
L'Italia alza il livello di attenzione sulla malattia ancora sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi in Congo. Con una lettera inviata dal ministero della Salute, che ANSA ha potuto visionare, si chiede alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, "di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal paese". Le autorità locali in stretta collaborazione con quelle internazionali "stanno lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendo il paese, già recentemente colpito dall'epidemia di mpox".
Decine di decessi in Congo
Sono almeno 79 i decessi per l'epidemia che ha colpito la regione di Panzi, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo. "I sintomi sono simili all'influenza", riferisce il ministero della salute del paese africano, che rivede il bilancio delle morti rispetto alle prime notizie che parlavano di 131 vittime. L'età dei deceduti è compresa nella fascia 15-18 anni. Secondo le autorità sanitarie, "più di 300 persone sono state infettate e i pazienti presentavano sintomi come febbre, mal di testa, naso che cola e tosse, difficoltà respiratorie e anemia", riporta la BBC.
Squadra di esperti
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha inviato una squadra di esperti per valutare la situazione che le autorità locali definiscono preoccupante. Il ministero della salute del Congo, attraverso l'Istituto nazionale di sanità pubblica (NSP) e il Centro operativo per le emergenze sanitarie pubbliche (COUSP), "ha inviato una squadra di intervento nella zona colpita dall'epidemia" della misteriosa malattia. L'obiettivo è "il trattamento immediato dei casi segnalati - riporta una nota del ministero - prelevare i campioni dai pazienti per le analisi di laboratorio, condurre indagini approfondite sul campo per identificare la natura di questa malattia. I risultati delle analisi di laboratorio saranno comunicati non appena saranno disponibili e saranno dati aggiornamenti periodici alla popolazione".
OMS: "Si studiano alcuni virus come possibili cause"
"Attualmente si sta studiando come possibile causa un agente patogeno respiratorio come l'influenza o il Covid-19, insieme a malaria, morbillo e altre malattie". Lo dice l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). "Finora la malattia è stata segnalata in sette delle 30 zone sanitarie della provincia di Kwango. La maggior parte dei casi sono segnalati in tre delle sette zone sanitarie colpite", dice l'Oms che è ha inviato una squadra di tecnici oltre a una equipe già presente sul posto. "La nostra priorità - ha affermato Matshidiso Moeti, direttore regionale dell'Oms per l'Africa - è fornire un supporto efficace alle famiglie e alle comunità colpite. Viene fatto ogni sforzo per determinare la causa della malattia, comprenderne le modalità di trasmissione e organizzare una risposta adeguata il prima possibile".
394 casi nella zona sanitaria di Panzi
Secondo il ministero della Salute congolese, nella zona sanitaria di Panzi sono stati registrati finora 394 casi e 30 decessi. I sintomi della malattia comprendono mal di testa, tosse, febbre, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e affaticamento. Gli esami di laboratorio, riferisce l'Oms "non sono stati ancora eseguiti e la causa rimane sconosciuta". Gli esperti dell'Oms si sono uniti alla squadra nazionale di risposta rapida e sono in viaggio verso Panzi. Il team è composto da epidemiologi, medici, tecnici di laboratorio ed esperti di controllo delle infezioni. Un primo team locale dell'Oms sta supportando le autorità sanitarie di Kwango dalla fine di novembre per rafforzare la sorveglianza e identificare i casi. Vengono forniti medicinali essenziali, kit diagnostici per la raccolta di campioni per aiutare ad analizzare e determinare rapidamente la causa della malattia. Il team si concentrerà sulla ricerca attiva dei casi, i test, il trattamento e le attività di sensibilizzazione.