Ieri la Russia ha colpito l'Ucraina con un nuovo missile balistico a medio raggio, come spiegato dallo stesso presidente Vladimir Putin, che ha spiegato come l'attacco a Dnipro è stato effettuato con un "nuovo missile convenzionale a raggio intermedio" dal nome in codice " Oreshnik". Ma non solo, perché oltre a questo il presidente russo ha anche affermato come Mosca abbia il diritto di colpire i Paesi le cui armi sono utilizzate dall'Ucraina in Russia. Con gli attacchi missilistici occidentali in Russia, il conflitto in Ucraina ha assunto un "carattere globale", ha sostenuto il presidente russo in un discorso televisivo sulla situazione in Ucraina. Si tratta di una minaccia realistica, oppure siamo tornati ai tempi della guerra fredda e delle dichiarazioni "di facciata", atte ad avere un certo peso nel corso delle prossime trattative? "L'interpretazione delle dichiarazioni di Putin dipende dall'Ucraina e dall'occidente", ha spiegato a Ticinonews Pietro Batacchi, direttore della rivista italiana difesa. "Sta a Kiev e ai suoi sostenitori occidentali capire se si tratta di 'parole di facciata' e mostrare se c'è la volontà di scoprire se si tratta di una finta oppure no. È chiaro che in questo momento la Russia ha l'esigenza di potenziare il suo profilo deterrente e lo fa con i mezzi che ha, mostrando al mondo che si tratta di un paese con l'arma atomica e con la volontà di utilizzarla se necessario", ha concluso Batacchi.
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il suo Paese "ha il diritto di colpire i Paesi le cui armi sono utilizzate dall'Ucraina in Russia". Come leggere queste parole? Ne abbiamo parlato con Pietro Batacchi, direttore della rivista italiana difesa.