
Via libera al riarmo della Germania. Il Senato federale tedesco, il Bundesrat, ha approvato in via definitiva le modifiche costituzionali che consentono di sbloccare gli investimenti miliardari per la difesa e le infrastrutture. In parallelo, la commissione bilancio del Bundestag ha dato luce verde a tre miliardi destinati al sostegno immediato all'Ucraina. Le modifiche della Costituzione adottate garantiscono al prossimo governo tedesco, perlomeno sulla difesa, una libertà d'azione pressoché totale. Il segnale che Berlino lancia, "ad amici e nemici" come ha detto oggi al Bundesrat il presidente della Baviera Markus Soeder, è molto chiaro: whatever it takes, per la difesa si farà tutto quello che è necessario fare.
Un voto che cambia la Costituzione
Tre anni fa il cancelliere Olaf Scholz ci aveva già provato e aveva parlato di "svolta epocale". Ma era stato poi costretto a continue negoziazioni sugli investimenti con i rigidi alleati liberali. Con il voto di oggi Friedrich Merz potrà invece contare su una piena libertà di manovra, ottenuta prima ancora di essere arrivato alla cancelleria. Consapevole della straordinarietà di questa misura e delle sue possibili conseguenze, Merz ha iniziato a lanciare segnali rassicuranti. Ad esempio sottolineando più volte la necessità di consolidare il bilancio. E chiedendo agli alleati della socialdemocrazia di moderare le loro pretese nelle trattative per formare il governo. Senza rinunciare al ruolo di 'sentinella' dei conti pubblici in Europa riaffermando la politica del rigore e l'opposizione di Berlino a nuove forme di debito comune. Le modifiche votate dalle due camere del Parlamento tedesco hanno cambiato la Costituzione in tre punti. Innanzi tutto non saranno più conteggiate le spese che superano l'1% del Pil (circa 44 miliardi) destinate alla difesa. Di fatto un''eccezione permanente' alla regola del freno al debito, come ha notato l'economista Lars Feld. Per le infrastrutture, invece, viene ancorato in Costituzione un fondo speciale di 500 miliardi per i prossimi dodici anni: in questo caso non è un intervento sul freno al debito, ma si costituisce un fondo con destinazioni specifiche, in particolare 100 miliardi andranno alla tutela del clima e 100 ai Laender per progetti cittadini e comunali. Infine, proprio ai Laender viene concesso un ulteriore, molto limitato margine di indebitamento strutturale, pari allo 0,35 percento del Pil. Ora manca solo la firma del presidente federale Frank-Walter Steinmeier e tutte le tessere del mosaico del piano Merz andranno a posto e il nuovo governo potrà mettere a punto il suo piano per raggiungere gli obiettivi prefissati.