poco tempo. A essere colpito sono stati anche i siti degli scali di Des Moines, Los Angeles, Chicago e Atlanta. I cyberattacchi sono stati più che altro "un inconveniente", riferisce una fonte a Abc.

2 anni fa
"Continueremo a sostenere l'Ucraina"
Lo afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken.

"Ho appena parlato con il ministro Kuleba per ribadire il sostegno americano all'Ucraina dopo gli orribili attacchi del Cremlino di questa mattina. Continueremo a fornire assistenza economica, umanitaria e di sicurezza in modo che l'Ucraina possa difendersi e prendersi cura della sua gente". Lo twitta il segretario di Stato americano Antony Blinken.

2 anni fa
Sale il pressing per armi a lungo raggio a Kiev
Da tempo l'Ucraina chiede all'Occidente armi più potenti e sistemi di difesa aerea per contrastare la Russia. Richieste che finora sono cadute nel vuoto.

Gli attacchi russi alle città e alle infrastrutture ucraine sembrano in grado di dare una nuova spinta alla richiesta di Kiev di sistemi missilistici più sofisticati e armi a più lungo raggio. Lo riporta il Washington Post, ricordando come da tempo l'Ucraina chiede all'Occidente armi più potenti e sistemi di difesa aerea per contrastare la Russia. Le richieste ucraine sono finora cadute nel vuoto negli Stati Uniti, dove l'amministrazione Biden si è opposta a consegnare a Kiev i tanto richiesti Atacms (Army Tactical Missile System). Il rifiuto della Casa Bianca è stato motivato dalla necessità di evitare un'escalation della guerra. Ma alla luce degli attacchi sferrati nelle ultime ore da Vladimir Putin non è chiaro se la Casa Bianca rivedrà la sua posizione.

2 anni fa
L'Onu denuncia: 'escalation inaccettabile'
Il segretario generale Antonio Guterres ha deprecato gli attacchi su suo suolo ucraino che hanno provocato danni diffusi alle aree civili.

Gli attacchi russi sull'Ucraina sono "un'escalation inaccettabile della guerra". Lo denuncia il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Guterres si è detto "profondamente scioccato dagli attacchi missilistici su larga scala delle forze armate russe alle città di tutta l'Ucraina che, secondo quanto riferito, hanno provocato danni diffusi alle aree civili e provocato la morte e il ferimento di decine di persone". "Ciò costituisce un'altra inaccettabile escalation della guerra - ha sottolineato - e come sempre i civili stanno pagando il prezzo più alto".

2 anni fa
La Croce Rossa continua ad essere operativa
Nonostante gli attacchi russi, le attività dell'organizzazione procedono su suolo ucraino.

La Croce Rossa Ucraina "desidera chiarire che le nostre operazioni non sono state sospese nel Paese. Rimaniamo in Ucraina e continueremo le nostre attività, il tutto adattandoci al deterioramento della situazione della sicurezza come richiesto". Lo afferma in un tweet al stessa Croce Rossa, dopo che era circolata la voce che le operazioni erano state interrotte a seguito dei recenti attacchi.

2 anni fa
USA: 'Attacchi preoccupanti, monitoriamo'
Per un funzionario dell'amministrazione Usa, i bombardamenti di Mosca sono un altro segnale di quanto possa essere brutale Putin.

La Casa Bianca sta monitorando da vicino gli ultimi attacchi della Russia in Ucraina definendoli "preoccupanti". Lo riferisce un alto funzionario dell'amministrazione alla Cnn sottolineando che i bombardamenti di Mosca sono un altro segnale di quanto possa essere "brutale" il presidente russo Vladimir Putin. 

Il presidente francese Emmanue Macron indica dal canto suo un "cambiamento profondo della natura di questa guerra" in seguito alla serie di attacchi russi sferrati su tutto il territorio ucraino. 

2 anni fa
Alcuni regioni ucraine senza elettricità
Importanti infrastrutture sono state danneggiate a Kiev e in altre regioni.

Undici importanti infrastrutture in otto regioni ucraine e a Kiev sono state danneggiate. Al momento risultano senza luce elettrica le regioni di Leopoli, Poltava, Sumy e Ternopil. Altre regioni hanno invece subito parziali interruzioni. Tutti i servizi stanno cercando di ripristinare le infrastrutture. Lo riferisce l'emittente radiotelevisiva ucraina Suspilne, citando la portavoce della polizia nazionale ucraina Maryana Reva. 

2 anni fa
Metsola: "Un regime che uccide i bambini è criminale"
La presidente del Parlamento europeo ha aperto la settimana europea delle regioni con un pensiero alle vittime degli ultimi attacchi russi su territorio ucraino.

"Un regime che colpisce senza discriminazione bambini e civili è un regime criminale e bisogna continuare a combatterlo". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola all'apertura politica della settimana europea delle regioni. "Vorrei che questa fosse una giornata più lieta, purtroppo è molto triste perché ha visto delle atrocità commesse a Kiev e in altre città dell'Ucraina. Il nostro dolore deve diventare determinazione di fare di più, di essere fermi e risoluti insieme ai nostri amici ucraini".

2 anni fa
Cassis condanna gli attacchi russi
Il presidente della Confederazione chiede a Mosca di interrompere i raid.

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis condanna con forza i raid russi condotti in aree residenziali di diverse città ucraine. In un tweet pubblicato in mattinata, egli invita Mosca a fermare immediatamente questi "attacchi indiscriminati".

"I civili devono essere protetti secondo il diritto internazionale umanitario!", aggiunge il consigliere federale. Il Cremlino ha giustificato gli attacchi missilistici parlando di una rappresaglia per quella che ha definito una "azione terroristica" contro il territorio russo, ovvero l'esplosione sul ponte Kerch in Crimea. Secondo i dati ufficiali, stamane sono stati lanciati almeno 75 missili contro varie città ucraine.

2 anni fa
"Raggiunti gli obbiettivi degli attacchi di precisione in Ucraina"
Nel mirino ci sarebbero stati comandi militari ucraini, centri di comunicazione e impianti energetici. Il ministero della Difesa russo: "Tutti i siti sono stati colpiti".

"Gli obiettivi degli attacchi di precisione in Ucraina sono stati raggiunti", afferma il ministero della Difesa russo. Nel mirino sarebbero stati comandi militari ucraini, centri di comunicazione e impianti energetici. "Tutti i siti sono stati colpiti". Vladimir Putin ha parlato "massicci attacchi alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina" e ha avvertito che la risposta di Mosca sarà "dura" se Kiev continuerà a compiere attacchi terroristici sul territorio russo". Per Putin, dopo gli ultimi attacchi l'Ucraina si pone sullo stesso piano delle organizzazioni terroristiche internazionali.

Le vittime

Nel corso degli attacchi lanciati questa mattina dalla Russia in 14 regioni dell'Ucraina Almeno dieci civili ucraini sono stati uccisi e circa sessanta sono rimasti feriti. E' il primo bilancio fornito dalla portavoce della Polizia Nazionale Maryana Reva, come riporta l'Ukrainska Pravda. L'allerta aerea in tutta l'Ucraina è durata oltre cinque ore e mezza. Secondo l'esercito ucraino, la Russia ha lanciato attacchi con droni iraniani dalla Bielorussia.

L'appoggio bielorusso a Mosca

Stamani il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha accusato l'Ucraina di voler preparare un attacco contro la Bielorussia e annunciato che Minsk schiererà sue truppe insieme a quelle russe "nella regione". Secondo Lukashenko, i leader della Nato e di alcuni Paesi europei stanno valutando le opzioni per attaccare la Bielorussia, anche con un'arma nucleare.

2 anni fa
Lukashenko annuncia truppe comuni insieme alla Russia
Il leader bielorusso accusa Kiev di volere attaccare il suo Paese.

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko accusa l'Ucraina di voler preparare un attacco contro la Bielorussia e annuncia che Minsk schiererà sue truppe insieme a quelle russe "nella regione".

2 anni fa
La Cina sollecita il dialogo e chiede una de-escalation in Ucraina
Pechino "spera che la situazione possa allentarsi il prima possibile" auspicando che "tutte le parti risolvano le loro divergenze con il dialogo". Ad affermarlo la portavoce del ministero degli Esteri cinese.

La Cina chiede una de-escalation in Ucraina dopo le decine di esplosioni che hanno scosso diverse città, tra cui Kiev, come apparente ritorsione di Mosca alle esplosioni sul ponte che collega la Crimea alla Russia.

"Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel briefing quotidiano. Pechino "sostiene sempre il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti i Paesi e delle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza che devono essere prese sul serio", auspicando che "tutte le parti risolvano le loro divergenze con il dialogo".

2 anni fa
Kiev: missile su parco giochi, cratere vicino alle altalene
L'attacco russo ha paralizzato la capitale ucraina portando alla chiusura di strade e alla sospensione della metropolitana. Colpiti un parco giochi, l'Università Schevchenko, La Filarmonica e i musei Khanenko e Shevchenko.

Le strade centrali di Kiev sono chiuse al traffico, i treni su tutte le linee della metropolitana sono stati sospesi in seguito all'attacco russo con missili sulla Capitale. Anche un parco giochi per bambini è stato colpito, i video pubblicali sul web mostrano un cratere vicino alle altalene. I missili hanno colpito i distretti di Shevchenkiv e Solomyan. Lo riferiscono i media ucraini.

Gli altri danni

"A Kiev i missili russi hanno danneggiato l'Università Shevchenko, la Filarmonica e i musei Khanenko e Shevchenko", ha annunciato il ministro della Cultura Oleksandr Tkachenko aggiungendo che il ponte pedonale e ciclabile sul Volodymyrsky Uzviz vicino all'Arco della Libertà è stato colpito.

2 anni fa
Zelensky: "allarme aereo in tutto il Paese"
Il presidente ucraino affida a Facebook il resoconto dell'attacco avvenuto a Kiev questa mattina. Stando al consigliere del ministro degli Affari interni ucraino almeno 5 persone sono morte e 12 sono rimaste ferite.

C'è un ''allarme aereo in tutta l'Ucraina'' e non solo a Kiev a Dnipro, colpite nelle ultime ore. Lo ha scritto su Facebook il presidente ucraino Volodymyr Zekensky nel ''229esimo giorno di guerra totale'', denunciando ''missili che ci stanno colpendo''.

''Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra'', ha detto Zelensky. "Numerosi attacchi missilistici russi in tutta l'Ucraina. L'unica tattica di Putin è il terrore sulle pacifiche città ucraine, ma non farà crollare l'Ucraina. Questa è anche la sua risposta a tutti gli acquiescenti che vogliono parlare con lui di pace: Putin è un terrorista che parla con i missili", ha commentato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Questa mattina esplosioni sono state registrate non solo a Kiev, ma anche a Zhytomyr, Khmelnytsky, Dnipro, Leopoli e a Ternopil.

Le vittime dell'attacco di oggi

Almeno 5 persone sono morte e 12 sono rimaste ferite nella capitale ucraina, secondo quanto scritto su Twitter da Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Affari interni ucraino. "Sono tutti civili che guidavano o camminavano nel centro di Kiev", ha affermato Gerashchenko. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha confermato che gli attacchi hanno colpito i distretti Shevchenkivskyi e Solomianskyi della città e ha consigliato ai residenti di restare nei rifugi.

2 anni fa
Tre esplosioni scuotono Kiev
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Avrebbero causato morti e feriti. Sono avvenute interno alle 8:15 locali. Si tratta del primo attacco alla capitale ucraina dallo scorso 26 giugno.

