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L’età. Lo stress. O forse una caduta? Una malattia di cui non è trapelato nulla? Sono molti gli interrogativi ancora aperti sulle ultime ore della regina Elisabetta, scomparsa due giorni fa, e in particolare su cosa possa aver aggravato in modo drastico le sue condizioni di salute causandone la morte. Se i media britannici non si spingono a formulare particolari ipotesi, altri all'estero hanno cercato di sentire il parere di medici che comunque hanno a disposizione poche informazioni e si possono basare più che altro sull'attività svolta negli ultimi giorni dalla sovrana, come il passaggio di consegne del premier britannico, da Boris Johnson a Liz Truss, avvenuto martedì scorso al castello scozzese di Balmoral.
Lo stress dell’incarico alla nuova premier
Sicuramente quell'impegno ha affaticato molto una persona di età avanzata, che aveva già problemi di mobilità e aveva più volte modificato la sua agenda per non stancarsi troppo, come consigliato dai medici di corte già mercoledì pomeriggio col rinvio della riunione virtuale del Privy Council. I fattori di rischio sono molteplici e con un decorso potenzialmente rapidissimo, vista la fragilità di una ultranovantenne. Oltre a un processo di consunzione naturale, si è molto più soggetti a patologie cardiache e circolatorie, come ictus o scompenso cardiaco acuto. Viene invece esclusa da più parti la possibilità che la salute della sovrana si sia aggravata in seguito a una caduta.
“Nel weekend era in forma smagliante”
Una delle ultime persone che ha visto Elisabetta II è stato il reverendo Iain Greenshields, moderatore dell'Assemblea generale della Chiesa di Scozia. Lui è rimasto al fianco della Regina a Balmoral lo scorso fine settimana, dopo aver tenuto un sermone alla chiesa parrocchiale di Braemar e Crathie. "La sua salute era fragile, lo sapevamo, ma quando l'ho lasciata domenica scorsa era molto positiva, di ottimo umore, lei era davvero divertente, era la vita e l'anima delle cose, e trovo molto difficile credere che in quei pochi giorni le cose siano cambiate così tanto", ha detto ai media brittanici. "È stata una visita fantastica. La sua memoria era assolutamente straordinaria e lei era davvero divertente", ha raccontato, "è stato un grande shock per me quando ho saputo che era gravemente malata, perché nel fine settimana era in forma smagliante. Mi parlava in modo molto personale del periodo trascorso lì quando era bambina, parlava dei suoi cavalli del passato, dei loro nomi, dei nomi delle persone e dei luoghi. È stata davvero notevole".
L’omaggio di Greenshields
In un commovente omaggio, Greenshields - che sabato scorso ha partecipato anche a una cena con la sovrana - ha parlato della Regina come di una sovrana che ha "dimostrato una vita di dedizione disinteressata, il suo amore per la famiglia si rispecchiava in quello per la nostra nazione e per il Commonwealth in generale.”
Domenica la salma dovrebbe lasciare Balmoral
Edimburgo intanto si prepara a ricevere il feretro della sovrana che, dopo il cordoglio privato della famiglia a Balmoral, da dove partirà con tutta probabilità domattina (non vi è ancora una conferma ufficiale) comincerà il suo viaggio fra i sudditi che culminerà nei funerali di Stato a Londra. Gli ultimi funerali di Stato celebrati nella capitale britannica risalgono al 1965, per la morte di Winston Churchill.
I preparativi
In queste ore Edimburgo è stranamente caotica. Alcune importanti arterie sono già chiuse e cominciano a spuntare le transenne che segneranno il percorso del feretro: fino a Holyrood prima, la residenza ufficiale in Scozia dei sovrani britannici, poi in processione verso la cattedrale di St. Giles, dove il feretro rimarrà per 24 ore, fino a martedì mattina, secondo alcune indicazioni di stampa, quando dovrebbe essere trasportato a Londra.
Le tappe del cammino che porterà il feretro a Londra
Il lungo addio però parte dalla Scozia, dove la regina ha trascorso le sue ultime ore, secondo alcuni non per un caso ma quasi per scelta: attraverso Aberdeen, Dundee, Perth, prima di giungere a Edimburgo. Qui si attendono migliaia di sudditi per l'ultimo saluto e le autorità locali hanno già messo in campo forze supplementari. Gli alberghi sono pieni, il traffico in città è già stato modificato e si attendono ulteriori chiusure mentre sul Royal Mile sono stati rimossi i cestini per la spazzatura, dettaglio inconfondibile del dispositivo di sicurezza attivato. A chi arriva in queste ore in città viene consigliato già da subito di non muoversi in auto, mentre per i residenti l'indicazione è di evitare del tutto spostamenti non necessari.