Maggioranza e opposizione in Corea del Sud trovano ancora un'inedita unità d'intenti nella richiesta di dimissioni del presidente Yoon Suk-yeol, dopo il caos della legge marziale dichiarata e poi ritirata. Lo riportato i media di Seul. Il People Power Party, al potere in Corea del Sud, ma senza una maggioranza in Parlamento, e il partito Democratico, che invece controlla l'Assemblea nazionale con le altre opposizioni, si sono ritrovati uniti nella richiesta di dimissioni del presidente Yoon Suk-yeol, in risposta al caos creato dalla legge marziale, dichiarata e ritirata dopo sei ore nel corso della notte. Dopo il voto parlamentare congiunto per bloccare la mossa presidenziale e la successiva dichiarazione di revoca approvata intorno alle 4.30 locali (20.30 di martedì in Svizzera) durante una riunione di gabinetto, le forze politiche hanno chiesto a Yoon di fare un passo indietro.
"Presenteremo le accuse di insurrezione"
Il partito Democratico ha annunciato che presenterà le accuse di insurrezione contro il presidente e altri funzionari. "Presenteremo le accuse di insurrezione" contro Yoon, i ministri di Difesa e Interni, e "figure chiave di esercito e polizia coinvolte, come il comandante della legge marziale e il capo della polizia", ha riferito una nota secondo cui il partito "avrebbe anche spinto per l'impeachment". Han Dong-hun, capo del People Power Party di Yoon, ha chiesto il licenziamento del ministro della Difesa e le dimissioni dell'intero governo. Mentre, a differenza delle anticipazioni dei media, "nulla è stato deciso" su Yoon. I democratici e gli altri piccoli partiti di opposizione insieme hanno 192 seggi: ma quando il Parlamento ha respinto la legge marziale di Yoon con la votazione unanime dei 190 presenti, circa 10 voti sono arrivati dal People Power Party. Intanto o collaboratori più stretti del presidente sudcoreano hanno offerto le dimissioni. "I collaboratori senior di Yoon si sono offerti di dimettersi in massa a causa della dichiarazione di legge marziale", ha riferito la Yonhap, senza fornire dettagli. Yoon, intanto, ha rinviato quella che sarebbe dovuta essere la sua prima apparizione pubblica dopo le turbolenze notturne: il meeting alle 10 locali in programma presso l'Ufficio presidenziale dedicato alla lotta alle droghe.
"Voto sull' impeachment atteso in settimana"
Sei partiti di opposizione in Corea del Sud hanno deciso di accelerare il passo per la messa in stato d'accusa del presidente Yoon Suk-yeol dopo il caos della legge marziale durata appena sei ore, con il deposito della mozione di impeachment in Parlamento e la sua votazione ritenuta "possibile già entro la fine della settimana". Lo riportano i media di Seul. La mozione depositata fa aumentare le pressioni su Yoon, tra le spinte a fare un passo indietro "volontario" e quelle per costringerlo a dimettersi, dopo la legge marziale di appena sei ore durante le quali i militari hanno accerchiato e sono entrati nel Parlamento prima del voto unanime di revoca del provvedimento d'urgenza da parte dei deputati. Mettere sotto accusa Yoon richiede il sostegno di due terzi del Parlamento, 200 sui 300 deputati totali, e poi il supporto di almeno sei giudici della Corte costituzionale. La mozione dovrebbe essere messa ai voti già venerdì 6 dicembre, ha riferito il deputato del partito Democratico Kim Yong-min, ma è anche possibile uno slittamento al 7 dicembre.