Tre forti esplosioni sono state udite questa mattina nel centro di Kiev: lo riferiscono giornalisti dell'agenzia di stampa Afp sul posto. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 8:15 ora locale (le 7:15 in Svizzera) e avrebbero causato morti e feriti, secondo quanto riporta l'emittente pubblica ucraina Suspilne citando Svitlana Vodolaga, portavoce del Servizio statale di emergenza dell'Ucraina. Le sirene di allarme antiaereo sono risuonate diverse decine di minuti prima delle detonazioni. Video postati sui social network mostrano alcune grandi colonne di fumo nero in diverse zone della città. Un razzo lanciato dalle forze armate russe è caduto vicino al monumento dell'eroe nazionale della rivoluzione ucraina Hrushevsky nel centro di Kiev, scrive sul suo canale di Telegram il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Anton Gerashchenko. L'ultimo attacco russo contro la capitale ucraina risale al 26 giugno scorso.

Il messaggio del sindaco Klitschko

Il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che nella capitale ucraina si sono verificate diverse esplosioni. Sul suo canale di Telegram il primo cittadino ha affermato che si sono verificate ''diverse esplosioni nel distretto di Shevchenkiv, nel centro della capitale. Tutti i servizi sono stati attivati. Seguiranno dettagli''.

2 anni fa
Nuovo raid su Zaporizhzhia
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L’attacco ha distrutto un palazzo residenziale a più piani. Almeno un civile è morte e cinque sono rimasti feriti. Il raid è avvenuto nella notte, alle 2:00 in Svizzera.

Un nuovo raid aereo ha colpito nella notte la città di Zaporizhzhia, nel sud-est dell'Ucraina, distruggendo un palazzo residenziale a più piani. Almeno un civile è morto e altri cinque sono rimasti feriti.

L’attacco

Lo ha reso noto su Telegram il segretario del Consiglio comunale della città, Anatoly Kurtev, come riporta il Guardian. "Questa notte, i terroristi russi hanno ancora una volta tolto la vita a un civile. Alle sei del mattino il bilancio è di un un morto. Altre cinque persone sono rimaste ferite. Tra i feriti c'è un bambino che ha riportato tagli da frammenti di vetro", ha scritto Kurtev. L'attacco è avvenuto poco prima della 3:00 ora locale (le 2:00 in Svizzera) e proseguono in queste ore le ricerche di eventuali altre vittime o sopravvissuti.

2 anni fa
La Slovacchia invia a Kiev due cannoni per il compleanno di Putin
Il ministro della Difesa slovacco, Jaroslav Na ha scritto su Twitter di "aver consegnato un altro regalo all'aggressore Putin: due nuovi obici Zuzana-2 sono ora in Ucraina.

La Slovacchia ha consegnato all'Ucraina altri due cannoni semoventi Zuzana-2 per "celebrare" il 70esimo compleanno del presidente russo Vladimir Putin: lo ha reso noto oggi su Twitter il ministro della Difesa slovacco, Jaroslav Na. 

"Per celebrare il suo 70esimo compleanno, abbiamo consegnato un altro regalo all'aggressore Putin. Altri due nuovi obici Zuzana-2 sono ora in Ucraina (e molto altro arriverà)", ha scritto il ministro. All'inizio di giugno Nad aveva annunciato che la Slovacchia aveva firmato un contratto con l'Ucraina per la fornitura di otto obici semoventi Zuzana-2 per contrastare l'aggressione russa.

2 anni fa
Zaporizhzhia colpita da 12 missili, 17 le vittime
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Sarebbe di 17 morti e oltre 40 feriti, inclusi sei bambini, il bilancio dell’attacco missilistico avvenuto questa notte a Zaporizhzhia.

Sono 17 i morti nell'attacco missilistico notturno a Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Il bilancio, provvisorio, è stato comunicato su Telegram da Anatoly Kurtev, segretario del Consiglio comunale della città. "Secondo i dati preliminari - scrive - cinque case private sono state distrutte e circa 40 sono state danneggiate. In questo momento, si sa che 17 persone sono morte". Secondo quanto riportato dai media locali ci sono anche 44 feriti. Anche ieri la città aveva subito un attacco che aveva provocato altri 17 morti.

Parzialmente distrutto un condominio di nove piani

Stando a quanto riferisce su Telegram il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Starukh, citato dalla Ukrainska Pravda, sono 12 i missili russi che si sono abbattuti sulla città meridionale. "Il nemico ha usato aerei tattici per eseguire un attacco missilistico sul centro amministrativo della regione. I rapporti preliminari indicano che la maggior parte dei missili ha colpito condomini residenziali e case private in uno dei quartieri di Zaporizhzhia. Un condominio di nove piani è stato parzialmente distrutto. Cinque abitazioni private sono state distrutte. Le infrastrutture sono state colpite. Venti automobili sono state danneggiate", ha scritto Starukh. Come è noto, secondo il segretario del Consiglio comunale della città, Anatoly Kurtev, le vittime sono 17. Da parte sua, Starukh ha affermato che i morti sono 12 ed i feriti sono 49, inclusi sei bambini.

 

2 anni fa
Gb: "I danni al ponte peseranno sul sostegno alle forze russe nel sud"
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Secondo l'intelligence britannica, il presidente russo Vladimir Putin sarà probabilmente toccato da vicino da quanto è accaduto al ponte di Kerch.

I danni al ponte sullo Stretto di Kerch provocati ieri dall'esplosione di un camion bomba avranno molto probabilmente un impatto significativo sulla capacità della Russia di sostenere le proprie forze nell'Ucraina meridionale, già sottoposta a forti tensioni: lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina.

"L'incidente toccherà da vicino Putin"

Il rapporto, pubblicato oggi dal ministero della Difesa di Londra, ricorda che la linea ferroviaria sul ponte era stata aperta al trasporto merci solo nel giugno del 2020, ma ha svolto un ruolo chiave nel trasporto di veicoli militari pesanti verso il fronte meridionale nell'invasione dell'Ucraina. "Questo incidente probabilmente toccherà da vicino il presidente Putin; è avvenuto poche ore dopo il suo 70esimo compleanno, (Putin) ha personalmente sponsorizzato e inaugurato il ponte e l'appaltatore della sua costruzione era un suo amico d'infanzia, Arkady Rotenberg", conclude l'intelligence britannica ricordando che negli ultimi mesi l'ex guardia del corpo di Putin - l'attuale comandante della Guardia Nazionale Russa, Viktor Zolatov - aveva fornito pubblicamente assicurazioni sulla sicurezza del ponte.

Sommozzatori al lavoro

I sommozzatori russi, nel frattempo, esamineranno l'entità dei danni causati al ponte. Lo ha detto il vice primo ministro russo, Marat Khusnullin, secondo quanto riportano le agenzia di stampa del Paese. I sommozzatori hanno iniziato a lavorare questa mattina alle 6 ora locale (le 5:in Svizzera), mentre un'indagine più dettagliata dei danni provocati sopra la linea di galleggiamento dovrebbe essere completata entro la fine della giornata.

2 anni fa
L'invio di armi a lungo raggio a Kiev sarà la linea rossa"
lo ha dichiarato oggi alla Tass un alto diplomatico del ministero degli Esteri russo, Alexey Polischchuk.

L'invio da parte dell'Occidente di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev rappresenterà una linea rossa per la Russia: lo ha detto oggi alla Tass un alto diplomatico del ministero degli Esteri russo, Alexey Polischchuk.

"Per quanto riguarda le linee rosse, le abbiamo già designate. Prima di tutto, si tratta della consegna a Kiev di armi a lungo raggio o più potenti. Misure specifiche di risposta alle azioni degli Stati Uniti e dei suoi alleati che forniscono armi al regime di Kiev saranno definite dopo un'analisi approfondita dello sviluppo della situazione", ha precisato.

2 anni fa
"In Russia ci sono i presupposti per un colpo di Stato"
Secondo Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente ucraino, in Russia si starebbero verificando le condizioni per un colpo di stato.

Vladimir Putin ha perso il controllo dei servizi segreti ed "è molto probabile che le esplosioni sul ponte di Crimea siano state organizzate da rappresentanti delle forze di sicurezza russe, che si oppongono alla vicenda". Lo sostiene Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente, che in tv, come riporta Unian, afferma che a suo avviso "la situazione nella Federazione Russa potrebbe molto probabilmente trasformarsi in un colpo di stato" e infatti "il personale militare è già detenuto a Mosca.

L'esplosione sul ponte come segnale

Per Podolyak l'esplosione sul ponte di Crimea è l'ultimo tassello di un processo che "indica che nella società russa si stanno sviluppando i presupposti per un colpo di stato ma è troppo presto per parlare del suo approccio". Il consigliere di Zelensky osserva che il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, e il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin hanno formato un asse contro il ministro della Difesa Serghei Shoigu e lo stato maggiore della Federazione Russa.

2 anni fa
Il generale russo Surovikin al comando delle operazioni in Ucraina
Già comandante delle truppe russe in Siria e considerato un 'falco', il 55enne colonnello generale è stato finora a capo delle forze aerospaziali.

"Il generale Serghei Surovikin è stato nominato al comando del gruppo congiunto delle forze impegnate nell'operazione militare speciale in Ucraina". Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.

A fine giugno l'intelligence britannica aveva già riferito della nomina di Surovikin a capo del gruppo dell'esercito meridionale (Sgf), al posto del generale Alexander Dvornikov. Già comandante delle truppe russe in Siria e considerato un 'falco', il 55enne colonnello generale è stato finora a capo delle forze aerospaziali. Secondo Londra il nuovo responsabile militare dell'offensiva è "da trent'anni bersaglio di accuse di corruzione e brutalità".

2 anni fa
Lavrov: "Per la Russia la guerra nucleare è inaccettabile"
Il ministro degli Esteri russo ha aggiunto che l'Occidente non riuscirà mai a distruggere l'economia russa.

La Russia si è impegnata a rispettare la dichiarazione delle cinque potenze atomiche secondo cui la guerra nucleare è inaccettabile: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo quanto riporta la Tass. Lavrov ha inoltre affermato che l'Occidente usa bugie e manipolazioni per dipingere la Russia come fonte di minacce nucleari ed ha sottolineato la natura difensiva della politica di deterrenza nucleare di Mosca. L'Occidente non riuscirà mai a distruggere l'economia russa, ha poi aggiunto.

2 anni fa
"L'incendio sul ponte di Kerch è stato provocato da un camion-bomba"
Screenshot Twitter
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Lo ha reso noto il Comitato antiterrorismo della Russia. L'arco navigabile del viadotto non ha subito danni.

L'incendio che ha colpito oggi il ponte Kerch che collega la Russia alla Crimea è stato provocato dall'esplosione di un camion: lo ha reso noto il Comitato nazionale antiterrorismo della Russia. Lo riporta la Tass. A causa dell'esplosione del camion, ha reso noto in un comunicato il Comitato nazionale antiterrorismo russo, sette serbatoi di carburante di un treno merci hanno preso fuoco.

Nessun danno per l'arco navigabile del viadotto

"Un camion proveniente dalla penisola di Taman è esploso sulla parte stradale del ponte di Crimea (detto anche ponte Kerch, ndr.) alle 6:07 di oggi, e ha causato l'incendio di sette serbatoi di carburante di un treno diretto in Crimea - si legge nella nota, riporta la Tass -. Due campate del ponte stradale sono parzialmente crollate". Il Comitato ha precisato che l'arco navigabile del viadotto non ha subito danni.

"Distruggere tutto ciò che è illegale"

"Crimea, il ponte, l'inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all'Ucraina, tutto ciò che appartiene all'occupazione russa deve essere espulso": lo ha scritto oggi in un tweet Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il tweet, commenta il Guardian, "sembra suggerire la responsabilità di Kiev" dell'incendio di questa mattina che ha distrutto parzialmente il ponte Kerch.

