USA
L'intervista di Musk a Trump, dopo un attacco hacker una chiacchierata di oltre 2 ore
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Elon Musk ha intervistato questa notte Donald Trump su X dove hanno discusso di migrazione, Biden, guerra e politiche interne, concordando sulla necessità di un leader Usa "duro". Trump attacca Biden e Harris e propone di chiudere il ministero dell'Istruzione.

L'intervista - o meglio, la chiacchierata - di Elon Musk a Donald Trump su X si è conclusa dopo poco più di due ore attorno a mezzanotte (ora di New York, ndr). Questa ha tuttavia avuto problemi tecnici: il link postato dall'ex presidente americano non funzionava e l'evento era infatti in ritardo. X aveva avuto analoghi problemi con il lancio della campagna elettorale di Ron De Santis. Il patron di Tesla ha poi spiegato che si è trattato di un massiccio cyberattacco. "Scusate per il ritardo. Questo massiccio attacco mostra che c'è molta opposizione a sentire cosa Trump ha da dire, quindi sono onorato di avere questa conversazione", aveva affermato Musk. Il miliardario ha poi ricordato al candidato repubblicano di aver ricevuto una lettera da Bruxelles prima dell'intervista. "Ci sono tentativi di censura da parte di altri paesi", ha messo in evidenza.

A ottobre in Pennsylvania

Una volta avviata l'intervista, i due hanno toccato vari temi e si sono espressi la loro reciproca ammirazione. Per prima cosa Trump ha assicurato che ritornerà nel luogo del suo tentato assassinio: "Tornerò" a Butler, in Pennsylvania, in ottobre. La prima domanda del miliardario al tycoon è stata proprio sul suo tentato assassinio. Dopodiché Trump ha voluto toccare il tema della migrazione, spiegando che secondo lui "gli altri Paesi prendono tutti i loro cattivi, tutte le persone non produttivi e li mandano nel nostro Paese. Se vincono" i democratici arriveranno "50-60 milioni di persone da tutto il mondo. Siamo travolti" dai migranti "già oggi. Con me avremo la maggiore deportazione della nostra storia". Il miliardario e l'ex presidente americano hanno parlato quasi un'ora su X, concentrando parte dell'attenzione sulla necessità di avere un leader Usa che sembri un duro e sia in grado di intimidire.

Biden, conflitti e problemi interni

La chiacchierata telefonica è poi proseguita toccando svariai temi, fra cui non è mancato un commento sull'attuale situazione del presidente Joe Biden. "Non sono un suo fan, è il peggiore presidente della storia. Ma quello che gli hanno fatto è stato un colpo di Stato". Da lì si è poi passati alla guerra, un argomento su cui Trump ha ribadito che "rischiamo la Terza guerra mondiale. Avevo messo in guardia Putin dal non attaccare l'Ucraina". Ed Elon Musk è d'accordo: "Penso che la gente sottovaluti il rischio". Il tycoon ha poi sottolineato che se ci fosse stato lui alla Casa Bianca l'Ucraina non sarebbe stata invasa e Israele non sarebbe stato attaccato. Trump è tornato poi ad aleggiare di nuovo l'idea di una Iron Dome per gli Stati Uniti, per poi ribadire come l'Ue si "approfitta di noi" negli scambi commerciali" e "noi li difendiamo con la Nato: dovrebbe pagare quanto noi per l'Ucraina". L'ex presidente e il miliardario sono poi passati a parlare di un tema interno, dove Trump ha spiegato le sue intenzioni di chiudere il ministero dell'Istruzione, e demandare quest'ultima ai singoli Stati americani. "Non tutti faranno bene, ma sono sicuro che almeno 35 faranno un ottimo lavoro". In questo senso, il miliardario ha proposto a Trump una commissione sulle spese americane e ha detto che sarebbe felice di poter aiutare. Infine, Musk non ha nascosto come secondo lui dovrebbe vincere Trump "per il bene del Paese", definendo Kamala Harris una non moderata ma di sinistra. E l'ex presidente si è detto d'accordo con lui: "È una radicale di San Francisco, è più a sinistra di Bernie Sanders: sarà peggio" di Joe Biden.