Aperto un procedimento penale

Il Comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale sull'incendio che oggi ha distrutto parzialmente il ponte di Crimea: lo ha reso noto lo stesso Comitato, riporta la Tass. "Il Dipartimento Investigativo Principale del Comitato Investigativo ha aperto un caso penale per l'incidente sul ponte di Crimea - si legge in un comunicato -. Gli esperti del Centro forense si stanno recando sul posto su ordine del presidente del Comitato Investigativo". 

Mosca: "La reazione di Kiev denota la sua natura terroristica"

La reazione del governo ucraino all'incendio scoppiato oggi sul ponte di Crimea denota la sua "natura terroristica": lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Lo riporta la Tass. Come riportato in precedenza, questa mattina Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha twittato, riferendosi all'incendio sul ponte: "Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto...".

Il camion bomba? "Opera dei servizi ucraini"

L'esplosione del camion bomba sul ponte in Crimea è stata un'operazione speciale dello Sbu, i servizi ucraini: lo scrive l'agenzia ucraina Unian citando fonti delle forze di sicurezza.

2 anni fa
Raid russo, la centrale di Zaporizhzhia è senza energia
Il sindaco di Energodar Dmytro Orlov ha detto che è necessario "riparare e ripristinare il funzionamento delle linee".

"La centrale nucleare di Zaporizhzhia è rimasta senza energia elettrica". Lo scrive su Telegram il sindaco di Energodar, Dmytro Orlov. "Stasera alle 00:59, a causa di un altro bombardamento da parte delle truppe russe, l'ultima linea di comunicazione con il sistema di alimentazione a 750kV della centrale nucleare di Dniprovska è stata danneggiata".

Orlov ha aggiunto che "i generatori diesel si accendono automaticamente e le forniture disponibili di gasolio per il loro lavoro in questa modalità saranno sufficienti per dieci giorni". È necessario "riparare e ripristinare il funzionamento delle linee", conclude.

2 anni fa
"Putin prepara i russi allo strike nucleare"
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Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky alla BBC, dicendo che "Putin non ha paura di un attacco nucleare, ma tema la sua gente perché solo i russi possono togliergli il potere".

Vladimir Putin e i suoi "stanno iniziando a preparare la società" russa a un potenziale attacco con armi nucleari: "non sono ancora pronti a usarle, non sanno se le useranno o meno, ma penso sia pericoloso anche solo che ne parlino". Così Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Bbc.

Il presidente ucraino ha poi negato di aver parlato ieri di attacchi preventivi della Nato alla Russia, sostenendo d'esser stato frainteso e che la traduzione sia stata strumentalizzata da Mosca.

"Putin - ha detto - non ha paura di uno strike nucleare, teme la sua gente e la sua società: perché solo il suo popolo può togliergli il potere".

2 anni fa
Dalla svizzera veicoli e attrezzature per ricostruzione
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La Svizzera risponde a una richiesta dell'ambasciata ucraina a Berna e spedisce oltre 5 milioni di materiale.

La Svizzera fornirà all'Ucraina attrezzature antincendio, veicoli per rimuovere le macerie e altro materiale per depurare l'acqua pari a un valore di 5,2 milioni di franchi. Un primo convoglio formato da due autocarri è partito oggi alla volta di Kiev. Il materiale, precisa una nota governativa odierna, è stato donato dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps) e dalla città di Basilea. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) organizza e finanzia il trasporto.

Trasporto via terra

Con questa decisione, la Svizzera risponde a una richiesta dell'ambasciata ucraina a Berna. Tutto il materiale sarà trasportato via terra in modo scaglionato. Oggi i due primi camion, con a bordo quattro macchinari da cantiere, sono partiti alla volta dell'Ucraina. In totale, la Svizzera invierà venti di questi macchinari, tre veicoli antincendio e un veicolo di piccole dimensioni adibito al trasporto di materiale e persone, due container mobili per la raccolta e la depurazione di acqua contaminata e due container di beni tra cui figurano attrezzature per sollevare e spostare carichi, sistemi di illuminazione e generatori di corrente.

Già inviate oltre 680 tonnellate di materiale

Il materiale sarà consegnato al servizio della protezione civile del ministero ucraino dell'interno dopo una formazione sull'utilizzo organizzata sul posto da personale del Corpo svizzero di aiuto umanitario. Le autorità ucraine si occuperanno invece di trasportare le attrezzature in varie località del Paese - tra cui la città orientale di Kharkiv, pesantemente segnata dai combattimenti - dove saranno impiegate nei lavori di ricostruzione e riparazione. Dall'inizio del conflitto la Dsc ha inviato a Kiev oltre 680 tonnellate di materiale per l'assistenza e ha acquistato in territorio ucraino più di 4’750 tonnellate di generi alimentari per aiutare la popolazione.

 

2 anni fa
Zelensky: "Siamo sull'orlo del disastro nucleare"
"Tutti noi siamo sull'orlo di un disastro nucleare a causa della cattura della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe".

"Tutti noi siamo sull'orlo di un disastro nucleare a causa della cattura della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al vertice di Praga. "La Russia ha portato la guerra nella nostra terra, nella parte ucraina dell'Europa. E solo grazie al fatto che il popolo ucraino ha fermato l'invasione della Russia, quest'ultima non può ancora portare la stessa guerra in altre parti d'Europa, in particolare nei Paesi baltici, in Polonia e in Moldavia", ha sottolineato.

2 anni fa
L'Onu monitorerà la repressione in Russia
È la prima volta che Mosca è presa di mira da un testo riguardante la situazione dei diritti umani nel Paese.

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha deciso per la prima volta di monitorare la repressione degli oppositori in Russia e la situazione dei diritti nel Paese. I 47 Stati membri del Consiglio hanno adottato una risoluzione in tal senso, proposta da tutti i Paesi membri dell'Unione Europea con l'eccezione dell'Ungheria, con 17 voti a favore. 24 Paesi si sono astenuti e 6 hanno votato contro, tra cui la Cina. È la prima volta che Mosca è presa di mira da un testo riguardante la situazione dei diritti umani nel Paese.

2 anni fa
Blinken: "Pronti a risolvere crisi con diplomazia"
"Il Presidente Putin e la Russia non hanno mostrato alcun interesse per una diplomazia significativa. E a meno che e finché non lo faranno, è molto difficile proseguire", ha affermato il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken.

Gli Usa sono "pronti" a risolvere la guerra in Ucraina attraverso la diplomazia quando Mosca dimostrerà di essere "seriamente intenzionata" a percorrere questa strada: così il Segretario di Stato Antony Blinken durante una conferenza stampa a Lima. Lo riporta il Dipartimento di Stato sul suo sito.

"Il Presidente Putin e la Russia non hanno mostrato alcun interesse per una diplomazia significativa. E a meno che e finché non lo faranno, è molto difficile proseguire. Abbiamo sempre detto, il presidente (ucraino) Zelensky ha sempre detto che alla fine la questione si risolverà con la diplomazia. E se e quando la Russia dimostrerà di essere seriamente intenzionata a impegnarsi in tale diplomazia, noi saremo pronti, saremo lì. Ma ogni segnale in questo momento purtroppo punta nella direzione opposta", ha detto Blinken.

2 anni fa
418 bambini uccisi dall'inizio dell'invasione
In Ucraina almeno 418 bambini sono stati uccisi dalle forze russe.

Almeno 418 bambini sono stati uccisi dalle forze russe in Ucraina dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio scorso. Lo ha reso noto su Telegram l'ufficio del Procuratore Generale di Kiev, secondo quanto riporta Ukrinform. I bambini feriti sono almeno 789.

2 anni fa
Putin compie 70 anni, Kirill invita a pregare per lui
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È il compleanno del leader del Cremlino. Il patriarca della chiesa ortodossa ha invitato i russi e il clero a pregare per la sua salute

Un compleanno a cifra piena. Cade infatti oggi l'anniversario del presidente russo Vladimir Putin, che è arrivato al traguardo dei 70 anni. Del presidente russo si parla ormai quotidianamente dallo scorso mese di febbraio, quando ha dato il via "all'operazione militare speciale" ai danni dell'Ucraina. Nonostante l'energia mostrata sul campo, non mancano le voci su una possibile malattia di Putin, forse un tumore. Non a caso il patriarca della chiesa ortodossa Kirill ha invitato i russi e il clero a "pregare per la salute" del presidente della Russia. Lo si legge sul sito della Chiesa ortodossa russa, che ha predisposto due differenti preghiere, riporta l'agenzia Unian. "Il patriarca Kirill ha ritenuto necessario che tutti i credenti offrissero in questo giorno una diligente preghiera per la salute del capo dello Stato russo", si legge nel messaggio. "I sacerdoti pregheranno per la salute del presidente il giorno del suo compleanno, il 7 ottobre, e il giorno successivo, quando si festeggia Sergio di Radonezh", uno dei Santi più amati in Russia.

2 anni fa
Scoperti nel Kharkiv i corpi di 534 ucraini uccisi
Nella regione di Kharkiv sono stati ritrovati oltre 500 corpi senza vita. Di questi, 19 di erano di bambini.

I corpi di 534 ucraini uccisi dai russi sono stati scoperti nella parte della regione di Kharkiv liberata dalle forze ucraine. Lo ha annunciato Serhiy Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della direzione della polizia nazionale nella regione di Kharkiv, durante un briefing online, secondo quanto riporta Unian.

Oltre 20 camere di tortura

"Purtroppo abbiamo già registrato e prelevato dai territori disoccupati i corpi di 534 civili, di cui 226 donne, 260 uomini, 19 bambini (13 di loro non sono stati identificati) e 29 resti umani, il cui sesso non è stato ancora determinato", ha detto Bolvinov aggiungendo che sono state scoperte 22 camere di tortura.

 

2 anni fa
Il Consiglio europeo adotta le nuove sanzioni contro la Russia
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L'ottavo pacchetto sanzioni comprende misure volte a rafforzare la pressione sul governo e sull'economia russa e a indebolirne le capacità militari.

Il Consiglio europeo ha adottato l'ottavo pacchetto sanzioni contro la Russia in risposta "all'annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson". Lo riporta lo stesso Consiglio in una nota. "Il pacchetto concordato comprende una serie di misure volte a rafforzare la pressione sul governo e sull'economia russa, a indebolire le capacità militari della Russia e introduce le basi per l’inserimento di un tetto massimo di prezzo per il trasporto marittimo di petrolio russo destinato a paesi terzi e di ulteriori restrizioni sul trasporto marittimo di petrolio greggio e prodotti petroliferi verso paesi terzi".

Nello specifico

"Concretamente - nota il Consiglio europeo - la combinazione di queste misure funziona come segue: sarà vietato fornire trasporto marittimo e assistenza tecnica, servizi di intermediazione, finanziamento o assistenza finanziaria relativi al trasporto marittimo verso paesi terzi di petrolio greggio (a partire da dicembre 2022) o di prodotti petroliferi (a partire da febbraio 2023) originari o esportati dalla Russia”. La deroga al 'price cap' consentirebbe la fornitura del trasporto e di questi servizi se il petrolio o i prodotti petroliferi sono acquistati a un prezzo massimo prestabilito o inferiore. Il nuovo divieto per le navi dell'Ue di fornire il trasporto marittimo di tali prodotti a paesi terzi si applicherà a partire dalla data in cui il Consiglio deciderà all'unanimità di introdurre il 'price cap'. Il tetto massimo dei prezzi “ridurrà drasticamente i ricavi della Russia dal petrolio, dopo che la sua guerra illegale contro l'Ucraina ha gonfiato i prezzi globali dell'energia. Il tetto al prezzo del petrolio può anche servire a stabilizzare i prezzi globali dell'energia".

“Ampliare i criteri su cui possono basarsi le sanzioni individuali”

Il pacchetto introduce poi una lunga serie di limitazioni all'import e all'export da e verso la Russia in beni e servizi, il divieto per i cittadini dell'Ue di ricoprire cariche negli organi direttivi di alcune persone giuridiche, entità o organismi russi di proprietà o controllati dallo Stato, la sanzione di individui ed entità che hanno avuto un ruolo nell'organizzazione dei "referendum" illegali, rappresentanti del settore della difesa e persone note che diffondono disinformazione sulla guerra. Il Consiglio ha inoltre deciso di ampliare i criteri su cui possono basarsi le sanzioni individuali, al fine di includere la possibilità di colpire coloro che facilitano l'elusione delle sanzioni dell'Ue.

2 anni fa
Usa: “Kiev dietro l’omicidio della figlia di Dugin”
© Twitter/Visegrád 24
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Lo hanno rivelato dei funzionari informati sui fatti al New York Times, i quali hanno anche detto che “i servizi statunitensi non erano a conoscenza dell’operazione e, se fossero stati consultati, si sarebbero opposti.”

 L’intelligence americana ritiene che dietro l'omicidio di Darya Dugina, figlia del filosofo ultranazionalista russo Alexander Dugin uccisa ad agosto in un attentato, ci sia il governo di Kiev. Lo rivelano fonti informate al New York Times precisando che gli Usa "non hanno preso parte all'attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza". I funzionari riferiscono anche che i servizi Usa non erano a conoscenza dell'operazione e si sarebbero opposti se fossero stati consultati.

Il vero obiettivo era il padre?

I funzionari americani che hanno parlato con il New York Times non hanno rivelato quali elementi del governo ucraino siano i mandanti dell'omicidio della Dugina o se il presidente Voldymyr Zelensky fosse al corrente. Alcuni ritengono, inoltre, che il vero obiettivo dell'attentato fosse il padre. L'ultranazionalista Dugin da mesi esorta Mosca a intensificare la sua guerra contro l'Ucraina e da sempre è uno dei principali sostenitori di una Russia aggressiva e imperialista.

“Dugina non era un obiettivo”

Interpellato dal prestigioso quotidiano americano il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha ribadito che il governo di Kiev non è coinvolto nella morte della figlia dell'ultranazionalista. "In tempo di guerra ogni omicidio deve avere un senso, soddisfare uno scopo specifico, tattico o strategico. Dugina non è un obiettivo nè tattico nè strategico per l'Ucraina", ha detto.

2 anni fa
Stoltenberg: “L’offensiva di Kiev fa progressi impressionanti”
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Il segretario generale della Nato ha detto che il sostegno all'Ucraina “verrà intensificato per tutto il tempo necessario".

"Ho parlato con il presidente ucraino Zelensky e ho elogiato il coraggio del popolo e delle forze armate ucraine per gli impressionanti progressi nel riconquistare il loro territorio dagli aggressori russi". Lo ha affermato via Twitter il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

"La Russia deve fermare la guerra che ha iniziato. La Nato sosterrà e intensificherà il sostegno all'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha aggiunto Stoltenberg.

2 anni fa
Ue, via libera al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia
I 27 hanno raggiunto un nuovo accordo, che include il price cap al petrolio.

Accordo tra i 27 sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, incluso il price cap al petrolio. Il via libera, a quanto si apprende, è arrivato in mattinata nel corso del Coreper, la riunione dei Rappresentanti permanenti dei paesi membri. La formalizzazione dell'approvazione dell'ottavo pacchetto arriverà per procedura scritta.

Intervenendo al Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha concentrato quasi tutto il suo discorso sul problema energetico. “Accolgo con favore l'accordo raggiunto oggi dagli Stati membri sull'ottavo pacchetto di sanzioni. Ci siamo mossi in modo rapido e deciso. Non accetteremo mai i falsi referendum di Putin né alcun tipo di annessione in Ucraina. Siamo determinati a continuare a far pagare il Cremlino”. 

2 anni fa
Gazprom, riprese le forniture di gas all'Italia attraverso l'Austria
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Lo ha annunciato l'azienda, dopo le modifiche normative in Austria.

Il gigante russo dell'energia Gazprom ha fatto sapere che sono riprese le esportazioni di gas attraverso l'Austria, principalmente dirette all'Italia, aggiungendo che l'azienda e i clienti italiani hanno trovato una soluzione sulle vendite di gas dopo le modifiche normative in Austria. 

2 anni fa
Putin firma le leggi che annettono le 4 regioni occupate
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Il presidente russo ha ratificato l'annessione dei territori alla Federazione Russa.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato le quattro leggi che ratificano l'annessione alla Federazione Russa delle regioni ucraine occupate di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Lo riporta la Tass. Il testo di legge recita: "I confini dei nuovi soggetti della Federazione, come risulta dai trattati, saranno determinati dai confini che esistevano il giorno della loro formazione e accettazione nella Federazione Russa". Fino all'elezione dei nuovi capi le regioni saranno guidate da funzionari temporanei ad interim nominati da Putin. Le forze russe non controllano pienamente nessuna delle quattro aree.

2 anni fa
"Armi USA a Kiev avvicinano il conflitto Russia-NATO"
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Lo ha dichiarato il vicedirettore del del dipartimento per la non proliferazione e il controllo delle armi del ministero degli Esteri di Mosca.

Il sostegno militare degli Stati Uniti all'Ucraina "spinge la situazione più vicina al pericoloso punto di un confronto militare diretto tra Russia e Nato". Lo ha dichiarato il vicedirettore del dipartimento per la non proliferazione e il controllo delle armi del ministero degli Esteri di Mosca, Konstantin Vorontsov, durante un incontro all'Onu. Lo riferisce l'agenzia Tass.

2 anni fa
Mosca mostra mappa ritirata nella regione Kherson
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Le truppe russe, stando alla cartina militare, avrebbero lasciato un gran numero di località della regione nel sud dell’Ucraina.

Il ministero della Difesa russo ha mostrato, durante il suo briefing quotidiano, una mappa militare da cui emerge l'importante ritirata delle forze di Mosca da alcuni territori settentrionali della regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina. La mappa mostra che le truppe russe hanno lasciato un gran numero di località tra cui Dudchany, sulla riva ovest del fiume Dnepr, dove l'esercito ucraino è impegnato nella controffensiva.

2 anni fa
“Bandiera ucraina sventola in villaggio del Kherson”
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A riferirlo il deputato ucraino Roman Lozynskyi, il quale presta servizio nelle forze di difesa di Kiev.

La bandiera ucraina è stata issata dalle forze di Kiev nel villaggio di Davydiv Brid, nella regione di Kherson. Lo ha riferito su Facebook il deputato Roman Lozynskyi, che presta servizio nelle forze di difesa di Kiev.

Davydiv Brid è stata "violentata dall'occupazione russa. Diventerà una delle perle dei nostri viaggi attraverso il sud dell'Ucraina dopo la vittoria. Incontriamoci sul fiume Inhulec!", ha scritto.

L'avanzata della controffensiva ucraina nel sud sta proseguendo con la riconquista di diverse località, dopo che ieri la Difesa di Mosca ha ammesso lo sfondamento delle sue linee di difesa a Kherson.

2 anni fa
“Missili russi sulla regione di Kharkiv”
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A dirlo la Procura regionale ucraina. “Danneggiate anche delle case private”.

Questa mattina le truppe russe hanno lanciato un attacco con missili S-300 sul villaggio Shevchenkove, nella regione orientale di Kharkiv, liberata il 7 settembre dalle forze ucraine, danneggiando case private.

"Anche dopo la liberazione, il territorio della regione di Kharkiv continua a soffrire dell'aggressione armata della Federazione Russa. Oggi i militari delle Forze Armate della Federazione Russa hanno lanciato un attacco missilistico sul villaggio di Shevchenkove nel distretto di Kupyansk. Le case dei civili sono state danneggiate", ha reso noto la Procura regionale di Kharkiv, come riporta Ukrinform.

2 anni fa
"Non vediamo manovre nucleari"
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Lo sostiene un alto funzionario della difesa occidentale sulle speculazioni di possibili manovre russe

"Non abbiamo nessuna indicazione che le forze armate russe stiano mobilitando mezzi o personale connessi al loro arsenale nucleare: tutto al momento è nella norma". Lo sostiene un alto funzionario della difesa occidentale commentando le recenti "speculazioni" su varie testate internazionali riguardo possibili manovre russe.

2 anni fa
Cremlino, non partecipiamo alla "retorica nucleare" occidentale
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Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commenta la notizia del Times secondo cui Putin potrebbe compiere un test nucleare ai confini dell'Ucraina.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia non vuole "prendere parte" alla "retorica nucleare" dei "media e dei politici occidentali". "Nei media occidentali, i politici occidentali, i capi di Stato ora hanno molti esercizi di retorica nucleare. Non vogliamo prendere parte a questo", ha detto Peskov, citato dalla Tass, commentando la notizia del Times che, citando un'informativa inviata dalla Nato agli Stati membri, sostiene che Vladimir Putin potrebbe in teoria preparare le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell'Ucraina.

2 anni fa
Espulso il direttore della centrale di Zaporizhzhia
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Igor Murashov è accusato dalle forze di occupazione russe di avere legami con Kiev.

Il direttore generale della centrale nucleare di Zaporozhzhia Igor Murashov, arrestato dalle forze di occupazione russe e poi rilasciato, è stato espulso da Energodar per "legami con i servizi di sicurezza ucraini". Il canale televisivo Rossiya-24 ha pubblicato un video che mostra Murashov che ammette i suoi legami con i servizi di sicurezza ucraini. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa Interfax. "La direzione della centrale nucleare di Zaporozhzhia può essere formata da dipendenti della centrale", ha dichiarato Renat Karchaa, consigliere del capo di Rosenergoatom, filiale operativa delle centrali russe di Atomenergoprom.

2 anni fa
Zelensky: "Impossibile negoziare con la Russia"
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Il presidente ucraino ha firmato un decreto in cui si afferma l'impossibilità di negoziare con Putin.

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale del 30 settembre in cui si afferma l'impossibilità di negoziare con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell'Ucraina. Tenendo conto dei risultati della riunione si è "affermata l'impossibilità di intrattenere negoziati con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin". Lo riporta Ukrainska Pravda.

2 anni fa
'Putin si prepara a test nucleare al confine ucraino'
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Il britannico Times cita un'informativa inviata dalla Nato agli Stati membri, in cui si avverte di possibili azioni di Mosca.

Putin starebbe preparando le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell'Ucraina. È quanto si legge sul britannico Times che cita un'informativa inviata dalla Nato agli Stati membri. Si tratta di un rapporto dell'intelligence in cui si avverte di possibili azioni di Mosca fra cui quella di testare il drone sottomarino Poseidon equipaggiato con una testata atomica.

Mobilitato il treno della divisione nucleare? 

Secondo altre fonti, un treno militare russo della divisione nucleare sarebbe partito in direzione dell'Ucraina: l'unità è responsabile delle munizioni nucleari, del loro stoccaggio e manutenzione, stando all'analista basato in Polonia Konrad Muzyka. Secondo una fonte di alto livello della difesa occidentale citata dal Times, la dimostrazione di forza più probabile da parte di Putin tramite il ricorso a ordigni atomici avverrebbe nel Mar Nero. Ma "non è impossibile" che il leader del Cremlino possa utilizzare un'arma nucleare tattica in Ucraina. In quel caso però i rischi per i russi sono più alti: "Potrebbero sbagliare e colpire accidentalmente una città russa vicino al confine ucraino come Belgorod", ha detto la fonte. Per Andrew Futter, professore dell'Università di Leicester ed esperto di armi atomiche, l'aver mobilitato il treno delle divisione 'nucleare' rappresenta al momento un avvertimento lanciato da Putin all'Occidente.

2 anni fa
Corea del Nord, sostegno alla Russia per l'annessione dei territori ucraini
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Il paese ritiene che i referendum di adesione alla Federazione russa "si sono tenuti in linea con i principi della Carta dell'Onu".

La Corea del Nord ha espresso sostegno all'annessione russa delle quattro regioni ucraine, accusando gli Stati Uniti di "abusare" del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha riferito un dispaccio dell'agenzia ufficiale Kcna, citando Jo Chol-su, direttore generale del Dipartimento dell'organizzazione internazionale presso il ministero degli Esteri, per il quale i referendum di adesione alla Federazione russa "si sono tenuti in linea con i principi della Carta dell'Onu". "Rispettiamo la volontà dei residenti che aspiravano all'integrazione e sosteniamo la posizione di Mosca di fare le suddette regioni parte della Russia". 

Le critiche agli USA

Il funzionario nordcoreano ha criticato gli Stati Uniti per aver applicato "doppi standard da gangster" all'Onu, insistendo sul fatto che le precedenti aggressioni di Washington all'ex Jugoslavia, all'Afghanistan e all'Iraq non sono state affrontate dal Consiglio di Sicurezza. "Non torneranno mai i giorni in cui gli Stati Uniti potranno usare il Consiglio come scudo e mezzo di aggressione per mantenere la propria supremazia", ha aggiunto Jo.

Stretti legami con Mosca 

Il sostegno di Pyongyang a Mosca è ormai consolidato e la Russia ha puntualmente ricambiato bloccando - insieme alla Cina - qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza di condanna a Pyongyang per i test missilisti effettuati da inizio 2022, almeno 23 tra balistici e da crociera. A luglio, la Corea del Nord ha formalmente riconosciuto l'indipendenza delle repubbliche separatiste filo-russe di Donetsk e Luhansk in Ucraina, diventando il terzo Paese al mondo a farlo dopo Russia e Siria. Pyongyang ha di recente elogiato i suoi stretti legami con Mosca, in contrapposizione ai freddi legami intercoreani e allo stallo dei colloqui sul corposo dossier nucleare con Washington.

2 anni fa
Mosca: "Kiev oltre nostre linee di difesa a Kherson"
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L'esercito ucraino è riuscito a "penetrare le linee della nostra difesa nella regione meridionale di Kherson, appena ammessa a Mosca". Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo.

L'esercito ucraino "con le sue soverchianti unità blindate" è riuscito a "penetrare le linee della nostra difesa" nell'area dei villaggi di Zolota Balka e Oleksandrivka nella regione meridionale di Kherson, appena annessa da Mosca. Lo ha ammesso il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, citato dalla Tass, dopo che Kiev aveva rivendicato ulteriori avanzate nel sud.

"Le truppe russe hanno preso il controllo di una frontiera difensiva preparata in anticipo e continuano a infliggere pesanti danni al nemico con la loro potenza di fuoco", ha aggiunto il portavoce di Mosca.

2 anni fa
In fuga la giornalista "no war" russa Ovisannikova
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Era agli arresti domiciliari, ma sarebbe scappata il primo ottobre portando con sé la figlia di 11 anni.

La giornalista russa Maria Ovisannikova, diventata famosa per avere mostrato un cartello contro l'operazione militare in Ucraina durante una diretta televisiva, è stata inserita dal ministero dell'Interno nella lista dei ricercati. Lo riferisce il sito Mediazone. Ovisannikova era agli arresti domiciliari con l'accusa di avere diffuso false notizie contro le forze armate ma, secondo quanto riferito dal marito, il primo ottobre sarebbe fuggita portando con sé la figlia di 11 anni.

Quell'atto in diretta

La giornalista era diventata famosa in tutto il mondo lo scorso marzo per essere apparsa in diretta alle spalle di una conduttrice del telegiornale mostrando il cartello "Stop alla guerra, non credete alla propaganda". Per quell'episodio era stata condannata a una multa, ma lo scorso agosto era stata posta agli arresti domiciliari per avere mostrato vicino al Cremlino un altro cartello contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina. Per questo episodio era stata posta agli arresti domiciliari fino al 9 ottobre.

2 anni fa
“Rendere il costo della guerra insostenibile per Mosca”
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La premier francese Elisabeth Borne ha detto che "è stata la Russia a lanciare questa guerra. Ed è lei che ci induce ad agire".

L'obiettivo della Francia è "rendere il costo della guerra in Ucraina insopportabile per la Russia" di Vladimir Putin: è quanto dichiarato dalla premier francese, Elisabeth Borne, aprendo il suo intervento sulla guerra in Ucraina all'Assemblea Nazionale di Parigi. "Il nostro obiettivo è lo stesso dall'inizio: colpire duramente l’economia russa, impedirle di finanziare la sua offensiva in Ucraina”, ha affermato la premier francese, ricordando che è "è stata la Russia a lanciare questa guerra. Ed è lei che ci induce ad agire".

2 anni fa
Dopo Lyman crescono a Mosca le critiche ai militari
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Per la prima volta dall'inizio dell'operazione militare speciale, alcuni comandanti delle forze armate sono chiamati direttamente in causa con i loro nomi per il proprio operato.

"La resa di Lyman diventa una questione politica". Il titolo del quotidiano russo Nezavisimaya Gazeta, considerato uno dei fogli più fedeli al Cremlino, rispecchia l'ondata di critiche che si sono levate contro il modo di condurre la campagna militare in Ucraina. Lo stesso giornale sottolinea che "per la prima volta dall'inizio dell'operazione militare speciale, alcuni comandanti delle forze armate sono chiamati direttamente in causa con i loro nomi" per il loro operato. Forse il più duro nei suoi commenti è stato il capo ceceno Ramzan Kadyrov, che ha attaccato il comandante del Distretto militare centrale, il generale Alexander Lapin, per il ritiro delle truppe russe da Lyman, città strategica per le linee di rifornimento tra il Donbass, il nord e il sud dell'Ucraina. Lapin, ha affermato Kadyrov, ha dispiegato sul campo forze della autoproclamata Repubblica di Lugansk, "ma non ha fornito loro le necessarie comunicazioni e i rifornimenti di munizioni".

Sul suo canale Telegram, Kadyrov aggiunge che due settimane fa il comandante delle forze speciali Akhmat gli aveva riferito dei pericoli, e che lui stesso ne aveva informato il capo di Stato maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov. "Ma Gerasimov - aggiunge Kadyrov - mi ha assicurato che aveva piena fiducia in Lapin e non credeva possibile un ritiro da Lyman". Con Kadyrov si è schierato anche l'uomo d'affari Yevgeny Prigozhin, associato dai media occidentali al gruppo di mercenari Wagner. Critiche sono state espresse anche dal deputato della Duma ed ex generale Andrey Gurulev, membro del partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin. "Non capisco perché non abbiano valutato correttamente la situazione e non abbiano rafforzato le truppe", ha affermato Gurulev, aggiungendo che a suo modo di vedere il problema "non è sul terreno", ma nelle stesse stanze del ministero della Difesa. "Tutto è conseguenza delle politiche seguite là", ha aggiunto.

 

2 anni fa
Svezia, la fuga di gas dal Nord Stream 2 non si è fermata
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La Guardia Costiera svedese ha dichiarato che una perdita dal gasdotto Nord Stream 2 non si è fermata ma è invece cresciuta di dimensioni.

Dopo un sorvolo sui punti di fuoriuscita effettuato stamattina, la perdita dal Nord Stream 1 non era più visibile e quindi si poteva dire che si era fermata. Tuttavia, "quella più piccola proveniente da Nord Stream 2 è invece leggermente più grande di ieri" e misura circa 30 metri di diametro, ha dichiarato la guardia costiera, secondo quanto riporta la Cnn. L'annuncio della guardia costiera è arrivato dopo che Gazprom ha dichiarato che tutte le perdite erano state fermate.

 

2 anni fa
Gazprom, la domanda di gas dell'UE scesa del 75%
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Il dato corrisponde a 30 miliardi di metri cubi e si riferisce agli ultimi 9 mesi, ha annunciato l'azienda.

"La domanda globale di gas è scesa di 40 miliardi di metri cubi negli ultimi 9 mesi, con una percentuale dei 27 stati dell'Ue del 75%, a 30 miliardi di metri cubi". Lo afferma Gazprom, come riporta la Tass. Gazprom aggiunge anche che l'esportazione media giornaliera è scesa del 30% a settembre, mese su mese, a 157 milioni di metri cubi.

2 anni fa
"I risparmi del gas saranno cruciali durante l'inverno"
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Stando al rapporto trimestrale dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), l'Europa è riuscita stoccare fino al 90% di gas a fine settembre.

Le misure di risparmio del gas in Europa saranno "cruciali" questo inverno per mantenere gli stock a livelli sufficienti in caso di taglio totale di gas russo e di "ondata di freddo tardiva": è quanto afferma l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) nel suo rapporto trimestrale. Per evitare l'importazione di gas russo, l'Europa ha proceduto all'importazione massiccia di gas naturale liquefatto (Gnl) e di gas norvegese. Grazie a questa strategia di diversificazione "gli stock di gas erano al 90% a fine settembre", riferisce l'organizzazione con base a Parigi, mettendo in guardia l'Europa sulle conseguenze, da questo inverno, di un eventuale taglio totale di gas russo.

2 anni fa
Zelensky lancia la campagna "Per cosa ci battiamo"
Il presidente ucraino invita i suoi cittadini a dire al mondo per cosa stanno combattendo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato la popolazione ad aderire alla campagna mediatica 'What We Are Fighting For' ('Per cosa ci battiamo'), chiedendo ai cittadini di dire al mondo per cosa stanno combattendo. "Gli ucraini sanno bene per cosa stanno combattendo - ha scritto su Facebook il capo di Stato ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform -. Per le persone che amiamo e per quelle che ci ispirano. Le città e i villaggi, veri luoghi di potere. I valori per cui vale la pena combattere contro il nemico. La possibilità di vivere a casa propria e di essere proprietari della propria terra. La possibilità di costruire il futuro che vogliamo. Per qualcosa che ci incoraggi a fare ciò che sembra impossibile. Unitevi all'azione '#WhatWeAreFightingFor' e dite al mondo che cosa è importante per voi".

Zelensky ha inoltre invitato tutti a condividere le loro storie con foto e video dei luoghi preferiti in Ucraina sulle pagine dei social con il tag 'Ukraine.ua' e ad aggiungere l'hashtag '#WhatWeAreFightingFor' in modo che il maggior numero possibile di persone possa vederle.

2 anni fa
"Non ci sono controlli su Putin"
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Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha condannato le "annessioni illegali di territorio ucraino" e ha definito le minacce di Putin "irresponsabili".

"Per essere chiari, chi decide è uno. Non ci sono controlli su Putin. Come ha preso la decisione irresponsabile di invadere l'Ucraina, potrebbe prenderne un'altra. In questo momento però non vedo nulla che mi faccia credere che abbia già preso una decisione del genere": lo ha detto il capo del Pentagono, Lloyd Austin, in una intervista alla Cnn commentando le minacce nucleari del presidente russo. Austin ha condannato le "annessioni illegali di territorio ucraino" e ha definito le minacce di Putin di usare "ogni mezzo disponibile" una "dichiarazione irresponsabile. Questo tintinnio della sciabola nucleare non è il tipo di cosa che ci aspetteremmo di sentire dai leader di grandi paesi con capacità atomiche".

2 anni fa
"Lyman completamente libera dalle truppe russe"
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La riconquista della città ha una valenza strategica importante.

"Lyman è completamente libera dalle truppe russe": lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La riconquista della città taglia le linee di rifornimento russe al fronte nel Donbass e fra i fronti nell'Est e nel Sud dell'Ucraina.

"Lyman, importante snodo ferroviario nella regione orientale di Donetsk che era stata annessa alla Russia, è ora sotto il pieno controllo dell'esercito ucraino, un giorno dopo l'annunciato ritiro delle truppe russe. Grazie ai nostri militari", ha dichiarato il presidente Zelensky in un video pubblicato sui social.

2 anni fa
Nato in allerta per sottomarino russo Belgorod: si teme sia test per missile porta testate nucleari
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Secondo un'informativa Nato, citata da Repubblica, il sottomarino russo si sta muovendo nei mari artici. C'è il sospetto che stia testando il missile-siluro Poseidon.

Il sommergibile a propulsione nucleare russo K-329 Belgorod si muove nei mari artici e c'è il sospetto che la sua missione sia testare il missile-siluro Poseidon, capace di portare testate nucleari a diecimila km di distanza. È quanto afferma un'informativa della Nato, citata da Repubblica, secondo cui l'Alleanza è in allerta e monitora ogni possibile lancio di siluri dal sommergibile.

Lungo 184 metri e largo 15, il Belgorod può navigare in immersione a circa sessanta chilometri orari e con un'autonomia virtualmente illimitata. Si ritiene che possa rimanere 120 giorni senza tornare in superficie.

Nei giorni scorsi è stato citato nelle analisi sul possibile sabotaggio di Nord Stream, ma non ci sono prove a riguardo. Il quotidiano aggiunge che il sospetto della Nato, trasmesso ai comandi alleati, è che il sottomarino stia per sperimentare nell'area del Mare di Kara proprio il Poseidon.

Chiamato in codice "Status-6", il Poseidon è un siluro lungo 24 metri capace di portare una testata atomica probabilmente da due megaton. Il missile-siluro è stato concepito per esplodere nella vicinanza della costa provocando uno 'tsunami radioattivo'.

2 anni fa
Zelensky ai russi: "Risolvete il problema Putin o vi farete uccidere uno per uno"
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Nel suo ultimo video-intervento, il presidente russo evoca le divisioni interne alla popolazione e all'esercito russi, anche a seguito delle recenti sconfitte militari nel Donbass.

Volodymyr Zelensky ha lanciato un monito ai russi nel suo video-intervento serale. "Finché non risolvete tutti il problema con colui che ha iniziato tutto, che ha iniziato questa guerra insensata per la Russia contro l'Ucraina, sarete uccisi uno per uno, facendo da capri espiatori, per non ammettere che questa guerra è un errore storico per la Russia".

Dopo gli ultimi successi della controffensiva ucraina nel Donbass il presidente ucraino afferma: "Lì hanno già iniziato a addentarsi: cercano i colpevoli, accusando alcuni generali di fallimenti. Questa è la prima campana che dovrebbe essere ascoltata a tutti i livelli del governo russo".

2 anni fa
"Dopo Lyman pianteremo altre bandiere nel Donbass"
Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel suo video-messaggio serale, nel giorno in cui i russi si sono ritirati dalla città strategica del sud-est.

"La bandiera ucraina è a Lyman. In questa settimana abbiamo piantato più bandiere ucraine nel Donbass. Tra una settimana ce ne saranno ancora di più". Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel suo video-messaggio serale, nel giorno in cui i russi si sono ritirati dalla città strategica del sud-est.

A Lyman "i combattimenti sono ancora in corso, ma lì non c'è traccia di pseudo-referendum", ha aggiunto Zelensky, riferendosi al voto indetto da Mosca nelle zone occupate per annetterle alla Russia. Un voto , ha aggiunto, "condannato anche oggi da ancora più voci nel mondo".

2 anni fa
Schiaffo a Putin dopo l'annessione, Kiev riprende Lyman
Le forze di Kiev sono tornate a far sventolare la loro bandiera gialloblù dopo aver accerchiato i cinquemila soldati russi di stanza in città

A neppure ventiquattr'ore dalla cerimonia al Cremlino per l'annessione del Donbass e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, l'esercito ucraino riconquista Lyman, uno dei centri strategici per il controllo dell'oblast di Donetsk. Le forze di Kiev sono tornate a far sventolare la loro bandiera gialloblù dopo aver accerchiato i cinquemila soldati russi di stanza in città, spingendoli a un'altra clamorosa ritirata.

"A causa della minaccia di essere circondate, le truppe alleate si sono ritirate da Krasny Lyman verso posizioni più vantaggiose", ha ammesso il ministero della Difesa di Mosca, offrendo una spiegazione tattica alla pesante sconfitta, con un copione che ricalca quello di poche settimane fa dopo la fuga dei suoi contingenti dalla regione di Kharkiv. Dove, intanto, si è scoperta una nuova strage di civili, con almeno 24 uccisi tra cui 13 bambini e una donna incinta. "L'esercito ucraino sta subendo perdite considerevoli ma continua ad avanzare", è la conferma dei comandi russi.

La disfatta di Lyman segna un nuovo colpo militare e di immagine all'esercito di Vladimir Putin. E come per la ritirata da Kharkiv, immediata è scattata la resa dei conti interna. A puntare il dito contro i vertici dell'esercito di Mosca è stato nuovamente il leader ceceno Ramzan Kadyrov, lanciando pesanti accuse ai generali che hanno gestito la campagna in quell'area. "A mio parere - ha scritto su Telegram, pubblicando lo stesso video della Difesa di Kiev sull'ingresso in città di due soldati ucraini con la bandiera in mano - dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e l'uso di armi nucleari a basso potenziale". Parole che fanno temere rappresaglie dopo l'avvertimento del Cremlino sulla difesa delle regioni annesse con gli stessi strumenti che impiegherebbe a tutela dei suoi confini riconosciuti.

Accanto alla gioia per la riscossa, Kiev piange però l'ennesima strage di civili, all'indomani di quella a Zaporizhzhia. Un convoglio di sette auto è stato colpito mentre cercava di fuggire dalle zone controllate dai russi nell'est del Paese. Un'altra vendetta firmata da un nemico in rotta che lascia dietro di sé terra bruciata, dopo i bombardamenti e le violenze indiscriminate emersi nelle scorse settimane. Secondo i servizi di sicurezza ucraini, l'attacco è avvenuto nella cosiddetta "zona grigia" tra la città di Svatove "occupata" nel Lugansk e quella di Kupyansk "liberata" nel Kharkiv, separate da una sessantina di chilometri: un percorso che il gruppo stava cercando di attraversare quando è rimasto vittima dell'agguato, avvenuto martedì scorso. "I russi hanno sparato contro i civili quasi a distanza ravvicinata", ha accusato il governatore Oleg Synegubov, denunciando "un atto crudele che non può essere giustificato".

Mentre i raid in Ucraina non si fermano, una forte esplosione è avvenuta in Crimea, nella zona dell'aeroporto militare di Belbek, vicino a Sabastopoli, dove un aereo russo avrebbe preso fuoco dopo essere uscito di pista. Le tensioni continuano anche nell'altra regione appena annessa di Zaporizhzhia.

L'operatore nucleare di Kiev, Energoatom, ha denunciato l'arresto del direttore della centrale nucleare Igor Murashov. Per Petro Kotin, presidente della società, "le forze russe lo hanno fermato "venerdì pomeriggio "mentre si recava dalla stazione a Energodar, è stato bendato e portato via". Un episodio su cui anche l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha chiesto chiarimenti alle autorità di Mosca, secondo cui è stato "temporaneamente arrestato per essere interrogato". Ma per Kiev il vero obiettivo è quello di trasferire la centrale sotto il controllo della società per l'energia atomica russa Rosatom, costringendo i lavoratori ucraini a diventare suoi dipendenti.

2 anni fa
Gestore Nord Stream 2: finita la fuga di gas
Il portavoce della società di gestione del gasdotto ha riferito che è finita la fuga di gas dalla condotta dopo le esplosioni sospette

Il portavoce della società di gestione del gasdotto Nord Stream 2 ha riferito che è finita la fuga di gas dalla condotta, iniziata dopo le esplosioni sospette dei giorni scorsi nel mar Baltico.

La pressione dell'acqua ha più o meno chiuso il gasdotto in modo che il gas presente al suo interno non fuoriesca", ha dichiarato Ulrich Lissek. "La conclusione è che c'è ancora gas nel gasdotto", ha aggiunto.

2 anni fa
Charles Michel dopo danni a Nord Stream: "Ue determinata a proteggere sue infrastrutture critiche"
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Dopo un incontro con la prima ministra danese, il presidente del Consiglio europeo ha annunciato che la questione sarà affrontata al prossimo vertice di Praga.

"Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream è una minaccia per l'Ue. Siamo determinati a proteggere le nostre infrastrutture critiche. I leader affronteranno la questione al prossimo vertice di Praga". Lo annuncia il presidente del Consiglio europeo Charles Michel su Twitter dopo un incontro con la prima ministra danese Mette Frederiksen.

2 anni fa
Mosca ammette ritiro da Krasny Lyman e avanzata ucraina nell'area
Google Maps.
Google Maps.
Secondo il Ministero della difesa russo, la ritirata vuole consentire ai militari di raggiungere "posizioni più vantaggiose".

"A causa della minaccia di essere circondate, le truppe alleate si sono ritirate da Krasny Lyman verso posizioni più vantaggiose". Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Interfax.

"L'esercito ucraino sta subendo perdite considerevoli a Krasny Lyman, ma continua ad avanzare", ha aggiunto Mosca.

2 anni fa
Gazprom interrompe le forniture di gas russo all'Italia
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L'Eni ha fatto sapere che Gazprom "non conferma la consegna dei volumi di gas richiesti per un'impossibilità di trasporto attraverso l'Austria".

"Gazprom ha comunicato di non poter confermare la consegna dei volumi di gas richiesti per oggi a causa della dichiarata impossibilità di trasportare il gas attraverso l’Austria. Oggi, pertanto, i flussi di gas russo destinati a Eni attraverso il punto di ingresso di Tarvisio saranno nulli". Con questa stringata nota, l'Ente nazionale italiano idrocarburi (Eni) comunica tramite il suo sito internet il blocco delle forniture di gas russo all'Italia.

"Ci risulta che l'Austria stia continuando a ricevere gas al punto di consegna al confine Slovacchia/Austria. Stiamo lavorando per verificare con Gazprom se sia possibile riattivare i flussi verso l'Italia", ha dichiarato un portavoce di Eni all'agenzia Ansa.

Poco cambia

L'offerta di gas russo rispetto a quella complessiva a disposizione dell'Italia era comunque già inferiore al 10%. Il blocco delle forniture di gas dal Tarvisio non cambia in maniera significativa la situazione di approvvigionamento in gas per il Belpaese. Mercoledì, il Ministero italiano della transizione ecologica aveva riferito di avere raggiunto l'obiettivo del riempimento al 90% degli stock di gas in vista della prossima stagione fredda. Una buona notizia anche per il Ticino, che dipende interamente dall’Italia per l’approvvigionamento di gas e che ora vede più lontana l'eventualità di un'interruzione delle forniture di gas dall'Italia.

2 anni fa
Kiev: "A Kharkiv 20 civili uccisi nelle loro auto, fra cui almeno 10 bambini"
Kharkiv, aprile 2022. © Shutterstock
Kharkiv, aprile 2022. © Shutterstock
Venti civili ucraini sono stati uccisi nella regione di Kharkiv mentre lasciavano la zona in auto. Si tratterebbe del secondo convoglio di civili colpito in due giorni.

Venti civili ucraini sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nella regione di Kharkiv nel nordest del Paese mentre stavano lasciando la zona in auto. Lo afferma il governatore locale Oleh Syniehubov, citato dalla AP online.

Tre le vittime ci sono almeno dieci bambini, ha riferito il capo dei servizi di sicurezza (Sbu) di Kiev, Vasily Malyuk, citato dall'Ukrainska Pravda.

L'attacco - si tratterebbe del secondo convoglio di civili colpito negli ultimi due giorni - sarebbe avvenuto nel distretto di Kupiansy. "Un atto crudele che non può essere giustificato", ha detto Syniehubov.

2 anni fa
Rapper russo si suicida per non andare in guerra
© Instagram mrwalkie
© Instagram mrwalkie
Nato nel 1995, il musicista aveva già prestato servizio nell'esercito russo. "Non sono pronto a uccidere", ha dichiarato in un video diffuso prima di morire.

Shock in Russia per il suicidio del giovane rapper Ivan Petunin, che si è tolto la vita in segno di protesta contro la guerra: "Non sono pronto a uccidere", ha detto in un video postato sui social prima di morire e diventato virale in tutto il mondo. Ne ha dato notizia Nexta.tv.

Petunin, 27 anni, detto walkie, era nato nel 1995 e aveva pubblicato il suo album Mental nel 2018.

Ieri Ivan, che aveva già prestato servizio nell'esercito russo, ha pubblicato su Telegram un video in cui annunciava il peggio: "Se stai guardando questo video non sono più vivo, non posso prendere il peccato dell'omicidio sulla mia anima e non voglio. Non sono pronto a uccidere per nessun ideale", ha detto. Si è suicidato a Krasnodar.

2 anni fa
Kiev: "5mila militari russi circondati a Lyman"
Lyman (simbolo rosso-arancione) nella regione di Lugansk. Google Maps.
Lyman (simbolo rosso-arancione) nella regione di Lugansk. Google Maps.
Secondo le autorità ucraine di Lugansk, i soldati russi hanno chiesto ai loro comandanti di ritirarsi, ma il permesso è stato loro negato.

"Le truppe della Federazione Russa, oltre 5mila militari, di stanza nelle città orientale di Lyman sono circondate dall'esercito ucraino. Hanno fatto appello alla loro leadership con la richiesta di ritirarsi ma la richiesta è stata respinta dai comandanti della Federazione".

Lo ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione militare (ucraina) di Lugansk Sergiy Gaidai, come riporta Unian.

Le truppe ucraine hanno interrotto le comunicazioni di terra a supporto dei russi nell'area di Drobysheve-Liman e preso il controllo delle strade. Per questo motivo, i russi non hanno la possibilità di ripetere il ritiro di massa come nella regione di Kharkiv.

2 anni fa
Incidente a Nord Stream. "A piazzare bombe potrebbero essere stati robot di manutenzione"
© Marina danese
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Se questa teoria fosse confermata, i sospetti attorno all'incidente si indirizzerebbero ancora di più verso la Russia.

"A piazzare le bombe che hanno provocato quattro falle nel gasdotto Nord Stream 1 e 2, a circa 80 metri di profondità nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, potrebbero essere stati i robot di manutenzione durante lavori di riparazione". È l'opinione degli esperti riferita dal Guardian. "Se questa teoria si rivela corretta, la natura sofisticata dell'attacco e la potenza dell'esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale, con il dito puntato contro la Russia".

Come una bomba di aereo

Fonti di intelligence citate dalla rivista tedesca Spiegel ritengono che gli oleodotti Nord Stream 1 e 2 siano stati colpiti in quattro punti da esplosioni con 500 chili di tritolo, l'equivalente della potenza esplosiva di una bomba di aereo.

Gli investigatori tedeschi hanno effettuato letture sismiche per calcolare la potenza delle esplosioni. E hanno detto ai media che subacquei o robot telecomandati potrebbero essere in grado di visitare i siti delle perdite già questo fine settimana.

"Consumo della Danimarca per tre mesi"

Al momento dell'esplosione, Nord Stream 1 e Nord Stream 2 contenevano circa 800 milioni di metri cubi di gas nelle tre linee off shore. Lo ha detto il portavoce di Gazprom Sergei Kupriyanov in un collegamento video durante una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "Secondo le stime disponibili, c'erano circa 800 milioni di metri cubi di gas nelle tre linee di gasdotti al momento dell'incidente. È il consumo della Danimarca per tre mesi", ha affermato. Kupriyanov ha sottolineato che Gazprom è alla ricerca di possibili soluzioni per riprendere il funzionamento del sistema Nord Stream, ma è difficile stabilire i tempi del ripristino.

2 anni fa
"Bendato e portato via". Arrestato il direttore della centrale nucleare di Zaporizhzhia
© Shutterstock
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A riferire dell'arresto è la società statale ucraina Energoatom, che si occupa della gestione delle centrali nucleari ucraine.

"Gli occupanti russi hanno arrestato Igor Murashov, il direttore generale della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia Igor Murashov, che ha la responsabilità principale ed esclusiva della sicurezza nucleare e delle radiazioni nell'impianto". "La sua detenzione rappresenta un pericolo per il funzionamento della più grande centrale nucleare europea", ha dichiarato su Telegram Petro Kotin, presidente della Società energetica statale Energoatom, citato da Ukrinform. Secondo Kotin, "ieri pomeriggio le forze russe hanno fermato Murashov mentre si recava dalla stazione a Energodar, è stato bendato e portato via".

2 anni fa
La Svizzera condanna l'annessione russa dei territori ucraini
Le quattro regioni annesse alla Federazione russa con la Crimea, sotto controllo russo dal 2014. © Shutterstock
Le quattro regioni annesse alla Federazione russa con la Crimea, sotto controllo russo dal 2014. © Shutterstock
La Svizzera non riconosce l'incorporazione dei territori ucraini nella Federazione Russa. Lo ha scritto in serata in una nota il Consiglio federale.

Il Consiglio federale condanna l'annessione di territori ucraini da parte della Russia, definendola "una grave violazione del diritto internazionale" che viola l'integrità territoriale e la sovranità nazionale dell'Ucraina.

Il parere dell'Esecutivo

"La Svizzera non riconosce l'incorporazione dei territori ucraini nella Federazione Russa", scrive in serata l'Esecutivo federale in una nota. "Queste regioni - si legge ancora - fanno ancora parte del territorio dell'Ucraina" L'annessione, che segue quella della Crimea avvenuta nel 2014, costituisce una nuova violazione del diritto internazionale. "Il Consiglio federale esorta la Russia ad allentare le tensioni e a ritirarsi completamente dai territori ucraini". Sottolinea inoltre che, "in qualità di potenza occupante, la Russia è tenuta a rispettare il diritto internazionale umanitario, i diritti umani e l'ordinamento giuridico ucraino in vigore".

“Consentire un accesso rapido per l’aiuto umanitario”

La Svizzera chiede quindi che, "per fornire aiuto umanitario, sia garantito un accesso rapido e senza ostacoli all'intero territorio dell'Ucraina, comprese le zone occupate dalla Russia. Con l'avvicinarsi dell'inverno, la consegna di aiuti umanitari alla popolazione è infatti di fondamentale importanza".

2 anni fa
Nord Stream, la nube di metano verso l'Italia
© NILU
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Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, assicura che non ci sono pericoli di inquinamento né per la salute dei cittadini.

Dovrebbe arrivare sull'Italia la coda della nube di metano che si è formata a seguito della fuga di gas del 27 settembre dai gasdotti Nord Stream 1 e 2, stimata nell'ultimo aggiornamento in 80mila tonnellate. Non c'è nessun pericolo né di inquinamento né per la salute dei cittadini, dato che la nube si è molto diluita in atmosfera ed essendo il metano un gas climalterante (che incide sul riscaldamento globale), non inquinante. Lo spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, sui dati del rapporto dell'Istituto Norvegese per la ricerca sull'aria (Nilu), in base ai quali la nube si è divisa in 2 parti.

2 anni fa
Biden accusa Mosca di "annessione fraudolenta"
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Il presidente USA assicura che continuerà a sostenere Kiev "con le armi e la diplomazia" e annuncia nuove sanzioni contro la Russia.

"Gli Stati Uniti condannano il tentativo fraudolento della Russia di annettere il territorio sovrano dell'Ucraina". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden, assicurando che Washington continuerà a sostenere Kiev "con le armi e la diplomazia". "Queste azioni non hanno legittimità", ha proseguito Biden condannando l'annessione da parte della Russia di territori ucraini. Gli Usa hanno pure deciso una nuova raffica di sanzioni contro la Russia: nel mirino decine di società del settore tecnologico e della difesa, centinaia di deputati, oltre 900 dirigenti e i vertici della banca centrale russa. "Gli Stati Uniti onoreranno sempre i confini dell'Ucraina riconosciuti a livello internazionale. Continueremo a sostenere gli sforzi di Kiev per riprendere il controllo del suo territorio a livello militare e diplomatico, anche attraverso il nuovo pacchetto di aiuti per la sicurezza da 1,1 miliardi di dollari annunciati questa settimana", ha sottolineato il presidente americano.

2 anni fa
"Non negoziamo con Mosca finché Putin è presidente"
Screenshot video
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto picche all'invito di Mosca di cessare il fuoco.

L'Ucraina non negozierà con la Russia finché Vladimir Putin ne sarà il presidente. Lo ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky in un video su Telegram, replicando alle dichiarazioni capo del Cremlino durante la cerimonia di annessione di quattro regioni ucraine. Allo stesso tempo Zelensky ha annunciato che l'Ucraina intende firmare la domanda per una adesione accelerata alla Nato. "Stiamo compiendo un passo decisivo firmando la domanda dell'Ucraina per l'adesione accelerata alla Nato", ha affermato in un video Zelensky pubblicato sui social media. "L'Ucraina è e resta un leader negli sforzi di negoziazione. Abbiamo sempre offerto alla Russia un accordo sulla convivenza a condizioni eque, oneste e dignitose. Ma è ovvio che questo è impossibile con questo presidente russo. Non sa cosa siano la dignità e l'onestà. Pertanto, siamo pronti per un dialogo con la Russia, ma quando avrà un altro presidente", ha detto Zelensky.

2 anni fa
I leader Ue condannano l'annessione delle regioni ucraine
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Dopo il discorso di Putin, i 27 membri del Consiglio Europeo respingono fermamente l'annessione illegale di quattro regioni ucraine alla Russia: "La Russia mette a rischio la sicurezza globale".

"Respingiamo fermamente e condanniamo inequivocabilmente l'annessione illegale da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Minando deliberatamente l'ordine internazionale basato sulle regole e violando palesemente i diritti fondamentali dell'Ucraina all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale, principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, la Russia sta mettendo a rischio la sicurezza globale". Lo dichiarano i 27 membri del Consiglio Europeo. "L'Ucraina sta esercitando il suo legittimo diritto di difendersi dall'aggressione russa per riacquistare il pieno controllo del suo territorio e ha il diritto di liberare i territori occupati all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Le minacce nucleari del Cremlino, la mobilitazione militare e la strategia di cercare di presentare falsamente il territorio ucraino come quello russo, sostenendo che la guerra potrebbe ora svolgersi sul territorio russo, non scuoteranno la nostra determinazione", aggiungono i leader dei 27 Paesi Ue riuniti nel Consiglio Europeo.

2 anni fa
Putin: "I territori annessi sono nostri per sempre"
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In una sontuosa cerimonia presso il Palazzo del Cremlino, Putin firma i trattati di annessione a Mosca delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia: "Le autorità di Kiev devono rispettare la legittima decisione popolare".

"Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una sontuosa cerimonia presso il palazzo del Cremlino per firmare i trattati di annessione a Mosca delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. "Sono convinto che la formazione di nuovi quattro soggetti della Federazione russa è la volontà di milioni di persone. È il loro diritto sancito nella carta delle Nazioni Unite, dove si parla dell'autodeterminazione dei popoli, basata sull'unità storica che è stata conquistata da generazioni, dai nostri predecessori, che hanno difeso la Russia".

L'amore per la Russia

Putin ha fatto diversi riferimenti al passato dell'Unione Sovietica: "L'Unione Sovietica è passata e non tornerà. Ma i russi che vivono al di fuori dei confini della Russia possono tornare alla loro patria storica". "Questo legame spirituale è stato trasmesso tra generazioni. È rimasto l'amore per la Russia, un sentimento che nessuno può distruggere. Ecco perché anche i giovani nati dopo la tragedia della caduta dell'Unione Sovietica hanno votato per l'annessione". Putin ha poi chiesto "un minuto di silenzio per gli eroi della guerra. Per gli eroi della grande Russia".

Kiev cessi il fuoco

Il leader del Cremlino si è poi rivolto alle autorità di Kiev: "Esortiamo il regime di Kiev a cessare il fuoco e di tornare al tavolo dei negoziati. Noi siamo pronti a questo, ma la scelta del popolo sui referendum non sarà oggetto di discussione. È una scelta ormai fatta e la Russia non la tradirà. Le autorità di Kiev devono rispettare la legittima decisione popolare. Difenderemo la nostra terra con tutte le nostre forze, faremo di tutto per la sicurezza delle nostre persone. Le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre".

"La Russia non vivrà sotto le regole dell'Occidente"

Quello dell'Occidente "è un delirio, un inganno vero e proprio, con doppi e tripli standard. Con tutte queste regole false la Russia non ha intenzione di vivere", ha proseguito Putin, lanciando accuse contro l'Occidente. "L'Occidente vuole renderci una colonia, vuole defraudarci, non vuole una cooperazione. Anche la nostra cultura li spaventa, il nostro fiorire è un pericolo per loro. Sta portando avanti una guerra ibrida contro la Russia". Putin infine ha ricordato che "gli Stati Uniti sono l'unico Paese al mondo ad avere usato le armi nucleari due volte, a Hiroshima e Nagasaki, stabilendo così un precedente".

Putin firma i trattati di annessione delle regioni ucraine

Al termine del suo discorso il presidente russo ha firmato al Cremlino i trattati di annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, alla presenza dei leader separatisti di questi territori, che hanno siglato a loro volta i documenti.

2 anni fa
Il Consiglio federale si prepara alla minaccia atomica
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In caso di necessità verrà attivato lo Stato maggiore di condotta strategica della Confederazione (SMCSC) allo scopo di garantire una reazione rapida ed efficace. Attualmente il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport crede improbabile l’uso di armi nucleari.

Le minacce nucleari proferite da Vladimir Putin in relazione alla guerra in Ucraina non lasciano indifferente il Consiglio federale: in caso di minaccia o impiego di armi atomiche, verrà attivato lo Stato maggiore di condotta strategica della Confederazione (SMCSC) allo scopo di garantire una reazione rapida ed efficace.

Responsabile sarà il DDPS

Responsabile per l'impiego sarà il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), spiega una nota governativa odierna. I compiti dello SMCSC comprendono l'analisi costante della situazione, in modo da poter attuare tempestivamente le misure necessarie, nonché il coordinamento della pianificazione degli impieghi a breve, medio e lungo termine, in stretta collaborazione con gli organi competenti.

Armi nucleari, “attualmente improbabile l’uso”

Nella sua attuale valutazione della situazione, il DDPS crede improbabile che, in relazione con la guerra in Ucraina, la Russia impieghi armi nucleari o che sia provocato deliberatamente un incidente nucleare. Se un evento nucleare dovesse comunque verificarsi in Ucraina, ciò rappresenterebbe una crisi di grande portata e complessità nonché di particolare urgenza in termini di tempo. Per garantire una reazione rapida ed efficace, il Consiglio federale definisce l'organizzazione di crisi e i relativi organi competenti.

Il governo ha quindi autorizzato il DDPS a impiegare lo Stato maggiore federale Protezione della popolazione (SMFP) quale Stato maggiore di condotta strategica della Confederazione, nel caso in cui si verificasse un evento nucleare oppure che un tale evento si profilasse.

2 anni fa
Putin riconosce 'indipendenza' di Kherson e Zaporizhzhia
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Dopo i referendum imposti dalla Russia, il presidente Vladimir Putin ha firmato i decreti con cui riconosce "l'indipendenza" delle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Kherson.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato i decreti con cui riconosce "l'indipendenza" delle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Kherson. Lo riporta la Tass. Mosca aveva già riconosciuto come indipendenti da Kiev le altre due regioni ucraine, Donetsk e Lugansk, alla vigilia dell'invasione dell'Ucraina a febbraio. Con una cerimonia al Cremlino, Putin firmerà domani l'annessione unilaterale delle quattro regioni dopo i referendum farsa imposti dalla Russia, ritenuti illegali dalla comunità internazionale.

Nel pomeriggio firma ingresso provincie nella Federazione Russa 

Oggi alle 15 (le 14 in Svizzera) nel Gran Palazzo del Cremlino, "si terrà una cerimonia per firmare gli accordi sull'ingresso di tutti i quattro nuovi territori ucraini in cui si è tenuto il referendum nella Federazione Russa: Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk. In questo evento ci sarà un corposo discorso del presidente Putin", ha detto il Portavoce de Presidente russo, Dimitri Peskov. 

2 anni fa
La Norvegia è pronta a chiudere i confini con la Russia
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Da oggi un elicottero della polizia con sensori opererà nel distretto di Finnmark. "La situazione in Russia aumenta il rischio di attraversamento illegale della frontiera sul confine norvegese-russo", ha affermato il governo di Oslo.

La Norvegia è pronta a chiudere i confini con la Russia. Lo ha reso noto lo stesso governo, dicendo che sta rafforzando i controlli al confine con il territorio del Cremlino. "Se necessario, chiuderemo rapidamente il confine e i cambiamenti possono arrivare con breve preavviso", ha affermato la ministra della Giustizia e dell'Emergenza Emilie Enger Mehl.

"La mobilitazione in Russia e un possibile divieto di viaggio per i cittadini russi aumentano il rischio di attraversamento illegale della frontiera sul confine norvegese-russo al di fuori del valico di frontiera di Storskog", afferma il governo di Oslo in una nota. Da oggi un elicottero della polizia con sensori opererà nel distretto di Finnmark.

2 anni fa
Nuvola di metano sopra Norvegia e Svezia, arriva sulla Gran Bretagna
© NILU
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È causa della fuga di gas di Nord Stream 1 e 2. La nube di quasi 80 mila tonnellate di metano sta raggiungendo la Gran Bretagna.

Un grande nuvola di gas aleggia sopra i cieli di Norvegia, Svezia e sta arrivando sopra il Regno Unito. È la causa della fuga di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Il livello di metano su Svezia e Norvegia, riferiscono i media locali, è a livelli record. Il 96% del gas nel Nord Stream 1 e 2 era metano.

“80 mila tonnellate di metano nell’aria”

Secondo una simulazione pubblicata oggi dall'istituto di ricerca norvegese Nilu, il metano rilasciato dalla falle del Nord Stream si è spostato con il vento su diverse regioni svedesi e norvegesi, raggiungendo persino il Regno Unito. In base alle stesse stime, quasi 80.000 tonnellate di metano sono già fuoriuscite dai tubi danneggiati.

“Non è pericoloso per l’uomo”

L'ultima indicazione degli esperti è che il gas si sta muovendo verso nord e potrebbe arrivare sopra le isole Svalbard in un paio di giorni. Platt sottolinea tuttavia che l'elevata concentrazione di metano non rappresenta un grave pericolo per le persone: "Non è pericoloso per l'uomo. Non è un gas infiammabile in queste quantità. È l'effetto climatico di cui invece stiamo parlando", chiarisce.

2 anni fa
Colpito un convoglio umanitario a Zaporizhzhia, 25 morti
© Zelensky Telegram
© Zelensky Telegram
Il convoglio è stato colpito una dozzina di volte da razzi lanciati da truppe russe. Il governatore di Zaporizhzhia ha annunciato un giorno di lutto per le vittime. I filorussi di Zaporizhzhia incolpano l'esercito ucraino.

Questa mattina le truppe russe hanno colpito con dei razzi un convoglio umanitario civile in uscita da Zaporizhzhia, 25 persone sono morte e almeno altre 28 sono rimaste ferite. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione regionale militare Oleksandr Starukh, citato da Espreso Tv. Il sindaco di Melitopol IvanFedorov ha aggiunto che le persone lasciano Zaporizhzhia per i territori occupati ogni giorno per consegnare medicine, sostenere i parenti e tornare indietro. Video pubblicati sui social mostrano una scena con morti e feriti sulla strada, il convoglio è stato colpito più di una dozzina di volte.

Giornata di lutto per le vittime dell'attacco al convoglio

Il governatore ucraino di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, ha proclamato per domani una giornata di lutto dopo l'attacco condotto contro il convoglio umanitario di civili. Su Telegram, il governatore ha parlato di ''un altro attacco terroristico da parte di un paese terrorista''. Per ''la tragedia e  per onorare la memoria dei morti, il primo ottobre 2022 è dichiarato giorno di lutto nella regione di Zaporizhzhia'', ha aggiunto.

Raid russi in dieci regioni

Tra la scorsa notte e questa mattina, le forse russe hanno compiuto massicci bombardamenti in dieci regioni dell'Ucraina, compreso l'attacco missilistico a Zaporizhzhia. Lo riferisce Ukrinform, raccogliendo le informazioni diffuse dalle amministrazioni regionali. Tra le altre oblasti colpite ci sono Chernihiv, Sumy, Odessa e Dnipropetrovsk. 

Zelensky: "A Zaporizhzhia attacco terroristico"

Quello di Zaporizhzhia è "un attacco terroristico". Lo denuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha accusato la Russia di essere una ''feccia assetata di sangue''. Zelensky ha parlato di ''stato terrorista'' che ha ''lanciato razzi contro la popolazione civile a Zaporizhzhia, Mykolaiv e  Dnipropetrovsk. Colpisce le regioni ucraine con lanciarazzi e droni''. Riferendosi all'attacco di questa mattina, ''gli occupanti hanno sparato 16 razzi in una mattinata nel solo distretto di Zaporizhzhia. Solo i terroristi possono farlo'', ma ''non dovrebbero avere posto nel mondo civile''. 

Stop ai collegamenti con le zone occupate

Dopo il raid, gli spostamenti "verso il territorio temporaneamente occupato attraverso Zaporizhzhia" sono stati sospesi a tempo indeterminato. Lo ha annunciato il governatore di Lugansk, Serhiy Gaidai .

Filorussi di Zaporizhzhia: raid condotto da forze di Kiev

I filo-russi di Zaporizhzhia hanno incolpato l'esercito ucraino per il raid. Secondo Vladimir Rogov, funzionario dell'amministrazione filo-russa di Zaporizhzhia citato dall'agenzia Tass, gli ucraini avrebbero colpito una colonna di auto che si stava formando per  "dirigersi verso i territori liberati".

2 anni fa
Nord Stream, Russia: 'materiale su coinvolgimento Occidente'
© Danish Defence Command
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La Russia ha materiale che indica il coinvolgimento dell'Occidente nel sabotaggio degli oleodotti Nord Stream.

"Abbiamo già alcuni materiali che indicano la pista occidentale nell'organizzazione e nell'attuazione dell'attacco terroristico" ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Lo ha dichiarato Sergey Naryshkin, capo del Servizio di intelligence internazionale russo (Svr). "A mio parere, l'Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri responsabili e organizzatori di questo attacco terroristico", ha aggiunto.

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